Udienza del 04/10/2011 Trascrizione completa
Michael Jackson Who Is It :: Breaking News :: Processo a Murray (Aggiornamenti)/Conrad Murray Trial :: Trascrizione Processo
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Udienza del 04/10/2011 Trascrizione completa
6° GIORNO, 4 ottobre 2011.
Testimonianza di Stacey Ruggles
La Ruggles ha riconosciuto l’imputato Murray dicendo che è il suo datore di lavoro dal 1997.
La Brazil ha proiettato il tabulato telefonico di Murray chiedendo conferma alla Ruggles delle due telefonate tra lei e Murray in data 25 giugno 2009: la prima da Murray alla Ruggles alle 10:34 am, della durata di circa 8 minuti e mezzo; la seconda dalla Ruggles a Murray delle 11:07 am, in merito alla quale la Ruggles ha dichiarato che crede di aver parlato al telefono con Murray.
CONTROINTERROGATORIO DI ED CHERNOFF:
Chernoff: Signorina Ruggles, lei ha detto che crede di aver parlato con Murray. Lei sa se ci ha parlato?
Ruggles: Sì, ci ho parlato.
Chernoff: E a proposito di cosa?
Ruggles: Per fargli sapere che gli avevo spedito un’email.
Chernoff ha poi detto alla Ruggles che le avrebbe fatto domande relative ad un periodo di tempo antecedente al giugno 2009. Chernoff le ha chiesto se lei era tra le persone alle quali Murray aveva chiesto aiuto per aprire uno studio a Houston e la Ruggles ha detto di sì e che era l’inizio del 2005. Murray voleva aprire uno studio in memoria di suo padre e il suo compito era quello di cercare luoghi per aprire lo studio. Lo studio poi fu aperto il 10 luglio del 2006.
Dopo aver aperto anche lo studio di Houston, Murray alternava una settimana nel suo studio di Las Vegas e una settimana a Houston. In entrambi gli studi, Murray si occupava di problemi cardiaci. La Ruggles ha confermato che i pazienti di Houston erano diversi da quelli di Las Vegas perché si trattava di persone senza un reddito fisso che non potevano permettersi le cure mediche. Lo studio di Houston aveva molti pazienti, ma i profitti che Murray ne traeva erano molto bassi, questo perché si trattava di pazienti per lo più che Murray voleva visitare anche se loro non avevano possibilità economiche.
Chernoff ha chiesto alla Ruggles quando lei apprese la prima volta che Murray sarebbe andato in Europa con Michael Jackson e lei ha detto che crede sia stato ad aprile 2009 e lei era stata coinvolta nel tentativo di trovare un altro cardiologo in sostituzione di Murray.
RIPRESA INTERROGATORIO DELLA BRAZIL:
Brazil: Nel giugno 2009, Conrad Murray stava lavorando in una clinica di Las Vegas e in una clinica o un'unità medica di Houston, è corretto?
Ruggles: Sì.
Brazil: Solo in questi due luoghi, giusto?
Ruggles: Sì.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=228:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-stacey-ruggles&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Testimonianza di Stacey Ruggles
La Ruggles ha riconosciuto l’imputato Murray dicendo che è il suo datore di lavoro dal 1997.
La Brazil ha proiettato il tabulato telefonico di Murray chiedendo conferma alla Ruggles delle due telefonate tra lei e Murray in data 25 giugno 2009: la prima da Murray alla Ruggles alle 10:34 am, della durata di circa 8 minuti e mezzo; la seconda dalla Ruggles a Murray delle 11:07 am, in merito alla quale la Ruggles ha dichiarato che crede di aver parlato al telefono con Murray.
CONTROINTERROGATORIO DI ED CHERNOFF:
Chernoff: Signorina Ruggles, lei ha detto che crede di aver parlato con Murray. Lei sa se ci ha parlato?
Ruggles: Sì, ci ho parlato.
Chernoff: E a proposito di cosa?
Ruggles: Per fargli sapere che gli avevo spedito un’email.
Chernoff ha poi detto alla Ruggles che le avrebbe fatto domande relative ad un periodo di tempo antecedente al giugno 2009. Chernoff le ha chiesto se lei era tra le persone alle quali Murray aveva chiesto aiuto per aprire uno studio a Houston e la Ruggles ha detto di sì e che era l’inizio del 2005. Murray voleva aprire uno studio in memoria di suo padre e il suo compito era quello di cercare luoghi per aprire lo studio. Lo studio poi fu aperto il 10 luglio del 2006.
Dopo aver aperto anche lo studio di Houston, Murray alternava una settimana nel suo studio di Las Vegas e una settimana a Houston. In entrambi gli studi, Murray si occupava di problemi cardiaci. La Ruggles ha confermato che i pazienti di Houston erano diversi da quelli di Las Vegas perché si trattava di persone senza un reddito fisso che non potevano permettersi le cure mediche. Lo studio di Houston aveva molti pazienti, ma i profitti che Murray ne traeva erano molto bassi, questo perché si trattava di pazienti per lo più che Murray voleva visitare anche se loro non avevano possibilità economiche.
Chernoff ha chiesto alla Ruggles quando lei apprese la prima volta che Murray sarebbe andato in Europa con Michael Jackson e lei ha detto che crede sia stato ad aprile 2009 e lei era stata coinvolta nel tentativo di trovare un altro cardiologo in sostituzione di Murray.
RIPRESA INTERROGATORIO DELLA BRAZIL:
Brazil: Nel giugno 2009, Conrad Murray stava lavorando in una clinica di Las Vegas e in una clinica o un'unità medica di Houston, è corretto?
Ruggles: Sì.
Brazil: Solo in questi due luoghi, giusto?
Ruggles: Sì.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=228:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-stacey-ruggles&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Re: Udienza del 04/10/2011 Trascrizione completa
Testimonianza di Michelle Bella
Secondo testimone per l’accusa nel 6° giorno di processo a Conrad Murray, la signorina Michelle Bella, interrogata dal procuratore Deborah Brazil.
Michelle Bella ha identificato l’imputato Murray confermando di averlo conosciuto nel febbraio del 2008 in un club di Las Vegas dove lei lavorava. Murray le diede il suo numero di telefono e cominciarono a comunicare fra di loro con telefonate e sms. Sui contenuti delle telefonate, il giudice ha accolto l’obiezione della difesa.
Brazil ha mostrato il tabulato dei due cellulari di Murray e ha chiesto a Michelle Bella se riconosceva il suo numero nella riga che riporta il messaggio alle 08:35 am a lei destinato. La Bella ha detto di sì e ha confermato di aver ricevuto quel messaggio:
Brazil ha chiesto alla Bella se durante i suoi scambi telefonici con Murray lui le disse che stava lavorando come medico personale di Michael Jackson e la Bella ha detto di sì. Brazil le ha domandato Murray le lasciò se questo tipo di informazione sulla sua segreteria telefonica il 16 giugno 2009 e la Bella lo ha confermato.
Brazil ha cercato di chiedere alla Bella se Murray le disse anche che avrebbe voluto incontrarla al club prima di partire. Il giudice ha accolto una prima obiezione dell’accusa e Brazil ha riformulato la domanda, alla quale la teste ha risposto di no. Brazil ha riposto la stessa domanda e la Bella ha risposto di sì, ma il giudice ha eliminato questa risposta, accogliendo la nuova obiezione della difesa.
NESSUN CONTROINTERROGATORIO.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=229:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-michelle-bella&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Secondo testimone per l’accusa nel 6° giorno di processo a Conrad Murray, la signorina Michelle Bella, interrogata dal procuratore Deborah Brazil.
Michelle Bella ha identificato l’imputato Murray confermando di averlo conosciuto nel febbraio del 2008 in un club di Las Vegas dove lei lavorava. Murray le diede il suo numero di telefono e cominciarono a comunicare fra di loro con telefonate e sms. Sui contenuti delle telefonate, il giudice ha accolto l’obiezione della difesa.
Brazil ha mostrato il tabulato dei due cellulari di Murray e ha chiesto a Michelle Bella se riconosceva il suo numero nella riga che riporta il messaggio alle 08:35 am a lei destinato. La Bella ha detto di sì e ha confermato di aver ricevuto quel messaggio:
Brazil ha chiesto alla Bella se durante i suoi scambi telefonici con Murray lui le disse che stava lavorando come medico personale di Michael Jackson e la Bella ha detto di sì. Brazil le ha domandato Murray le lasciò se questo tipo di informazione sulla sua segreteria telefonica il 16 giugno 2009 e la Bella lo ha confermato.
Brazil ha cercato di chiedere alla Bella se Murray le disse anche che avrebbe voluto incontrarla al club prima di partire. Il giudice ha accolto una prima obiezione dell’accusa e Brazil ha riformulato la domanda, alla quale la teste ha risposto di no. Brazil ha riposto la stessa domanda e la Bella ha risposto di sì, ma il giudice ha eliminato questa risposta, accogliendo la nuova obiezione della difesa.
NESSUN CONTROINTERROGATORIO.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=229:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-michelle-bella&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Re: Udienza del 04/10/2011 Trascrizione completa
Testimonianza di Sade Anding
Terzo testimone per l’accusa nel 6° giorno di processo a Conrad Murray, la signorina Sade Anding, interrogata dal procuratore Deborah Brazil.
La Anding vive a Houston, Texas. Nel febbraio 2009 lavorava come cameriera al ristorante Sullivan’s Steakhouse di Houston. La Anding ha riconosciuto l’imputato Murray confermando di averlo incontrato al ristorante mentre lei stava lavorando. Murray durante il loro primo incontro le diede il suo numero di telefono, la Anding non diede a Murray il suo numero, ma dopo poco lo chiamò. Dopo quel contatto telefonico, la Anding e Murray trascorsero del tempo insieme. Da febbraio 2009 a giugno 2009 continuarono ad avere contatti sia telefonici che di persona per conoscersi meglio. In quel periodo di tempo, Murray una volta disse che lei era la sua ragazza, ma sempre nel locale dove lei lavorava.
La Anding ha confermato che il 25 giugno 2009 Murray la chiamò mentre lei era a Houston. La Anding ha riconosciuto il suo numero di telefono sul tabulato proiettato dalla Brazil che indica la telefonata da Murray alla Anding alle 11:51 am del 25 giugno 2009.
La Anding ha confermato che quella chiamata di Murray non fosse nulla di insolito. La Anding rispose alla telefonata di Murray scambiando un saluto con lui e dicendogli che non lo sentiva da un po’ perché l’ultima volta che erano usciti insieme risaliva a maggio 2009. Dopo i saluti, la Anding gli disse: “lascia che ti racconti la mia giornata” e iniziò a parlare, ma dopo 5-6 minuti si rese conto che dall’altra parte del telefono Murray non le diceva nulla. A quel punto la Anding udì il rumore di qualcuno che tossiva ed il borbottio di una voce che potrebbe essere quella di chiunque, lei non riconobbe alcuna voce. Quindi, per alcune volte disse al telefono: “pronto, pronto, ci sei? pronto?!” e mai ricevette risposta da Murray. La Anding sentiva un fruscio come se il telefono fosse in una tasca. A quel punto, lei attaccò il telefono e provò a richiamarlo e a contattarlo per sms, ma in nessun caso Murray rispose. Più tardi quel giorno, lei venne a sapere che Michael era morto.
Brazil ha provato a fare domande sulla telefonata successiva fra Murray e la Anding, ma prima di riuscirci gli avvocati sono andati a conferire dal giudice per obiezione della difesa.
Poi, la Anding ha confermato che il 23 luglio 2009 suo padre le fece sapere che la polizia di Los Angeles desiderava parlare con lei. A quel punto, la Anding chiamò Murray sul cellulare e lui le disse che le dispiaceva che si fosse trovata coinvolta in questa situazione e che le avrebbe dato il numero del suo avvocato cosicché lei potesse assicurarsi di parlare con la polizia solo in presenza del suo legale.
CONTROINTERROGATORIO DI ED CHERNOFF:
Chernoff le ha chiesto conferma del fatto che in quel borbottio di voce che lei sentì durante quella telefonata lei non riconobbe alcuna voce, che potrebbe anche essere quella di Murray e la Anding ha ribadito che non riconobbe nessuna voce. Chernoff le ha chiesto quanto tempo pensa di essere rimasta al telefono dopo che si rese conto che dall’altra parte Murray non le diceva nulla e la Anding ha risposto 3-4 minuti.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=230:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-sade-anding&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Terzo testimone per l’accusa nel 6° giorno di processo a Conrad Murray, la signorina Sade Anding, interrogata dal procuratore Deborah Brazil.
La Anding vive a Houston, Texas. Nel febbraio 2009 lavorava come cameriera al ristorante Sullivan’s Steakhouse di Houston. La Anding ha riconosciuto l’imputato Murray confermando di averlo incontrato al ristorante mentre lei stava lavorando. Murray durante il loro primo incontro le diede il suo numero di telefono, la Anding non diede a Murray il suo numero, ma dopo poco lo chiamò. Dopo quel contatto telefonico, la Anding e Murray trascorsero del tempo insieme. Da febbraio 2009 a giugno 2009 continuarono ad avere contatti sia telefonici che di persona per conoscersi meglio. In quel periodo di tempo, Murray una volta disse che lei era la sua ragazza, ma sempre nel locale dove lei lavorava.
La Anding ha confermato che il 25 giugno 2009 Murray la chiamò mentre lei era a Houston. La Anding ha riconosciuto il suo numero di telefono sul tabulato proiettato dalla Brazil che indica la telefonata da Murray alla Anding alle 11:51 am del 25 giugno 2009.
La Anding ha confermato che quella chiamata di Murray non fosse nulla di insolito. La Anding rispose alla telefonata di Murray scambiando un saluto con lui e dicendogli che non lo sentiva da un po’ perché l’ultima volta che erano usciti insieme risaliva a maggio 2009. Dopo i saluti, la Anding gli disse: “lascia che ti racconti la mia giornata” e iniziò a parlare, ma dopo 5-6 minuti si rese conto che dall’altra parte del telefono Murray non le diceva nulla. A quel punto la Anding udì il rumore di qualcuno che tossiva ed il borbottio di una voce che potrebbe essere quella di chiunque, lei non riconobbe alcuna voce. Quindi, per alcune volte disse al telefono: “pronto, pronto, ci sei? pronto?!” e mai ricevette risposta da Murray. La Anding sentiva un fruscio come se il telefono fosse in una tasca. A quel punto, lei attaccò il telefono e provò a richiamarlo e a contattarlo per sms, ma in nessun caso Murray rispose. Più tardi quel giorno, lei venne a sapere che Michael era morto.
Brazil ha provato a fare domande sulla telefonata successiva fra Murray e la Anding, ma prima di riuscirci gli avvocati sono andati a conferire dal giudice per obiezione della difesa.
Poi, la Anding ha confermato che il 23 luglio 2009 suo padre le fece sapere che la polizia di Los Angeles desiderava parlare con lei. A quel punto, la Anding chiamò Murray sul cellulare e lui le disse che le dispiaceva che si fosse trovata coinvolta in questa situazione e che le avrebbe dato il numero del suo avvocato cosicché lei potesse assicurarsi di parlare con la polizia solo in presenza del suo legale.
CONTROINTERROGATORIO DI ED CHERNOFF:
Chernoff le ha chiesto conferma del fatto che in quel borbottio di voce che lei sentì durante quella telefonata lei non riconobbe alcuna voce, che potrebbe anche essere quella di Murray e la Anding ha ribadito che non riconobbe nessuna voce. Chernoff le ha chiesto quanto tempo pensa di essere rimasta al telefono dopo che si rese conto che dall’altra parte Murray non le diceva nulla e la Anding ha risposto 3-4 minuti.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=230:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-sade-anding&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Re: Udienza del 04/10/2011 Trascrizione completa
Testimonianza di Nicole Alvarez
Il procuratore Deborah Brazil ha chiamato il quarto testimone per l’accusa nel 6° giorno di processo a Conrad Murray Nicole Alvarez, compagna di Murray.
Nel 2009 aveva una storia con Murray. In marzo ha avuto un figlio da lui, nato a Los Angeles, e a quel tempo vivevano insieme all’indirizzo 1540 6th Street Santa Monica (Los Angeles). A giugno 2009, la Alvarez viveva a questo indirizzo da 3-4 anni. La Alvarez adesso ha 29 anni. La Alvarez ha riconosciuto i numeri telefonici che la Brazil le ha indicato come sue utenze, fissa e mobile, a giugno 2009. La Alvarez incontrò Murray per la prima volta in un club di Las Vegas nel 2005. Dopo quell’incontro, scambiarono i numeri di telefono, divennero amici e poi per qualche mese il loro rapporto si trasformò in qualcosa di più. Murray e la Alvarez si vedevano regolarmente sia a Las Vegas che a Los Angeles.
La Alvarez ha detto che probabilmente nel 2008 Murray le disse che era il medico personale di Michael Jackson, senza aggiungere che aveva curato anche i figli di Michael.
Brazil ha chiesto alla Alvarez se quando Murray le comunicò di essere il medico personale di Michael lei era interessata alla notizia e lei ha risposto: “Assolutamente”.
Brazil: Perché?
Alvarez: E’ Michael Jackson!
Brazil: Questo è molto entusiasmante?
Alvarez: Decisamente!.
Brazil: Lei ricorda di aver chiesto a Murray per cosa aveva in cura il signor Jackson?
Alvarez: Non ricordo di avergli fatto alcuna domanda, no.
Brazil: Lei era interessata, semplicemente non ricorda di avergli fatto nessuna domanda?
Alvarez: Ero estremamente interessata, ma semplicemente rispettavo la sua professione e sapevo che non era un impiego comune da discutere, perciò non gli feci domande, pensai che quando lui avesse voluto condividere informazioni a riguardo, lui lo avrebbe semplicemente fatto.
Brazil: Infatti lei ha incontrato il signor Jackson?
Alvarez: Sì.
Brazil: E chi glielo presentò?
Alvarez: Il dottor Murray.
Brazil: Quando è successo questo?
Alvarez: Direi che fu ad un certo punto nel 2008.
La Alvarez ha detto che non riusciva nemmeno a crederci “perché si trattava di Michael Jackson!!”.
Ha ricordato che in realtà fu una sorpresa, che Murray le disse che avrebbe incontrato “qualcuno” perciò non sapeva cosa stava per succedere e quando incontrò Michael rimase senza parole, non poteva credere che stava incontrando Michael Jackson.
Murray portò la Alvarez a casa di Michael ed è lì che lei lo incontrò. Fu un incontro breve, ma molto entusiasmante. La Alvarez ha detto di aver incontrato altri pazienti di Murray a Houston, ma dopo la morte di Michael. Quindi, a quel tempo la Alvarez aveva incontrato solo Michael dei pazienti di Murray. Dopo aver incontrato Michael, la Alvarez accompagnò Murray a casa di Michael 2-3 volte. Brazil le ha chiesto se ricordava quando era successo e lei ha detto che sapeva indicarlo perché Michael amava i bambini e lei era in cinta, quindi sicuramente successe dopo che nacque suo figlio il 2 marzo 2009. La Alvarez portò suo figlio a casa di Michael, pensa che questo avvenne due volte di giorno e una volta di sera.
La Alvarez ha detto che durante il periodo della relazione con Murray lei sapeva che lui praticasse la sua attività medica a Las Vegas e Houston. Ha aggiunto che forse lo faceva anche in California, ma quando la Brazil le ha chiesto se le avesse mai parlato di uno studio dove visitava i pazienti in California, così come aveva fatto per gli studi di Las Vegas e Houston, la Alvarez ha risposto che di questo non fece mai cenno.
La Alvarez però sapeva che Murray curava Michael a Los Angeles e non sapeva di altri pazienti in cura da Murray in California.
La Alvarez ha confermato che il suo rapporto con Murray divenne serio prima della nascita del loro bambino e che Murray viveva da lei a Los Angeles dove la aiutava economicamente. L’affitto della sua casa lo pagava Murray e nei mesi di aprile/maggio/giugno 2009 la cifra era circa di 2.500 dollari. La Alvarez ha detto che Murray poteva contribuire anche ad altro, ma era una scelta, lei stava lavorando al tempo. Brazil le ha chiesto quale fosse il suo lavoro e lei ha spiegato che è un’attrice ed il suo lavoro consiste nel prendersi cura del suo “strumento”, fare audizioni e migliorare le sua abilità di recitazione. La Brazil le ha chiesto cosa intendeva per “strumento” e lei ha detto che si riferisce a sé stessa. In quel periodo, sostanzialmente faceva casting e crede che stesse partecipando a diverse pubblicità.
Brazil le ha chiesto se lei aveva parlato con Michael del suo interesse nello spettacolo quando lo incontrò ma il giudice ha accolto l’obiezione della difesa.
La Alvarez ha confermato che Murray viveva nel suo appartamento di Los Angeles ad aprile 2009, anche se non tutti i giorni perché Murray continuava il suo lavoro di medico a Las Vegas e Houston. Brazil le ha chiesto se sapeva che ad aprile 2009 stava curando Michael e la Alvarez ha risposto che sapeva che Murray fosse il suo medico personale. La Alvarez ha risposto “no” quando Brazil le ha richiesto se lei sapeva che Murray forniva delle cure a Michael ad aprile 2009. Brazil le ha chiesto se Murray lasciava il suo appartamento di sera per il suo lavoro come medico personale di Michael e la Alvarez ha detto di sì. Brazil le ha chiesto cosa lei credeva che facesse con Michael lavorando con lui, la difesa ha fatto obiezione ma il giudice l’ha respinta. La Alvarez ha detto che non credeva nulla, che sapeva che stava lavorando con lui, ma non era sicura di cosa si trattasse. Brazil ha richiamato la sua affermazione di prima, secondo la quale lei aveva detto di sapere che Murray fosse il medico personale di Michael, quindi le ha richiesto se quando Murray partiva di sera dal suo appartamento per andare al lavoro, era per prestare assistenza al signor Jackson e la Alvarez ha detto di sì.
Brazil ha chiesto alla Alvarez di descrivere ciò che sapeva o osservava della routine lavorativa di Murray nel mese di aprile 2009. La Alvarez ha detto di ricordare che Murray usciva dal suo appartamento alle 09:00 pm, lo ricorda bene perché a quell’ora metteva a dormire suo figlio, e tornava il mattino dopo, a volte presto, a volte verso le 09:00 am-10:00 am, che all’inizio del suo lavoro con Michael Murray tornava presto, verso le 06:00 am-07:00 am e poi diventarono le 08:00 am, le 09:00 am e sempre più tardi. La Alvarez ha detto che questo succedeva molto frequentemente, ogni giorno, ma non la domenica.
Anche a maggio 2009 Murray viveva insieme alla Alvarez e andava a lavorare da Michael seguendo la stessa routine. La Alvarez ha ricordato di aver telefonato a Murray qualche volta mentre lui era lì a lavorare per Michael e che si trattava di conversazioni brevi.
Anche a giugno 2009 Murray viveva insieme alla Alvarez e andava a lavorare da Michael seguendo la stessa routine. La Alvarez ha detto di sapere che Michael in quel periodo si stava preparando per un tour. La Alvarez ha detto di non ricordare se Murray le disse mai che era stato alle prove di Michael. Lei aveva programmato di accompagnare Murray a Londra, aveva saputo di questo qualche tempo dopo marzo 2009.
Brazil le ha chiesto se Murray le disse che stava negoziando un contratto di lavoro con Michael e la Alvarez ha detto che non era a conoscenza specificamente di questo, ma sapeva che stavano parlando dei programmi relativi al lavoro di Murray, senza conoscere i dettagli del loro accordo. Alvarez ha detto che apprese successivamente che Murray avrebbe lavorato per 150.000 dollari al mese dai media. Brazil le ha chiesto se nel suo appartamento ha un fax e lei ha detto di sì, anche se ha specificato che va collegato per funzionare. Brazil le ha chiesto se non aveva ricevuto e comunicato a Murray che il suo contratto gli era stato spedito via fax alla fine di giugno 2009 e la Alvarez ha detto di non ricordare di aver mai ricevuto un fax per lui.
Brazil ha ricordato alla Alvarez che nel settembre 2009 il procuratore Walgren le chiese se lei aveva mai visto il contratto tra AEG e Murray e lei aveva risposto di sì e aveva risposto di sì anche quando Walgren le aveva domandato se sul contratto era predisposto che Murray ricevesse un compenso mensile.
La Alvarez ha detto di non aver mai letto i dettagli del contratto, di aver visto un fax venir fuori dal suo fax ma di non ricordare di cosa si trattasse.
Brazil ha continuato a ricordare le risposte della Alvarez a Walgren, in cui gli aveva specificato che si trattava di 150.000 dollari al mese e che lei aveva visto il contratto era nel fax del suo appartamento.
La Alvarez ha risposto che lei non era abituata a vedere quello che arrivava per lui, non essendo la sua segretaria, e che i dettagli non li ricorda, ma che sì, il contratto era nel fax.
Brazil ha chiesto alla Alvarez se lei aveva detto la verità quando nel settembre 2009 gli raccontò che il contratto era arrivato nel suo fax e lei era stata curiosa di leggerlo e aveva visto quel compenso mensile, lei ha detto che assolutamente aveva detto la verità, che il contratto era arrivato nel suo fax ma che dopo due anni i dettagli sono sbiaditi.
Brazil le ha ricordato anche che nel settembre 2009 lei aveva parlato dei suoi programmi per accompagnare Murray a Londra e la Alvarez lo ha confermato, dicendo che non era sicura se lasciare o continuare a tenere il suo appartamento di Santa Monica. La Alvarez ha detto che si aspettava di sapere in breve tempo come procedere per partire e che sarebbero tornati per novembre/dicembre 2009.
Durante i mesi di aprile/maggio/giugno 2009, arrivarono a casa della Alvarez dei pacchi per Murray, che nella maggior parte dei casi la avvertiva di queste consegne dicendole che stava aspettando dei pacchi e che se qualcuno bussava alla porta si trattava di una consegna, se lei poteva ritirarla per lui. La Alvarez ha detto che il palazzo dove si trova il suo appartamento ha un portone d’accesso chiuso e non c’è il portiere, ma le persone che fanno le consegne, i corrieri espresso o i postini, riescono a fare le consegne davanti alla porta degli inquilini. Murray non le diede alcun dettaglio in merito al contenuto dei pacchi. Lei non aveva idea di cosa contenessero, non li aprì mai. Murray non le disse di non aprirli. La Alvarez doveva firmare per i pacchi consegnati a casa sua. La Alvarez ha ricordato di aver ritirato una o due volte i pacchi che erano stati lasciati nell’atrio comune del condominio.
La Brazil ha quindi registrato come prove dell'accusa le ricevute fedex che riportano le consegne dei pacchi all’appartamento dell’Alvarez. Le date di queste ricevute fedex sono: 28 aprile 2009, 1° maggio 2009, 13 maggio 2009, 15 maggio 2009, 11 giugno 2009, 16 giugno 2009.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 28 aprile 2009 e ha chiesto alla Alvarez se ricordava di averla firmata e lei ha risposto che nello specifico non lo ricordava. La Brazil ha quindi richiamato la sua attenzione sulla firma della ricevuta:
La Alvarez non ha riconosciuto questa firma come propria, ma ha confermato che il suo nome e quello di Murray ed il suo indirizzo sono corretti.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 1° maggio 2009 e e la Alvarez ha confermato i dettagli come prima, dicendo che queste consegne fedex avvenivano spesso in quel periodo.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 13 maggio 2009 e ancora la Alvarez ha confermato i dettagli, ma non ha riconosciuto questa firma:
La Alvarez ha detto che non sa chi possa averla firmata, sa solo che a volte i pacchi erano lasciati nell’atrio comune.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 15 maggio 2009 che la Alvarez ha riconosciuto.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex dell’11 giugno 2009 e la Alvarez ha riconosciuto la firma come propria:
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 16 giugno 2009 che la Alvarez ha riconosciuto.
La Alvarez ha confermato che in quel periodo solo lei, Murray ed il loro bimbo vivevano in quell’appartamento.
Brazil ha poi proiettato un’altra ricevuta fedex datata 8 aprile 2009 sulla quale la Alvarez ha riconosciuto la sua firma.
Brazil ha richiamato l’attenzione della teste sulla telefonata delle 01:08 pm del 25 giugno 2009 in merito alla quale la Alvarez ha riconosciuto il numero di casa sua. Alvarez ha detto di non ricordare specificamente una telefonata con Murray a quell’ora, ma di ricordare che parlò con lui quel giorno. Alvarez ha ricordato che lui le disse che era sulla strada per l’ospedale in un’ambulanza con il signor Jackson, di non allarmarsi e non preoccuparsi, perché sapeva che lei sarebbe venuta a sapere della situazione dai media.
Brazil le ha chiesto se aveva ricevuto da Murray altre chiamate alle 03:58 pm, alle 04:31 pm, alle 04:32 pm, 05:02 pm. La Alvarez ha detto di non ricordare se era lei a chiamare lui o il contrario e non ricorda se riuscì a parlare con lui quel pomeriggio. Ad un certo punto quel giorno, Murray arrivò all’appartamento dell’Alvarez, lei non sapeva che stava arrivando, semplicemente lui tornò a casa.
NESSUN CONTROINTERROGATORIO DALLA DIFESA.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=231:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-nicole-alvarez&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Il procuratore Deborah Brazil ha chiamato il quarto testimone per l’accusa nel 6° giorno di processo a Conrad Murray Nicole Alvarez, compagna di Murray.
Nel 2009 aveva una storia con Murray. In marzo ha avuto un figlio da lui, nato a Los Angeles, e a quel tempo vivevano insieme all’indirizzo 1540 6th Street Santa Monica (Los Angeles). A giugno 2009, la Alvarez viveva a questo indirizzo da 3-4 anni. La Alvarez adesso ha 29 anni. La Alvarez ha riconosciuto i numeri telefonici che la Brazil le ha indicato come sue utenze, fissa e mobile, a giugno 2009. La Alvarez incontrò Murray per la prima volta in un club di Las Vegas nel 2005. Dopo quell’incontro, scambiarono i numeri di telefono, divennero amici e poi per qualche mese il loro rapporto si trasformò in qualcosa di più. Murray e la Alvarez si vedevano regolarmente sia a Las Vegas che a Los Angeles.
La Alvarez ha detto che probabilmente nel 2008 Murray le disse che era il medico personale di Michael Jackson, senza aggiungere che aveva curato anche i figli di Michael.
Brazil ha chiesto alla Alvarez se quando Murray le comunicò di essere il medico personale di Michael lei era interessata alla notizia e lei ha risposto: “Assolutamente”.
Brazil: Perché?
Alvarez: E’ Michael Jackson!
Brazil: Questo è molto entusiasmante?
Alvarez: Decisamente!.
Brazil: Lei ricorda di aver chiesto a Murray per cosa aveva in cura il signor Jackson?
Alvarez: Non ricordo di avergli fatto alcuna domanda, no.
Brazil: Lei era interessata, semplicemente non ricorda di avergli fatto nessuna domanda?
Alvarez: Ero estremamente interessata, ma semplicemente rispettavo la sua professione e sapevo che non era un impiego comune da discutere, perciò non gli feci domande, pensai che quando lui avesse voluto condividere informazioni a riguardo, lui lo avrebbe semplicemente fatto.
Brazil: Infatti lei ha incontrato il signor Jackson?
Alvarez: Sì.
Brazil: E chi glielo presentò?
Alvarez: Il dottor Murray.
Brazil: Quando è successo questo?
Alvarez: Direi che fu ad un certo punto nel 2008.
La Alvarez ha detto che non riusciva nemmeno a crederci “perché si trattava di Michael Jackson!!”.
Ha ricordato che in realtà fu una sorpresa, che Murray le disse che avrebbe incontrato “qualcuno” perciò non sapeva cosa stava per succedere e quando incontrò Michael rimase senza parole, non poteva credere che stava incontrando Michael Jackson.
Murray portò la Alvarez a casa di Michael ed è lì che lei lo incontrò. Fu un incontro breve, ma molto entusiasmante. La Alvarez ha detto di aver incontrato altri pazienti di Murray a Houston, ma dopo la morte di Michael. Quindi, a quel tempo la Alvarez aveva incontrato solo Michael dei pazienti di Murray. Dopo aver incontrato Michael, la Alvarez accompagnò Murray a casa di Michael 2-3 volte. Brazil le ha chiesto se ricordava quando era successo e lei ha detto che sapeva indicarlo perché Michael amava i bambini e lei era in cinta, quindi sicuramente successe dopo che nacque suo figlio il 2 marzo 2009. La Alvarez portò suo figlio a casa di Michael, pensa che questo avvenne due volte di giorno e una volta di sera.
La Alvarez ha detto che durante il periodo della relazione con Murray lei sapeva che lui praticasse la sua attività medica a Las Vegas e Houston. Ha aggiunto che forse lo faceva anche in California, ma quando la Brazil le ha chiesto se le avesse mai parlato di uno studio dove visitava i pazienti in California, così come aveva fatto per gli studi di Las Vegas e Houston, la Alvarez ha risposto che di questo non fece mai cenno.
La Alvarez però sapeva che Murray curava Michael a Los Angeles e non sapeva di altri pazienti in cura da Murray in California.
La Alvarez ha confermato che il suo rapporto con Murray divenne serio prima della nascita del loro bambino e che Murray viveva da lei a Los Angeles dove la aiutava economicamente. L’affitto della sua casa lo pagava Murray e nei mesi di aprile/maggio/giugno 2009 la cifra era circa di 2.500 dollari. La Alvarez ha detto che Murray poteva contribuire anche ad altro, ma era una scelta, lei stava lavorando al tempo. Brazil le ha chiesto quale fosse il suo lavoro e lei ha spiegato che è un’attrice ed il suo lavoro consiste nel prendersi cura del suo “strumento”, fare audizioni e migliorare le sua abilità di recitazione. La Brazil le ha chiesto cosa intendeva per “strumento” e lei ha detto che si riferisce a sé stessa. In quel periodo, sostanzialmente faceva casting e crede che stesse partecipando a diverse pubblicità.
Brazil le ha chiesto se lei aveva parlato con Michael del suo interesse nello spettacolo quando lo incontrò ma il giudice ha accolto l’obiezione della difesa.
La Alvarez ha confermato che Murray viveva nel suo appartamento di Los Angeles ad aprile 2009, anche se non tutti i giorni perché Murray continuava il suo lavoro di medico a Las Vegas e Houston. Brazil le ha chiesto se sapeva che ad aprile 2009 stava curando Michael e la Alvarez ha risposto che sapeva che Murray fosse il suo medico personale. La Alvarez ha risposto “no” quando Brazil le ha richiesto se lei sapeva che Murray forniva delle cure a Michael ad aprile 2009. Brazil le ha chiesto se Murray lasciava il suo appartamento di sera per il suo lavoro come medico personale di Michael e la Alvarez ha detto di sì. Brazil le ha chiesto cosa lei credeva che facesse con Michael lavorando con lui, la difesa ha fatto obiezione ma il giudice l’ha respinta. La Alvarez ha detto che non credeva nulla, che sapeva che stava lavorando con lui, ma non era sicura di cosa si trattasse. Brazil ha richiamato la sua affermazione di prima, secondo la quale lei aveva detto di sapere che Murray fosse il medico personale di Michael, quindi le ha richiesto se quando Murray partiva di sera dal suo appartamento per andare al lavoro, era per prestare assistenza al signor Jackson e la Alvarez ha detto di sì.
Brazil ha chiesto alla Alvarez di descrivere ciò che sapeva o osservava della routine lavorativa di Murray nel mese di aprile 2009. La Alvarez ha detto di ricordare che Murray usciva dal suo appartamento alle 09:00 pm, lo ricorda bene perché a quell’ora metteva a dormire suo figlio, e tornava il mattino dopo, a volte presto, a volte verso le 09:00 am-10:00 am, che all’inizio del suo lavoro con Michael Murray tornava presto, verso le 06:00 am-07:00 am e poi diventarono le 08:00 am, le 09:00 am e sempre più tardi. La Alvarez ha detto che questo succedeva molto frequentemente, ogni giorno, ma non la domenica.
Anche a maggio 2009 Murray viveva insieme alla Alvarez e andava a lavorare da Michael seguendo la stessa routine. La Alvarez ha ricordato di aver telefonato a Murray qualche volta mentre lui era lì a lavorare per Michael e che si trattava di conversazioni brevi.
Anche a giugno 2009 Murray viveva insieme alla Alvarez e andava a lavorare da Michael seguendo la stessa routine. La Alvarez ha detto di sapere che Michael in quel periodo si stava preparando per un tour. La Alvarez ha detto di non ricordare se Murray le disse mai che era stato alle prove di Michael. Lei aveva programmato di accompagnare Murray a Londra, aveva saputo di questo qualche tempo dopo marzo 2009.
Brazil le ha chiesto se Murray le disse che stava negoziando un contratto di lavoro con Michael e la Alvarez ha detto che non era a conoscenza specificamente di questo, ma sapeva che stavano parlando dei programmi relativi al lavoro di Murray, senza conoscere i dettagli del loro accordo. Alvarez ha detto che apprese successivamente che Murray avrebbe lavorato per 150.000 dollari al mese dai media. Brazil le ha chiesto se nel suo appartamento ha un fax e lei ha detto di sì, anche se ha specificato che va collegato per funzionare. Brazil le ha chiesto se non aveva ricevuto e comunicato a Murray che il suo contratto gli era stato spedito via fax alla fine di giugno 2009 e la Alvarez ha detto di non ricordare di aver mai ricevuto un fax per lui.
Brazil ha ricordato alla Alvarez che nel settembre 2009 il procuratore Walgren le chiese se lei aveva mai visto il contratto tra AEG e Murray e lei aveva risposto di sì e aveva risposto di sì anche quando Walgren le aveva domandato se sul contratto era predisposto che Murray ricevesse un compenso mensile.
La Alvarez ha detto di non aver mai letto i dettagli del contratto, di aver visto un fax venir fuori dal suo fax ma di non ricordare di cosa si trattasse.
Brazil ha continuato a ricordare le risposte della Alvarez a Walgren, in cui gli aveva specificato che si trattava di 150.000 dollari al mese e che lei aveva visto il contratto era nel fax del suo appartamento.
La Alvarez ha risposto che lei non era abituata a vedere quello che arrivava per lui, non essendo la sua segretaria, e che i dettagli non li ricorda, ma che sì, il contratto era nel fax.
Brazil ha chiesto alla Alvarez se lei aveva detto la verità quando nel settembre 2009 gli raccontò che il contratto era arrivato nel suo fax e lei era stata curiosa di leggerlo e aveva visto quel compenso mensile, lei ha detto che assolutamente aveva detto la verità, che il contratto era arrivato nel suo fax ma che dopo due anni i dettagli sono sbiaditi.
Brazil le ha ricordato anche che nel settembre 2009 lei aveva parlato dei suoi programmi per accompagnare Murray a Londra e la Alvarez lo ha confermato, dicendo che non era sicura se lasciare o continuare a tenere il suo appartamento di Santa Monica. La Alvarez ha detto che si aspettava di sapere in breve tempo come procedere per partire e che sarebbero tornati per novembre/dicembre 2009.
Durante i mesi di aprile/maggio/giugno 2009, arrivarono a casa della Alvarez dei pacchi per Murray, che nella maggior parte dei casi la avvertiva di queste consegne dicendole che stava aspettando dei pacchi e che se qualcuno bussava alla porta si trattava di una consegna, se lei poteva ritirarla per lui. La Alvarez ha detto che il palazzo dove si trova il suo appartamento ha un portone d’accesso chiuso e non c’è il portiere, ma le persone che fanno le consegne, i corrieri espresso o i postini, riescono a fare le consegne davanti alla porta degli inquilini. Murray non le diede alcun dettaglio in merito al contenuto dei pacchi. Lei non aveva idea di cosa contenessero, non li aprì mai. Murray non le disse di non aprirli. La Alvarez doveva firmare per i pacchi consegnati a casa sua. La Alvarez ha ricordato di aver ritirato una o due volte i pacchi che erano stati lasciati nell’atrio comune del condominio.
La Brazil ha quindi registrato come prove dell'accusa le ricevute fedex che riportano le consegne dei pacchi all’appartamento dell’Alvarez. Le date di queste ricevute fedex sono: 28 aprile 2009, 1° maggio 2009, 13 maggio 2009, 15 maggio 2009, 11 giugno 2009, 16 giugno 2009.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 28 aprile 2009 e ha chiesto alla Alvarez se ricordava di averla firmata e lei ha risposto che nello specifico non lo ricordava. La Brazil ha quindi richiamato la sua attenzione sulla firma della ricevuta:
La Alvarez non ha riconosciuto questa firma come propria, ma ha confermato che il suo nome e quello di Murray ed il suo indirizzo sono corretti.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 1° maggio 2009 e e la Alvarez ha confermato i dettagli come prima, dicendo che queste consegne fedex avvenivano spesso in quel periodo.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 13 maggio 2009 e ancora la Alvarez ha confermato i dettagli, ma non ha riconosciuto questa firma:
La Alvarez ha detto che non sa chi possa averla firmata, sa solo che a volte i pacchi erano lasciati nell’atrio comune.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 15 maggio 2009 che la Alvarez ha riconosciuto.
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex dell’11 giugno 2009 e la Alvarez ha riconosciuto la firma come propria:
Brazil ha proiettato la ricevuta fedex del 16 giugno 2009 che la Alvarez ha riconosciuto.
La Alvarez ha confermato che in quel periodo solo lei, Murray ed il loro bimbo vivevano in quell’appartamento.
Brazil ha poi proiettato un’altra ricevuta fedex datata 8 aprile 2009 sulla quale la Alvarez ha riconosciuto la sua firma.
Brazil ha richiamato l’attenzione della teste sulla telefonata delle 01:08 pm del 25 giugno 2009 in merito alla quale la Alvarez ha riconosciuto il numero di casa sua. Alvarez ha detto di non ricordare specificamente una telefonata con Murray a quell’ora, ma di ricordare che parlò con lui quel giorno. Alvarez ha ricordato che lui le disse che era sulla strada per l’ospedale in un’ambulanza con il signor Jackson, di non allarmarsi e non preoccuparsi, perché sapeva che lei sarebbe venuta a sapere della situazione dai media.
Brazil le ha chiesto se aveva ricevuto da Murray altre chiamate alle 03:58 pm, alle 04:31 pm, alle 04:32 pm, 05:02 pm. La Alvarez ha detto di non ricordare se era lei a chiamare lui o il contrario e non ricorda se riuscì a parlare con lui quel pomeriggio. Ad un certo punto quel giorno, Murray arrivò all’appartamento dell’Alvarez, lei non sapeva che stava arrivando, semplicemente lui tornò a casa.
NESSUN CONTROINTERROGATORIO DALLA DIFESA.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=231:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-nicole-alvarez&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Re: Udienza del 04/10/2011 Trascrizione completa
Testimonianza di Tim Lopez
Il procuratore Deborah Brazil ha convocato il quinto e ultimo testimone per l’accusa nella 6° giornata del processo a Conrad Murray Tim Lopez, proprietario della farmacia presso la quale Murray si riforniva di propofol.
Nel 2009 Lopez aveva la farmacia “Applied Pharmacy Services” a Las Vegas, Nevada. Era nel contempo farmacista e proprietario, gestendo sia il lato finanziario dell’attività, sia le prescrizioni dei farmaci. La sua era una farmacia particolare perché non venivano venduti farmaci comunemente in commercio, ma venivano preparati sulle preferenze dei medici. Nel 2010, Lopez ha cessato questa attività. I clienti della farmacia erano i pazienti che venivano specificamente indirizzati da un dottore con il quale Lopez aveva parlato in precedenza e per la maggior parte erano i dottori stessi che conoscevano i servizi specialistici forniti.
Nel novembre del 2008, Lopez ricevette una telefonata da Murray che si presentò come cardiologo con pratica a Las Vegas. Murray stava cercando un agente dermatologico specifico che è usato per schiarire la pelle e lui disse che molti suoi pazienti erano afro-americani e potevano usare questa medicina particolare. Lopez ha detto che si trattava del benoquin. Murray gli disse di avere un paziente che soffriva di vitiligine, che lui aveva sentito parlare di questa crema e chiese a Lopez se lui ce l’aveva disponibile o se la sua farmacia poteva procurargliela. Lopez gli rispose che doveva controllare le risorse che aveva (perché la sua farmacia aveva le materie prime che poi venivano trasformati in prodotti finali) per vedere se era qualcosa che poteva fare per lui. Lopez prese il numero di Murray per fargli avere una risposta, ma poi non lo richiamò più perché la sua farmacia in quel periodo si stava trasferendo e lui perse i contatti di Murray.
Nel marzo del 2009 Lopez ricevette un’altra telefonata da Murray che gli chiese se lui era la stessa persona con la quale lui aveva parlato la prima volta, Lopez glielo confermò e Murray gli chiese perché Lopez non lo avesse richiamato per dargli una risposta in merito al Benoquin. Lopez spiegò a Murray che nel mezzo del trasferimento aveva perso il suo numero, prese poi di nuovo le informazioni sul Benoquin e promise a Murray che sarebbe stato più diligente, avrebbe cercato le informazioni e poi lo avrebbe richiamato.
Lopez chiamò un fornitore che aveva del benoquin in magazzino, una fornitura limitata però, e Lopez gli chiese eventuale disponibilità per altri ordini futuri e lui lo informò che ogni futuro ordine sarebbe stato considerato un ordine speciale, che vuol dire che bisogna pagare in anticipo affinché l’ordine venga emesso. Lopez richiamò Murray per dargli queste informazioni e Murray fu contento che Lopez fosse stato in grado di reperire il farmaco e gli chiese quale fosse l’approssimazione perché non era sicuro della concentrazione che doveva prescrivere e Lopez gli parlò di un 20% che è la concentrazione standard richiesta dalla maggior parte dei dottori. Murray gli chiese con questa concentrazione quanti prodotti Lopez riuscisse a fare in base a quella fornitura che aveva trovato e la sua richiesta di tubetti da 30 grammi. Lopez gli rispose che poteva realizzare circa 40 tubetti da 30 grammi con una concentrazione al 20%. Quindi, Murray gli fece l’ordine di tutti i 40 tubetti e disse a Lopez che non c’era problema per le condizioni dei futuri ordini che Lopez gli aveva spiegato, chiedendogli di assicurarsi di averne sempre disponibilità in magazzino. Lopez ha detto che per spiegare questa richiesta di Benoquin Murray ripeté ciò che gli aveva detto durante la prima telefonata, che aveva numerosi pazienti afro-americani affetti da vitiligine. Inoltre, Murray disse a Lopez che lui aveva parecchie cliniche e poteva usare questi prodotti su pazienti di altri stati. Riguardo al pagamento di questo ordine, Murray inizialmente chiese a Lopez di pagare con la carta di credito, ma poi si accordò con Lopez di andare a prendere la fornitura nella sua farmacia portando con sé un assegno societario.
Brazil ha proiettato l’assegno firmato da Conrad Murray in favore della farmacia di Lopez il 1° aprile 2009, per un ammontare di 1.200 dollari, riconosciuto dal testimone:
Lopez ha spiegato che durante il processo dell’ordine chiese a Murray i suoi dati e Murray gli diede l’indirizzo della sua clinica di Las Vegas, il suo numero di licenza nello stato del Nevada e il suo numero “DEA”, che è la registrazione ad un ente governativo che autorizza i dottori statunitensi all’uso controllato dei farmaci per i loro pazienti. La crema Benoquin non è qualificata come sostanza sottoposta a questo controllo, ma Lopez ha spiegato che i farmacisti hanno l’abitudine di chiedere il numero DEA ai dottori come verifica. Lopez verificò che la licenza medica di Murray fosse attiva e chiese direttamente a Murray se lui era sottoposto a restrizioni riguardo la prescrizione dei farmaci. Murray gli fornì informazioni soddisfacenti perché Lopez potesse instaurare un rapporto d’affari con lui. Lopez ha detto che nella maggior parte dei casi lui conosce l’identità dei pazienti che devono assumere dei farmaci a lungo termine. Nel caso di Murray, lui non fornì a Lopez nessun nome specifico per il Benoquin, ma trattandosi essenzialmente di una prova campione, era normale.
Quando Murray si recò personalmente alla farmacia per ritirare il Benoquin, chiese a Lopez se per ordini futuri era possibile che le consegne gli venissero fatte al suo studio e Lopez gli rispose di sì, che le avrebbe fatte tramite corriere, e gli spiegò che aveva bisogno di una carta di credito a garanzia degli ordini, e Murray gliela fornì.
Il 3 aprile 2009 Lopez ebbe un’altra telefonata da Murray in merito alla crema, per la quale si disse contento, e alla possibilità della farmacia di Lopez di soddisfare la sua richiesta di altri farmaci per i suoi studi medici chiedendo specificamente del propofol e di sacche di soluzione salina. Queste ultime erano un prodotto che a Lopez era stato richiesto spesso dai medici, mentre per il propofol era la prima volta. Brazil ha chiesto a Lopez se lui fece domande a Murray sul propofol in termini di concentrazione, quantità e misure e Lopez ha risposto che Murray fornì queste informazioni, voleva sapere se Lopez anzitutto poteva procurarglielo, quanto sarebbe costato a Lopez quella fornitura e poi gli specificò la sua richiesta di falconi da 100 ml e flaconi da 20 ml.
Lopez riuscì a reperire queste informazioni per Murray e quando lo avvisò del prezzo e della disponibilità del farmaco, Murray fece un ordine il 6 aprile 2009 per telefono di cui Brazil ha proiettato la fattura:
PRIMO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 6 APRILE 2009:
10 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
25 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 35 FIALE DI PROPOFOL
e 40 TUBETTI DA 30 GR. DI CREMA BENOQUIN AL 20%
9 SACCHE DI SOLUZIONE SALINE DA 1000 ml
Il costo totale dei flaconi di propofol è di 195 dollari. Il primo tentativo di consegnare a Murray questa merce fu fatto allo studio medico di Murray di Las Vegas. Lopez ha raccontato che il corriere incontrò Murray allo studio che lo portò nel retro, controllò che ci fosse tutto ciò che aveva ordinato e prese dalla confezione diversi flaconi di propofol. Murray chiese al corriere di telefonare a Lopez e durante la conversazione Murray parlava al corriere perché questi riferisse a Lopez se era possibile spedire il resto della confezione nel suo studio medico di Los Angeles. Murray disse a Lopez che a Los Angeles aveva uno studio medico e diede al corriere il suo indirizzo di Santa Monica.
Lopez ha riconosciuto il documento fedex mostratogli dalla Brazil, datato 7 aprile 2009, che certifica la consegna all’indirizzo di Santa Monica fornito da Murray del resto di quella confezione.
Lopez ha detto che nel momento in cui Murray chiese al corriere di chiamarlo dal suo studio di Las Vegas verificò con Murray che gli articoli della confezione, che Murray aveva acquistato e richiedeva di trasferire a Santa Monica in California, fossero sotto il suo controllo e consegnati in uno studio medico.
Brazil ha quindi mostrato la fattura e relativo documento fedex datato 28 aprile 2009.
SECONDO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 28 APRILE 2009 – CONSEGNA IN CALIFORNIA:
40 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
25 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 65 FIALE DI PROPOFOL.
Il costo totale dei flaconi di propofol è di 585 dollari.
Brazil ha quindi mostrato la fattura e relativo documento fedex datato 28 aprile 2009 che Lopez ha riconosciuto.
PAUSA PRANZO
Il procuratore Brazil ha ripreso il suo interrogatorio di Tim Lopez.
Brazil: Prima di vedere nello specifico gli articoli acquistati da Murray nel suo ordine successivo, Conrad Murray la chiamò per richiedere farmaci iniettabili?
Lopez: Credo di sì.
Brazil: La contattò e richiese l’acquisto di lorazepam in forma iniettabile?
Lopez: Sì.
Brazil: Conrad Murray richiese anche il midazolam in forma iniettabile?
Lopez: Sì.
Brazil: Il lorazepam è disponibile in un’altra forma oltre a quella iniettabile?
Lopez: Pillole.
Brazil: Anche il midazolam è disponibile in forma iniettabile e in pillole?
Lopez: Solamente in forma iniettabile.
Brazil: Quando il dottor Murray le richieste il lorazepam ed il midazolam, lei verificò nuovamente il suo numero DEA?
Lopez: Sì.
Brazil ha mostrato un’altra fattura emessa dalla farmacia di Lopez per l’ordine di Murray in data 30 aprile 2009, con consegna in California. In questa fattura, i farmaci acquistati da Murray risultano:
10 FIALE DI LORAZEPAM (concentrazione 4mg per millilitro) DA 10 ML
20 FIALE DI MIDAZOLAM (concentrazione 1mg per millilitro) DA 2 ML
Brazil ha riconosciuto il documento fedex relativo a questa fattura che riporta come indirizzo di consegna Santa Monica, California.
Brazil ha chiesto a Lopez se nelle prime settimane di maggio 2009 Lopez ebbe modo di discutere con Murray in merito ai farmaci, inclusa la crema Benoquin e FORMULE ENERGIZZANTI e Lopez ha risposto di sì. Lopez ha confermato di aver parlato anche di qualcosa che potesse eliminare il dolore provato all’iniezione dal paziente. Lopez ha detto che nella pratica comune viene usata l’EMLA, una combinazione di due anestetici topici, uno dei quali è la lidocaina. Murray specificò che preferiva un agente topico che contenesse solamente lidocaina e Lopez gli disse che poteva preparagli una crema di lidocaina al 2%.
Riguardo alla crema Benoquin, Lopez ha detto che Murray voleva fosse meno grassa e lui gli rispose che avrebbe preparato diverse formulazioni per arrivare alla consistenza che Murray stava cercando. Murray chiese anche a Lopez se poteva preparare tubetti con più grammi di crema e in tubetti migliori dal punto di vista estetico e Lopez disse che poteva farlo. Murray chiese a Lopez se poteva procurargli delle formulazioni energetiche chiarendo che non voleva qualcosa di narcotico o farmaci da banco, ma qualcosa di naturale. Murray gli disse che era per rimanere sveglio e per avere energia.
Brazil ha mostrato la fattura e relativo documento di spedizione del 12 maggio 2009.
TERZO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 12 MAGGIO 2009 – CONSEGNA IN CALIFORNIA:
40 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
25 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 65 FIALE DI PROPOFOL.
e 20 FIALE DI MIDAZOLAM (concentrazione 1mg per millilitro) DA 2 ML
10 FIALE DI FLUMANEZIL DA 5 ML
CREMA LIDOCAINA AL 2%.
Lopez ha confermato di aver avuto un’altra conversazione con Murray in merito alla crema di lidocaina il 14 maggio 2009 nella quale Murray gli chiese di aumentare la concentrazione del farmaco perché al 2% risultava inefficace e chiese a Lopez di farla al 4%.
Lopez e Murray discussero anche di come stava andando la ricerca di Lopez in merito alla formula energizzante e Lopez gli suggerì delle soluzioni riguardo alle quali Murray voleva sapere più informazioni, perciò concordarono che Lopez continuasse ad approfondire la sua ricerca.
Lopez disse anche a Murray che poteva cambiare la base della crema Benoquin per poter ottenere la consistenza desiderata e concordarono che Lopez avrebbe inviato 3 campioni di basi differenti a Murray cosicché lui potesse stabilire quale preferiva, sempre perché la crema sino a quel momento fornita risultava troppo grassa.
Lopez e Murray parlarono anche della crema idrochinone perché Murray ne aveva sentito parlare in relazione allo schiarimento della pelle e Lopez gli disse che lui la conosceva, che ci aveva lavorato su molte volte con altri dottori e Murray disse che era interessato anche a campioni di questa crema.
In merito alla consegna di questi prodotti, Lopez disse a Murray che nel week-end imminente lui si sarebbe recato all’aeroporto di Los Angeles, perciò si offrì di consegnarglieli lui personalmente con la sua macchina allo studio di Los Angeles di Murray, così da sollevarlo dalle spese di spedizione. Murray gli rispose che non c’era alcun bisogno che Lopez facesse questo e gli disse di usare il solito sistema di consegna.
Brazil ha mostrato la fattura ed il relativo documento di spedizione dell’ordine della crema lidocaina al 4% avvenuto il 14 maggio 2009 che Lopez ha riconosciuto.
Brazil: Tornando al 1° giugno 2009, lei ebbe un’altra conversazione con il dottor Murray relativa alle formulazioni energizzanti?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei diede ulteriori suggerimenti al dottor Murray riguardo ad un prodotto che poteva rispondere alle sue necessità?
Lopez: Sì.
Brazil: Lui le richiese di spedirgli delle capsule che lui poteva provare?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei ricorda quando spedì queste capsule, in un altro ordine che fu emesso più tardi il 10 giugno 2009? (dalle udienze preliminari, risultano 30 capsule di efedrina, caffeina e aspirina, ndr)
Lopez: Sì.
Brazil ha mostrato la fattura ed il relativo documento di consegna dell’ordine del 10 giugno 2009 che Lopez ha riconosciuto.
QUARTO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 10 GIUGNO 2009 – CONSEGNA IN CALIFORNIA:
40 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
50 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 90 FIALE DI PROPOFOL.
e 25 FIALE DI LIDOCAINA ALL’1% DA 30 ML
20 TUBETTI DA 60 GR. DI CREMA IDROCHINONE ALL’8%
20 TUBETTI DA 60 GR. DI CREMA BENOQUIN AL 20%.
Il 15 giugno 2009 Murray richiamò Lopez per un altro ordine di farmaci. Durante quella telefonata, Murray disse a Lopez che era contento del risultato ottenuto con le capsule energizzanti e ne richiese il prezzo.
Brazil ha mostrato la fattura ed il relativo documento di consegna dell’ordine del 15 giugno 2009 che Lopez ha riconosciuto. In questa fattura, i farmaci acquistati da Murray risultano:
10 FIALE DI LORAZEPAM (concentrazione 4mg per millilitro) DA 10 ML
20 FIALE DI MIDAZOLAM (concentrazione 1mg per millilitro) DA 2 ML
12 SACCHE SALINE DA 1000 ML
Lopez ha confermato che sia il lorazepam che il midazolam erano in forma iniettabile.
Lopez ha detto che durante tutti questi ordini, Murray non disse mai a Lopez di essere il medico di Michael Jackson. Murray non rivelò mai a Lopez dettagli di nessun suo paziente.
Brazil: Lei parlò al telefono con il dottor Murray o il 23 o il 24 giugno?
Lopez: Sì.
Brazil: Poco prima che Michael Jackson morisse?
Lopez: Sì.
Brazil: Fu Murray a chiamarla?
Lopez: Sì.
Brazil: Può descrivere quella conversazione, perfavore?
Lopez: La telefonata fu al mio ufficio e la mia impiegata rispose al telefono e parlò con lui. Trovò difficoltà a capire cosa Murray le stesse dicendo, lei disse che c’era molto rumore sullo sfondo. Io presi la cornetta e di nuovo Murray parlava ma io non riuscivo a capire cosa stesse dicendo perché c’era un notevole rumore sullo sfondo, come il finestrino aperto di un’automobile, perciò io gli dissi che l’avrei richiamato l’indomani, era quasi all’orario di chiusura, circa alle 5:00 pm, volevo andare a casa e non riuscivo a capire cosa lui stesse dicendo.
Brazil: Lo richiamò mai?
Lopez: No.
Brazil: Lei apprese che Michael Jackson era morto il 25 giugno 2009?
Lopez: Sì.
Brazil: Signor Lopez, dopo aver rivisto tutti gli ordini che Murray fece da lei, può fornirmi il numero complessivo delle fiale di propofol che furono vendute e spedite a Murray?
Lopez: Posso confermarlo quel numero.
Brazil: Sono 255?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei ha anche venduto e spedito a Murray 20 fiale separate di lorazepam in totale?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei ha anche venduto e spedito a Murray 60 fiale separate di midazolam in totale?
Lopez: Sì.
CONTROINTERROGATORIO DI NAREG GOURJIAN:
Gourjian ha chiesto conferma a Lopez sulla fornitura completa di dati e informazioni relative alla sua licenza medica da parte di Murray alla sua farmacia. Lopez ha spiegato che loro sono provvisti di un sistema di verifica che segnala se il numero fornito non è corretto e nel caso di Murray i dati risultavano esatti. Lopez ha detto che oltre alla crema Benoquin, anche il propofol non è una sostanza controllata e che lui non aveva molta familiarità con questo farmaco prima degli ordini di Murray. Lopez ha detto che quando un dottore gli fornisce un indirizzo di spedizione, per lui va bene così e non c’è niente che imponga al farmacista di spedire i farmaci solamente ad una clinica o ad un ospedale. Lopez ha confermato che è molto comune che i dottori facciano ordini senza includere il nome del paziente e questo vale specialmente per i clienti di alto profilo.
RPRESA INTERROGATORIO DI DEBORAH BRAZIL:
Brazil ha chiesto a Lopez se quando lui riceve le informazioni personali sui pazienti, tratta questi dati rispettandone la privacy e non facendone uso diverso da quello relativo al suo lavoro e Lopez ha risposto di sì.
Brazil ha poi mostrato due documenti a Lopez; uno per mostrare l’ordine di crema Benoquin associato all’assegno di 1.200 dollari firmato da Murray in favore della sua farmacia e l’altro per chiarire che sulla fattura del 15 giugno 2009 le sacche di soluzione salina in totale erano 12.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=232:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-tim-lopez&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Il procuratore Deborah Brazil ha convocato il quinto e ultimo testimone per l’accusa nella 6° giornata del processo a Conrad Murray Tim Lopez, proprietario della farmacia presso la quale Murray si riforniva di propofol.
Nel 2009 Lopez aveva la farmacia “Applied Pharmacy Services” a Las Vegas, Nevada. Era nel contempo farmacista e proprietario, gestendo sia il lato finanziario dell’attività, sia le prescrizioni dei farmaci. La sua era una farmacia particolare perché non venivano venduti farmaci comunemente in commercio, ma venivano preparati sulle preferenze dei medici. Nel 2010, Lopez ha cessato questa attività. I clienti della farmacia erano i pazienti che venivano specificamente indirizzati da un dottore con il quale Lopez aveva parlato in precedenza e per la maggior parte erano i dottori stessi che conoscevano i servizi specialistici forniti.
Nel novembre del 2008, Lopez ricevette una telefonata da Murray che si presentò come cardiologo con pratica a Las Vegas. Murray stava cercando un agente dermatologico specifico che è usato per schiarire la pelle e lui disse che molti suoi pazienti erano afro-americani e potevano usare questa medicina particolare. Lopez ha detto che si trattava del benoquin. Murray gli disse di avere un paziente che soffriva di vitiligine, che lui aveva sentito parlare di questa crema e chiese a Lopez se lui ce l’aveva disponibile o se la sua farmacia poteva procurargliela. Lopez gli rispose che doveva controllare le risorse che aveva (perché la sua farmacia aveva le materie prime che poi venivano trasformati in prodotti finali) per vedere se era qualcosa che poteva fare per lui. Lopez prese il numero di Murray per fargli avere una risposta, ma poi non lo richiamò più perché la sua farmacia in quel periodo si stava trasferendo e lui perse i contatti di Murray.
Nel marzo del 2009 Lopez ricevette un’altra telefonata da Murray che gli chiese se lui era la stessa persona con la quale lui aveva parlato la prima volta, Lopez glielo confermò e Murray gli chiese perché Lopez non lo avesse richiamato per dargli una risposta in merito al Benoquin. Lopez spiegò a Murray che nel mezzo del trasferimento aveva perso il suo numero, prese poi di nuovo le informazioni sul Benoquin e promise a Murray che sarebbe stato più diligente, avrebbe cercato le informazioni e poi lo avrebbe richiamato.
Lopez chiamò un fornitore che aveva del benoquin in magazzino, una fornitura limitata però, e Lopez gli chiese eventuale disponibilità per altri ordini futuri e lui lo informò che ogni futuro ordine sarebbe stato considerato un ordine speciale, che vuol dire che bisogna pagare in anticipo affinché l’ordine venga emesso. Lopez richiamò Murray per dargli queste informazioni e Murray fu contento che Lopez fosse stato in grado di reperire il farmaco e gli chiese quale fosse l’approssimazione perché non era sicuro della concentrazione che doveva prescrivere e Lopez gli parlò di un 20% che è la concentrazione standard richiesta dalla maggior parte dei dottori. Murray gli chiese con questa concentrazione quanti prodotti Lopez riuscisse a fare in base a quella fornitura che aveva trovato e la sua richiesta di tubetti da 30 grammi. Lopez gli rispose che poteva realizzare circa 40 tubetti da 30 grammi con una concentrazione al 20%. Quindi, Murray gli fece l’ordine di tutti i 40 tubetti e disse a Lopez che non c’era problema per le condizioni dei futuri ordini che Lopez gli aveva spiegato, chiedendogli di assicurarsi di averne sempre disponibilità in magazzino. Lopez ha detto che per spiegare questa richiesta di Benoquin Murray ripeté ciò che gli aveva detto durante la prima telefonata, che aveva numerosi pazienti afro-americani affetti da vitiligine. Inoltre, Murray disse a Lopez che lui aveva parecchie cliniche e poteva usare questi prodotti su pazienti di altri stati. Riguardo al pagamento di questo ordine, Murray inizialmente chiese a Lopez di pagare con la carta di credito, ma poi si accordò con Lopez di andare a prendere la fornitura nella sua farmacia portando con sé un assegno societario.
Brazil ha proiettato l’assegno firmato da Conrad Murray in favore della farmacia di Lopez il 1° aprile 2009, per un ammontare di 1.200 dollari, riconosciuto dal testimone:
Lopez ha spiegato che durante il processo dell’ordine chiese a Murray i suoi dati e Murray gli diede l’indirizzo della sua clinica di Las Vegas, il suo numero di licenza nello stato del Nevada e il suo numero “DEA”, che è la registrazione ad un ente governativo che autorizza i dottori statunitensi all’uso controllato dei farmaci per i loro pazienti. La crema Benoquin non è qualificata come sostanza sottoposta a questo controllo, ma Lopez ha spiegato che i farmacisti hanno l’abitudine di chiedere il numero DEA ai dottori come verifica. Lopez verificò che la licenza medica di Murray fosse attiva e chiese direttamente a Murray se lui era sottoposto a restrizioni riguardo la prescrizione dei farmaci. Murray gli fornì informazioni soddisfacenti perché Lopez potesse instaurare un rapporto d’affari con lui. Lopez ha detto che nella maggior parte dei casi lui conosce l’identità dei pazienti che devono assumere dei farmaci a lungo termine. Nel caso di Murray, lui non fornì a Lopez nessun nome specifico per il Benoquin, ma trattandosi essenzialmente di una prova campione, era normale.
Quando Murray si recò personalmente alla farmacia per ritirare il Benoquin, chiese a Lopez se per ordini futuri era possibile che le consegne gli venissero fatte al suo studio e Lopez gli rispose di sì, che le avrebbe fatte tramite corriere, e gli spiegò che aveva bisogno di una carta di credito a garanzia degli ordini, e Murray gliela fornì.
Il 3 aprile 2009 Lopez ebbe un’altra telefonata da Murray in merito alla crema, per la quale si disse contento, e alla possibilità della farmacia di Lopez di soddisfare la sua richiesta di altri farmaci per i suoi studi medici chiedendo specificamente del propofol e di sacche di soluzione salina. Queste ultime erano un prodotto che a Lopez era stato richiesto spesso dai medici, mentre per il propofol era la prima volta. Brazil ha chiesto a Lopez se lui fece domande a Murray sul propofol in termini di concentrazione, quantità e misure e Lopez ha risposto che Murray fornì queste informazioni, voleva sapere se Lopez anzitutto poteva procurarglielo, quanto sarebbe costato a Lopez quella fornitura e poi gli specificò la sua richiesta di falconi da 100 ml e flaconi da 20 ml.
Lopez riuscì a reperire queste informazioni per Murray e quando lo avvisò del prezzo e della disponibilità del farmaco, Murray fece un ordine il 6 aprile 2009 per telefono di cui Brazil ha proiettato la fattura:
PRIMO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 6 APRILE 2009:
10 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
25 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 35 FIALE DI PROPOFOL
e 40 TUBETTI DA 30 GR. DI CREMA BENOQUIN AL 20%
9 SACCHE DI SOLUZIONE SALINE DA 1000 ml
Il costo totale dei flaconi di propofol è di 195 dollari. Il primo tentativo di consegnare a Murray questa merce fu fatto allo studio medico di Murray di Las Vegas. Lopez ha raccontato che il corriere incontrò Murray allo studio che lo portò nel retro, controllò che ci fosse tutto ciò che aveva ordinato e prese dalla confezione diversi flaconi di propofol. Murray chiese al corriere di telefonare a Lopez e durante la conversazione Murray parlava al corriere perché questi riferisse a Lopez se era possibile spedire il resto della confezione nel suo studio medico di Los Angeles. Murray disse a Lopez che a Los Angeles aveva uno studio medico e diede al corriere il suo indirizzo di Santa Monica.
Lopez ha riconosciuto il documento fedex mostratogli dalla Brazil, datato 7 aprile 2009, che certifica la consegna all’indirizzo di Santa Monica fornito da Murray del resto di quella confezione.
Lopez ha detto che nel momento in cui Murray chiese al corriere di chiamarlo dal suo studio di Las Vegas verificò con Murray che gli articoli della confezione, che Murray aveva acquistato e richiedeva di trasferire a Santa Monica in California, fossero sotto il suo controllo e consegnati in uno studio medico.
Brazil ha quindi mostrato la fattura e relativo documento fedex datato 28 aprile 2009.
SECONDO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 28 APRILE 2009 – CONSEGNA IN CALIFORNIA:
40 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
25 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 65 FIALE DI PROPOFOL.
Il costo totale dei flaconi di propofol è di 585 dollari.
Brazil ha quindi mostrato la fattura e relativo documento fedex datato 28 aprile 2009 che Lopez ha riconosciuto.
PAUSA PRANZO
Il procuratore Brazil ha ripreso il suo interrogatorio di Tim Lopez.
Brazil: Prima di vedere nello specifico gli articoli acquistati da Murray nel suo ordine successivo, Conrad Murray la chiamò per richiedere farmaci iniettabili?
Lopez: Credo di sì.
Brazil: La contattò e richiese l’acquisto di lorazepam in forma iniettabile?
Lopez: Sì.
Brazil: Conrad Murray richiese anche il midazolam in forma iniettabile?
Lopez: Sì.
Brazil: Il lorazepam è disponibile in un’altra forma oltre a quella iniettabile?
Lopez: Pillole.
Brazil: Anche il midazolam è disponibile in forma iniettabile e in pillole?
Lopez: Solamente in forma iniettabile.
Brazil: Quando il dottor Murray le richieste il lorazepam ed il midazolam, lei verificò nuovamente il suo numero DEA?
Lopez: Sì.
Brazil ha mostrato un’altra fattura emessa dalla farmacia di Lopez per l’ordine di Murray in data 30 aprile 2009, con consegna in California. In questa fattura, i farmaci acquistati da Murray risultano:
10 FIALE DI LORAZEPAM (concentrazione 4mg per millilitro) DA 10 ML
20 FIALE DI MIDAZOLAM (concentrazione 1mg per millilitro) DA 2 ML
Brazil ha riconosciuto il documento fedex relativo a questa fattura che riporta come indirizzo di consegna Santa Monica, California.
Brazil ha chiesto a Lopez se nelle prime settimane di maggio 2009 Lopez ebbe modo di discutere con Murray in merito ai farmaci, inclusa la crema Benoquin e FORMULE ENERGIZZANTI e Lopez ha risposto di sì. Lopez ha confermato di aver parlato anche di qualcosa che potesse eliminare il dolore provato all’iniezione dal paziente. Lopez ha detto che nella pratica comune viene usata l’EMLA, una combinazione di due anestetici topici, uno dei quali è la lidocaina. Murray specificò che preferiva un agente topico che contenesse solamente lidocaina e Lopez gli disse che poteva preparagli una crema di lidocaina al 2%.
Riguardo alla crema Benoquin, Lopez ha detto che Murray voleva fosse meno grassa e lui gli rispose che avrebbe preparato diverse formulazioni per arrivare alla consistenza che Murray stava cercando. Murray chiese anche a Lopez se poteva preparare tubetti con più grammi di crema e in tubetti migliori dal punto di vista estetico e Lopez disse che poteva farlo. Murray chiese a Lopez se poteva procurargli delle formulazioni energetiche chiarendo che non voleva qualcosa di narcotico o farmaci da banco, ma qualcosa di naturale. Murray gli disse che era per rimanere sveglio e per avere energia.
Brazil ha mostrato la fattura e relativo documento di spedizione del 12 maggio 2009.
TERZO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 12 MAGGIO 2009 – CONSEGNA IN CALIFORNIA:
40 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
25 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 65 FIALE DI PROPOFOL.
e 20 FIALE DI MIDAZOLAM (concentrazione 1mg per millilitro) DA 2 ML
10 FIALE DI FLUMANEZIL DA 5 ML
CREMA LIDOCAINA AL 2%.
Lopez ha confermato di aver avuto un’altra conversazione con Murray in merito alla crema di lidocaina il 14 maggio 2009 nella quale Murray gli chiese di aumentare la concentrazione del farmaco perché al 2% risultava inefficace e chiese a Lopez di farla al 4%.
Lopez e Murray discussero anche di come stava andando la ricerca di Lopez in merito alla formula energizzante e Lopez gli suggerì delle soluzioni riguardo alle quali Murray voleva sapere più informazioni, perciò concordarono che Lopez continuasse ad approfondire la sua ricerca.
Lopez disse anche a Murray che poteva cambiare la base della crema Benoquin per poter ottenere la consistenza desiderata e concordarono che Lopez avrebbe inviato 3 campioni di basi differenti a Murray cosicché lui potesse stabilire quale preferiva, sempre perché la crema sino a quel momento fornita risultava troppo grassa.
Lopez e Murray parlarono anche della crema idrochinone perché Murray ne aveva sentito parlare in relazione allo schiarimento della pelle e Lopez gli disse che lui la conosceva, che ci aveva lavorato su molte volte con altri dottori e Murray disse che era interessato anche a campioni di questa crema.
In merito alla consegna di questi prodotti, Lopez disse a Murray che nel week-end imminente lui si sarebbe recato all’aeroporto di Los Angeles, perciò si offrì di consegnarglieli lui personalmente con la sua macchina allo studio di Los Angeles di Murray, così da sollevarlo dalle spese di spedizione. Murray gli rispose che non c’era alcun bisogno che Lopez facesse questo e gli disse di usare il solito sistema di consegna.
Brazil ha mostrato la fattura ed il relativo documento di spedizione dell’ordine della crema lidocaina al 4% avvenuto il 14 maggio 2009 che Lopez ha riconosciuto.
Brazil: Tornando al 1° giugno 2009, lei ebbe un’altra conversazione con il dottor Murray relativa alle formulazioni energizzanti?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei diede ulteriori suggerimenti al dottor Murray riguardo ad un prodotto che poteva rispondere alle sue necessità?
Lopez: Sì.
Brazil: Lui le richiese di spedirgli delle capsule che lui poteva provare?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei ricorda quando spedì queste capsule, in un altro ordine che fu emesso più tardi il 10 giugno 2009? (dalle udienze preliminari, risultano 30 capsule di efedrina, caffeina e aspirina, ndr)
Lopez: Sì.
Brazil ha mostrato la fattura ed il relativo documento di consegna dell’ordine del 10 giugno 2009 che Lopez ha riconosciuto.
QUARTO ORDINE DI PROPOFOL DI MURRAY – 10 GIUGNO 2009 – CONSEGNA IN CALIFORNIA:
40 FIALE DI PROPOFOL DA 100 ml
50 FIALE DI PROPOFOL DA 20 ml
per un totale di 90 FIALE DI PROPOFOL.
e 25 FIALE DI LIDOCAINA ALL’1% DA 30 ML
20 TUBETTI DA 60 GR. DI CREMA IDROCHINONE ALL’8%
20 TUBETTI DA 60 GR. DI CREMA BENOQUIN AL 20%.
Il 15 giugno 2009 Murray richiamò Lopez per un altro ordine di farmaci. Durante quella telefonata, Murray disse a Lopez che era contento del risultato ottenuto con le capsule energizzanti e ne richiese il prezzo.
Brazil ha mostrato la fattura ed il relativo documento di consegna dell’ordine del 15 giugno 2009 che Lopez ha riconosciuto. In questa fattura, i farmaci acquistati da Murray risultano:
10 FIALE DI LORAZEPAM (concentrazione 4mg per millilitro) DA 10 ML
20 FIALE DI MIDAZOLAM (concentrazione 1mg per millilitro) DA 2 ML
12 SACCHE SALINE DA 1000 ML
Lopez ha confermato che sia il lorazepam che il midazolam erano in forma iniettabile.
Lopez ha detto che durante tutti questi ordini, Murray non disse mai a Lopez di essere il medico di Michael Jackson. Murray non rivelò mai a Lopez dettagli di nessun suo paziente.
Brazil: Lei parlò al telefono con il dottor Murray o il 23 o il 24 giugno?
Lopez: Sì.
Brazil: Poco prima che Michael Jackson morisse?
Lopez: Sì.
Brazil: Fu Murray a chiamarla?
Lopez: Sì.
Brazil: Può descrivere quella conversazione, perfavore?
Lopez: La telefonata fu al mio ufficio e la mia impiegata rispose al telefono e parlò con lui. Trovò difficoltà a capire cosa Murray le stesse dicendo, lei disse che c’era molto rumore sullo sfondo. Io presi la cornetta e di nuovo Murray parlava ma io non riuscivo a capire cosa stesse dicendo perché c’era un notevole rumore sullo sfondo, come il finestrino aperto di un’automobile, perciò io gli dissi che l’avrei richiamato l’indomani, era quasi all’orario di chiusura, circa alle 5:00 pm, volevo andare a casa e non riuscivo a capire cosa lui stesse dicendo.
Brazil: Lo richiamò mai?
Lopez: No.
Brazil: Lei apprese che Michael Jackson era morto il 25 giugno 2009?
Lopez: Sì.
Brazil: Signor Lopez, dopo aver rivisto tutti gli ordini che Murray fece da lei, può fornirmi il numero complessivo delle fiale di propofol che furono vendute e spedite a Murray?
Lopez: Posso confermarlo quel numero.
Brazil: Sono 255?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei ha anche venduto e spedito a Murray 20 fiale separate di lorazepam in totale?
Lopez: Sì.
Brazil: Lei ha anche venduto e spedito a Murray 60 fiale separate di midazolam in totale?
Lopez: Sì.
CONTROINTERROGATORIO DI NAREG GOURJIAN:
Gourjian ha chiesto conferma a Lopez sulla fornitura completa di dati e informazioni relative alla sua licenza medica da parte di Murray alla sua farmacia. Lopez ha spiegato che loro sono provvisti di un sistema di verifica che segnala se il numero fornito non è corretto e nel caso di Murray i dati risultavano esatti. Lopez ha detto che oltre alla crema Benoquin, anche il propofol non è una sostanza controllata e che lui non aveva molta familiarità con questo farmaco prima degli ordini di Murray. Lopez ha detto che quando un dottore gli fornisce un indirizzo di spedizione, per lui va bene così e non c’è niente che imponga al farmacista di spedire i farmaci solamente ad una clinica o ad un ospedale. Lopez ha confermato che è molto comune che i dottori facciano ordini senza includere il nome del paziente e questo vale specialmente per i clienti di alto profilo.
RPRESA INTERROGATORIO DI DEBORAH BRAZIL:
Brazil ha chiesto a Lopez se quando lui riceve le informazioni personali sui pazienti, tratta questi dati rispettandone la privacy e non facendone uso diverso da quello relativo al suo lavoro e Lopez ha risposto di sì.
Brazil ha poi mostrato due documenti a Lopez; uno per mostrare l’ordine di crema Benoquin associato all’assegno di 1.200 dollari firmato da Murray in favore della sua farmacia e l’altro per chiarire che sulla fattura del 15 giugno 2009 le sacche di soluzione salina in totale erano 12.
http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=232:processo-murray-6d-giorno-4-ottobre-2011-testimonianza-di-tim-lopez&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
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