Testimonianza di un impiegato di uno studio di registrazione
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Testimonianza di un impiegato di uno studio di registrazione
Michaelforever Inviato: 10 Mag 2010 10:04 pm
Testimonianza di un impiegato che parla della sua esperienza professionale con Michael:
Due mesi più tardi, mi trasferirono in uno studio a San Fernando Valley per un progetto “speciale”.
Questo progetto sarebbe poi diventato l’album Dangerous di Michael Jackson. Quando iniziai, Michael stava lavorando con 3 gruppi di produttori diversi, tutti intenzionati a rimpiazzare Quincy Jones che non era stato scelto per questo progetto. Credo che questa volta Michael volesse fare le cose da solo, ma il problema era che non aveva idea di ciò che voleva! Un giorno veniva Slash a registrare un assolo e l’altro veniva un coro di 30 bambini a cantare una nenia o qualcos’altro.
All’iniziò Michael non mi parlò molto, fino a quando un giorno giunse da me correndo e gridando che c’era un vagabondo seduto nel vicolo dietro allo studio. Andai a dare un’occhiata, aspettandomi che Charlie Chaplin sbucasse fuori da un momento all’altro, ma tutto ciò che vidi fu un tizio senzatetto che sorseggiava liquore al malto da una busta sulla scala posteriore.
Pian piano Michael prese confidenza, iniziando di tanto in tanto, quand’era dell’umore giusto, a parlarmi. Una volta mi chiese se dovevo andare a combattere la Guerra del Golfo. Gli dissi che probabilmente ero troppo vecchio per essere reclutato e lui rispose che ne era sollevato perché “se fossi andato in guerra, sarei potuto morire”.
Iniziò anche col darmi delle commissioni, come quando un pomeriggio andai con la sua carta di credito a fare il pieno di benzina alla sua enorme Blazer. Se non ricordo male, aveva fatto montare un serbatoio aggiuntivo in modo da poter arrivare al suo ranch senza doversi fermare ulteriormente per rifornimento.
Credo di dover menzionare a questo punto che Michael era un pessimo guidatore. Tamponò tutte le macchine nel parcheggio dello studio, almeno una volta, inclusa la mia. Una volta, tamponò un ragazzo sull’autostrada 101 e abbandonò la scena quando il tizio scese dalla macchina urlandogli contro. Alla fine si arrese e assunse un’autista per farsi accompagnare a lavoro tutti i giorni.
Un’altra esperienza memorabile fu quando dovetti chiamare la Tower Records per chiedere che anticipassero la chiusura di un’ora in modo che io e MJ potessimo fare shopping. Nonostante fosse vicino, ero ben felice di scendere dalla macchina di MJ e stare al sicuro nel negozio! Credo che quella sera spese la bellezza di $1500 in CD.
Ad ogni modo, un giorno Michael mi chiese timidamente se potevo fargli un favore speciale. Sono quasi sicuro che ciò avvenne quando aveva deciso di smettere di guidare, quindi credo che non avesse altro modo per rimediare quello che gli serviva durante il giorno. Senza dubbio accettai e fu allora che mi disse, senza mezzi termini, che aveva finito le mutande.
Per quasi tutti i due anni che ho lavorato con lui, Michael arrivò ogni giorno indossando dei pantaloni neri ed una camicia rossa. Nel suo ufficio aveva un intero stand di questi 2 articoli d’abbigliamento, che suppongo gli venissero restituiti dopo che li mandava in lavanderia o semplicemente buttava via a fine giornata. In questo giorno in particolare, suppongo fosse a corto di mutande.
All’inizio disse solo che gli servivano mutande. Quando gli chiesi il tipo, ripetè semplicemente, “Mutande!” Quando gli dissi che non ero sua madre e che non sapevo quali prendere, si mise a ridere e poi disse, “Hanes 30, per piacere”. Quando ero quasi arrivato alla porta, mi raggiunse gridando, “Meglio 32, non voglio mi stiano strette!” Ecco a voi gente. Il Re del Pop indossa dei semplici slip bianchi!
Oltre a questo, non ho visto accadere altre cose divertenti durante i 2 anni che ho lavorato con lui. Ho davvero goduto quest’eperienza e ho anche il mio nome sul CD!
Michael era sempre gentile e riservato in studio, ma ha avuto anche i suoi momenti di leggerezza.
Era sempre molto attento a non fare nulla che potesse inavvertitamente ferire chi gli era accanto. Nonostante stesse spendendo 5000 dollari al giorno per lo studio di registrazione, Michael, una volta, mi lasciò questa nota sulla scrivania:
da MJ - "Ho preso una penna"
La conservai per ricordo.
Ti fa capire quasi tutto ciò che devi sapere di lui come persona e artista.
Fonte: http://axecollectorblog.blogspot.com...h-badness.html
Testimonianza di un impiegato che parla della sua esperienza professionale con Michael:
Due mesi più tardi, mi trasferirono in uno studio a San Fernando Valley per un progetto “speciale”.
Questo progetto sarebbe poi diventato l’album Dangerous di Michael Jackson. Quando iniziai, Michael stava lavorando con 3 gruppi di produttori diversi, tutti intenzionati a rimpiazzare Quincy Jones che non era stato scelto per questo progetto. Credo che questa volta Michael volesse fare le cose da solo, ma il problema era che non aveva idea di ciò che voleva! Un giorno veniva Slash a registrare un assolo e l’altro veniva un coro di 30 bambini a cantare una nenia o qualcos’altro.
All’iniziò Michael non mi parlò molto, fino a quando un giorno giunse da me correndo e gridando che c’era un vagabondo seduto nel vicolo dietro allo studio. Andai a dare un’occhiata, aspettandomi che Charlie Chaplin sbucasse fuori da un momento all’altro, ma tutto ciò che vidi fu un tizio senzatetto che sorseggiava liquore al malto da una busta sulla scala posteriore.
Pian piano Michael prese confidenza, iniziando di tanto in tanto, quand’era dell’umore giusto, a parlarmi. Una volta mi chiese se dovevo andare a combattere la Guerra del Golfo. Gli dissi che probabilmente ero troppo vecchio per essere reclutato e lui rispose che ne era sollevato perché “se fossi andato in guerra, sarei potuto morire”.
Iniziò anche col darmi delle commissioni, come quando un pomeriggio andai con la sua carta di credito a fare il pieno di benzina alla sua enorme Blazer. Se non ricordo male, aveva fatto montare un serbatoio aggiuntivo in modo da poter arrivare al suo ranch senza doversi fermare ulteriormente per rifornimento.
Credo di dover menzionare a questo punto che Michael era un pessimo guidatore. Tamponò tutte le macchine nel parcheggio dello studio, almeno una volta, inclusa la mia. Una volta, tamponò un ragazzo sull’autostrada 101 e abbandonò la scena quando il tizio scese dalla macchina urlandogli contro. Alla fine si arrese e assunse un’autista per farsi accompagnare a lavoro tutti i giorni.
Un’altra esperienza memorabile fu quando dovetti chiamare la Tower Records per chiedere che anticipassero la chiusura di un’ora in modo che io e MJ potessimo fare shopping. Nonostante fosse vicino, ero ben felice di scendere dalla macchina di MJ e stare al sicuro nel negozio! Credo che quella sera spese la bellezza di $1500 in CD.
Ad ogni modo, un giorno Michael mi chiese timidamente se potevo fargli un favore speciale. Sono quasi sicuro che ciò avvenne quando aveva deciso di smettere di guidare, quindi credo che non avesse altro modo per rimediare quello che gli serviva durante il giorno. Senza dubbio accettai e fu allora che mi disse, senza mezzi termini, che aveva finito le mutande.
Per quasi tutti i due anni che ho lavorato con lui, Michael arrivò ogni giorno indossando dei pantaloni neri ed una camicia rossa. Nel suo ufficio aveva un intero stand di questi 2 articoli d’abbigliamento, che suppongo gli venissero restituiti dopo che li mandava in lavanderia o semplicemente buttava via a fine giornata. In questo giorno in particolare, suppongo fosse a corto di mutande.
All’inizio disse solo che gli servivano mutande. Quando gli chiesi il tipo, ripetè semplicemente, “Mutande!” Quando gli dissi che non ero sua madre e che non sapevo quali prendere, si mise a ridere e poi disse, “Hanes 30, per piacere”. Quando ero quasi arrivato alla porta, mi raggiunse gridando, “Meglio 32, non voglio mi stiano strette!” Ecco a voi gente. Il Re del Pop indossa dei semplici slip bianchi!
Oltre a questo, non ho visto accadere altre cose divertenti durante i 2 anni che ho lavorato con lui. Ho davvero goduto quest’eperienza e ho anche il mio nome sul CD!
Michael era sempre gentile e riservato in studio, ma ha avuto anche i suoi momenti di leggerezza.
Era sempre molto attento a non fare nulla che potesse inavvertitamente ferire chi gli era accanto. Nonostante stesse spendendo 5000 dollari al giorno per lo studio di registrazione, Michael, una volta, mi lasciò questa nota sulla scrivania:
da MJ - "Ho preso una penna"
La conservai per ricordo.
Ti fa capire quasi tutto ciò che devi sapere di lui come persona e artista.
Fonte: http://axecollectorblog.blogspot.com...h-badness.html
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