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Testimonianza Di Una Ragazza Che Ha Incontrato Michael

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Messaggio Da Michaelforever Dom Ott 16, 2011 4:51 pm

Michaelforever Inviato: 24 Mag 2010 04:01 pm

Meravigliosa Testimonianza Di Una Ragazza Che Ha Incontrato Michael Jackson

Molti amici mi hanno chiesto di condividere questa esperienza meravigliosa, ho provato a raccontarla, ma credo che non si possa descrivere un’emozione così forte.
Qualcuno mi ha chiesto di scriverla, proverò a rendervi partecipi del mio sogno, anche se ciò che Michael mi ha donato quel giorno è INDESCRIVIBILE! Prima d’iniziare, vorrei dire che Michael per me non è stato semplicemente il mio artista preferito, lui mi ha accompagnato in diverse tappe della vita, nella spensieratezza dell’adolescenza e nei momenti difficili! in pratica la sua musica è stata la colonna sonora della mia vita. Grazie a lui ho conosciuto anche mio marito, per non parlare delle splendide amicizie.
Da bambina il mio diario segreto lo avevo chiamato Michael e ogni volta che ci scrivevo qualcosa, per me era come se parlassi con lui.
Ricordo che la mia camera l’avevo “ovviamente” tappezzata con tutte le sue foto, ma in particolare accanto al mio letto avevo un poster a grandezza naturale che lo ritraeva disteso, sembrava proprio che stesse sul mio letto, ricordo che era così naturale che le mie nipotine avevano paura; loro adoravano Michael, ma avevano anche paura che potesse trasformarsi in lupo mannaro. Se penso alle chiacchierate che mi facevo con quel poster…beh, allora avevo 11 anni. Molti bambini hanno l’amico immaginario, io avevo Michael Jackson!
La prima emozione grande la provai il 23 maggio 88, quando ho assistito per la prima volta a un suo concerto, avevo da poco compiuto 17 anni…. Roma stadio Flaminio, prima tappa europea del bad tour…MAMMA MIA che concerto ragazzi! Nel 1990 mi sono sposata con Giuseppe, conosciuto da tutti come Peppe Michael Jackson, non scherzo quando dico che a quei tempi era veramente “famoso” per la sua somiglianza con Michael. Nel 1991 è nata Tania, la mia primogenita, inutile dire che conosceva Michael già dal grembo materno.
Nel 1992, precisamente il 4 luglio, altro concerto, Dangerous World Tour.
Solo chi ha assistito a un suo concerto può capire cosa si prova.
Nel '93 nasce il mio secondogenito, Vincenzo, una grande gioia, ma purtroppo in quell’anno mi sono dovuta scontrare anche con una dura realtà: Tania la mia prima figlia, in seguito ad un grave disturbo comportamentale…viene diagnosticata “autistica”.
Non è semplice per una ragazza di 22 anni scoprire di avere una figlia autistica. E non mi riferisco solo al dolore, ma anche gestire un problema del genere a quell’età, non è facile (a dire il vero non lo è a qualunque età!).
Grazie a Dio, nei dolori della vita,Lui ci da anche la dignità e la forza x per affrontarli.



Crescere e diventare mamma, non ha cambiato l’amore che provavo per Michael, ”anzi” l'ha aumentare! Forse perché mi sono sempre immedesimata in lui!
In effetti, anch’io come Michael ho bruciato delle tappe e proprio il fatto di avere tante cose in comune (anche 3 sorelle e 5 fratelli) credo che abbia contribuito ad accrescere ancora di più il mio AMORE per lui.
Nel 1996 seppi che Michael avrebbe aperto il suo tour mondiale (HISTORY TOUR) a Praga. Alcune mie amiche già si stavano organizzando per andare, io stavo malissimo, perché con 2 bambini piccoli sapevo che non avrei mai potuto unirmi a loro. “Il caso” volle che proprio i miei vicini di casa fossero di Praga, loro conoscevano bene ciò che provavo x Mike, non dimenticherò mai quella sera quando dissero a mio marito: ma dai! Michael Jackson si esibirà nella nostra città, lascia andare Stefania con le amiche, la nostra casa al centro di Praga è libera e potrà alloggiarci per tutto il tempo e noi qui ti daremo una mano con i bambini.
Quando mio marito disse OK, io non riuscivo a crederci! Mi sembrò di VOLARE!
Da quel giorno iniziarono le mie “notti in bianco”, mi dicevo: questa volta non mi accontenterò di vederlo semplicemente sul palco! Lui deve sapere che esisto! Deve sapere ciò che mi ha dato e cosa rappresenta x me! Dovrò fare qualcosa x farmi notare!





Così mi procurai una tela di 2 metri x 3 e iniziai a dipingerci su, ebbi proprio una forte ispirazione, sapevo bene cosa fare! Michael seduto sotto un albero, in compagnia dei personaggi di Walt Disney e Peter Pan seduti sulle sue ginocchia, un fiume, il prato, i bambini e topo Gigio (che lui adorava) che sventolava la bandiera italiana. Avevo qualche mese di tempo….ce la farò! Mi ripetevo e con tutto il mio amore continuavo a dipingere.
FINALMENTE IL 5 SETTEMBRE ATTERRAI ALL’AEROPORTO DI PRAGA con la mia tela,in compagnia di Vania e lì ad aspettarci c’erano Sonia e Patrizia (anche loro di Napoli), arrivate due giorni prima.


Andammo a casa di quei miei amici a posare le valigie e ci precipitammo immediatamente verso l’hotel Intercontinental,dove alloggiava Michael.
Durante il tragitto Sonia mi raccontava che il giorno prima era riuscita ad abbracciare Michael perché avevano concesso ad alcuni fans di rimanere all’interno delle transenne, poste all’entrata dell’albergo. Addirittura dopo, insieme a un altro gruppo, era riuscita ad entrare nella sala del ristorante, dove c’era anche Michael.
Ero felice per lei,ma allo stesso tempo mi rammaricavo di non esserci stata anch’io il giorno prima,chissà forse Michael avrebbe potuto vedere la tela, mi ripetevo.
Finalmente arrivammo all’albergo, si capiva già a distanza perché si sentivano le urla delle centinaia di fans radunate lì sotto.
Io iniziai a tremare come una foglia, soprattutto quando alzai lo sguardo e vidi che accanto alla sua finestra c’era affisso un telone ENORME con il marchio MJ.
Tutt’a un tratto le urla aumentarono e la folla si accalcava sempre di più, Michael! Michael!! Si era lui! Stava uscendo per recarsi al Letenskà plàn per le prove (luogo dove il 7 si sarebbe esibito). Non riuscimmo a vederlo,eravamo troppo indietro!! Ebbi la mia prima crisi di pianto isterico!!!
Ci recammo tutti lì al parco, la sua voce rimbombava OVUNQUE, lo sentivamo chiaramente mentre provava e ogni tanto quando il vento soffiava più forte e spostava quei teloni che ci dividevano, riuscivamo anche a vederlo, era STUPENDO!!!



Quella notte non riuscii a chiudere occhio, pensavo che il mattino seguente saremmo andate all’alba sotto l’albergo, per occupare il posto migliore. In effetti la mattina del 6 settembre fummo le prime ad arrivare. Ponemmo il disegno all’interno delle transenne proprio di fronte alla porta principale in modo che quando lui sarebbe uscito, l’avrebbe avuto proprio di fronte!
Così iniziò la lunga attesa,intanto i fans iniziarono ad arrivare, sempre più numerosi.
Incredibile! Venivano da ogni parte del mondo! In molti vennero a congratularsi con me per quel disegno, poi scese il fotografo di Michael e iniziò a fotografarlo compiaciuto. Più tardi scese anche il cameraman di Michael e filmò a lungo la tela, anche lui mi fece un sacco di complimenti. Certo, ne ero lusingata! Ma io volevo Michael! Volevo vedere il suo sguardo posarsi su quel disegno e poi i suoi occhi incrociarsi con i miei. L’avevo sognato per troppi anni!
Finalmente in tarda mattinata quella porta si aprì, tutti iniziarono ad urlare Michael! Michael! Io ero paralizzata! Non riuscivo a crederci che era a pochi metri distante da me. Era stupendo! Aveva i pantaloni neri,la camicia rossa e una giacca nera.





Subito i suoi occhi si posarono sul disegno,addirittura si fermò e col pollice fece il gesto suo solito per dire OK, poi fece qualche passo per salutare la folla, tornò indietro per sedersi nel van, ma sbagliò auto (erano parcheggiate 2 uguali di fila), poi entrò nella sua macchina e Wayne (la sua guardia del corpo) chiamò Teddy Lakis (star promoter) indicando il mio disegno, così si avvicinò a noi dicendo: a Michael piace tantissimo questo disegno, lo vorrebbe!! Poichè a me era scesa la lingua nella gola, subito le mie amiche risposero: si certo! Questo disegno è stato fatto apposta per lui, ma almeno lei vorrebbe avere la soddisfazione di darglielo personalmente!
Così lui tornò indietro per riferire e poi ritornò da noi dicendo: ok mr. Michael Jackson sta uscendo per andare a fare visita al Presidente, ma quando tornerà, ha detto che sei invitata a salire su in camera sua.
Bene!Dopo queste parole io non ho capito più nulla!Ridevo,piangevo,tremavo, balbettavo,insomma!! Ero completamente fuori di testa!
Avevo immaginato che mi avrebbero al massimo concesso di avvicinarmi all’auto, invece addirittura salire nella sua suite! OH DIO!
Avvolgemmo la tela e la riponemmo nel tubo per proteggerla, uscimmo dalla folla per trovare un posto tranquillo, anche se molti ci seguivano implorandoci di poter salire insieme con noi.
Quella è stata l’attesa più lunga della mia vita, mi ripetevo: ma ti rendi conto chi stai aspettando? Oh DIO! Ho appuntamento con Michael, con M.I.C.H.A.E.L.!!!!
Nel tardo pomeriggio FINALMENTE lui ritornò, ma non fu così semplice come avevo immaginato. Lui scese dall’auto e salì subito in camera, l’albergo era circondato dalle transenne e dalla polizia praghese,che erano rigidissimi. Quando provavamo a spiegare che Michael ci aveva dato il permesso di salire su, loro ridevano e ci prendevano in giro.



Iniziai a farmi prendere dal panico! Mi sentivo impotente,non sapevo che fare. A un tratto tutti iniziarono ad urlare, Michael si era affacciato dalla finestra, subito sfilammo la tela dal tubo e l’aprimmo, con la speranza che lui l’avrebbe vista. Infatti, iniziò ad indicarci facendo cenno con la mano di salire su, ma quei poliziotti giù continuavano a dire che non erano autorizzati a farci salire. Arrabbiatissime continuavamo a ripetere: ma cavoli! Non vedete che è Michael Jackson a chiamarci? Ma loro erano irremovibili!
Fu un inferno vero e proprio,stare in mezzo a quella folla impazzita,anche perché il signorino Michael si divertiva a scatenarli lanciando di tutto da quella finestra,cuscini,asciugamani,pupazzi,palline,aerei di carta con sopra scritti dei messaggi,fu una battaglia vera e propria,a volte credevo di non uscire viva da li.
Intanto Michael continuava a chiamarci e noi urlavamo disperate come matte :ma come cavolo ci arriviamo su da te?


Lui entrò, poi si riaffacciò con un tizio, che non so chi fosse, e iniziò ad indicarci. Dopo qualche minuto questa persona scese giù a cercarci e finalmente disse alle guardie praghesi: sono con me tutto ok! Purtroppo impedirono alle mie amiche di salire, dovevo salire solo io con la tela, mi dissero.


Fu molto triste per me, io volevo stare con loro, iniziai anche a sentirmi male, e poi non ero tanto brava a parlare inglese, come avrei comunicato con Michael?
Entrati nella hall, c’erano le due guardie del corpo di Michael, Wayne e Yanik che mi aspettavano insieme a due ragazze, fans, straniere, anche loro emozionatissime, Wayne infatti continuava a ripetere di stare calme.
Avevo l’impressione che quell’ascensore mi stesse portando in paradiso, quando uscimmo, ci fecero passare sotto un metal detector, io avevo nascosto la macchina fotografica sotto la giacca, appena passai iniziò a suonare l’allarme (prima figuraccia!). Yanik sorrise e prese la macchinetta dicendo che avrebbe scattato lui qualche foto.
Finalmente arrivammo alla camera, nonostante mi stavo sentendo male dall’emozione, non potei fare a meno di sorridere, in quel corridoio così elegante, si distingueva la porta della sua camera, perché sopra c’era una sagoma di spider man a grandezza naturale.
Non si può descrivere ciò che ho provato quando quella porta della camera numero 800 si è aperta e nel varcarla ho visto Michael seduto a tavola, circondato da tre bambini, mentre leggeva un grandissimo libro di fiabe.



Una scena surreale! Sembrava di avere una visione celestiale!
Sono rimasta lì impalata a fissarlo, intanto quelle due ragazze si fecero avanti e iniziarono a parlare con lui, io rimasi indietro a osservarlo, era come se intorno a me non ci fosse più nulla, c’eravamo solo io e lui, Michael, a pochi passi da me.
Sentivo la sua bellissima voce, lo guardavo gesticolare, e poi i suoi occhi!
Non era molto truccato, era BELLISSIMO! Aveva i capelli raccolti in un modo strano, una specie di codino allentato!Aveva la stessa camicia rossa che indossava nella mattinata, ma la portava fuori dai pantaloni.
Io tremavo tantissimo e pregavo: Dio mio ti prego, non voglio sentirmi male, non voglio piangere e fare la figura della stupida, dammi l’autocontrollo e la forza per reggermi in piedi. Continuavo a tenere lo sguardo fisso su di lui, non volevo perdermi nulla!
A un tratto Wayne mi fece cenno di sfilare il disegno dal tubo,e io feci un’altra figuraccia, siccome era enorme e pesante nell’alzarlo lo feci sbattere vicino al lampadario,facendo un rumore incredibile!
Per fortuna oltre a oscillare esageratamente non si ruppe,io con una vocina tremante riuscii appena a dire: oh sorry! Fu lì che il suo sguardo incrociò il mio, sorrise, era più dolce che mai!
Quando le guardie del corpo srotolarono la tela, lui si alzò dalla sedia esclamando OOOHHH! Come per dire finalmente!
Era lì in piedi e iniziò ad osservarlo con l’entusiasmo di un bambino! Fu dolcissimo perché vedendo che ero molto tesa, cercava di mettermi a mio agio, commentando la tela ad alta voce e sorridendo.” Oh MY GOD!It’s wonderful! ”


A un certo punto,senza mai staccare gli occhi dal disegno, si avvicinò per vederlo meglio e si mise a gridare: OOOHH Topogigììììo! Lo pronunciò proprio così soffermandosi sulla “i” finale!
Tutti ridevano per il comportamento bizzarro di Michael, tutti tranne me! Io ero paralizzata!
I suoi occhi si illuminarono come quelli di un un bimbo davanti al suo giocattolo preferito!
In camera con lui, oltre Wayne e Yanik, c’erano dei bambini e una donna che credo fosse la loro mamma, lei era sempre con Michael da quando era arrivato a Praga, sinceramente non so chi fosse. Quando Michael vide topogigio con la bandiera italiana in mano, mi chiese: are you italian? Io risposi “yes”, la donna immediatamente iniziò a parlarmi in italiano, mi disse: oh che bello sei italiana? Anch’io lo sono! Di dove sei? Quando dissi “Napoli”, lei rivolta a Michael disse: OH Michael,she comes from Naples! E lui mi guardò sorridendo e disse : Oh I love Naples!
Lui continuava ad esplorare il disegno, si concentrava su ogni piccolo particolare ripetendo “oh boy!it’s wonderful,wonderful!”
Per mia grande fortuna quella donna iniziò a farci da interprete, lui mi chiese: come mai hai scelto di dipingerci sotto l’albero? Io risposi:non so, ho avuto un ispirazione, diciamo che“l’ho visto” prima di dipingerlo, e lui rispose: SICURO! Hai avuto una VISIONE! Quell’albero per me ha un significato. Quella donna mi guardò e sorridendo mi disse: ha detto che lo porterà a casa e lo metterà in camera sua! Io non riuscivo a crederci, risposi “grazie” e lui, no, grazie a te! Mi hai fatto un regalo stupendo! È pieno d’amore! E poi continuava a ripetere: thank you, I love you.
Wayne, che intanto insieme a quella donna continuava a reggere la tela, invitò Yanik a scattare la foto. Purtroppo per quell’occasione si mise la mascherina! Credo perché avesse poco trucco, infatti riuscivo a vedere chiaramente le macchie sul suo volto, in particolare tra la guancia e l’orecchio destro. Poi mi tese la mano, invitandomi a mettermi accanto a lui per la foto, io non so come ho fatto a reggermi in piedi, soprattutto quando sentii la sua mano stringermi sul fianco, indossavo una maglietta tutta forata e attraverso quei fori sentivo le sue dita toccare la mia pelle, in più profumava tantissimo di vaniglia.
La prova di resistenza più dura della mia vita!!!
Il cuore mi batteva così forte che sono sicura che lui potesse sentirlo! Intanto Yanik litigava con la macchinetta e non riusciva a scattare la foto.

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