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Messaggio Da szwaby82 Gio Ott 20, 2011 6:16 pm

-14 Marzo 2005


Michael non mi hai mai toccato: ammissione dell’accusatore di Michael Jackson a un suo professore


Dopo la pausa di venerdì scorso, durante la quale nel tribunale di Santa Maria, in California, sono state discusse alcune mozioni, è ripreso oggi il controinterrogatorio da parte dell’avvocato della difesa nei confronti di Gavin Arvizio, l’accusatore, nel processo di molestie a minore ai danni di Michael Jackson.

Come è successo con tutti i precedenti testimoni presentati dall’accusa, Mesereau è riuscito ad intaccare anche la credibilità di quest’ultimo testimone salito sul banco del tribunale. E non si tratta di un testimone qualunque, ma di quello centrale, l’accusatore e presunta vittima.

Infatti non sono mancate le incongruenze e le dichiarazioni shock: “sì, ho detto al professore che Michael Jackson non mi aveva mai molestato”. Il minore quindi ammette di aver avuto un colloquio con un responsabile della sua scuola, durante la quale venne discusso anche l’argomento Michael Jackson. Mesereau riesce poi a far ammettere al ragazzo come questo incontro sia stato dettato da problemi disciplinari dello stesso, che, come lui stesso ha ammesso: “Rispondevo ai professori, cose come queste, non ero certo uno studente modello” e che ha più volte “passato del tempo in punizione”. Questa dichiarazione potrebbe essere davvero scomoda per l’accusa, in quanto risalirebbe ad un periodo successivo alla messa in onda del documentario “Living With Michael Jackson” e alle presunte molestie.

Inoltre Gavin ha ammesso di aver avuto un incontro con il procuratore distrettuale Thomas Sneddon per discutere delle eventuali domande che la difesa gli avrebbe potuto porre. Ovviamente anche questo fatto è decisamente controproducente per l’accusa.

Ma mesereau è entrato anche nei dettagli delle accuse rivolte al suo cliente, chiedendo spiegazioni sulla dichiarazione rilasciate la settimana scorsa sotto interrogatorio da parte del procuratore distrettuale, secondo le quali Michael avrebbe gli avrebbe detto che “masturbarsi è naturale per i ragazzi, e potrebbe essere pericoloso se non lo facessero”. Infatti, al contrario di quello detto sotto giuramento in tribunale, Gavin disse alla polizia durante i primi interrogatori, che questa frase gli venne detta dalla nonna, e non da Michael Jackson. Il ragazzo si è difeso affermando che entrambi gli dissero questa frase, anche se in contesti diversi, ma non è riuscito a dare motivazione del come mai durante gli interrogatori alla polizia disse che solo la nonna gli disse ciò, e non uscì invece il nome di Jackson.

Ma le incongruenze continuano, ed emergono contraddizioni anche riguardo le varie “bevute” che Gavin e Jackson avrebbero avuto nel ranch di Neverland. Infatti, durante il processo, dalle testimonianze dei ragazzi sembrerebbe che l’alcol scorreva a fiumi in casa Jackson, sotto gli occhi anche della madre dei minori. Ma durante gli interrogatori con la polizia il ragazzo dichiarò invece che le volte in cui Michael gli offrì da bere erano limitate. Jackson nega di aver mai offerto del vino a Gavin, per poi sedurlo.

Ma la difesa ha puntato a screditare tutte le accuse, comprese quelle di tentativo di estorsione ai fine di rapimento. L’accusa infatti vorrebbe fare credere che Jackson e il suo staff abbiano trattenuto la famiglia Arvizio, contro la loro volontà, nel ranch di Neverland per una settimana o più, a seguito del documentario “Living With Michael Jackson” e delle presunte molestie. Ma Gavin ha ammesso sotto giuramento di non essersi mai sentito minacciato o in pericolo e che non voleva assolutamente andarsene da Neverland perché “mi stavo divertendo un sacco”.

Venerdì scorso invece sono state discusse svariate mozioni tra le quali la richiesta della difesa di portare i giurati a Neverland. Tra le motivazioni proposte da Mesereau vi erano elencate la “Necessità per la giuria di vedere, toccare con mano, cosa sia Neverland. Per poter vedere i luoghi dove si sarebbero consumate le presunte molestie e poter verificare cosa la famiglia Arvizio poteva vedere o sentire nella realtà. Poter fargli verificare se davvero le testimonianze dei minori sono credibili o no”. La mozione è stata respinta, il giudice Melville infatti ha dichiarato “La giuria ha potuto visionare tonnellate di Videocassette, e sono sicuro che ce ne saranno delle altre”.

Melville ha inoltre stabilito che saranno ammesse in tribunale solo prove ed argomentazioni superficiali sulle finanze di Michael Jackson, contro le richieste dell’accusa, che avrebbe voluto portare in aula svariati documenti per poter dimostrare come Jackson si trovi in condizioni economiche non agiate.

È stata inoltre rifiutata la richiesta di un rappresentante dei media, che ha chiesto che i video trasmessi per la giuria in tribunale fossero rilasciati per il pubblico per un eventuale trasmissione Tv.

Sembrerebbe possibile però che la difesa venga in un prossimo futuro autorizzata a rilasciare un nuovo video, da poter vendere alle emittenti televisive, in cui Jackson parlerà di queste accuse infamanti a lui rivolte.
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