Intervista a Geraldine Hughues
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Intervista a Geraldine Hughues
Michaelforever Inviato: 29 Apr 2011 09:58 pm
Intervista a Geraldine Hughues, ex segretaria dell'avvocato di E. Chandler
Geraldine Hughes è la ex-segretaria dell'Avvocato Barry Rothman, che è stato il legale di Evan Chandler all'epoca delle accuse del 1993 contro Michael Jackson. Attualmente Geraldine è al tempo stesso scrittrice e “militante religiosa”. Questa intervista merita di essere letta da tutto il Mondo. Soprattutto da quelli che si sono sempre chiesti l'origine delle accuse del '93.
Deborah Kunesh : Lei era la segretaria del legale del padre dell'accusatore nel '93, esatto?
Geraldine Hughes : Esatto.
DK : Come ha iniziato a lavorare per lui? Quanto tempo ha lavorato per lui?
GH : Non da tanto tempo, in effetti. Avevo lavorato solamente per lui, forse circa 8 mesi, ma ero con lui già da 2 mesi da prima delle accuse.
DK : Barry Rothman (l'avvocato) aveva la brutta reputazione di essere abbastanza “cattivo”?
GH : Classificarlo come “cattivo” sarebbe un complimento (ride). Aveva semplicemente un'attitudine veramente orribile, la sua personalità, tutto l'insieme. La sua presenza, il modo di trattare la gente. Ha veramente una "sporca" personalità.
Qualche passaggio dal libro “Redemption”:
Descriverò il mio incontro con M. Rothman come l'incontro reale con un vero demonio uscito dritto dall'inferno... M.Rothman si recava al suo ufficio come fosse un campo di concentramento. Il suo scopo è stato sempre quello di infliggere la sofferenza, di umiliare e di abbassarvi affinché possa sentirsi superiore. Ai suoi occhi, non esistevano che 2 categorie di persone, il “capo” ed i “subordinati”. Anche gli avvocati suoi soci ricadevano nella categoria dei “subordinati” perché non li trattava diversamente. Li umiliava in pubblico, proprio come il personale del suo ufficio. Eravamo tutti in egual modo maltrattati.
Secondo un articolo scritto da Mary Fisher di GQ nel 1994, Rothman ha una reputazione da fare inorridire la gente. Era considerato un pessimo debitore professionale, quello che non paga mai!
Professionalmente, riceveva numerosi richiami disciplinari dall'Ufficio di Stato.
Tornando all'intervista:
DK : Quando ha iniziato a lavorare per lui, ci ha messo tanto ad osservare e capire queste cose?
GH : L'ho notato istantaneamente. Avevamo una récepionist (segretaria all'ingresso dell'ufficio, per l'accettazione) ed era come se lui avesse bisogno di qualcuno da assillare quotidianamente ed aveva l'abitudine di accanirsi su di lei tutti i giorni. Mi lasciava da sola perché non poteva permettersi che mi alzassi e venissi a contestare: avrebbe potuto perdere una segretaria.
DK : Dev'essere stato difficile lavorare per qualcuno come lui.
GH : Sono diventata amica della segretaria (réceptionist) e parte del motivo per il quale sono rimasta incollata in quel posto era per sostenerla. In circostanze normali, me ne sarei andata via da lì da un bel po'.
DK : E' stato un bene che non l'abbia fatto, visto quello che poi ha potuto testimoniare.
GH : Ebbene, loro hanno iniziato a negoziare. Quando dico “loro” intendo dire Evan Chandler e Barry Rothman che lo rappresentava. Hanno iniziato a negoziare con il rappresentante di Michael Jackson, che era Anthony Pellicano, il suo detective privato. Evan Chandler voleva finanziare un accordo di 20 milioni di Dollari per il cinema, voleva fare un altro film ed aveva bisogno di soldi.
Dunque si è rivolto prima all'équipe di Michael, non dicendo niente del discorso delle “carezze”. E' andato a chiedergli un finanziamento per un contratto di 20 milioni di Dollari per il cinema ed aveva una pseudo-lettera che aveva ottenuto da uno psichiatra, dicendo “Sa, mio figlio frequenta 'sto tipo qua e dormono insieme... che ne pensa? Pensa che ci sia qualcosa che non va?”. Lo psichiatra gli ha inviato una lettera rispondendo che avrebbe dovuto (Evan Chandler) parlare con suo figlio, che lui non poteva rispondere con certezza ed ha solo ipotizzato che non fosse una condotta delle più appropriate. Allora Evan Chandler prese questa pseudo-lettera che ottenne dal medico dopo aver posto una domanda ipotetica e la utilizzò come “mezzo” per negoziare con l'équipe di Michael che, nel caso in cui Michael non avesse dato i soldi, avrebbero usato quella lettera per rovinarlo!
DK : Non accetta il fatto che Evan Chandler abbia dato a suo figlio un siero della verità e quindi Jordie abbia ammesso le molestie?
GH : No, credo che sia una loro storia su come l'abbiano scoperto. Credo veramente che tutto ciò sia stato tracciato e pianificato e le parole, le espressioni, gli sono state date perché sono stata effettivamente testimone dell'adolescente di 13 anni nell'ufficio del mio avvocato, senza alcuna supervisione dei genitori ed è come se si fosse intrufolato lì dentro, come se nessuno in ufficio sapesse che si trovasse lì. Per diverse ore, si trovava chiuso nella stanza dell'avvocato e credo che, in qualche modo, è lì che gli dicessero ciò che avrebbe dovuto dire. Non posso dire di aver effettivamente assistito a tutto, ma ho ben visto che c'è stata una riunione tra l'avvocato e questo ragazzo che è durata ore. Di fatto, si tratta di una riunione che nessuno, all'interno dello studio dell'avvocato, era tenuto a conoscere e l'unica ragione per la quale io l'abbia scoperta (la riunione) è che mi recavo in ufficio, eravamo minacciati di morte, quindi arrivavamo fino all'ufficio senza nemmeno bussare o farsi annunciare e mi sono introdotta appena quando ho aperto la porta, ho visto il ragazzo e sono rimasta piuttosto shoccata. Non sapevamo nemmeno della presenza del ragazzo e lui aveva uno sguardo inquieto sul suo viso ed il procuratore mi ha fucilata con gli occhi per essere entrata senza avvisare.
DK: E a proposito della conversazione telefonica registrata tra Evan Chandler e qualcun'altro? Chi parlava?
GH: E' esatto. Era una conversazione tra Evan Chandler ed il patrigno del ragazzo ed il motivo per il quale il patrigno (nuovo compagno della madre) di Jordie registrò la telefonata era perché precedentemente aveva parlato con Evan Chandler ed Evan Chandler aveva minacciato che gli avrebbe inflitto delle ferite e gli avrebbe fatto del male, quindi voleva registrare la conversazione nel caso in cui ne avesse avuto bisogno in seguito. Chandler non sapeva che la telefonata fosse registrata, ma ammise tutto in quella conversazione. Diceva di non capire perché Michael lo avesse messo un po' in disparte ed una cosa che ha detto è che qualora fosse riuscito a mettere in atto il suo piano, avrebbe vinto lui ed aggiunse: “Ho assunto qualcuno di veramente crudele, subdolo, pronto ad agire contro di lui, che non aspetta altro che la mia chiamata, ma, se riesco a mettere in atto il mio piano, rovinerò Michael Jackson, lo rovinerò e guadagnerò molto.”. Questo è ciò che disse.
Hanno diffuso la cassetta. Pellicano (detective di MJ) l'ha ottenuta e l'ha data ad una persona inserita nel mondo dell'informazione e l'hanno diffusa. L'hanno letteralmente diffusa (Roba da far invidia ad un thriller di Alfred Hitchock o di Agatha Christie, ma, qui in Italia, nemmeno l'eco sottovoce...). PERCHE' LA GENTE NON HA ASCOLTATO QUANDO HA SENTITO QUESTA CONVERSAZIONE? Stava confessando che stava per fare qualcosa, che procedeva secondo un piano. Non ha detto niente a proposito di molestie. Ha semplicemente detto “Se faccio questo, guadagnerò molto e rovinerò Michael Jackson”.
Segue la conversazione registrata tra Evan Chandler e questa persona (patrigno di Jordie) il 2 luglio 1993.
“Lui (Michael) non aveva nessun motivo per smettere di telefonarmi... Ho preso il peggior figlio di p*** che potessi trovare (parlando dell'avvocato di Evan Chandler, Barry Rothman), tutto ciò che lui vuole fare è far uscire tutto alla luce del sole, il più presto possibile, nel modo più grande possibile e umiliando più persone possibili.. E' crudele, è intelligente ed ha sete di pubblicità. Tutto ciò che accade segue un certo piano che non è solamente il mio. Una volta che avrò fatto questa telefonata, questo tipo distruggerà tutto il mondo in modo subdolo, cattivo e crudele. Gli ho dato carta bianca, la mia completa autorizzazione a procedere. Jackson è un tipaccio, è peggio di quanto si pensi ed io ne ho le prove. Se riesce il mio piano, ne ricaverò molto. Non c'è modo perché io perda. Avrò tutto ciò che voglio e saranno distrutti per sempre. La carriera di Michael sarà finita.”.
Nella stessa conversazione, quando gli viene chiesto se in qualche modo ciò potesse far soffrire suo figlio, Chandler rispose: “Non importa... Sarà un massacro se non ottengo ciò che voglio. Sarà una cosa più grande di tutti noi messi insieme... Quest'uomo (Jackson) sarà umiliato oltre ogni immaginazione... Non venderà mai più nemmeno un solo disco.”.
Fine della conversazione.
DK: Si può capire da questo nastro come ci fosse un piano ben architettato. Non si direbbe un padre che tenta di proteggere il proprio figlio. Ciò rassomiglia di più a qualcuno che ce l'ha con il prossimo.
GH: Esatto.
DK: La cosa più triste è che ciò ha finito per mettere sulla pubblica piazza un insieme di cose che, in qualche modo, ha finito per rovinarlo.
GH: Ha fatto molti danni.
DK: Ho notato la reazione della gente, anche ora. Non so se si rende conto di questo, se ne parla, ma ci sono delle reazioni di alcune persone contro Michael Jackson le quali pensano ancora che Lui sia colpevole di tutte quelle cose.
GH: Sì, è vero.
DK: E' sembrato anche a me, in tutte le ricerche che ho fatto finora, era così diverso da quello che i media hanno voluto far sembrare.
GH: Come hanno cercato di travolgerlo, affondarlo e, ciò che è triste, è che ciò che Lui diceva era vero. Lui diceva: “Non farei mai del male ad un bambino, preferirei tagliarmi le vene piuttosto che far del male ad un bambino” e tutta la Sua vita era incentrata sui bambini, e poi vanno a prendere l'unica cosa che più amava al mondo per ritorcergliela contro? E gli stanno addosso quando Lui ha aiutato i bambini in giro per il Mondo? E' tutto ciò che è stato fatto e la strumentalizzazione di un solo bambino che ha fatto l'accusa. L'ho detto nel libro. “Come abbiamo potuto dimenticarci il Michael che ha aiutato la gente, i bambini feriti, lei sa, i bambini malati terminali?”.
Il Suo manager poteva anche non capire come Lui potesse accogliere dei bambini al Ranch, che erano letteralmente in fin di vita e ma Michael rispose: “QUESTO E' LO SCOPO DELLA MIA VITA. E' CIO' CHE DIO MI DICE DI FARE. PORTARE GIOIA E FELICITA'.”. Ma non è il nocciolo della questione. E' inconcepibile pensare che avrebbe potuto fare una cosa del genere. Accusarlo di tutto ciò.
DK: E' esatto. Che lei lo creda o no, sono stata espulsa da diversi “forum” Cristiani. La gente giudicava molto in questi ambienti. Le ricerche che ho fatto e le citazioni che lo riguardano sembrano molto opposte a ciò che la gente pretende ed avevo la necessità di dire qualcosa. Ho messo qualche Sua citazione, ho raccontato loro un po' di più su ciò che Lui faceva e sulle mie ricerche e, che ci creda o no, ho ricevuto una e-mail che mi diceva che sono stata “bannata” da questa Comunità, e mi hanno detto che avevo torto. Era abbastanza scoraggiante.
GH: Guardi, sono quelli che l'hanno crocifisso... Lo spirito dei Farisei è ancora vivo e vegeto. E' per questo che guardo la gente. Sono una praticante, e tutto il mondo nella comunità Cristiana che mi conosce sa che sono una militante e che svolgo il lavoro di Dio per un lungo periodo, ma accetto questo progetto e lo guardo anche come una missione. E' un ruolo che... vede, ho scritto questo libro, è scritto molto spiritualmente e lo dico nel libro, dico tantissime cose. Dico che la mano di Dio è posata su Michael, sulla Sua vita e su ciò che fa, così, quando Dio ha la sua mano su di noi e noi cadiamo in qualche trappola, Dio non ci lascia senza un testimone. Non ci abbandona. Lui ha dato a Michael Jackson un testimone e sono stata testimone. Voglio dire che, mentre mi trovavo seduta lì, in ufficio, era il mio sentimento interiore che ha avuto la cortesia di guidarmi, perché sapevo che qualcosa non quadrava ancora ben prima che sapessi esattamente ciò che stava succedendo. Qualcosa, interiormente, mi diceva che qualcosa non andava.
Tutto ebbe inizio con una donna avvocato e Barry Rothman era odioso con tutte le donne, comprese le donne avvocato, così, lei aveva bisogno di parlare con qualcuno. Molte delle mie informazioni arrivano effettivamente da lei. Ho iniziato a farle delle domande. Lei era lì mentre scrivevo il documento ed ho letto il nome di Michael. Ho visto Michael Jackson e più tardi le chiesi “si tratta di quel Michael Jackson” e lei mi rispose di sì e le ho detto ok, ma la domanda successiva l'avrei fatta all'indomani. Dunque, lei era proprio quel genere di persona che mi ha dato moltissime informazioni confidenziali, private.
DK: Lei è diventata “militante” praticante dopo aver lasciato l'ambiente giuridico?
GH: Sono stata militante per un periodo. Ho iniziato a fare ciò che chiamo “missioni di Dio” nel 1985, da bambina quando morì mia madre. Poco prima del 1993 ero praticante alla Chiesa “Church On The Way”. Frequentavo corsi, ero all'Università King, quindi, a quell'epoca, militavo ancora. Penso che, in quel periodo, ero militante per diverse cose. Una volta all'anno praticavamo, ma io finii per militare in città. Ero quella che rimaneva sul posto, che rimaneva in città. Quella che andava in posti come Skid Row. Ero militante a tempo pieno ed ora sono in effetti ridiventata completamente militante.
DK: E' geniale.
GH: A dire il vero, sono contenta. Sono orgogliosa di esserlo. Tantissimi militanti hanno un doppio lavoro, quello che anch'io ho fatto di più in vita mia. Quando si lavora, si lavora e si utilizza le ferie ed i weekends per fare il vostro lavoro di militante. La mia ispirazione è sempre stata di essere militante a tempo pieno.
DK: Dunque lei è rimasta nella sua regione per svolgere il suo lavoro di militante?
GH: Per il momento pratico in un “ministero” a Skid Row, dove vado 3 volte alla settimana ed è sufficiente portare letteralmente una Chiesa sul marciapiede per la gente che vive in strada, negli alloggi temporanei, senza riparo in centro città a Los Angeles.
DK: Allora, come e quando le è venuta l'idea di scrivere un libro sulle sue esperienze?
GH: Quando ho avuto l'idea di scrivere il libro, volevo che la famiglia (Jackson) lo sapesse, ho quindi scritto una lettera e l'ho inviata loro al loro domicilio di Encino. Non sapevo come trovare l'indirizzo e, strada facendo, ho semplicemente detto: “Signore Iddio, è il tuo progetto. Se questo è ciò che tu vuoi che io faccia, permettimi di consegnare questa lettera alla famiglia.”. Poco dopo aver fatto questa rapida preghiera, mentre stavo guidando nella via dove essi vivevano, vidi arrivare una Mercedes nera con una donna all'interno che si gira verso di me ed assomigliava alla madre e, certamente, si trattava di Katherine Jackson e so che la devo raggiungere, allora mi fermo e dico: “So che penserà che sono pazza”, ma avendo indirizzato una lettera a lei ed al marito, dissi: “Per cortesia, legga questa lettera. Sto scrivendo un libro e voglio solo assicurarmi che la famiglia sia d'accordo.” E le diedi la lettera.
Ora, mi rimaneva comunque da trovare un editore. E' ciò che mi diede la spinta a scrivere nel '97. Ma in effetti, non potevo prendere un editore prima del 2003 e così facemmo un comunicato stampa nel Novembre 2003... Era lo steso mese in cui arrivarono le seconde accuse di molestie contro Michael, ed era come se avessimo trattato la questione 2 volte nello stesso mese. Pensavano che si fossero trovati a dover dire “Ah! Lo fa di nuovo!”, invece mi ritrovai io a dire “Ah! Non lo faceva nemmeno la prima volta!”. Ero quella che poteva raccontare tutte le accuse di pedofilia. Ero una tra le 3 o 4 persone. So che Sua madre parlò, Jermaine Jackson era anch'egli tra queste e Firpo Carr ne era un'altra. Eravamo 3 persone essenzialmente in mezzo ai mass-media per difendere Michael Jackson e la Sua innocenza. Hanno fermato il mondo intero, ma non hanno mai fermato me. Hanno detto a Jermaine di fermarsi ed hanno detto pure a Firpo di smettere di parlare con la stampa di Michael Jackson. Ma nessuno ha mai contattato me...
Sta di fatto che la seconda intervista che ho fatto è stata con una giornalista della CBS o NBC e mentre stavamo parlando della nostra intervista, mi disse che conosceva la famiglia. Ebbene, l'unica cosa che impediva al mio libro di essere stampato ed edito (con l'ok dell'editore), era che non avevo ancora ricevuto il permesso di utilizzare la foto di Michael sulla copertina. La foto mi era stata data da Anthony Pellicano, in occasione delle prime accuse, quando gli dissi ciò che sapevo. Lui fu così riconoscente, aveva una bella foto di Michael attaccata al muro, la staccò e me la diede. Quando ho avuto l'idea di scrivere il libro ed ho iniziato a pensarci su e su cos'avrei potuto mettere come copertina, ho pensato a quell'immagine e mi sono detta che quell'uomo mi aveva dato la copertina del libro. Mi sono detta che non avrei fatto uscire quel libro senza di essa.
Avevo provato per diversi anni di ottenere il permesso e nessuno mi contattò. Allora quando la giornalista mi disse che conosceva la famiglia, le ho chiesto: “Può dir loro che l'unico motivo per il quale non esce ancora il libro è che non ho ancora ottenuto l'autorizzazione per utilizzare la foto.”. Due giorni dopo aver parlato con lei, Joe Jackson chiamò il mio editore e gli disse: “Dica alla Sig.ra Hughes che ha il nostro permesso di usare la foto” e poi aggiunse “Datele questo numero di telefono e le dica di chiamarci.”.
Allora, quando ho chiamato... non dimenticherò mai quel giorno. E' STATA LA GIORNATA PIU' EMOZIONANTE. Quando ho chiamato, mi rispose Joe Jackson e mi disse: “Attenda un attimo, voglio metterla in vivavoce affinché mia moglie Katherine possa ascoltarla”. Io risposi: “Oh Mio Dio! Non sono pronta per questo!”. Poi, quando parlai con loro, chiesi: “Chi ha dato l'autorizzazione (per la foto della copertina)?” e mi dissero che quando sono venuti a sapere che volevo il permesso, hanno chiamato Michael per dirgli che la signora che stava scrivendo il libro desiderava ottenere il permesso di utilizzare la Sua foto, Michael rispose: “SENZ'ALTRO! DATELE IL PERMESSO!”. Ho saputo più tardi che Michael era stato effettivamente quello che aveva concesso l'autorizzazione e poi, quando ebbi la fortuna di sedermi e di parlare con Katherine e Joe, ho chiesto: “Signora Jackson, si ricorda di me, quando le diedi la lettera...? Quel giorno le caddi addosso!”. Lei mi disse che si ricordava. Mi disse che parlò a Michael della cosa, ma che, a quell'epoca, non potevano veramente fare nulla e che non potevano cooperare con me, per tale motivo non avevano dato alcuna risposta. Ma ciò non era quello che stessi cercando, io cercavo solo di metterli a conoscenza, ecco, tutta la storia sulla foto.
Joe Jackson è stato il mio sostenitore più importante dall'uscita del libro. Ogni volta che si recava in città, prendeva con sé il mio libro. Iniziai a ricevere richieste da persone dalla Germania, dal Canada, dal Giappone, ho adesso una signora che cerca un editore per il Giappone. Joe Jackson è stato il mio maggior sostenitore da allora. Tutta la famiglia. Abbiamo tenuto una conferenza stampa dove lui voleva che tutto il mondo sapesse che tutta la famiglia mi sosteneva per questo libro. E questa è una cosa positiva.
DK: Ho letto che lei ha fatto tutti i più grandi talk-shows dell'epoca.
GH: Si, sono stata su tutti i più grandi canali. Ho fatto Bill O'Reilly, MSNBC, ABC, CBS. Abbiamo tenuto diverse conferenze stampa dove i media erano presenti, abbiamo fatto parecchia radio. Avevo gente che veniva dalla Germania, dal Canada. Ho fatto dei documentari sul libro. C'erano tanti media, più di quanti ne potessi chiedere e la cosa mi sorprese perché il libro non era ancora uscito. Solo un comunicato stampa. Era tanto. Il libro uscì, lo abbiamo pubblicato alla fine di Gennaio del 2004.
DK: Ciò corrispondeva dunque al periodo in cui uscì la seconda accusa... C'era dunque un interesse ancora in crescita?
GH: Sì, la seconda accusa. Il mio comunicato stampa uscì il 3 Novembre, era lo stesso mese in cui lanciarono la seconda accusa contro Michael. E' stato quasi simultaneo. Questo tempismo era una cosa di Dio, lo capisce, perché il calendario di Dio è così perfetto ed è successo lo stesso mese. Hanno pensato che se ne sarebbero usciti con un “Oh, l'ha rifatto di nuovo!”. Ed io esco col mio libro per dire “No! Non lo aveva fatto neppure la prima volta!”. Non si aspettavano di dover gestire una cosa del genere. Ma, allo stesso tempo, noi non sapevamo che loro sarebbero tornati su Michael una seconda volta, ciò ha affievolito la seconda accusa, la coscienza o l'interesse avrebbero potuto non esserci, ma erano comunque ad un livello molto alto. Tutte le informazioni su Michael che chiunque avesse all'epoca erano preziose e degne d'interesse.
DK: Come hanno reagito i media a ciò che aveva dire lei? E' stato positivo o negativo?
GH: Direi che, in qualche modo, loro raccoglievano notizie in sordina perché io davo loro delle interviste veramente valide che rispondevano alle domande che la gente faceva e poi, quando l'intervista veniva diffusa, le cose veramente importanti venivano tenute nascoste e dicevano: “Oh, è l'autrice del libro e... bah... si tratta di Geraldine Hughes e pretende chissà ché”, senza divulgare i fatti pertinenti che avevo dato loro, si trattava solo di una minima parte ed io dissi: “Come può qualcuno farsi avanti e raccontare ciò che è veramente accaduto in un caso come questo se poi voi lo tenete nascosto?”. Ebbene, perché le notizie su di Lui che lo dipingevano come un molestatore di bambini vendevano di più. Fanno più audience e suscitano maggior interesse. Quindi seguivano ciò che rendeva di più. Alla minima informazione che dicesse che Lui era pedofilo, loro arrivavano di corsa.
DK: Faccio parte dei media, essendo giornalista, ma non sono mai stata d'accordo con certi metodi. Non sono mai stata d'accordo con il modo in cui i media prendono una storia e la storpiano ancorché non conoscono i fatti ed i fatti sono molto spesso sensazionali. E' ciò che alla fine è successo con questa storia ed è un peccato perché lei aveva in mano tutte le informazioni e la sua prima grande occasione, ma il pubblico non ha veramente percepito la verità. Ciò che avrebbe potuto cambiare il risultato.
GH: E' vero. Io ho teso la mia mano ai fans di Michael Jackson. Allorché i fans hanno avuto la parola, sapevano, io sono uscita col mio libro. Ci sono voluti alcuni anni per terminarlo, sapevano che sarebbe arrivato, ma quando finalmente è uscito, è stato come una valanga di sostegno e di lealtà delle più incredibili. Anche ora, dopo la scomparsa di Michael, i fans promuovono il libro in giro per il mondo e lo sostengono. MICHAEL HA UNA BASE DI FANS INCREDIBILE E LORO METTONO TUTTO IL LORO AMORE PER LUI. Non dicono semplicemente “Oh, noi ti amiamo”. No, no, no. Sono organizzati, sono tutti di un comune accordo, stanno dalla parte di Michael e di tutto ciò che lo riguarda. Voglio dire, abbiamo anche avuto problemi con il dettagliante del libro. Avevamo un grande distributore che forniva i grossi dettaglianti, compreso uno dei nostri dettaglianti, che è stato da Barnes & Noble ed aveva dichiarato che non avrebbe accettato il libro. Quando i fans l'hanno saputo, hanno iniziato ad inviare lettere di minacce e di boicottaggio e questi libri hanno iniziato ad essere venduti nei negozi. Ho avuto tanto sostegno. Si impegnano a sostenere qualsiasi cosa. Il mio SECONDO LIBRO non è stato ancora pubblicato al momento, ma ho un editore che vorrebbe farlo, “MICHAELGATE” e loro danno già il loro appoggio su questo. Hanno fiducia in ciò che faccio perché sanno che non ho altro motivo che quello di DIRE LA VERITA'. Dimostrare e dire la verità.
DK: “Michaelgate, The Conspiracy Theories”, il suo prossimo libro... Ha già un editore ora che sta lavorando su questo?
GH: Ora ho un editore che è molto disponibile, sto aggiungendo un ultimo capitolo e parla delle teorie del complotto che gira attorno alla Sua scomparsa. Sto aggiungendo questo e, non appena l'avrò finito, dato che ne sono interessati, lo pubblicheranno.
Mentre vivevo tutto questo, i fans di Michael avevano dei siti Web che concepivano e sviluppavano. L'unica cosa che mi permettevano di fare era di firmare i libri. Per il resto... c'era qualcun altro... Qualcuno si occupava della mia trasferta, qualcuno la pagava... E' stata l'esperienza più incredibile che abbia mai provato in vita mia, VEDERE L'AMORE CHE I SUOI FANS HANNO PER LUI, sosterranno chiunque lo sostenga.
DK: E' bello vedere questa cosa e sembra sempre essere il caso.
GH: Assolutamente. Ancora più ora. Oh Dio, è ancora più vero ora. Mi è stato appena riversato tanto amore. Anche ciò che lei fa. Lo sa che lo sta facendo anche lei. Ci sono dei professionisti. Avvocati, medici che sono Suoi fans. Le persone che lo amano, lo sostengono e gli sono devote, sono persone meravigliose proprio come Michael Jackson. Le persone più belle che abbia mai incontrato in vita mia! E' incredibile! E mi chiedo: “MIO DIO, COS'E'?”
(Mia considerazione personale: meno male che non sono l'unica! Credevo ormai di essere pazza!)...
DK: E' “figo” in qualche modo e mi piace che lei lo dica. Penso sia vero. Penso che ci sia un malinteso in certi ambienti riguardo ai fans di Michael.
GH: Parlo di medici ed avvocati che si svegliano ed affermano: “Tutto ciò che posso fare è ripulire il Suo nome. POSSO PULIRE IL SUO NOME.”. Gli editori, gli agenti, mio Dio. Le religioni! Tanta gente religiosa. Quando ho pubblicato “Redemption”, ho avuto diversi pastori che si sono offerti per sostenere i miei sforzi. Dei pastori, evangelici. Ciò che è più tremendo (incredibile) è che la maggior parte di essi è Cristiana, ma molti si essi sono veramente altolocati nell'ambiente Cristiano ed Evangelico. Ora dico, TUTTE QUESTE PERSONE CON COSI' TANTO SPIRITO, NON POSSONO AVERE TUTTI TORTO! Perché ce ne siamo fatti un'idea lavorandoci sopra. Quindi, non possiamo avere tutti torto ora. Gli unici nella Comunità Cristiana che lo criticano, lo discreditano e che hanno dei pregiudizi nei Suoi confronti sono nel peccato, ma le persone che ho incontrato sono pastori della Chiesa.
Questa donna ha preso contatto con me attraverso il mio editore. Mi raccontò che circa un anno prima delle accuse contro Michael, il Signore le aveva detto di iniziare a pregare per Michael Jackson. In seguito, arrivarono le accuse, un anno più tardi. Poi lei pensò che forse le nostre preghiere non erano servite, non avevano funzionato. Infine conobbe me ed il mio libro e disse: “No! Le preghiere hanno funzionato!”. Lei aveva una Chiesa tutta sua. Mi ha sostenuta senza riserve. Al Sharpton, Jesse Jackson. ERA VERAMENTE UNA VALANGA D'AMORE DA PARTE DELLE PERSONE CHE LO SOSTENEVANO.
DK: Geniale! C'è l'intervista che Michael fece con Jesse Jackson in occasione del processo del 2005.
GH: Ho chiamato Jesse e lui mi ha detto: “Lei ha bisogno di comunicare con Michael”. Sono quella che l'ha messo “in pista” perché quando arrivò in tribunale, in ritardo e in pigiama, sembrava aver bisogno d'aiuto. Ed aveva bisogno d'aiuto. Chiamai Jesse e disse che se solo fosse riuscito a passare oltre il procuratore e a raggiungere Michael... E già il giorno seguente, sentii dire che Jesse era entrato in scena! Esclamai: Geniale!
DK: Mi sono piaciute tutte le interviste che ho sentito e letto, ma fu veramente un'ottima intervista quella con Jesse Jackson. E' riuscito veramente a far vedere Michael per quello che era. Ricordo che lei disse di aver fatto anche delle interviste con Joe e Katherine e credo di aver letto anche con Jermaine.
GH: Ho tenuto una conferenza stampa con Joe Jackson perché voleva che tutto il mondo sapesse che tutta la famiglia era alle mie spalle per sostenere il mio libro. Allora Jermaine ed io facemmo Dan Abrahams, MSNBC ed un'intervista insieme in questo show. Era incredibile. Essere sul palcoscenico con Jermaine. Lui voleva che la Limousine passasse a prendermi all'inizio e mi riportasse a casa dopo. Certo! Non potevo uscire dalla macchina. Ho dovuto dire: “Desidera entrare Jermaine?”. E' venuto ed ha salutato tutti. Gli dissi che ero una “militante” e che lavoravo con i bambini. Aspettai circa dai 3 ai 6 mesi dopo questa intervista che una Limousine entrò nei progetti e che Jermaine ne uscì!
DK: Le è stato detto che Michael ha letto il libro e che gli è piaciuto?
GH: Sì!
DK: Deve averle fatto piacere.
GH: Sì. Eppoi, lei sa che pensavo che sarebbe arrivato un giorno in cui lo avrei incontrato. Sentivo come se il Suo appoggio fosse sufficiente e che l'appoggio di Suo padre era sempre presente. Il mio più grande sostenitore è Suo padre.
DK: Ha avuto modo di rispondere a Michael?
GH: Non l'ho mai incontrato. Mi hanno invitata, Tito è un artista jazz, suonava alla BB King, che si trova negli studi della Universal ed il pr mi ha invitata. Mi voleva far incontrare tutte le persone che non avevo ancora mai incontrato e credo che pensassero che Michael sarebbe stato lì. Penso che mettessero tutto a posto per me perché possa incontrare Michael. Tutti i membri della famiglia era lì, tranne Michael. Ho incontrato la famiglia. Non avevo mai conosciuto Janet prima di allora, in quell'occasione incontrai Janet e tutti erano lì.
DK: E com'è stato? Dev'essere stato un po' speciale!
GH: E' stato veramente, veramente bello.
DK: Dopo aver finito il libro, lei si è guardata indietro ed ha pianto?
GH: Mi sono emozionata, avevo una storia da raccontare, e volevo che la gente sapesse ciò che è accaduto veramente. Ma l'ho detto, per merito di questo libro, ho detto che ho fatto una piccola ricerca su Michael e provare ciò che era, ciò che aveva fatto nella Sua vita e, durante la mia ricerca, ho scoperto tutte le azioni umanitarie e tutti i bambini che aveva aiutato. Cose per le quali non fu mai accreditato perché Lui non voleva essere accreditato. Lui faceva solo del bene e mi sono emozionata nel momento in cui mi sono chiesta “loro sanno almeno di chi stanno per sparlare? Lo conoscono veramente? Che Lui è qualcuno che ha donato la propria vita per aiutare i bambini feriti, i bambini in fin di vita?” Mi sono appunto seduta ed ho pianto perché dicevo a me stessa: E' LO STESSO TIPO DI ATTACCO CHE E' HA MESSO IL CRISTO IN CROCE. E' VENUTO PER AIUTARE L'UMANITA' e l'hanno crocefisso. Martin Luther King, quest'uomo cercava di aiutare la gente e l'hanno ucciso. Non c'è tanta gente che ha subìto questo genere di attacco, ma Michael era sicuramente uno di quelli che lo ha subìto, non per quello che aveva fatto, ma per quello che stava facendo e che cercava di fare. Cercare di riunire il mondo nell'armonia, la pace, l'amore. Mi sono detta che questa era proprio una “crisi spirituale”. Ecco quello che è. QUESTO ATTACCO CI ARRIVA DIRETTAMENTE DAL PROFONDO DELL'INFERNO.
DK: Chi era Lui in realtà e ciò che aveva veramente fatto era così l'opposto di ciò che i media hanno riportato. Talvolta, sto per mettermi al lavoro su una pagina e mi colpisce, di nuovo, come diceva lei, che non sanno neppure chi Egli sia! E allora mi siedo lì e mi metto a piangere perché è una cosa talmente forte emotivamente. Talvolta provo ad immaginare ciò che ha dovuto passare.
GH: Sarebbe diverso se Lui fosse una cattiva persona, allora ce ne infischieremmo. Ma quando guardate veramente la vita di Michael, ha sempre protetto la Sua immagine. Sempre. Nessun bambino finché non si fosse sposato, anche se il matrimonio non era la cosa giusta, era solo per i bambini. Ma ha sempre protetto la sacralità del matrimonio sposando una persona. Non voleva una cattiva immagine. Ha consacrato tutta la Sua vita a proteggerla. Non ha mai fatto nulla che rovinasse la Sua immagine. Se vedete come ha vissuto la propria vita, HA VISSUTO UNA VITA IRREPRENSIBILE. IMPECCABILE. Non ha fatto nulla. Ha condotto una vita irreprensibile ed ha sempre protetto la Sua immagine per il bene dei bambini. Dunque, è forse questa la persona che vedrebbe molestare dei bambini?
DK: Lei può immaginare l'orrore che dev'essere stato per Lui quando ha sentito queste cose su di Lui.
GH: Ho potuto vedere come non potesse dormire, il dolore che lo affliggeva e come cercasse di proteggere i propri figli da tutte queste schifezze, capisce?
DK: Anche tutte le voci che circolavano sulla paternità e tante altre cose che non avevano importanza o che sono pure menzogne. Le viene solo voglia di dire ai media: “Ma basta!”
GH: Che riposi in pace. Lo fanno tutti i giorni. Questa gente lo fa tutta la vita. La gente si fa ritoccare il naso tutti i giorni! La donna che riportò questo... quanti lifting facciali si sarà fatta? E se parlassimo di lei? Perché non lei? E' semplicemente assurdo come abbiano fatto di Lui un mostro. Ma poi, quando la gente lo scopre... Pensavano fosse pazzo, ma quando lo scoprono, SCOPRONO CHE LUI E' QUEST'UOMO MERAVIGLIOSO.
Si dice che si conosce qualcuno attraverso la sua musica. “Heal the World”, “Man in the Mirror”, “Make that change, It doesn't matter if you're Black or White” e che dire di “Earth Song”? Ecco chi è veramente Michael. Un individuo che si prende cura non solamente dei bambini, ma dell'umanità del mondo intero.
Dio ha dato a Michael qualcosa che non ha dato al Suo accusatore. Un testimone. E' in realtà un capitolo del mio libro intitolato “Una memoria nel cespuglio”. Tutte le persone spirituali capiranno ciò che significa.
[…]
Ho visto questo video su Facebook, dove mostravano la clip di una persona in lutto in ogni Paese del Mondo. Posti che non conoscevo nemmeno. Posso dire di ricevere richieste per il mio libro da posti come Hong-Kong, Olanda, Germania, ricevo ordini per libri dal Giappone, da tutte le parti del Mondo, compresi luoghi come l'Africa, in Iraq. Qualsiasi parte in cui qualcuno avesse una foto di Michael e fosse in lacrime. Ho pensato: “DIO, COME PUO' UNA SOLA PERSONA, UN SOLO INDIVIDUO, CHE SI E' RITROVATO PER CASO ESSERE FIGLIO DI KATHERINE E JOE JACKSON, CHI E' QUESTA PERSONA CHE HAI DONATO AL MONDO, PUO' ESSERE QUESTO DONO COSI' INCREDIBILE CHE IL MONDO INTERO E' IN LUTTO?” (Non so voi, ma questo interrogativo me lo sono posto anch'io il giorno del Memorial: Ero collegata in diretta CNN dal lavoro col pc. Il filmato era senza audio, neanche volesse sottolineare una specie di doveroso e sentito cordoglio. L'elicottero della CNN seguiva la colonna di macchine e, in una di esse, il feretro di Michael, con la Sua bara dorata – che Lui non avrebbe approvato, lo si capisce da un video “privato”. Ovunque, per le strade, la gente si fermava, quasi volesse porgergli l'ultimo saluto. Il giorno dopo, seppi che quasi un miliardo di persone in tutto il Mondo seguì questo Suo viaggio... Un miliardo!!!! Quello, forse, fu il motivo per il quale io stessa iniziai a conoscere il vero Mike, non l'Artista...).
DK: E' talmente vero. Se pensa alla portata che aveva. Lui riusciva a raggiungere i cuori della gente in giro per il Mondo.
GH: Paesi di cui non si è mai sentito parlare, capisce? E' sbalorditivo!
DK: Quest'unica cosa mi dice che c'è qualcosa lì. Anche se certi ambienti Cristiani lo criticavano e lo condannavano, per conto mio c'è una prova nel modo in cui Egli viveva la Sua vita e su come “toccava” la gente, che dimostra che c'era qualcosa di molto spirituale lì (in Lui).
GH: So che ha ricevuto la visita da parte di diversi evangelisti, molto potenti, e gli evangelisti non vi mollano finché non accettate Cristo. Loro arrivano per un motivo, un motivo soltanto: la vostra Anima. E' così. E' come se lo stessimo facendo proprio ora, prima che io me ne vada (ride). E' un fatto compiuto. Ho sentito dire che ci sono diversi evangelisti super potenti (che sono andati da Michael): “So che non lascerò nessuno da parte, il mio scopo è la vostra Anima. Collegare la vostra Anima con Dio.” Paula White e Darryl Strawberry sono corsi immediatamente al ranch in occasione delle seconde accuse, mentre attraversava il periodo del processo, e so che Paula White non abbandonerebbe nessuno.
Posso dire, da alcune citazioni di Michael nel corso degli anni, che era Cristiano. Lui aveva il cuore di Cristo. Tutto ciò che diceva, Lui citava le sacre scritture. Dio dice: “Lasciate che i bambini vengano a me” (“Non vietate ai bambini di venire a me”). C'è gente che va in Chiesa la domenica, è la stessa gente che si mette a sedere e giudica altra gente. Ebbene, la Bibbia dice che bisogna giudicare una persona solo dal dono che essa fa (dal suo operato, dal risultato). E' così che va giudicata. Che tipo di risultato ha dato? Quando guarda Michael, Michael ha donato più di tutti i ministri, i pastori, gli evangelisti e se li mette tutti uniti insieme, probabilmente Michael li avrà superati in quantità di risultati. Lui non era solamente... Lui non voleva la gloria. Questo è un altro dono, pregio. Era molto umile. Ogni volta che Oprah fa qualcosa di caritatevole, ci sono delle telecamere, fa un documentario già previsto e pianificato, ma per Michael, ciò che ha preso alla sprovvista tanta gente è che Lui era quest'essere umanitario, sempre, non come risultato da una sola informazione. Quindi, QUANDO LA GENTE FA DELLE RICERCHE E SCOPRE “OH! E' NEL GUINNESS DEI RECORDS PER ESSERE STATO IL DONATORE PIU' UMANITARIO, IL PIU' GRAN DONATORE!”. Lui aveva poi un manager, quel tipo lì che era proprio in una notizia recentemente, che ho incontrato ed ha detto delle cose tipo: “Sa, io sono stato nel Suo ranch ho visto il Suo filmato (anche se 'cinéma' tradotto sarebbe proprio cinema...) e qualcuno spiegava il modo in cui veniva fatto, poiché alcuni dei bambini che arrivavano al ranch erano sul letto di morte o sulla sedia a rotelle. E il tipo chiede a Michael: “Ma come fa? Io non riesco nemmeno a sopportare tutto ciò! Come riesce a fare questo ancora e ancora e ancora?”.
Disse che Michael l'aveva guardato e gli aveva risposto: “E' PER QUESTO CHE SONO STATO CREATO”.
Michael disse a Sua madre che era alla ricerca di un senza-tetto che si mostra per tv e le disse, quando era piccolo: “Un giorno avrò molti soldi e darò da mangiare a quei bambini.”
Era in Lui quando era ancora bambino.
Bisogna guardare la persona nel suo totale, non solamente da un estratto di notizia, un flash... “Oh, ha aggredito dei bambini” e si ricomincia con questo. Bisogna guardare la persona nel suo insieme e ritornare alla sua infanzia. A quale fosse la Sua convinzione da bambino.
Il mondo intero voleva sapere perché Michael Jackson non si fosse mai sposato prima di tutte queste stupide accuse. Quando il primo fratello si sposò, Lui era in collera verso Suo fratello e del motivo disse: “Abbandona, si dimentica dei nostri fans”. Lo dico anche nel mio libro, lo dico: Michael non si è mai sposato perché era sposato con i Suoi fans. Ha dato la possibilità ai Suoi fans di adorarlo come Lui adorava loro. Loro erano Sua “moglie”. I fans. Le persone che lo amavano.
Quando è andato al processo ed è salito sul tetto della macchina, si pensava che fosse pazzo per fare una cosa del genere. Lui voleva ringraziare i fans. Mostrare loro un'attenzione particolare. Grazie per quello che fate e poi invitò tutti al ranch. Era adorabile. Ho sentito storie di fans che mi hanno fatto intendere che era in comunicazione con loro. Lui rispondeva al loro amore. Si diceva che fosse la prima grande, mega star ad essere letteralmente in contatto con la Sua schiera di fans. Ho ascoltato così tanti fans. Una ragazza che ho incontrato quando ero a Las Vegas, mi ha mostrato una foto sua con Michael ed ha parlato con Michael. Gli parlava regolarmente.
Michael non ha mai cancellato il sorriso dal Suo viso. Gli bastava amarli e rallegrare unicamente le loro giornate. Questo lacera il cuore, “come fa a fare ciò?” e Lui “sono stato creato per questo!”.
Più tardi, quando ho fatto la conferenza stampa, di fronte alla casa di Encino e loro non mi volevano con la stampa, mi dissero di entrare, mi fecero accomodare e, quando entrai, incontrai Randy, incontrai la Sig.ra Jackson per la prima volta ed iniziai ad incontrare i cugini e tutti vollero che dessi loro un libro e non solamente “un libro”, ma volevano una copia con dedica. Mi sono detta “Dio mio, c'è qualcosa che non mi quadra!”, sul fatto che la famiglia volesse degli autografi!
Quando incontrai Jermaine, gli diedi un libro e gli dissi “Lei ha bisogno di sapere ciò che è veramente successo” perché Jermaine si dimostrava molto in collera contro i media, era un militante. Lui era così: “Lei ferisce mio fratello”, sa, ed io gli dissi: Lei ha bisogno di sapere ciò che è realmente successo”, così gli diedi un libro e lui mi guardò in modo veramente bizzarro e mi disse: “Ho bisogno di un suo autografo”. (Ride). Ho pensato “Oddio! Adesso sono i progettisti qui!”, poi ho autografato 2, 3, 4 libri e glieli ho dati. Mi sono detta “Mio Dio, se non vedrò nemmeno un centesimo, sarà almeno questo: avere un Jackson che mi chiede un autografo!”. Poi, è buffo, perché lui pensava, credo si assicurasse sempre, di avere dei libri con sé, perché li porta ovunque egli vada. Quindi ha iniziato a fare dei trucchetti come degli autografi a nome suo sul mio libro. Qualcuno con un libro col suo nome mi dice che vuole l'autografo! Lui dava a qualcuno un libro e succedeva questo “no, io voglio il Tuo autografo!”.
[…]
Avevo il libro pronto nel 2000. Avevo terminato la stesura del libro nel 2000 e sono stata chiamata militante a tempo pieno ed ho sorvolato sulla cosa, perché era come se pensassi “Ah no, devo andare a lavorare per Dio!”.
[…]
Lei si ricorda quando le ho detto che avevo sentito questa voce che mi diceva “corri da un editore”? Era Febbraio 2002. Febbraio era il periodo in cui iniziarono a complottare contro di Lui!
[…]
Febbraio è stato il mese in cui Sneddon ha incontrato la madre ed ho scoperto solo in quel momento che I BAMBINI NON AVEVANO DORMITO CON MICHAEL NELLA SUA CAMERA. Sono tornati al ranch. Sono dovuti tornare una terza volta giusto per dire “Oh, vogliamo dormire con te adesso. Vogliamo dormire nel tuo letto.” Tutto era previsto e calcolato. Era Febbraio quando l'inquirente aveva parlato con loro ed avevano scoperto che a quell'epoca non avevano dormito nella camera di Michael o nel Suo letto. Sono tornati lì. Era il loro terzo viaggio al ranch.
DK: Sneddon aveva parlato prima con Janet Arvizo (la madre di Gavin) e dopo i bambini hanno iniziato a dormire nella Sua camera?
GH: La cospirazione intera, tutte le teorie del complotto sono elaborate nel mio secondo libro (Michaelgate...). Ciò che è successo, dopo la diffusione di questo documentario, l'inquirente Sneddon che più di tutti stava dietro a Michael per cercare di provare che era un pedofilo. E' andato personalmente a parlare con Janet Arvizo. Parlavano in un parcheggio, in una macchina e non è bene per un procuratore trasformarsi in inquirente. Perché ora, se si ritiene che fosse un testimone, non si può ritenere che fosse in grado di testimoniare essendo un procuratore. In quel momento, quando è andato ad incontrare Janet Arvizo, si è trasformato in testimone. Quindi il suo gesto (comportamento) era inappropriato ed è molto sospetto il fatto che tante persone gli hanno teso la mano fin dall'inizio. Considerando che quando parlò con lei inizialmente, erano stati diverse volte al ranch. E molte di queste volte in cui loro si recarono lì, MICHAEL NON C'ERA!
Lui aveva scoperto che loro non avevano dormito nella Sua camera, sono tornati lì per la terza volta e l'unico motivo per il quale tornarono lì era quello di raggiungere il loro scopo: dormire nella Sua camera. E l'hanno supplicato “Michael, vogliamo dormire nella tua camera, nel tuo letto. Oh, vogliamo dormire con te, Michael, sai!”.
Gavin Arvizo ha indicato nel documentario di Martin Bashir (Living with MJ) che aveva dormito nel letto di Michael Jackson e che Michael aveva dormito per terra con le Sue guardie del corpo. Tom Sneddon si è intrattenuto in privato con Janet Arvizo nel parcheggio e, dopo tale riunione, cambiò l'accusa secondo la quale Michael Jackson avrebbe approfittato dei suoi bambini, Michael Jackson avrebbe abusato dei suoi bambini (di Janet A.).
Michael era così prudente. Michael era prudente permettendo ai bambini di dormire nella Sua camera. Di fatto, non ci sono statoi bambini che abbiano dormito in camera Sua o nel Suo letto dal 1993. Tutti sembrano pensare che è una cosa che Lui faceva. No, non lo faceva. Lui aveva assunto un dipendente che aveva il compito, quando i bambini si trovavano a casa di Michael, di sorvegliarli e di dare un'occhiata ai bambini. Quindi, quando loro tornarono per dormire in camera Sua, nel Suo letto, Michael disse loro: “Bene, ti lascerò dormire nel mio letto, ma io dormirò sul pavimento” e Lui ed il Suo supervisore dormirono ugualmente a terra e lasciarono i bambini dormire nel Suo letto. I bambini non hanno mai dormito con Michael, mai, mai! C'era qualcuno per testimoniarlo e mi lasci dire ciò che il procuratore fece. Fu uno dei tipi, che non nominò mai, un interlocutore non identificato. Ricorda? C'erano circa 3-4 persone che non furono identificate. Ciò che lui fece, era come una minaccia. “Se voi arrivate lì e non avete niente, citeremo anche voi in giudizio!”. E' così! Era per ottenere il loro silenzio, lontani dai media. Per impedire loro di parlare perché autori potenziali qui, quindi non potevano dire nulla a nessuno. Ma lui era veramente uno dei migliori testimoni che Michael avesse.
DK: Era il tipo che era stato assunto da Michael come supervisore?
GH: Sì, sì! Ecco il motivo per cui il libro Michaelgate è molto, molto importante. Le ho dato solo un assaggio. Il libro avrà numerosissime informazioni supplementari come queste.
DK conclude dicendo: SENTO DI AVER PERSO QUALCUNO CHE CONOSCEVO. PENSO A CIO' CHE ABBIAMO SCOPERTO SU DI LUI. LEI ED IO ABBIAMO FATTO TANTISSIME RICERCHE E SENTIAMO, PROVIAMO CHI E' LUI ORA!
Intervista a Geraldine Hughues, ex segretaria dell'avvocato di E. Chandler
Geraldine Hughes è la ex-segretaria dell'Avvocato Barry Rothman, che è stato il legale di Evan Chandler all'epoca delle accuse del 1993 contro Michael Jackson. Attualmente Geraldine è al tempo stesso scrittrice e “militante religiosa”. Questa intervista merita di essere letta da tutto il Mondo. Soprattutto da quelli che si sono sempre chiesti l'origine delle accuse del '93.
Deborah Kunesh : Lei era la segretaria del legale del padre dell'accusatore nel '93, esatto?
Geraldine Hughes : Esatto.
DK : Come ha iniziato a lavorare per lui? Quanto tempo ha lavorato per lui?
GH : Non da tanto tempo, in effetti. Avevo lavorato solamente per lui, forse circa 8 mesi, ma ero con lui già da 2 mesi da prima delle accuse.
DK : Barry Rothman (l'avvocato) aveva la brutta reputazione di essere abbastanza “cattivo”?
GH : Classificarlo come “cattivo” sarebbe un complimento (ride). Aveva semplicemente un'attitudine veramente orribile, la sua personalità, tutto l'insieme. La sua presenza, il modo di trattare la gente. Ha veramente una "sporca" personalità.
Qualche passaggio dal libro “Redemption”:
Descriverò il mio incontro con M. Rothman come l'incontro reale con un vero demonio uscito dritto dall'inferno... M.Rothman si recava al suo ufficio come fosse un campo di concentramento. Il suo scopo è stato sempre quello di infliggere la sofferenza, di umiliare e di abbassarvi affinché possa sentirsi superiore. Ai suoi occhi, non esistevano che 2 categorie di persone, il “capo” ed i “subordinati”. Anche gli avvocati suoi soci ricadevano nella categoria dei “subordinati” perché non li trattava diversamente. Li umiliava in pubblico, proprio come il personale del suo ufficio. Eravamo tutti in egual modo maltrattati.
Secondo un articolo scritto da Mary Fisher di GQ nel 1994, Rothman ha una reputazione da fare inorridire la gente. Era considerato un pessimo debitore professionale, quello che non paga mai!
Professionalmente, riceveva numerosi richiami disciplinari dall'Ufficio di Stato.
Tornando all'intervista:
DK : Quando ha iniziato a lavorare per lui, ci ha messo tanto ad osservare e capire queste cose?
GH : L'ho notato istantaneamente. Avevamo una récepionist (segretaria all'ingresso dell'ufficio, per l'accettazione) ed era come se lui avesse bisogno di qualcuno da assillare quotidianamente ed aveva l'abitudine di accanirsi su di lei tutti i giorni. Mi lasciava da sola perché non poteva permettersi che mi alzassi e venissi a contestare: avrebbe potuto perdere una segretaria.
DK : Dev'essere stato difficile lavorare per qualcuno come lui.
GH : Sono diventata amica della segretaria (réceptionist) e parte del motivo per il quale sono rimasta incollata in quel posto era per sostenerla. In circostanze normali, me ne sarei andata via da lì da un bel po'.
DK : E' stato un bene che non l'abbia fatto, visto quello che poi ha potuto testimoniare.
GH : Ebbene, loro hanno iniziato a negoziare. Quando dico “loro” intendo dire Evan Chandler e Barry Rothman che lo rappresentava. Hanno iniziato a negoziare con il rappresentante di Michael Jackson, che era Anthony Pellicano, il suo detective privato. Evan Chandler voleva finanziare un accordo di 20 milioni di Dollari per il cinema, voleva fare un altro film ed aveva bisogno di soldi.
Dunque si è rivolto prima all'équipe di Michael, non dicendo niente del discorso delle “carezze”. E' andato a chiedergli un finanziamento per un contratto di 20 milioni di Dollari per il cinema ed aveva una pseudo-lettera che aveva ottenuto da uno psichiatra, dicendo “Sa, mio figlio frequenta 'sto tipo qua e dormono insieme... che ne pensa? Pensa che ci sia qualcosa che non va?”. Lo psichiatra gli ha inviato una lettera rispondendo che avrebbe dovuto (Evan Chandler) parlare con suo figlio, che lui non poteva rispondere con certezza ed ha solo ipotizzato che non fosse una condotta delle più appropriate. Allora Evan Chandler prese questa pseudo-lettera che ottenne dal medico dopo aver posto una domanda ipotetica e la utilizzò come “mezzo” per negoziare con l'équipe di Michael che, nel caso in cui Michael non avesse dato i soldi, avrebbero usato quella lettera per rovinarlo!
DK : Non accetta il fatto che Evan Chandler abbia dato a suo figlio un siero della verità e quindi Jordie abbia ammesso le molestie?
GH : No, credo che sia una loro storia su come l'abbiano scoperto. Credo veramente che tutto ciò sia stato tracciato e pianificato e le parole, le espressioni, gli sono state date perché sono stata effettivamente testimone dell'adolescente di 13 anni nell'ufficio del mio avvocato, senza alcuna supervisione dei genitori ed è come se si fosse intrufolato lì dentro, come se nessuno in ufficio sapesse che si trovasse lì. Per diverse ore, si trovava chiuso nella stanza dell'avvocato e credo che, in qualche modo, è lì che gli dicessero ciò che avrebbe dovuto dire. Non posso dire di aver effettivamente assistito a tutto, ma ho ben visto che c'è stata una riunione tra l'avvocato e questo ragazzo che è durata ore. Di fatto, si tratta di una riunione che nessuno, all'interno dello studio dell'avvocato, era tenuto a conoscere e l'unica ragione per la quale io l'abbia scoperta (la riunione) è che mi recavo in ufficio, eravamo minacciati di morte, quindi arrivavamo fino all'ufficio senza nemmeno bussare o farsi annunciare e mi sono introdotta appena quando ho aperto la porta, ho visto il ragazzo e sono rimasta piuttosto shoccata. Non sapevamo nemmeno della presenza del ragazzo e lui aveva uno sguardo inquieto sul suo viso ed il procuratore mi ha fucilata con gli occhi per essere entrata senza avvisare.
DK: E a proposito della conversazione telefonica registrata tra Evan Chandler e qualcun'altro? Chi parlava?
GH: E' esatto. Era una conversazione tra Evan Chandler ed il patrigno del ragazzo ed il motivo per il quale il patrigno (nuovo compagno della madre) di Jordie registrò la telefonata era perché precedentemente aveva parlato con Evan Chandler ed Evan Chandler aveva minacciato che gli avrebbe inflitto delle ferite e gli avrebbe fatto del male, quindi voleva registrare la conversazione nel caso in cui ne avesse avuto bisogno in seguito. Chandler non sapeva che la telefonata fosse registrata, ma ammise tutto in quella conversazione. Diceva di non capire perché Michael lo avesse messo un po' in disparte ed una cosa che ha detto è che qualora fosse riuscito a mettere in atto il suo piano, avrebbe vinto lui ed aggiunse: “Ho assunto qualcuno di veramente crudele, subdolo, pronto ad agire contro di lui, che non aspetta altro che la mia chiamata, ma, se riesco a mettere in atto il mio piano, rovinerò Michael Jackson, lo rovinerò e guadagnerò molto.”. Questo è ciò che disse.
Hanno diffuso la cassetta. Pellicano (detective di MJ) l'ha ottenuta e l'ha data ad una persona inserita nel mondo dell'informazione e l'hanno diffusa. L'hanno letteralmente diffusa (Roba da far invidia ad un thriller di Alfred Hitchock o di Agatha Christie, ma, qui in Italia, nemmeno l'eco sottovoce...). PERCHE' LA GENTE NON HA ASCOLTATO QUANDO HA SENTITO QUESTA CONVERSAZIONE? Stava confessando che stava per fare qualcosa, che procedeva secondo un piano. Non ha detto niente a proposito di molestie. Ha semplicemente detto “Se faccio questo, guadagnerò molto e rovinerò Michael Jackson”.
Segue la conversazione registrata tra Evan Chandler e questa persona (patrigno di Jordie) il 2 luglio 1993.
“Lui (Michael) non aveva nessun motivo per smettere di telefonarmi... Ho preso il peggior figlio di p*** che potessi trovare (parlando dell'avvocato di Evan Chandler, Barry Rothman), tutto ciò che lui vuole fare è far uscire tutto alla luce del sole, il più presto possibile, nel modo più grande possibile e umiliando più persone possibili.. E' crudele, è intelligente ed ha sete di pubblicità. Tutto ciò che accade segue un certo piano che non è solamente il mio. Una volta che avrò fatto questa telefonata, questo tipo distruggerà tutto il mondo in modo subdolo, cattivo e crudele. Gli ho dato carta bianca, la mia completa autorizzazione a procedere. Jackson è un tipaccio, è peggio di quanto si pensi ed io ne ho le prove. Se riesce il mio piano, ne ricaverò molto. Non c'è modo perché io perda. Avrò tutto ciò che voglio e saranno distrutti per sempre. La carriera di Michael sarà finita.”.
Nella stessa conversazione, quando gli viene chiesto se in qualche modo ciò potesse far soffrire suo figlio, Chandler rispose: “Non importa... Sarà un massacro se non ottengo ciò che voglio. Sarà una cosa più grande di tutti noi messi insieme... Quest'uomo (Jackson) sarà umiliato oltre ogni immaginazione... Non venderà mai più nemmeno un solo disco.”.
Fine della conversazione.
DK: Si può capire da questo nastro come ci fosse un piano ben architettato. Non si direbbe un padre che tenta di proteggere il proprio figlio. Ciò rassomiglia di più a qualcuno che ce l'ha con il prossimo.
GH: Esatto.
DK: La cosa più triste è che ciò ha finito per mettere sulla pubblica piazza un insieme di cose che, in qualche modo, ha finito per rovinarlo.
GH: Ha fatto molti danni.
DK: Ho notato la reazione della gente, anche ora. Non so se si rende conto di questo, se ne parla, ma ci sono delle reazioni di alcune persone contro Michael Jackson le quali pensano ancora che Lui sia colpevole di tutte quelle cose.
GH: Sì, è vero.
DK: E' sembrato anche a me, in tutte le ricerche che ho fatto finora, era così diverso da quello che i media hanno voluto far sembrare.
GH: Come hanno cercato di travolgerlo, affondarlo e, ciò che è triste, è che ciò che Lui diceva era vero. Lui diceva: “Non farei mai del male ad un bambino, preferirei tagliarmi le vene piuttosto che far del male ad un bambino” e tutta la Sua vita era incentrata sui bambini, e poi vanno a prendere l'unica cosa che più amava al mondo per ritorcergliela contro? E gli stanno addosso quando Lui ha aiutato i bambini in giro per il Mondo? E' tutto ciò che è stato fatto e la strumentalizzazione di un solo bambino che ha fatto l'accusa. L'ho detto nel libro. “Come abbiamo potuto dimenticarci il Michael che ha aiutato la gente, i bambini feriti, lei sa, i bambini malati terminali?”.
Il Suo manager poteva anche non capire come Lui potesse accogliere dei bambini al Ranch, che erano letteralmente in fin di vita e ma Michael rispose: “QUESTO E' LO SCOPO DELLA MIA VITA. E' CIO' CHE DIO MI DICE DI FARE. PORTARE GIOIA E FELICITA'.”. Ma non è il nocciolo della questione. E' inconcepibile pensare che avrebbe potuto fare una cosa del genere. Accusarlo di tutto ciò.
DK: E' esatto. Che lei lo creda o no, sono stata espulsa da diversi “forum” Cristiani. La gente giudicava molto in questi ambienti. Le ricerche che ho fatto e le citazioni che lo riguardano sembrano molto opposte a ciò che la gente pretende ed avevo la necessità di dire qualcosa. Ho messo qualche Sua citazione, ho raccontato loro un po' di più su ciò che Lui faceva e sulle mie ricerche e, che ci creda o no, ho ricevuto una e-mail che mi diceva che sono stata “bannata” da questa Comunità, e mi hanno detto che avevo torto. Era abbastanza scoraggiante.
GH: Guardi, sono quelli che l'hanno crocifisso... Lo spirito dei Farisei è ancora vivo e vegeto. E' per questo che guardo la gente. Sono una praticante, e tutto il mondo nella comunità Cristiana che mi conosce sa che sono una militante e che svolgo il lavoro di Dio per un lungo periodo, ma accetto questo progetto e lo guardo anche come una missione. E' un ruolo che... vede, ho scritto questo libro, è scritto molto spiritualmente e lo dico nel libro, dico tantissime cose. Dico che la mano di Dio è posata su Michael, sulla Sua vita e su ciò che fa, così, quando Dio ha la sua mano su di noi e noi cadiamo in qualche trappola, Dio non ci lascia senza un testimone. Non ci abbandona. Lui ha dato a Michael Jackson un testimone e sono stata testimone. Voglio dire che, mentre mi trovavo seduta lì, in ufficio, era il mio sentimento interiore che ha avuto la cortesia di guidarmi, perché sapevo che qualcosa non quadrava ancora ben prima che sapessi esattamente ciò che stava succedendo. Qualcosa, interiormente, mi diceva che qualcosa non andava.
Tutto ebbe inizio con una donna avvocato e Barry Rothman era odioso con tutte le donne, comprese le donne avvocato, così, lei aveva bisogno di parlare con qualcuno. Molte delle mie informazioni arrivano effettivamente da lei. Ho iniziato a farle delle domande. Lei era lì mentre scrivevo il documento ed ho letto il nome di Michael. Ho visto Michael Jackson e più tardi le chiesi “si tratta di quel Michael Jackson” e lei mi rispose di sì e le ho detto ok, ma la domanda successiva l'avrei fatta all'indomani. Dunque, lei era proprio quel genere di persona che mi ha dato moltissime informazioni confidenziali, private.
DK: Lei è diventata “militante” praticante dopo aver lasciato l'ambiente giuridico?
GH: Sono stata militante per un periodo. Ho iniziato a fare ciò che chiamo “missioni di Dio” nel 1985, da bambina quando morì mia madre. Poco prima del 1993 ero praticante alla Chiesa “Church On The Way”. Frequentavo corsi, ero all'Università King, quindi, a quell'epoca, militavo ancora. Penso che, in quel periodo, ero militante per diverse cose. Una volta all'anno praticavamo, ma io finii per militare in città. Ero quella che rimaneva sul posto, che rimaneva in città. Quella che andava in posti come Skid Row. Ero militante a tempo pieno ed ora sono in effetti ridiventata completamente militante.
DK: E' geniale.
GH: A dire il vero, sono contenta. Sono orgogliosa di esserlo. Tantissimi militanti hanno un doppio lavoro, quello che anch'io ho fatto di più in vita mia. Quando si lavora, si lavora e si utilizza le ferie ed i weekends per fare il vostro lavoro di militante. La mia ispirazione è sempre stata di essere militante a tempo pieno.
DK: Dunque lei è rimasta nella sua regione per svolgere il suo lavoro di militante?
GH: Per il momento pratico in un “ministero” a Skid Row, dove vado 3 volte alla settimana ed è sufficiente portare letteralmente una Chiesa sul marciapiede per la gente che vive in strada, negli alloggi temporanei, senza riparo in centro città a Los Angeles.
DK: Allora, come e quando le è venuta l'idea di scrivere un libro sulle sue esperienze?
GH: Quando ho avuto l'idea di scrivere il libro, volevo che la famiglia (Jackson) lo sapesse, ho quindi scritto una lettera e l'ho inviata loro al loro domicilio di Encino. Non sapevo come trovare l'indirizzo e, strada facendo, ho semplicemente detto: “Signore Iddio, è il tuo progetto. Se questo è ciò che tu vuoi che io faccia, permettimi di consegnare questa lettera alla famiglia.”. Poco dopo aver fatto questa rapida preghiera, mentre stavo guidando nella via dove essi vivevano, vidi arrivare una Mercedes nera con una donna all'interno che si gira verso di me ed assomigliava alla madre e, certamente, si trattava di Katherine Jackson e so che la devo raggiungere, allora mi fermo e dico: “So che penserà che sono pazza”, ma avendo indirizzato una lettera a lei ed al marito, dissi: “Per cortesia, legga questa lettera. Sto scrivendo un libro e voglio solo assicurarmi che la famiglia sia d'accordo.” E le diedi la lettera.
Ora, mi rimaneva comunque da trovare un editore. E' ciò che mi diede la spinta a scrivere nel '97. Ma in effetti, non potevo prendere un editore prima del 2003 e così facemmo un comunicato stampa nel Novembre 2003... Era lo steso mese in cui arrivarono le seconde accuse di molestie contro Michael, ed era come se avessimo trattato la questione 2 volte nello stesso mese. Pensavano che si fossero trovati a dover dire “Ah! Lo fa di nuovo!”, invece mi ritrovai io a dire “Ah! Non lo faceva nemmeno la prima volta!”. Ero quella che poteva raccontare tutte le accuse di pedofilia. Ero una tra le 3 o 4 persone. So che Sua madre parlò, Jermaine Jackson era anch'egli tra queste e Firpo Carr ne era un'altra. Eravamo 3 persone essenzialmente in mezzo ai mass-media per difendere Michael Jackson e la Sua innocenza. Hanno fermato il mondo intero, ma non hanno mai fermato me. Hanno detto a Jermaine di fermarsi ed hanno detto pure a Firpo di smettere di parlare con la stampa di Michael Jackson. Ma nessuno ha mai contattato me...
Sta di fatto che la seconda intervista che ho fatto è stata con una giornalista della CBS o NBC e mentre stavamo parlando della nostra intervista, mi disse che conosceva la famiglia. Ebbene, l'unica cosa che impediva al mio libro di essere stampato ed edito (con l'ok dell'editore), era che non avevo ancora ricevuto il permesso di utilizzare la foto di Michael sulla copertina. La foto mi era stata data da Anthony Pellicano, in occasione delle prime accuse, quando gli dissi ciò che sapevo. Lui fu così riconoscente, aveva una bella foto di Michael attaccata al muro, la staccò e me la diede. Quando ho avuto l'idea di scrivere il libro ed ho iniziato a pensarci su e su cos'avrei potuto mettere come copertina, ho pensato a quell'immagine e mi sono detta che quell'uomo mi aveva dato la copertina del libro. Mi sono detta che non avrei fatto uscire quel libro senza di essa.
Avevo provato per diversi anni di ottenere il permesso e nessuno mi contattò. Allora quando la giornalista mi disse che conosceva la famiglia, le ho chiesto: “Può dir loro che l'unico motivo per il quale non esce ancora il libro è che non ho ancora ottenuto l'autorizzazione per utilizzare la foto.”. Due giorni dopo aver parlato con lei, Joe Jackson chiamò il mio editore e gli disse: “Dica alla Sig.ra Hughes che ha il nostro permesso di usare la foto” e poi aggiunse “Datele questo numero di telefono e le dica di chiamarci.”.
Allora, quando ho chiamato... non dimenticherò mai quel giorno. E' STATA LA GIORNATA PIU' EMOZIONANTE. Quando ho chiamato, mi rispose Joe Jackson e mi disse: “Attenda un attimo, voglio metterla in vivavoce affinché mia moglie Katherine possa ascoltarla”. Io risposi: “Oh Mio Dio! Non sono pronta per questo!”. Poi, quando parlai con loro, chiesi: “Chi ha dato l'autorizzazione (per la foto della copertina)?” e mi dissero che quando sono venuti a sapere che volevo il permesso, hanno chiamato Michael per dirgli che la signora che stava scrivendo il libro desiderava ottenere il permesso di utilizzare la Sua foto, Michael rispose: “SENZ'ALTRO! DATELE IL PERMESSO!”. Ho saputo più tardi che Michael era stato effettivamente quello che aveva concesso l'autorizzazione e poi, quando ebbi la fortuna di sedermi e di parlare con Katherine e Joe, ho chiesto: “Signora Jackson, si ricorda di me, quando le diedi la lettera...? Quel giorno le caddi addosso!”. Lei mi disse che si ricordava. Mi disse che parlò a Michael della cosa, ma che, a quell'epoca, non potevano veramente fare nulla e che non potevano cooperare con me, per tale motivo non avevano dato alcuna risposta. Ma ciò non era quello che stessi cercando, io cercavo solo di metterli a conoscenza, ecco, tutta la storia sulla foto.
Joe Jackson è stato il mio sostenitore più importante dall'uscita del libro. Ogni volta che si recava in città, prendeva con sé il mio libro. Iniziai a ricevere richieste da persone dalla Germania, dal Canada, dal Giappone, ho adesso una signora che cerca un editore per il Giappone. Joe Jackson è stato il mio maggior sostenitore da allora. Tutta la famiglia. Abbiamo tenuto una conferenza stampa dove lui voleva che tutto il mondo sapesse che tutta la famiglia mi sosteneva per questo libro. E questa è una cosa positiva.
DK: Ho letto che lei ha fatto tutti i più grandi talk-shows dell'epoca.
GH: Si, sono stata su tutti i più grandi canali. Ho fatto Bill O'Reilly, MSNBC, ABC, CBS. Abbiamo tenuto diverse conferenze stampa dove i media erano presenti, abbiamo fatto parecchia radio. Avevo gente che veniva dalla Germania, dal Canada. Ho fatto dei documentari sul libro. C'erano tanti media, più di quanti ne potessi chiedere e la cosa mi sorprese perché il libro non era ancora uscito. Solo un comunicato stampa. Era tanto. Il libro uscì, lo abbiamo pubblicato alla fine di Gennaio del 2004.
DK: Ciò corrispondeva dunque al periodo in cui uscì la seconda accusa... C'era dunque un interesse ancora in crescita?
GH: Sì, la seconda accusa. Il mio comunicato stampa uscì il 3 Novembre, era lo stesso mese in cui lanciarono la seconda accusa contro Michael. E' stato quasi simultaneo. Questo tempismo era una cosa di Dio, lo capisce, perché il calendario di Dio è così perfetto ed è successo lo stesso mese. Hanno pensato che se ne sarebbero usciti con un “Oh, l'ha rifatto di nuovo!”. Ed io esco col mio libro per dire “No! Non lo aveva fatto neppure la prima volta!”. Non si aspettavano di dover gestire una cosa del genere. Ma, allo stesso tempo, noi non sapevamo che loro sarebbero tornati su Michael una seconda volta, ciò ha affievolito la seconda accusa, la coscienza o l'interesse avrebbero potuto non esserci, ma erano comunque ad un livello molto alto. Tutte le informazioni su Michael che chiunque avesse all'epoca erano preziose e degne d'interesse.
DK: Come hanno reagito i media a ciò che aveva dire lei? E' stato positivo o negativo?
GH: Direi che, in qualche modo, loro raccoglievano notizie in sordina perché io davo loro delle interviste veramente valide che rispondevano alle domande che la gente faceva e poi, quando l'intervista veniva diffusa, le cose veramente importanti venivano tenute nascoste e dicevano: “Oh, è l'autrice del libro e... bah... si tratta di Geraldine Hughes e pretende chissà ché”, senza divulgare i fatti pertinenti che avevo dato loro, si trattava solo di una minima parte ed io dissi: “Come può qualcuno farsi avanti e raccontare ciò che è veramente accaduto in un caso come questo se poi voi lo tenete nascosto?”. Ebbene, perché le notizie su di Lui che lo dipingevano come un molestatore di bambini vendevano di più. Fanno più audience e suscitano maggior interesse. Quindi seguivano ciò che rendeva di più. Alla minima informazione che dicesse che Lui era pedofilo, loro arrivavano di corsa.
DK: Faccio parte dei media, essendo giornalista, ma non sono mai stata d'accordo con certi metodi. Non sono mai stata d'accordo con il modo in cui i media prendono una storia e la storpiano ancorché non conoscono i fatti ed i fatti sono molto spesso sensazionali. E' ciò che alla fine è successo con questa storia ed è un peccato perché lei aveva in mano tutte le informazioni e la sua prima grande occasione, ma il pubblico non ha veramente percepito la verità. Ciò che avrebbe potuto cambiare il risultato.
GH: E' vero. Io ho teso la mia mano ai fans di Michael Jackson. Allorché i fans hanno avuto la parola, sapevano, io sono uscita col mio libro. Ci sono voluti alcuni anni per terminarlo, sapevano che sarebbe arrivato, ma quando finalmente è uscito, è stato come una valanga di sostegno e di lealtà delle più incredibili. Anche ora, dopo la scomparsa di Michael, i fans promuovono il libro in giro per il mondo e lo sostengono. MICHAEL HA UNA BASE DI FANS INCREDIBILE E LORO METTONO TUTTO IL LORO AMORE PER LUI. Non dicono semplicemente “Oh, noi ti amiamo”. No, no, no. Sono organizzati, sono tutti di un comune accordo, stanno dalla parte di Michael e di tutto ciò che lo riguarda. Voglio dire, abbiamo anche avuto problemi con il dettagliante del libro. Avevamo un grande distributore che forniva i grossi dettaglianti, compreso uno dei nostri dettaglianti, che è stato da Barnes & Noble ed aveva dichiarato che non avrebbe accettato il libro. Quando i fans l'hanno saputo, hanno iniziato ad inviare lettere di minacce e di boicottaggio e questi libri hanno iniziato ad essere venduti nei negozi. Ho avuto tanto sostegno. Si impegnano a sostenere qualsiasi cosa. Il mio SECONDO LIBRO non è stato ancora pubblicato al momento, ma ho un editore che vorrebbe farlo, “MICHAELGATE” e loro danno già il loro appoggio su questo. Hanno fiducia in ciò che faccio perché sanno che non ho altro motivo che quello di DIRE LA VERITA'. Dimostrare e dire la verità.
DK: “Michaelgate, The Conspiracy Theories”, il suo prossimo libro... Ha già un editore ora che sta lavorando su questo?
GH: Ora ho un editore che è molto disponibile, sto aggiungendo un ultimo capitolo e parla delle teorie del complotto che gira attorno alla Sua scomparsa. Sto aggiungendo questo e, non appena l'avrò finito, dato che ne sono interessati, lo pubblicheranno.
Mentre vivevo tutto questo, i fans di Michael avevano dei siti Web che concepivano e sviluppavano. L'unica cosa che mi permettevano di fare era di firmare i libri. Per il resto... c'era qualcun altro... Qualcuno si occupava della mia trasferta, qualcuno la pagava... E' stata l'esperienza più incredibile che abbia mai provato in vita mia, VEDERE L'AMORE CHE I SUOI FANS HANNO PER LUI, sosterranno chiunque lo sostenga.
DK: E' bello vedere questa cosa e sembra sempre essere il caso.
GH: Assolutamente. Ancora più ora. Oh Dio, è ancora più vero ora. Mi è stato appena riversato tanto amore. Anche ciò che lei fa. Lo sa che lo sta facendo anche lei. Ci sono dei professionisti. Avvocati, medici che sono Suoi fans. Le persone che lo amano, lo sostengono e gli sono devote, sono persone meravigliose proprio come Michael Jackson. Le persone più belle che abbia mai incontrato in vita mia! E' incredibile! E mi chiedo: “MIO DIO, COS'E'?”
(Mia considerazione personale: meno male che non sono l'unica! Credevo ormai di essere pazza!)...
DK: E' “figo” in qualche modo e mi piace che lei lo dica. Penso sia vero. Penso che ci sia un malinteso in certi ambienti riguardo ai fans di Michael.
GH: Parlo di medici ed avvocati che si svegliano ed affermano: “Tutto ciò che posso fare è ripulire il Suo nome. POSSO PULIRE IL SUO NOME.”. Gli editori, gli agenti, mio Dio. Le religioni! Tanta gente religiosa. Quando ho pubblicato “Redemption”, ho avuto diversi pastori che si sono offerti per sostenere i miei sforzi. Dei pastori, evangelici. Ciò che è più tremendo (incredibile) è che la maggior parte di essi è Cristiana, ma molti si essi sono veramente altolocati nell'ambiente Cristiano ed Evangelico. Ora dico, TUTTE QUESTE PERSONE CON COSI' TANTO SPIRITO, NON POSSONO AVERE TUTTI TORTO! Perché ce ne siamo fatti un'idea lavorandoci sopra. Quindi, non possiamo avere tutti torto ora. Gli unici nella Comunità Cristiana che lo criticano, lo discreditano e che hanno dei pregiudizi nei Suoi confronti sono nel peccato, ma le persone che ho incontrato sono pastori della Chiesa.
Questa donna ha preso contatto con me attraverso il mio editore. Mi raccontò che circa un anno prima delle accuse contro Michael, il Signore le aveva detto di iniziare a pregare per Michael Jackson. In seguito, arrivarono le accuse, un anno più tardi. Poi lei pensò che forse le nostre preghiere non erano servite, non avevano funzionato. Infine conobbe me ed il mio libro e disse: “No! Le preghiere hanno funzionato!”. Lei aveva una Chiesa tutta sua. Mi ha sostenuta senza riserve. Al Sharpton, Jesse Jackson. ERA VERAMENTE UNA VALANGA D'AMORE DA PARTE DELLE PERSONE CHE LO SOSTENEVANO.
DK: Geniale! C'è l'intervista che Michael fece con Jesse Jackson in occasione del processo del 2005.
GH: Ho chiamato Jesse e lui mi ha detto: “Lei ha bisogno di comunicare con Michael”. Sono quella che l'ha messo “in pista” perché quando arrivò in tribunale, in ritardo e in pigiama, sembrava aver bisogno d'aiuto. Ed aveva bisogno d'aiuto. Chiamai Jesse e disse che se solo fosse riuscito a passare oltre il procuratore e a raggiungere Michael... E già il giorno seguente, sentii dire che Jesse era entrato in scena! Esclamai: Geniale!
DK: Mi sono piaciute tutte le interviste che ho sentito e letto, ma fu veramente un'ottima intervista quella con Jesse Jackson. E' riuscito veramente a far vedere Michael per quello che era. Ricordo che lei disse di aver fatto anche delle interviste con Joe e Katherine e credo di aver letto anche con Jermaine.
GH: Ho tenuto una conferenza stampa con Joe Jackson perché voleva che tutto il mondo sapesse che tutta la famiglia era alle mie spalle per sostenere il mio libro. Allora Jermaine ed io facemmo Dan Abrahams, MSNBC ed un'intervista insieme in questo show. Era incredibile. Essere sul palcoscenico con Jermaine. Lui voleva che la Limousine passasse a prendermi all'inizio e mi riportasse a casa dopo. Certo! Non potevo uscire dalla macchina. Ho dovuto dire: “Desidera entrare Jermaine?”. E' venuto ed ha salutato tutti. Gli dissi che ero una “militante” e che lavoravo con i bambini. Aspettai circa dai 3 ai 6 mesi dopo questa intervista che una Limousine entrò nei progetti e che Jermaine ne uscì!
DK: Le è stato detto che Michael ha letto il libro e che gli è piaciuto?
GH: Sì!
DK: Deve averle fatto piacere.
GH: Sì. Eppoi, lei sa che pensavo che sarebbe arrivato un giorno in cui lo avrei incontrato. Sentivo come se il Suo appoggio fosse sufficiente e che l'appoggio di Suo padre era sempre presente. Il mio più grande sostenitore è Suo padre.
DK: Ha avuto modo di rispondere a Michael?
GH: Non l'ho mai incontrato. Mi hanno invitata, Tito è un artista jazz, suonava alla BB King, che si trova negli studi della Universal ed il pr mi ha invitata. Mi voleva far incontrare tutte le persone che non avevo ancora mai incontrato e credo che pensassero che Michael sarebbe stato lì. Penso che mettessero tutto a posto per me perché possa incontrare Michael. Tutti i membri della famiglia era lì, tranne Michael. Ho incontrato la famiglia. Non avevo mai conosciuto Janet prima di allora, in quell'occasione incontrai Janet e tutti erano lì.
DK: E com'è stato? Dev'essere stato un po' speciale!
GH: E' stato veramente, veramente bello.
DK: Dopo aver finito il libro, lei si è guardata indietro ed ha pianto?
GH: Mi sono emozionata, avevo una storia da raccontare, e volevo che la gente sapesse ciò che è accaduto veramente. Ma l'ho detto, per merito di questo libro, ho detto che ho fatto una piccola ricerca su Michael e provare ciò che era, ciò che aveva fatto nella Sua vita e, durante la mia ricerca, ho scoperto tutte le azioni umanitarie e tutti i bambini che aveva aiutato. Cose per le quali non fu mai accreditato perché Lui non voleva essere accreditato. Lui faceva solo del bene e mi sono emozionata nel momento in cui mi sono chiesta “loro sanno almeno di chi stanno per sparlare? Lo conoscono veramente? Che Lui è qualcuno che ha donato la propria vita per aiutare i bambini feriti, i bambini in fin di vita?” Mi sono appunto seduta ed ho pianto perché dicevo a me stessa: E' LO STESSO TIPO DI ATTACCO CHE E' HA MESSO IL CRISTO IN CROCE. E' VENUTO PER AIUTARE L'UMANITA' e l'hanno crocefisso. Martin Luther King, quest'uomo cercava di aiutare la gente e l'hanno ucciso. Non c'è tanta gente che ha subìto questo genere di attacco, ma Michael era sicuramente uno di quelli che lo ha subìto, non per quello che aveva fatto, ma per quello che stava facendo e che cercava di fare. Cercare di riunire il mondo nell'armonia, la pace, l'amore. Mi sono detta che questa era proprio una “crisi spirituale”. Ecco quello che è. QUESTO ATTACCO CI ARRIVA DIRETTAMENTE DAL PROFONDO DELL'INFERNO.
DK: Chi era Lui in realtà e ciò che aveva veramente fatto era così l'opposto di ciò che i media hanno riportato. Talvolta, sto per mettermi al lavoro su una pagina e mi colpisce, di nuovo, come diceva lei, che non sanno neppure chi Egli sia! E allora mi siedo lì e mi metto a piangere perché è una cosa talmente forte emotivamente. Talvolta provo ad immaginare ciò che ha dovuto passare.
GH: Sarebbe diverso se Lui fosse una cattiva persona, allora ce ne infischieremmo. Ma quando guardate veramente la vita di Michael, ha sempre protetto la Sua immagine. Sempre. Nessun bambino finché non si fosse sposato, anche se il matrimonio non era la cosa giusta, era solo per i bambini. Ma ha sempre protetto la sacralità del matrimonio sposando una persona. Non voleva una cattiva immagine. Ha consacrato tutta la Sua vita a proteggerla. Non ha mai fatto nulla che rovinasse la Sua immagine. Se vedete come ha vissuto la propria vita, HA VISSUTO UNA VITA IRREPRENSIBILE. IMPECCABILE. Non ha fatto nulla. Ha condotto una vita irreprensibile ed ha sempre protetto la Sua immagine per il bene dei bambini. Dunque, è forse questa la persona che vedrebbe molestare dei bambini?
DK: Lei può immaginare l'orrore che dev'essere stato per Lui quando ha sentito queste cose su di Lui.
GH: Ho potuto vedere come non potesse dormire, il dolore che lo affliggeva e come cercasse di proteggere i propri figli da tutte queste schifezze, capisce?
DK: Anche tutte le voci che circolavano sulla paternità e tante altre cose che non avevano importanza o che sono pure menzogne. Le viene solo voglia di dire ai media: “Ma basta!”
GH: Che riposi in pace. Lo fanno tutti i giorni. Questa gente lo fa tutta la vita. La gente si fa ritoccare il naso tutti i giorni! La donna che riportò questo... quanti lifting facciali si sarà fatta? E se parlassimo di lei? Perché non lei? E' semplicemente assurdo come abbiano fatto di Lui un mostro. Ma poi, quando la gente lo scopre... Pensavano fosse pazzo, ma quando lo scoprono, SCOPRONO CHE LUI E' QUEST'UOMO MERAVIGLIOSO.
Si dice che si conosce qualcuno attraverso la sua musica. “Heal the World”, “Man in the Mirror”, “Make that change, It doesn't matter if you're Black or White” e che dire di “Earth Song”? Ecco chi è veramente Michael. Un individuo che si prende cura non solamente dei bambini, ma dell'umanità del mondo intero.
Dio ha dato a Michael qualcosa che non ha dato al Suo accusatore. Un testimone. E' in realtà un capitolo del mio libro intitolato “Una memoria nel cespuglio”. Tutte le persone spirituali capiranno ciò che significa.
[…]
Ho visto questo video su Facebook, dove mostravano la clip di una persona in lutto in ogni Paese del Mondo. Posti che non conoscevo nemmeno. Posso dire di ricevere richieste per il mio libro da posti come Hong-Kong, Olanda, Germania, ricevo ordini per libri dal Giappone, da tutte le parti del Mondo, compresi luoghi come l'Africa, in Iraq. Qualsiasi parte in cui qualcuno avesse una foto di Michael e fosse in lacrime. Ho pensato: “DIO, COME PUO' UNA SOLA PERSONA, UN SOLO INDIVIDUO, CHE SI E' RITROVATO PER CASO ESSERE FIGLIO DI KATHERINE E JOE JACKSON, CHI E' QUESTA PERSONA CHE HAI DONATO AL MONDO, PUO' ESSERE QUESTO DONO COSI' INCREDIBILE CHE IL MONDO INTERO E' IN LUTTO?” (Non so voi, ma questo interrogativo me lo sono posto anch'io il giorno del Memorial: Ero collegata in diretta CNN dal lavoro col pc. Il filmato era senza audio, neanche volesse sottolineare una specie di doveroso e sentito cordoglio. L'elicottero della CNN seguiva la colonna di macchine e, in una di esse, il feretro di Michael, con la Sua bara dorata – che Lui non avrebbe approvato, lo si capisce da un video “privato”. Ovunque, per le strade, la gente si fermava, quasi volesse porgergli l'ultimo saluto. Il giorno dopo, seppi che quasi un miliardo di persone in tutto il Mondo seguì questo Suo viaggio... Un miliardo!!!! Quello, forse, fu il motivo per il quale io stessa iniziai a conoscere il vero Mike, non l'Artista...).
DK: E' talmente vero. Se pensa alla portata che aveva. Lui riusciva a raggiungere i cuori della gente in giro per il Mondo.
GH: Paesi di cui non si è mai sentito parlare, capisce? E' sbalorditivo!
DK: Quest'unica cosa mi dice che c'è qualcosa lì. Anche se certi ambienti Cristiani lo criticavano e lo condannavano, per conto mio c'è una prova nel modo in cui Egli viveva la Sua vita e su come “toccava” la gente, che dimostra che c'era qualcosa di molto spirituale lì (in Lui).
GH: So che ha ricevuto la visita da parte di diversi evangelisti, molto potenti, e gli evangelisti non vi mollano finché non accettate Cristo. Loro arrivano per un motivo, un motivo soltanto: la vostra Anima. E' così. E' come se lo stessimo facendo proprio ora, prima che io me ne vada (ride). E' un fatto compiuto. Ho sentito dire che ci sono diversi evangelisti super potenti (che sono andati da Michael): “So che non lascerò nessuno da parte, il mio scopo è la vostra Anima. Collegare la vostra Anima con Dio.” Paula White e Darryl Strawberry sono corsi immediatamente al ranch in occasione delle seconde accuse, mentre attraversava il periodo del processo, e so che Paula White non abbandonerebbe nessuno.
Posso dire, da alcune citazioni di Michael nel corso degli anni, che era Cristiano. Lui aveva il cuore di Cristo. Tutto ciò che diceva, Lui citava le sacre scritture. Dio dice: “Lasciate che i bambini vengano a me” (“Non vietate ai bambini di venire a me”). C'è gente che va in Chiesa la domenica, è la stessa gente che si mette a sedere e giudica altra gente. Ebbene, la Bibbia dice che bisogna giudicare una persona solo dal dono che essa fa (dal suo operato, dal risultato). E' così che va giudicata. Che tipo di risultato ha dato? Quando guarda Michael, Michael ha donato più di tutti i ministri, i pastori, gli evangelisti e se li mette tutti uniti insieme, probabilmente Michael li avrà superati in quantità di risultati. Lui non era solamente... Lui non voleva la gloria. Questo è un altro dono, pregio. Era molto umile. Ogni volta che Oprah fa qualcosa di caritatevole, ci sono delle telecamere, fa un documentario già previsto e pianificato, ma per Michael, ciò che ha preso alla sprovvista tanta gente è che Lui era quest'essere umanitario, sempre, non come risultato da una sola informazione. Quindi, QUANDO LA GENTE FA DELLE RICERCHE E SCOPRE “OH! E' NEL GUINNESS DEI RECORDS PER ESSERE STATO IL DONATORE PIU' UMANITARIO, IL PIU' GRAN DONATORE!”. Lui aveva poi un manager, quel tipo lì che era proprio in una notizia recentemente, che ho incontrato ed ha detto delle cose tipo: “Sa, io sono stato nel Suo ranch ho visto il Suo filmato (anche se 'cinéma' tradotto sarebbe proprio cinema...) e qualcuno spiegava il modo in cui veniva fatto, poiché alcuni dei bambini che arrivavano al ranch erano sul letto di morte o sulla sedia a rotelle. E il tipo chiede a Michael: “Ma come fa? Io non riesco nemmeno a sopportare tutto ciò! Come riesce a fare questo ancora e ancora e ancora?”.
Disse che Michael l'aveva guardato e gli aveva risposto: “E' PER QUESTO CHE SONO STATO CREATO”.
Michael disse a Sua madre che era alla ricerca di un senza-tetto che si mostra per tv e le disse, quando era piccolo: “Un giorno avrò molti soldi e darò da mangiare a quei bambini.”
Era in Lui quando era ancora bambino.
Bisogna guardare la persona nel suo totale, non solamente da un estratto di notizia, un flash... “Oh, ha aggredito dei bambini” e si ricomincia con questo. Bisogna guardare la persona nel suo insieme e ritornare alla sua infanzia. A quale fosse la Sua convinzione da bambino.
Il mondo intero voleva sapere perché Michael Jackson non si fosse mai sposato prima di tutte queste stupide accuse. Quando il primo fratello si sposò, Lui era in collera verso Suo fratello e del motivo disse: “Abbandona, si dimentica dei nostri fans”. Lo dico anche nel mio libro, lo dico: Michael non si è mai sposato perché era sposato con i Suoi fans. Ha dato la possibilità ai Suoi fans di adorarlo come Lui adorava loro. Loro erano Sua “moglie”. I fans. Le persone che lo amavano.
Quando è andato al processo ed è salito sul tetto della macchina, si pensava che fosse pazzo per fare una cosa del genere. Lui voleva ringraziare i fans. Mostrare loro un'attenzione particolare. Grazie per quello che fate e poi invitò tutti al ranch. Era adorabile. Ho sentito storie di fans che mi hanno fatto intendere che era in comunicazione con loro. Lui rispondeva al loro amore. Si diceva che fosse la prima grande, mega star ad essere letteralmente in contatto con la Sua schiera di fans. Ho ascoltato così tanti fans. Una ragazza che ho incontrato quando ero a Las Vegas, mi ha mostrato una foto sua con Michael ed ha parlato con Michael. Gli parlava regolarmente.
Michael non ha mai cancellato il sorriso dal Suo viso. Gli bastava amarli e rallegrare unicamente le loro giornate. Questo lacera il cuore, “come fa a fare ciò?” e Lui “sono stato creato per questo!”.
Più tardi, quando ho fatto la conferenza stampa, di fronte alla casa di Encino e loro non mi volevano con la stampa, mi dissero di entrare, mi fecero accomodare e, quando entrai, incontrai Randy, incontrai la Sig.ra Jackson per la prima volta ed iniziai ad incontrare i cugini e tutti vollero che dessi loro un libro e non solamente “un libro”, ma volevano una copia con dedica. Mi sono detta “Dio mio, c'è qualcosa che non mi quadra!”, sul fatto che la famiglia volesse degli autografi!
Quando incontrai Jermaine, gli diedi un libro e gli dissi “Lei ha bisogno di sapere ciò che è veramente successo” perché Jermaine si dimostrava molto in collera contro i media, era un militante. Lui era così: “Lei ferisce mio fratello”, sa, ed io gli dissi: Lei ha bisogno di sapere ciò che è realmente successo”, così gli diedi un libro e lui mi guardò in modo veramente bizzarro e mi disse: “Ho bisogno di un suo autografo”. (Ride). Ho pensato “Oddio! Adesso sono i progettisti qui!”, poi ho autografato 2, 3, 4 libri e glieli ho dati. Mi sono detta “Mio Dio, se non vedrò nemmeno un centesimo, sarà almeno questo: avere un Jackson che mi chiede un autografo!”. Poi, è buffo, perché lui pensava, credo si assicurasse sempre, di avere dei libri con sé, perché li porta ovunque egli vada. Quindi ha iniziato a fare dei trucchetti come degli autografi a nome suo sul mio libro. Qualcuno con un libro col suo nome mi dice che vuole l'autografo! Lui dava a qualcuno un libro e succedeva questo “no, io voglio il Tuo autografo!”.
[…]
Avevo il libro pronto nel 2000. Avevo terminato la stesura del libro nel 2000 e sono stata chiamata militante a tempo pieno ed ho sorvolato sulla cosa, perché era come se pensassi “Ah no, devo andare a lavorare per Dio!”.
[…]
Lei si ricorda quando le ho detto che avevo sentito questa voce che mi diceva “corri da un editore”? Era Febbraio 2002. Febbraio era il periodo in cui iniziarono a complottare contro di Lui!
[…]
Febbraio è stato il mese in cui Sneddon ha incontrato la madre ed ho scoperto solo in quel momento che I BAMBINI NON AVEVANO DORMITO CON MICHAEL NELLA SUA CAMERA. Sono tornati al ranch. Sono dovuti tornare una terza volta giusto per dire “Oh, vogliamo dormire con te adesso. Vogliamo dormire nel tuo letto.” Tutto era previsto e calcolato. Era Febbraio quando l'inquirente aveva parlato con loro ed avevano scoperto che a quell'epoca non avevano dormito nella camera di Michael o nel Suo letto. Sono tornati lì. Era il loro terzo viaggio al ranch.
DK: Sneddon aveva parlato prima con Janet Arvizo (la madre di Gavin) e dopo i bambini hanno iniziato a dormire nella Sua camera?
GH: La cospirazione intera, tutte le teorie del complotto sono elaborate nel mio secondo libro (Michaelgate...). Ciò che è successo, dopo la diffusione di questo documentario, l'inquirente Sneddon che più di tutti stava dietro a Michael per cercare di provare che era un pedofilo. E' andato personalmente a parlare con Janet Arvizo. Parlavano in un parcheggio, in una macchina e non è bene per un procuratore trasformarsi in inquirente. Perché ora, se si ritiene che fosse un testimone, non si può ritenere che fosse in grado di testimoniare essendo un procuratore. In quel momento, quando è andato ad incontrare Janet Arvizo, si è trasformato in testimone. Quindi il suo gesto (comportamento) era inappropriato ed è molto sospetto il fatto che tante persone gli hanno teso la mano fin dall'inizio. Considerando che quando parlò con lei inizialmente, erano stati diverse volte al ranch. E molte di queste volte in cui loro si recarono lì, MICHAEL NON C'ERA!
Lui aveva scoperto che loro non avevano dormito nella Sua camera, sono tornati lì per la terza volta e l'unico motivo per il quale tornarono lì era quello di raggiungere il loro scopo: dormire nella Sua camera. E l'hanno supplicato “Michael, vogliamo dormire nella tua camera, nel tuo letto. Oh, vogliamo dormire con te, Michael, sai!”.
Gavin Arvizo ha indicato nel documentario di Martin Bashir (Living with MJ) che aveva dormito nel letto di Michael Jackson e che Michael aveva dormito per terra con le Sue guardie del corpo. Tom Sneddon si è intrattenuto in privato con Janet Arvizo nel parcheggio e, dopo tale riunione, cambiò l'accusa secondo la quale Michael Jackson avrebbe approfittato dei suoi bambini, Michael Jackson avrebbe abusato dei suoi bambini (di Janet A.).
Michael era così prudente. Michael era prudente permettendo ai bambini di dormire nella Sua camera. Di fatto, non ci sono statoi bambini che abbiano dormito in camera Sua o nel Suo letto dal 1993. Tutti sembrano pensare che è una cosa che Lui faceva. No, non lo faceva. Lui aveva assunto un dipendente che aveva il compito, quando i bambini si trovavano a casa di Michael, di sorvegliarli e di dare un'occhiata ai bambini. Quindi, quando loro tornarono per dormire in camera Sua, nel Suo letto, Michael disse loro: “Bene, ti lascerò dormire nel mio letto, ma io dormirò sul pavimento” e Lui ed il Suo supervisore dormirono ugualmente a terra e lasciarono i bambini dormire nel Suo letto. I bambini non hanno mai dormito con Michael, mai, mai! C'era qualcuno per testimoniarlo e mi lasci dire ciò che il procuratore fece. Fu uno dei tipi, che non nominò mai, un interlocutore non identificato. Ricorda? C'erano circa 3-4 persone che non furono identificate. Ciò che lui fece, era come una minaccia. “Se voi arrivate lì e non avete niente, citeremo anche voi in giudizio!”. E' così! Era per ottenere il loro silenzio, lontani dai media. Per impedire loro di parlare perché autori potenziali qui, quindi non potevano dire nulla a nessuno. Ma lui era veramente uno dei migliori testimoni che Michael avesse.
DK: Era il tipo che era stato assunto da Michael come supervisore?
GH: Sì, sì! Ecco il motivo per cui il libro Michaelgate è molto, molto importante. Le ho dato solo un assaggio. Il libro avrà numerosissime informazioni supplementari come queste.
DK conclude dicendo: SENTO DI AVER PERSO QUALCUNO CHE CONOSCEVO. PENSO A CIO' CHE ABBIAMO SCOPERTO SU DI LUI. LEI ED IO ABBIAMO FATTO TANTISSIME RICERCHE E SENTIAMO, PROVIAMO CHI E' LUI ORA!
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