Nuova intervista a Joe Vogel
Michael Jackson Who Is It :: Michael Life: tra palco e realtà / Michael's life:between stage and reality :: Incontri con Michael/Meet whit Michael :: Dicono di lui!!! / People about Michael!!!
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Nuova intervista a Joe Vogel
szwaby82 Inviato: 02 Giu 2011 11:16 pm
Nuova intervista a Joe Vogel
D: Michael ha mai saputo del libro?
Vogel: Non credo che lo sapesse. La sua situazione di management, come la gente probabilmente sa, era molto complicata nei suoi ultimi anni. Avevamo cercato di contattarlo, e quando finalmente ha iniziato una sorta di riunione della sua vecchia squadra, proprio nel suo ultimo mese di vita, John Branca e Frank DiLeo erano tornati. E qui è stato quando sembrava che ci potesse essere una possibilità di intervistarlo a Londra. Non credo [che lui sapesse del mio libro], e questo mi rende triste, perché aveva fatto presente alle persone che gli erano vicine che aveva sempre voluto che fosse scritto un libro come questo, che si concentrasse completamente sulla sua arte. Era molto orgoglioso del suo lavoro e c'era così tanta parte di esso su cui non è mai stato scritto. Ci sono stati sicuramente acluni libri che esploravano diversi aspetti della sua vita, ma penso che questo sia un libro che davvero gli sarebbe piaciuto vedere scritto e pubblicato.
Michael parlava sempre di quando andava in libreria e si vedeva davanti libri su Elvis Presley e sui Beatles e sui Rolling Stones, e quanto fosse frustrante non vedere mai libri su di lui o, sinceramente, di artisti afro-americani. Sai, non c'è molto che sia stato scritto su Stevie Wonder e anche su alcuni degli altri grandi artisti neri. E questo era frustrante per lui.
D: Che tipo di promozione farai per la pubblicazione del libro in novembre?
Vogel: Sembra che faremo qualcosa con il Cirque du Soleil, che sarà molto divertente. E la Sterling Publisher è una controllata di Barnes and Noble, perciò si presume che sarà nelle vetrine delle librerie Barnes and Noble, esposto in modo ben visibile nei negozi. Questo sarà ottimo per gli Stati Uniti. Stiamo anche facendo un tour promozionale e interviste radio e tv.
D: Quale canzone e quale video musicale credi siano i più forti di Michael?
Vogel: Questo potrebbe cambiare, di mese in mese, ma la canzone che direi sia la sua più forte è 'Earth Song'. Scriverò un grande pezzo su 'Earth Song' questa estate, quindi dettaglierò il mio pensiero su questo pezzo. Penso che non solo sia la migliore canzone di Michael, ma che sia l'inno più potente del secolo, di qualsiasi artista. E' incredibilmente potente. C'è come un bacino a cui ricorre in quella canzone. E' come ho già detto: più si diventa consapevoli di ciò da cui Michael attinge, di ciò che sta estraendo, più potente e convincente diventa il suo lavoro. E il culmine di quella canzone, la chiamata e la risposta del coro, è semplicemente al di là dell'epico.
Si è sempre tentati di dire che la migliore canzone di Michael sia 'Billie Jean' perché 'Billie Jean' è incredibile, o addirittura canzoni come 'Stranger in Moscow' o 'Who Is It'. Tutte queste canzoni sono incredibili, ma il messaggio di 'Earth Song' è così importante, e la consegna di quel messaggio è così potente. Non riesco ad ascoltare quella canzone senza avere la sensazione che il mio corpo venga mandato in un posto diverso. Penso che sia senza precedenti nella musica pop o rock. Credo che si debba andare nella musica classica o nel gospel per trovare paralleli con il potere di quella canzone.
E il video musicale che direi sia il suo più forte, o il suo più interessante, è probabilmente 'Black or White'. [...] Si può vivere il video musicale per quello che è, oppure è possibile scavare nella sua ispirazione e capire che sta attingendo ovunque, da Spike Lee a 'Singing in the Rain' di Gene Kelly. Portava così tanto al suo lavoro che i critici non realizzavano neanche.
D: Come hai detto tu, Michael era conosciuto per la fusione di molte ispirazioni e generi diversi nella sua musica, nella sua danza e nei video. Quali altri artisti pensi che abbiano tentato lo stesso tipo di alchimia, se vuoi, su così grande scala nel loro lavoro?
Vogel: Molti artisti hanno fuso stili diversi in modo interessante. Nel libro metto a confronto Michael e i Beatles, che hanno trasformato il rock con lo stile orientale e il folk e il blues e la psichedelia. Diversi tipi di stili musicali. Ma nella misura in cui lo ha fatto Michael? Non lo so.
Ho detto prima che Michael sarebbe stato fenomenale solo seguendo la tradizione di James Brown. Semplicemente in quella tradizine soul, funk, Michael sarebbe stato grande, un artista incredibile. Ma ciò che lo porta a quel livello successivo è che fonde James Brown con Charlie Chaplin. Oppure fonde James Brown con Fred Astaire o Tchaikovsky e Beethoven. Lui fa queste connessioni insolite.
Voglio dire, guarda un album come 'History'. Quali altri album degli anni '90 sono un qualcosa come 'History'? Quando stavo scrivendo il mio libro, pensavo quale album posso paragonare [a 'History'], perché voglio che i critici lo rivalutino. Ed è così difficile trovare dei paragoni! Basta guardare a 'Earth Song'. E' come una fusione di gospel, blues, opera, R & B, ecc. Quindi quello che ho dovuto fare per il mio libro - e ancora non sento di essere stato all'altezza - è stato leggere intorno a Michael. Ho dovuto leggere la biografia di Chaplin, ho dovuto leggere la biografia di P.T. Barnum, ho dovuto leggere Michelangelo, Beethoven. . . tutte queste persone, per cercare di entrare nella testa [di Michael], davvero. Per provare a vedere cosa stesse estraendo, cosa stava pensando quando ha fatto queste canzoni. Ovviamente non c'è modo di poter leggere tutto ciò che Michael ha letto, ma ci ho provato! [Ride]
D: Perché pensi che il lavoro di Michael dopo l'album 'Bad' sia spesso trascurato? E' a causa della sua vita, delle polemiche, ecc? O perché la sua musica, lo stile vocale, e i testi sono cambiati?
Vogel: Ci sono un sacco di motivi. Quello che è successo è che davvero dopo 'Thriller' Michael ha raggiunto l'apice commerciale. Ha raggiunto vette che non erano mai state raggiunte prima, in termini di riconoscimenti e vendite. 'Thriller' era semplicemente un fenomeno, è stato incredibile. Perciò quello che è successo dopo è che lui è diventato un bersaglio di massa, e un sacco di persone erano a disagio con tutto il successo che aveva. E c'è una serie di cose che sono accadute... alcune delle quali hanno a che fare con la razza, alcune con la sua persona, e che la gente ha cominciato ad associarlo a tutte queste polemiche e scandali vari.
Ma io sono dell'opinione che il lavoro di Michael si sia evoluto, in meglio. Voglio dire, 'Thriller' è incredibile, non c'è dubbio, ma credo che lui sia progredito in modo davvero interessante e provocatorio. Proprio come i Beatles, c'è stata questa crescita e trasformazione, in termini di argomenti che stava affrontando, di suoni che stava esplorando, di arrangiamenti della musica.
Così le persone che non prestano attenzione o non gli hanno dato credito per quello che ha fatto dopo 'Thriller', soprattutto dopo 'Bad', stanno perdendo un'occasione. E questa è davvero una delle cose principali che spero di realizzare con il mio libro, portare l'attenzione sul lavoro che non si chiami 'Thriller'.
D: Mark Anthony Neal, professore di Cultura Popolare Nera del Dipartimento di studi africani e afro-americani della Duke University, ha detto che, come accademico, è diventato consapevole del fatto che le persone che hanno lavorato su Michael Jackson per vent'anni trovano molto difficile essere presi sul serio. Mi chiedevo, dal tuo punto di vista, se questo sta iniziando a cambiare un po' e la gente sta cominciando a rendersi conto che questo è un buon argomento.
Vogel: Penso che stia cambiando molto. Anche solo pochi anni fa percepivo un sacco di quei marchi e percezioni, e credo che loro stiano cambiando. Non su tutta la linea. Ovviamente ci sono ancora persone e critici che non prendono sul serio Michael Jackson, e sai, danno un sacco di credibilità ad artisti come Bob Dylan.... Penso che ci siano un sacco di idee sbagliate su Michael e come operava come artista. Per esempio, dato che il suo lavoro è più teatrale, gli ha rivoltato contro molti critici, perché non capivano, esteticamente, da dove venisse il suo lavoro... o se lo capivano, semplicemente non rispettavano questi generi. Quindi, se lui fa una canzone che è più una canzone di Broadway, qualcosa simile a 'Smile,' un sacco di critici rock sono stati molto sprezzanti e allo stesso modo molti accademici sono stati critici a causa dei generi in cui operava. Sicuramente c'è ancora un po' di questo atteggiamento.
D: Una delle cose che amo di questo libro è che tu citi queste recensioni assurdamente negative e poi in pratica le distruggi completamente. Sei preoccupato che, così facendo, verrai odiato dai tuoi colleghi?
Vogel: [Ride] E' una bella domanda! Ci può essere qualche contraccolpo, ma il punto è questo. Sento davvero che molti recensori non abbiano valutato il lavoro di Michael Jackson onestamente, non l'hanno valutato in modo equo. Così quando ci ho messo cinque, sei anni per entrare davvero nel suo lavoro, e parlare con le persone che hanno lavorato su queste canzoni, e ho parlato con persone che sono esperti nel loro campo, conosco il valore del suo lavoro, ed è sostanziale. Spero che quando leggerete il libro, riuscirete ad ottenere una sensazione di ciò che è in queste canzoni, e in questi album. [...] Voglio dire, chiunque pensi che Michael stava gestendo allo stesso livello di, ad esempio, Usher e Justin Timberlake o di alcune delle altre pop star... è come paragonare Mozart ai Boyz II Men o qualcosa del genere. E questo non vuol dire... voglio dire, Justin Timberlake è un artista, un artista pop raffinato. Lui è grande! Ma non è neanche vicino a quello che Michael Jackson stava facendo. Si tratta di una categoria completamente diversa.
Così molte di queste recensioni, quando le ho lette... Mi limiterò a fare un esempio. Non ricordo esattamente chi era il recensore, ma riguardava l'album 'Dangerous'. La dichiarazione era che Michael non si era preso nessun rischio su 'Dangerous', il che è solo una delle tante assurdità su di lui, perché qui Michael è andato completamente al di fuori di quello che stava facendo prima, dato che i suoi album precedenti erano stati prodotti da Quincy Jones. E con 'Dangerous', Michael stava sperimentando nuovi generi, stava sperimentando con la musica classica, con il gospel, con l'hip-hop ad un livello che non aveva mai avuto prima. Si stava prendendo tutti i rischi possibili! Così ti chiedi perché [i giudizi siano così sprezzanti]. Forse alla gente bastava ottenere le recensioni in modo rapido e non aveva il tempo di prestare attenzione a ciò che realmente stava accadendo? C'erano solo i pregiudizi che erano radicati nella mente delle persone? Oppure ti chiedi se le persone non erano semplicemente all'altezza del compito. So che sembra un pò arrogante... ma te lo chiedi se le persone non erano all'altezza del compito di valutare onestamente, criticamente il lavoro di Michael in modo equo. Non che dovessero pensare che tutto quello che ha fatto sia stato così grande. Solamente in modo equo.
[...] Molte delle recensioni [della musica di Michael] inoltre si concentrano sulla sua persona, o il modo in cui la gente lo percepiva. Così nel mio libro, ho cercato di spiegare quello che stava succedendo da quel punto di vista. Tipo perché questo critico musicale spende tre/quattro paragrafi su di lui come persona, e lo fa in modo così riduttivo che è quasi della pseudo-psicoanalisi? Voglio dire, gli autori non sono addestrati anche in quei campi, per cui non sanno davvero nemmeno di che cosa stanno parlando. Loro cercano di offrire questa psicoanalisi davvero elementare di Michael, che non illumina nulla... e poi dedicano un paragrafo alla sua musica. Quindi, sì, io critico questo.
D: Tu insegni presso l'Università di Rochester, e hai detto che ti piace includere Michael nelle tue lezioni. A che tipo di classi insegni?
Vogel: Questo semestre - in realtà tutto quest'anno - ho insegnato a un corso denominato 'Romanticismo nel Rock,' che esplorava le connessioni tra i poeti romantici come Blake e Wordsworth e Shelley, e la musica popolare contemporanea. Perciò abbiamo esplorato band come i Beatles e gli Arcade Fire e, naturalmente, Michael Jackson, e abbiamo esplorato le analogie nel loro lavoro. E' stata una classe davvero divertente a cui insegnare!
Tiravo fuori alcuni estratti dal mio libro per stimolare le discussioni in classe, di tanto in tanto. Abbiamo esaminato gli aspetti del lavoro [di Michael] in classe, e abbiamo guardato i video musicali come 'Black or White' e 'Thriller,' e abbiamo dato un'occhiata anche ad alcune delle sue opere più oscure come 'Morphine' e 'Scared of the Moon'. E gli studenti rispondono molto bene e piace loro molto. Molti di loro non pensavano a Michael in quel modo prima, pensavano a lui solo come un fenomeno, ma non avevano mai veramente capito la sua arte. Quindi questo è il genere di cosa che esploriamo.
D: Cosa ne sai delle canzoni che Michael ha registrato con Will.i.am a fine anni 2000? Saranno mai pubblicate?
Vogel: Mi risulta che ci siano almeno tre o quattro canzoni che sono abbastanza completate. Non le ho sentite, ne ho sentito parlare, ho sentito i titoli. Ho sentito che sono grandi. Penso che verranno fuori alla fine. [...] Si tratta per lo più di musica tipo dance, ed è, da quanto ho capito, musica dance molto lungimirante.
D: Si sapeva che Michael stava componendo della musica classica prima di morire. Puoi dirci di più?
Vogel: Potrei fare un pezzo [sulla musica classica] questa estate. Se riesco ad accordarmi con David Michael Frank (che stava collaborando al previsto album di musica classica di MJ prima della sua morte, ndt) possiamo fare qualcosa. Perché di tutto il materiale inedito di Michael questo è ciò di cui sono più entusiasta. Mi piacerebbe sentirlo!
Nuova intervista a Joe Vogel
D: Michael ha mai saputo del libro?
Vogel: Non credo che lo sapesse. La sua situazione di management, come la gente probabilmente sa, era molto complicata nei suoi ultimi anni. Avevamo cercato di contattarlo, e quando finalmente ha iniziato una sorta di riunione della sua vecchia squadra, proprio nel suo ultimo mese di vita, John Branca e Frank DiLeo erano tornati. E qui è stato quando sembrava che ci potesse essere una possibilità di intervistarlo a Londra. Non credo [che lui sapesse del mio libro], e questo mi rende triste, perché aveva fatto presente alle persone che gli erano vicine che aveva sempre voluto che fosse scritto un libro come questo, che si concentrasse completamente sulla sua arte. Era molto orgoglioso del suo lavoro e c'era così tanta parte di esso su cui non è mai stato scritto. Ci sono stati sicuramente acluni libri che esploravano diversi aspetti della sua vita, ma penso che questo sia un libro che davvero gli sarebbe piaciuto vedere scritto e pubblicato.
Michael parlava sempre di quando andava in libreria e si vedeva davanti libri su Elvis Presley e sui Beatles e sui Rolling Stones, e quanto fosse frustrante non vedere mai libri su di lui o, sinceramente, di artisti afro-americani. Sai, non c'è molto che sia stato scritto su Stevie Wonder e anche su alcuni degli altri grandi artisti neri. E questo era frustrante per lui.
D: Che tipo di promozione farai per la pubblicazione del libro in novembre?
Vogel: Sembra che faremo qualcosa con il Cirque du Soleil, che sarà molto divertente. E la Sterling Publisher è una controllata di Barnes and Noble, perciò si presume che sarà nelle vetrine delle librerie Barnes and Noble, esposto in modo ben visibile nei negozi. Questo sarà ottimo per gli Stati Uniti. Stiamo anche facendo un tour promozionale e interviste radio e tv.
D: Quale canzone e quale video musicale credi siano i più forti di Michael?
Vogel: Questo potrebbe cambiare, di mese in mese, ma la canzone che direi sia la sua più forte è 'Earth Song'. Scriverò un grande pezzo su 'Earth Song' questa estate, quindi dettaglierò il mio pensiero su questo pezzo. Penso che non solo sia la migliore canzone di Michael, ma che sia l'inno più potente del secolo, di qualsiasi artista. E' incredibilmente potente. C'è come un bacino a cui ricorre in quella canzone. E' come ho già detto: più si diventa consapevoli di ciò da cui Michael attinge, di ciò che sta estraendo, più potente e convincente diventa il suo lavoro. E il culmine di quella canzone, la chiamata e la risposta del coro, è semplicemente al di là dell'epico.
Si è sempre tentati di dire che la migliore canzone di Michael sia 'Billie Jean' perché 'Billie Jean' è incredibile, o addirittura canzoni come 'Stranger in Moscow' o 'Who Is It'. Tutte queste canzoni sono incredibili, ma il messaggio di 'Earth Song' è così importante, e la consegna di quel messaggio è così potente. Non riesco ad ascoltare quella canzone senza avere la sensazione che il mio corpo venga mandato in un posto diverso. Penso che sia senza precedenti nella musica pop o rock. Credo che si debba andare nella musica classica o nel gospel per trovare paralleli con il potere di quella canzone.
E il video musicale che direi sia il suo più forte, o il suo più interessante, è probabilmente 'Black or White'. [...] Si può vivere il video musicale per quello che è, oppure è possibile scavare nella sua ispirazione e capire che sta attingendo ovunque, da Spike Lee a 'Singing in the Rain' di Gene Kelly. Portava così tanto al suo lavoro che i critici non realizzavano neanche.
D: Come hai detto tu, Michael era conosciuto per la fusione di molte ispirazioni e generi diversi nella sua musica, nella sua danza e nei video. Quali altri artisti pensi che abbiano tentato lo stesso tipo di alchimia, se vuoi, su così grande scala nel loro lavoro?
Vogel: Molti artisti hanno fuso stili diversi in modo interessante. Nel libro metto a confronto Michael e i Beatles, che hanno trasformato il rock con lo stile orientale e il folk e il blues e la psichedelia. Diversi tipi di stili musicali. Ma nella misura in cui lo ha fatto Michael? Non lo so.
Ho detto prima che Michael sarebbe stato fenomenale solo seguendo la tradizione di James Brown. Semplicemente in quella tradizine soul, funk, Michael sarebbe stato grande, un artista incredibile. Ma ciò che lo porta a quel livello successivo è che fonde James Brown con Charlie Chaplin. Oppure fonde James Brown con Fred Astaire o Tchaikovsky e Beethoven. Lui fa queste connessioni insolite.
Voglio dire, guarda un album come 'History'. Quali altri album degli anni '90 sono un qualcosa come 'History'? Quando stavo scrivendo il mio libro, pensavo quale album posso paragonare [a 'History'], perché voglio che i critici lo rivalutino. Ed è così difficile trovare dei paragoni! Basta guardare a 'Earth Song'. E' come una fusione di gospel, blues, opera, R & B, ecc. Quindi quello che ho dovuto fare per il mio libro - e ancora non sento di essere stato all'altezza - è stato leggere intorno a Michael. Ho dovuto leggere la biografia di Chaplin, ho dovuto leggere la biografia di P.T. Barnum, ho dovuto leggere Michelangelo, Beethoven. . . tutte queste persone, per cercare di entrare nella testa [di Michael], davvero. Per provare a vedere cosa stesse estraendo, cosa stava pensando quando ha fatto queste canzoni. Ovviamente non c'è modo di poter leggere tutto ciò che Michael ha letto, ma ci ho provato! [Ride]
D: Perché pensi che il lavoro di Michael dopo l'album 'Bad' sia spesso trascurato? E' a causa della sua vita, delle polemiche, ecc? O perché la sua musica, lo stile vocale, e i testi sono cambiati?
Vogel: Ci sono un sacco di motivi. Quello che è successo è che davvero dopo 'Thriller' Michael ha raggiunto l'apice commerciale. Ha raggiunto vette che non erano mai state raggiunte prima, in termini di riconoscimenti e vendite. 'Thriller' era semplicemente un fenomeno, è stato incredibile. Perciò quello che è successo dopo è che lui è diventato un bersaglio di massa, e un sacco di persone erano a disagio con tutto il successo che aveva. E c'è una serie di cose che sono accadute... alcune delle quali hanno a che fare con la razza, alcune con la sua persona, e che la gente ha cominciato ad associarlo a tutte queste polemiche e scandali vari.
Ma io sono dell'opinione che il lavoro di Michael si sia evoluto, in meglio. Voglio dire, 'Thriller' è incredibile, non c'è dubbio, ma credo che lui sia progredito in modo davvero interessante e provocatorio. Proprio come i Beatles, c'è stata questa crescita e trasformazione, in termini di argomenti che stava affrontando, di suoni che stava esplorando, di arrangiamenti della musica.
Così le persone che non prestano attenzione o non gli hanno dato credito per quello che ha fatto dopo 'Thriller', soprattutto dopo 'Bad', stanno perdendo un'occasione. E questa è davvero una delle cose principali che spero di realizzare con il mio libro, portare l'attenzione sul lavoro che non si chiami 'Thriller'.
D: Mark Anthony Neal, professore di Cultura Popolare Nera del Dipartimento di studi africani e afro-americani della Duke University, ha detto che, come accademico, è diventato consapevole del fatto che le persone che hanno lavorato su Michael Jackson per vent'anni trovano molto difficile essere presi sul serio. Mi chiedevo, dal tuo punto di vista, se questo sta iniziando a cambiare un po' e la gente sta cominciando a rendersi conto che questo è un buon argomento.
Vogel: Penso che stia cambiando molto. Anche solo pochi anni fa percepivo un sacco di quei marchi e percezioni, e credo che loro stiano cambiando. Non su tutta la linea. Ovviamente ci sono ancora persone e critici che non prendono sul serio Michael Jackson, e sai, danno un sacco di credibilità ad artisti come Bob Dylan.... Penso che ci siano un sacco di idee sbagliate su Michael e come operava come artista. Per esempio, dato che il suo lavoro è più teatrale, gli ha rivoltato contro molti critici, perché non capivano, esteticamente, da dove venisse il suo lavoro... o se lo capivano, semplicemente non rispettavano questi generi. Quindi, se lui fa una canzone che è più una canzone di Broadway, qualcosa simile a 'Smile,' un sacco di critici rock sono stati molto sprezzanti e allo stesso modo molti accademici sono stati critici a causa dei generi in cui operava. Sicuramente c'è ancora un po' di questo atteggiamento.
D: Una delle cose che amo di questo libro è che tu citi queste recensioni assurdamente negative e poi in pratica le distruggi completamente. Sei preoccupato che, così facendo, verrai odiato dai tuoi colleghi?
Vogel: [Ride] E' una bella domanda! Ci può essere qualche contraccolpo, ma il punto è questo. Sento davvero che molti recensori non abbiano valutato il lavoro di Michael Jackson onestamente, non l'hanno valutato in modo equo. Così quando ci ho messo cinque, sei anni per entrare davvero nel suo lavoro, e parlare con le persone che hanno lavorato su queste canzoni, e ho parlato con persone che sono esperti nel loro campo, conosco il valore del suo lavoro, ed è sostanziale. Spero che quando leggerete il libro, riuscirete ad ottenere una sensazione di ciò che è in queste canzoni, e in questi album. [...] Voglio dire, chiunque pensi che Michael stava gestendo allo stesso livello di, ad esempio, Usher e Justin Timberlake o di alcune delle altre pop star... è come paragonare Mozart ai Boyz II Men o qualcosa del genere. E questo non vuol dire... voglio dire, Justin Timberlake è un artista, un artista pop raffinato. Lui è grande! Ma non è neanche vicino a quello che Michael Jackson stava facendo. Si tratta di una categoria completamente diversa.
Così molte di queste recensioni, quando le ho lette... Mi limiterò a fare un esempio. Non ricordo esattamente chi era il recensore, ma riguardava l'album 'Dangerous'. La dichiarazione era che Michael non si era preso nessun rischio su 'Dangerous', il che è solo una delle tante assurdità su di lui, perché qui Michael è andato completamente al di fuori di quello che stava facendo prima, dato che i suoi album precedenti erano stati prodotti da Quincy Jones. E con 'Dangerous', Michael stava sperimentando nuovi generi, stava sperimentando con la musica classica, con il gospel, con l'hip-hop ad un livello che non aveva mai avuto prima. Si stava prendendo tutti i rischi possibili! Così ti chiedi perché [i giudizi siano così sprezzanti]. Forse alla gente bastava ottenere le recensioni in modo rapido e non aveva il tempo di prestare attenzione a ciò che realmente stava accadendo? C'erano solo i pregiudizi che erano radicati nella mente delle persone? Oppure ti chiedi se le persone non erano semplicemente all'altezza del compito. So che sembra un pò arrogante... ma te lo chiedi se le persone non erano all'altezza del compito di valutare onestamente, criticamente il lavoro di Michael in modo equo. Non che dovessero pensare che tutto quello che ha fatto sia stato così grande. Solamente in modo equo.
[...] Molte delle recensioni [della musica di Michael] inoltre si concentrano sulla sua persona, o il modo in cui la gente lo percepiva. Così nel mio libro, ho cercato di spiegare quello che stava succedendo da quel punto di vista. Tipo perché questo critico musicale spende tre/quattro paragrafi su di lui come persona, e lo fa in modo così riduttivo che è quasi della pseudo-psicoanalisi? Voglio dire, gli autori non sono addestrati anche in quei campi, per cui non sanno davvero nemmeno di che cosa stanno parlando. Loro cercano di offrire questa psicoanalisi davvero elementare di Michael, che non illumina nulla... e poi dedicano un paragrafo alla sua musica. Quindi, sì, io critico questo.
D: Tu insegni presso l'Università di Rochester, e hai detto che ti piace includere Michael nelle tue lezioni. A che tipo di classi insegni?
Vogel: Questo semestre - in realtà tutto quest'anno - ho insegnato a un corso denominato 'Romanticismo nel Rock,' che esplorava le connessioni tra i poeti romantici come Blake e Wordsworth e Shelley, e la musica popolare contemporanea. Perciò abbiamo esplorato band come i Beatles e gli Arcade Fire e, naturalmente, Michael Jackson, e abbiamo esplorato le analogie nel loro lavoro. E' stata una classe davvero divertente a cui insegnare!
Tiravo fuori alcuni estratti dal mio libro per stimolare le discussioni in classe, di tanto in tanto. Abbiamo esaminato gli aspetti del lavoro [di Michael] in classe, e abbiamo guardato i video musicali come 'Black or White' e 'Thriller,' e abbiamo dato un'occhiata anche ad alcune delle sue opere più oscure come 'Morphine' e 'Scared of the Moon'. E gli studenti rispondono molto bene e piace loro molto. Molti di loro non pensavano a Michael in quel modo prima, pensavano a lui solo come un fenomeno, ma non avevano mai veramente capito la sua arte. Quindi questo è il genere di cosa che esploriamo.
D: Cosa ne sai delle canzoni che Michael ha registrato con Will.i.am a fine anni 2000? Saranno mai pubblicate?
Vogel: Mi risulta che ci siano almeno tre o quattro canzoni che sono abbastanza completate. Non le ho sentite, ne ho sentito parlare, ho sentito i titoli. Ho sentito che sono grandi. Penso che verranno fuori alla fine. [...] Si tratta per lo più di musica tipo dance, ed è, da quanto ho capito, musica dance molto lungimirante.
D: Si sapeva che Michael stava componendo della musica classica prima di morire. Puoi dirci di più?
Vogel: Potrei fare un pezzo [sulla musica classica] questa estate. Se riesco ad accordarmi con David Michael Frank (che stava collaborando al previsto album di musica classica di MJ prima della sua morte, ndt) possiamo fare qualcosa. Perché di tutto il materiale inedito di Michael questo è ciò di cui sono più entusiasta. Mi piacerebbe sentirlo!
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