Intervista aSusan De Passe
Michael Jackson Who Is It :: Michael Life: tra palco e realtà / Michael's life:between stage and reality :: Incontri con Michael/Meet whit Michael :: Dicono di lui!!! / People about Michael!!!
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Intervista aSusan De Passe
szwaby82 Inviato: 10 Giu 2011 11:25 am
La leggendaria Suzanne de Passe condivide il suo pensiero a proposito del suo amico e "fratello" Michael Jackson
Molte persone di talento hanno contribuito allo sviluppo della carriera di Michael Jackson in questi 42 incredibili anni, ma pochi sono andati lontano quanto Suzanne de Passe. La signora de Passe è stata un legame essenziale che allora ha aiutato il prodigio di 8 anni facendogli guadagnare l'ingresso nel mondo della musica. Ha nutrito questo talento nascente fino a quando non partì verso la sua ultima conquista per la corona di Re del Pop incontrastato. Suzanne de Passe ha raccontato sinceramente a Cavario H, per la redazione di HHW, la sua esperienza unica con il futuro monarca della musica e condiviso, per la prima volta i suoi ricordi più amorevoli del piccolo Michael.
Suzanne de Passe è direttore della De Passe Entertainment Group LLC, ed è la prima e unica donna afro-americana a essere stata nominata agli Oscar per la co-scrittura della sceneggiatura di "Lady Sings The Blues", con Diana Ross protagonista nel ruolo di Billie Holiday. Nata a Harlem, New York, Suzanne de Passe è stata una notabile dirigente di Motown Records, società nella quale è entrata nel 1968 dopo che Cindy Birdsong, delle Supremes, l'aveva presentata al fondatore della Motown, Berry Gordy. Inizialmente impegnata come assistente artistica di Gordy, Suzanne, che aveva allora 19 anni, ha raggiunto diversi ottimi traguardi, come negli ingaggi, coaching e nell'evolvere il gruppo più popolare degli anni '70 della Motown, i Jackson Five.
A Motown, Suzanne ha anche contribuito a produrre TCB e GIT a Broadway, spettacoli speciali in televisione con Diana Ross & The Supremes, così come i Temptations. Ha prodotto la mini-serie "The Jacksons: An American Dream" vincendo un Emmy Award nella categoria per il miglior programma di varietà, musica o commedia per la produzione degli speciali "Motown 25" e "Motown Returns To The Apollo". Inoltre, è stata nominata nella categoria per la miglior mini-serie per "Lonesome Dove", "Buffalo Girls", "The Temptations", e la mini-serie con "Small Sacrifices " con Farrah Fawcett. Suzanne de Passe è stata intronizzata nella Filmmakers Black Hall Of Fame nel 1990 e nel febbraio 2008, Essence Magazine l'ha onorata con il primo Black Women in Hollywood: Visionary Award, riconoscendo i contributi innovatori di Suzanne de Passe nel suo campo. Membro onorario di Alpha Kappa Alpha Sorority INC risiede al tempo stesso a Los Angeles e New York ed è professore occasionale all'Emerson College di Boston.
HHW: Pensi realmente di aver scoperto i Jackson Five?
SDP: Beh, quello che è successo è che sono stata responsabile per aver portato il gruppo all'attenzione del mio capo. Berry Gordy non voleva concedergli un provino in un primo momento, perché non voleva altri gruppi di bambini sotto la sua etichetta. Quindi, la mia più grande implicazione è stata, dopo che la mia domanda è stata respinta in un primo momento, di persistere e poi ha finalmente accettato di ascoltarli. In sostanza ho fatto da intermediario. Ma una volta scritturati e hanno cominciato a registrare molto, mio cugino Anthony Jones ed io siamo stati responsabili di tutto ciò che riguardava Michael e i suoi fratelli, eccetto le registrazioni.
Abbiamo definito le coreografie, ci siamo occupati del guardaroba, li abbiamo accompagnati a scuola e trovato loro una casa, li abbiamo fatti ripetere e scritto gli spettacoli con loro, insomma abbiamo fatto tutto insieme. Come anche la coreografia per I Want You Back è stata preparata nel soggiorno della casa che Tony ed io abbiamo condiviso a Los Angeles.
HHW: Hai prodotto il film biografico "The Jacksons: An American Dream" basato sulla vita della famiglia Jackson?
SDP: Ero uno dei produttori esecutivi con Stan Margulies. Sono stata produttrice esecutiva di "Motown 25 Yesterday, Today, Forever", lo spettacolo dove Michael ha eseguito Billie Jean e fece il suo primo Moonwalk cambiando il corso della sua vita.
HHW: Che cosa pensi sul fatto che Michael si fece considerevoli miglioramenti estetici.
SDP: Credo che in qualche modo deriva dal fatto che Michael è cresciuto ed è sempre stato riconosciuto in tutto il mondo come cantante carino, e com'è cresciuto ed è entrato nella pubertà, con l'acne e gli anni difficili, tutti noi abbiamo attraversato quel periodo, ma penso perché lui subiva la pressione di dover essere costantemente in linea con le attese di rimanere un eterno giovane e senza alcun difetto, è quello che ha innescato il processo. Ma non posso parlare per il resto perché penso che solo Michael sapeva perché è successo così in modo estremo.
HHW: Michael ha partecipato alle riprese della serie su i Jackson?
SDP: In realtà, ha assentito per il ruolo dei tre Michael e approvato ciascuno degli attori e come i Jackson erano narrati nel film.
HHW: Considerato ciò che ha vissuto "Michael" sullo schermo, questo punto di vista è stato apportato dall'intuizione di Michael?
SDP: No, Jermaine era molto più coinvolto per questo. Abbiamo avuto la testimonianza di Katherine e dei fratelli. Molte ricerche sono state fatte dalla nostra sceneggiatrice Joyce Eliason, e naturalmente molti fatti riguardavano i primi anni alla Motown, così abbiamo avuto molti testimoni a portata di mano.
HHW: Ci sono alcune parti della serie in cui Michael si è sentito a disagio, o non gli piacevano?
SDP: Non che io ricordi. Dopo la sua uscita mi ha mandato, in effetti, un gigantesco cesto contenente film e un sacco di altre cose.[7color]
HHW: Oltre a questi primi anni, tu e Michael avete mantenuto dei contatti?
SDP: Siamo rimasti in contatto a periodi, e confesso che negli ultimi sei - otto anni, è stato molto irregolare. Ma penso che quando siamo così vicini a qualcuno in un periodo in cui siamo stati continuamente insieme, giorno dopo giorno, a prescindere dal trascorrere del tempo, quando ci si rivede i sentimenti sono immutati.
HHW: Ho letto che Michael inizialmente era responsabile dei rumors che dormiva in una camera iperbarica, o che lo scimpanzé Bubbles faceva le pulizie in casa, è vero?
SDP: Non mi sorprenderebbe, Michael aveva in sé qualcosa di malizioso e lui si è divertito un sacco con certe cose, come quando lo conobbi, era un po' burlone.
HHW: Il rapporto tra Michael e suo padre è stato così tumultuoso come appare nella serie?
SDP: Sì, è stato fatto affidamento sul racconto di Jermaine, e la produzione si è appoggiata su Jermaine per dare la giusta impostazione e credo che questo biopic è più accurato possibile. Quello che posso dire, che questa parte della disciplina attuata su di loro, può essere anche attribuita a Joseph, allora non era così male.
HHW: Chi è Bobby Taylor?
SDP:Era un artista Motown, ed è uno dei personaggi chiave che li ha davvero incoraggiati ad andare a Detroit. Li aveva visti all'Apollo ed era difficile convincere chiunque ad andarli a vedere. Sapeva che lavoravo per Mr. Gordy, inoltre viveva nello stesso mio condominio. Così come Diana Ross, Cindy Birdson e altre persone che lavoravano alla Motown abitavano in questo edificio a 1300 East Lafayette a Detroit. Un giorno così mi ha chiamato e chiesto di scendere nel suo appartamento per vedere qualcosa, e quando sono entrata, i Jackson erano sparpagliati tra gli arredi e Bobby disse: "Bene, bene, alzatevi in piedi, ecco Suzanne de Passe lavora per Berry Gordy", e cominciarono a cantare per me. E' stato durante l'estate del 1968.
HHW: Dopo questo primo ascolto, ti sei subito convinta che sarebbero diventati delle star?
SDP:[ color=white]Sono stata immediatamente impressionata, assolutamente. Michael Jackson è stato fantastico e le loro armonie erano ... molto intonate.
HHW: Qual è il tuo ricordo più caro di Michael?
SDP: Oh, ne ho talmente tanti... la cosa che mi viene in mente è il primo tour e giacché erano così popolari, non potevano andare da nessuna parte. Così abbiamo fatto un giro in ogni stanza dell'albergo, e Michael aveva l'abitudine di nascondersi negli armadi, dietro il divano, dietro le porte, dietro le sedie, sotto il letto. Gli piaceva origliare, spiare, ed era malizioso, così gli ho trovato il soprannome di Casper, come Casper il piccolo fantasma. Lo chiamavo sempre Casper e chiamavo Marlon Dudley Do-Right. Casper e Dudley erano i più piccoli del gruppo e così abbiamo finito per spendere molto tempo insieme, e amavano lanciare palloncini d'acqua fuori dalla finestra e fare la battaglia con i cuscini, e tutte le cose "maliziose" che fanno i bambini.
Questa scena in "American Dream" è davvero realistica e mostra che si doveva inventare i nostri divertimenti, dal momento che non potevano andare da nessuna parte. Se si fruiva di un giorno libero o uno spettacolo era terminato alle 21:00 o 22:00, nessuno era disposto ad andare a letto, così abbiamo giocato a carte o si guardava la TV, abbiamo ordinato il servizio in camera o chiacchierato, ogni sorta di cose del genere. Il soprannome di Casper gli è rimasto per molti anni più tardi.
La leggendaria Suzanne de Passe condivide il suo pensiero a proposito del suo amico e "fratello" Michael Jackson
Molte persone di talento hanno contribuito allo sviluppo della carriera di Michael Jackson in questi 42 incredibili anni, ma pochi sono andati lontano quanto Suzanne de Passe. La signora de Passe è stata un legame essenziale che allora ha aiutato il prodigio di 8 anni facendogli guadagnare l'ingresso nel mondo della musica. Ha nutrito questo talento nascente fino a quando non partì verso la sua ultima conquista per la corona di Re del Pop incontrastato. Suzanne de Passe ha raccontato sinceramente a Cavario H, per la redazione di HHW, la sua esperienza unica con il futuro monarca della musica e condiviso, per la prima volta i suoi ricordi più amorevoli del piccolo Michael.
Suzanne de Passe è direttore della De Passe Entertainment Group LLC, ed è la prima e unica donna afro-americana a essere stata nominata agli Oscar per la co-scrittura della sceneggiatura di "Lady Sings The Blues", con Diana Ross protagonista nel ruolo di Billie Holiday. Nata a Harlem, New York, Suzanne de Passe è stata una notabile dirigente di Motown Records, società nella quale è entrata nel 1968 dopo che Cindy Birdsong, delle Supremes, l'aveva presentata al fondatore della Motown, Berry Gordy. Inizialmente impegnata come assistente artistica di Gordy, Suzanne, che aveva allora 19 anni, ha raggiunto diversi ottimi traguardi, come negli ingaggi, coaching e nell'evolvere il gruppo più popolare degli anni '70 della Motown, i Jackson Five.
A Motown, Suzanne ha anche contribuito a produrre TCB e GIT a Broadway, spettacoli speciali in televisione con Diana Ross & The Supremes, così come i Temptations. Ha prodotto la mini-serie "The Jacksons: An American Dream" vincendo un Emmy Award nella categoria per il miglior programma di varietà, musica o commedia per la produzione degli speciali "Motown 25" e "Motown Returns To The Apollo". Inoltre, è stata nominata nella categoria per la miglior mini-serie per "Lonesome Dove", "Buffalo Girls", "The Temptations", e la mini-serie con "Small Sacrifices " con Farrah Fawcett. Suzanne de Passe è stata intronizzata nella Filmmakers Black Hall Of Fame nel 1990 e nel febbraio 2008, Essence Magazine l'ha onorata con il primo Black Women in Hollywood: Visionary Award, riconoscendo i contributi innovatori di Suzanne de Passe nel suo campo. Membro onorario di Alpha Kappa Alpha Sorority INC risiede al tempo stesso a Los Angeles e New York ed è professore occasionale all'Emerson College di Boston.
HHW: Pensi realmente di aver scoperto i Jackson Five?
SDP: Beh, quello che è successo è che sono stata responsabile per aver portato il gruppo all'attenzione del mio capo. Berry Gordy non voleva concedergli un provino in un primo momento, perché non voleva altri gruppi di bambini sotto la sua etichetta. Quindi, la mia più grande implicazione è stata, dopo che la mia domanda è stata respinta in un primo momento, di persistere e poi ha finalmente accettato di ascoltarli. In sostanza ho fatto da intermediario. Ma una volta scritturati e hanno cominciato a registrare molto, mio cugino Anthony Jones ed io siamo stati responsabili di tutto ciò che riguardava Michael e i suoi fratelli, eccetto le registrazioni.
Abbiamo definito le coreografie, ci siamo occupati del guardaroba, li abbiamo accompagnati a scuola e trovato loro una casa, li abbiamo fatti ripetere e scritto gli spettacoli con loro, insomma abbiamo fatto tutto insieme. Come anche la coreografia per I Want You Back è stata preparata nel soggiorno della casa che Tony ed io abbiamo condiviso a Los Angeles.
HHW: Hai prodotto il film biografico "The Jacksons: An American Dream" basato sulla vita della famiglia Jackson?
SDP: Ero uno dei produttori esecutivi con Stan Margulies. Sono stata produttrice esecutiva di "Motown 25 Yesterday, Today, Forever", lo spettacolo dove Michael ha eseguito Billie Jean e fece il suo primo Moonwalk cambiando il corso della sua vita.
HHW: Che cosa pensi sul fatto che Michael si fece considerevoli miglioramenti estetici.
SDP: Credo che in qualche modo deriva dal fatto che Michael è cresciuto ed è sempre stato riconosciuto in tutto il mondo come cantante carino, e com'è cresciuto ed è entrato nella pubertà, con l'acne e gli anni difficili, tutti noi abbiamo attraversato quel periodo, ma penso perché lui subiva la pressione di dover essere costantemente in linea con le attese di rimanere un eterno giovane e senza alcun difetto, è quello che ha innescato il processo. Ma non posso parlare per il resto perché penso che solo Michael sapeva perché è successo così in modo estremo.
HHW: Michael ha partecipato alle riprese della serie su i Jackson?
SDP: In realtà, ha assentito per il ruolo dei tre Michael e approvato ciascuno degli attori e come i Jackson erano narrati nel film.
HHW: Considerato ciò che ha vissuto "Michael" sullo schermo, questo punto di vista è stato apportato dall'intuizione di Michael?
SDP: No, Jermaine era molto più coinvolto per questo. Abbiamo avuto la testimonianza di Katherine e dei fratelli. Molte ricerche sono state fatte dalla nostra sceneggiatrice Joyce Eliason, e naturalmente molti fatti riguardavano i primi anni alla Motown, così abbiamo avuto molti testimoni a portata di mano.
HHW: Ci sono alcune parti della serie in cui Michael si è sentito a disagio, o non gli piacevano?
SDP: Non che io ricordi. Dopo la sua uscita mi ha mandato, in effetti, un gigantesco cesto contenente film e un sacco di altre cose.[7color]
HHW: Oltre a questi primi anni, tu e Michael avete mantenuto dei contatti?
SDP: Siamo rimasti in contatto a periodi, e confesso che negli ultimi sei - otto anni, è stato molto irregolare. Ma penso che quando siamo così vicini a qualcuno in un periodo in cui siamo stati continuamente insieme, giorno dopo giorno, a prescindere dal trascorrere del tempo, quando ci si rivede i sentimenti sono immutati.
HHW: Ho letto che Michael inizialmente era responsabile dei rumors che dormiva in una camera iperbarica, o che lo scimpanzé Bubbles faceva le pulizie in casa, è vero?
SDP: Non mi sorprenderebbe, Michael aveva in sé qualcosa di malizioso e lui si è divertito un sacco con certe cose, come quando lo conobbi, era un po' burlone.
HHW: Il rapporto tra Michael e suo padre è stato così tumultuoso come appare nella serie?
SDP: Sì, è stato fatto affidamento sul racconto di Jermaine, e la produzione si è appoggiata su Jermaine per dare la giusta impostazione e credo che questo biopic è più accurato possibile. Quello che posso dire, che questa parte della disciplina attuata su di loro, può essere anche attribuita a Joseph, allora non era così male.
HHW: Chi è Bobby Taylor?
SDP:Era un artista Motown, ed è uno dei personaggi chiave che li ha davvero incoraggiati ad andare a Detroit. Li aveva visti all'Apollo ed era difficile convincere chiunque ad andarli a vedere. Sapeva che lavoravo per Mr. Gordy, inoltre viveva nello stesso mio condominio. Così come Diana Ross, Cindy Birdson e altre persone che lavoravano alla Motown abitavano in questo edificio a 1300 East Lafayette a Detroit. Un giorno così mi ha chiamato e chiesto di scendere nel suo appartamento per vedere qualcosa, e quando sono entrata, i Jackson erano sparpagliati tra gli arredi e Bobby disse: "Bene, bene, alzatevi in piedi, ecco Suzanne de Passe lavora per Berry Gordy", e cominciarono a cantare per me. E' stato durante l'estate del 1968.
HHW: Dopo questo primo ascolto, ti sei subito convinta che sarebbero diventati delle star?
SDP:[ color=white]Sono stata immediatamente impressionata, assolutamente. Michael Jackson è stato fantastico e le loro armonie erano ... molto intonate.
HHW: Qual è il tuo ricordo più caro di Michael?
SDP: Oh, ne ho talmente tanti... la cosa che mi viene in mente è il primo tour e giacché erano così popolari, non potevano andare da nessuna parte. Così abbiamo fatto un giro in ogni stanza dell'albergo, e Michael aveva l'abitudine di nascondersi negli armadi, dietro il divano, dietro le porte, dietro le sedie, sotto il letto. Gli piaceva origliare, spiare, ed era malizioso, così gli ho trovato il soprannome di Casper, come Casper il piccolo fantasma. Lo chiamavo sempre Casper e chiamavo Marlon Dudley Do-Right. Casper e Dudley erano i più piccoli del gruppo e così abbiamo finito per spendere molto tempo insieme, e amavano lanciare palloncini d'acqua fuori dalla finestra e fare la battaglia con i cuscini, e tutte le cose "maliziose" che fanno i bambini.
Questa scena in "American Dream" è davvero realistica e mostra che si doveva inventare i nostri divertimenti, dal momento che non potevano andare da nessuna parte. Se si fruiva di un giorno libero o uno spettacolo era terminato alle 21:00 o 22:00, nessuno era disposto ad andare a letto, così abbiamo giocato a carte o si guardava la TV, abbiamo ordinato il servizio in camera o chiacchierato, ogni sorta di cose del genere. Il soprannome di Casper gli è rimasto per molti anni più tardi.
szwaby82- Messaggi : 4159
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