The dance- the key of everithings (completa)
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The dance- the key of everithings (completa)
Mi chiamo Marta ho 24 anni. Sono nata in Italia ma ormai abito in America , a New York precisamente ,da 5 anni , ovvero da quando mi hanno presa alla scuola di danza più prestigiosa del mondo. La mia quotidianità è davvero molto semplice : Sveglia alle 8.00 , dalle 9.00 alle 12.30 lezione di danza classica , pranzo, dalle 14.00 alle 17.30 lezione di danza moderna / hip-hop , una doccia e dopo la cena a dormire, sfinita dalla giornata. Abito da sola in un quartiere ,non molto distante dalla mia accademia di ballo ,abbastanza importante. I miei famigliari e amici sono tutti in Italia e qui, a causa della vita stancante non riesco a stringere nuove amicizie. Si , capita che io chiacchieri con qualcuno del mio corso , ma la sera non esco mai per divertirmi ,sono troppo stanca. Oppure , è dura ammetterlo, non saprei con chi uscire , ma non ne sono sicuro. Vivo per la danza . Questo è tutto. Sto per uscire dalla sala dopo l’ultima lezione di danza, il pomeriggio. Infilo le scarpe, metto l’asciugamano intorno al collo e infilo la felpa, tutto in una lentezza non naturale. Non ho fretta di andare via come gli altri. A casa non può che aspettarmi la televisione. Prendo il borsone e lo porto sulla spalla destra , avviandomi verso la porta.
-Marta … sei stata brava oggi – mi sento sfiorare il braccio. Queste parole mi attraversano la mente e contavano tutto per me.
-La ringrazio Miss Joy – le rispondo con un sorriso debole. Non amo essere esagerata nell’esprimere le mie emozioni, non ha senso essere sguainata nei modi, cerco di essere sempre composta nell’atteggiamento. La mia insegnante , Miss Joy, è una donna sulla 55 anni ed è una delle più brave ballerine sulla terra. È versatile , portata, talentuosa nella danza. Una donna abbastanza modesta per essere una delle più grandi danzatrici. Insomma la sa lunga. È anche una donna bellissima e per la sua età ha una fisico e un viso talmente ben portato che le si potrebbero dare 10 anni di meno. Sto per riavviarmi verso l’uscita ma l’insegnante sorridendo mi richiama inidetro:
- Ecco vorrei che tu venissi a fare un concorso a Los Angeles con altre allieve della scuola , le più brave...-
- Un concorso?- la interrompo più attentamente di prima , riproponendo la parola come se non avessi capito.
- Si . La pop star Michael Jackson cerca una ballerina per organizzare un tour meraviglioso, il più grande. – disse l’insegnante sicura che io avrei accettato. Mmm…Michael Jackson. Si l’avevo sentito nominare. Ma forse non avevo in mente di quanto potesse essere famoso.Ma in fondo poteva essere sempre un trampolino di lancio per me e per la mia carriera.
- Va bene …d’accordo. – Affermai dopo averci riflettuto un attimo – Quando si dovrebbe partire?-
- Tra due giorni prenderemo il volo per Los Angeles delle 16.00 Sono felice che tu venga-
- Si lo sono anche io – Dissi senza scompormi più di tanto anche se ,dentro di me, sapevo che qualcosa stava per accadere.
Drin drin …drin drin! Sbattei la mano sulla sveglia per farla tacere. Erano le 7.00 ed era ora di prepararsi per la partenza. Mi alzai , assonnata ,dal letto e andai a fare colazione. Versai il latte e i cereali integrali nella tazza e , con le palpebre che mi si chiudevano ancora dal sonno, mandavo giù la colazione. Lavai la tazza e il cucchiaio e finalmente andai a prepararmi. Indossai semplici jeans e una maglia grigia e bianca un po’ larga, un ciondolo e un bracciale bianchi e un paio di scarpe da ginnastica . La valigia era pronta da ieri sera e in più mi sarei portata una sacca in cui mettere il body e le scarpette. Il mio body era nero a maniche lunghe e le mie scarpette ,insomma , rosa, normali. Forse un po’ rovinate , ma erano loro. Afferrai tutto è uscii di casa. Alle 7.50 ero giunta in aereoporto e mi unii alle altre due miei compagni di corso e alla mia insegnante.
-Oh Buongiorno Marta … pronta ?- mi chiesero le tre .
-Buongiorno…si sono prontissima-risposi con un sorriso , abbastanza debole come sempre. Stranamente la sensazione del giorno prima era passata. Ora ero tornata la solita Marta , quella sempre sicura e sempre in grado di sapere ciò che fa. E questo pensiero mi accompagnò per tutto il viaggio. Verso le 13.00 arrivammo all’aereoporto di Los Angeles . C’era moltissima gente , tutta indaffarata a riprendere i loro bagagli e a cercar di non perdere le loro famiglie. Mi guardai in giro , in cerca di qualcosa di famigliare. Seguii le mie due compagne di corso e che saltellavano sorridenti ed eccitate. In confronto a loro sembra che io debba salire al patibolo. Ma sono fatta così. Non amo eccedere nell’esprimere le mie emozioni. Fermiamo un taxi che ci porta davanti ad un lussuoso albergo. Era l’albergo dove avremmo alloggiato ! Le mura e le finestre erano bianche e dei ghirigoro d’oro decoravano le pareti. Scaricammo i bagagli e entrammo all’interno. Era davvero un bel posto , frequentato da gente per bene . I colori erano caldi e accoglienti …e raffinati al punto giusto. Prendemmo le chiavi , ognuno della propria stanza , e salimmo nelle rispettive stanze .
-Marta prendi l’ascensore con noi vero?-disse sorridendomi Maci , una delle altre due “scelte” per il concorso.
-No …andrò a piedi…voglio…voglio esplorare un po’ l’hotel- Dissi cercando di ricambiare il suo sorriso con un atteggiamento amichevole. Imboccai un lungo corridoio e poi , svoltata a destra, inizia a salire la scalinata .
- Mmm stanza 29 …- pensai, mentre salivo le scale, guardando il mazzo di chiavi a cui era appesa una targhetta con scritto a caratteri cubitali il numero 29. La rigiravo tra le mani osservandola. Certo che era pesante…
-Oddio scusami tanto …non ti avevo vista…- In un momento mi ritrovai seduta per terra senza neanche che me ne accorgessi. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo dal viso familiare …ma certo ,oddio, certo che era familiare ! Per una notte intera avevo guardato i suoi video . Era Michael Jackson. Aveva degli occhi dolcissimi e i suoi riccioli neri erano meravigliosi.
- Non fa niente non ti preoccupare …sto bene – mi tese la mano che afferrai per aiutarmi a rialzare.
-Scusa ma tu non sei …?- iniziai io cercando di rimanere più calma e vaga possibile .
-…Michael Jackson…- disse lui inizialmente abbassando la testa per poi rialzarla e sorridermi debolmente.
- Si ..ma certo .. ehm…- Man mano che realizzavo chi avevo davanti non sapevo più che dire –io sono Marta …Marta Maghiari.- mi presentai cercando di far sembrare il mio nome importante giusto un po’ rispetto al suo.
- Sei Italiana ?- fece lui sorridendomi
- Si ..si ma studio alla Dance Accademy di New York da 5 anni.-
- Oh quindi sei qui per il concorso ?- fece lui quasi sorpreso
- Io …credo di si .- sorridemmo entrambe –posso chiederti cosa ci fai qui? – chiesi io quasi colta di sorpresa dal mio stesso coraggio . Era come se lo stessi domandando ad una persona che conoscevo da tanto tempo.
- Forse non ti hanno detto che i provini si terranno nella sala sottostante…ero qui a controllare che tutto sia pronto per domani.- disse lui .
-Oh …no in effetti questa mi giunge nuova.- Abbassai il volto . Non avevo ancora pensato a dove si saranno tenuti i provini effettivamente. Ci fu un momento di pausa e quando finalmente ebbi il coraggio di riguardarlo in faccia.
- Mi ha fatto piacere conoscerti Michael …ci vediamo domani- dissi stranamente imbarazzata e anche per questo mi stupii di me stessa.
- Anche per me è stato un piacere Marta… ci vediamo domani ai provini.- Ci sorridemmo e lui si avvio giù per le scale. Rimasi un attimo immobile per cercare di capire se stavo sognando o no . Scossi la testa con aria confusa e entrai in camera per sistemarmi.
-Marta … sei stata brava oggi – mi sento sfiorare il braccio. Queste parole mi attraversano la mente e contavano tutto per me.
-La ringrazio Miss Joy – le rispondo con un sorriso debole. Non amo essere esagerata nell’esprimere le mie emozioni, non ha senso essere sguainata nei modi, cerco di essere sempre composta nell’atteggiamento. La mia insegnante , Miss Joy, è una donna sulla 55 anni ed è una delle più brave ballerine sulla terra. È versatile , portata, talentuosa nella danza. Una donna abbastanza modesta per essere una delle più grandi danzatrici. Insomma la sa lunga. È anche una donna bellissima e per la sua età ha una fisico e un viso talmente ben portato che le si potrebbero dare 10 anni di meno. Sto per riavviarmi verso l’uscita ma l’insegnante sorridendo mi richiama inidetro:
- Ecco vorrei che tu venissi a fare un concorso a Los Angeles con altre allieve della scuola , le più brave...-
- Un concorso?- la interrompo più attentamente di prima , riproponendo la parola come se non avessi capito.
- Si . La pop star Michael Jackson cerca una ballerina per organizzare un tour meraviglioso, il più grande. – disse l’insegnante sicura che io avrei accettato. Mmm…Michael Jackson. Si l’avevo sentito nominare. Ma forse non avevo in mente di quanto potesse essere famoso.Ma in fondo poteva essere sempre un trampolino di lancio per me e per la mia carriera.
- Va bene …d’accordo. – Affermai dopo averci riflettuto un attimo – Quando si dovrebbe partire?-
- Tra due giorni prenderemo il volo per Los Angeles delle 16.00 Sono felice che tu venga-
- Si lo sono anche io – Dissi senza scompormi più di tanto anche se ,dentro di me, sapevo che qualcosa stava per accadere.
Drin drin …drin drin! Sbattei la mano sulla sveglia per farla tacere. Erano le 7.00 ed era ora di prepararsi per la partenza. Mi alzai , assonnata ,dal letto e andai a fare colazione. Versai il latte e i cereali integrali nella tazza e , con le palpebre che mi si chiudevano ancora dal sonno, mandavo giù la colazione. Lavai la tazza e il cucchiaio e finalmente andai a prepararmi. Indossai semplici jeans e una maglia grigia e bianca un po’ larga, un ciondolo e un bracciale bianchi e un paio di scarpe da ginnastica . La valigia era pronta da ieri sera e in più mi sarei portata una sacca in cui mettere il body e le scarpette. Il mio body era nero a maniche lunghe e le mie scarpette ,insomma , rosa, normali. Forse un po’ rovinate , ma erano loro. Afferrai tutto è uscii di casa. Alle 7.50 ero giunta in aereoporto e mi unii alle altre due miei compagni di corso e alla mia insegnante.
-Oh Buongiorno Marta … pronta ?- mi chiesero le tre .
-Buongiorno…si sono prontissima-risposi con un sorriso , abbastanza debole come sempre. Stranamente la sensazione del giorno prima era passata. Ora ero tornata la solita Marta , quella sempre sicura e sempre in grado di sapere ciò che fa. E questo pensiero mi accompagnò per tutto il viaggio. Verso le 13.00 arrivammo all’aereoporto di Los Angeles . C’era moltissima gente , tutta indaffarata a riprendere i loro bagagli e a cercar di non perdere le loro famiglie. Mi guardai in giro , in cerca di qualcosa di famigliare. Seguii le mie due compagne di corso e che saltellavano sorridenti ed eccitate. In confronto a loro sembra che io debba salire al patibolo. Ma sono fatta così. Non amo eccedere nell’esprimere le mie emozioni. Fermiamo un taxi che ci porta davanti ad un lussuoso albergo. Era l’albergo dove avremmo alloggiato ! Le mura e le finestre erano bianche e dei ghirigoro d’oro decoravano le pareti. Scaricammo i bagagli e entrammo all’interno. Era davvero un bel posto , frequentato da gente per bene . I colori erano caldi e accoglienti …e raffinati al punto giusto. Prendemmo le chiavi , ognuno della propria stanza , e salimmo nelle rispettive stanze .
-Marta prendi l’ascensore con noi vero?-disse sorridendomi Maci , una delle altre due “scelte” per il concorso.
-No …andrò a piedi…voglio…voglio esplorare un po’ l’hotel- Dissi cercando di ricambiare il suo sorriso con un atteggiamento amichevole. Imboccai un lungo corridoio e poi , svoltata a destra, inizia a salire la scalinata .
- Mmm stanza 29 …- pensai, mentre salivo le scale, guardando il mazzo di chiavi a cui era appesa una targhetta con scritto a caratteri cubitali il numero 29. La rigiravo tra le mani osservandola. Certo che era pesante…
-Oddio scusami tanto …non ti avevo vista…- In un momento mi ritrovai seduta per terra senza neanche che me ne accorgessi. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo dal viso familiare …ma certo ,oddio, certo che era familiare ! Per una notte intera avevo guardato i suoi video . Era Michael Jackson. Aveva degli occhi dolcissimi e i suoi riccioli neri erano meravigliosi.
- Non fa niente non ti preoccupare …sto bene – mi tese la mano che afferrai per aiutarmi a rialzare.
-Scusa ma tu non sei …?- iniziai io cercando di rimanere più calma e vaga possibile .
-…Michael Jackson…- disse lui inizialmente abbassando la testa per poi rialzarla e sorridermi debolmente.
- Si ..ma certo .. ehm…- Man mano che realizzavo chi avevo davanti non sapevo più che dire –io sono Marta …Marta Maghiari.- mi presentai cercando di far sembrare il mio nome importante giusto un po’ rispetto al suo.
- Sei Italiana ?- fece lui sorridendomi
- Si ..si ma studio alla Dance Accademy di New York da 5 anni.-
- Oh quindi sei qui per il concorso ?- fece lui quasi sorpreso
- Io …credo di si .- sorridemmo entrambe –posso chiederti cosa ci fai qui? – chiesi io quasi colta di sorpresa dal mio stesso coraggio . Era come se lo stessi domandando ad una persona che conoscevo da tanto tempo.
- Forse non ti hanno detto che i provini si terranno nella sala sottostante…ero qui a controllare che tutto sia pronto per domani.- disse lui .
-Oh …no in effetti questa mi giunge nuova.- Abbassai il volto . Non avevo ancora pensato a dove si saranno tenuti i provini effettivamente. Ci fu un momento di pausa e quando finalmente ebbi il coraggio di riguardarlo in faccia.
- Mi ha fatto piacere conoscerti Michael …ci vediamo domani- dissi stranamente imbarazzata e anche per questo mi stupii di me stessa.
- Anche per me è stato un piacere Marta… ci vediamo domani ai provini.- Ci sorridemmo e lui si avvio giù per le scale. Rimasi un attimo immobile per cercare di capire se stavo sognando o no . Scossi la testa con aria confusa e entrai in camera per sistemarmi.
Ultima modifica di marina56 il Dom Ott 16, 2011 10:56 pm - modificato 2 volte.
marina56- Moderator
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
Inviato: Mar Mar 29, 2011 3:10 am Oggetto:
Uscita dalla scuola mi incamminai verso casa pensierosa. Ero molto ,molto contenta che la mia insegnante riponesse tanta fiducia in me e mi stimava tanto da mandarmi a Los Angeles per fare un concorso da cui sarei potuta entrare nel corpo di ballo , stando a ciò che mi disse lei, di un cantante molto famoso e quotato. Entrai in casa , posai la borsa e la felpa sul una sedia e andai a farmi una doccia.
* Sarò davvero in grado?- pensai strabuzzando gli occhi sotto la doccia. Lasciai cadere lungo il corpo le braccia inermi , l’acqua continuava a scorrermi sul viso, sul corpo . Ero molto sorpresa. Non mi era mai capitato di pensare che il mio talento potesse davvero non essere all’altezza. Avevo sempre fatto le cose per come venivano, dai saggi di danza da piccolina, in Italia, a vari esami e vari stage importanti. Certo magari c’era un po’ di emozione, ma sapevo di aver lavorato al mio meglio ogni volta che indossavo un paio di mezze punte , sapevo di essermi impegnata fino allo stremo per imparare quel doppio giro in attitude , o per mantenere quell’arabesque senza che le mie gambe e le mie braccia tremassero. Sapevo che anche per rendere quegli interminabili fouettè perfetti mi ero allenata instancabilmente. Ero pienamente cosciente del fatto di aver sempre dato tutta me stessa e se quello non bastava non sapevo che farci. E ne sono convinta tutt’ora .Ma ora cosa stava accadendo? Uscii svelta dalla doccia mi asciugai , infilai il pigiama e mi precipitai al pc.
-Vediamo perché sei così famoso signor Jackson - sussurrai quasi senza volerlo . Appena digitai il suo nome ,mi si aprirono davanti pagine piene zeppe di informazioni su di lui , sulla sua famiglia , sui suoi dischi. A quanto pare aveva 27 anni e sin da piccolo , molto piccolo , era diventato un musicista di alto livello. Incise brani come Thriller , Billie Jean…. Mmm. Thriller e billie Jean?
-Oh ma certo!- esclamai alzandomi in piedi. Erano famosissime anche in Italia. Ma io non mi sono mai interessata di cose oltre la danza e quindi ne sapevo ben poco , anche se lui era molto famoso e conosciuto. Mi resi conto che era ora di vedere anche l’altro mondo . Il mondo oltre quello della danza. Il mondo che a causa della mia chiusura non ero mai riuscita a scoprire davvero , anche se così credevo. E iniziai da li. Passai tutta la sera davanti al pc e a varie tazze di tisana fumante , cercando di trovare quante più informazioni su Michael Jackson che potevo, ogni tanto sorprendendomi addirittura. Guardai video come Smooth criminal e rimasi inebetita di fronte al Degree lean . Mi sarebbe piaciuto ballare come lui e sulle note di quella canzone provai vari passi come il Moonwalk . Era davvero difficile.
- Ecco cosa si prova a non sentirsi all’altezza .- pensai stupendomi nuovamente.
Entrai il mattino dopo nel grande salone dell’hotel per fare colazione. Salutai la mia insegnante e le mie compagne, Maci e Katia, e mi sedetti al tavolo con loro, sorridente più del solito.
-Buongiorno Marta !- fecero all’unisono le 3
- Buongiorno a tutte- Il mio sorriso stranamente era più solare del solito e pareva proprio che le 3 sedute al tavolo con me se ne fossero accorte.
-Hai riposato bene ?!- Mi domandò allora la mia insegnante quasi per cercare una motivazione a quel mio comportamento.
- Si molto.- le risposi. Chissà perché dopo quell’incontro con Michael Jackson mi sentivo più felice.
Finita la colazione andammo tutti giù in una sala sottostante all’albergo che di solito, come questa volta, usavano per ospitare provini, concorsi e stage. Era molto grande . e molto bella. Metà della sala era occupata da un palco scenico e di fronte c’era un tavolino con delle sedie rosse .Il resto era occupato da sedie , altrettanto rosse , messe in modo crescente, come un teatro. Mi guardai intorno e notai la grande affluenza di ragazze e ragazzi che erano venute a fare il provino. Michael Jackson era seduto insieme ad altri due uomini di fronte al palco, e ci diede il benvenuto.
-Buongiorno a tutti ragazzi…- E qui , una ragazza affianco a me iniziò a piangere per l’emozione, come del resto anche altre ragazze. – Caspita- mi dissi – Michael Jackson deve significare proprio tanto per alcune persone- Appena sentii la sua voce il mio cuore sussultò leggermente e ne rimasi piacevolmente sorpresa. Mi piaceva quella sensazione che , stando a ricordare, non avevo mai provato prima. – Come tutti sapete devo selezionare il gruppo di ballo per il mio nuovo tour. Sarete divisi in gruppi e a turno salirete sul palco. Alla fine vi verranno comunicati i nomi dei nuovi ballerini che in tutto , saranno 10.- A sentire pronunciar quel numero si alzarono voci della serie
– Oddio così pochi …non ce la farò mai- e cose così. Io ero abbastanza sicura e la sensazione di non essere in grado mi aveva ormai letteralmente abbandonata.
Il tempo scorreva e gruppi di ballerini e ballerine scendevano dal palco dopo la loro esibizione .
-Gruppo numero 30 !- era il mio
- Buona fortuna- dissi alle mie due compagne , Maci e Katia, che erano in gruppo con me. Ricambiarono all’unisono e salimmo sul palco. Michael sembrò notarmi e mi sorrise. “Che sorriso “mi ritrovai a pensare. ” no Veronica …sei qui per la carriera ricorda”. Un respiro profondo. La musica di” The way you make me feel” partì e iniziai a ballare , mi impegnai a fondo, come sempre del resto . E come sempre quando ballo provavo quella sensazione di beatitudine che sembrava destinata a non finire mai e mi sentivo sola . Sola a ballare ,senza le altre ragazze , senza pubblico , senza qualcuno che doveva decidere se ero all’altezza o no. Perché sapevo di esserlo. Ero all’altezza di me stessa e mi bastava. Finita la musica è come se un peso riportava la mia anima nel corpo , come al mattino ,quando ti svegli delicatamente , e inizi a sentire che la tua anima si posa sul tuo corpo supino. Scendemmo dal palco. Eravamo l’ultimo gruppo . Erano tutti impazienti di sapere il risultato, come se avessero bisogno di sentire il loro nome essere pronunciato da quella bocca per convincersi di essere bravi. Io intanto , seduta , mi tolsi le scarpetta e massaggiavo i piedi. All’improvviso una donna in tailleur nero entrò con una lista in mano. Tutti iniziarono a tirare sospiri di sollievo , incrociarono le dita …erano tutti molto tesi. La donna iniziò con leggere i nomi:
- Chris Barneth , Ty Mcfeel , Derek Reyman …- intanto che pronunciava i nomi abbastanza lentamente , Maci si avvicinò a me
- Credo che le due ragazze le dirà per ultime…ci faranno stare sulle spine per più tempo- Mi sussurrò sorridente. Ricambiai il sorriso.
- Maci Thompson…-
- Aaaah – Maci mi abbracciò e rimasi colpita da quel suo gesto. Poi si inginocchiò prendendosi la testa fra le mani !
- E Marta Maghiari. Grazie a tutti- E fu qui che rimasi ancora più colpita. Aprii la bocca senza accorgermene . Maci si alzò in piedi e mi abbracciò nuovamente ed io, sempre con la stessa espressione in volto, ricambiai debolmente l’abbraccio. In quel momento credetti di capire che non avevo mai preso in considerazione la possibilità di vincere. Avevo ballato solo per …ballare! Solo per me stessa. Provai una sensazione bellissima . Maci sciolse l’abbraccio ancora piangendo per la felicità .
-Ce l’abbiamo fatta Marta !- disse lei contenta
- Si Maci ! Ce l’abbiamo porprio fatta- Sorrisi sinceramente io . Avevo sempre parlato pochissimo con Maci , e non so neanche perché.
-Bravissime ragazze , sapevo che ce l’avreste fatta- Abbracciammo l’insegnante che ci era venuta incontro dicendoci queste parole e Katia ,anche se un po’ a terra per non aver “vinto” ci fece le congratulazioni. Ricambiammo amorevolmente l’abbraccio.
- Sarete in camera insieme per tutto il tempo delle prove e del tour. E in quanto alla scuola , tranquille, avete già passato l’anno !- Gioimmo nuovamente anche se Maci lo fece con più foga. Queste si che erano soddisfazioni.
Uscita dalla scuola mi incamminai verso casa pensierosa. Ero molto ,molto contenta che la mia insegnante riponesse tanta fiducia in me e mi stimava tanto da mandarmi a Los Angeles per fare un concorso da cui sarei potuta entrare nel corpo di ballo , stando a ciò che mi disse lei, di un cantante molto famoso e quotato. Entrai in casa , posai la borsa e la felpa sul una sedia e andai a farmi una doccia.
* Sarò davvero in grado?- pensai strabuzzando gli occhi sotto la doccia. Lasciai cadere lungo il corpo le braccia inermi , l’acqua continuava a scorrermi sul viso, sul corpo . Ero molto sorpresa. Non mi era mai capitato di pensare che il mio talento potesse davvero non essere all’altezza. Avevo sempre fatto le cose per come venivano, dai saggi di danza da piccolina, in Italia, a vari esami e vari stage importanti. Certo magari c’era un po’ di emozione, ma sapevo di aver lavorato al mio meglio ogni volta che indossavo un paio di mezze punte , sapevo di essermi impegnata fino allo stremo per imparare quel doppio giro in attitude , o per mantenere quell’arabesque senza che le mie gambe e le mie braccia tremassero. Sapevo che anche per rendere quegli interminabili fouettè perfetti mi ero allenata instancabilmente. Ero pienamente cosciente del fatto di aver sempre dato tutta me stessa e se quello non bastava non sapevo che farci. E ne sono convinta tutt’ora .Ma ora cosa stava accadendo? Uscii svelta dalla doccia mi asciugai , infilai il pigiama e mi precipitai al pc.
-Vediamo perché sei così famoso signor Jackson - sussurrai quasi senza volerlo . Appena digitai il suo nome ,mi si aprirono davanti pagine piene zeppe di informazioni su di lui , sulla sua famiglia , sui suoi dischi. A quanto pare aveva 27 anni e sin da piccolo , molto piccolo , era diventato un musicista di alto livello. Incise brani come Thriller , Billie Jean…. Mmm. Thriller e billie Jean?
-Oh ma certo!- esclamai alzandomi in piedi. Erano famosissime anche in Italia. Ma io non mi sono mai interessata di cose oltre la danza e quindi ne sapevo ben poco , anche se lui era molto famoso e conosciuto. Mi resi conto che era ora di vedere anche l’altro mondo . Il mondo oltre quello della danza. Il mondo che a causa della mia chiusura non ero mai riuscita a scoprire davvero , anche se così credevo. E iniziai da li. Passai tutta la sera davanti al pc e a varie tazze di tisana fumante , cercando di trovare quante più informazioni su Michael Jackson che potevo, ogni tanto sorprendendomi addirittura. Guardai video come Smooth criminal e rimasi inebetita di fronte al Degree lean . Mi sarebbe piaciuto ballare come lui e sulle note di quella canzone provai vari passi come il Moonwalk . Era davvero difficile.
- Ecco cosa si prova a non sentirsi all’altezza .- pensai stupendomi nuovamente.
Entrai il mattino dopo nel grande salone dell’hotel per fare colazione. Salutai la mia insegnante e le mie compagne, Maci e Katia, e mi sedetti al tavolo con loro, sorridente più del solito.
-Buongiorno Marta !- fecero all’unisono le 3
- Buongiorno a tutte- Il mio sorriso stranamente era più solare del solito e pareva proprio che le 3 sedute al tavolo con me se ne fossero accorte.
-Hai riposato bene ?!- Mi domandò allora la mia insegnante quasi per cercare una motivazione a quel mio comportamento.
- Si molto.- le risposi. Chissà perché dopo quell’incontro con Michael Jackson mi sentivo più felice.
Finita la colazione andammo tutti giù in una sala sottostante all’albergo che di solito, come questa volta, usavano per ospitare provini, concorsi e stage. Era molto grande . e molto bella. Metà della sala era occupata da un palco scenico e di fronte c’era un tavolino con delle sedie rosse .Il resto era occupato da sedie , altrettanto rosse , messe in modo crescente, come un teatro. Mi guardai intorno e notai la grande affluenza di ragazze e ragazzi che erano venute a fare il provino. Michael Jackson era seduto insieme ad altri due uomini di fronte al palco, e ci diede il benvenuto.
-Buongiorno a tutti ragazzi…- E qui , una ragazza affianco a me iniziò a piangere per l’emozione, come del resto anche altre ragazze. – Caspita- mi dissi – Michael Jackson deve significare proprio tanto per alcune persone- Appena sentii la sua voce il mio cuore sussultò leggermente e ne rimasi piacevolmente sorpresa. Mi piaceva quella sensazione che , stando a ricordare, non avevo mai provato prima. – Come tutti sapete devo selezionare il gruppo di ballo per il mio nuovo tour. Sarete divisi in gruppi e a turno salirete sul palco. Alla fine vi verranno comunicati i nomi dei nuovi ballerini che in tutto , saranno 10.- A sentire pronunciar quel numero si alzarono voci della serie
– Oddio così pochi …non ce la farò mai- e cose così. Io ero abbastanza sicura e la sensazione di non essere in grado mi aveva ormai letteralmente abbandonata.
Il tempo scorreva e gruppi di ballerini e ballerine scendevano dal palco dopo la loro esibizione .
-Gruppo numero 30 !- era il mio
- Buona fortuna- dissi alle mie due compagne , Maci e Katia, che erano in gruppo con me. Ricambiarono all’unisono e salimmo sul palco. Michael sembrò notarmi e mi sorrise. “Che sorriso “mi ritrovai a pensare. ” no Veronica …sei qui per la carriera ricorda”. Un respiro profondo. La musica di” The way you make me feel” partì e iniziai a ballare , mi impegnai a fondo, come sempre del resto . E come sempre quando ballo provavo quella sensazione di beatitudine che sembrava destinata a non finire mai e mi sentivo sola . Sola a ballare ,senza le altre ragazze , senza pubblico , senza qualcuno che doveva decidere se ero all’altezza o no. Perché sapevo di esserlo. Ero all’altezza di me stessa e mi bastava. Finita la musica è come se un peso riportava la mia anima nel corpo , come al mattino ,quando ti svegli delicatamente , e inizi a sentire che la tua anima si posa sul tuo corpo supino. Scendemmo dal palco. Eravamo l’ultimo gruppo . Erano tutti impazienti di sapere il risultato, come se avessero bisogno di sentire il loro nome essere pronunciato da quella bocca per convincersi di essere bravi. Io intanto , seduta , mi tolsi le scarpetta e massaggiavo i piedi. All’improvviso una donna in tailleur nero entrò con una lista in mano. Tutti iniziarono a tirare sospiri di sollievo , incrociarono le dita …erano tutti molto tesi. La donna iniziò con leggere i nomi:
- Chris Barneth , Ty Mcfeel , Derek Reyman …- intanto che pronunciava i nomi abbastanza lentamente , Maci si avvicinò a me
- Credo che le due ragazze le dirà per ultime…ci faranno stare sulle spine per più tempo- Mi sussurrò sorridente. Ricambiai il sorriso.
- Maci Thompson…-
- Aaaah – Maci mi abbracciò e rimasi colpita da quel suo gesto. Poi si inginocchiò prendendosi la testa fra le mani !
- E Marta Maghiari. Grazie a tutti- E fu qui che rimasi ancora più colpita. Aprii la bocca senza accorgermene . Maci si alzò in piedi e mi abbracciò nuovamente ed io, sempre con la stessa espressione in volto, ricambiai debolmente l’abbraccio. In quel momento credetti di capire che non avevo mai preso in considerazione la possibilità di vincere. Avevo ballato solo per …ballare! Solo per me stessa. Provai una sensazione bellissima . Maci sciolse l’abbraccio ancora piangendo per la felicità .
-Ce l’abbiamo fatta Marta !- disse lei contenta
- Si Maci ! Ce l’abbiamo porprio fatta- Sorrisi sinceramente io . Avevo sempre parlato pochissimo con Maci , e non so neanche perché.
-Bravissime ragazze , sapevo che ce l’avreste fatta- Abbracciammo l’insegnante che ci era venuta incontro dicendoci queste parole e Katia ,anche se un po’ a terra per non aver “vinto” ci fece le congratulazioni. Ricambiammo amorevolmente l’abbraccio.
- Sarete in camera insieme per tutto il tempo delle prove e del tour. E in quanto alla scuola , tranquille, avete già passato l’anno !- Gioimmo nuovamente anche se Maci lo fece con più foga. Queste si che erano soddisfazioni.
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
-Ti spiace se prendo il letto verso la finestra Marta?-
-No Maci figurati…fai pure- Era sera , e dopo una saziane cena e il saluto a Miss Joy e a Katia che ripartivano per New York, eravamo andate in camera.
-Grazie …- Disse Maci infilandosi nel bagno per lavare i denti subito dopo di me. Toc Toc …bussavano alla porta e andai ad aprire pensando a chi potesse essere dato l’orario.
-Ciao Marta …disturbo?- E fu quella la seconda volta che mi trovai davanti Michael Jackson , da sola.
-Ciao Michael … assolutamente no dimmi.- Risposi io sorridendo come un ebete , e non so perché. O forse lo so ma non voglio crederci. Scossi la testa e cercai di assumere un’espressione normale.
-Volevo avvisarvi che domani le prove sono alle 8.00 , puntuali.-
-Ma certo saremo puntualissime ……Michael.- Dissi .
-Buonanotte Marta …Ci si vede per i corridoi – disse facendomi l’occhiolino e sorridendo.
-Mah che spiritoso … Michael- lo salutai infine per poi chiudere la porta mentre faci cenno con la mano.
-Ti prego dimmi che quello che hai appena salutato non era Michael Jackson- Quasi sobbalzai dopo essermi accorta che Maci era uscita dal bagno con un espressione quasi incredula.
-Oh…ehm….si …penso proprio di si- feci io vaga per non sembrare una fanatica.
- Come pensi ?! è Michael Jackson- pronunciò questo nome come se fosse il nome di un dio.
- Già … e allora?- per un momento avrei voluto anche io dire “Oddio si Michael Jackson è stupendo e balla e canta benissimo. Davvero degno della mia stima” ma non era nel mio carattere. Maci lasciò perdere
-Vabbè…comunque sei fortunata- .
-Sarà…- dissi io.
-Comunque scusa …come mai parlavate come se vi conosceste già? Si ricordava il tuo nome alla perfezione poi…- mi domandò Maci dopo qualche attimo di silenzio in tono curioso e investigatore.
-Non saprei…forse perché ieri pomeriggio ci siamo incontrati in corridoio…-Il mio cuore ebbe un tumulto mentre ripensavo a quella scena ma cercai di far sembrare la questione una cosa da tutti i giorni.
-Cosa?? E me lo dici così? Avanti racconta tutto!Cosa vi siete detti…e tu …tu che hai fatto..?- Ma evidentemente non ci riuscii. Maci attaccò con l’interrogatorio di terzo grado , seria , chiedendomi le cose quasi in tono di rimprovero e io potei facilmente immaginarla in una vita precedente come capo della Ghestapo. Passai la nottata a rispondere alle domande infinite di Maci che sembrava non stancarsi mai di chiedermi le mie emozioni e come mi è sembrato. E io cercavo di rispondere facendo la disinteressata e ,stranamente, anche se avevo sonno, non mi riusciva facile. Forse mi interessa un po’ ? Oh no sciocchezze….Sono qui per farmi strada nel mondo della danza . E basta. Michael non centra nulla. La mattina dopo ci alzammo alle 6.15. O meglio Maci , per paura di arrivare tardi e per l’emozione della prima giornata di prove con MJ, almeno come disse lei , si alzò così presto e naturalmente svegliò anche me.
-Dai Marta ! Alzati non vorrai arrivare tardi il primo giorno di prove?- Mi urlava nelle orecchie la mia compagna di stanza , quasi fino a spaccarmi i timpani.
- Maci Michael ha detto che le prove sono alle 8! …dammi una mezzora !-Ma lei non mollava . E così andò a finire che alle 6.30 eravamo in piedi entrambe, lei sveglia, pimpante ed eccitata …io assonnata , stanca e nervosa. Maci lasciò preparare prima me dicendo che lei avrebbe impiegato più tempo e non voleva tenermi sola fuori dal bagno se non mi sarei riaddormentata. Verso le 7.00 ero pronta. I miei capelli mori legati in uno chignon e due ciocche sottili di capelli mi pendevano fino a toccare le guance. Sopra il mio body nero e la calzamaglia rosa avevo indossato una tuta color panna in ciniglia.
-Maci vado a fare un giro… non so cosa fare qui a quest’ora.- le risposi mettendo in risalto l’ultima frase in un tono un po’ accusatorio. Sarà il nervosismo che mi viene quando la mattina mi svegliano con forza.
- D’accordo … ci vediamo poi- Presi il mio paio di chiavi e pensai di poter andare nella sala delle prove per riscaldarmi. Arrivata iniziai con il riscaldamento al centro e poi passai a ripetere quache coreografia che avevo memorizzato negli anni precedenti.
-L’appuntamento era alle 8.00!- sentii una voce divertita venire dall’entrata. Era Michael .
-Già … e a quanto pare te ne eri dimenticato anche tu- gli sorrisi in segno di sfida. Si fece avanti verso di me e disse:
-Perché hai smesso di ballare?- chiedeva quasi come un bambino curioso e stupito.
-ehm … non so …sei arrivato tu.- Feci io accorgendomi di non essere in grado di dare una risposta
-Da quanto tempo studi danza ?- disse lui dopo un attimo di silenzio
- Oh da circa 15 anni…fino a 19 anni ho frequentato scuole in Italia .-
-Fai danza da molto tempo infatti sei molto brava…- concluse lui
-Ti ringrazio ..-dico io un po’ stranita. Non voglio che pensi che sono brava a ballare solo perché lo faccio da tanto tempo. Io ci metto l’anima.
-Vieni..-mi prende delicatamente una mano e inizia a muoversi e a cantare . Poi si stoppa per dirmi di seguirlo . Iniziai a ballare , inizialmente un po’ impacciata , poi sempre più sciolta. Alcuni passi erano in coppia .Danzava , cantava e sorrideva e io, con i miei passi,o meglio con i suoi passi, lo accompagnavo. Mi sentivo benissimo, non avvertivo fatica. Finita la canzone ci guardammo negli occhi sorridendo. Bastava guardare il suo sorriso che mi sentivo avvampare e cercavo di distogliere lo sguardo. Ma i suoi occhi me lo impedivano quasi come se lui fosse una calamita e io un pezzo di ferro ,costretta a subire quella magneticità.
- Grazie …- e questo da dove mi è uscito? Pensai.- cioè io intendevo dire…-
-No grazie a te …grazie per aver fatto il provino e grazie per aver ballato con me ora. – A quelle parole mi sentii svenire. Possibile che Michael Jackson mi stava ringraziando per aver ballato con lui? Sentii che stavo per diventare rossa in viso e mi imposi di distogliere lo sguardo. Ci riuscii , finalmente. E lo fece anche lui. Ci fu un attimo di silenzio di pausa. Una pausa abbastanza imbarazzante.
Oh …Marta eccoti!- Maci era comparsa sulla soglia dell’entrata della sala e mi fissava. Caspita erano già le 8.00 .
- Si Maci … stavo …stavo solo provando.- feci io come se dovessi giustificarmi per qualcosa. Non volevo che si iniziasse a fare strane idee avendomi vista sola con Michael. Perché di strane idee non ce ne erano proprio da farsi infatti. Ma stavo imparando a conoscere Maci e sapevo cosa mi avrebbe chiesto dopo le prove.
- Oh ma certo certo- disse lei lanciandomi uno sguardo che lasciava intendere “dopo mi dirai.”
A mano a mano arrivarono anche tutti gli altri 8 ballerini. Un paio di loro si avvicinarono a me e a Maci e si presentarono , molto amichevolmente. Altri invece restarono un po’ in disparte ma nel corso delle prove riuscirono a scambiare qualche battutina anche loro con noi.
-Allora , inizialmente buongiorno a tutti ragazzi e …ragazze..- e detta quest’ultima parola si voltò verso me e Maci e sorrise . Imbarazzata ricambiai debolmente il gesto mentre Maci mi afferrò il braccio stritolandolo . Io con aria rassegnata le sorrisi.
- …ci tengo a dire che spero di poter fare davvero un ottimo lavoro insieme, con voi, come squadra e vi preannuncio che dovremo lavorare molto duramente per raggiungere l’obbiettivo del tour perfetto …- continuò Michael. E io mi scoprii a guardare il suo sorriso e il suo volto , fissandolo con un’aria che non deve sembrare proprio una delle più intelligenti . Scossi la testa e respiai per concentrarmi sulle sue parole.
-… Propongo di iniziare subito. Allora vi faccio vedere qualche passo che poi voi rifarete.- Michael disse questo e ,inseguito, iniziò a ballare. Nella sua combinazione di passi inserì anche il moonwalk. Io mi scoprii a guardare estasiata quei passi e il senso di non essere all’altezza mi sovrastò improvvisamente. C’è qualcosa in lui che mi fa sentire non abbastanza capace e brava …e non capisco cos’è. Di sicuro qualcosa di speciale. Non avevo mai incontrato una persona che mi provocasse quella sensazione. I suoi movimenti, quella dolcezza unita a forza con cui eseguiva i suoi passi, il suo modo di girare intorno veloce per poi fermarsi nel posto giusto, nel momento giusto, mantenendo un equilibrio sbalorditivo. Quella sicurezza virile e candida che si riusciva a leggere nel suo viso quando ballava ,mi faceva sentire nulla, come se io non avessi mai ballato in vita mia. Riusciva a farmi dimenticare tutto ciò che avevo imparato in 15 anni di danza. Era incredibile. Si . Semplicemente incredibile. E ovvio , avevo già visto ,quella sera, Michael ballare nei suoi video ma dal vivo era tutta un’altra cosa. Si fermò improvvisamente ed è come se tornai improvvisamente in me stessa. Sbattei gli occhi più volte . Michael mi guardò e quasi sicuramente notò la mia espressione esterrefatta. “contegno Marta” pensai.
-Ok … potete provare a rifare questi passi?- Lo disse con tenerezza, con innocenza , non come per mettere in evidenza la sua capacità. Come un bambino. Ci sistemammo tutti e 10 sul palco e Michael si sedette rivolto di fronte a noi sul bordo del palco. Partì “Smooth Criminal “ e noi cercammo di imitare i movimenti di Michael con quanta più naturalezza possibile . Le rpove andarono avanti per tutta la mattina e , dopo una breve pausa , riprendemmo fino alle 17.00. Eravamo tutti molto stanchi. Dopo esserci tutti congedati con Michael e esserci dati “appuntamento” per il giorno dopo , Maci e io salimmo nella nostra camera.
- Marta …hai capito cosa devi fare ora, immediatamente, vero?- disse lei sorridendo, contenendosi , stranamente.
-Suppongo che io debba raccontarti cosa ci facevo lì con Michael prima delle prove…- le risposi sospirante.
-Assolutamente si!- scoppiò lei – ma insomma tu mi nascondi qualcosa?! Voglio sapere tutto.-
Si sedette sul letto e mi fece cenno di raggiungerla. Ci mettemmo a gambe incrociate sulla coperta ,una di fronte all’altra, e le dovetti così raccontare ogni minima virgola, ogni singolo respiro. E quando ebbi finito mi sentii anche io più sollevata. Consideravo la mezz’ora passata a ballare con Michael ,la mattina, una delle più belle . E non volevo accettare il fatto che forse un po’ mi iniziava a piacere. Parlare con Maci mi ha aiutata a fare chiarezza e lei sembrava sinceramente interessata al mio racconto. E questo mi stupì molto ,poiché non ho mai pensato che ad un’altra persona potessero interessare le mie “avventure”, o qualche momento bello che mi era accaduto. Ho sempre avuto paura di risultare noiosa. E in fondo, diciamoci la verità , dopo un po’ ci stanchiamo di sentire sempre le stesse cose , ogni complesso e cose simili da una persona, anche se amica. È la natura umana. Ecco perché alla fine del racconto le chiesi, quasi per educazione, se lei aveva trovato interessante qualcuno del gruppo.
-Mmm…a dire il vero quel Derek Reyman non mi dispiace …- fece lei vaga.
- già non è male...-dissi io ancora più vaga di lei per farle credere che interessasse anche a me . E mi tirò una cuscinata ,mettendoci poi a ridere tutte e due. La notte passò così , tra una chiacchiera e una confidenza , tra pensieri e segreti. Io e Maci stavamo diventando amiche.
marina56- Moderator
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
Le prove del giorno dopo furono dure tanto quanto quelle della giornata precedente e alle 13.00 si staccò per fare pausa pranzo. Intanto io ero intenta ad osservare la mia compagna di stanza che , proprio di fronte a me, stava parlando e scherzando, date le sue risate fragorose, con quel Derek . Sorrisi e scossi la testa . Posai l’asciugamano con cui mi ero appena tamponata il viso fino a qualche istante fa lucido di sudore, e presi dalla mia borsa ai piedi della panchina la bottiglia dell’acqua. È strano come l’acqua , pur essendo insapore , nei momenti di caldo e di arsura sembra la cosa più buona che esista. È così liscia, rinfrescante e pura . Finito di bere , riabbassai il viso e davanti a me vidi Maci che mi sorrideva con occhi sognanti, quasi volesse dirmi –Chiedimi perché sono così felice-
- Perché quell’espressione così…felice?- le chiesi non facendola attendere.
- beh Derek, il ballerino , quello biondino ,figo…mi ha chiesto se possiamo passare la pausa pranzo insieme.- E si esaltò ancora di più. Io mi limati a sorriderle sinceramente contenta per lei.
-ma è fantastico ! Dai vai cosa aspetti?- La incitai io
- Oh posso? Cioè non ti da fastidio che io ti lasci sola oggi a pranzo?-
- Ma figurati Maci! Forza vai …ci vediamo dopo- la salutai io. Lei fece un urlettino isterico di felicità a bassa voce e mi abbracciò. Cercai di mostrarmi almeno un po’ contenta quanto lei . Guardai Maci e Derek avviarsi all’uscita e io , infilando la felpa e presa la borsa feci lo stesso.
Mi sedetti al tavolino di una paninoteca non molto distante dall’albergo. Era un localino non troppo affollato ,pur avendo tutti i tavoli pieni, molto soleggiato, aperto, colorato. Presi posto in un tavolino in un angolo per due e iniziai a sfogliare il menù. Ero completamente immersa nell’ardua lettura della “lista dei cibi” che non mi accorsi che c’era qualcuno affianco a me.
- Ciao Marta- mi sussurrò un tizio con un berretto rosso , occhiali da sole scuri , e una giacca. Era abbastanza imbacuccato per essere a Maggio. Strizzai gli occhi per cercare di capire chi era quel tizio che assolutamente mi sembrava di non conoscere ma poi notai un ricciolino nero che era riuscito a scappare alla presa del berretto e gli si posava delicatamente sulla spalla . Gli sorrisi con fare di una che aveva già smascherato il mistero.
- Ciao Michael…- e riportai lo sguardo sul menù.
-Posso…posso sedermi qui? I tavoli sono tutti pieni- domandò rispettosamente.
-Si si …certo- gli porsi il menù che avevo ispezionato e iniziai a scrutarlo attentamente. Lui sollevò gli occhi verso di me e con fare interrogativo mi chiese:
-C’è …c’è qualcosa che non va?-
-No no… è che mi chiedevo…- iniziai senza mutare espressione. Mi incitò a proseguire curioso.- come mai sei così coperto? Non hai caldo?-
- Si ho abbastanza caldo. Ma non posso andare in giro mostrando il mio aspetto…- mi ripose sicuro che io avessi capito.
-Oh…già- dissi io.
-Allora ragazzi cosa posso portarvi?- una cameriera si avvicinò al nostro tavolo per prendere ordinazioni.
-Io prendo un hamburger e un’acqua naturale- risposi io soddisfatta.
-Io un’ insalata e acqua naturale anche per me- la cameriera ci sorrise e si avviò verso il bancone. Mi sentii leggermente in imbarazzo dopo che ci furono servite le pietanze, soprattutto perché Michael aveva preso solo un’insalata. Mi vidi come una cicciona mangia hamburger .Ma poi mi dissi “che importa?” e iniziai ad addentare il mio panino.
- Michael…posso chiederti una cosa?- dissi io continuando a fissare il mio panino.
- Certo dimmi- fece lui disponibile. Credo che fosse felice del fatto che io abbia intrapreso la conversazione , ma leggevo come un timore nei suoi occhi. Ma continuai.
-Mi spieghi…come si fa il Moonwalk?- dissi io quasi ingenuamente. Lui rise . Lo guardai strana e gli chiesi il motivo di tanto divertimento.
-No scusa.. è che …è che avevo paura che mi avessi fatto una domanda …ecco…più…privata- a quelle parole gli sorrisi anche io. Era presto per fargli domande personali. In fondo lo conoscevo solo da pochi giorni.
- Comunque è semplice …magari prima di riprendere le prove te lo posso insegnare –mi propose Michael.
- Si …la trovo una buona idea- Dopo aver pagato il pranzo uscimmo da locale e ci dirigemmo verso un parchetto non molto distante da li. Non c’era molta gente. Ci fermammo all’ombra di un albero e Michael iniziò a farmi vedere il Moonwalk spiegandomi la tecnica precisamente. Ci provai ma, dato il mio “grandissimo senso dell’equilibrio”inciampai sbadatamente. Fortuna che Michael mi sorresse , riuscendo ad impedire la mia caduta. Ci fissammo negli occhi ridendo, e , man mano che lo sguardo si faceva più intenso i nostri sorrisi andavano scemano ,a poco a poco, sui nostri volti. Proprio come nella sala delle prove quel giorno. Fui io a rompere quel magico istante per prima , pur provando un’emozione fortissima. Distolsi lo sguardo lentamente e mi misi in piedi stabilmente . Michael tolse delicatamente le sue braccia che cingevano il mio bacino e guardò altrove.
-Credo …credo sia ora di andare- feci io.
-Si lo credo anche io…ma aspetta …tolgo questa giacca e questo berretto che mi stanno uccidendo.- si sfilò gli indumenti e proseguimmo. Camminavamo , tra una battuta e l’altra . Io avevo scordato di essere con Michael Jackson e lui …beh…lui sembrava aver scordato di esserlo. Ridemmo tanto fino a quando non fummo all’uscita del parchetto.
-O mio dio è Michael Jackson!- Sentimmo voci del genere provenire da dietro di noi . Ci voltammo e vedemmo una folla di ragazze e ragazzi impazziti che sembrava volessero saltarci addosso. Io e Michael ci scambiammo un’occhiata veloce e , dopo avermi presa per mano , mi disse:
-Vieni con me…- . Iniziammo a correre veloci imboccando sentieri stretti e brecciosi , saltellando tra una radice di un albero e un’altra. Ad un certo punto vidi una specie di grotta coperta da qualche albero e pensai che sarebbe potuto essere un nascondiglio. Indicai a Michael ciò che avevo visto e corremmo verso quella direzione. Entrammo in quella specie di grotta e riprendemmo fiato.
-oddio ma …ma da dove erano usciti fuori?- dissi io cercando di respirare il più possibile.
- I fans sono ovunque… e sono tantissimi- disse lui tenendo una mano sulla pancia e respirando affannosamente. Mi sedei sul terreno asciutto e mi strofinai la fronte umida con il dorso della mano. Michael mi imitò . Ad un certo punto iniziai a sorridere , un sorriso che non tardò a tramutarsi in una vera e propria risata. Michael mi guardò quasi sconcertato e mi disse:
- Marta…tutto ok?-
- Si…si- non riuscivo a smettere di ridere – è solo…che pensavo che …deve essere buffo scappare a destra e sinistra con gruppi enormi di fans scatenati che ti sono dietro…- Avrei voluto contenermi , come avevo sempre fatto ma …non ci riuscii. La risata mi era venuta spontanea e non riuscivo a trattenerla . è strano che ogni volta che sto con Michael voglio esporre le mie emozioni…è come se mi sentissi di poterlo davvero fare, di non dovermi preoccupare , di non dovermi vergognare. Michael mi fa questo effetto.
Dopo un po’ rise anche lui con me .
-Si …non ci avevo mai pensato- e a poco a poco prese a ridere anche lui con me. E ci guardavamo . E ridevamo . E i nostri sguardi si fondevano , come i nostri sorrisi. E lì capii che , forse , c’era un feeling speciale tra di noi.
- Sai Marta ..devo dirti che …sono stato bene – disse lui , spiazzandomi letteralmente , dopo aver calmato la sua risata e averla trasformata in un candido sorriso. E anche io chiusi le mie labbra lasciando solo un segno felice sulla mia bocca.
- Grazie Michael… anche io- . I nostri volti si avvicinarono da soli , senza che nessuno glielo chiedesse , istintivamente e altrettanto istintivamente si bloccarono quando il cellulare di Michael squillò. Abbassai il volto. E Michael rispose.
- …Si , scusa non stavo controllando l’orario...mi dispiace…arrivo…- A quanto pare lo stavano chiamando per l’inizio delle prove pomeridiane.
- Dobbiamo andare…ti aspetta un pomeriggio di dure prove – Mi disse lui alzandosi in piedi e porgendomi la mano affinchè io la prendessi per imitarlo.
- Ci aspetta Michael - gli risposi con un sorrisetto furbo accettando il suo gesto. E come se non fosse successo nulla ci avviammo abbastanza di fretta verso l’hotel . Mi sentivo quasi sollevata che l’attimo di prima non ci aveva uniti in un bacio. In fondo lo conoscevo da pochi giorni.
-Allora com’è andata con Derek?- chiesi la sera dopo esserci fatte la doccia , di fronte ad una pizza calda avuta sotto consegna , seduta a gambe incrociate su un letto.
- Bene...- disse lei vaga lasciandosi scappare un piccolo sorrisetto.
- mmm..solo bene? Non credo- la motivai io sorridendo
- E ok ok … è andata benissimo ! Siamo stati a mangiare il un pub niente male e mi ha chiesto di uscire domani sera!- disse lei con voce quasi isterica dopo essere crollata al mio minimo incoraggiamento.
- Ma dai!?! È fantastico! E tu hai accettato?!- le domandai quasi convinta di un ovvia risposta positiva.
- In realtà gli ho detto che non sapevo…non voglio lasciarti sola e…- Spalancai gli occhi .
- Scusa scusa scusa?? Tu di questi problemi non devi fartene ! Avanti è una bella occasione!- le dissi io quasi in tono di rimprovero.
- Davvero?- mi chiese conferma lei
- Davvero!- dissi io addentando una fetta della mia pizza.
- Oh grazie Marta-
-Di niente Maci…siamo amiche giusto?- ci sorridemmo e ci abbracciammo felici.
-Allora chiamo subito Derek così gli do la conferma- disse lei afferrando il suo cellulare
- Perfetto ti aspetto qui- Le dissi addentando l’ultimo morso di pizza. Lei uscì sul balcone e iniziò a parlare con il ballerino. Sentii il mio cellulare ,che era accanto a me, vibrare . Era un messaggio da un numero sconosciuto. “domani prove alla solita ora e… pausa pranzo insieme? Michael ” accompagnato da uno smile. Lessi quel messaggio e subito la mia bocca prese la forma di un flebile sorriso . Intanto Maci era rientrata , felice e sorridente , e vedendomi stare lì impalata con lo sguardo perso nel vuoto ma felice come se stessi avendo una visione della Madonna mi disse:
- Hey hey cos’è quella faccia da pesce lesso?- e rise ma si accorse che io continuavo a fissare il telefonino inebetita.
- Vediamo un po’ qui cosa abbiamo!- lei si avvicinò e lesse .- Oddio-
-Oddio si- feci io guardandola ma non mutando espressione.
-Oddio certo-
- Oddio eccome!- e dopo questa pantomina patetica riniziò con un discorso normale …o quasi
-Dimmi che quel messaggio è proprio di quel Michael e ti giuro , ti giuro…- non riuscì a finire che le dissi
- Se intendi Michael Jackson si- ero incredula a ciò che dicevo – credo…-
Iniziò a fare quel suo solito urletto isterico e allegro che ,stranamente, faceva piacere anche a me sta volta.
- Oddio cosa gli rispondi … avanti non vorrai fare attendere Michael Jackson!?- iniziò lei
- Non so se mi va … e poi scusa solo perché è Michael Jackson …– dissi il suo nome con un tono di falsa maestosità -…devo rispondergli per forza?- Ci fissammo negli occhi serie
-Ok cosa gli rispondo?- iniziai io come se pronunciando la frase precedente avessi capito davvero a chi devo mandare un messaggio!
- Ehm… Scrivigli … D’accordo …no aspetta troppo professionale … Va bene allora a domani…no troppo scontato… Ok non mancherò…no poi sembri troppo assillante…- Maci era completamente andata in tilt.
- Senti gli scrivo “Perfetto a domani …” con uno smile, e passa la paura- le dissi più tranquilla di lei.
- O certo …giusto ok.- si era calmata. Mi inziai a chiedere come mai lei fosse più felice e più emozionata di me . E lì capii un lato di Maci che mi piacque tanto: le importava davvero la felicità di un’amica. Si girò verso di me e le sorrisi. Finalmente qualcosa iniziava ad andare per il verso giusto .
- Perché quell’espressione così…felice?- le chiesi non facendola attendere.
- beh Derek, il ballerino , quello biondino ,figo…mi ha chiesto se possiamo passare la pausa pranzo insieme.- E si esaltò ancora di più. Io mi limati a sorriderle sinceramente contenta per lei.
-ma è fantastico ! Dai vai cosa aspetti?- La incitai io
- Oh posso? Cioè non ti da fastidio che io ti lasci sola oggi a pranzo?-
- Ma figurati Maci! Forza vai …ci vediamo dopo- la salutai io. Lei fece un urlettino isterico di felicità a bassa voce e mi abbracciò. Cercai di mostrarmi almeno un po’ contenta quanto lei . Guardai Maci e Derek avviarsi all’uscita e io , infilando la felpa e presa la borsa feci lo stesso.
Mi sedetti al tavolino di una paninoteca non molto distante dall’albergo. Era un localino non troppo affollato ,pur avendo tutti i tavoli pieni, molto soleggiato, aperto, colorato. Presi posto in un tavolino in un angolo per due e iniziai a sfogliare il menù. Ero completamente immersa nell’ardua lettura della “lista dei cibi” che non mi accorsi che c’era qualcuno affianco a me.
- Ciao Marta- mi sussurrò un tizio con un berretto rosso , occhiali da sole scuri , e una giacca. Era abbastanza imbacuccato per essere a Maggio. Strizzai gli occhi per cercare di capire chi era quel tizio che assolutamente mi sembrava di non conoscere ma poi notai un ricciolino nero che era riuscito a scappare alla presa del berretto e gli si posava delicatamente sulla spalla . Gli sorrisi con fare di una che aveva già smascherato il mistero.
- Ciao Michael…- e riportai lo sguardo sul menù.
-Posso…posso sedermi qui? I tavoli sono tutti pieni- domandò rispettosamente.
-Si si …certo- gli porsi il menù che avevo ispezionato e iniziai a scrutarlo attentamente. Lui sollevò gli occhi verso di me e con fare interrogativo mi chiese:
-C’è …c’è qualcosa che non va?-
-No no… è che mi chiedevo…- iniziai senza mutare espressione. Mi incitò a proseguire curioso.- come mai sei così coperto? Non hai caldo?-
- Si ho abbastanza caldo. Ma non posso andare in giro mostrando il mio aspetto…- mi ripose sicuro che io avessi capito.
-Oh…già- dissi io.
-Allora ragazzi cosa posso portarvi?- una cameriera si avvicinò al nostro tavolo per prendere ordinazioni.
-Io prendo un hamburger e un’acqua naturale- risposi io soddisfatta.
-Io un’ insalata e acqua naturale anche per me- la cameriera ci sorrise e si avviò verso il bancone. Mi sentii leggermente in imbarazzo dopo che ci furono servite le pietanze, soprattutto perché Michael aveva preso solo un’insalata. Mi vidi come una cicciona mangia hamburger .Ma poi mi dissi “che importa?” e iniziai ad addentare il mio panino.
- Michael…posso chiederti una cosa?- dissi io continuando a fissare il mio panino.
- Certo dimmi- fece lui disponibile. Credo che fosse felice del fatto che io abbia intrapreso la conversazione , ma leggevo come un timore nei suoi occhi. Ma continuai.
-Mi spieghi…come si fa il Moonwalk?- dissi io quasi ingenuamente. Lui rise . Lo guardai strana e gli chiesi il motivo di tanto divertimento.
-No scusa.. è che …è che avevo paura che mi avessi fatto una domanda …ecco…più…privata- a quelle parole gli sorrisi anche io. Era presto per fargli domande personali. In fondo lo conoscevo solo da pochi giorni.
- Comunque è semplice …magari prima di riprendere le prove te lo posso insegnare –mi propose Michael.
- Si …la trovo una buona idea- Dopo aver pagato il pranzo uscimmo da locale e ci dirigemmo verso un parchetto non molto distante da li. Non c’era molta gente. Ci fermammo all’ombra di un albero e Michael iniziò a farmi vedere il Moonwalk spiegandomi la tecnica precisamente. Ci provai ma, dato il mio “grandissimo senso dell’equilibrio”inciampai sbadatamente. Fortuna che Michael mi sorresse , riuscendo ad impedire la mia caduta. Ci fissammo negli occhi ridendo, e , man mano che lo sguardo si faceva più intenso i nostri sorrisi andavano scemano ,a poco a poco, sui nostri volti. Proprio come nella sala delle prove quel giorno. Fui io a rompere quel magico istante per prima , pur provando un’emozione fortissima. Distolsi lo sguardo lentamente e mi misi in piedi stabilmente . Michael tolse delicatamente le sue braccia che cingevano il mio bacino e guardò altrove.
-Credo …credo sia ora di andare- feci io.
-Si lo credo anche io…ma aspetta …tolgo questa giacca e questo berretto che mi stanno uccidendo.- si sfilò gli indumenti e proseguimmo. Camminavamo , tra una battuta e l’altra . Io avevo scordato di essere con Michael Jackson e lui …beh…lui sembrava aver scordato di esserlo. Ridemmo tanto fino a quando non fummo all’uscita del parchetto.
-O mio dio è Michael Jackson!- Sentimmo voci del genere provenire da dietro di noi . Ci voltammo e vedemmo una folla di ragazze e ragazzi impazziti che sembrava volessero saltarci addosso. Io e Michael ci scambiammo un’occhiata veloce e , dopo avermi presa per mano , mi disse:
-Vieni con me…- . Iniziammo a correre veloci imboccando sentieri stretti e brecciosi , saltellando tra una radice di un albero e un’altra. Ad un certo punto vidi una specie di grotta coperta da qualche albero e pensai che sarebbe potuto essere un nascondiglio. Indicai a Michael ciò che avevo visto e corremmo verso quella direzione. Entrammo in quella specie di grotta e riprendemmo fiato.
-oddio ma …ma da dove erano usciti fuori?- dissi io cercando di respirare il più possibile.
- I fans sono ovunque… e sono tantissimi- disse lui tenendo una mano sulla pancia e respirando affannosamente. Mi sedei sul terreno asciutto e mi strofinai la fronte umida con il dorso della mano. Michael mi imitò . Ad un certo punto iniziai a sorridere , un sorriso che non tardò a tramutarsi in una vera e propria risata. Michael mi guardò quasi sconcertato e mi disse:
- Marta…tutto ok?-
- Si…si- non riuscivo a smettere di ridere – è solo…che pensavo che …deve essere buffo scappare a destra e sinistra con gruppi enormi di fans scatenati che ti sono dietro…- Avrei voluto contenermi , come avevo sempre fatto ma …non ci riuscii. La risata mi era venuta spontanea e non riuscivo a trattenerla . è strano che ogni volta che sto con Michael voglio esporre le mie emozioni…è come se mi sentissi di poterlo davvero fare, di non dovermi preoccupare , di non dovermi vergognare. Michael mi fa questo effetto.
Dopo un po’ rise anche lui con me .
-Si …non ci avevo mai pensato- e a poco a poco prese a ridere anche lui con me. E ci guardavamo . E ridevamo . E i nostri sguardi si fondevano , come i nostri sorrisi. E lì capii che , forse , c’era un feeling speciale tra di noi.
- Sai Marta ..devo dirti che …sono stato bene – disse lui , spiazzandomi letteralmente , dopo aver calmato la sua risata e averla trasformata in un candido sorriso. E anche io chiusi le mie labbra lasciando solo un segno felice sulla mia bocca.
- Grazie Michael… anche io- . I nostri volti si avvicinarono da soli , senza che nessuno glielo chiedesse , istintivamente e altrettanto istintivamente si bloccarono quando il cellulare di Michael squillò. Abbassai il volto. E Michael rispose.
- …Si , scusa non stavo controllando l’orario...mi dispiace…arrivo…- A quanto pare lo stavano chiamando per l’inizio delle prove pomeridiane.
- Dobbiamo andare…ti aspetta un pomeriggio di dure prove – Mi disse lui alzandosi in piedi e porgendomi la mano affinchè io la prendessi per imitarlo.
- Ci aspetta Michael - gli risposi con un sorrisetto furbo accettando il suo gesto. E come se non fosse successo nulla ci avviammo abbastanza di fretta verso l’hotel . Mi sentivo quasi sollevata che l’attimo di prima non ci aveva uniti in un bacio. In fondo lo conoscevo da pochi giorni.
-Allora com’è andata con Derek?- chiesi la sera dopo esserci fatte la doccia , di fronte ad una pizza calda avuta sotto consegna , seduta a gambe incrociate su un letto.
- Bene...- disse lei vaga lasciandosi scappare un piccolo sorrisetto.
- mmm..solo bene? Non credo- la motivai io sorridendo
- E ok ok … è andata benissimo ! Siamo stati a mangiare il un pub niente male e mi ha chiesto di uscire domani sera!- disse lei con voce quasi isterica dopo essere crollata al mio minimo incoraggiamento.
- Ma dai!?! È fantastico! E tu hai accettato?!- le domandai quasi convinta di un ovvia risposta positiva.
- In realtà gli ho detto che non sapevo…non voglio lasciarti sola e…- Spalancai gli occhi .
- Scusa scusa scusa?? Tu di questi problemi non devi fartene ! Avanti è una bella occasione!- le dissi io quasi in tono di rimprovero.
- Davvero?- mi chiese conferma lei
- Davvero!- dissi io addentando una fetta della mia pizza.
- Oh grazie Marta-
-Di niente Maci…siamo amiche giusto?- ci sorridemmo e ci abbracciammo felici.
-Allora chiamo subito Derek così gli do la conferma- disse lei afferrando il suo cellulare
- Perfetto ti aspetto qui- Le dissi addentando l’ultimo morso di pizza. Lei uscì sul balcone e iniziò a parlare con il ballerino. Sentii il mio cellulare ,che era accanto a me, vibrare . Era un messaggio da un numero sconosciuto. “domani prove alla solita ora e… pausa pranzo insieme? Michael ” accompagnato da uno smile. Lessi quel messaggio e subito la mia bocca prese la forma di un flebile sorriso . Intanto Maci era rientrata , felice e sorridente , e vedendomi stare lì impalata con lo sguardo perso nel vuoto ma felice come se stessi avendo una visione della Madonna mi disse:
- Hey hey cos’è quella faccia da pesce lesso?- e rise ma si accorse che io continuavo a fissare il telefonino inebetita.
- Vediamo un po’ qui cosa abbiamo!- lei si avvicinò e lesse .- Oddio-
-Oddio si- feci io guardandola ma non mutando espressione.
-Oddio certo-
- Oddio eccome!- e dopo questa pantomina patetica riniziò con un discorso normale …o quasi
-Dimmi che quel messaggio è proprio di quel Michael e ti giuro , ti giuro…- non riuscì a finire che le dissi
- Se intendi Michael Jackson si- ero incredula a ciò che dicevo – credo…-
Iniziò a fare quel suo solito urletto isterico e allegro che ,stranamente, faceva piacere anche a me sta volta.
- Oddio cosa gli rispondi … avanti non vorrai fare attendere Michael Jackson!?- iniziò lei
- Non so se mi va … e poi scusa solo perché è Michael Jackson …– dissi il suo nome con un tono di falsa maestosità -…devo rispondergli per forza?- Ci fissammo negli occhi serie
-Ok cosa gli rispondo?- iniziai io come se pronunciando la frase precedente avessi capito davvero a chi devo mandare un messaggio!
- Ehm… Scrivigli … D’accordo …no aspetta troppo professionale … Va bene allora a domani…no troppo scontato… Ok non mancherò…no poi sembri troppo assillante…- Maci era completamente andata in tilt.
- Senti gli scrivo “Perfetto a domani …” con uno smile, e passa la paura- le dissi più tranquilla di lei.
- O certo …giusto ok.- si era calmata. Mi inziai a chiedere come mai lei fosse più felice e più emozionata di me . E lì capii un lato di Maci che mi piacque tanto: le importava davvero la felicità di un’amica. Si girò verso di me e le sorrisi. Finalmente qualcosa iniziava ad andare per il verso giusto .
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
Il mattino dopo, anche se rimasi tutta la notte sveglia a pensare e a fare viaggi mentali, anche se non è assolutamente da me, e per questo mi ci stupivo molto, mi sentivo abbastanza riposata e felice. Ora che ci penso prima di venire qui a New York , se la notte non dormivo , la mattina ero intoccabile, scontrosa e nervosa. Stavo cambiando questo era poco ma sicuro. Maci ed io arrivammo puntuali alle prove , come sempre del resto. Michael era già nella sala e appena mi vide entrare mi rivolse un occhiolino. E inutile raccontare la mia reazione appena lo vidi : il mio cuore riuscì a fare doppia capriola nel mio petto e la mia mente si disconnesse ufficialmente dal mio corpo. In più, come se non bastasse , i miei polmoni si erano dimenticati di respirare ,rischiando un soffocamento istantaneo. Ma …oddio come stavo diventando sdolcinata. Mi feci ribrezzo da sola per qualche istante. “Contegno Marta. Contegno” . Lo salutai con un gesto della mano ed un sorriso che sforzavo di mantenere il meno grande possibile, e posai la borsa sulla solita panchina all’angolo . Le prove trascorsero bene nonostante il fatto che appena vedessi il sorriso di Michael i miei piedi iniziassero a rifiutarsi di essere coordinati e finivo sempre per rischiare una brutta caduta. L’ora di pranzo non tardò ad arrivare.
- Tesoro come ti senti ? Sei emozionata?- mi chiese Maci che sembrava rischiasse l’iperventilazione , dopo che Michael annunciò la pausa.
- Tutto bene Maci ..tranquilla!- le sorrisi eccitatissima. E lei se ne accorse ,ovviamente , nonostante cercassi di sembrare calma. Ma in fondo che cosa c’era da agitarsi tanto. Era solo Michael…Jackson. Solo quel fantastico ballerino e cantante che un miliardo di ragazze sognavano. Sfortunatamente questi pensieri non mi aiutavano e così decisi di ricordare una volta per tutte cosa ero venuta a fare a New York. La carriera :prima di tutto. Feci un respiro profondo e vidi Michael avvicinarsi verso di me. Mi sorrise .
- Marta sei stata bravissima oggi – non mi aspettavo una frase del genere, davvero.
-Gra…grazie Michael- era un momento abbastanza di imbarazzo, forse solo per me. Questo è il brutto dei messaggi , che se ti dai appuntamento con una persona, il giorno dopo ti senti quasi in dovere di richiederlo, come se l’altra persona se ne fosse dimenticata. Cercai di guadagnare tempo. Bevvi un sorso d’acqua , infilai il felpone con il cappuccio e presi la borsa.
-Sei pronta per pranzare con me?- disse Michael con falsa altezzosità per poi sorridere. Grazie a Dio. Non se ne era dimenticato.
-Si . E tu lo sei per pranzare con me?- lo imitai e poi ridemmo insieme
- Ma certo… o aspetta il cellulare- infatti il suo cellulare squillava e con un gesto di scuse nei miei confronti rispose.
- Proprio ora? Ma in realtà io avrei un impegno… beh se non posso fare a meno. Ciao- Michael chiuse il cellulare e lo rimise in tasca.
- C’è …c’è qualche problema?- gli chiesi quasi con paura.
- Temo che oggi non possiamo pranzare insieme… un imprevisto urgente…io …- aveva davvero l’aria mortificata, o almeno così sembrava.
- Ma no tranquillo …capisco ! Sarà per un’altra volta- dissi io dispiaciuta ma senza darlo a vedere.
- Il problema è che …-cercava ancora di giustificarsi lui
- Michael…-gli misi una mano sulla spalla- è tutto ok- gli sorrisi debolmente. Mi avviai verso la porta de’uscita e lasciai lì Michael. Ero triste e ammetto che un po’ ci ero rimasta male. Infilai le mani in tasca , e con lo sguardo basso , arrivai in un pub. C’era abbastanza gente ma non era pieno e molti mi guardavano con aria strana e interrogativa.
- Ma lei …lei è Marta Maghiari…la ragazza di Michael Jackson…- urlò una ragazza seduta ad un tavolo. E un vocio impressionante di persone si alzò in tutto il locale. “Michael ha una ragazza …ecco perché non è venuto a pranzo con me oggi?!” fu il mio primo pensiero e mi cercai intorno per vedere a chi era riferita quella affermazione. Non fui felice quando mi accorsi che , la persona a cui si riferivano ero io. Iniziavano ad avvicinarsi , alcuni come se volessero sbranarmi , altri con occhi sognanti. Ma come mai tutti pensavano che fossi la sua ragazza? I miei occhi si sgranarono pensando alla giornata di ieri in cui dei fans si erano messi ad inseguire Michael , dopo pranzo. Avevano le macchinette! O cielo . Ed ora? Quella affermazione non poteva non farmi riflettere sui film assurdi che si fa la gente nella loro mente , solo perché ci avevano visti insieme. Ma il peggio arrivò dopo quando una ragazzina si avvicinò con un pennarello e un giornale con la foto mia e di Michael insieme in prima pagina e con un titolo scritto a caratteri cubitali che diceva “ Un nuovo amore per il re del pop” e in basso a destra “è Marta Maghiari una ballerina che parteciperà al nuovo tour di Jackson” . Guardai terrorizzata per poi scappare fuori dal locale. Correvano veloci , come se volevano assalirmi e mangiarmi viva . Dopo 5 minuti di corsa senza sosta ero stanchissima. Stavo per cedere e rallentai il passo.
- Hey per di qua!- sentii una voce maschile affianco a me . pensavo fosse solo frutto della mia immaginazione fino a quando non mi prese per il braccio e mi condusse in un vicoletto al ciglio della strada. La folla impazzita passò avanti , senza vedere la mia deviazione . Guardai in faccia il mio salvatore . Era un ragazzo sui 28 anni , biondo , occhi azzurri e alto.
- Tom!- gridai abbracciandolo. Lui mi fece segno di abbassare la voce , ma poi sorrise e ricambiò l’abbraccio. – Ma tu …cosa …come?- non riuscivo neanche a fargli una domanda di senso compiuto. Era divertito a quella scena , tuttavia iniziò a parlare lui.
- Marta… ti ho presa appena in tempo! Cosa hai combinato sta volta?- mi chiese lui ironicamente .
- Oddio Tom …è una lunga storia…ma tu come mi hai trovata?-
- Ho letto l’articolo su quella rivista e appena ho visto la tua foto ti ho riconosciuta. Per tua fortuna passavo di qua e ho potuto metterti in salvo!- sorrise lui con aria solenne
- Cielo …mi sei mancato Tom! – ci riabbracciammo nuovamente . Aveva un corpo avvolgente , possente , un fisico slanciato. Sembrava una coperta quando mi abbracciava.
- Anche tu Marta …non ci vediamo dai tempi del liceo. Vieni a casa mia così ti riposi e mi spieghi meglio tutto.- Avevo ritrovato un amico del liceo. Infatti avevo conosciuto Tom proprio in Italia.Con lui mi confidavo, scherzavo e ridevo. Era speciale e ritrovarlo dopo tanti anni mi aveva fatto molto piacere. Chissà cosa faceva in America, se era sposato, dove lavorava. Arrivammo a casa sua. E accidenti che casa , era davvero grande , moderna e elegante. Entrai tuttavia con un po’ di esitazione , non sapevo chi ci avrei trovato , ma lui mi tranquillizzò subito.
- Abito da solo Marta vieni avanti.- disse sorridente. Non me lo feci ripetere , tranquillizzata , e lo seguii con passi più decisi. Mi fece sedere davanti ad un tavolo in vetro altrettanto moderno e mi offrì un the .
- grazie Tom – gli sorrisi
- Figurati..allora Marta …oh scusi volevo dire ….signora Jackson- gli tirai un pugno leggero sulla spalla e ridemmo entrambe. Tom era sempre stato così . Un giocherellone.
- Smettila… Michael ed io eravamo andati solo a pranzo dopo il lavoro , sono i tabloid che montano tutto , come al solito.- Sorseggiai il the.
- Aspetta , aspetta , aspetta …lavori con Michael Jackson? Sul serio?- disse lui quasi stupito. Insomma credevo lo avesse dedotto ormai.
- Già … ho fatto i provini e …ballerò nel prossimo tour con il resto del gruppo.- gli sorrisi soddisfatta di quell’avvenimento.
- è fantastico ! Sono felice per te. E quindi non state insieme?- fui quasi colta di sorpresa che lo tenesse a precisare di nuovo .
- No Tom! È solo per lavoro- gli risposi. Sorseggiamo il the nuovamente. Il mio cellulare squillò e lo tirai fuori per rispondere.
- Hai ancora quel catorcio di cellulare?- mi prese in giro lui. Gli feci la linguaccia e vidi chi mi stava chiamando. Era Michael.
- Pronto?!- feci io disinvolta
- Marta …come stai? Mi hanno avvertito dell’episodio …dove sei ora?- chiese lui quasi con foga ma io risposi con indifferenza .
- Sono a casa di un amico che mi ha tirato fuori da quell’impiccio- mi sentii come se avessi voluto fargli pesare il fatto di avermi dato buca per pranzo. Si è da me purtroppo. Sono sempre stata un po’ vendicativa , ma non molto. Fece una breve pausa.
- Oh …- iniziò poi – ti …ti va se passo a prenderti?- mi chiese lui calmatosi dall’affanno di prima
- Ma certo va bene… - gli dissi la via in cui abitava Tom e iniziai ad aspettarlo. Sorseggiai nuovamente il the dopo aver salutato Michael e aver riattaccato. Dopo un breve silenzio Tom mi chiese :
- Sta venendo qui?- tentava di mostrare un espressione più normale possibile ma nel suo sguardo passò un lampo di delusione.
- Si …dobbiamo riprendere con le prove e non voglio scomodarti ancora. – Mi alzai dalla sedia , afferrai la borsa che avevo posato affianco a me e salutai Tom con un grande abbraccio.
- Grazie amico ti devo un favore-
- Si me lo devi!- ridemmo entrambe e , dopo esserci scambiati i numeri di telefono uscii di casa.
L’auto di Michael arrivò 5 minuti dopo , si fermò davanti a me e salii.
- Tesoro come ti senti ? Sei emozionata?- mi chiese Maci che sembrava rischiasse l’iperventilazione , dopo che Michael annunciò la pausa.
- Tutto bene Maci ..tranquilla!- le sorrisi eccitatissima. E lei se ne accorse ,ovviamente , nonostante cercassi di sembrare calma. Ma in fondo che cosa c’era da agitarsi tanto. Era solo Michael…Jackson. Solo quel fantastico ballerino e cantante che un miliardo di ragazze sognavano. Sfortunatamente questi pensieri non mi aiutavano e così decisi di ricordare una volta per tutte cosa ero venuta a fare a New York. La carriera :prima di tutto. Feci un respiro profondo e vidi Michael avvicinarsi verso di me. Mi sorrise .
- Marta sei stata bravissima oggi – non mi aspettavo una frase del genere, davvero.
-Gra…grazie Michael- era un momento abbastanza di imbarazzo, forse solo per me. Questo è il brutto dei messaggi , che se ti dai appuntamento con una persona, il giorno dopo ti senti quasi in dovere di richiederlo, come se l’altra persona se ne fosse dimenticata. Cercai di guadagnare tempo. Bevvi un sorso d’acqua , infilai il felpone con il cappuccio e presi la borsa.
-Sei pronta per pranzare con me?- disse Michael con falsa altezzosità per poi sorridere. Grazie a Dio. Non se ne era dimenticato.
-Si . E tu lo sei per pranzare con me?- lo imitai e poi ridemmo insieme
- Ma certo… o aspetta il cellulare- infatti il suo cellulare squillava e con un gesto di scuse nei miei confronti rispose.
- Proprio ora? Ma in realtà io avrei un impegno… beh se non posso fare a meno. Ciao- Michael chiuse il cellulare e lo rimise in tasca.
- C’è …c’è qualche problema?- gli chiesi quasi con paura.
- Temo che oggi non possiamo pranzare insieme… un imprevisto urgente…io …- aveva davvero l’aria mortificata, o almeno così sembrava.
- Ma no tranquillo …capisco ! Sarà per un’altra volta- dissi io dispiaciuta ma senza darlo a vedere.
- Il problema è che …-cercava ancora di giustificarsi lui
- Michael…-gli misi una mano sulla spalla- è tutto ok- gli sorrisi debolmente. Mi avviai verso la porta de’uscita e lasciai lì Michael. Ero triste e ammetto che un po’ ci ero rimasta male. Infilai le mani in tasca , e con lo sguardo basso , arrivai in un pub. C’era abbastanza gente ma non era pieno e molti mi guardavano con aria strana e interrogativa.
- Ma lei …lei è Marta Maghiari…la ragazza di Michael Jackson…- urlò una ragazza seduta ad un tavolo. E un vocio impressionante di persone si alzò in tutto il locale. “Michael ha una ragazza …ecco perché non è venuto a pranzo con me oggi?!” fu il mio primo pensiero e mi cercai intorno per vedere a chi era riferita quella affermazione. Non fui felice quando mi accorsi che , la persona a cui si riferivano ero io. Iniziavano ad avvicinarsi , alcuni come se volessero sbranarmi , altri con occhi sognanti. Ma come mai tutti pensavano che fossi la sua ragazza? I miei occhi si sgranarono pensando alla giornata di ieri in cui dei fans si erano messi ad inseguire Michael , dopo pranzo. Avevano le macchinette! O cielo . Ed ora? Quella affermazione non poteva non farmi riflettere sui film assurdi che si fa la gente nella loro mente , solo perché ci avevano visti insieme. Ma il peggio arrivò dopo quando una ragazzina si avvicinò con un pennarello e un giornale con la foto mia e di Michael insieme in prima pagina e con un titolo scritto a caratteri cubitali che diceva “ Un nuovo amore per il re del pop” e in basso a destra “è Marta Maghiari una ballerina che parteciperà al nuovo tour di Jackson” . Guardai terrorizzata per poi scappare fuori dal locale. Correvano veloci , come se volevano assalirmi e mangiarmi viva . Dopo 5 minuti di corsa senza sosta ero stanchissima. Stavo per cedere e rallentai il passo.
- Hey per di qua!- sentii una voce maschile affianco a me . pensavo fosse solo frutto della mia immaginazione fino a quando non mi prese per il braccio e mi condusse in un vicoletto al ciglio della strada. La folla impazzita passò avanti , senza vedere la mia deviazione . Guardai in faccia il mio salvatore . Era un ragazzo sui 28 anni , biondo , occhi azzurri e alto.
- Tom!- gridai abbracciandolo. Lui mi fece segno di abbassare la voce , ma poi sorrise e ricambiò l’abbraccio. – Ma tu …cosa …come?- non riuscivo neanche a fargli una domanda di senso compiuto. Era divertito a quella scena , tuttavia iniziò a parlare lui.
- Marta… ti ho presa appena in tempo! Cosa hai combinato sta volta?- mi chiese lui ironicamente .
- Oddio Tom …è una lunga storia…ma tu come mi hai trovata?-
- Ho letto l’articolo su quella rivista e appena ho visto la tua foto ti ho riconosciuta. Per tua fortuna passavo di qua e ho potuto metterti in salvo!- sorrise lui con aria solenne
- Cielo …mi sei mancato Tom! – ci riabbracciammo nuovamente . Aveva un corpo avvolgente , possente , un fisico slanciato. Sembrava una coperta quando mi abbracciava.
- Anche tu Marta …non ci vediamo dai tempi del liceo. Vieni a casa mia così ti riposi e mi spieghi meglio tutto.- Avevo ritrovato un amico del liceo. Infatti avevo conosciuto Tom proprio in Italia.Con lui mi confidavo, scherzavo e ridevo. Era speciale e ritrovarlo dopo tanti anni mi aveva fatto molto piacere. Chissà cosa faceva in America, se era sposato, dove lavorava. Arrivammo a casa sua. E accidenti che casa , era davvero grande , moderna e elegante. Entrai tuttavia con un po’ di esitazione , non sapevo chi ci avrei trovato , ma lui mi tranquillizzò subito.
- Abito da solo Marta vieni avanti.- disse sorridente. Non me lo feci ripetere , tranquillizzata , e lo seguii con passi più decisi. Mi fece sedere davanti ad un tavolo in vetro altrettanto moderno e mi offrì un the .
- grazie Tom – gli sorrisi
- Figurati..allora Marta …oh scusi volevo dire ….signora Jackson- gli tirai un pugno leggero sulla spalla e ridemmo entrambe. Tom era sempre stato così . Un giocherellone.
- Smettila… Michael ed io eravamo andati solo a pranzo dopo il lavoro , sono i tabloid che montano tutto , come al solito.- Sorseggiai il the.
- Aspetta , aspetta , aspetta …lavori con Michael Jackson? Sul serio?- disse lui quasi stupito. Insomma credevo lo avesse dedotto ormai.
- Già … ho fatto i provini e …ballerò nel prossimo tour con il resto del gruppo.- gli sorrisi soddisfatta di quell’avvenimento.
- è fantastico ! Sono felice per te. E quindi non state insieme?- fui quasi colta di sorpresa che lo tenesse a precisare di nuovo .
- No Tom! È solo per lavoro- gli risposi. Sorseggiamo il the nuovamente. Il mio cellulare squillò e lo tirai fuori per rispondere.
- Hai ancora quel catorcio di cellulare?- mi prese in giro lui. Gli feci la linguaccia e vidi chi mi stava chiamando. Era Michael.
- Pronto?!- feci io disinvolta
- Marta …come stai? Mi hanno avvertito dell’episodio …dove sei ora?- chiese lui quasi con foga ma io risposi con indifferenza .
- Sono a casa di un amico che mi ha tirato fuori da quell’impiccio- mi sentii come se avessi voluto fargli pesare il fatto di avermi dato buca per pranzo. Si è da me purtroppo. Sono sempre stata un po’ vendicativa , ma non molto. Fece una breve pausa.
- Oh …- iniziò poi – ti …ti va se passo a prenderti?- mi chiese lui calmatosi dall’affanno di prima
- Ma certo va bene… - gli dissi la via in cui abitava Tom e iniziai ad aspettarlo. Sorseggiai nuovamente il the dopo aver salutato Michael e aver riattaccato. Dopo un breve silenzio Tom mi chiese :
- Sta venendo qui?- tentava di mostrare un espressione più normale possibile ma nel suo sguardo passò un lampo di delusione.
- Si …dobbiamo riprendere con le prove e non voglio scomodarti ancora. – Mi alzai dalla sedia , afferrai la borsa che avevo posato affianco a me e salutai Tom con un grande abbraccio.
- Grazie amico ti devo un favore-
- Si me lo devi!- ridemmo entrambe e , dopo esserci scambiati i numeri di telefono uscii di casa.
L’auto di Michael arrivò 5 minuti dopo , si fermò davanti a me e salii.
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
- Ciao Michael - gli dissi sorridente.
- Ciao Marta…- fece lui un po’ più serio di me.
- C’è qualcosa che non va?- gli chiesi vaga ma cosciente di ciò lo turbava .
- No nulla… - sembrava volesse lasciar cadere la cosa ma poi piano riprese – come mai non mi hai chiamato subito appena è successo quel macello?- chiese lui , senza imposizione , con un tono calmo.
- Avevo incontrato Tom , che era un mio amico di Liceo , ma poi ci siamo persi di vista dato che ha 28 anni e poi …tu avevi un impegno- pronunciai quelle ultime parole come se mi volessi mostrare un po’ dispiaciuta per il pranzo. E in fatti così era e lui se ne rese conto. – non volevo disturbarti.- L’aria si era fatta tesa, e mi sembrava di essere in auto con un perfetto sconosciuto. L’auto proseguì per altri 2 minuti quando , in silenzio. Io guardavo fuori dal finestrino e mi sembrava quasi di sentire l’esitazione di Michael nel voler dire qualcosa.
- Mi dispiace per oggi Marta… sono quegli imprevisti che mi accadono ormai da sempre a causa del mio mestiere. Mi dispiace anche che adesso sei stata catapultata nel mondo del gossip e questo non va bene…-
- Michael…- lo bloccai io. Quelle cose me le aveva già dette e non aveva bisogno di giustificarsi con me. Anche se non nego di apprezzare i suoi sforzi.
- No aspetta …voglio dirti che mi farò perdonare. Davvero- mi girai verso di lui , un piccolo sorriso fece capolino sul mio viso , e il suo viso si rasserenò finalmente.
- Se proprio insisti …va bene- conclusi – ma ti avverto che non sarà facile. – Usai un tono altezzoso che poi si sciolse in un vero sorriso.
-Vedrai ci riuscirò- e sorrise anche lui. Non riuscivo a resistere a quel sorriso, come ogni volta. Dovetti voltare subito il viso per evitare reazioni ambigue. Mi aveva fatta felice con quelle poche parole. E forse riuscivo a realizzare di avere un interesse per Michael. Arrivammo davanti all’hotel, entrammo e nella sala c’era già il resto del gruppo che ci aspettava allarmati. Maci aveva il cellulare in mano , forse era in procinto di chiamarmi .
- Eccoci ragazzi scusate il ritardo ma ho avuto un imprevisto…possiamo riprendere le prove- Ci disponemmo tutti in ordine .
- Ciao Maci- le dissi prima che la musica partisse.
- Ciao- . Quel saluto freddo non me lo aspettavo. La musica partì e non potei chiederle il motivo di quel suo atteggiamento. Le prove finirono dopo ore e finalmente potevamo andare a riposarci. Salutai tutti con un gesto della mano , poi mi rivolsi verso Michael , gli sorrisi ,e lui ricambiò con un occhiolino. Divino . Maci si era già avviata in camera senza neanche dirmelo. Chissà cosa le passa per la testa. Attraversai il corridoio , salii le scale e arrivai in camera. Maci fece finta di non accorgersi di me. Posai la borsa e la felpa che avevo in mano.
- Stancanti le prove di oggi eh?- le chiesi per iniziare una conversazione facendo finta di ignorare il so comportamento. Lei però rispose solo con un “mm” e si girò.
- Ok Maci …puoi dirmi che hai fatto?- le chiesi seria. Non averi continuato a farmi trattare come se avessi commesso chissà che crimine.
- Oh niente… è solo che …io ti ho detto tutto di me e Derek e tu invece …- la spronai a continuare con un gesto della testa. – Tu invece non mi hai detto che sei la ragazza di Michael nonostante io ti chiedessi come andava tra voi!- O cielo. Ancora con questa storia?! Ma che cavolata assurda.
- Maci non è vero !... –
- Si non credere che io sia stupida! Ho visto le foto!...-
- Maci ci hanno fotografati insieme dopo essere usciti dal locale in cui ci eravamo incontrati casualmente! … te lo avrei detto- insistevo seria e decisa.
Lei esitò un momento come se finalmente stesse davvero ascoltando le mie parole.
- I tabloid montano le notizie …dovresti saperlo!- riflettè un altro po’ . Poi il suo viso si rischiarò e finalmente assunse un aria pacifica.
- E ok … ti credo- disse dopo un pò
- Grazie a Dio … finalmente!- le sorrisi dopo un po’. Mezz’ora dopo Maci era già tornata normale, come se nulla fosse. Era un lato del suo carattere molto bello. Bastava la stretta di un dito per fare pace , come un bambino. Per darle prova della mia fiducia verso di lei le raccontai tutto , per filo e per segno, di quel pranzo, dei fans/paparazzi che ci avevano seguiti, gli narrai anche del avventura giornaliera , dell’incontro con Tom e della quasi discussione con Michael. E gli confessai perfino di ciò che iniziavo a provare verso di lui. Lei era felice di ascoltare e di darmi dei consigli e io ero davvero felice di aver trovato una bravissima amica.
Aiutai Maci a scegliere un vestito e il trucco per la sua serata con Derek. Sembra facciano davvero sul serio questi due. Maci era molto agitata ed emozionata. La potevo capire in fondo. Sembrava davvero presa da Derek. Uscì per le 20.00 dopo esserci salutate con un abbraccio stretto e dopo avergli dato un veloce “buona fortuna”. Bene. Ora inizia il mio piano per la serata. Mi precipitai davanti la televisione inserii il dvd di “Shutter Island” , presi la mia riserva di cioccolata che tenevo gelosamente nascosta in uno sportello del comodino, mi sistemai sul letto e iniziai a rilassarmi. Ma proprio quando avevo trovato finalmente una posizione comoda , suonò il campanello. Maledissi l’inventore di quegli aggeggi drindrinnosi e ,con uno sbuffo , andai ad aprire la porta. La mia espressione di stufo fu completamente sostituita da una di sorpresa e gioia dopo che ebbi visto chi era.
-Michael …ma cosa…- Michael era davanti a me ,sorridente , con dei fiori.
- Ciao Marta! Questi sono per te …- mi disse con aria infantile. Sembrava un bimbo timido. Presi i fiori e li osservai.
- Grazie Michael sono bellissimi …non dovevi…io non capisco perché tu lo abbia fatto…-
- Derek mi ha detto che oggi sarebbe uscito con Maci e non volevo lasciarti sola …poi ti avevo detto che mi sarei fatto perdonare per aver saltato il pranzo. E oggi ti porto in un posto speciale. Forza preparati!- Mi sorrise entusiasta.
-Faccio in un attimo …intanto accomodati.- lo feci entrare e improvvisamente mi resi conto che il mio letto era quasi interamente sommerso da cioccolata , caramelle e marshmallow. Ma ormai non potevo farci nulla. Se ne accorse subito e ridacchio divertito.
- Vedo che sei a dieta- mi prende in giro
- Spiritoso- gli dico io abbastanza imbarazzata ma poi ridacchiammo entrambe- e solo che avevo in mente una serata rilassante.- mi giustificai.
Andai nell’altra camera per cambiarmi , truccarmi e pettinarmi. Non sapevo dove mi avrebbe portata precisamente quindi non sapevo cosa indossare. Alla fine optai per una jeans stretto, ballerine nere e una maglia larga altrettanto nera. Sciolsi i capelli che fino a quel momento erano legati in una coda. Un filo di eyeliner , matita nera e burro cacao rosa ed fui pronta. Afferrai la giacca e la borsa nera a tracolla e mi presentai da Michael .
-Michael sono pron…- non feci in tempo a finire la frase che vidi Michael sul letto che dormiva beatamente. Sorrisi e lo capii. Queste prove, i preparativi per il tour erano estenuanti e Michael era stanco. Apprezzai comunque lo sforzo . Lasciai la borsa e il cappotto e mi stesi affianco a lui . Il sonno non tardò a portare nel mondo dei sogni anche me. Il mattino dopo ,mi svegliai sorridente aspettando di trovare Michael affianco a me che mi sorrideva. Ma vidi che non era così. Mi alzai abbastanza insonnolita e cercai un bigliettino che magari Michael mi aveva lasciato , ma nulla. Controllai il cellulare per vedere se c’era un messaggio ma ne trovai solo uno di Maci con scritto “Marta ci vediamo domani alle prove . Dormo da Derek un bacio”. È vero mi ero completamente dimenticata di Maci . Chissà se fosse rientrata e ci avesse visti ! Mi sarei dovuta sorbire uno dei suoi interrogatori di terzo grado il mattino dopo. Comunque di un messaggio di Michael non c’era traccia. Chiusi il cellulare un po’ delusa.
- Buongiorno Marta – sobbalzai a quelle parole e mi girai di scattò impaurita. Ma per fortuna vidi con mio grande piacere che si trattava di Michael .-scusa ti ho spaventata?!- Sorrisi
- Buongiorno Michael…pensavo te ne fossi andato.- gli risposi.
- Mi sono svegliato da poco anche io e per scusarmi di essermi addormentato ieri ti ho preparato la colazione.- solo allora notai che aveva in mano un grande vassoio con una tazza di latte e un cornetto caldo.
- Figurati Michael …si vedeva che eri proprio stanco. Comunque …grazie.- mi sedetti sul letto e lui mi imitò posando il vassoio su di esso.
- Si in questi giorni sono abbastanza esausto …forza ora mangia se no facciamo tardi!- mi sorrise dolcemente e io non mi feci ripetere l’ordine. Era tutto buonissimo.
- Comunque volevo dirti che non hai più bisogno di farti perdonare- gli dissi io dopo attimi di silenzio senza staccare gli occhi dalla colazione.
- O ma grazie- fece lui sorridendomi e senza smettere di guardarmi.
- Michael…perché mi fissi?- gli dissi dopo un po’ che il suo sguardo si faceva penetrante e io mi sentivo a disagio. Lui scosse la testa sorridente.
- Non lo so …c’è qualcosa in te che …mi attrae.- mi disse sinceramente. Io lo fissai con la bocca piena . Cioè Michael Jackson mi aveva appena detto che lo attraevo?! Mandai giù il boccone
-Oh …- mi uscì solo questo dalla bocca. Avevo finito la colazione.- Io adesso vado in bagno così mi preparo per le prove.- gli dissi con un tono un po’ imbarazzato. Si mi aveva fatta sentire felice, senza dubbio, ma ora ero anche un po’ a disagio. Dopo essermi lavata e infilata la tuta, uscii di casa con Michael . Arrivammo in sala prove dove toccava a me aspettare lui ora che doveva cambiarsi. Ma la solitudine non durò a lungo poiché Maci e Derek non arrivarono a tardare. Ci scambiammo un’occhiata della serie “non sai cosa devo dirti” entrambe e , Derek dopo aver capito la situazione, ci annunciò che sarebbe andato a comprare una bottiglia dell’acqua al negozio di fronte all’hotel. Uscito dalla sala Maci iniziò a raccontarmi la sua serata …o meglio… notatta con Derek mentre ci riscaldavamo. E io non potei fare a meno di raccontarle cosa mi era successo la sera prima. La giornata a quanto pare era partita bene per entrambe e la giornata di prove non ci sembrò poi così stancante.
- Ciao Marta…- fece lui un po’ più serio di me.
- C’è qualcosa che non va?- gli chiesi vaga ma cosciente di ciò lo turbava .
- No nulla… - sembrava volesse lasciar cadere la cosa ma poi piano riprese – come mai non mi hai chiamato subito appena è successo quel macello?- chiese lui , senza imposizione , con un tono calmo.
- Avevo incontrato Tom , che era un mio amico di Liceo , ma poi ci siamo persi di vista dato che ha 28 anni e poi …tu avevi un impegno- pronunciai quelle ultime parole come se mi volessi mostrare un po’ dispiaciuta per il pranzo. E in fatti così era e lui se ne rese conto. – non volevo disturbarti.- L’aria si era fatta tesa, e mi sembrava di essere in auto con un perfetto sconosciuto. L’auto proseguì per altri 2 minuti quando , in silenzio. Io guardavo fuori dal finestrino e mi sembrava quasi di sentire l’esitazione di Michael nel voler dire qualcosa.
- Mi dispiace per oggi Marta… sono quegli imprevisti che mi accadono ormai da sempre a causa del mio mestiere. Mi dispiace anche che adesso sei stata catapultata nel mondo del gossip e questo non va bene…-
- Michael…- lo bloccai io. Quelle cose me le aveva già dette e non aveva bisogno di giustificarsi con me. Anche se non nego di apprezzare i suoi sforzi.
- No aspetta …voglio dirti che mi farò perdonare. Davvero- mi girai verso di lui , un piccolo sorriso fece capolino sul mio viso , e il suo viso si rasserenò finalmente.
- Se proprio insisti …va bene- conclusi – ma ti avverto che non sarà facile. – Usai un tono altezzoso che poi si sciolse in un vero sorriso.
-Vedrai ci riuscirò- e sorrise anche lui. Non riuscivo a resistere a quel sorriso, come ogni volta. Dovetti voltare subito il viso per evitare reazioni ambigue. Mi aveva fatta felice con quelle poche parole. E forse riuscivo a realizzare di avere un interesse per Michael. Arrivammo davanti all’hotel, entrammo e nella sala c’era già il resto del gruppo che ci aspettava allarmati. Maci aveva il cellulare in mano , forse era in procinto di chiamarmi .
- Eccoci ragazzi scusate il ritardo ma ho avuto un imprevisto…possiamo riprendere le prove- Ci disponemmo tutti in ordine .
- Ciao Maci- le dissi prima che la musica partisse.
- Ciao- . Quel saluto freddo non me lo aspettavo. La musica partì e non potei chiederle il motivo di quel suo atteggiamento. Le prove finirono dopo ore e finalmente potevamo andare a riposarci. Salutai tutti con un gesto della mano , poi mi rivolsi verso Michael , gli sorrisi ,e lui ricambiò con un occhiolino. Divino . Maci si era già avviata in camera senza neanche dirmelo. Chissà cosa le passa per la testa. Attraversai il corridoio , salii le scale e arrivai in camera. Maci fece finta di non accorgersi di me. Posai la borsa e la felpa che avevo in mano.
- Stancanti le prove di oggi eh?- le chiesi per iniziare una conversazione facendo finta di ignorare il so comportamento. Lei però rispose solo con un “mm” e si girò.
- Ok Maci …puoi dirmi che hai fatto?- le chiesi seria. Non averi continuato a farmi trattare come se avessi commesso chissà che crimine.
- Oh niente… è solo che …io ti ho detto tutto di me e Derek e tu invece …- la spronai a continuare con un gesto della testa. – Tu invece non mi hai detto che sei la ragazza di Michael nonostante io ti chiedessi come andava tra voi!- O cielo. Ancora con questa storia?! Ma che cavolata assurda.
- Maci non è vero !... –
- Si non credere che io sia stupida! Ho visto le foto!...-
- Maci ci hanno fotografati insieme dopo essere usciti dal locale in cui ci eravamo incontrati casualmente! … te lo avrei detto- insistevo seria e decisa.
Lei esitò un momento come se finalmente stesse davvero ascoltando le mie parole.
- I tabloid montano le notizie …dovresti saperlo!- riflettè un altro po’ . Poi il suo viso si rischiarò e finalmente assunse un aria pacifica.
- E ok … ti credo- disse dopo un pò
- Grazie a Dio … finalmente!- le sorrisi dopo un po’. Mezz’ora dopo Maci era già tornata normale, come se nulla fosse. Era un lato del suo carattere molto bello. Bastava la stretta di un dito per fare pace , come un bambino. Per darle prova della mia fiducia verso di lei le raccontai tutto , per filo e per segno, di quel pranzo, dei fans/paparazzi che ci avevano seguiti, gli narrai anche del avventura giornaliera , dell’incontro con Tom e della quasi discussione con Michael. E gli confessai perfino di ciò che iniziavo a provare verso di lui. Lei era felice di ascoltare e di darmi dei consigli e io ero davvero felice di aver trovato una bravissima amica.
Aiutai Maci a scegliere un vestito e il trucco per la sua serata con Derek. Sembra facciano davvero sul serio questi due. Maci era molto agitata ed emozionata. La potevo capire in fondo. Sembrava davvero presa da Derek. Uscì per le 20.00 dopo esserci salutate con un abbraccio stretto e dopo avergli dato un veloce “buona fortuna”. Bene. Ora inizia il mio piano per la serata. Mi precipitai davanti la televisione inserii il dvd di “Shutter Island” , presi la mia riserva di cioccolata che tenevo gelosamente nascosta in uno sportello del comodino, mi sistemai sul letto e iniziai a rilassarmi. Ma proprio quando avevo trovato finalmente una posizione comoda , suonò il campanello. Maledissi l’inventore di quegli aggeggi drindrinnosi e ,con uno sbuffo , andai ad aprire la porta. La mia espressione di stufo fu completamente sostituita da una di sorpresa e gioia dopo che ebbi visto chi era.
-Michael …ma cosa…- Michael era davanti a me ,sorridente , con dei fiori.
- Ciao Marta! Questi sono per te …- mi disse con aria infantile. Sembrava un bimbo timido. Presi i fiori e li osservai.
- Grazie Michael sono bellissimi …non dovevi…io non capisco perché tu lo abbia fatto…-
- Derek mi ha detto che oggi sarebbe uscito con Maci e non volevo lasciarti sola …poi ti avevo detto che mi sarei fatto perdonare per aver saltato il pranzo. E oggi ti porto in un posto speciale. Forza preparati!- Mi sorrise entusiasta.
-Faccio in un attimo …intanto accomodati.- lo feci entrare e improvvisamente mi resi conto che il mio letto era quasi interamente sommerso da cioccolata , caramelle e marshmallow. Ma ormai non potevo farci nulla. Se ne accorse subito e ridacchio divertito.
- Vedo che sei a dieta- mi prende in giro
- Spiritoso- gli dico io abbastanza imbarazzata ma poi ridacchiammo entrambe- e solo che avevo in mente una serata rilassante.- mi giustificai.
Andai nell’altra camera per cambiarmi , truccarmi e pettinarmi. Non sapevo dove mi avrebbe portata precisamente quindi non sapevo cosa indossare. Alla fine optai per una jeans stretto, ballerine nere e una maglia larga altrettanto nera. Sciolsi i capelli che fino a quel momento erano legati in una coda. Un filo di eyeliner , matita nera e burro cacao rosa ed fui pronta. Afferrai la giacca e la borsa nera a tracolla e mi presentai da Michael .
-Michael sono pron…- non feci in tempo a finire la frase che vidi Michael sul letto che dormiva beatamente. Sorrisi e lo capii. Queste prove, i preparativi per il tour erano estenuanti e Michael era stanco. Apprezzai comunque lo sforzo . Lasciai la borsa e il cappotto e mi stesi affianco a lui . Il sonno non tardò a portare nel mondo dei sogni anche me. Il mattino dopo ,mi svegliai sorridente aspettando di trovare Michael affianco a me che mi sorrideva. Ma vidi che non era così. Mi alzai abbastanza insonnolita e cercai un bigliettino che magari Michael mi aveva lasciato , ma nulla. Controllai il cellulare per vedere se c’era un messaggio ma ne trovai solo uno di Maci con scritto “Marta ci vediamo domani alle prove . Dormo da Derek un bacio”. È vero mi ero completamente dimenticata di Maci . Chissà se fosse rientrata e ci avesse visti ! Mi sarei dovuta sorbire uno dei suoi interrogatori di terzo grado il mattino dopo. Comunque di un messaggio di Michael non c’era traccia. Chiusi il cellulare un po’ delusa.
- Buongiorno Marta – sobbalzai a quelle parole e mi girai di scattò impaurita. Ma per fortuna vidi con mio grande piacere che si trattava di Michael .-scusa ti ho spaventata?!- Sorrisi
- Buongiorno Michael…pensavo te ne fossi andato.- gli risposi.
- Mi sono svegliato da poco anche io e per scusarmi di essermi addormentato ieri ti ho preparato la colazione.- solo allora notai che aveva in mano un grande vassoio con una tazza di latte e un cornetto caldo.
- Figurati Michael …si vedeva che eri proprio stanco. Comunque …grazie.- mi sedetti sul letto e lui mi imitò posando il vassoio su di esso.
- Si in questi giorni sono abbastanza esausto …forza ora mangia se no facciamo tardi!- mi sorrise dolcemente e io non mi feci ripetere l’ordine. Era tutto buonissimo.
- Comunque volevo dirti che non hai più bisogno di farti perdonare- gli dissi io dopo attimi di silenzio senza staccare gli occhi dalla colazione.
- O ma grazie- fece lui sorridendomi e senza smettere di guardarmi.
- Michael…perché mi fissi?- gli dissi dopo un po’ che il suo sguardo si faceva penetrante e io mi sentivo a disagio. Lui scosse la testa sorridente.
- Non lo so …c’è qualcosa in te che …mi attrae.- mi disse sinceramente. Io lo fissai con la bocca piena . Cioè Michael Jackson mi aveva appena detto che lo attraevo?! Mandai giù il boccone
-Oh …- mi uscì solo questo dalla bocca. Avevo finito la colazione.- Io adesso vado in bagno così mi preparo per le prove.- gli dissi con un tono un po’ imbarazzato. Si mi aveva fatta sentire felice, senza dubbio, ma ora ero anche un po’ a disagio. Dopo essermi lavata e infilata la tuta, uscii di casa con Michael . Arrivammo in sala prove dove toccava a me aspettare lui ora che doveva cambiarsi. Ma la solitudine non durò a lungo poiché Maci e Derek non arrivarono a tardare. Ci scambiammo un’occhiata della serie “non sai cosa devo dirti” entrambe e , Derek dopo aver capito la situazione, ci annunciò che sarebbe andato a comprare una bottiglia dell’acqua al negozio di fronte all’hotel. Uscito dalla sala Maci iniziò a raccontarmi la sua serata …o meglio… notatta con Derek mentre ci riscaldavamo. E io non potei fare a meno di raccontarle cosa mi era successo la sera prima. La giornata a quanto pare era partita bene per entrambe e la giornata di prove non ci sembrò poi così stancante.
marina56- Moderator
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
Le prove erano finite tra scambi di sorrisi e occhiatine da entrambe e Michael prima di salutarci e di darci appuntamento per il lunedì seguente mi fece cenno di avvicinarmi , sorridendomi.
- Mi dica – gli dissi dopo essermi avvicinata , in tono ironico.
- Marta che ne dici se stasera …tusucissiconme…- pronunciò quest’ultimo pezzo in modo indecifrabile ,quasi come se non volesse farmelo capire.
- Prego? – gli risposi chiedendogli di ripetere. Lui fece un respiro , come per prendere coraggio , e dopo qualche secondo ripetè la frase in maniera più chiara.
- Io … dicevo… che ne diresti di uscire con me stasera?- abbassò il capo come se sapesse già che gli avrei dato una risposta negativa. Decisi di alleggerire la tensione che si era venuta a creare.
- mmm…non lo so – dissi altezzosamente- lasciami controllare l’agenda, sai sono una donna impegnata- Capì la mia ironia e stette al gioco.
- O ma prego prego , mi scusi se glielo chiedo con così poco preavviso- risi anche io e poi assumendo un atteggiamento più serio gli dissi.
- Penso che …si insomma vada bene- mi sorrise contento mentre un lampo di emozione attraversò i suoi magnifici occhi scuri.
- Bene allora passo a chiamarti in camera alle 8 va bene?-
- Perfetto – gli diedi un bacio sulla guancia e mi avviai verso la mia stanza d’albergo per prepararmi e si , anche per raccontare tutto a Maci.
- Maci ! – dissi emozionata vedendola ,dopo essere rientrata in camera.- Maci Maci ! Indovina chi mi ha invitata a cena stasera?- mi sentivo una di quelle ochette che si vedono nei telefilm tutte eccitate , non era da me , questo è certo, ma non mi importava. Stavo esprimendo i miei sentimenti a pieno.
- O Mio Dio ! uscirai con Michael- mi venne incontro e mi abbracciò. Ricambiai il gesto affettuosamente. Ma di colpo si bloccò, con gli occhi spalancati , che quasi mi fece paura.
- Ma Marta…- iniziò – Cosa…tu …cosa…- Intanto mi ero fatta seria anche io e mi stavo preoccupando. Ci doveva essere per forza qualche intoppo, è naturale.
- Cosa Maci?- gli chiesi
- Cosa indosserai??- io tirai un sospiro di sollievo ma lei no. Era seriamente preoccupata per questa scemenza?
- Ma non lo so… credo un jeans e una maglia…- mi mise una mano davanti alla bocca come per segno di tacere. Stava pensando.
- Ho trovato…- tirò fuori dal suo armadio un jeans nuovissimo blu e una maglia abbastanza larga che sembrava fatta di veli ,altrettanto sul blu con delle piccole sfumature azzurre e bianche ed una cinta azzurrina da legare sotto il seno. Le scarpe erano semplici ballerine sul celeste e una borsetta a tracolla del medesimo colore. Dopo essermi lavata e cambiata Maci si occupò del trucco e dei capelli. Per i capelli aveva optato per dei boccoli e aveva tirato il mio ciuffo su un lato bloccandolo con un fermaglietto luccicante . Poi mi mise un leggero rossetto rosa perla , un po’ di eyeliner e matita blu e giusto un po’ di blush. Tutto molto abbinato insomma perfino la giacca . A lavoro finito si allontanò da me di qualche passo e esaminò attentamente il suo operato. Dopo qualche secondo di attesa mi aveva fatto un cenno con la mano in segno di ok.
- Mi sento una bambola di porcellana- le confessai
- Sciocchezze Marta stai benissimo!- mi guardai e ci pensai un attimo. Se Maci diceva che andavo bene allora andavo davvero bene.
Suonarono al campanello e a quel suono il mio cuore fece doppia giravolta nel petto, mi si presentò un groppo in gola ma ,cercando di essere sicura andai ad aprire.
- Cavolo è lui…- dissi con aria preoccupata a Maci
- Già ! Su sbrigati…- mi incitò ad andare ad aprire mentre lei si “nascondeva ”nella stanza adiacente. Non me lo feci ripetere ma mi girai di colpo.
- Hey Maci …grazie- le dissi
- Di niente bellezza ora su vai!- ci sorridemmo e finalmente aprii la porta. Maci era sparita ma sapevo che aveva trovato un modo per assistere al suo arrivo.
- Ciao Michael!- gli dissi dopo aver aperto con un sorriso
- Ci… Marta …stai benissimo- mi disse un po’ sorpreso
- Grazie ..- mi ero fatta rossa in viso, ne sono sicura , ma fortunatamente sembrò non farci caso. Uscimmo dall’albergo .
- Allora Michael dove andiamo stasera?- gli chiesi curiosa dopo un po’.
- Oh vedrai è una sorpresa…spero ti piaccia- mi disse facendo l’occhiolino. Mi sentii avvampare ma cercai di non darlo a vedere. Mi aprì la porta della sua limousine e mi fece salire.
- Accidenti anche la limousine!- esclamai un po’ ironicamente
- E già solo per te – ridemmo entrambe . Salutai l’autista che ricambiò il mio gesto e mise in moto l’auto. Improvvisamente si fermò davanti ad un parco. Accidenti era proprio il parco in cui il gruppo di fans aveva inseguito Michael. Scendemmo entrambe dalla vettura e Michael mi prese per mano. Gli sorrisi dolcemente un po’ confusa su ciò che stava per succedere ma non mi volle dire nulla. Mi condusse sul prato fresco del parco e vidi che era illuminato da luci chiare , al centro di esso vi era una tovaglia e un cestino. Era tutto apparecchiato e risultava davvero uno scenario da film.
- è …è un pic-nic!- gli dissi gioiosa- un pic-nic nel parco…-
- …nel parco in cui ci hanno inseguito i paparazzi – concluse non lasciandomi finire la frase. Sorridemmo entrambe . La serata trascorse per il meglio. Insomma era perfetta. La luna splendeva alta in un cielo aperto e pieno di stelle, eravamo soli nel parco e Michael era riuscito a creare un’atmosfera davvero romantica. Adoravo tutto quello. Ma la cosa più perfetta quella sera era proprio lui. Quei riccioli neri che gli si posavano delicatamente sulle spalle , quegli occhi così avvolgenti e caldi, e poi, la cosa che mi aveva fatta innamorare di lui…il suo sorriso. Più splendente di qualsiasi stella , riusciva a farmi sognare ogni volta che lo vedessi. Sentivo di potermi lasciare andare con lui , di poter essere me stessa e di poter dimenticare la mia immagine di ballerina che non fa altro che frequentare le lezioni di danza. Mi sentivo davvero felice.
- Sai Marta … sin dal primo istante in cui ti ho vista ho capito che tu sei una persona speciale.Stai diventando importante per me- mi disse Michael all’improvviso dopo aver interrotto la risata del momento precedente.
- Ti ringrazio Michael… io sto bene quando sto con te e … sei l’unica persona che è riuscita a farmi sentire importante per quello che davvero sono , e non solo perché sono una brava ballerina.-
- Non sai quanto mi fa piacere sentirtelo dire- I nostri volti erano sempre più vicini ma d’improvviso capii che c’era solo una cosa che avrebbe potuto rendere quel momento ancora più speciale.
-Vieni con me dissi- alzandomi e avviandomi verso la grotta semicoperta dalle fronde degli alberi in cui ci eravamo nascosti quel famoso giorno. Inizialmente rimase sorpreso ma , capendo cosa avevo intenzione di fare mi seguì. Arrivati nel nostro magico luogo lo guardai negli occhi. Posò la sua mano sulla mia guancia accarezzandola e ,quando la luna ci aveva completamente avvolti nel suo chiarore, le sue labbra si posarono sulle mie delicatamente per unirsi in un bacio casto. Lentamente si staccarono e assunsero entrambe la forma di un sorriso.
- Il bacio più speciale della mia vita nel posto più speciale.- disse Michael guardandomi negli occhi.
- Già Michael anche per me- gli dissi e , prendendo il suo volto fra le mie mani, riunii le mie labbra alle sue . Il bacio era più appassionato e la sua lingua ormai chiedeva il permesso per entrare ed intrecciarsi con la mia. Mi cinse il busto con le sue calde braccia e mi sentii protetta . Lentamente, come una masochista che si priva del suo piacere più bello, allontano il mio viso dal suo.
- Si è fatto tardi Michael…dobbiamo andare- dissi in un sussurro. Fece un cenno con la testa di approvazione e , saliti sulla sua limousine che ci aspettava all’uscita del parco, mi riaccompagnò all’albergo salutandomi con delicato bacio.
-èstata la serata più bella della mia esistenza – riuscii solo a dire questo a Maci che fremeva nel sapere tutti i dettagli. Ma comprese e mi lasciò vagare ancora una notte in quel mio magico, reale, sogno.
- Mi dica – gli dissi dopo essermi avvicinata , in tono ironico.
- Marta che ne dici se stasera …tusucissiconme…- pronunciò quest’ultimo pezzo in modo indecifrabile ,quasi come se non volesse farmelo capire.
- Prego? – gli risposi chiedendogli di ripetere. Lui fece un respiro , come per prendere coraggio , e dopo qualche secondo ripetè la frase in maniera più chiara.
- Io … dicevo… che ne diresti di uscire con me stasera?- abbassò il capo come se sapesse già che gli avrei dato una risposta negativa. Decisi di alleggerire la tensione che si era venuta a creare.
- mmm…non lo so – dissi altezzosamente- lasciami controllare l’agenda, sai sono una donna impegnata- Capì la mia ironia e stette al gioco.
- O ma prego prego , mi scusi se glielo chiedo con così poco preavviso- risi anche io e poi assumendo un atteggiamento più serio gli dissi.
- Penso che …si insomma vada bene- mi sorrise contento mentre un lampo di emozione attraversò i suoi magnifici occhi scuri.
- Bene allora passo a chiamarti in camera alle 8 va bene?-
- Perfetto – gli diedi un bacio sulla guancia e mi avviai verso la mia stanza d’albergo per prepararmi e si , anche per raccontare tutto a Maci.
- Maci ! – dissi emozionata vedendola ,dopo essere rientrata in camera.- Maci Maci ! Indovina chi mi ha invitata a cena stasera?- mi sentivo una di quelle ochette che si vedono nei telefilm tutte eccitate , non era da me , questo è certo, ma non mi importava. Stavo esprimendo i miei sentimenti a pieno.
- O Mio Dio ! uscirai con Michael- mi venne incontro e mi abbracciò. Ricambiai il gesto affettuosamente. Ma di colpo si bloccò, con gli occhi spalancati , che quasi mi fece paura.
- Ma Marta…- iniziò – Cosa…tu …cosa…- Intanto mi ero fatta seria anche io e mi stavo preoccupando. Ci doveva essere per forza qualche intoppo, è naturale.
- Cosa Maci?- gli chiesi
- Cosa indosserai??- io tirai un sospiro di sollievo ma lei no. Era seriamente preoccupata per questa scemenza?
- Ma non lo so… credo un jeans e una maglia…- mi mise una mano davanti alla bocca come per segno di tacere. Stava pensando.
- Ho trovato…- tirò fuori dal suo armadio un jeans nuovissimo blu e una maglia abbastanza larga che sembrava fatta di veli ,altrettanto sul blu con delle piccole sfumature azzurre e bianche ed una cinta azzurrina da legare sotto il seno. Le scarpe erano semplici ballerine sul celeste e una borsetta a tracolla del medesimo colore. Dopo essermi lavata e cambiata Maci si occupò del trucco e dei capelli. Per i capelli aveva optato per dei boccoli e aveva tirato il mio ciuffo su un lato bloccandolo con un fermaglietto luccicante . Poi mi mise un leggero rossetto rosa perla , un po’ di eyeliner e matita blu e giusto un po’ di blush. Tutto molto abbinato insomma perfino la giacca . A lavoro finito si allontanò da me di qualche passo e esaminò attentamente il suo operato. Dopo qualche secondo di attesa mi aveva fatto un cenno con la mano in segno di ok.
- Mi sento una bambola di porcellana- le confessai
- Sciocchezze Marta stai benissimo!- mi guardai e ci pensai un attimo. Se Maci diceva che andavo bene allora andavo davvero bene.
Suonarono al campanello e a quel suono il mio cuore fece doppia giravolta nel petto, mi si presentò un groppo in gola ma ,cercando di essere sicura andai ad aprire.
- Cavolo è lui…- dissi con aria preoccupata a Maci
- Già ! Su sbrigati…- mi incitò ad andare ad aprire mentre lei si “nascondeva ”nella stanza adiacente. Non me lo feci ripetere ma mi girai di colpo.
- Hey Maci …grazie- le dissi
- Di niente bellezza ora su vai!- ci sorridemmo e finalmente aprii la porta. Maci era sparita ma sapevo che aveva trovato un modo per assistere al suo arrivo.
- Ciao Michael!- gli dissi dopo aver aperto con un sorriso
- Ci… Marta …stai benissimo- mi disse un po’ sorpreso
- Grazie ..- mi ero fatta rossa in viso, ne sono sicura , ma fortunatamente sembrò non farci caso. Uscimmo dall’albergo .
- Allora Michael dove andiamo stasera?- gli chiesi curiosa dopo un po’.
- Oh vedrai è una sorpresa…spero ti piaccia- mi disse facendo l’occhiolino. Mi sentii avvampare ma cercai di non darlo a vedere. Mi aprì la porta della sua limousine e mi fece salire.
- Accidenti anche la limousine!- esclamai un po’ ironicamente
- E già solo per te – ridemmo entrambe . Salutai l’autista che ricambiò il mio gesto e mise in moto l’auto. Improvvisamente si fermò davanti ad un parco. Accidenti era proprio il parco in cui il gruppo di fans aveva inseguito Michael. Scendemmo entrambe dalla vettura e Michael mi prese per mano. Gli sorrisi dolcemente un po’ confusa su ciò che stava per succedere ma non mi volle dire nulla. Mi condusse sul prato fresco del parco e vidi che era illuminato da luci chiare , al centro di esso vi era una tovaglia e un cestino. Era tutto apparecchiato e risultava davvero uno scenario da film.
- è …è un pic-nic!- gli dissi gioiosa- un pic-nic nel parco…-
- …nel parco in cui ci hanno inseguito i paparazzi – concluse non lasciandomi finire la frase. Sorridemmo entrambe . La serata trascorse per il meglio. Insomma era perfetta. La luna splendeva alta in un cielo aperto e pieno di stelle, eravamo soli nel parco e Michael era riuscito a creare un’atmosfera davvero romantica. Adoravo tutto quello. Ma la cosa più perfetta quella sera era proprio lui. Quei riccioli neri che gli si posavano delicatamente sulle spalle , quegli occhi così avvolgenti e caldi, e poi, la cosa che mi aveva fatta innamorare di lui…il suo sorriso. Più splendente di qualsiasi stella , riusciva a farmi sognare ogni volta che lo vedessi. Sentivo di potermi lasciare andare con lui , di poter essere me stessa e di poter dimenticare la mia immagine di ballerina che non fa altro che frequentare le lezioni di danza. Mi sentivo davvero felice.
- Sai Marta … sin dal primo istante in cui ti ho vista ho capito che tu sei una persona speciale.Stai diventando importante per me- mi disse Michael all’improvviso dopo aver interrotto la risata del momento precedente.
- Ti ringrazio Michael… io sto bene quando sto con te e … sei l’unica persona che è riuscita a farmi sentire importante per quello che davvero sono , e non solo perché sono una brava ballerina.-
- Non sai quanto mi fa piacere sentirtelo dire- I nostri volti erano sempre più vicini ma d’improvviso capii che c’era solo una cosa che avrebbe potuto rendere quel momento ancora più speciale.
-Vieni con me dissi- alzandomi e avviandomi verso la grotta semicoperta dalle fronde degli alberi in cui ci eravamo nascosti quel famoso giorno. Inizialmente rimase sorpreso ma , capendo cosa avevo intenzione di fare mi seguì. Arrivati nel nostro magico luogo lo guardai negli occhi. Posò la sua mano sulla mia guancia accarezzandola e ,quando la luna ci aveva completamente avvolti nel suo chiarore, le sue labbra si posarono sulle mie delicatamente per unirsi in un bacio casto. Lentamente si staccarono e assunsero entrambe la forma di un sorriso.
- Il bacio più speciale della mia vita nel posto più speciale.- disse Michael guardandomi negli occhi.
- Già Michael anche per me- gli dissi e , prendendo il suo volto fra le mie mani, riunii le mie labbra alle sue . Il bacio era più appassionato e la sua lingua ormai chiedeva il permesso per entrare ed intrecciarsi con la mia. Mi cinse il busto con le sue calde braccia e mi sentii protetta . Lentamente, come una masochista che si priva del suo piacere più bello, allontano il mio viso dal suo.
- Si è fatto tardi Michael…dobbiamo andare- dissi in un sussurro. Fece un cenno con la testa di approvazione e , saliti sulla sua limousine che ci aspettava all’uscita del parco, mi riaccompagnò all’albergo salutandomi con delicato bacio.
-èstata la serata più bella della mia esistenza – riuscii solo a dire questo a Maci che fremeva nel sapere tutti i dettagli. Ma comprese e mi lasciò vagare ancora una notte in quel mio magico, reale, sogno.
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
-Salve signorina Maghiari .Tom è in reception, la sta aspettando- Disse la donna che lavorava alla reception del mio albergo con voce affabile e quasi premurosa al telefono.
- La ringrazio arrivo subito- risposi per poi riattaccare.
Maci era fuori con Derek , il ballerino , e io ero pronta per andare con Tom a prendere un gelato. Scesi attraversando la grande e maestosa scalinata che portava alla hall intravidi subito il ciuffo biondo del mio amico. Era girato di spalle e probabilmente stava dando un’occhiata ai volantini esposti in reception. Zitta zitta mi avvicinai a lui e lo abbracciai da dietro.
- Tom!- lo salutai dopo essersi accorto di me.
- Hey! Marta… - ci salutammo con due baci sulle guance e uscimmo dall’hotel
- Ok dove mi porti amico mio?- gli chiesi dopo un po’
- andiamo in una gelateria che fa il miglior gelato di Los Angeles …vedrai- Mi fece salire sulla sua auto veloce e sottile e partì. Era una gran bella auto . Sedili in pelle, longilinea , di un nero fiammante. Del resto Tom aveva sempre avuto buon gusto . Scendemmo dall’auto dopo una decina di kilometri e mi ritrovai davanti ad un locale con una scritta lampeggiante al di fuori che illuminava a intermittenza un grosso cono gelato ed una scritta in corsivo con il nome della gelateria. Ci sedemmo ad un tavolino ed ordinammo i nostri gelati .
- Allora Marta… quando hai intenzione di presentarmi Michael Jackson?- fece lui con una punta di ironia
- Hm quando vuoi tu …- il mio viso si fece sognante al sol ricordo di Michael e i miei occhi iniziarono a fissare un punto non definito dello spazio. Come se stessi guardando un film d’amore. Tom assunse un espressione di uno che la sa lunga e , sorridendo , mi disse:
- Cosa devi raccontarmi?- abbassai lo sguardo mentre mi mordevo un labbro inferiore sorridente .- Avanti Mrta …non farmi stare sulle spine- mi incitò lui sinceramente curioso
- Beh nulla … io e Michael …ci siamo messi insieme…- Fui un po’ imbarazzata soprattutto per il fatto che lui era rimasto in silenzio con aria seria. Mi iniziai a preoccupare leggermente e lo guardai come per chiedergli un segno di vita. - E cosa aspettavi a dirmelo Mabel?- il suo viso si rischiarò e mi chiese più dettagli ma io , al contrario , assunsi un’aria arcigna. Odiavo quel nome e lui per dispetto mi chiamava così. Gli feci una linguaccia dopo aver fatto una sorta di sospiro di sollievo.
- Tom …non chiamarmi così! Sai che odio quel nome!- mi lagnai suscitando la sua ilarità.
- Eh si vedeva che eri cotta di lui …da come ne parlavi a casa mia quel pomeriggio…- ricordai con un sospiro il momento e provai ad immaginare la mia espressione. Mi vidi con due cuori al posto degli occhi e una grande bocca aperta e felice . Un po’ stile manga. Chissà se risultavo ancora così inebetita. Nonostante scossi la testa sorrisi. Gli raccontai del pic nic e della domenica dopo in cui mi aveva chiesto di provare a stare insieme , sempre nella grande grotta al parco. Lo trovai parecchio romantico e dissi di se. Era bello ripensarci e raccontare. Raccontare un momento felice , che mi aveva rischiarato la nebbia grigia nel cervello e …beh si …anche un po’ nel cuore. Tom mi ascoltava felice anche se spesso scorgevo in lui un non so che di malinconico . Fu ora di rientrare e il mio amico mi riaccompagnò in albergo.
- Tom?!- gli chiesi durante il tragitto verso l’hotel.
- Hm?- mi rispose come se fosse concentrato troppo sulla guida per poter rispondere con una parola di senso compiuto.
- Tu …si insomma…sei felice che io e Michael stiamo insieme?- mi scoprii a chiedere. In fondo era un mio amico e il suo parere mi interessava.
- Ma certo Marta …se va bene per te va bene anche per me. – mi accennò un sorriso ma non ero convinta di quella risposta.
- Sai a volte , quando te ne parlo, mi sembra di vederti un po’ … triste- finalmente si concentrò sulle mie parole mantenendo un’aria seria.
- Ricordi quando alle superiori ti eri invaghita di quel tizio , James? – mi chiese
- Si – acconsentii io senza capire cosa c’entrasse con quell’argomento-
- Ricordi che me ne parlavi sempre , con sguardo sognante e cotto-
-Credo di si…- dissi io scuotendo il capo non capendo ancora cosa c’entrasse quell’argomento.
- E ricordi anche quanto ci sei stata male quando hai scoperto che …ti tradiva?Io si …lo ricordo. Ricordo che piangevi sulla mia spalla , ricordo che non riuscivo più a farti sorridere . Mi è sembrato di rivivere lo stesso episodio a distanza di anni. Me ne hai parlato , ti si legge in viso che ne ti piace molto, e ora state insieme. Io non sono triste , Marta , io sono preoccupato. Ho paura che tu possa stare male ancora...- Chinai il capo , come se mi sentissi in colpa. Lo guardai seria anche io facendogli intendere di aver capito cosa intendeva. Mi voleva bene e voleva proteggermi.
- Ma poi ho pensato: se non si rischia non si saprà mai se sarebbe potuta durare…- con mio grande stupore continuò il suo pensiero in questo modo, forse sentendosi anche in colpa di avermi fatto rivivere quei momenti . -… e tu devi rischiare. Ti meriti tutto il bene di questo mondo e io di certo non ti impedirò di rischiare per ottenerlo.- Gli sorrisi amorevolmente e ricambiò. Arrivammo davanti l’albergo e io dovevo scendere. Lo abbracciai forte.
- Grazie Tom…sei un vero amico.-
- Anche tu Marta lo sei.- Lo salutai e ,scesa dall’auto , entrai nell’albergo. Salii la scalinata ,imboccai il corridoio a destra ed entrai in camera. Il tempo di sistemarmi che il mio telefono squillò. Era Michael.
- Michael!- risposi affettuosamente.
- Marta…sei tornata?- mi chiese lui felice di sentirmi.
- Si sono rientrata in albergo da dieci minuti.-
- Oh spero che tu ti sia divertita… senti che ne dici se stasera andiamo a mangiare fuori?- Sapevo che aveva qualcosa in mente. Strinsi sorridente le labbra.
- Certo Michael. Ti aspetto qui.- riattaccammo entrambe e corsi a cambiarmi. Non vedevo l’ora di rivederlo. Già mi mancavano quei grandi occhi castani e quei suoi baci dolci.
Finimmo la cena e io e Michael passeggiavamo sotto il chiarore delle stelle. Era stata una serata meravigliosa. Michael aveva prenotato in un locale abbastanza lussuoso, uno così non lo avevo neanche mai visto da lontano. Prese una sala tutta per noi , pareti sul verde e addirittura tovaglie e stoviglie del medesimo colore. Il verde era il mio colore preferito e lui, Michael Jackson , se ne era ricordato. Ispira una tale tranquillità. Ero rimasta stupita felice del fatto che Michael volesse stare solo con me , lontano dagli altri ospiti del locale , ma affittare un’intera sala era abbastanza costoso. Ne ero lusingata tuttavia. Ero stata davvero bene.
Ci tenevamo per mano , camminando lentamente su una stradina illuminata da mille faretti , con intorno una graziosa erbetta , fuori dal centro della città. Eravamo soli e raramente si scorgeva qualche altra coppietta. D’improvviso mi guardò e mi sorrise. Si bloccò.
- Sai Marta …ti ho preso una cosa- mi disse sorridente.
- davvero? – sorrisi colta di sorpresa . Frugò nel taschino della sua giacca e ne estrasse una piccola scatoletta. I miei occhi brillavano e le mie guance iniziarono ad avvampare. O mio Dio, cosa c’era lì dentro?
- aprilo- mi porse la scatolina sorridente. La afferrai e la aprii con grande curiosità.
- O mio Dio Michael…-
- Ti piace?-
- Se mi piace? Io lo adoro!- Michael mi aveva regalato un fantastico ciondolo a cuore con incise sul retro le nostre iniziali. C’era anche un bigliettino accanto in cui c’era scritto “per la ragazza più bella che io conosca” Lo guardai amorevolmente negli occhi, sentivo gli occhi riempirsi di lacrime per la commozione ma mi contenei . Gli misi le braccia al collo e lo baciai appassionatamente. Mi cinse i fianchi con le braccia . Ero felice di quel suo regalo e volevo ricambiarlo.
Michael mi riaccompagnò in hotel , sino alla porta della mia camera .
- Allora ci vediamo domani alle prove Marta.- disse sorridendomi. Quel sorriso…
- Perchè domani? Non ti va di restare un altro po’ in camera?- lo invitai a restare dolcemente. Entrò. Mi cambiai indossando un maglione lungo e comodo mentre lui si era seduto sul letto di Maci e osservava fuori dalla finestra.
- Ti va di vedere un film?- gli chiesi
- Oh certo..che film?- rispose lui entusiasta dell’idea
- Non so…un horror?- chiesi io mettendo in risalto il genere del film cercando di far trasparire qualcosa di spaventoso dal tono di voce. Mi sorrise
- Meglio di no…non vorrei che tu avessi troppa paura.- fece lui quasi risoluto.
- Oh tranquillo … - gli sorrisi – Sono altre le cose che mi spaventano…-dissi enigmatica
- Ah si ..e quali sarebbero?- mi chiese lui stando al gioco.
- mmm..ad esempio le tue fans o i paparazzi che mi rincorrono per kilometri e sembrano che mi vogliano uccidere- Ridacchiammo entrambe dando ironia all’intero discorso. Infilai il dvd nel lettore , ci sedemmo sul mio letto . Le immagini paurose e i suoni inquietanti scorrevano sullo schermo e io mi stringevo sempre più al petto di Michael. Non pensavo che mi avessero fatto tanta paura …in fondo ero sempre stata cosciente del fatto che erano solo film. Ma come ben presto mi resi conto nuovamente stavo cambiando e la mia corazza dura si stava rompendo, in modo che le mie emozioni prendessero più piede nella mia vita. Michael mi cinse la schiena con il braccio, come in segno di protezione. E anche se tutto può sembrare assurdo e insensato mi sentivo davvero protetta da quel film.
- Tutto ok?-
- Si …sono …tranquilla-mentivo naturalmente.
-Vuoi che spenga?- mi chiese dolcemente Michael dopo un pò in un sussurro essendosi reso conto che non ero poi così tranquilla. Feci cenno di no con la testa, un no un po’ confuso a dire la verità. Non volevo vedere il film ma non volevo neanche fare la figura della frignona. Così feci un respiro e continuai a guardare quell’orrendo guazzabuglio di sangue , cadaveri e esorcismi vari. Un urlo acuto provenne dal televisore e io sobbalzai . Mi imponevo di stare calma ma i miei sforzi erano vani. Michael afferrò il telecomando e spense la televisione.
- Ok per oggi basta così – Disse Michel avendo capito la situazione. Mi prese in braccio come una bambina e mi adagiò delicatamente sul letto rimboccandomi le coperte. Ero stanca e i miei occhi si stavano chiudendo. Michael stava già prendendo la sua giacca per andare via e lasciarmi riposare ma non volevo che mi lasciasse sola .
- Michael…-lo chiamai
- Si ?- rispose lui
- Non andare via …resta con me questa notte-
- Come vuoi piccola- Mi diede un bacio sulla fronte e si coricò affianco a me sul letto. E sentendomi sicura , chiusi gli occhi , abbandonandomi al sonno e al calore di Michae
- La ringrazio arrivo subito- risposi per poi riattaccare.
Maci era fuori con Derek , il ballerino , e io ero pronta per andare con Tom a prendere un gelato. Scesi attraversando la grande e maestosa scalinata che portava alla hall intravidi subito il ciuffo biondo del mio amico. Era girato di spalle e probabilmente stava dando un’occhiata ai volantini esposti in reception. Zitta zitta mi avvicinai a lui e lo abbracciai da dietro.
- Tom!- lo salutai dopo essersi accorto di me.
- Hey! Marta… - ci salutammo con due baci sulle guance e uscimmo dall’hotel
- Ok dove mi porti amico mio?- gli chiesi dopo un po’
- andiamo in una gelateria che fa il miglior gelato di Los Angeles …vedrai- Mi fece salire sulla sua auto veloce e sottile e partì. Era una gran bella auto . Sedili in pelle, longilinea , di un nero fiammante. Del resto Tom aveva sempre avuto buon gusto . Scendemmo dall’auto dopo una decina di kilometri e mi ritrovai davanti ad un locale con una scritta lampeggiante al di fuori che illuminava a intermittenza un grosso cono gelato ed una scritta in corsivo con il nome della gelateria. Ci sedemmo ad un tavolino ed ordinammo i nostri gelati .
- Allora Marta… quando hai intenzione di presentarmi Michael Jackson?- fece lui con una punta di ironia
- Hm quando vuoi tu …- il mio viso si fece sognante al sol ricordo di Michael e i miei occhi iniziarono a fissare un punto non definito dello spazio. Come se stessi guardando un film d’amore. Tom assunse un espressione di uno che la sa lunga e , sorridendo , mi disse:
- Cosa devi raccontarmi?- abbassai lo sguardo mentre mi mordevo un labbro inferiore sorridente .- Avanti Mrta …non farmi stare sulle spine- mi incitò lui sinceramente curioso
- Beh nulla … io e Michael …ci siamo messi insieme…- Fui un po’ imbarazzata soprattutto per il fatto che lui era rimasto in silenzio con aria seria. Mi iniziai a preoccupare leggermente e lo guardai come per chiedergli un segno di vita. - E cosa aspettavi a dirmelo Mabel?- il suo viso si rischiarò e mi chiese più dettagli ma io , al contrario , assunsi un’aria arcigna. Odiavo quel nome e lui per dispetto mi chiamava così. Gli feci una linguaccia dopo aver fatto una sorta di sospiro di sollievo.
- Tom …non chiamarmi così! Sai che odio quel nome!- mi lagnai suscitando la sua ilarità.
- Eh si vedeva che eri cotta di lui …da come ne parlavi a casa mia quel pomeriggio…- ricordai con un sospiro il momento e provai ad immaginare la mia espressione. Mi vidi con due cuori al posto degli occhi e una grande bocca aperta e felice . Un po’ stile manga. Chissà se risultavo ancora così inebetita. Nonostante scossi la testa sorrisi. Gli raccontai del pic nic e della domenica dopo in cui mi aveva chiesto di provare a stare insieme , sempre nella grande grotta al parco. Lo trovai parecchio romantico e dissi di se. Era bello ripensarci e raccontare. Raccontare un momento felice , che mi aveva rischiarato la nebbia grigia nel cervello e …beh si …anche un po’ nel cuore. Tom mi ascoltava felice anche se spesso scorgevo in lui un non so che di malinconico . Fu ora di rientrare e il mio amico mi riaccompagnò in albergo.
- Tom?!- gli chiesi durante il tragitto verso l’hotel.
- Hm?- mi rispose come se fosse concentrato troppo sulla guida per poter rispondere con una parola di senso compiuto.
- Tu …si insomma…sei felice che io e Michael stiamo insieme?- mi scoprii a chiedere. In fondo era un mio amico e il suo parere mi interessava.
- Ma certo Marta …se va bene per te va bene anche per me. – mi accennò un sorriso ma non ero convinta di quella risposta.
- Sai a volte , quando te ne parlo, mi sembra di vederti un po’ … triste- finalmente si concentrò sulle mie parole mantenendo un’aria seria.
- Ricordi quando alle superiori ti eri invaghita di quel tizio , James? – mi chiese
- Si – acconsentii io senza capire cosa c’entrasse con quell’argomento-
- Ricordi che me ne parlavi sempre , con sguardo sognante e cotto-
-Credo di si…- dissi io scuotendo il capo non capendo ancora cosa c’entrasse quell’argomento.
- E ricordi anche quanto ci sei stata male quando hai scoperto che …ti tradiva?Io si …lo ricordo. Ricordo che piangevi sulla mia spalla , ricordo che non riuscivo più a farti sorridere . Mi è sembrato di rivivere lo stesso episodio a distanza di anni. Me ne hai parlato , ti si legge in viso che ne ti piace molto, e ora state insieme. Io non sono triste , Marta , io sono preoccupato. Ho paura che tu possa stare male ancora...- Chinai il capo , come se mi sentissi in colpa. Lo guardai seria anche io facendogli intendere di aver capito cosa intendeva. Mi voleva bene e voleva proteggermi.
- Ma poi ho pensato: se non si rischia non si saprà mai se sarebbe potuta durare…- con mio grande stupore continuò il suo pensiero in questo modo, forse sentendosi anche in colpa di avermi fatto rivivere quei momenti . -… e tu devi rischiare. Ti meriti tutto il bene di questo mondo e io di certo non ti impedirò di rischiare per ottenerlo.- Gli sorrisi amorevolmente e ricambiò. Arrivammo davanti l’albergo e io dovevo scendere. Lo abbracciai forte.
- Grazie Tom…sei un vero amico.-
- Anche tu Marta lo sei.- Lo salutai e ,scesa dall’auto , entrai nell’albergo. Salii la scalinata ,imboccai il corridoio a destra ed entrai in camera. Il tempo di sistemarmi che il mio telefono squillò. Era Michael.
- Michael!- risposi affettuosamente.
- Marta…sei tornata?- mi chiese lui felice di sentirmi.
- Si sono rientrata in albergo da dieci minuti.-
- Oh spero che tu ti sia divertita… senti che ne dici se stasera andiamo a mangiare fuori?- Sapevo che aveva qualcosa in mente. Strinsi sorridente le labbra.
- Certo Michael. Ti aspetto qui.- riattaccammo entrambe e corsi a cambiarmi. Non vedevo l’ora di rivederlo. Già mi mancavano quei grandi occhi castani e quei suoi baci dolci.
Finimmo la cena e io e Michael passeggiavamo sotto il chiarore delle stelle. Era stata una serata meravigliosa. Michael aveva prenotato in un locale abbastanza lussuoso, uno così non lo avevo neanche mai visto da lontano. Prese una sala tutta per noi , pareti sul verde e addirittura tovaglie e stoviglie del medesimo colore. Il verde era il mio colore preferito e lui, Michael Jackson , se ne era ricordato. Ispira una tale tranquillità. Ero rimasta stupita felice del fatto che Michael volesse stare solo con me , lontano dagli altri ospiti del locale , ma affittare un’intera sala era abbastanza costoso. Ne ero lusingata tuttavia. Ero stata davvero bene.
Ci tenevamo per mano , camminando lentamente su una stradina illuminata da mille faretti , con intorno una graziosa erbetta , fuori dal centro della città. Eravamo soli e raramente si scorgeva qualche altra coppietta. D’improvviso mi guardò e mi sorrise. Si bloccò.
- Sai Marta …ti ho preso una cosa- mi disse sorridente.
- davvero? – sorrisi colta di sorpresa . Frugò nel taschino della sua giacca e ne estrasse una piccola scatoletta. I miei occhi brillavano e le mie guance iniziarono ad avvampare. O mio Dio, cosa c’era lì dentro?
- aprilo- mi porse la scatolina sorridente. La afferrai e la aprii con grande curiosità.
- O mio Dio Michael…-
- Ti piace?-
- Se mi piace? Io lo adoro!- Michael mi aveva regalato un fantastico ciondolo a cuore con incise sul retro le nostre iniziali. C’era anche un bigliettino accanto in cui c’era scritto “per la ragazza più bella che io conosca” Lo guardai amorevolmente negli occhi, sentivo gli occhi riempirsi di lacrime per la commozione ma mi contenei . Gli misi le braccia al collo e lo baciai appassionatamente. Mi cinse i fianchi con le braccia . Ero felice di quel suo regalo e volevo ricambiarlo.
Michael mi riaccompagnò in hotel , sino alla porta della mia camera .
- Allora ci vediamo domani alle prove Marta.- disse sorridendomi. Quel sorriso…
- Perchè domani? Non ti va di restare un altro po’ in camera?- lo invitai a restare dolcemente. Entrò. Mi cambiai indossando un maglione lungo e comodo mentre lui si era seduto sul letto di Maci e osservava fuori dalla finestra.
- Ti va di vedere un film?- gli chiesi
- Oh certo..che film?- rispose lui entusiasta dell’idea
- Non so…un horror?- chiesi io mettendo in risalto il genere del film cercando di far trasparire qualcosa di spaventoso dal tono di voce. Mi sorrise
- Meglio di no…non vorrei che tu avessi troppa paura.- fece lui quasi risoluto.
- Oh tranquillo … - gli sorrisi – Sono altre le cose che mi spaventano…-dissi enigmatica
- Ah si ..e quali sarebbero?- mi chiese lui stando al gioco.
- mmm..ad esempio le tue fans o i paparazzi che mi rincorrono per kilometri e sembrano che mi vogliano uccidere- Ridacchiammo entrambe dando ironia all’intero discorso. Infilai il dvd nel lettore , ci sedemmo sul mio letto . Le immagini paurose e i suoni inquietanti scorrevano sullo schermo e io mi stringevo sempre più al petto di Michael. Non pensavo che mi avessero fatto tanta paura …in fondo ero sempre stata cosciente del fatto che erano solo film. Ma come ben presto mi resi conto nuovamente stavo cambiando e la mia corazza dura si stava rompendo, in modo che le mie emozioni prendessero più piede nella mia vita. Michael mi cinse la schiena con il braccio, come in segno di protezione. E anche se tutto può sembrare assurdo e insensato mi sentivo davvero protetta da quel film.
- Tutto ok?-
- Si …sono …tranquilla-mentivo naturalmente.
-Vuoi che spenga?- mi chiese dolcemente Michael dopo un pò in un sussurro essendosi reso conto che non ero poi così tranquilla. Feci cenno di no con la testa, un no un po’ confuso a dire la verità. Non volevo vedere il film ma non volevo neanche fare la figura della frignona. Così feci un respiro e continuai a guardare quell’orrendo guazzabuglio di sangue , cadaveri e esorcismi vari. Un urlo acuto provenne dal televisore e io sobbalzai . Mi imponevo di stare calma ma i miei sforzi erano vani. Michael afferrò il telecomando e spense la televisione.
- Ok per oggi basta così – Disse Michel avendo capito la situazione. Mi prese in braccio come una bambina e mi adagiò delicatamente sul letto rimboccandomi le coperte. Ero stanca e i miei occhi si stavano chiudendo. Michael stava già prendendo la sua giacca per andare via e lasciarmi riposare ma non volevo che mi lasciasse sola .
- Michael…-lo chiamai
- Si ?- rispose lui
- Non andare via …resta con me questa notte-
- Come vuoi piccola- Mi diede un bacio sulla fronte e si coricò affianco a me sul letto. E sentendomi sicura , chiusi gli occhi , abbandonandomi al sonno e al calore di Michae
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
La mattina dopo mi svegliai con il dolce calore di Michael sulla pelle, le sue braccia tenevano il mio viso vicino al suo petto e io mi sentivo in paradiso. Aprii delicatamente gli occhi ancora un po’ insonnolita e l’immagine del dolce sorriso di Michael mi rianimò del tutto. Un bel modo di iniziare la giornata , certo.
- Buongiorno dormigliona- mi disse Michael probabilmente facendo riferimento al lungo tempo per cui ho dormito.
- Buongiorno Michael- guardandolo mi veniva naturalmente socchiudere gli occhi , come se un raggio di luce mi venisse puntato contro e io avessi bisogno di ridurre l’apertura delle palpebre per non sentirmi cieca . Mi sollevai a sedere sul letto e tirai le braccia in alto per stirarmi. Sorrisi e Michael mi imitò.
- Grazie per essere rimasto qui stanotte …- gli dissi guardandolo negli occhi
- Figurati…non potevo lasciare che la mia ragazza facesse brutti sogni dopo essersi tanto spaventata per un film horror- fece lui come per farmi ricordare il fatto che io avevo avuto paura. Gli lanciai un’occhiata storta.
- Io non ho avuto affatto paura…è solo che ero…-mi affrettai a giustificarmi
- …spaventata!- completò Michael la mia frase
- … in realtà intendevo dire stanca…- precisai correggendolo.
- Certo piccola…- mi diede un bacio sulla fronte – oggi abbiamo solo la sessione pomeridiana di prove quindi ti porto a fare un giro!- Mi annunciò
- Davvero?-chiesi frastornata io. Ridacchiò .
- Si ti porto a fare colazione fuori- mi sorrise amorevolmente
- Fantastico…mi preparo- mi alzai dal letto e iniziai a lavarmi e a vestirmi. Indossai una maglietta bianca con sopra una felpa a zip azzurra aderente e un jeans blu chiaro. Faceva piuttosto caldo fuori. Presi una tracolla e ci misi dentro cellulare e portafoglio e fui pronta.
- Mi avvicinai da dietro a Michael che evidentemente non si era accorto che io ero pronta e gli diedi un bacio sulla guancia. Si girò di scatto e mi sorrise.
- Allora andiamo?- dissi io quasi imitando una bambina che attende di essere portata al parco giochi. Ridacchiò.
- Certo.- Uscimmo dall’hotel tenendoci per mano aspettandomi di trovare la solita limousine che ci attendeva davanti all’ingresso. E invece nulla. Michael ignorò la mia espressione spaesata e mi tirò tenendomi per mano fino ad arrivare davanti ad una graziosa vespa rossa. Lo guardai sbalordita.
- E questa da dove salta fuori?- gli chiesi ironica e curiosa allo stesso tempo.
- So che in Italia si usano tuttora molto e dato che la mia ragazza è italiana non posso tralasciare questo dettaglio.- fece lui orgoglioso di quel gioiellino rosso nuovo di zecca. Ridacchiai esterrefatta . Aveva comprato una vespa perché io ero Italiana!?! O mio Dio non svegliatemi vi prego. Non riuscivo a dire niente e mi limitavo ad osservarla sorridente. Salì in sella e mi porse un casco .
- Dai Marta salta su!- non me lo feci ripetere . Afferrai il casco e mi sedei sulla fantastica vespa . Viaggiammo allegramente sul veicolo . Era bello ammirare Los Angeles da lì , con il vento tra i capelli e si beh…con Michael Jackson davanti che la guidava e ogni tanto si girava a sorridermi,forse per vedere che espressione avevo. Si fermò davanti ad un bar da dove usciva un odore di cornetti caldi buonissimo. Seduti al tavolo Michael si tirò su il cappuccio della felpa e abbassò lo sguardo per non essere notato anche se, come gli dicevo , avrebbe potuto fare l’effetto contrario. Sembrava quasi terrorizzato dai paparazzi.
- Non amo farmi fotografare quando esco . Non voglio farmi vedere in giro...- disse lui rispondendo alle mie affermazioni. Era chiaro. Non voleva farsi vedere in giro per essere fotografato. Forse non voleva farsi vedere in giro con me. Quel pensiero mi attraversò in un lampo nei miei pensieri , squarciandoli ed aprendo un solo nella mia mente. La mia espressione anche deve essere mutata dato che Michael iniziò a guardarmi curioso .
- Marta tutto ok? Ho detto qualcosa che non va?- si preoccupò.
- Ma …ma certo.- dissi non cambiando espressione del volto. In fondo quel gelido pensiero risiedeva ancora nella mia testa.
- No Marta davvero…cosa c’è?- se ne era accorto che qualcosa mi stava turbando.
-è solo che …-
- O mio Dio è Michael Jackson con la sua ragazza!- un urlo che proveniva dietro di noi mi interruppe. Michael sgranò gli occhi e io cercavo il suo sguardo come per farmi suggerire una via di fuga. I flash non tardarono ad arrivare e la folla che intanto aveva incominciato a urlare iniziò a circondarci , quasi per non lasciarci via di fuga.
- Parli del diavolo…- iniziai io. Non sapevamo che fare . Eravamo in “trappola”.
- Scappa- mi disse Michael. Iniziammo a correre fuori dal locale , come ladri che non avevano pagato il conto, ed ebbi una sensazione di dejavu . Chissà Michael quante volte ha dovuto vedersela con questi tizi armati di macchinette fotografiche e lingua lunga . Michael si voltò per guardare dove era la folla e io lo imitai , scoppiando a ridere fragorosamente quando una , la più pazza, inciampò finendo con il musa per terra , provocando una sorta di “effetto domino” con le persone dietro di lei. Il mio stomaco era dolorante dopo che avevo unito corsa a risate che ancora riuscivo a placare ,quando finalmente trovammo rifugio.
- Oddio …l’hai vista?- mi chiese retoricamente Michael ridendo a crepa pelle.
- S …si ! Assurda- commentai io tra una risata e l’altra mantenendomi la pancia per il dolore. Restammo lì, seduti in quel vicoletto ancora a lungo per goderci gli attimi che fortunatamente riuscivamo ad ironizzare.
Alle prove , il pomeriggio, tutto si ripercosse a nostro svantaggio dato che eravamo abbastanza stanchi e a turno ,ripensando alla mattina precedente , scoppiavamo a ridere , trascinando nel ricordo di quel momento anche l’altro. Ma sfortunatamente , sembrava proprio che quelle risate così allegre dovessero essere le ultime per un lungo periodo.
- Buongiorno dormigliona- mi disse Michael probabilmente facendo riferimento al lungo tempo per cui ho dormito.
- Buongiorno Michael- guardandolo mi veniva naturalmente socchiudere gli occhi , come se un raggio di luce mi venisse puntato contro e io avessi bisogno di ridurre l’apertura delle palpebre per non sentirmi cieca . Mi sollevai a sedere sul letto e tirai le braccia in alto per stirarmi. Sorrisi e Michael mi imitò.
- Grazie per essere rimasto qui stanotte …- gli dissi guardandolo negli occhi
- Figurati…non potevo lasciare che la mia ragazza facesse brutti sogni dopo essersi tanto spaventata per un film horror- fece lui come per farmi ricordare il fatto che io avevo avuto paura. Gli lanciai un’occhiata storta.
- Io non ho avuto affatto paura…è solo che ero…-mi affrettai a giustificarmi
- …spaventata!- completò Michael la mia frase
- … in realtà intendevo dire stanca…- precisai correggendolo.
- Certo piccola…- mi diede un bacio sulla fronte – oggi abbiamo solo la sessione pomeridiana di prove quindi ti porto a fare un giro!- Mi annunciò
- Davvero?-chiesi frastornata io. Ridacchiò .
- Si ti porto a fare colazione fuori- mi sorrise amorevolmente
- Fantastico…mi preparo- mi alzai dal letto e iniziai a lavarmi e a vestirmi. Indossai una maglietta bianca con sopra una felpa a zip azzurra aderente e un jeans blu chiaro. Faceva piuttosto caldo fuori. Presi una tracolla e ci misi dentro cellulare e portafoglio e fui pronta.
- Mi avvicinai da dietro a Michael che evidentemente non si era accorto che io ero pronta e gli diedi un bacio sulla guancia. Si girò di scatto e mi sorrise.
- Allora andiamo?- dissi io quasi imitando una bambina che attende di essere portata al parco giochi. Ridacchiò.
- Certo.- Uscimmo dall’hotel tenendoci per mano aspettandomi di trovare la solita limousine che ci attendeva davanti all’ingresso. E invece nulla. Michael ignorò la mia espressione spaesata e mi tirò tenendomi per mano fino ad arrivare davanti ad una graziosa vespa rossa. Lo guardai sbalordita.
- E questa da dove salta fuori?- gli chiesi ironica e curiosa allo stesso tempo.
- So che in Italia si usano tuttora molto e dato che la mia ragazza è italiana non posso tralasciare questo dettaglio.- fece lui orgoglioso di quel gioiellino rosso nuovo di zecca. Ridacchiai esterrefatta . Aveva comprato una vespa perché io ero Italiana!?! O mio Dio non svegliatemi vi prego. Non riuscivo a dire niente e mi limitavo ad osservarla sorridente. Salì in sella e mi porse un casco .
- Dai Marta salta su!- non me lo feci ripetere . Afferrai il casco e mi sedei sulla fantastica vespa . Viaggiammo allegramente sul veicolo . Era bello ammirare Los Angeles da lì , con il vento tra i capelli e si beh…con Michael Jackson davanti che la guidava e ogni tanto si girava a sorridermi,forse per vedere che espressione avevo. Si fermò davanti ad un bar da dove usciva un odore di cornetti caldi buonissimo. Seduti al tavolo Michael si tirò su il cappuccio della felpa e abbassò lo sguardo per non essere notato anche se, come gli dicevo , avrebbe potuto fare l’effetto contrario. Sembrava quasi terrorizzato dai paparazzi.
- Non amo farmi fotografare quando esco . Non voglio farmi vedere in giro...- disse lui rispondendo alle mie affermazioni. Era chiaro. Non voleva farsi vedere in giro per essere fotografato. Forse non voleva farsi vedere in giro con me. Quel pensiero mi attraversò in un lampo nei miei pensieri , squarciandoli ed aprendo un solo nella mia mente. La mia espressione anche deve essere mutata dato che Michael iniziò a guardarmi curioso .
- Marta tutto ok? Ho detto qualcosa che non va?- si preoccupò.
- Ma …ma certo.- dissi non cambiando espressione del volto. In fondo quel gelido pensiero risiedeva ancora nella mia testa.
- No Marta davvero…cosa c’è?- se ne era accorto che qualcosa mi stava turbando.
-è solo che …-
- O mio Dio è Michael Jackson con la sua ragazza!- un urlo che proveniva dietro di noi mi interruppe. Michael sgranò gli occhi e io cercavo il suo sguardo come per farmi suggerire una via di fuga. I flash non tardarono ad arrivare e la folla che intanto aveva incominciato a urlare iniziò a circondarci , quasi per non lasciarci via di fuga.
- Parli del diavolo…- iniziai io. Non sapevamo che fare . Eravamo in “trappola”.
- Scappa- mi disse Michael. Iniziammo a correre fuori dal locale , come ladri che non avevano pagato il conto, ed ebbi una sensazione di dejavu . Chissà Michael quante volte ha dovuto vedersela con questi tizi armati di macchinette fotografiche e lingua lunga . Michael si voltò per guardare dove era la folla e io lo imitai , scoppiando a ridere fragorosamente quando una , la più pazza, inciampò finendo con il musa per terra , provocando una sorta di “effetto domino” con le persone dietro di lei. Il mio stomaco era dolorante dopo che avevo unito corsa a risate che ancora riuscivo a placare ,quando finalmente trovammo rifugio.
- Oddio …l’hai vista?- mi chiese retoricamente Michael ridendo a crepa pelle.
- S …si ! Assurda- commentai io tra una risata e l’altra mantenendomi la pancia per il dolore. Restammo lì, seduti in quel vicoletto ancora a lungo per goderci gli attimi che fortunatamente riuscivamo ad ironizzare.
Alle prove , il pomeriggio, tutto si ripercosse a nostro svantaggio dato che eravamo abbastanza stanchi e a turno ,ripensando alla mattina precedente , scoppiavamo a ridere , trascinando nel ricordo di quel momento anche l’altro. Ma sfortunatamente , sembrava proprio che quelle risate così allegre dovessero essere le ultime per un lungo periodo.
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
- Marta…sai perché Maci e Derek non sono venuti alle prove?- Mi chiese Michael avvicinandosi al termine delle prove giornaliere.
- In realtà no … ora provo a chiamare Maci- presi il cellulare e digitai il numero della mia amica . Stetti in attesa per circa un minuto. – Mi da la segreteria- dissi io con aria confusa e un po’ preoccupata. Non era da Maci sparire così senza avvisare . Non sarà stato quel Derek? Se le ha fatto qualcosa giuro che… Sentii il mio cellulare vibrare tra le mani. Era un numero che non avevo mai visto . Risposi sperando che fosse Maci . Speravo che la sua voce allegra mi riempisse l’orecchio raccontandomi che bella serata aveva passato.
- Salve lei è signorina Marta? Ha appena chiamato Maci sul suo cellulare vero?- La voce era quella di una donna. Aveva un tono distaccato e apparentemente tranquillo , fermo.
- Si sono una sua amica …ma lei chi è?- le chiesi sotto uno sguardo curioso di Michael.
Ignorò la mia domanda per riniziare a parlare . Sembrava quasi una segreteria registrata. Ignorava il tuo tono di voce, le tue domande e diceva solo le informazioni necessarie.
- La sua amica è in ospedale con l ragazzo. Ha avuto un incidente ieri sera.- Iniziai a fissare un punto non definito nel vuoto. Maci …era in ospedale? Misi una mano davanti alla bocca e iniziai a diventare rossa in faccia.
- Cosa?- chiesi con voce tremante già sapendo che la donna che mi parlava dall’altro capo del telefono non me lo avrebbe ripetuto.
- è ricoverata al Merit. Può venire quando vuole così le daremo maggiori dettagli.- il tono della donna sembrava non scomporsi. Avrei quasi voluto urlarle “Ma insomma due ragazzi sono in ospedale dopo aver fatto un incidente e lei è così calma?!”.
- D…d’accordo grazie a presto- mi limitai a rispondere chiudendo la conversazione
- Marta che è successo?- Michael mi aveva afferrata per le spalle e mi scuoteva per incitarmi a parlare. Credo che pensasse che stavo per svenire . Al contrario di prima ero diventata pallida e la mia bocca si era contorta in una forma serrata.
- Sono in ospedale Michael… Maci e Derek sono in ospedale!- affondai il mio viso nel suo petto e lui , con aria incredula , mi abbracciò. Michael mi fece subito salire sulla sua limousine e ordinò con foga all’autista di andare verso l’ospedale Merit. Guardavo fuori dal finestrino con aria assente e pensavo al dolce sorriso della mia amica , alla sua voglia di vivere , al suo lasciarsi andare. Michael non diceva nulla ma si limitava a guardarmi con aria triste, come se stesse cercando qualcosa da dirmi per consolarmi. Arrivammo in ospedale. Corremmo veloci verso la porta di ingresso. Imboccammo un corridoio e corremmo lungo di esso per poi svoltare a sinistra. Trovammo una dottoressa seguita da un paio di specializzande.
- Dottoressa…sono Marta un’amica di Maci e Derek, la ragazza che è arrivata qui in seguito ad un incidente di ieri sera.- gli occhi della dottoressa si illuminarono per significare che aveva ricordato.
- Ma certo…salve…-mi disse lei. Aveva un’aria materna e comprensiva
- Come stanno?- le chiesi impaziente. I suoi occhi si spensero piano piano.
- Il ragazzo ha una gamba e un braccio rotti più qualche taglio abbastanza profondo. Si rimetterà.-
Bene , d’accordo. Ma Maci? Come stava?Avevo quasi paura di chierglielo.
- Bene …e Maci?- abbassò la testa per poi rialzarla.
- Sfortunatamente è in condizioni peggiori. Ha subito un trauma cranico e ha una costola e un braccio rotti. È in coma- Mi sentii debole. Avvertii i miei occhi riempirsi di lacrime , le guance avvampare. La vista mi si annebbiava per via del pianto e volevo solo che Maci si riprendesse.
- Mi dispiace tanto- aggiunse la dottoressa. Michael mi abbracciò da dietro delicatamente baciandomi la testa , ma io rimasi inerme .
-Possiamo …possiamo vederla?- riuscii a dire prima di abbandonarmi ai singhiozzi.
- Certo…- disse la dottoressa indicandoci la stanza di Maci.- è di là - .
- Grazie ..- le rispose Michael al posto mio. Ci avviammo per il lungo corridoio. La stanza di Maci era l’ultima a destra. Entrammo . Mi imposi di essere forte, ma quando vidi la mia esuberante e allegra amica stesa su quel lettino bianco , con vari tubi che le sfiguravano la faccia e la testa avvolta da una fascia, scoppiai a piangere. Affondai il viso nelle mie mani. Non riuscivo a vederla così. E se non avesse potuto più ballare ? E se fosse stata costretta alla sedia a rotelle perenne? E se …no . Non volevo neanche pensarlo. Ma era inevitabile. E se fosse morta?. Mi sedetti sulla sedia posta vicino al lettino della mia amica e , appoggiati i gomiti sul suo letto, continuai il mio pianto solitario.
- Derek è nella stanza di fronte e .si è svegliato- mi sussurrò Michael dopo qualche minuto.- Vado da lui per un po’- Mi diede un leggero bacio sulla fronte. Accennai un piccolo segno del capo, quasi impercettibile. Ma Michael sapeva cosa stavo provando e mi lasciò stare. Guardai la mia amica con aria affranta . Non si muoveva. I giorni passarono veloci ed ero sempre in ospedale. Michael veniva appena poteva . Gente che andava, gente che veniva. Ed io ero sempre lì , affianco alla mia amica che rimaneva statica. Pregavo di darmi qualche segno di vita, giorno e notte. Ma nulla fu per interi giorni e solo una parola, solo un nome , vagava solo nella mia testa. Maci.
- In realtà no … ora provo a chiamare Maci- presi il cellulare e digitai il numero della mia amica . Stetti in attesa per circa un minuto. – Mi da la segreteria- dissi io con aria confusa e un po’ preoccupata. Non era da Maci sparire così senza avvisare . Non sarà stato quel Derek? Se le ha fatto qualcosa giuro che… Sentii il mio cellulare vibrare tra le mani. Era un numero che non avevo mai visto . Risposi sperando che fosse Maci . Speravo che la sua voce allegra mi riempisse l’orecchio raccontandomi che bella serata aveva passato.
- Salve lei è signorina Marta? Ha appena chiamato Maci sul suo cellulare vero?- La voce era quella di una donna. Aveva un tono distaccato e apparentemente tranquillo , fermo.
- Si sono una sua amica …ma lei chi è?- le chiesi sotto uno sguardo curioso di Michael.
Ignorò la mia domanda per riniziare a parlare . Sembrava quasi una segreteria registrata. Ignorava il tuo tono di voce, le tue domande e diceva solo le informazioni necessarie.
- La sua amica è in ospedale con l ragazzo. Ha avuto un incidente ieri sera.- Iniziai a fissare un punto non definito nel vuoto. Maci …era in ospedale? Misi una mano davanti alla bocca e iniziai a diventare rossa in faccia.
- Cosa?- chiesi con voce tremante già sapendo che la donna che mi parlava dall’altro capo del telefono non me lo avrebbe ripetuto.
- è ricoverata al Merit. Può venire quando vuole così le daremo maggiori dettagli.- il tono della donna sembrava non scomporsi. Avrei quasi voluto urlarle “Ma insomma due ragazzi sono in ospedale dopo aver fatto un incidente e lei è così calma?!”.
- D…d’accordo grazie a presto- mi limitai a rispondere chiudendo la conversazione
- Marta che è successo?- Michael mi aveva afferrata per le spalle e mi scuoteva per incitarmi a parlare. Credo che pensasse che stavo per svenire . Al contrario di prima ero diventata pallida e la mia bocca si era contorta in una forma serrata.
- Sono in ospedale Michael… Maci e Derek sono in ospedale!- affondai il mio viso nel suo petto e lui , con aria incredula , mi abbracciò. Michael mi fece subito salire sulla sua limousine e ordinò con foga all’autista di andare verso l’ospedale Merit. Guardavo fuori dal finestrino con aria assente e pensavo al dolce sorriso della mia amica , alla sua voglia di vivere , al suo lasciarsi andare. Michael non diceva nulla ma si limitava a guardarmi con aria triste, come se stesse cercando qualcosa da dirmi per consolarmi. Arrivammo in ospedale. Corremmo veloci verso la porta di ingresso. Imboccammo un corridoio e corremmo lungo di esso per poi svoltare a sinistra. Trovammo una dottoressa seguita da un paio di specializzande.
- Dottoressa…sono Marta un’amica di Maci e Derek, la ragazza che è arrivata qui in seguito ad un incidente di ieri sera.- gli occhi della dottoressa si illuminarono per significare che aveva ricordato.
- Ma certo…salve…-mi disse lei. Aveva un’aria materna e comprensiva
- Come stanno?- le chiesi impaziente. I suoi occhi si spensero piano piano.
- Il ragazzo ha una gamba e un braccio rotti più qualche taglio abbastanza profondo. Si rimetterà.-
Bene , d’accordo. Ma Maci? Come stava?Avevo quasi paura di chierglielo.
- Bene …e Maci?- abbassò la testa per poi rialzarla.
- Sfortunatamente è in condizioni peggiori. Ha subito un trauma cranico e ha una costola e un braccio rotti. È in coma- Mi sentii debole. Avvertii i miei occhi riempirsi di lacrime , le guance avvampare. La vista mi si annebbiava per via del pianto e volevo solo che Maci si riprendesse.
- Mi dispiace tanto- aggiunse la dottoressa. Michael mi abbracciò da dietro delicatamente baciandomi la testa , ma io rimasi inerme .
-Possiamo …possiamo vederla?- riuscii a dire prima di abbandonarmi ai singhiozzi.
- Certo…- disse la dottoressa indicandoci la stanza di Maci.- è di là - .
- Grazie ..- le rispose Michael al posto mio. Ci avviammo per il lungo corridoio. La stanza di Maci era l’ultima a destra. Entrammo . Mi imposi di essere forte, ma quando vidi la mia esuberante e allegra amica stesa su quel lettino bianco , con vari tubi che le sfiguravano la faccia e la testa avvolta da una fascia, scoppiai a piangere. Affondai il viso nelle mie mani. Non riuscivo a vederla così. E se non avesse potuto più ballare ? E se fosse stata costretta alla sedia a rotelle perenne? E se …no . Non volevo neanche pensarlo. Ma era inevitabile. E se fosse morta?. Mi sedetti sulla sedia posta vicino al lettino della mia amica e , appoggiati i gomiti sul suo letto, continuai il mio pianto solitario.
- Derek è nella stanza di fronte e .si è svegliato- mi sussurrò Michael dopo qualche minuto.- Vado da lui per un po’- Mi diede un leggero bacio sulla fronte. Accennai un piccolo segno del capo, quasi impercettibile. Ma Michael sapeva cosa stavo provando e mi lasciò stare. Guardai la mia amica con aria affranta . Non si muoveva. I giorni passarono veloci ed ero sempre in ospedale. Michael veniva appena poteva . Gente che andava, gente che veniva. Ed io ero sempre lì , affianco alla mia amica che rimaneva statica. Pregavo di darmi qualche segno di vita, giorno e notte. Ma nulla fu per interi giorni e solo una parola, solo un nome , vagava solo nella mia testa. Maci.
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
Marta- alzai la testa dal lettino della mia amica. Mi ero addormentata seduta sulla sedia posando la mia testa sulle braccia che usavo come cuscino incrociate sulla coperta bianca e ispida. Mi stropicciai gli occhi. Ormai vivevo in ospedale nell’attesa che Maci si rimettesse.
- Maci…- dissi d’impatto. Rimasi leggermente delusa quando vidi che era Derek, ricordandomi poi che anche lui aveva fatto l’incidente.- Derek… sei ..sei- gli dissi andandogli incontro
- Sono in piedi …si- finì la frase lui guardandosi le sue stampelle sulle quali si appoggiava.
- Ne sono felice.- dissi con un tono che lasciava intendere tutt’altro che felicità. E Derek capì anche il perché. Spostò lo sguardo sul corpo di Maci, immobile come sempre, e lo imitai.
- Come sta lei? Cosa dicono i dottori? – mi chiese.
- è in coma Derek, e …- una lacrima solcò il mio viso .- non migliora.- Abbassò il viso e con mia grande sorpresa lo rialzò rosso e affaticato dalle lacrime.
- è stata colpa mia …solo colpa mia! – diceva disperato – Io ero al volante …io sono andato a sbattere ..- continuava straziato dalle sue stesse parole. Riniziai a piangere anche io.
- No Derek… sono stati quegli ubriachi a venire addosso alla vostra auto.- dissi con la sua stessa espressione. Lui scosse il viso. Ci abbracciammo piangendo mentre la nostra Maci non se ne accorgeva neanche e quello ci straziava il cuore ancora di più.
- Potresti lasciarmi… solo con lei?- mi chiese lui dopo attimi di silenzio.
- Certo… io andrò a casa a farmi una doccia e a sistemare qualche cosa. Mi sento sicura ora che ci sei tu con lei.- gli dissi. Ci salutammo silenziosamente . Presi il cellulare per chiamare Michael e cercare di farmi venire a prendere per riportarmi a casa ma poi rinunciai . Probabilmente aveva da fare per il tour e io lo avrei solo disturbato. Composi un numero e appoggiai il cellulare al mio orecchio.
- Pronto Marta!-
- Ciao Tom…- dissi ancora con tono di pianto e tristezza ma speravo che non ci avesse fatto caso
- Marta tutto bene? Perché hai quella voce ? …Michael ti ha fatto qualcosa?- si affrettò a chiedermi con tono di chi se lo aspettasse .
- No Tom… potresti venire a prendermi all’ospedale Merit? -
- In ospedale? Cosa? –
- Si …ti spiegherò tutto strada facendo- Lo aspettai per 5 minuti. Arrivò e con un suono di clacson mi invitò a salire. Asciugai le ultime lacrime con il viso ancora rosso e gli occhi spenti.
- Marta cosa è successo? Perché eri qui? Stai bene?- mi chiese Tom con foga e qul tono di voce mi fece riniziare a piangere. Mi prese il viso tra le mani tranquillamente. Lo guardai negli occhi. Era preoccupato.
- Una mia amica … ha fatto un incidente ieri sera e …- feci una breve pausa – e ora è in coma- Cercai di evitare di buttare altre lacrime ma non ci riuscii soprattutto quando Tom mi abbracciò stretta e io non potei fare a meno di sentirmi triste. Per tutto il viaggio guardai fuori dal finestrino , con gli occhi stanchi e appesantiti dal sonno perso e dal continuo piangere. Stemmo zitti tutto il tempo. Arrivammo davanti all’hotel dove alloggiavo e scesi dalla macchina silenziosamente. Scese anche Tom e mi abbracciò stringendomi e scatenando di nuovo in me la voglia di piangere , ma mi trattenni. Proprio in quel momento Michael stava uscendo dall’albergo. Staccammo il nostro abbraccio .
- Cerca di riposare Mabel- disse Tom tenendomi le braccia e dandomi un bacio sulla fronte.
- Ciao Tom…grazie- Mi voltai e vidi Michael che mi guardava leggermente arcigno e confuso , come un padre che aspetta sulla porta di casa una figlia che si è ritirata troppo tardi.
- Ciao Michael…- dissi non mutando espressione e passandogli avanti . Volevo solo salire in stanza e sistemarmi ma le sue braccia me lo impedirono. Fui colta di sorpresa da quella reazione.
- Marta …sei tornata con lui?-mi chiese guardandomi negli occhi
- Si Michael…- dissi io . Non credevo ci fosse nulla di male a farsi dare uno strappo da un amico.
- Ah… beh …beh vedi potevi chiamare anche me.- si sforzava di non sembrare troppo autoritario e egocentrico, ma non capivo perché gli riusciva così difficile. Tuttavia mantenni la calma. Non ero in vena di discutere con lui.
- Già ma non volevo disturbarti … -
- Ma lui potevi disturbarlo…- sembrava aver fatto uscire quelle parole senza controllarsi, inconsciamente, e se ne accorse anche lui.
- Senti Michael non è il momento …- gli dissi per evitare una litigata proseguendo per la strada che avevo già cercato di intraprendere per rientrare in hotel, ma lui mi ribbloccò. Lo guardai con aria scocciata e quasi implorante di lasciarmi stare.
- No aspetta… -cercò di moderare il suo tono per renderlo più dolce, ma quella volta furono le parole stesse a ferirmi. – Marta voglio chiarire con te questa cosa … sembra che lui ..si insomma ..ti piaccia. Stai più tempo con lui , gli parli di più…sembrate si insomma …fidanzati.- Scuotevo la testa in segno di negazione con aria tormentata ma sembrava voler cercare di riacchiappare la mia attenzione. In quel momento non capivo neanche cosa stava accadendo tanta la stanchezza e …Maci . Tutto troppo in fretta. Avevo bisogno di respirare.
- Michael lui era ed è il mio migliore amico …e lo sarà ! Lui sa tutto di me ecco perché sto molto con lui. Mi vuole bene . Siamo come fratelli ma nulla di più …chiaro?- sbottai in un modo , che ripensandoci , risultò fin troppo aggressivo . Ancora più aggressivo e liberatorio di quello che era nella mia mente ma non riuscii a trattenermi. – E ora , diamine ..ora vorrei solo andare in camera a riposarmi perché sai …la mia più cara amica è in coma ormai da settimane e io non riesco più a vivere ma sembra che qui a nessuno – dissi questa parola quasi urlando e come se mi rivolgessi a tutta la gente che c’era per strada , tanto che si voltarono tutti verso di me. Sembravo un’alcolizzata e rendendomene conto chinai il capo ma rialzandolo subito , senno sarei sembrata ancora più ubriaca. – a nessuno sembra interessare. Ora ti prego…ti prego , ti supplico, lasciami stare.- conclusi con tono di supplica per poi salire nella mia stanza e abbandonarmi a una doccia calda e al riposo. Michael rimase li fermo un po’ indispettito, ma non mi interessava. Non potevo correre anche dietro a lui per le sue manie da bambino geloso. Ma immergendomi nella vasca da bagno, mentre sentivo i problemi cadere dalle mie spalle e creare quasi un solco nell’acqua, mentre riuscii finalmente a chiudere gli occhi e ad abbandonarmi ad un altro mondo, pensai a quanto mi piaceva il fatto che fosse geloso di me . Non riuscivo neanche più a piangere . Avevo finto le lacrime.
- Maci…- dissi d’impatto. Rimasi leggermente delusa quando vidi che era Derek, ricordandomi poi che anche lui aveva fatto l’incidente.- Derek… sei ..sei- gli dissi andandogli incontro
- Sono in piedi …si- finì la frase lui guardandosi le sue stampelle sulle quali si appoggiava.
- Ne sono felice.- dissi con un tono che lasciava intendere tutt’altro che felicità. E Derek capì anche il perché. Spostò lo sguardo sul corpo di Maci, immobile come sempre, e lo imitai.
- Come sta lei? Cosa dicono i dottori? – mi chiese.
- è in coma Derek, e …- una lacrima solcò il mio viso .- non migliora.- Abbassò il viso e con mia grande sorpresa lo rialzò rosso e affaticato dalle lacrime.
- è stata colpa mia …solo colpa mia! – diceva disperato – Io ero al volante …io sono andato a sbattere ..- continuava straziato dalle sue stesse parole. Riniziai a piangere anche io.
- No Derek… sono stati quegli ubriachi a venire addosso alla vostra auto.- dissi con la sua stessa espressione. Lui scosse il viso. Ci abbracciammo piangendo mentre la nostra Maci non se ne accorgeva neanche e quello ci straziava il cuore ancora di più.
- Potresti lasciarmi… solo con lei?- mi chiese lui dopo attimi di silenzio.
- Certo… io andrò a casa a farmi una doccia e a sistemare qualche cosa. Mi sento sicura ora che ci sei tu con lei.- gli dissi. Ci salutammo silenziosamente . Presi il cellulare per chiamare Michael e cercare di farmi venire a prendere per riportarmi a casa ma poi rinunciai . Probabilmente aveva da fare per il tour e io lo avrei solo disturbato. Composi un numero e appoggiai il cellulare al mio orecchio.
- Pronto Marta!-
- Ciao Tom…- dissi ancora con tono di pianto e tristezza ma speravo che non ci avesse fatto caso
- Marta tutto bene? Perché hai quella voce ? …Michael ti ha fatto qualcosa?- si affrettò a chiedermi con tono di chi se lo aspettasse .
- No Tom… potresti venire a prendermi all’ospedale Merit? -
- In ospedale? Cosa? –
- Si …ti spiegherò tutto strada facendo- Lo aspettai per 5 minuti. Arrivò e con un suono di clacson mi invitò a salire. Asciugai le ultime lacrime con il viso ancora rosso e gli occhi spenti.
- Marta cosa è successo? Perché eri qui? Stai bene?- mi chiese Tom con foga e qul tono di voce mi fece riniziare a piangere. Mi prese il viso tra le mani tranquillamente. Lo guardai negli occhi. Era preoccupato.
- Una mia amica … ha fatto un incidente ieri sera e …- feci una breve pausa – e ora è in coma- Cercai di evitare di buttare altre lacrime ma non ci riuscii soprattutto quando Tom mi abbracciò stretta e io non potei fare a meno di sentirmi triste. Per tutto il viaggio guardai fuori dal finestrino , con gli occhi stanchi e appesantiti dal sonno perso e dal continuo piangere. Stemmo zitti tutto il tempo. Arrivammo davanti all’hotel dove alloggiavo e scesi dalla macchina silenziosamente. Scese anche Tom e mi abbracciò stringendomi e scatenando di nuovo in me la voglia di piangere , ma mi trattenni. Proprio in quel momento Michael stava uscendo dall’albergo. Staccammo il nostro abbraccio .
- Cerca di riposare Mabel- disse Tom tenendomi le braccia e dandomi un bacio sulla fronte.
- Ciao Tom…grazie- Mi voltai e vidi Michael che mi guardava leggermente arcigno e confuso , come un padre che aspetta sulla porta di casa una figlia che si è ritirata troppo tardi.
- Ciao Michael…- dissi non mutando espressione e passandogli avanti . Volevo solo salire in stanza e sistemarmi ma le sue braccia me lo impedirono. Fui colta di sorpresa da quella reazione.
- Marta …sei tornata con lui?-mi chiese guardandomi negli occhi
- Si Michael…- dissi io . Non credevo ci fosse nulla di male a farsi dare uno strappo da un amico.
- Ah… beh …beh vedi potevi chiamare anche me.- si sforzava di non sembrare troppo autoritario e egocentrico, ma non capivo perché gli riusciva così difficile. Tuttavia mantenni la calma. Non ero in vena di discutere con lui.
- Già ma non volevo disturbarti … -
- Ma lui potevi disturbarlo…- sembrava aver fatto uscire quelle parole senza controllarsi, inconsciamente, e se ne accorse anche lui.
- Senti Michael non è il momento …- gli dissi per evitare una litigata proseguendo per la strada che avevo già cercato di intraprendere per rientrare in hotel, ma lui mi ribbloccò. Lo guardai con aria scocciata e quasi implorante di lasciarmi stare.
- No aspetta… -cercò di moderare il suo tono per renderlo più dolce, ma quella volta furono le parole stesse a ferirmi. – Marta voglio chiarire con te questa cosa … sembra che lui ..si insomma ..ti piaccia. Stai più tempo con lui , gli parli di più…sembrate si insomma …fidanzati.- Scuotevo la testa in segno di negazione con aria tormentata ma sembrava voler cercare di riacchiappare la mia attenzione. In quel momento non capivo neanche cosa stava accadendo tanta la stanchezza e …Maci . Tutto troppo in fretta. Avevo bisogno di respirare.
- Michael lui era ed è il mio migliore amico …e lo sarà ! Lui sa tutto di me ecco perché sto molto con lui. Mi vuole bene . Siamo come fratelli ma nulla di più …chiaro?- sbottai in un modo , che ripensandoci , risultò fin troppo aggressivo . Ancora più aggressivo e liberatorio di quello che era nella mia mente ma non riuscii a trattenermi. – E ora , diamine ..ora vorrei solo andare in camera a riposarmi perché sai …la mia più cara amica è in coma ormai da settimane e io non riesco più a vivere ma sembra che qui a nessuno – dissi questa parola quasi urlando e come se mi rivolgessi a tutta la gente che c’era per strada , tanto che si voltarono tutti verso di me. Sembravo un’alcolizzata e rendendomene conto chinai il capo ma rialzandolo subito , senno sarei sembrata ancora più ubriaca. – a nessuno sembra interessare. Ora ti prego…ti prego , ti supplico, lasciami stare.- conclusi con tono di supplica per poi salire nella mia stanza e abbandonarmi a una doccia calda e al riposo. Michael rimase li fermo un po’ indispettito, ma non mi interessava. Non potevo correre anche dietro a lui per le sue manie da bambino geloso. Ma immergendomi nella vasca da bagno, mentre sentivo i problemi cadere dalle mie spalle e creare quasi un solco nell’acqua, mentre riuscii finalmente a chiudere gli occhi e ad abbandonarmi ad un altro mondo, pensai a quanto mi piaceva il fatto che fosse geloso di me . Non riuscivo neanche più a piangere . Avevo finto le lacrime.
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Re: The dance- the key of everithings (completa)
Grazie …- sussurrai dolcemente a Michael, alzando la testa dal suo petto per fissare quell’intenso bagliore che c’era nei suoi occhi. Stesi sul pavimento, appoggiati ad una specie di letto improvvisato con panni e borsoni, avevamo avuto la massima dimostrazione del nostro amore reciproco. E fu bellissimo – Sei stato dolce con me …- . Fissò anche lui i miei occhi e mi sorrise candidamente.
- Marta non sai quanto sono stato bene…sono io a doverti ringraziare.- mi disse lui. Riappoggiai delicatamente la mia testa sul suo petto nudo.
-Sai ho capito una cosa importante. Restare chiusi in se stessi, non aprirsi , non regalare alla vita un sorriso anche nei momenti più bui e andare avanti , non ha senso. E ,Michael , solo tu sei riuscito a farmene rendere conto...- Mi baciò sulla testa mentre una lacrima mi scendeva leggera sulla guancia- Ed ora che c’è davvero il motivo di essere triste …- la mia voce si faceva tremante pensando all’incidente di Maci. Michael mi abbracciò come se avesse capito cosa stavo provando e non volermi far soffrire ancora . Ma finii la frase. Glielo dovevo.-… grazie a te e a come mi fai sentire ogni volta che stiamo insieme , riesco a vivere più serenamente. Ti amo Michael.- Le lacrime ora scendevano più velocemente. Non sapevo bene per cosa. Forse per il coma della mia amica, forse per aver affermato finalmente con me stessa che grazie a Michael ero cambiata. O forse per abitudine. Non so. Ma decisi di non pensarci . Non volevo rovinare quel momento tanto perfetto . Baciai Michael per un ennesima volta e dimenticai , come sempre, il mondo intero.
- Sei speciale Marta. Lo sei sempre stata. Non avevi bisogno di me per capirlo.- lo strinsi forte e con foga come per ringraziarlo di quelle parole ,nascondendo il mio viso nell’incavo del suo collo. Sorrisi. “Presto Maci si rimetterà” iniziai a dirmi tra me e me “ Presto danzeremo di nuovo insieme “ …“Presto continuerò a imparare a godere la mia vita” . Presto… si spera.
- Marta non sai quanto sono stato bene…sono io a doverti ringraziare.- mi disse lui. Riappoggiai delicatamente la mia testa sul suo petto nudo.
-Sai ho capito una cosa importante. Restare chiusi in se stessi, non aprirsi , non regalare alla vita un sorriso anche nei momenti più bui e andare avanti , non ha senso. E ,Michael , solo tu sei riuscito a farmene rendere conto...- Mi baciò sulla testa mentre una lacrima mi scendeva leggera sulla guancia- Ed ora che c’è davvero il motivo di essere triste …- la mia voce si faceva tremante pensando all’incidente di Maci. Michael mi abbracciò come se avesse capito cosa stavo provando e non volermi far soffrire ancora . Ma finii la frase. Glielo dovevo.-… grazie a te e a come mi fai sentire ogni volta che stiamo insieme , riesco a vivere più serenamente. Ti amo Michael.- Le lacrime ora scendevano più velocemente. Non sapevo bene per cosa. Forse per il coma della mia amica, forse per aver affermato finalmente con me stessa che grazie a Michael ero cambiata. O forse per abitudine. Non so. Ma decisi di non pensarci . Non volevo rovinare quel momento tanto perfetto . Baciai Michael per un ennesima volta e dimenticai , come sempre, il mondo intero.
- Sei speciale Marta. Lo sei sempre stata. Non avevi bisogno di me per capirlo.- lo strinsi forte e con foga come per ringraziarlo di quelle parole ,nascondendo il mio viso nell’incavo del suo collo. Sorrisi. “Presto Maci si rimetterà” iniziai a dirmi tra me e me “ Presto danzeremo di nuovo insieme “ …“Presto continuerò a imparare a godere la mia vita” . Presto… si spera.
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