Personaggi che hanno incenato la loro morte

Michaelforever Inviato: Gio Mar 25, 2010 2:16 pm

Erano le ore quindici di venerdì sei novembre quando su Facebook e per messaggio inizia a circolare la notizia che Envisia Dupont, scrittore ed artista diciannovenne della provincia di Foggia, fosse da poco deceduto per un arresto cardiaco. Immediatamente la notizia si diffonde. Su Facebook la sua bacheca é stata presa d'assalto da gente pronta ad esprimere pietá e cordoglio.

"In quest'epoca la pietá non costa nulla", ha commentato l'autore, "Arriva il momento nella vita di un artista (come di qualsiasi altro uomo) in cui questo deve morire per far si che la gente si accorga che é esistito. E' l'unico modo.".
Un'azione artistica quindi atta a sensibilizzare la gente sul tema della "pietá in saldo" che affligge il mondo tecnologico dell'oggi, pronto a dare gloria ed onore a chiunque passi a miglior vita. "E poi", dice l'autore, "c'é chi sostiene che l'arte debba passare delle emozioni. Bene, credo di esserci riuscito".
Il macabro scherzo é terminato perché alcune delle persone coinvolte nella messa in scena sono crollate costringendo lo scrittore a rivelare la veritá.
"Dovrò scegliermi collaboratori più seri e più cinici, in futuro", ha dichiarato Envisia al termine dello scherzo.
L'azione artistica avrebbe dovuto concludersi davanti ad una chiesa, nella giornata di oggi, con la registrazione di un video della gente che, accorrendo al funerale, avrebbe trovato la chiesa chiusa e lo scrittore vivo. "Anche così, comunque, l'azione artistica, dal mio punto di vista, é stata un grande successo. Sono venuti fuori particolari rilevanti a proposito della pietá e della morte nell'epoca di Facebook. Ho lanciato un messaggio. nel mondo moderno un artista vale solo quando é morto. Gente che non sentivo da anni si stava mobilitando per venire al funerale, mi ha espresso cordoglio, mi ha detto bellissime parole. Gente che magari se mi incontrava per strada neppure mi salutava. Ho dato un'emozione alla gente, un'emozione forte. Ho dimostrato quanto finta sia la pietá digitale di questi tempi. Non posso che ritenermi soddisfatto".
Lo scrittore ora ha ricevuto minacce di morte più o meno scherzose dalla gente che é stata coinvolta nella messa in scena.


-John Stonehouse, un politico britannico che ha falsificato il suo suicidio per annegamento proprio per sfuggire alle difficoltà finanziarie e di vivere con la sua amante. E 'stato scoperto in Australia

-Timothy Dexter, un eccentrico del 18 ° secolo New England uomo d'affari a inscenato la propria morte, al fine di vedere come la gente avrebbe reagito. Sua moglie non ha versato lacrime.

-Alan Kirk Wolford, un possessore americano di pompe funebri che hanno forgiato il suo certificato di morte, al fine di eludere i debiti significativi.

-Steven Chin Leung, che ha simulato la sua morte nel 11 settembre 2001 per gli attacchi terroristici al fine di eludere l'accusa di frode.

-Sospettava di essere attorniato da persone non proprio mosse da fedeltà e disinteressato affetto nei suoi confronti. Così un facoltoso imprenditore russo ha deciso di inscenare la propria morte. Per vedere di nascosto, come cantava Jannacci, l'effetto che fa. E non è stato un bel vedere.
Prima a tradirlo, la moglie, la quale alla richiesta dei medici se fosse d'accordo o meno a staccare le macchine del presunto moribondo, ha risposto con un secco "sì". Per poi correre a consolarsi dall'amante, guarda caso il socio in affari dell'imprenditore moribondo immaginario. Quindi è toccato al segretario svuotare in un attimo la cassaforte dell'ufficio.
Tutto era stato organizzato nei minimi dettagli: i malori, interpretati ad arte dal magnate russo, il suo ricovero, medici pagati per darlo ad un passo dalla morte certa, le terapie finte, i giorni passati a letto e le immancabili spie che lo informavano su ciò che sua moglie e i più "fidi" collaboratori stavano combinando a sue spese. Chissà che sorpresa, quando il ricco uomo d'affari si è alzato dal letto in perfetta salute.