Michael Jackson Who Is It
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Da una semplice amicizia

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Messaggio Da marina56 Mar Ott 11, 2011 9:12 am

Prologo.

I giorni passarono da quando lo conobbi. Il nostro rapporto, d'amicizia, si rafforzava sempre di più. Ma io non ce la facevo più a sopportare il peso di nascondergli i miei "veri" sentimenti. Era troppo difficile. Ogni volta che lo vedevo era un colpo al cuore, ogni volta che mi prendeva per mano, anche solo per giocare, sentivo il brivido gelido e caldo allo stesso tempo e ogni volta che mi abbracciava sentivo le farfalle nello stomaco.
Stavamo su una terrazza della sua villa. La vista era magnifica: prato verde decorato da quei fiorellini selvatici che nascevano vicino agli alberi in fiore, stradine ornate da cespigli intagliati e le lucciole che illuminavano l'atmosfera.
Sopra di noi c'era la luna piena. Lui continuava ad osservarla, ma io mi limitavo ad osservare un paesaggio molto più bello: lui.
Un momento! ma che stavo descrivendo? Oddio non ce la facevo più. Non potevo trattenere tutto dentro.
- Sai... - Mi riprese lui. Io lo scrutai ancora più attentamente - ... Ogni volta che guardo la natura, stupenda com'è... Mi vieni in mente tu... -
Inghiottii a vuoto. Che aveva detto? Io che assomigliavo a quel paesaggio meraviglioso? NAAAH!!! Era logico che stavo sognando...
- ehm... Cosa? -
Chiesi a mio malgrado. Volevo cambiare discorso, ma il mio cuore optò per quella domanda stupida ed insignificante. Lui si girò verso di me e io, non potendo reggere il suo sguardo profondo e sincero, lo scansai girandomi. Io non lo guardavo ma sapevo che mi stava osservando. Sentii una risatina dolce e cristallina.
- Si... - Si bloccò. Mi prese il viso tra le mani. Oddio, di nuovo quel maledetto dolore allo stomaco. Era come se fosse trafitto da un migliaio di spilli ardenti. Il mio cuore andava a battito accelerato. - ... è così strano... Non so ma sento che non riuscirei mai a perderti... Tu riempi il mio mondo capisci? -
Mormorò d'un fiato. Aveva l'aria di essere in leggero imbarazzo. Non riuscii a non sorridergli. La sua dolcezza superava la più fervida immaginazione...

Capitolo I

13/04/1995
Il pianoforte. Quello si che è uno strumento magico. Mi incantavo ogni volta che ascoltavo una sua sinfonia.
Non riuscivo a non suonarlo. Era parte di me, il mio pianoforte. Riusciva a trasportarmi in un altro mondo. In un universo parallelo dove tutto era immaginabile. Bastava solo sfiorare quei tasti. Era tutto per me.
Adoravo il mio piano più di qualsiasi altra cosa.
- RORY!!!
Il mio mondo si sogni era stato infranto da Luana che aprì la porta scaraventandola alla parete. Era mai possibile che nel momento più bello io dovevo essere sempre interrotta?!
- LU!!!
Gridai a mia volta alzandomi dalla seggiola a cui ero appoggiata. Mi sistemai, avendo il jeans attillato quasi sotto il fondo schiena.
Si scusò per essere entrata così violentemente. Era sempre la stessa: la mia migliore amica. Aveva una voce magnifica, dolce e forte allo stesso tempo. Nonostante quello che fa lei, ovvero cantare alle feste mentre io suonavo, io consideravo il pianoforte solo un passatempo per guadagnarmi da vivere. In realtà mi sarebbe piaciuto diventare attrice, ma sapevo già che sarebbe rimasto solo un sogno irrealizzato.
Non mi lamentavo a dirla tutta. Infondo si guadagnava bene e noi eravamo molto richeste...
Noi siamo italiane e ci trasferimmo negli USA per trovare lavoro ed infatti, facendo molti sacrifici e MOLTO volantinaggio, siamo arrivati ad essere conosciute dalla gente.
Io, infatti, ho 23 anni e Luana 24.
Vivevamo a Hollywood in un modesto quartiere. Avevamo una villetta tutta nostra e quindi facevamo quello che ci pareva e piaceva: mangiare schifezze, alzare la musica ad altissimo volume per poi essere sgridati dai vicini, organizzare feste con gli amici e abbuffarci di schifezze. Roba da ragazzi...
QUel giorno era giovedì, e sabato avremmo dovuto tenere un ricevimento per una grande star, di cui ancora non sapevo chi fosse. Il nostro manager, Jolly, ci disse che era una sorpresa. Jolly è un ragazzetto sgangherato che ha un forte senso dell'umorismo. Era il massimo, ci faceva sbellicare dalle risate ogni 5 minuti, e perlopiù viveva con noi. In quel momento non stava con noi perché era impegnato ad organizzare l'evento per bene.
Nonostante fosse giovane conosceva i posti più in di tutta Stati Uniti.
- Rory, visto che abbiamo un evento da tenere, andiamo a fare un po' di shopping? -
Chiese fissandomi come una trasandata. Avevamo una marea di abiti! Lei se parlava di Un po' era come se avrebbe detto "ci rimpinziamo di abiti superflui?".
- Ma, andiamo Lu! Abbiamo tantissima roba qui! è mai possibile che tu debba sempre comprare vestiti inutili? -
ribadii io. Ero meravigliata e stupita dal fatto che lei non si stancava mai dello "shopping sfenato". Incominciò a scuotermi, come se fossi una maracas
- e dai, e dai, dai dai dai!!!!!! -
Mi fece gli occhi dolci. Sbuffai scocciata e mollai.
- OOOKAY!! Andiamo a fare Shopping... -
Roteai gli occhi sbuffando.

Uscimmo e andammo a prenderci il Bus. Vi starete chiedendo perché non la macchina vero? Beh, questione di taglio di bilancio e poi sarebbe stato un inferno cercare un posto per parcheggiare.

Eravamo arrivati al centro della città. C'era, come al solito, un casino da pazzi: Gente che se ne usciva dai negozi stracolmi di buste, il traffico intenso e lo smoog che producevano facevano venire la nausea.
Mi piaceva fare shopping, per amor del cielo, ma preferivo di gran lunga farmi una bella passeggiata in un parco strapieno di alberi e di vita oppure sulla spiaggia con il frusciare delle onde del mare.
- Oh Rory! Guarda lì!
Mi indicò un bel negozietto in un angolino insignificante della piazza. Bloom si chiamava. Era davvero carino.
Una graziosa signorina si avvicinò a noi chiedendoci se serviva un consiglio. La prima cosa che notai furono i suoi capelli: Rossi fuoco con leggeri riflessi biondi alle punte. La cosa che mi infastidì molto era che ci squadrò dalla testa ai piedi con fare strano. Ma Lu fece poco caso.
- Beh si, dovremmo suonare ad un evento importante... -
Mormorò Luana guardandosi attorno.
- Ah ecco allora dove vi ho già viste! Voi siete le due ragazze che suonarono al matrimonio di mio cugino... - poi si guardò intorno - Una festa importante avete detto? -
Incominciò a a guardarsi intorno, poi ci trascinò in un reparto dove c'erano solo abiti eleganti, firmati e sopratutto COSTOSISSIMI.
Incominciò a parlare e a consigliare ma io non facevo caso alla sua discussione. Pensavo solo a toccare le stoffe usate per quegli abiti.
Vidi un bel vestitino argento tutto brillantinato, mi spaventai appena vidi il prezzo: 150 Dollari.
- Qualcosa di più semplice... e sopratutto meno costoso? -
subentrai nella sua discussione. Mi fissò per un secondo con un aria pensosa, poi scattò come una molla
- ah! Ho sicuramente quello che vi serve!
Esclamò sparendo dietro ad un angolino del negozietto.
Dopo un po' la vidi tornare con una bella camicietta bianca bordata dalle Paillettes. Ci disse che c'erano di diversi colori. Il modello nero era davvero carino, infatti presi quello.
Luana invece scelse una bella magliettina lunga bianca, per poi abbinarci sopra il gilet di paillettes nero davvero incantevole.
Andammo a pagare e fortunatamente non ci venne a costare un capitale: 25 Dollari tutto il malloppo.
Quando uscimmo subito squillò il cellulare
*I'm starting with man in the mirror*
- Ehi Jolly!! Come procede lì?
Chiesi entusiasta. Mi dispiaceva non vederlo, infondo lui stava sempre fuori a lavorare e ad organizzare per noi. Soprattutto di questi tempi che seguono molte feste importanti.
- Abbiamo finito... Stasera torno a casa, quindi Rory, prepara una bella cenetta ok? -

Aveva un' aria alquanto soddisfatta, e questo mi insospettiva.
Potete capire già dalla suoneria del cellulare che il mio cantante, mito, preferito è Michael Jackson. Il Grande King Of Pop ovvero l'artista che ha segnato l'epoca.
Lo adoravo: era sempice, altruista, bellissimo, affascinante, dolce, sensibile ed aveva l'animo di un bambino.
Avrei voluto conoscerlo, ma sfortunatamente, non ne ho avuto mai la possibilità, neanche di vedere un suo concerto, quando venne a Roma.
I miei non avevano molte possibilità di aiutarmi. Per sfamarci, mio padre faceva il contrabbando delle sigarette, e talvolta, quando lo acciuffava la polizia, veniva anche arrestato.
Mi dispiaceva vedere mia madre soffrire. I miei fratelli cercavano di aiutarla andando a lavorare ed io, con una pianola, cercavo di elemosinare qualcosa per le strade. Avevo composto molte canzoni, ma non volevo pubblicarle. Talvolta le suonavo anche per strada, ma il più delle volte suonavo pezzi classici di: mozart, Chopin ed altri. Preferisco la gioia e non la gloria. Vi chiedete come io sappia suonare vero, nonostante i problemi di famiglia? Andavo a scuola, ed iniziai a 13 anni a suonare, chiesi al mio professore di musica se voleva insegnarmi il piano, e lui accettò. Il primo pezzo che volevo suonare, e ci riuscii dopo 1 anno e mezzo era We Are The World.
Beh il primo anno lo sfruttai solo per gli esercizi. Andavo da lui ogni giorno e ci stavo per un'oretta.
Ho continuato a prendere lezioni e poi sono diventata la ragazza del PianoBar.
Molti ci avevano proposto di diventare qualcuno nello show business, ma come ho appena citato prima: preferisco la gioia non la gloria.

- Rory? Ehi Rory SVEGLIA!!! -
incominciò a scuotermi Lu. Come al solito mi persi tra i ricordi.
- Sc-Scusa!! -
Borbottai io combussolata. Il Bus era arrivato per tornarcene a casa. Ah però, non credevo che ce ne andavo così "spoglie" a casa. Credevo che Lu mi avrebbe trascinato in qualche altro centinaio di negozi...
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Messaggio Da marina56 Mar Ott 11, 2011 9:14 am

Tornammo a casa e come avevo promesso a Jolly preparai il pollo con le patate al forno con un pizzico di origano e rosmarino che aromatizzava il tutto. Era il suo preferito.
Io continuai la scuola prendendomi la qualifica in cucina. Mi piaceva la scuola, e poi sentir l'odore delle pietanze già mi facevano venire l' acquolina in bocca. La migliore arma per sedurre un uomo è il saper cucinare! o almeno penso...
In televisione, su MTV, trasmettevano un bellissimo VideoClip: Michael Jackson - Bad - Full version. Bellissimo video, scenografia stupenda, canzone perfetta, mescoliamo il tutto con abbondante colla vinilica e voilà: la sublimità fatta in VideoClip.
Quando guardavo anche un singolo video di Michael mi incantavo come un serpente a sonagli. Non riuscivo neanche a mangiare perché dovevo concentrarmi sull'immagine del cantante. Jolly mi ringraziò per la cena. Mi disse che era squisita.
Quella sera andammo a dormire presto. Di solito noi facevamo l'una o le due alzati a vederci film di Horror o thriller ma in quel momento, con Jolly che stava una schifezza, non volevamo fare niente.

Capitolo II




*Billie Jean, is not may lover!!*
Era la mia sveglia. Potete capire che stavo tutta azzeccata con Michael Jackson. Che ci potevo fare se era un mito in tutto e per tutto?
Era sempre un toccasana svegliarsi con una sua canzone, e poi Billie Jean era una delle mie preferite.
Come ogni mattina dovevo andare io a svegliare Lu.
- LUUU!! Sveglia, oggi prove generali!!! - Entrai dalla porta come un toro imbizzarrito.
- Uhm... mamma ancora cinque minuti... - Mormorò lei girandosi dall'altra parte. Ma come mamma?!
Incominciai a squoterla come se fosse una maracas.
Quel venerdì c'erano le prove generali delle luci, suoni e testi. Insomma, proprio come se noi dovessimo tenere un concerto in un Villa-ristorante.
Jolly era già lì. Normale, lui non mancava mai agli appuntamenti. Era scattante come una molla quando si parlava di affari.
Fissai per un'attimo l'orologio ed erano le 10:25. Era TARDISSIMO. Noi alle 11 dovevamo farci trovare alla Villa.
Incominciammo a correre nervosissime di qua e di là come delle forsennate. Uscii dal bagno ed entrò Lu come una sfrontata.
- Rory, mi passi i vestiti che stanno fuori?
mi chiese Lu indicandomi un jeans e una camicetta rosa molto casual. Gliele porsi e poi andai a correre a vestirmi visto che stavo ancora in accappatoio.
Quel giorno optai per un jeans atillato leggermente stropicciato alle caviglie ed una top a bretelline scollata a V. Misi sopra un bel copri-spalle.
Prendemmo la macchina e fuggimmo. Il tragitto era abbastanza lungo.
Arrivammo Nella Villa con soli 7 minuti di ritardo. Un signore panciuto in giacca grigia e Jolly stavano chiacchierando tranquillamente.
- Signor Armando, queste sono le ragazze che terranno il piano bar domani sera per la festa in onore del matrimonio tra il Sig. Jackson e La sig. Prisley... -
Mormorò gentilmente lui. Oddio, che aveva detto?! Michael Jackson, nella Villa e io che dovevo esibirmi davanti a lui?! Oh mio dio!
In me si fece il caos, ed in quel momento volevo solo strozzare Jolly per avermi mantenuto il segreto così a lungo.
- Jolly, sono molto giovani, sicuro che sapranno soddisfare tutta la gente importante che ci sarà? -
Continuò il signore guardandomi dall'alto in basso. Incominciai ad innervosirmi.
Fissai Luana, ma lei era in perfetta sintonia con il mondo che le circonda. Avvolte la invidiavo questo suo modo di essere "indifferente". Riesce a rimanere calma ed in silenzio in qualsiasi situazione che, a me, sembra drastica. Vidi che Jolly sogghignava silenziosamente.
- certo Signor Armando... Loro saranno perfette! vedrete, non la deluderanno!!
Continuò lui.
Jolly ci disse che era il direttore della Villa. A giudicare da come si vestiva, si vedeva che era una persona di un certo calibro, così lo nvitammo al vedere le nostre performance dal vivo....

Inziammo a cantare: You Are So Beatiful di Joe Cocker, Unchained Melody degli Righteous Brothers, Careless Whispers di George Michael, You Are The Sunshine Of My Life Stevie Wonder, Superbad James Brown, When you say nothing at all di Ronan Keating e tanti altri.
Il direttore rimarrò estasiato dalla voce di Luana. Se ne andò abbastanza soddisfatto.
Noi nel frattempo continuammo a parlare di quest'esperienza
- Jolly, questa non te la perdonerò! -
Esclamai intenta ad attaccare i fili alle prese per creare più effetti luce possibili.
- Volevo solo farti questo piccolo pensierino, visto che non l'hai mai conosciuto Michael... Posso dirti che all'inizio è un po' chiuso però quando prende confidenza incomincia a parlare e non la finisce più... -
Incominciò a farneticare lui facendo il gradasso. Lui l'aveva conosciuto Michael, ovviamente, grazie al padre ex Titolare della Sony. Aveva lavorato con tutti i grandi artisti: Giorge Michael, Stevie Wonder, James Brown ed ovviamente Michael Jackson.
Continuammo a parlare di lui.
- Michael Jackson si è sposato??
Domandai grattandomi leggermente il capo. Loro rimasero scossi.
- ma come Rory?!?! Non hai visto il notiziario alla TV? Si è sposato da poco con la figlia del grande Re del Rock! -
Mi riprese Lu. Io confusa li guardai senza capire. Non mi ricordavo di questa notizia, o perlomeno non l'avevo mai letta o vista da nessuna parte perché il tempo lo impegnavo suonando o scrivendo. Non mi importava del gossip e dei Tabloid. Mi ricordai di uno scoop. Dissero che Michael era PEDOFILO. Pedofilo lui?! Era praticamente e visibilmente IMPOSSIBILE. I Mass Media fanno tutto per far soldi. Cercano di storcere la realtà con false fotografie, fake e cose del genere, era per questo che non amavo guardare la TV.
- Veramente io non l'ho proprio accesa la TV in questi giorni... -
Mormorai io perpessa. Chiesi loro se potevo visitare il resto della Villa e loro annuirono semplicemente continuando a parlare. In realtà la conoscevo già, ma era un pretesto per schiarirmi le idee.
Incominciai a varcare la soglia del portone che divideva quel salone al resto del palazzo. Era enorme, così raffinato. Le pareti erano di un roseo scuro ornati da quadri, ad ogni angolo c'era una pianta, e sparpagliati per i corridoi c'erano dei mobili con sopra dei vasi enormi molto antichi.
Era tutto molto affascinante.
Per non parlare dell'esterno: era magnifico.
Quando uscii dal portone principale c'era un grande tappeto rosso, in mezzo stava scritto Le Enchanté, che significa incanto in Francese. Era il nome della Villa.
Fuori c'era uno chalette. I tavoli in legno di ciliegio con sopra un vasetto di fiori ognuno.
- RORY!! - Mi voltai, e vidi Lu e Jolly in lontananza che se ne stavano andando. - Corri, ce ne stiamo andando!! -
Esclamarono all'unisono i due. Li corsi in contro.
Sbirciai l'orario: 1:15 del pomeriggio, e stavo morendo di fame. Tanto vale, significa che quando saremmo tornati a casa mi sarei messa subito a cucinare.
All'improvviso mi ricordai delle parole del Direttore de Le Enchanté - sicuro che sapranno soddisfare tutta la gente importante che ci sarà? -
Quelle parole mi confondevano. Di quale altra gente importante parlava?
Glielo chiesi a Jolly e lui mi guardò con un'aria soddisfatta
- non credevi mica che venivano da soli i festeggiati? - Mi guardò con fare complice, ma io continuavo a non capire - Rory, SVEGLIA! Ci saranno ovviamente tutti i parenti di Michael e di Lisa, e poi ci sarà Liz Taylor, Diana Ross, Quincy Jones... ed altri, molti altri ancora! -
- OH MIO DIO!!! -

Esclamai stupefatta. Mi pulii le orecchie per vedere se c'avevo dello sporco. Ed invece NO! C'avevo sentito bene!!
Mai possibile che lui era al corrente di tutto e io invece all'oscuro? Che sorprese... Anzi, che tensione!
E se sbagliassi? E se facessi la fugura dell'imbecille? Dovevo calmarmi. Quel giorno decisi che nel pomeriggio sarei andata a fare quattro passi a pattinare.

Arrivammo a casa. Dopo tutte quelle sorprese mi era quasi passata la fame ma feci uno spuntino: un panino con tutto il possibile ed immaginabile dentro strapieno di Ketchup e maionese e un litro di Cocacola.
Come al solito MTV trasmetteva dei videi di Michael.
Mandavano in onda uno dei nuovi pezzi del Re del Pop: si chiamava You Are not alone.
Era bellissimo, mi trasportava alla mia infanzia, dopotutto non era una bella cosa vivere sapendo il padre in carcere per una cosa così banale. Un momento, nel video chi vedo? Lisa Marie Prisley?!? Non credevo che Michael potesse fare un Videoclip con lei... Insomma. E se lei lo stesse sfruttando per i soldi?
Incominciai a creearmi dilemmi mentali e cose del genere. Era una cosa normale, la stessa cosa successe con The Way You Make Me Feel. Jolly uscì subito dopo mangiato. Ci disse che doveva tenere un incontro importante. Mi chiesi cosa c'aveva tanto da fare, perché si preparò in un modo mozzafiato, veramente carino. Mi era alquanto suscettibile.
Erano ormai le 5:30 del pomeriggio.
Non ce la facevo più a stare a casa ed uscii da sola con i pattini. Ovviamente avvisai prima Lu, che si trovava in camera a fare esercizi vocali, della mia scappatella fuori. Mi portai appresso un'asciugamano e le scarpe in uno zaino.
I miei rollerblade, di ultima generazione, erano professionali. Pensavate che io giravo con quelli a 4 ruote? Nah! Non erano fatti per me.
Ero molto brava ed era una pacchia andare in giro superando tutto e tutti in men di 5 minuti senza fare il benché minimo sforzo.
Andai in un parco vicino casa. Mi piaceva pattinare e le gambe, sotto quello sforzo, si rssodavano. Era una bella soddisfazione avere un bel fisico.
Continuai per qualche oretta nella pista a saltare ed a girare come una trottola.
Iniziò a farsi quasi buio e io misi le scarpe. Quella strada era deserta e poi erano quasi le otto e mezzo di sera. Incominciai a guardarmi attorno. Quella strada incominciò a farsi spettrale ai miei occhi. L'atmosfera non riuscivo a reggerla, incominciai a camminare a passo avanzato.
- ehi Pupa, dove vai così di fretta? -
Mi prese un tipo per il braccio trascinandomi a lui. Mi spaventai incominciai a dimenarmi. Si avvicinarono altri brutti ceppi vicino.
- eh, fatti da parte sporco schifoso -
Esclamai io facendomi largo tra di loro che sogghignavano. Incominciai a scappare il più velocemente possibile.
- PRESA!! - Sentii uno strappo alla schiena, qualcuno mi prese dallo zaino.
Li vidi accerchiarsi su di me. Per un momento era come se mi sentissi sotto un cumolo ferro che pesasse quanto un palazzo. Il niente assoluto.
- Lasciatemi andare!!! - Urlai - AIUTO!! - Continuai ad implorare.
Uno di loro mi diede uno schiaffo. Mi accasciai a terra. In quel momento nella mia mente si creò una specie di FlashBack, come se tutti i momenti più belli incominciarono a scorrere davanti ai miei occhi... Un momento, dovevo reagire!
All'improvviso uno di loro mi prese per i capelli.
- Lasciami!! - gli tirai una gomitata in pieno stomaco. Lui si piegò in due.
- ehi voi!! che le state facendo?! -
Sentii una voce in lontananza...

Era una voce calda e dolce, sottile ma forte, flebile ma decisa. Mi parve per un attimo di riconoscerla, ma in quel momento non la riconobbi. Sentii soltanto i ragazzi andarsene a gambe levate.
Io ero ancora accasciata a terra, immobile, impietrita. Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. E se era uno di loro?
- ehi Piccola... - Mormorò l'uomo che con dolcezza mi aiutò ad alzarmi. Io avevo ancora gli occhi socchiusi e quindi non vidi bene e nitida la figura maschile che mi stava avanti. Mi aggiustò una ciocca di capelli e l'accompagnò dietro ad un orecchio - stai bene? -
Io ero tremante.
- S-Si... almeno credo... - Mormorai io incrociando le braccia sfregandoci sopra le mani. Faceva freddo. Lui lo notò e appoggiò sulle mie spalle un qualcosa di caldo. Una giacca nera. All'improvviso mi feci coraggio ed alzai gli occhi verso di lui.
- C-COSA?! M-Ma tu sei... -
- SHHHH!!! -
Mi zitti. Io sgranai gli occhi. Oddio fu il mio unico pensiero in quel momento. Lui: alto, pelle chiarissima, capelli a caschetto neri leggermente mossi somigliante molto a Charlie Chapin, i suoi occhi che mi scrutavano attentamente. Mi sentii in imbarazzo totale.
- Michael... T-Tu?! che ci fai qui?
- Beh, te lo spiego in Limousine. -
Mi invitò ad entrarci. Io la guardai ancora titubante. Era un sogno? Mi diedi un pizzicotto sulla guancia. NO! Era tutto vero!! Ero con Michael Jackson e sarei dovuta entrare persino nella sua limousine!! Era una CandidCamera giusto?!
Arrivati dentro c'erano due uomini vestiti in nero. Li salutai educatamente e loro fecero lo stesso, ma con freddezza.
- Vedi, dovevo andare a vedere il ristorante che ha scelto mia moglie per il nostro matrimonio... -
Mormorò. Chissà perché andava a quell'ora, di solito non si dovrebbe cenare in santa pace? - eh non ho potuto cenare in santa pace perché mia moglie mi ha invitato a vederlo... - Continuò.
Io incominciai ad osservare al di fuori del vetro scurissimo della Limo. Chiesi a Michael di fermarmi lì, perché ero arrivata alla mia villetta.
- Uh bene! Mi ha fatto piacere incontrarti, e cerca di non fare più sciocchezze del genere!! -
- grazie Michael.. Grazie di tutto! -
Lo salutai con la mano fino a quando la Limo non sparì girando l'angolo.
Entrai tutta contenta e malridotta.
Luana mi notò e l'unica cosa che disse era "wow Rory, ma sei andata dentro un ciclone?

Mi avventai in camera mia con Lu che mi seguiva con un'aria, a dir poco sconcertata.
Presi, dal mio armadio ad angolo, un pantaloncino di jeans e una maglietta a maniche lunghe rosa.
- Rory, vuoi spiegarmi cos'è successo?! -
Mi guardò con stupore dall'alto in basso di nuovo. Io sospirai sventolandomi frettolosamente la mano e mi sedetti sul letto.
Incominciai a spiegarle tutto quello che avevo fatto, quale imprevisti sono incorsa e chi ho incontrato.
- COSA?! Ma lui non sapeva quindi che tu suonerai per lui... -
Incominciò a fissarmi con aria complice. Io la guardai senza capire - Rory, gli farai una bella sorpresa domani... eheh -
Incominciò a fissarmi ancora più maliziosamente. Di quello che voleva farmi, non ne avevo idea; ma già sapevo che era un'altra delle sue idee geniali.

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Messaggio Da marina56 Mar Ott 11, 2011 9:17 am

Capitolo III




Era il grande giorno, ed ero nervosissima. Lo notò persino Luana che avevo una brutta cera. Mi preparai una tazza di camomilla. Mi sedetti su di una sedia in cucina a guardarmi la TV mentre la mia mente continuava a ripetermi frasi del tipo: "oggi farò una figura del cavolo, Oggi farò una figura del cavolo". Come se mi aiutasse!
Stavo persino tremando. E se facessi davvero la figura dell'imbecille stonando una nota? Non me lo sarei mai perdonato. UNO: perché avrei fatto la peggior impressione che un musicista può fare davanti al grande Re del Pop. DUE: La nostra reputazione sarebbe scesa a Zero, per non parlare della mia autostima.
Ma non vorrei parlarvi dei miei problemi psicologici che si creavano nella mia mente...
In TV stavano trasmettendo quel dannatissimo VideoClip di Michael: You are not alone. Lo odiavo, ma lo odiavo solo perché, al posto di quella sgualdrina di Lisa, avrei voluto starci io accanto a Michael.
Luana andò in camera mia. Ero ignara di tutto su quello che voleva farmi ma la lasciai andare senza indugiare. Io continuai a guardare la TV, incominciando a cambiare canale, quando all'improvviso vedo il Re del Pop con... ME?! Oddio!
"Il re del Pop è stato scoperto con un'altra ragazza, che se la porta con se in Limousine, in balia di quattro teppisti, che adesso sono stati arrestati a norma di legge per attentato civile e molestamento. Sarà un ritorno di fiamma? Per quanto si possa dire su di questa notizia alquanto frivola, non si sa ancora l'identità della presunta amante di Jackson.. E con questo è tutto!!"...
CHE COSA?! Oddio, non ci posso credere. Mi avevano appena rovinato la vita... e se qualcuno mi avesse scoperto? E se qualcuno avesse capito che ero io quella ragazza?!
Incominciai ad imprecare sottovoce.
Quella mattina era susseguita da gravi sbalzi d'umore che nuocevano gravemente la mia salute.
Luana fortunatamente stava chiusa, ancora, in camera mia. Mi avvicinai alla porta, e spinta dalla curiosità, sbirciai allo spioncino. Vidi l'intero vestario per terra. Sgranai gli occhi stupita e furiosa.
- Luana!! che hai fatto?! -
Le urlai contro.
- questa... Questa è P-E-R-F-E-T-T-A -
Prese una camicietta beige borchiata. Le spalle erano scoperte. La comprai per evenienza, ma non l'avevo MAI indossato. Era orrenda.
- Lu.. stai scherzando spero... -
- assolutamente no, carina... - Incominciò a pregarla e me la lanciò. Io la presi al volo - Non preoccuparti.. Mica sono un'idiota?! non farei uscire mai una mia amica così.. -
Incominciò a scavare ancora nell'armadio poi continuò - metterai qualcosa sotto.. - poi tirò fuori un jeans leggermente strappato.
Continuai a fissarla incredula. Non poteva farmi questo.. Non a me!!!

Decisi di farmi un bel bagno rilassante. Non c'era niente di meglio per far scivolare giù i nervi che si erano creati con.. TUTTO.
Dovevo fare mente locale. Avevo conosciuto Michael Jackson... Capite?! Michael Jackson!! L'uomo che ha segnato un'era, l'idolo della musica Pop. Un pilastro importantissimo del tempio della musica. Insomma. Michael Jackson... Lui, nato dal niente ed incredibilmente era arrivato ad essere nominato dalla grande Elisabeth Taylor: "Re del Pop, Rock and Soul". L'avevo incontrato in circostanze pessime... Avrei voluto almeno fargli una bella impressione, ed invece, mi ritrovavo lì, con i vestiti mezzi stracciati e sporchi, con i capelli scompigliati - Facevo schifo insomma - e lui: bellissimo, affascinante, seducente... Il massimo!
Peggio di così non poteva andare. Sembravo così infima in confronto a lui.
Per non parlare di quel notiziario alla TV. Spazzatura, solo spazzatura. Non potevano inventarsi di peggio per costruire un fatto evidentemente accaduto. L'amante del Re del Pop. Bella questa! Avrei voluto sapere la reazione di Lisa Mery quando sentì il notiziario alla TV.
Era arrivato il momento di sciugarmi e di preparare il pranzo

Vidi che Jolly stranamente stava ancora in pieno letargo accovacciato nel letto. Decisi di non svegliarlo.
Quel giorno decidemmo di mangiare leggeri quindi preparai un risotto alla milanese.
Passò qualche ora e Luana mi trascinò in camera sua.
Mi ordinò di vestirmi come lei aveva detto e così feci. Misi quello "straccetto" e il jeans attillato.
Mi fece sedere su una sedia e con un frontino portò indietro la mia frangetta e con una molletta mi legò i capelli. Erano talmente lisci che la molletta si sfilava ogni 5 minuti.
Incominciò a stendermi il fondo tinta, poi il phard. Mi dava fastidio tutta quella roba. Non faceva respirare la pelle. Passò un leggero strato di ombretto chiaro, color bronzo. Poi passò alla matita e poi al mascara et voilà: Moira Orfei Versione giovanile.
- I capelli? vuoi che te li stiri? -
mi chiese. I miei capelli erano già lisci, come poteva pretendere di stirarmeli?!
- nah, mi piacciono così... - mi voltai a guardami allo specchio. Uhm.. forse mi sbagliavo, stavo davvero bene! - Lu, i capelli dovrei attaccarli oppure vanno bene così, al vento? -
- va bene così - disse sorridendo.

Eravamo fuori il cancello ed erano le 7:00 del pomeriggio. Nel frattempo che sistemammo la roba si fecero le 8:00 e già si sentivano fuori le parlantine dei VIP.
Jolly stava chiacchierando armoniosamente con i festeggiati. Era incredibile come, quel ragazzo, sapesse accogliere la gente così calorosamente. Sapeva far scendere l'attenzione tutta su di lui. Beato lui. Io stavo letteralmente morendo dentro. Sentivo dei crampi allo stomaco.
Poi lo vidi, lì, e mi stava fissando. Incominciai a innervosirmi. Mi stava scrutando e questo mi metteva in soggezione, in quel momento avrei voluto sparire dalla faccia della terra. Le mie guancie divampavano, e non sapevo fin quanto le mie guande si siano colorate; forse bordeaux...
Lisa Mary guardò Michael cercando di capire quale punto stava fissando, poi girò lo sguardo verso di me. ODDIO. Ero finita.
- Rory, calma... vedrai, sarai bravissima, e Michael ti noterà di certo... -
Cercava di rassicurarmi Lu.
Incominciai a partire con You Are So Beatiful di Joe Cocker..

Lisa mi squadrò dall'alto in basso con uno sguardo alquanto turbato e imperterrito. Incominciai ad irritarmi, continuava a squadrarmi inquetantemente.

Continuammo a suonare e tutti incominciarono a cenare, con loro anche noi. Io non avevo molta fame, così andai a prendere una boccata d'aria fuori al terrazzino, dove si vedeva tutta Los Angeles.
- Ehi!! ti ho vista! -
Mi riprese un voce familiare. Mi girai di soprassalto per vedere chi fosse costui.
- M-Michael!! -
Era lì, sulla soglia della porta a fissarmi a braccia incrociate. Lui: smoking nero, soliti capelli alla charlie chaplin. Uno schianto!
Lo vidi avvicinarsi e ad ogni suo passo, il mio cuore batteva ad un ritmo accelerato.
- Non sapevo sapessi suonare così bene.. -
Esclamò lui con fare sorpreso. Si appoggiò alla ringhiera del terrazzo a guardare il panorama.
- Oh beh, ho imparato... -
- quanti anni avevi quando hai iniziato a suonare? -
Mi chiese, non credevo potesse importare una cosa così banale ad un uomo così importante. Si morse il labbro inferiore, Non immaginate come mi ero sentita scombussolata in quel momento.
- oh, beh... - Il suo profumo mi dava completamente alla testa - ... a 13 anni... Facevo la terza media! -
- sei molto brava... - abbassò lo sguardo - ... Hai mai composto qualche pezzo? -
- Oh certo!! -
Il suo sguardo si illuminò le sue labbra si allargarono fino a diventare un sorriso stupendo. Mi sciolsi come un ghiacciolo in un forno. Abbassai lo sguardo imbarazzata. Lui notò il mio imbarazzo e per sciogliere un po' la tensione continuò a parlare
- Me ne farai ascoltare un pezzo qualche volta? -
Oddio. Michael Jackson, il più grande artista dei tempi. Lui che con i suoi pezzi stupendi aveva incantato il mondo che mi aveva chiesto?! Di suonargli un mio pezzo? Nah, impossibile.
- Che.. Che hai detto? -
Chiesi a mio disappunto. Lui fece un risolino cristallino e dolce.
- Ti ho chiesto se volessi suonarmi un pezzo qualche volta! -
Allora non sognavo, era tutto vero!
Annuii semplicemente sorridendo. Era il primo sorriso che gli feci senza essere in soggezione. Come se fossimo io e Michael, e non io ed il Re del Pop.
Entrammo dentro ed io incominciai a mangiare velocemente. Dovevo finire il mio lavoro.
Michael mi lanciava occhiate complici, continuando sempre ad avere quel sorrisetto dolce.
Non capii perché ogni volta che mi veniva incontro sentivo un bruciore nello stomaco incredibile.

- Visto? te l'avevo detto!! -
esclamò compiaciuta Luana come se avesse vinto una guerra.
- Luana, non fare la demente... Michael è sposato e io non devo innamorarmi!!! -
Mi costò tanto dirlo. Era la verità, una triste verità. Non dovevo innamorarmi?! Come se non lo fossi abbastanza!! io ero stracotta!
- Ma dai Rory!! Vedrai che quella di Michael con Lisa è solo un' infatuazione... -
Mi riprese lei facendomi l'occhiolino. Macché!? quello le tra tutto appiccicato, e lei non di meno. Come posso competere con una come lei?
La serata si concluse con un lento.
Michael mi lanciò uno sguardo acuto e io a stento resistetti per un millisecondo a vederlo. Dopo un po' si avvicinarono lui e Lisa.
- Siete molto brave!! i miei complimenti! - Incominciò Lisa - Tu, hai un'aria conosciuta... Ma non so dove ti ho già vista... -
Continuava a scrutarmi. Io mi sentivo completamente in soggezione e non sapevo che dire.
- ehm.. parliamo d'altro.. - Ci riprese Michael - Hai una voce fantastica! Come ti chiami? -
si riferì a Luana, e lei imbarazzandosi lo ringraziò semplicemente.
- Beh, se faremo qualche altro ricevimento vorrei che voi foste ancora con noi per festeggiare.. - Mormorò Lisa, aveva uno sguardo malizioso - come ospiti naturalmente.. Il talento l'avete dimostrato -
- eh già! Luana, hai mai pensato di incidere qualche disco? - continuò il re del Pop - faresti faville... hai una voce spettacolare. -
- oh beh... - Sorrise timidamente Lu - Non mi lamento, però, sarebbe una svolta per la mia vita se riuscissi poi a diventare famosa.. è il sogno che ho sempre avuto da bambina -
Il re del pop abbassò lo sguardo. Mi chiesi a cosa stesse pensando in quel momento. Prese un pezzo di carta dalla tasca ed incominciò a scriverci un numero.
- tenete! questo è il nostro numero di telefono. -
Mormorò mentre mi porse il foglietto. Avevo il numero di Michael Jackson... Non ci credo!
- Va beh.. il nostro già ce l'avete!! - Continuò Luana sarcastica cercando di smuovere un po' la situazione.

Era notte ed ero esausta, on riuscivo a muovere un muscolo. Finalmente ero a casa e potevo dormire beatamente. La giornata era stata troppo turbolenta e strapiena di emozioni.
Andai a coricarmi e mi cullai al pensiero di poterlo rivedere di nuovo...

Guarda qui quando c'ha dato Michael? -
esclamò Jolly brulicante di felicità. Teneva in mano un bel gruzzoletto di soldi ed erano tutti da 200 o 500 Dollari!
- Non dovresti esporli così! Porta sfortuna... -
Lo squadrò storto Luana. Era superstiziosa su certe cose. Eh si, Michael c'aveva pagato proprio bene, forse troppo, c'aveva dato 10.000 Dollari per una sola serata. Neanche avessimo fatto un concerto! Comunque sia... Che serata ragazzi!! Non me lo sarei aspettata, Michael è come una sigaretta: una volta provata crea dipendenza. Era un uomo così magnetico.
Mi chiusi in camera mia a suonare. Dovevo scaricare un po' di tenzione.
Incominciai con "le onde" di Ludovico Einaudi. Una melodia lenta ma molto rilassante e malinconica, ma era magica; come se ti trasportasse in un universo parallelo.
Finì con la Nona sinfonia di beethoven. E non mi dite che ve l'avevo detto che avevo gusto ANTICHI... Tant'è vero che venì Jolly super-arrabbiato ad ordinarmi di finire di suonare perché ero straziante.
- Va bene.. non scaldarti molto! - Chiusi la tastira e lui uscì sbattendo la porta - che modi SCURRILI.. tzé! -

"ancora non si conosce l'identità della misteriosa ragazza... " Cosa? "... che Michael Jackson salvò dalle grinfie dai quattro ragazzi..." Proveniva dalla cucina. Mi precipitai lì come un'animale sbattendo tutto quello che incontravo.
- Che cavolo ci fai lì?! -
Domandarono all'unisono. Non li ascoltai, guardai la TV e a mio malgrado vidi Michael e Lisa, accerchiati ovviamente da una decina di bodyguards, inseguiti dai giornalisti.

- Signor Jackson chi ha salvato l'altra notte dalla grinfia di quei ragazzetti?"
Oddio, poverino. Ci mancava solo che lo massacrassero per questa cavolata!
"- Non sono ritenuto a rivelare la sua identità..." Poi all'improvviso intervenne Lisa con sguardo alquando innervosito "... sarà stata una sgualdrina..." Me sgualdrina?! "Lisa, non è una sgualdrina!!" Mi soccorse Michael con fare alquanto alterato... BASTA. Spensi la TV.
- Ma che faccia tosta ha quella! -
Continuò Luana in mia difesa, ma non fece molto. Mi sentii malissimo.
- non voglio sentire ne domande e ne commenti... -
chiusi la discussione dirigendomi verso la porta prendendo il primo giacchetto che mi capitò e lo misi. Jolly cercò di fermarmi ma io me ne andai sbattendo la porta.
Sgualdrina... Ero anche la sgualdrina della situazione!
Camminai per le strade più affollate di Los Angeles ma ai miei occhi era tutto vuoto, così insignificante.
Mi sedetti in un angolino della strada, si avvicinò a me un cagnolino randagio, era uno Yorkies, un dolcissimo, piccolissimo e carinissimo Yorkies. Aveva il pelo nero a chiazze marroni chiaro. I suoi occhioni neri mi guardarono tenerissimi e si avvicinò affamato. Incominciai ad accarezzarlo e a coccolarlo.
- sarai affamato cucciolotto! -
Mi incuriosii. Infondo era un cane di razza, come è possibile che un cagnolino così fosse stato abbandonato?! Mah. Con i pochi spiccioli che avevo gli comprai un po' di latte intero e glielo misi in un piatto di plastica.
- che ci fai qui?! -
ODDIO NO! Non può essere lui... No! Non qui!!
Vidi una figura maschile tutta incappottata con due occhialoni neri e dei baffi folti, così da nascondergli tutto il viso.
- Michael?! - Esclamai basita. Lui fece un sorriso - che cavolo ci fai qui tu!!! -

Lo guardai innervosita. Ce l'avevo ancora per quella frase che aveva detto Lisa. Non dovrei prendermela con Michael però...
Incominciò a guardarmi. Abbassò lo sguardo dispiaciuto.
- Mi dispiace per quello che ha detto Lisa nei tuoi confronti... -
Come poteva aver capito?! Era un sensitivo?
- No va beh... non devo prendermela con te... è solo colpa mia! -
Infatti. Era colpa mia. Non dovevo uscire e quella stramaledetta sera non dovevo incontrarlo. Se non l'avessi incontrato sarebbe stato meglio per tutti: non avrebbero mai fatto quel video e io non sarei la ricercata del momento.
- a proposito... non hai risposto alla mia domanda! Che ci facevi qui? -
continuò lui sedendosi vicino a me. Okay, Panico!
Incominciai a fare la finta tonta guardando da un'altra parte ma, a mio parere, sembravo solamente una svampita. Lo addocchiai senza farmi vedere, stava accarezzando il cagnolino.
- Dovevo fare due passi e riflettere un po'... Sai, per rilassarmi! Per sentirmi, anche per un momento, Non io! -
Lui continuava a fare le feste al cagnolino. Mi aveva sentito? Poco importa, erano così dolci insieme.
- Anche per me è lo stesso... - Si guardò - Però per me è un po' più complicato.. -
Ridemmo. Continuammo a scherzare. La gente che ci osservava stranita pensando se noi fossimo di un altro pianeta.
- sai, io conosco Michael Jackson... - Abbassai lo sguardo - Ma penso che Michael sia sicuramente un'altra persona, e io in qualità di perfetta sconosciuta non ti conosco personalmente. Puoi parlarmi di te? - Gli chiesi.
Lui si meravigliò della domanda. Nessuno, secondo lui, non si sarebbe mai interessato ad una cosa del genere. Forse era perché era troppo impegnata a guardarlo come il Re del Pop.
Parlammo del più e del meno: della sua vita privata, dei suoi hobby e quello che fa durante la giornata con Lisa.
- Quindi tu e Lisa... Non avete ancora fatto l'amore? -
Chiesi io. Okay, domanda troppo indiscreta ed intima.
- ehm... No. - Mormorò imbarazzato - Ma desidero ardentemente un figlio... Sarebbe il sogno più bello della mia vita. -
Era così semplice e puro. Lo ascoltai con tutta la voglia e la curiosità che si puo avere, ed era tremendamente bello. Lui contiuava a parlare della sua vita, restavo assopita da tutta quella bellezza che quell'uomo aveva. Era così... Così... Perfetto!
- quindi, fammi capire... Tu sei stato costretto da bambino a fare questo... Non è stata una tua libera scelta -
Mormorai per sintetizzare la discussione
- In poche parole, diciamo, che è così. Ma non me ne pento, infondo la musica è sempre stata la mia vita. -
continuò lui. Che tristezza, io mi sarei ribbellata. Avrei fatto di tutto per inseguire i miei sogni oppure di costruirmi per me la mia vita, come infatti avevo fatto.
- Beh.. che dire! Ti immaginavo completamente diverso! Sai... Pettegolo, vanitoso... Invece sembri così - esitai un secondo - così dolce..
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Messaggio Da marina56 Mar Ott 11, 2011 9:18 am

No! Oddio, l'avevo detto davvero? Io odio la mia boccaccia!
Michael si imbarazzò, ma per non farlo notare fece una delle sue solite risatine cristalline.
Ci fissammo per qualche minuto senza neanche muovere un muscolo. Era tutto così naturale. Ci avvicinavamo senza che ce ne rendessimo conto e io restavo lì, immobile. Solo quando il mio cervello riuscì a riavere la lucidità di prima, mi accorsi che stavo ad un centimetro dalle sue labbra e sentivo il suo respiro caldo e regolare.
Qualcosa mi bloccò. No! non potevo farlo. Lui era sposato ed io non volevo interferire il suo rapporto con Lisa.
Mi ricomposi portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Ehm Michael... - Trovai un punto fisso da osservare in modo da cercare di sviare quella situazione - ... Con chi sei qui? -
Optai quella domanda per capire semplicemente se era con la moglie
- Sono solo io qui... - Mormorò lui girandosi a guardare davanti a se come feci io. - Te l'ho detto, cerco di starmene fra me e me. Almeno per rilassarmi un po', per poi ritornare alla vita di sempre.. -
- Tu con Lisa sei felice? -
Lo bloccai, fissai i suoi occhi in modo persuasivo. Lui mi guardò senza capire.
- beh... - Ci fu un minuto di silenzio. - Si -
Anche se sembrava poco convinto quella risposta mi fece male, troppo male. Sarò una masochista ma volevo cercare di capire cosa intendeva fare prima.
- Beh, forse è meglio che me ne vada... -
Mormorai alzandomi. battei le mani sul fondo-schiena pulendomi.
Passò qualche oretta da quando incominciammo a parlare. Sbirciai l'orario ed erano le 6:00 di sera.
- NO! Aspetta! - Mi bloccò Michael - Ti voglio portare in un posto.. -

Mi invitò a fare un giro con lui, ci prendemmo un bus che non presi mai.
Mi chiesi, visto che girasse sempre con limousine e aerei, lui come potesse sapere dove avrebbe portato il bus che ci prendemmo. Mi disse solo che era un posto speciale.
Mi portò in una specie di selva. Camminammo per un po' finchè gli alberi si sfoltirono e nel cuore della foresta c'era laghetto.
Poco più in là c'era una barchetta di legno.
- Prendiamola e andiamo in quell'isoletta. -
Mi indicò Michael un isolotto in mezzo al laghetto. Un isolotto "bianco" e luminoso, in mezzo a quello c'era un salice piangente anche quello luminoso.
Mi incuriosii e spingemmo la barchetta sul lago. Michael incominciò a remare. Avevo un certo timore di stare da sola con lui. Era la prima volta. Intrecciai le dita e guardai da un'altra parte cercando di tranquillizzarmi.
- che c'è tesoro? -
Domandò Michael. Ecco, il colpo finale. Mi aveva appena chiamata tesoro!
Il mio cuore incominciò a battere più velocemente e mi sentii le guance andare a fuoco.
Meidei meidei!! Chiamate l'ambulanza, i vigili del fuoco, la polizia, i carabinieri! Rory sta andando a fuoco!
- Ehm.. n-no. Niente Michael. è tutto apposto. -
Si!!! Che scusa credibile. Non potevo inventare di meglio.
Michael non disse niente. Ma capì che ero agitata, ma speravo solo che non avesse capito il motivo. Fece un sorriso furbetto ed annuì solamente.
Dopo un po' non sentii remare.
- Siamo arrivati piccola! -
Il mio cuore sobbalzò. alzai lo sguardo e vidi Michael tendermi la mano.
Ma che vedevo? L'isolotto era pieno di fiorellini candidi. Al di sopra c'erano una miriadi di lucciole ad ornare il paesaggio. Rimasi ad ammirare meravigliata.
- M-ma è stupendo Michael!! -
Strappai una cosmea dal suo gambo e lo innusai. Era profumatissimo. Vicino al salice c'erano delle piantagioni di rose. Bianche e luminose come la luna, non esitai un attimo e corsi lì.
- Il tuo fiore preferito? -
Non dissi niente. Lo abbracciai solo, più forte che potevo.
- lo prendo per un si. -
Incominciò ad accarezzarmi i capelli e mi strinse anche lui a se. Sentii come dei brividi gelidi percorrermi la schiena. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla e potevo sentire il profumo del suo collo. Non era un profumo normale. Era un' odore così soave e caldo.
Mi chiesi se Michael avesse portato Lisa in quel posto. Ma non mi parve giusto chiederlo, d'altronde era solo da una una settimana che lo conoscevo. Tutti questi incontri improvvisi, tutto questo affiatamento, era così surreale.
Passammo tantissimo tempo abbracciati così. Io a respirare il suo collo e lui ad accarezzarmi i capelli. Incominciò a scendere giù, verso la schiena. Delle fitte allo stomaco mi contorcevano. Il suo tocco mi mandava in un altro "posto", come se non fossi qui.

Proprio in quel momento doveva suonare il cellulare cavolo?!
Michael inarcò un sopracciglio guardandomi con fare complice.
- Rory ma dove cavolo sei finita?! -
Era Luana, arrabbiata, e quando era nervosa incominciava a starnazzare come una gallina.
- Ehm... - Guardai l'orologio, erano le 8:15. Oh cavolo! Era tardissimo. - ... Sto con un amico... Luana. -
- quale amic... - Si bloccò - ah!! ho capito... - Ci fu qualche secondo di silenzio
- hai un fidanzato e non me lo vuoi dire? -
Come al solito non aveva capito una cicca di niente.
Michael mi guardò strano, fece un sorrisetto compiaciuto. Misi la mano sul telefonino e lo allontanai.
- puoi dirglielo che sto con te... -
Mormorò a bassa voce.
- eh va bene... - Lo rimisi al mio orecchio - Luana, sto con Michael. -
- MICHAEL CHI? -
mi urlò ancora nell'orecchio. Non avevo mai capito perchè le venivano queste crisi epilettiche di rabbia. Lei lo sapeva benissimo che quando mi strillavano nell'orecchio o in faccia, calma com'ero, diventavo una belva.
- Michael, Michael Jackson STUPIDA! -
Esclamai.
All'improvviso ci fu un minuto di silenzio.
- e che stai facendo con michael.. eh? -
Cambiò il suo atteggiamento con malizia e beffa. Mi dava fastidio tantissimo quando pensavano a male.
- N-niente! - Non ci credette, infatti era una scusa poco originale - ... Beh, ti racconto quando torno. CIAO!!! -
- MA... -
Neanche la feci finire di parlare che staccai la chiamata.
Mi girai verso Michael e vidi che a stento si tratteneva dal ridere. Aggrottai un sopracciglio e sbuffai.

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