Michael Jackson Who Is It
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BRYAN ULRICH – cacciatore di autografi

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Messaggio Da marina56 Ven Mag 11, 2012 8:44 pm


“Ho incontrato la prima volta Michael Jackson ad Harlem mentre lui era lì per tenere un discorso contro Tommy Mottola e la Sony Records. La conferenza stampa si svolgeva presso la sede di Al Sharpton ad Harlem. Sapendo che la sicurezza e i suoi fans erano arrabbiati, avevo programmato di sgattaiolare fuori dall’ufficio prima che Michael Jackson arrivasse nella speranza di potermi nascondere da qualche parte per potermi avvicinare a Michael. Trovai una stanza che sembrava essere l’ufficio privato di Al Sharpton, quindi decisi di nascondermi nell’armadio di quest’ufficio sperando che Michael Jackson venisse accompagnato in questa stanza. Il mio istinto e il mio piano fu corretto e MJ arrivò con un entourage di sucurezza, polizia e manager. Ho avuto il coraggio di passare attraverso tutto questo e sono sbucato fuori all’armadio. A quel punto ero sicuro che mi avrebbero sbattuto fuori dalla stanza. Fu Michael che rapidamente calmò la sicurezza e disse: “ E’ tutto ok, voglio fare una foto con lui”.
Il mio secondo incontro con Michael è stato nel 2003 a Beverly Hills quando venni a sapere che MJ sarebbe andato a fare shopping a Santa Monica Boulevard. Solitamente Michael faceva acquisti dopo che il personale era stato avvisato del suo arrivo e il negozio fatto chiudere temporaneamente per la sua privacy e per la sua sicurezza. Comunque, essendo un cliente del negozio, quando Michael arrivò, non mi fu chiesto di andarmene – ero entrato nel negozio poco prima che Michael arrivasse con i suoi figli.
Una volta all'interno del negozio con MJ, non solo abbiamo fatto delle foto e mi ha autografato diversi articoli, ma, ancora una volta, MJ è venuto in mio aiuto.
Ero uscito dal negozio per un breve momento per recuperare una chitarra che avevo in macchina e che volevo che Michael autografasse. Quanto tornai indietro, il portiere non voleva più farmi entrare. In qualche modo sono riuscito ad ottenere l’attenzione di Michael e immediatamente la porta si aprì e Michael autografò la mia chitarra rossa. Il tutto fu filmato dalle telecamere di Entertainment Tonight e fu trasmesso in TV.
Video: http://www.thesignaturelibrary.com/blog/2010/06/video-michael-jackson-autographs-my-guitar/
Tuttavia, solo qualche anno più tardi sono riuscito ad instaurare davvero una relazione con Michael e con il suo grande team di assistenti e guardie del corpo. Ad ottobre 2008, Michael si era trasferito dalla sua casa di Las Vegas a Los Angeles per preparare il suo tour “This Is It”. In quel momento Michael era ospite dell’Hotel Bel Air fino a quando, a gennaio, non si trasferì nella sua ultima casa ad Holmby Hills.
Da ottobre fino al momento in cui, non riesco ancora a crederci, fino ai suoi ultimi giorni nel giugno 2009, ho dedicato il mio tempo a stare intorno a MJ quotidianamente. Dalle prime prove nel piccolo studio di Van Nuys, alle prove quotidiane tenute a Burbank, alle escursioni in vari negozi […] , io ero sempre lì per dare a Michael i miei regali e i memorabilia che lui amava collezionare. Nell'aprile del 2009, lo stesso Michael mi ha chiesto se poteva prendere in prestito alcuni dei manifesti d 'epoca che avevo portato affinché lui li autografasse. Michael voleva questi poster per decorare la festa di compleanno di sua figlia Paris. Naturalmente glieli ho regalati e posso dire con certezza che Michael ha molto apprezzato questo gesto.
Michael amava il fatto che i suoi fans lo seguissero, gli faceva sentire che la gente si interessava ancora a lui, il che è triste se consideriamo quanto lui si sia interessato agli altri.
Michael mi disse quanto gli piacevano le foto, gli album rari e i manifesti che gli portavo per farmeli autografare. Inoltre, mi misi a cercare oggetti che potevano soddisfare le passioni di Michael, come quella per la musica classica e gli portavo doni di altri artisti e album rari che lui apprezzava molto.
Secondo il capo della sua sicurezza , Michael mi avrebbe voluto a lavorare con lui per questa mia capacità di ricerca.
All’inizio dello scorso giugno (2009), ancora una volta sono riuscito ad intrufolarmi in un negozio appena prima che Michael arrivasse. Io indossavo una giacca vintage "Beat It" e aveva sperato di entrare nel negozio e rimanere lì per avere Michael autografo questa giacca molto raro.
Io indossavo una giacca vintage "Beat It" e avevo sperato di poter entrare nel negozio e di rimanere lì per poter avere l’autografo di Michael su questa giacca molto rara. Una volta che MJ è arrivato con i suoi figli, la sicurezza mi ha riconosciuto e ha detto alle persone del negozio “ok, lui può rimanere".
Con centinaia di curiosi e paparazzi fuori e il traffico sulla Melrose Avenue che era arrivato alla paralisi per vedere cosa stava succedendo, io ero dentro con Michael per scattare un'altra foto e per fargli autografare la giacca "Beat It". [..]
Ho così tante esperienze meravigliose con Michael e sono stato fortunato a poter essere intorno a lui nell’ultimo anno della sua vita ed è questo che mi ha spinto a condividere le mie storie preziose e questi memorabilia. Sono orgoglioso del fatto che negli ultimi dieci anni ho acquisito e conservato la più grande e diversificata collezione di autografi autentici del grande e compianto Michael Jackson.

BRYAN ULRICH – cacciatore di autografi
TRADUZIONE:EMANUELA AREZZI
FONTE: http://www.thesignaturelibrary.com/blog/2010/06/anniversary-of-king-of-pops-death-remember-michael-jackson-signed-memorabilia/

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