Michael Jackson Who Is It
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Il racconto dell'amico sensitivo

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Messaggio Da szwaby82 Sab Nov 12, 2011 10:47 am

Szwaby82 Inviato: Ven Lug 09, 2010 12:22 pm

C'è chi ascolta le sue canzoni con l'ipod o in auto, mentre si reca al lavoro, c'è chi invece imita i suoi passi in una delle tante piazze che costellano i cinque continenti, perché la sua musica è imprescindibile dai movimenti del suo corpo. A un anno dalla scomparsa Michael Jackson prosegue il cammino nel solco della mitologia moderna. Verrà ricordato per le melodie dei vari Billie Jean, Heal the World, Man in the Mirror, Thriller, per quei balletti da extraterrestre, per la passione (estrema?) verso i bambini e per l'innata megalomania: addirittura voleva essere il primo artista a danzare sulla Luna.

Lo aveva rivelato aUri Geller, il sensitivo israeliano, amico di Jackson, che ha realizzato il documentario«My Friend Michael Jackson: Uri's Story»,presentato al RomaFictioFest. «Michael credeva nell'impossibile», afferma Geller, intervistato dalla regista Paula Lichtarowicz. Ne esce un ritratto intimo, portato a termine subito dopo la morte del cantante, con immagini inedite fornite dallo stesso Geller, diventato famoso per riuscire a piegare con la mente (dice lui) i cucchiai e per le sue capacità telecinetiche.

Vediamo il Re del pop sorretto da un paio di stampelle bianche partecipare al matrimonio dell'amico, in quell'occasione era il testimone che portava gli anelli; all'Università di Oxford dove parla della difficile infanzia; alla stazione di Paddington a Londra, mentre viene assalito dai fan; nel Parlamento inglese e nei negozi Harrods, dove visita il monumento dedicato a Dodi e Diana. Jackson e Geller si conoscono nel 1999, grazie a un amico in comune, Mohamad Al-Fayed, padre di Dodi. «Un'amicizia turbolenta», la definisce la narratrice del film, rovinata, dopo lo scandalo creato dal documentario del giornalista britannico Martin Bashir (amico di Uri)«Living with Michael Jackson», in cui si premeva l'acceleratore sui rapporti stretti tra Jackson e i bambini. «Michael ha fatto un errore, quello di essere troppo sincero - dichiara Geller. Una volta l'ho ipnotizzato e gli ho chiesto: Hai mai toccato un bambino in modo improprio? E lui: No, non lo farei mai. Io so che è un uomo innocente».

fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-07-08/michael-jackson-inedito-raccontato-145335.shtml?uuid=AY58R85B&fromSearch
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