Emergenza carestia nel Corno d'Africa: ecco cosa stiamo facendo
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Emergenza carestia nel Corno d'Africa: ecco cosa stiamo facendo
Emergenza carestia nel Corno d'Africa: ecco cosa stiamo facendo.
DONA QUI https://donazioni.unicef.it/?c=1WCA&l=0001
La priorità dell’UNICEF nel Corno d’Africa in preda a una dilagante crisi alimentare, che nel Sud della Somalia ha assunto i contorni della carestia continua a essere salvare quante più vite di bambini possibile, con tutti i mezzi a disposizione.
Secondo le ultime stime sono 12,4 milioni le persone nella regione che hanno urgente bisogno di soccorso umanitario: 3,9 milioni in Somalia, quasi altrettanti nelle regioni nord-orientali del Kenya, 4,6 milioni nell’est dell’Etiopia e 165.000 a Gibuti, che avendo in totale 740.000 abitanti risulta il paese con la percentuale più alta di popolazione colpita.
Particolarmente allarmante la situazione in Somalia meridionale, dove lo stato di carestia è stato dichiarato sin da luglio in varie aree (al momento sei) e il riacutizzarsi degli scontri armati rende estremamente rischioso il lavoro degli operatori umanitari. In particolare, nella capitale Mogadiscio, la pressione su un territorio poverissimo e martoriato dalla guerra di 470.000 sfollati ha dato luogo a migliaia di casi di colera e diarrea acuta, che espongono a rischio gravissimo prima di tutto i bambini.
La carestia dei bambini
Donne e bambini come sempre pagano le conseguenze più gravi dell’emergenza in atto: nei paesi coinvolti. Ben 4,1 milioni di bambini risultano malnutriti, dei quali 330.000 in modo grave e dunque in immediato pericolo di vita nella sola Somalia.
La malnutrizione, oltre a uccidere direttamente, crea nei bambini una elevata vulnerabilità a malattie potenzialmente letali come morbillo, diarrea acuta, colera e polmonite, contro le quali sono indispensabili interventi sanitari di base, come le vaccinazioni, e la disponibilità di acqua potabile e servizi igienici.
Si lamentano già decine di vittime del morbillo, che ha ormai assunto carattere epidemico nei campi profughi e in Somalia meridionale. La malaria, endemica nella regione, si aggiunge alla già lunga lista delle malattie killer dell'infanzia.
Quella in corso nel Corno d'Africa è la carestia dei bambini: decine di migliaia sono già morti, anche se le condizioni sul campo rendono impossibile un calcolo preciso.
Eppure, un bambino in stato di malnutrizione acuta grave può essere salvato e riprendersi pienamente con 4-6 settimane di terapia nutrizionale, se gli vengono somministrati speciali alimenti terapeutici pronti all’uso.
L'UNICEF in azione
L'UNICEF era presente stabilmente in Somalia e nel resto del Corno d'Africa ben prima di questa emergenza.
In Somalia l'UNICEF è operativo tramite uno staff locale e una rete di oltre 100 associazioni partner, che in queste settimane ha costantemente ampliato la portata delle operazioni in tutta la regione. facendo affluire e distribuendo quantitativi sempre maggiori di beni di prima necessità come alimenti terapeutici per l’infanzia, vaccini e farmaci.
Fra i numerosi interventi finora realizzati, l'UNICEF:
ha prestato in Somalia terapia nutrizionale a 131.000 bambini gravemente malnutriti, e sta espandendo la sua azione ad altri 33.500 in imminente pericolo di vita
sta distribuendo cibo in Somalia tramite 16 centri di stabilizzazione nutrizionale, 201 centri di nutrizione terapeutica e 323 programmi di integrazione alimentare, con l'obiettivo di garantire assistenza a 400.000 bambini
ha erogato in Etiopia oltre duemila tonnellate di alimenti terapeutici pronti all'uso
garantisce razioni quotidiane di alimenti di base (farina, olio e fagioli) a 50.000 famiglie con bambini, con l'obiettivo di raggiungerne a breve 200.000
ha inviato farmaci per la cura del colera sufficienti per 100.000 casi
ha scavato 5 pozzi e ha trattato con cloro 275 altri pozzi e sorgenti nella sola Mogadiscio, contribuendo al calo nei casi di diarrea acuta tra i più piccoli
ha avviato campagne di vaccinazione di massa contro morbillo, tetano e polio tra i bambini in varie zone del Kenya e della Somalia che ospitano sfollati o profughi, raggiungendo 556.000 bambini nella sola area di Mogadiscio.
Ha installato 15 tende-scuola (a breve saranno 45) per assicurare la ripresa delle attività scolastiche nei campi profughi
A oggi l'UNICEF ha distribuito quasi 4.200 tonnellate di aiuti nella sola Somalia, utilizzando 60 voli cargo, 8 navi e decine di camion. Il 90% degli aiuti sanitari in Somalia centro-meridionale è assicurato dall'UNICEF.
Per un quadro dettagliato dell'azione umanitaria dell'UNICEF in questa emergenza scarica il rapporto aggiornato.
L’appello globale dell'UNICEF per raccogliere 364 milioni di dollari necessari agli aiuti nei primi sei mesi è al momento finanziato per il 75%.
Per questo chiediamo a tutti i nostri sostenitori di contribuire alle operazioni di aiuto effettuando una donazione online su questo sito oppure in uno dei diversi altri modi per donare (vedi sotto).
Come puoi aiutare
Anche tu puoi contribuire a salvare la vita dei bambini con una donazione online oppure con un degli altri modi per donare:
- bollettino di c/c postale numero 745.000, intestato a UNICEF Italia, specificando la causale “Emergenza Corno d’Africa”
- carta di credito online sul nostro sito oppure telefonando al Numero Verde UNICEF 800 745 000
- bonifico bancario sul conto corrente intestato a UNICEF Italia su Banca Popolare Etica: IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, specificando la causale “Emergenza Corno d’Africa"
- donazione presso il Comitato UNICEF della tua città (trova qui quello più vicino a te)
http://www.unicef.it/doc/2891/emergenza-in-corno-africa-ecco-cosa-stiamo-facendo.htm
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La priorità dell’UNICEF nel Corno d’Africa in preda a una dilagante crisi alimentare, che nel Sud della Somalia ha assunto i contorni della carestia continua a essere salvare quante più vite di bambini possibile, con tutti i mezzi a disposizione.
Secondo le ultime stime sono 12,4 milioni le persone nella regione che hanno urgente bisogno di soccorso umanitario: 3,9 milioni in Somalia, quasi altrettanti nelle regioni nord-orientali del Kenya, 4,6 milioni nell’est dell’Etiopia e 165.000 a Gibuti, che avendo in totale 740.000 abitanti risulta il paese con la percentuale più alta di popolazione colpita.
Particolarmente allarmante la situazione in Somalia meridionale, dove lo stato di carestia è stato dichiarato sin da luglio in varie aree (al momento sei) e il riacutizzarsi degli scontri armati rende estremamente rischioso il lavoro degli operatori umanitari. In particolare, nella capitale Mogadiscio, la pressione su un territorio poverissimo e martoriato dalla guerra di 470.000 sfollati ha dato luogo a migliaia di casi di colera e diarrea acuta, che espongono a rischio gravissimo prima di tutto i bambini.
La carestia dei bambini
Donne e bambini come sempre pagano le conseguenze più gravi dell’emergenza in atto: nei paesi coinvolti. Ben 4,1 milioni di bambini risultano malnutriti, dei quali 330.000 in modo grave e dunque in immediato pericolo di vita nella sola Somalia.
La malnutrizione, oltre a uccidere direttamente, crea nei bambini una elevata vulnerabilità a malattie potenzialmente letali come morbillo, diarrea acuta, colera e polmonite, contro le quali sono indispensabili interventi sanitari di base, come le vaccinazioni, e la disponibilità di acqua potabile e servizi igienici.
Si lamentano già decine di vittime del morbillo, che ha ormai assunto carattere epidemico nei campi profughi e in Somalia meridionale. La malaria, endemica nella regione, si aggiunge alla già lunga lista delle malattie killer dell'infanzia.
Quella in corso nel Corno d'Africa è la carestia dei bambini: decine di migliaia sono già morti, anche se le condizioni sul campo rendono impossibile un calcolo preciso.
Eppure, un bambino in stato di malnutrizione acuta grave può essere salvato e riprendersi pienamente con 4-6 settimane di terapia nutrizionale, se gli vengono somministrati speciali alimenti terapeutici pronti all’uso.
L'UNICEF in azione
L'UNICEF era presente stabilmente in Somalia e nel resto del Corno d'Africa ben prima di questa emergenza.
In Somalia l'UNICEF è operativo tramite uno staff locale e una rete di oltre 100 associazioni partner, che in queste settimane ha costantemente ampliato la portata delle operazioni in tutta la regione. facendo affluire e distribuendo quantitativi sempre maggiori di beni di prima necessità come alimenti terapeutici per l’infanzia, vaccini e farmaci.
Fra i numerosi interventi finora realizzati, l'UNICEF:
ha prestato in Somalia terapia nutrizionale a 131.000 bambini gravemente malnutriti, e sta espandendo la sua azione ad altri 33.500 in imminente pericolo di vita
sta distribuendo cibo in Somalia tramite 16 centri di stabilizzazione nutrizionale, 201 centri di nutrizione terapeutica e 323 programmi di integrazione alimentare, con l'obiettivo di garantire assistenza a 400.000 bambini
ha erogato in Etiopia oltre duemila tonnellate di alimenti terapeutici pronti all'uso
garantisce razioni quotidiane di alimenti di base (farina, olio e fagioli) a 50.000 famiglie con bambini, con l'obiettivo di raggiungerne a breve 200.000
ha inviato farmaci per la cura del colera sufficienti per 100.000 casi
ha scavato 5 pozzi e ha trattato con cloro 275 altri pozzi e sorgenti nella sola Mogadiscio, contribuendo al calo nei casi di diarrea acuta tra i più piccoli
ha avviato campagne di vaccinazione di massa contro morbillo, tetano e polio tra i bambini in varie zone del Kenya e della Somalia che ospitano sfollati o profughi, raggiungendo 556.000 bambini nella sola area di Mogadiscio.
Ha installato 15 tende-scuola (a breve saranno 45) per assicurare la ripresa delle attività scolastiche nei campi profughi
A oggi l'UNICEF ha distribuito quasi 4.200 tonnellate di aiuti nella sola Somalia, utilizzando 60 voli cargo, 8 navi e decine di camion. Il 90% degli aiuti sanitari in Somalia centro-meridionale è assicurato dall'UNICEF.
Per un quadro dettagliato dell'azione umanitaria dell'UNICEF in questa emergenza scarica il rapporto aggiornato.
L’appello globale dell'UNICEF per raccogliere 364 milioni di dollari necessari agli aiuti nei primi sei mesi è al momento finanziato per il 75%.
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Come puoi aiutare
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- bollettino di c/c postale numero 745.000, intestato a UNICEF Italia, specificando la causale “Emergenza Corno d’Africa”
- carta di credito online sul nostro sito oppure telefonando al Numero Verde UNICEF 800 745 000
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http://www.unicef.it/doc/2891/emergenza-in-corno-africa-ecco-cosa-stiamo-facendo.htm
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