Tragico incidente nella Moto gp2:_Addio TOMIZAWA
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Tragico incidente nella Moto gp2:_Addio TOMIZAWA
Una tragedia ha funestato la gara della Moto2 del GP di San Marino a Misano. Shoya Tomizawa, infatti, è morto dopo essere rimasto vittima di una terribile caduta. Il 19enne pilota giapponese, investito da Alex De Angelis e Scott Redding, è arrivato in gravissime condizioni al centro medico del circuito. Da qui è stato trasportato all'ospedale di Riccione, ma i traumi e le emorragie interne subite si sono rivelate fatali.
eCCO COSA E SUCCESSO:
19.30 - VEGLIA DEGLI AMICI IN OSPEDALE
A vegliare la salma del pilota giapponese Shoya Tomizawa gli amici del Team Technomag. Nella piccola sala dell'ospedale Ceccarini di Riccione si sono stretti nel loro dolore e nella loro incredulità i colleghi più vicini: Max Sabbatani, ex pilota forlivese, Nobby Ueda e Sonia Peier, direttore del Team Technomag, con gli occhi rossi di chi piange da ore, si sono sforzati di sorridere nel ricordare, in un incontro con la stampa organizzato nello stesso ospedale di Riccione, il pilota tanto giovane quanto promettente. ''Andava forte Shoya, sarebbe stato difficile da battere - ha detto Max Sabbatani - Anche l'Honda lo teneva d'occhio. Avrebbe fatto molta strada. La stagione era iniziata bene, era arrivato primo nella prima gara, secondo nella seconda e nella sesta''. Ma Shoya era soprattutto il più simpatico, un pilota emergente che si faceva volere bene: ''tutti lo cercavano, tutti lo volevano''. Una carriera, la sua, iniziata a 14 anni in Giappone, come ha ricordato chi, come Ueda, nel team lo conosceva da più tempo e che oggi ha dovuto assolvere l'arduo compito di avvisare la famiglia del pilota. ''Shoya riusciva a scherzare anche con gli altri piloti'', ricorda Ueda, dimostrando così di vivere la competizione sportiva con lealtà. Negli ultimi anni Tomizawa si era stabilito ad Ales, nel sud della Francia, seguito passo passo dalla direttrice del team, Sonia Peier, che nel ricordarlo ha voluto sottolineare come il pilota fosse prima di tutto ''un ragazzo, che viveva la sua età e che voleva godere della vita''.
19.05 - DE ANGELIS: "SONO DISTRUTTO"
Alex De Angelis era dietro a Shoya Tomizawa ed è stato coinvolto nel tragico incidente che ha portato alla morte il pilota nipponico. All'annuncio della morte era già fuori dal circuito. ''Sono veramente distrutto - ha detto Alex attraverso un comunicato - per quanto accaduto a Shoya. Sono vicino alla sua famiglia e a tutti quelli che gli hanno voluto bene. In merito alla gara ho reso le mie dichiarazioni nell'immediatezza dell'incidente quando ancora non sapevo della gravità delle conseguenze e al momento non intendo dichiarare altro; in momenti come questo passa tutto in secondo piano''.
18.45 - MACCHIAGODENA: "SOCCORSI IMMEDIATI"
''La nostra squadra di soccorso è intervenuta immediatamente dopo l'incidente della Moto2''. Lo ha detto Claudio Macchiagodena, responsabile sanitario della Dorna a Misano riguardo alla tragedia del giapponese Shoya Tomizawa. ''I nostri soccorritori - ha precisato - hanno messo in sicurezza i piloti caduti dopo solo 20 secondi dall'evento. De Angelis si è alzato da solo, Redding non era in condizioni critiche, ma ci siamo resi subito conto della gravità di Tomizawa e dopo averlo raccolto dal punto dell'incidente abbiamo iniziato subito le procedure di rianimazione sul posto''. A chi faceva presente che l'ambulanza non era arrivata subito al centro medico con il pilota, Macchiagodena ha risposto: ''Non dovevamo spostare il ragazzo prima di averlo stabilizzato. Il suo ritmo cardiaco non era costante e abbiamo ritenuto opportuno intervenire direttamente sul posto. Prima di caricare un ferito in ambulanza dobbiamo essere sicuri che questo sia pronto. Appena caricato sull'ambulanza, nel momento opportuno, con lui c'erano due medici che hanno continuato a trattarlo fino all'arrivo in ospedale. Purtroppo non è stato possibile continuare la procedura di rianimazione per un esteso ematoma che comprimeva il cuore. Sebbene Shoya fosse giovane e forte, questo versamento, insieme a tutti gli altri traumi, hanno causato la sua morte''.
18.30 - UNCINI: "TRAGICA FATALITA'"
''L'incidente di Tomizawa rappresenta una fatalità impossibile da prevedere. Sembra molto un tragico incidente stradale''. Chi parla è Franco Uncini, oggi responsabile della sicurezza in pista nella direzione gara della Dorna, ma ex pilota e campione del mondo della 500 nel 1982. ''In questo momento - ha spiegato Uncini - non siamo in grado di prevenire questo genere di incidenti. Vogliamo lavorare per questo, ma al momento non abbiamo le tecnologie per farlo. Le cose sono molto cambiate rispetto al passato, le tute dei piloti sono migliorate, i caschi sono molto più protettivi, i freni delle moto piu' efficienti e in pista facciamo tutto quello che è possibile per evitare che ci siano ostacoli fissi nelle vie di fuga. Quello che è accaduto sembra molto un tragico incidente stradale''. Riguardo alle polemiche sull'eventuale stop della gara della Moto2, Uncini ha le idee chiare: ''Non c'era la necessità di fermare la gara perché le squadre di soccorso erano intervenute in soli 20 secondi. Non c'erano pericoli per i piloti che stavano sopraggiungendo e per quelli che erano caduti. I soccorsi a Tomizawa sono stati immediati e sulla pista non c'erano detriti pericolosi, per quello non abbiamo ritenuto opportuno fermare la corsa''.
18.00 - LA MALEDIZIONE DEL 5 SETTEMBRE
La data del 5 settembre non porta bene al Motomondiale. Nello stesso giorno del 1993, infatti, proprio sul tracciato di Misano, lo statunitense Wayne Rainey, tre volte campione della classe 500, perse l'uso degli arti inferiori in seguito a un incidente in gara.
16.54 - CAPIROSSI: "ERA UN AMICO"
"Ero amico con lui, un ragazzo pieno di goia, uno tosto". Questo il ricordo di Loris Capirossi. "Sembra sempre difficile che possa accadere ma in due week-end due ragazzi hanno perso la vita", afferma il pilota della Suzuki.
16.32 - PERNAT: "TROPPI 41 PILOTI IN MOTO2"
"Bandiera rossa? E' un discorso di non facile soluzione". La pensa così il team manager di Loris Capirossi, Carlo Pernat, in riferimento all'incidente in cui ha perso la vita Shoya Tomizawa. "Sarebbe stato giusto, ma non avrebbero potuto salvare il ragazzo e questo va detto - continua -. Inevitabilmente la prima cosa da fare è la bandiera rossa. Le due ruote hanno un rischio superiore, accade anche per strada. Per 10 anni non è successo niente ma in due gare sono morti due ragazzi di 13 e 19 anni. Però contesto due cose: non si possono fare due gare ravvicinate con una differenza di fuso orario di sette ore. Poi la Moto2 è stata creata in sostituzione della 250, sono stati fatti motori che costano 40 mila euro che hanno una velocità uguale per tutti ed è stato fatto l'errore di far partire 41piloti, che sono quindi molto vicini. Per Alex De Angelis, coinvolto insieme a Redding nell'incidente, nato da un errore dello stesso Tomizawa, sarà dura riprendersi, l'ho visto distrutto".
16.04 - MELANDRI: "SOLO SFORTUNA"
Il pilota del team Gresini dribbla i commenti post-gara. Il suo unico pensiero va a un collega che non c'è più, Shoya Tomizawa. "Sarebbe stupido parlare di altro - spiega -. Questi eventi tragici sono l'unico modo per riportare umanità in questo mondo in cui si cerca di far vedere tutto così bello. Non ha colpa nessuno, è la sfiga più grande che possa capitare dopo una caduta e non ci resta che ricordarlo in modo sereno. Dobbiamo correre anche per lui".
15.47 - PASINI: "SCHERZAVA SEMPRE CON TUTTI"
"Me lo ricordo così, allegro", è l'ultima immagine di Shoya Tomizawa nella mente di Mattia Pasini. "La bandiera rossa? Avrebbe creato troppa confusione", ha aggiunto il romagnolo sulla mancata sospensione della gara.
15.45 - AGOSTINI: "NON SIAMO FARMACISTI"
''Non facciamo i farmacisti''. Parla così Giacomo Agostini sulla morte del giapponese Shoya Tomizawa. ''Fortunatamente, oggi succede molto meno di una volta - ha detto il 15 volte campione mondiale - ma quando si corre a 300 all'ora il rischio è inevitabile".
15.44 - DOVIZIOSO: "QUESTE COSE POSSONO ACCADERE"
"Noi piloti ci dimentichiamo tra virgolette quanto è facile che accadano queste cose, anche per una stupida caduta". Parla così Andrea Dovizioso per esprimere il suo dolore in seguito alla morte del giapponese Tomizawa, avvenuto nel corso della garadi Moto2. "Però è il nostro sport - continua -. Negli ultimi anni la sicurezza è aumentata notevolmente, ma purtroppo possono capitare tante fatalità, questo è uno sport pericoloso. A Brno ero a terra e sono stato evitato da Valentino Rossi? Quando non succede non ti rendi conto, quando c'è voglia di ottenere risultati non pensi altro ed è come se non avessi rischiato niente. Viviamo fuori dalla realtà? Più o meno si".
15.30 - ROSSI: "SERVIVA BANDIERA ROSSA"
''Quando l'ambulanza va troppo piano non è un bel segno, io credo fosse giusto esporre la bandiera rossa: è per regolamento e andava data''. Così Valentino Rossi si è detto sorpreso del fatto che non fosse stata sospesa la gara delle Moto2 subito dopo il terribile incidente che è costato la vita al giapponese Tomizawa. ''C'era un pilota a terra, anche se lo show deve andare avanti'', ha aggiunto Rossi.
15.10 - "CI HA SALUTATO ALLE 14.19"
"E' stato un incidente terribile con lesioni terribili. E' stato fatto un lavoro egregio al centro medico, in ambulanza e nell'ospedale di Riccione. Poi, Tomizawa ci ha salutato alle 14.19". Claudio Costa, responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale, risponde così alle domande sulla tragica scomparsa di Shoya Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI PEDROSA
"Non ci sono parole". Daniel Pedrosa non riesce ad esultare dopo la vittoria nella classe MotoGp del Gp di San Marino. Il pilota spagnolo, dopo la gara, è stato informato del decesso del pilota giapponese Shoya Tomizawa. "La gara è stata perfetta, ma la testa adesso è da un'altra parte...", dice Pedrosa.
15.00 - LA REAZIONE DI ROSSI
"Quando succedono queste cose, il resto non conta tanto. Abbiamo visto che l'incidente è stato bruttissimo, peccato". Valentino Rossi è visibilmente scosso dopo il Gp di San Marino per la morte di Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI LORENZO
Jorge Lorenzo esprime il suo stato d'animo dopo aver ricevuto la notizia della morte del giapponese Tomizawa. "L'ho saputo prima della gara - dice lo spagnolo - . Un momento molto triste, era un ragazzo molto allegro e non so cosa dire. La gara di oggi non ha importanza".
14.45 - CONFERMATA LA MORTE
La conferma della morte di Tomizawa l'ha data il dottor Claudio Costa, medico responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale. Il giapponese, portato d'urgenza all'ospedale di Riccione dopo il gravissimo incidente sulla pista di Misano, è deceduto attorno alle 14.20.
14.20 - TOMIZAWA E' MORTO
Il pilota giapponese Shoya Tomizawa, rimasto coinvolto in un grave incidente durante il GP di San Marino delle Moto2, è morto.
13.30 - "LOTTA CON LA MORTE"
"Le condizioni sono molto serie - ha detto il dottor Macchiagodena - . E' stato deciso di trasferirlo a Riccione in ambulanza, accompagnato anche dal dottor Costa. Ha subito traumi multipli ed emorragie interne. Il pilota ha bisogno di una costante assistenza per evitare l'arresto cardiaco. Gli è stata fatta la rianimazione, ma è in condizioni critiche. Lotta con la morte". Tomizawa ha lasciato la pista in ambulanza visto che in elicottero non si sarebbe potuto procedere ai trattamenti necessari.
13.00 - IL RACCONTO DI DE ANGELIS
"E' stata la caduta più brutta della mia carriera - ha detto De Angelis - . Quello è un punto dove siamo in pieno, quando Tomizawa è caduto ho fatto di tutto per prendere la sua moto e non lui, io sono illeso, è incredibile".
fONTE: http://www.mediaset.it/
eCCO COSA E SUCCESSO:
19.30 - VEGLIA DEGLI AMICI IN OSPEDALE
A vegliare la salma del pilota giapponese Shoya Tomizawa gli amici del Team Technomag. Nella piccola sala dell'ospedale Ceccarini di Riccione si sono stretti nel loro dolore e nella loro incredulità i colleghi più vicini: Max Sabbatani, ex pilota forlivese, Nobby Ueda e Sonia Peier, direttore del Team Technomag, con gli occhi rossi di chi piange da ore, si sono sforzati di sorridere nel ricordare, in un incontro con la stampa organizzato nello stesso ospedale di Riccione, il pilota tanto giovane quanto promettente. ''Andava forte Shoya, sarebbe stato difficile da battere - ha detto Max Sabbatani - Anche l'Honda lo teneva d'occhio. Avrebbe fatto molta strada. La stagione era iniziata bene, era arrivato primo nella prima gara, secondo nella seconda e nella sesta''. Ma Shoya era soprattutto il più simpatico, un pilota emergente che si faceva volere bene: ''tutti lo cercavano, tutti lo volevano''. Una carriera, la sua, iniziata a 14 anni in Giappone, come ha ricordato chi, come Ueda, nel team lo conosceva da più tempo e che oggi ha dovuto assolvere l'arduo compito di avvisare la famiglia del pilota. ''Shoya riusciva a scherzare anche con gli altri piloti'', ricorda Ueda, dimostrando così di vivere la competizione sportiva con lealtà. Negli ultimi anni Tomizawa si era stabilito ad Ales, nel sud della Francia, seguito passo passo dalla direttrice del team, Sonia Peier, che nel ricordarlo ha voluto sottolineare come il pilota fosse prima di tutto ''un ragazzo, che viveva la sua età e che voleva godere della vita''.
19.05 - DE ANGELIS: "SONO DISTRUTTO"
Alex De Angelis era dietro a Shoya Tomizawa ed è stato coinvolto nel tragico incidente che ha portato alla morte il pilota nipponico. All'annuncio della morte era già fuori dal circuito. ''Sono veramente distrutto - ha detto Alex attraverso un comunicato - per quanto accaduto a Shoya. Sono vicino alla sua famiglia e a tutti quelli che gli hanno voluto bene. In merito alla gara ho reso le mie dichiarazioni nell'immediatezza dell'incidente quando ancora non sapevo della gravità delle conseguenze e al momento non intendo dichiarare altro; in momenti come questo passa tutto in secondo piano''.
18.45 - MACCHIAGODENA: "SOCCORSI IMMEDIATI"
''La nostra squadra di soccorso è intervenuta immediatamente dopo l'incidente della Moto2''. Lo ha detto Claudio Macchiagodena, responsabile sanitario della Dorna a Misano riguardo alla tragedia del giapponese Shoya Tomizawa. ''I nostri soccorritori - ha precisato - hanno messo in sicurezza i piloti caduti dopo solo 20 secondi dall'evento. De Angelis si è alzato da solo, Redding non era in condizioni critiche, ma ci siamo resi subito conto della gravità di Tomizawa e dopo averlo raccolto dal punto dell'incidente abbiamo iniziato subito le procedure di rianimazione sul posto''. A chi faceva presente che l'ambulanza non era arrivata subito al centro medico con il pilota, Macchiagodena ha risposto: ''Non dovevamo spostare il ragazzo prima di averlo stabilizzato. Il suo ritmo cardiaco non era costante e abbiamo ritenuto opportuno intervenire direttamente sul posto. Prima di caricare un ferito in ambulanza dobbiamo essere sicuri che questo sia pronto. Appena caricato sull'ambulanza, nel momento opportuno, con lui c'erano due medici che hanno continuato a trattarlo fino all'arrivo in ospedale. Purtroppo non è stato possibile continuare la procedura di rianimazione per un esteso ematoma che comprimeva il cuore. Sebbene Shoya fosse giovane e forte, questo versamento, insieme a tutti gli altri traumi, hanno causato la sua morte''.
18.30 - UNCINI: "TRAGICA FATALITA'"
''L'incidente di Tomizawa rappresenta una fatalità impossibile da prevedere. Sembra molto un tragico incidente stradale''. Chi parla è Franco Uncini, oggi responsabile della sicurezza in pista nella direzione gara della Dorna, ma ex pilota e campione del mondo della 500 nel 1982. ''In questo momento - ha spiegato Uncini - non siamo in grado di prevenire questo genere di incidenti. Vogliamo lavorare per questo, ma al momento non abbiamo le tecnologie per farlo. Le cose sono molto cambiate rispetto al passato, le tute dei piloti sono migliorate, i caschi sono molto più protettivi, i freni delle moto piu' efficienti e in pista facciamo tutto quello che è possibile per evitare che ci siano ostacoli fissi nelle vie di fuga. Quello che è accaduto sembra molto un tragico incidente stradale''. Riguardo alle polemiche sull'eventuale stop della gara della Moto2, Uncini ha le idee chiare: ''Non c'era la necessità di fermare la gara perché le squadre di soccorso erano intervenute in soli 20 secondi. Non c'erano pericoli per i piloti che stavano sopraggiungendo e per quelli che erano caduti. I soccorsi a Tomizawa sono stati immediati e sulla pista non c'erano detriti pericolosi, per quello non abbiamo ritenuto opportuno fermare la corsa''.
18.00 - LA MALEDIZIONE DEL 5 SETTEMBRE
La data del 5 settembre non porta bene al Motomondiale. Nello stesso giorno del 1993, infatti, proprio sul tracciato di Misano, lo statunitense Wayne Rainey, tre volte campione della classe 500, perse l'uso degli arti inferiori in seguito a un incidente in gara.
16.54 - CAPIROSSI: "ERA UN AMICO"
"Ero amico con lui, un ragazzo pieno di goia, uno tosto". Questo il ricordo di Loris Capirossi. "Sembra sempre difficile che possa accadere ma in due week-end due ragazzi hanno perso la vita", afferma il pilota della Suzuki.
16.32 - PERNAT: "TROPPI 41 PILOTI IN MOTO2"
"Bandiera rossa? E' un discorso di non facile soluzione". La pensa così il team manager di Loris Capirossi, Carlo Pernat, in riferimento all'incidente in cui ha perso la vita Shoya Tomizawa. "Sarebbe stato giusto, ma non avrebbero potuto salvare il ragazzo e questo va detto - continua -. Inevitabilmente la prima cosa da fare è la bandiera rossa. Le due ruote hanno un rischio superiore, accade anche per strada. Per 10 anni non è successo niente ma in due gare sono morti due ragazzi di 13 e 19 anni. Però contesto due cose: non si possono fare due gare ravvicinate con una differenza di fuso orario di sette ore. Poi la Moto2 è stata creata in sostituzione della 250, sono stati fatti motori che costano 40 mila euro che hanno una velocità uguale per tutti ed è stato fatto l'errore di far partire 41piloti, che sono quindi molto vicini. Per Alex De Angelis, coinvolto insieme a Redding nell'incidente, nato da un errore dello stesso Tomizawa, sarà dura riprendersi, l'ho visto distrutto".
16.04 - MELANDRI: "SOLO SFORTUNA"
Il pilota del team Gresini dribbla i commenti post-gara. Il suo unico pensiero va a un collega che non c'è più, Shoya Tomizawa. "Sarebbe stupido parlare di altro - spiega -. Questi eventi tragici sono l'unico modo per riportare umanità in questo mondo in cui si cerca di far vedere tutto così bello. Non ha colpa nessuno, è la sfiga più grande che possa capitare dopo una caduta e non ci resta che ricordarlo in modo sereno. Dobbiamo correre anche per lui".
15.47 - PASINI: "SCHERZAVA SEMPRE CON TUTTI"
"Me lo ricordo così, allegro", è l'ultima immagine di Shoya Tomizawa nella mente di Mattia Pasini. "La bandiera rossa? Avrebbe creato troppa confusione", ha aggiunto il romagnolo sulla mancata sospensione della gara.
15.45 - AGOSTINI: "NON SIAMO FARMACISTI"
''Non facciamo i farmacisti''. Parla così Giacomo Agostini sulla morte del giapponese Shoya Tomizawa. ''Fortunatamente, oggi succede molto meno di una volta - ha detto il 15 volte campione mondiale - ma quando si corre a 300 all'ora il rischio è inevitabile".
15.44 - DOVIZIOSO: "QUESTE COSE POSSONO ACCADERE"
"Noi piloti ci dimentichiamo tra virgolette quanto è facile che accadano queste cose, anche per una stupida caduta". Parla così Andrea Dovizioso per esprimere il suo dolore in seguito alla morte del giapponese Tomizawa, avvenuto nel corso della garadi Moto2. "Però è il nostro sport - continua -. Negli ultimi anni la sicurezza è aumentata notevolmente, ma purtroppo possono capitare tante fatalità, questo è uno sport pericoloso. A Brno ero a terra e sono stato evitato da Valentino Rossi? Quando non succede non ti rendi conto, quando c'è voglia di ottenere risultati non pensi altro ed è come se non avessi rischiato niente. Viviamo fuori dalla realtà? Più o meno si".
15.30 - ROSSI: "SERVIVA BANDIERA ROSSA"
''Quando l'ambulanza va troppo piano non è un bel segno, io credo fosse giusto esporre la bandiera rossa: è per regolamento e andava data''. Così Valentino Rossi si è detto sorpreso del fatto che non fosse stata sospesa la gara delle Moto2 subito dopo il terribile incidente che è costato la vita al giapponese Tomizawa. ''C'era un pilota a terra, anche se lo show deve andare avanti'', ha aggiunto Rossi.
15.10 - "CI HA SALUTATO ALLE 14.19"
"E' stato un incidente terribile con lesioni terribili. E' stato fatto un lavoro egregio al centro medico, in ambulanza e nell'ospedale di Riccione. Poi, Tomizawa ci ha salutato alle 14.19". Claudio Costa, responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale, risponde così alle domande sulla tragica scomparsa di Shoya Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI PEDROSA
"Non ci sono parole". Daniel Pedrosa non riesce ad esultare dopo la vittoria nella classe MotoGp del Gp di San Marino. Il pilota spagnolo, dopo la gara, è stato informato del decesso del pilota giapponese Shoya Tomizawa. "La gara è stata perfetta, ma la testa adesso è da un'altra parte...", dice Pedrosa.
15.00 - LA REAZIONE DI ROSSI
"Quando succedono queste cose, il resto non conta tanto. Abbiamo visto che l'incidente è stato bruttissimo, peccato". Valentino Rossi è visibilmente scosso dopo il Gp di San Marino per la morte di Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI LORENZO
Jorge Lorenzo esprime il suo stato d'animo dopo aver ricevuto la notizia della morte del giapponese Tomizawa. "L'ho saputo prima della gara - dice lo spagnolo - . Un momento molto triste, era un ragazzo molto allegro e non so cosa dire. La gara di oggi non ha importanza".
14.45 - CONFERMATA LA MORTE
La conferma della morte di Tomizawa l'ha data il dottor Claudio Costa, medico responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale. Il giapponese, portato d'urgenza all'ospedale di Riccione dopo il gravissimo incidente sulla pista di Misano, è deceduto attorno alle 14.20.
14.20 - TOMIZAWA E' MORTO
Il pilota giapponese Shoya Tomizawa, rimasto coinvolto in un grave incidente durante il GP di San Marino delle Moto2, è morto.
13.30 - "LOTTA CON LA MORTE"
"Le condizioni sono molto serie - ha detto il dottor Macchiagodena - . E' stato deciso di trasferirlo a Riccione in ambulanza, accompagnato anche dal dottor Costa. Ha subito traumi multipli ed emorragie interne. Il pilota ha bisogno di una costante assistenza per evitare l'arresto cardiaco. Gli è stata fatta la rianimazione, ma è in condizioni critiche. Lotta con la morte". Tomizawa ha lasciato la pista in ambulanza visto che in elicottero non si sarebbe potuto procedere ai trattamenti necessari.
13.00 - IL RACCONTO DI DE ANGELIS
"E' stata la caduta più brutta della mia carriera - ha detto De Angelis - . Quello è un punto dove siamo in pieno, quando Tomizawa è caduto ho fatto di tutto per prendere la sua moto e non lui, io sono illeso, è incredibile".
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Re: Tragico incidente nella Moto gp2:_Addio TOMIZAWA
Inviato: Lun Set 06, 2010 2:03 pm
Una tragedia ha funestato la gara della Moto2 del GP di San Marino a Misano. Shoya Tomizawa, infatti, è morto dopo essere rimasto vittima di una terribile caduta. Il 19enne pilota giapponese, investito da Alex De Angelis e Scott Redding, è arrivato in gravissime condizioni al centro medico del circuito. Da qui è stato trasportato all'ospedale di Riccione, ma i traumi e le emorragie interne subite si sono rivelate fatali.
eCCO COSA E SUCCESSO:
19.30 - VEGLIA DEGLI AMICI IN OSPEDALE
A vegliare la salma del pilota giapponese Shoya Tomizawa gli amici del Team Technomag. Nella piccola sala dell'ospedale Ceccarini di Riccione si sono stretti nel loro dolore e nella loro incredulità i colleghi più vicini: Max Sabbatani, ex pilota forlivese, Nobby Ueda e Sonia Peier, direttore del Team Technomag, con gli occhi rossi di chi piange da ore, si sono sforzati di sorridere nel ricordare, in un incontro con la stampa organizzato nello stesso ospedale di Riccione, il pilota tanto giovane quanto promettente. ''Andava forte Shoya, sarebbe stato difficile da battere - ha detto Max Sabbatani - Anche l'Honda lo teneva d'occhio. Avrebbe fatto molta strada. La stagione era iniziata bene, era arrivato primo nella prima gara, secondo nella seconda e nella sesta''. Ma Shoya era soprattutto il più simpatico, un pilota emergente che si faceva volere bene: ''tutti lo cercavano, tutti lo volevano''. Una carriera, la sua, iniziata a 14 anni in Giappone, come ha ricordato chi, come Ueda, nel team lo conosceva da più tempo e che oggi ha dovuto assolvere l'arduo compito di avvisare la famiglia del pilota. ''Shoya riusciva a scherzare anche con gli altri piloti'', ricorda Ueda, dimostrando così di vivere la competizione sportiva con lealtà. Negli ultimi anni Tomizawa si era stabilito ad Ales, nel sud della Francia, seguito passo passo dalla direttrice del team, Sonia Peier, che nel ricordarlo ha voluto sottolineare come il pilota fosse prima di tutto ''un ragazzo, che viveva la sua età e che voleva godere della vita''.
19.05 - DE ANGELIS: "SONO DISTRUTTO"
Alex De Angelis era dietro a Shoya Tomizawa ed è stato coinvolto nel tragico incidente che ha portato alla morte il pilota nipponico. All'annuncio della morte era già fuori dal circuito. ''Sono veramente distrutto - ha detto Alex attraverso un comunicato - per quanto accaduto a Shoya. Sono vicino alla sua famiglia e a tutti quelli che gli hanno voluto bene. In merito alla gara ho reso le mie dichiarazioni nell'immediatezza dell'incidente quando ancora non sapevo della gravità delle conseguenze e al momento non intendo dichiarare altro; in momenti come questo passa tutto in secondo piano''.
18.45 - MACCHIAGODENA: "SOCCORSI IMMEDIATI"
''La nostra squadra di soccorso è intervenuta immediatamente dopo l'incidente della Moto2''. Lo ha detto Claudio Macchiagodena, responsabile sanitario della Dorna a Misano riguardo alla tragedia del giapponese Shoya Tomizawa. ''I nostri soccorritori - ha precisato - hanno messo in sicurezza i piloti caduti dopo solo 20 secondi dall'evento. De Angelis si è alzato da solo, Redding non era in condizioni critiche, ma ci siamo resi subito conto della gravità di Tomizawa e dopo averlo raccolto dal punto dell'incidente abbiamo iniziato subito le procedure di rianimazione sul posto''. A chi faceva presente che l'ambulanza non era arrivata subito al centro medico con il pilota, Macchiagodena ha risposto: ''Non dovevamo spostare il ragazzo prima di averlo stabilizzato. Il suo ritmo cardiaco non era costante e abbiamo ritenuto opportuno intervenire direttamente sul posto. Prima di caricare un ferito in ambulanza dobbiamo essere sicuri che questo sia pronto. Appena caricato sull'ambulanza, nel momento opportuno, con lui c'erano due medici che hanno continuato a trattarlo fino all'arrivo in ospedale. Purtroppo non è stato possibile continuare la procedura di rianimazione per un esteso ematoma che comprimeva il cuore. Sebbene Shoya fosse giovane e forte, questo versamento, insieme a tutti gli altri traumi, hanno causato la sua morte''.
18.30 - UNCINI: "TRAGICA FATALITA'"
''L'incidente di Tomizawa rappresenta una fatalità impossibile da prevedere. Sembra molto un tragico incidente stradale''. Chi parla è Franco Uncini, oggi responsabile della sicurezza in pista nella direzione gara della Dorna, ma ex pilota e campione del mondo della 500 nel 1982. ''In questo momento - ha spiegato Uncini - non siamo in grado di prevenire questo genere di incidenti. Vogliamo lavorare per questo, ma al momento non abbiamo le tecnologie per farlo. Le cose sono molto cambiate rispetto al passato, le tute dei piloti sono migliorate, i caschi sono molto più protettivi, i freni delle moto piu' efficienti e in pista facciamo tutto quello che è possibile per evitare che ci siano ostacoli fissi nelle vie di fuga. Quello che è accaduto sembra molto un tragico incidente stradale''. Riguardo alle polemiche sull'eventuale stop della gara della Moto2, Uncini ha le idee chiare: ''Non c'era la necessità di fermare la gara perché le squadre di soccorso erano intervenute in soli 20 secondi. Non c'erano pericoli per i piloti che stavano sopraggiungendo e per quelli che erano caduti. I soccorsi a Tomizawa sono stati immediati e sulla pista non c'erano detriti pericolosi, per quello non abbiamo ritenuto opportuno fermare la corsa''.
18.00 - LA MALEDIZIONE DEL 5 SETTEMBRE
La data del 5 settembre non porta bene al Motomondiale. Nello stesso giorno del 1993, infatti, proprio sul tracciato di Misano, lo statunitense Wayne Rainey, tre volte campione della classe 500, perse l'uso degli arti inferiori in seguito a un incidente in gara.
16.54 - CAPIROSSI: "ERA UN AMICO"
"Ero amico con lui, un ragazzo pieno di goia, uno tosto". Questo il ricordo di Loris Capirossi. "Sembra sempre difficile che possa accadere ma in due week-end due ragazzi hanno perso la vita", afferma il pilota della Suzuki.
16.32 - PERNAT: "TROPPI 41 PILOTI IN MOTO2"
"Bandiera rossa? E' un discorso di non facile soluzione". La pensa così il team manager di Loris Capirossi, Carlo Pernat, in riferimento all'incidente in cui ha perso la vita Shoya Tomizawa. "Sarebbe stato giusto, ma non avrebbero potuto salvare il ragazzo e questo va detto - continua -. Inevitabilmente la prima cosa da fare è la bandiera rossa. Le due ruote hanno un rischio superiore, accade anche per strada. Per 10 anni non è successo niente ma in due gare sono morti due ragazzi di 13 e 19 anni. Però contesto due cose: non si possono fare due gare ravvicinate con una differenza di fuso orario di sette ore. Poi la Moto2 è stata creata in sostituzione della 250, sono stati fatti motori che costano 40 mila euro che hanno una velocità uguale per tutti ed è stato fatto l'errore di far partire 41piloti, che sono quindi molto vicini. Per Alex De Angelis, coinvolto insieme a Redding nell'incidente, nato da un errore dello stesso Tomizawa, sarà dura riprendersi, l'ho visto distrutto".
16.04 - MELANDRI: "SOLO SFORTUNA"
Il pilota del team Gresini dribbla i commenti post-gara. Il suo unico pensiero va a un collega che non c'è più, Shoya Tomizawa. "Sarebbe stupido parlare di altro - spiega -. Questi eventi tragici sono l'unico modo per riportare umanità in questo mondo in cui si cerca di far vedere tutto così bello. Non ha colpa nessuno, è la sfiga più grande che possa capitare dopo una caduta e non ci resta che ricordarlo in modo sereno. Dobbiamo correre anche per lui".
15.47 - PASINI: "SCHERZAVA SEMPRE CON TUTTI"
"Me lo ricordo così, allegro", è l'ultima immagine di Shoya Tomizawa nella mente di Mattia Pasini. "La bandiera rossa? Avrebbe creato troppa confusione", ha aggiunto il romagnolo sulla mancata sospensione della gara.
15.45 - AGOSTINI: "NON SIAMO FARMACISTI"
''Non facciamo i farmacisti''. Parla così Giacomo Agostini sulla morte del giapponese Shoya Tomizawa. ''Fortunatamente, oggi succede molto meno di una volta - ha detto il 15 volte campione mondiale - ma quando si corre a 300 all'ora il rischio è inevitabile".
15.44 - DOVIZIOSO: "QUESTE COSE POSSONO ACCADERE"
"Noi piloti ci dimentichiamo tra virgolette quanto è facile che accadano queste cose, anche per una stupida caduta". Parla così Andrea Dovizioso per esprimere il suo dolore in seguito alla morte del giapponese Tomizawa, avvenuto nel corso della garadi Moto2. "Però è il nostro sport - continua -. Negli ultimi anni la sicurezza è aumentata notevolmente, ma purtroppo possono capitare tante fatalità, questo è uno sport pericoloso. A Brno ero a terra e sono stato evitato da Valentino Rossi? Quando non succede non ti rendi conto, quando c'è voglia di ottenere risultati non pensi altro ed è come se non avessi rischiato niente. Viviamo fuori dalla realtà? Più o meno si".
15.30 - ROSSI: "SERVIVA BANDIERA ROSSA"
''Quando l'ambulanza va troppo piano non è un bel segno, io credo fosse giusto esporre la bandiera rossa: è per regolamento e andava data''. Così Valentino Rossi si è detto sorpreso del fatto che non fosse stata sospesa la gara delle Moto2 subito dopo il terribile incidente che è costato la vita al giapponese Tomizawa. ''C'era un pilota a terra, anche se lo show deve andare avanti'', ha aggiunto Rossi.
15.10 - "CI HA SALUTATO ALLE 14.19"
"E' stato un incidente terribile con lesioni terribili. E' stato fatto un lavoro egregio al centro medico, in ambulanza e nell'ospedale di Riccione. Poi, Tomizawa ci ha salutato alle 14.19". Claudio Costa, responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale, risponde così alle domande sulla tragica scomparsa di Shoya Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI PEDROSA
"Non ci sono parole". Daniel Pedrosa non riesce ad esultare dopo la vittoria nella classe MotoGp del Gp di San Marino. Il pilota spagnolo, dopo la gara, è stato informato del decesso del pilota giapponese Shoya Tomizawa. "La gara è stata perfetta, ma la testa adesso è da un'altra parte...", dice Pedrosa.
15.00 - LA REAZIONE DI ROSSI
"Quando succedono queste cose, il resto non conta tanto. Abbiamo visto che l'incidente è stato bruttissimo, peccato". Valentino Rossi è visibilmente scosso dopo il Gp di San Marino per la morte di Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI LORENZO
Jorge Lorenzo esprime il suo stato d'animo dopo aver ricevuto la notizia della morte del giapponese Tomizawa. "L'ho saputo prima della gara - dice lo spagnolo - . Un momento molto triste, era un ragazzo molto allegro e non so cosa dire. La gara di oggi non ha importanza".
14.45 - CONFERMATA LA MORTE
La conferma della morte di Tomizawa l'ha data il dottor Claudio Costa, medico responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale. Il giapponese, portato d'urgenza all'ospedale di Riccione dopo il gravissimo incidente sulla pista di Misano, è deceduto attorno alle 14.20.
14.20 - TOMIZAWA E' MORTO
Il pilota giapponese Shoya Tomizawa, rimasto coinvolto in un grave incidente durante il GP di San Marino delle Moto2, è morto.
13.30 - "LOTTA CON LA MORTE"
"Le condizioni sono molto serie - ha detto il dottor Macchiagodena - . E' stato deciso di trasferirlo a Riccione in ambulanza, accompagnato anche dal dottor Costa. Ha subito traumi multipli ed emorragie interne. Il pilota ha bisogno di una costante assistenza per evitare l'arresto cardiaco. Gli è stata fatta la rianimazione, ma è in condizioni critiche. Lotta con la morte". Tomizawa ha lasciato la pista in ambulanza visto che in elicottero non si sarebbe potuto procedere ai trattamenti necessari.
13.00 - IL RACCONTO DI DE ANGELIS
"E' stata la caduta più brutta della mia carriera - ha detto De Angelis - . Quello è un punto dove siamo in pieno, quando Tomizawa è caduto ho fatto di tutto per prendere la sua moto e non lui, io sono illeso, è incredibile".
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Una tragedia ha funestato la gara della Moto2 del GP di San Marino a Misano. Shoya Tomizawa, infatti, è morto dopo essere rimasto vittima di una terribile caduta. Il 19enne pilota giapponese, investito da Alex De Angelis e Scott Redding, è arrivato in gravissime condizioni al centro medico del circuito. Da qui è stato trasportato all'ospedale di Riccione, ma i traumi e le emorragie interne subite si sono rivelate fatali.
eCCO COSA E SUCCESSO:
19.30 - VEGLIA DEGLI AMICI IN OSPEDALE
A vegliare la salma del pilota giapponese Shoya Tomizawa gli amici del Team Technomag. Nella piccola sala dell'ospedale Ceccarini di Riccione si sono stretti nel loro dolore e nella loro incredulità i colleghi più vicini: Max Sabbatani, ex pilota forlivese, Nobby Ueda e Sonia Peier, direttore del Team Technomag, con gli occhi rossi di chi piange da ore, si sono sforzati di sorridere nel ricordare, in un incontro con la stampa organizzato nello stesso ospedale di Riccione, il pilota tanto giovane quanto promettente. ''Andava forte Shoya, sarebbe stato difficile da battere - ha detto Max Sabbatani - Anche l'Honda lo teneva d'occhio. Avrebbe fatto molta strada. La stagione era iniziata bene, era arrivato primo nella prima gara, secondo nella seconda e nella sesta''. Ma Shoya era soprattutto il più simpatico, un pilota emergente che si faceva volere bene: ''tutti lo cercavano, tutti lo volevano''. Una carriera, la sua, iniziata a 14 anni in Giappone, come ha ricordato chi, come Ueda, nel team lo conosceva da più tempo e che oggi ha dovuto assolvere l'arduo compito di avvisare la famiglia del pilota. ''Shoya riusciva a scherzare anche con gli altri piloti'', ricorda Ueda, dimostrando così di vivere la competizione sportiva con lealtà. Negli ultimi anni Tomizawa si era stabilito ad Ales, nel sud della Francia, seguito passo passo dalla direttrice del team, Sonia Peier, che nel ricordarlo ha voluto sottolineare come il pilota fosse prima di tutto ''un ragazzo, che viveva la sua età e che voleva godere della vita''.
19.05 - DE ANGELIS: "SONO DISTRUTTO"
Alex De Angelis era dietro a Shoya Tomizawa ed è stato coinvolto nel tragico incidente che ha portato alla morte il pilota nipponico. All'annuncio della morte era già fuori dal circuito. ''Sono veramente distrutto - ha detto Alex attraverso un comunicato - per quanto accaduto a Shoya. Sono vicino alla sua famiglia e a tutti quelli che gli hanno voluto bene. In merito alla gara ho reso le mie dichiarazioni nell'immediatezza dell'incidente quando ancora non sapevo della gravità delle conseguenze e al momento non intendo dichiarare altro; in momenti come questo passa tutto in secondo piano''.
18.45 - MACCHIAGODENA: "SOCCORSI IMMEDIATI"
''La nostra squadra di soccorso è intervenuta immediatamente dopo l'incidente della Moto2''. Lo ha detto Claudio Macchiagodena, responsabile sanitario della Dorna a Misano riguardo alla tragedia del giapponese Shoya Tomizawa. ''I nostri soccorritori - ha precisato - hanno messo in sicurezza i piloti caduti dopo solo 20 secondi dall'evento. De Angelis si è alzato da solo, Redding non era in condizioni critiche, ma ci siamo resi subito conto della gravità di Tomizawa e dopo averlo raccolto dal punto dell'incidente abbiamo iniziato subito le procedure di rianimazione sul posto''. A chi faceva presente che l'ambulanza non era arrivata subito al centro medico con il pilota, Macchiagodena ha risposto: ''Non dovevamo spostare il ragazzo prima di averlo stabilizzato. Il suo ritmo cardiaco non era costante e abbiamo ritenuto opportuno intervenire direttamente sul posto. Prima di caricare un ferito in ambulanza dobbiamo essere sicuri che questo sia pronto. Appena caricato sull'ambulanza, nel momento opportuno, con lui c'erano due medici che hanno continuato a trattarlo fino all'arrivo in ospedale. Purtroppo non è stato possibile continuare la procedura di rianimazione per un esteso ematoma che comprimeva il cuore. Sebbene Shoya fosse giovane e forte, questo versamento, insieme a tutti gli altri traumi, hanno causato la sua morte''.
18.30 - UNCINI: "TRAGICA FATALITA'"
''L'incidente di Tomizawa rappresenta una fatalità impossibile da prevedere. Sembra molto un tragico incidente stradale''. Chi parla è Franco Uncini, oggi responsabile della sicurezza in pista nella direzione gara della Dorna, ma ex pilota e campione del mondo della 500 nel 1982. ''In questo momento - ha spiegato Uncini - non siamo in grado di prevenire questo genere di incidenti. Vogliamo lavorare per questo, ma al momento non abbiamo le tecnologie per farlo. Le cose sono molto cambiate rispetto al passato, le tute dei piloti sono migliorate, i caschi sono molto più protettivi, i freni delle moto piu' efficienti e in pista facciamo tutto quello che è possibile per evitare che ci siano ostacoli fissi nelle vie di fuga. Quello che è accaduto sembra molto un tragico incidente stradale''. Riguardo alle polemiche sull'eventuale stop della gara della Moto2, Uncini ha le idee chiare: ''Non c'era la necessità di fermare la gara perché le squadre di soccorso erano intervenute in soli 20 secondi. Non c'erano pericoli per i piloti che stavano sopraggiungendo e per quelli che erano caduti. I soccorsi a Tomizawa sono stati immediati e sulla pista non c'erano detriti pericolosi, per quello non abbiamo ritenuto opportuno fermare la corsa''.
18.00 - LA MALEDIZIONE DEL 5 SETTEMBRE
La data del 5 settembre non porta bene al Motomondiale. Nello stesso giorno del 1993, infatti, proprio sul tracciato di Misano, lo statunitense Wayne Rainey, tre volte campione della classe 500, perse l'uso degli arti inferiori in seguito a un incidente in gara.
16.54 - CAPIROSSI: "ERA UN AMICO"
"Ero amico con lui, un ragazzo pieno di goia, uno tosto". Questo il ricordo di Loris Capirossi. "Sembra sempre difficile che possa accadere ma in due week-end due ragazzi hanno perso la vita", afferma il pilota della Suzuki.
16.32 - PERNAT: "TROPPI 41 PILOTI IN MOTO2"
"Bandiera rossa? E' un discorso di non facile soluzione". La pensa così il team manager di Loris Capirossi, Carlo Pernat, in riferimento all'incidente in cui ha perso la vita Shoya Tomizawa. "Sarebbe stato giusto, ma non avrebbero potuto salvare il ragazzo e questo va detto - continua -. Inevitabilmente la prima cosa da fare è la bandiera rossa. Le due ruote hanno un rischio superiore, accade anche per strada. Per 10 anni non è successo niente ma in due gare sono morti due ragazzi di 13 e 19 anni. Però contesto due cose: non si possono fare due gare ravvicinate con una differenza di fuso orario di sette ore. Poi la Moto2 è stata creata in sostituzione della 250, sono stati fatti motori che costano 40 mila euro che hanno una velocità uguale per tutti ed è stato fatto l'errore di far partire 41piloti, che sono quindi molto vicini. Per Alex De Angelis, coinvolto insieme a Redding nell'incidente, nato da un errore dello stesso Tomizawa, sarà dura riprendersi, l'ho visto distrutto".
16.04 - MELANDRI: "SOLO SFORTUNA"
Il pilota del team Gresini dribbla i commenti post-gara. Il suo unico pensiero va a un collega che non c'è più, Shoya Tomizawa. "Sarebbe stupido parlare di altro - spiega -. Questi eventi tragici sono l'unico modo per riportare umanità in questo mondo in cui si cerca di far vedere tutto così bello. Non ha colpa nessuno, è la sfiga più grande che possa capitare dopo una caduta e non ci resta che ricordarlo in modo sereno. Dobbiamo correre anche per lui".
15.47 - PASINI: "SCHERZAVA SEMPRE CON TUTTI"
"Me lo ricordo così, allegro", è l'ultima immagine di Shoya Tomizawa nella mente di Mattia Pasini. "La bandiera rossa? Avrebbe creato troppa confusione", ha aggiunto il romagnolo sulla mancata sospensione della gara.
15.45 - AGOSTINI: "NON SIAMO FARMACISTI"
''Non facciamo i farmacisti''. Parla così Giacomo Agostini sulla morte del giapponese Shoya Tomizawa. ''Fortunatamente, oggi succede molto meno di una volta - ha detto il 15 volte campione mondiale - ma quando si corre a 300 all'ora il rischio è inevitabile".
15.44 - DOVIZIOSO: "QUESTE COSE POSSONO ACCADERE"
"Noi piloti ci dimentichiamo tra virgolette quanto è facile che accadano queste cose, anche per una stupida caduta". Parla così Andrea Dovizioso per esprimere il suo dolore in seguito alla morte del giapponese Tomizawa, avvenuto nel corso della garadi Moto2. "Però è il nostro sport - continua -. Negli ultimi anni la sicurezza è aumentata notevolmente, ma purtroppo possono capitare tante fatalità, questo è uno sport pericoloso. A Brno ero a terra e sono stato evitato da Valentino Rossi? Quando non succede non ti rendi conto, quando c'è voglia di ottenere risultati non pensi altro ed è come se non avessi rischiato niente. Viviamo fuori dalla realtà? Più o meno si".
15.30 - ROSSI: "SERVIVA BANDIERA ROSSA"
''Quando l'ambulanza va troppo piano non è un bel segno, io credo fosse giusto esporre la bandiera rossa: è per regolamento e andava data''. Così Valentino Rossi si è detto sorpreso del fatto che non fosse stata sospesa la gara delle Moto2 subito dopo il terribile incidente che è costato la vita al giapponese Tomizawa. ''C'era un pilota a terra, anche se lo show deve andare avanti'', ha aggiunto Rossi.
15.10 - "CI HA SALUTATO ALLE 14.19"
"E' stato un incidente terribile con lesioni terribili. E' stato fatto un lavoro egregio al centro medico, in ambulanza e nell'ospedale di Riccione. Poi, Tomizawa ci ha salutato alle 14.19". Claudio Costa, responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale, risponde così alle domande sulla tragica scomparsa di Shoya Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI PEDROSA
"Non ci sono parole". Daniel Pedrosa non riesce ad esultare dopo la vittoria nella classe MotoGp del Gp di San Marino. Il pilota spagnolo, dopo la gara, è stato informato del decesso del pilota giapponese Shoya Tomizawa. "La gara è stata perfetta, ma la testa adesso è da un'altra parte...", dice Pedrosa.
15.00 - LA REAZIONE DI ROSSI
"Quando succedono queste cose, il resto non conta tanto. Abbiamo visto che l'incidente è stato bruttissimo, peccato". Valentino Rossi è visibilmente scosso dopo il Gp di San Marino per la morte di Tomizawa.
15.00 - LA REAZIONE DI LORENZO
Jorge Lorenzo esprime il suo stato d'animo dopo aver ricevuto la notizia della morte del giapponese Tomizawa. "L'ho saputo prima della gara - dice lo spagnolo - . Un momento molto triste, era un ragazzo molto allegro e non so cosa dire. La gara di oggi non ha importanza".
14.45 - CONFERMATA LA MORTE
La conferma della morte di Tomizawa l'ha data il dottor Claudio Costa, medico responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale. Il giapponese, portato d'urgenza all'ospedale di Riccione dopo il gravissimo incidente sulla pista di Misano, è deceduto attorno alle 14.20.
14.20 - TOMIZAWA E' MORTO
Il pilota giapponese Shoya Tomizawa, rimasto coinvolto in un grave incidente durante il GP di San Marino delle Moto2, è morto.
13.30 - "LOTTA CON LA MORTE"
"Le condizioni sono molto serie - ha detto il dottor Macchiagodena - . E' stato deciso di trasferirlo a Riccione in ambulanza, accompagnato anche dal dottor Costa. Ha subito traumi multipli ed emorragie interne. Il pilota ha bisogno di una costante assistenza per evitare l'arresto cardiaco. Gli è stata fatta la rianimazione, ma è in condizioni critiche. Lotta con la morte". Tomizawa ha lasciato la pista in ambulanza visto che in elicottero non si sarebbe potuto procedere ai trattamenti necessari.
13.00 - IL RACCONTO DI DE ANGELIS
"E' stata la caduta più brutta della mia carriera - ha detto De Angelis - . Quello è un punto dove siamo in pieno, quando Tomizawa è caduto ho fatto di tutto per prendere la sua moto e non lui, io sono illeso, è incredibile".
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