Gwen Cariño racconta di un suo incontro con Michael a Manila
Michael Jackson Who Is It :: Michael Life: tra palco e realtà / Michael's life:between stage and reality :: Incontri con Michael/Meet whit Michael
Pagina 1 di 1
Gwen Cariño racconta di un suo incontro con Michael a Manila
Michaelforever Inviato: 10 Mag 2010 10:01 pm
Un incontro ravvicinato con MJ a Manila
MIchael alla festa natalizia per gli orfani a Manila 7/12/1996
MANILA, Philippines –
Quando ero un dipendente delle pubbliche relazioni al Manila Hotel, mi fu assegnato di stare a capo dell’annuale festa natalizia degli orfani dove 300 bambini dai differenti orfanotrofi della Manila metropolitana avevano un giorno di divertimento e sorprese. Era uno dei più grandi progetti sul mio piatto e fu una sfida focalizzarsi sul lavoro il giorno prima del grande evento, sapendo che Michael Jackson alloggiava nell’hotel.
Due notti prima avevo avuto la fortuna di far parte della linea di benvenuto nella lobby dell’hotel insieme al resto del personale PR e vendite e lo avevo visto entrare.
Il giorno prima, un tizio che diceva di essere un aiutante di Michael Jackson delle Mamarao Productions venne nell’ufficio. Non ricordo il suo nome, ma cercava la “persona in carica” e diceva che il suo capo aveva letto l’annuncio sull’evento nei volantini del Dear Guest che avevamo fatto circolare in tutte le stanze una settimana prima.
Michael voleva sapere come poteva aiutare. Il suo aiuto andò al Penthouse e all’ufficio del PR diverse volte dopo che gli demmo le nostre proposte.
Michael si offì di riempire 300 sacchi di beni e giocattoli, caramelle e cioccalata. Ma dopo essere arrivati a quasi 50 sponsor, era in realtà un problema per noi disporre di tutto.
Così mi misi a pensare… come poteva il Re del Pop unirsi alla cosa? Non potevo averlo con i bambini nel gioco del palayok o il pabitin perché rischiava di essere assalito! E siccome in realtà l’evento annuale era incentrato sul dare, presi coraggio e dissi al tizio della Mamarao che la cosa migliore a cui potessi pensare era che Michael fosse letteralmente presente per distribuire i sacchi, firmare autografi e posare con i bambini per delle foto.
Disse: “Wow, potrebbe non essere facile. Stai parlando di dare sacchi di regali a 300 bambini e posso immaginare la confusione. Vedremo. Ti farò sapere”.
Arrivò la pausa pranzo e fu una di quelle più veloci che ho preso in vita mia. Non fu fino alle 5 del pomeriggio che l’aiutante di Michael tornò e disse, “Michael è più che felice di fare qualsiasi cosa tu suggerisca. Come facciamo domani?” Volevo urlare. Dovetti calmarmi e riprendere compostezza mentre la Lizzie Maguire in me diceva “torna alla realtà, torna a concentrarti”.
Ci accordammo che Michael sarebbe arrivato dopo i giochi, il programma musicale e lo spuntino, poi l’ultima parte era quella dove si davano i regali. La mia collega Annette africano e il capo Dulce Agnir avevano richiesto ulteriore sicurezza nel giardino e nell’area del palcoscenico che era dove avevamo deciso di distribuire I regali. Ci assicurammo che i bambini avrebbero formato una fila ordinata.
Infine arrivò il momentp. Era ai Champagne Gardens il 7 dicembre 1996. Fui sorpresa di vederlo camminare verso di noi, guidato dal suo aiutante. Michael venne da me poiché dovevo dargli le istruzioni.
“Ciao, come stai? Grazie per avermi fatto partecipare, so che sono arrivato presto perché non volevo perdere il programma”.
Io risposi, “stai scherzando? Grazie molte per esserti offerto! Ecco qui cosa Michael… perché non ti siedi qui e guardi i numeri musicali prima che iniziamo la distribuzione del regali? Dovrò pizzicare il programma un po’”
Replicò, “sicuro, qualsiasi cosa tu dica.. (si fermò per guardare il mio nome sull’etichetta) Gwen! Ero colpita da quanto fosse incredibilmente dolce e modesto. E nella mia mente dicevo: “O mio Dio, sta realmente accadendo!”
Straordinario come stette seduto durante tutto il programma pazientemente. Carol Banana, allora un perno dell’ANG TV, non poteva credere che MJ la stesse guardando esibirsi. Alla fine si fece firmare la sua camicetta rossa da lui dopo la sua esibizione.
Poi seguì un numero dance di Stefano Mori. Poi, i suoi coristi e ballerini salirono sul palco seguiti da alcuni bambini scelti dai differenti orfanotrofi che ballarono al ritmo di Billie Jean. Oh, il sorriso sulla faccia di Michael fu semplicemente incredibile.
Poi annunciammo che Michael avrebbe distribuito i regali sul palco. Gli spiegai che c’era un sacco per i bambini più piccoli e un altro per quelli più grandi e lui annuì. Il brivido e l’eccitazione che diede a questi bambini fu incredibilmente toccante. Fu durante la distribuzione dei regali che intravidi MJ, non come un cantante, ma come una persona.
Era l’una del pomeriggio. Babbo Natale (David Endriga, un amico dell’ex dipendente PR Francis Capistrano) era con noi. Il caldo era soffocante ed ero preoccupata che Michael sentisse troppo caldo con il suo abito nero e cappello.
Chiesi: “Stai bene, Michael? Possiamo farti prendere una pausa”
Rispose, “sto bene, Gwen. Solo immagina come si sente Babbo Natale dentro il suo vestito rosso e la sua barba. Staremo bene”.
Non lo sentì mai lamentarsi o dire una parola su quanto facesse caldo o quanto lunga fosse la fila. Aveva delle maniere squisite. Non chiese nemmeno da bere o un asciugamano per togliersi il sudore ma uno del nostro staff del banchetto si assicurò che prendesse un bicchiere di fresco succo d’arancia.
Passò un’ora ed eravamo ancora a metà strada con i regali quando notai che il giardino si stava riempiendo. Improvvisamente, c’erano persone dei media, politici, dipendente e ospiti dell’hotel, inclusi quelli di un matrimonio della vicina Champagn Room che avevano disertato gli sposi per vedere il Re del Pop-
Dissi: “Oh, non doveva accadere, mi dispiace così tanto”
Michael disse, sorridendo, “va tutto bene, ce la faremo”. Quando finimmo di dare l’ultima busta con i regali ad un orfano di 11 anni, una nuova fila di bambini e adulti si era formata. La guardia del corpo di Michael, Wayne, disse: “possiamo andare ora”
Michael replica calmo, “non possiamo andarcene quando ci sono ancora persone in fila. È Natale”
Sentì il mio cuore battere più forte e mi si drizzarono i peli delle braccia e del collo. Non era solo l’artista più elettrizzante, ma anche la persona più generosa.
Uno dei momenti più memorabili fu quando una signora si avvicinò a lui per un autografo. Ridendo e tenendosi la pancia, disse: “Hey Gwen, devi vedere questo”. Sussurrò: “E’ un assegno in bianco. La signora mi sta facendo firmare un assegno in bianco”.
Ridemmo forte e poco sapevamo che non eravamo nemmeno a metà della commedia. Più tardi mostrò a me e a Wayne altre cose che la gente usava o prendeva da terra quando non avevano un foglio da fargli firmare. Una signora gli fece firmare il didietro del suo abito elegante di Filipiniana. Un adolescente arrivò da lui tenendo una foglia morta e un altro, un pallone scoppiato. Immaginate come scoppiarono anche le nostre risate.
Fu una esperienza incredibile, genuina. Ad un certo punto chiese se andavo a vedere il suo concerto di HIStory e risposi “domani notte.”
Michael mi disse: “oh, ti piacerà”
A quel punto iniziò a preoccuparsi del palco in quanto gli adulti superavamo I bambini. Aveva il nervosismo scritto in faccia e tuttavia non si lamentava. Batté sul pavimento di legno con il piede diverse volte per essere sicuro che fosse abbastanza robusto da non sfasciarsi.
Spiegò: “ho sperimentato collassi di palchi e voglio assicurarmi che siamo tutti al sicuro qui”.
Una parte di me voleva che la fila finesse perché ci stavamo realmente squagliando ed eravamo preoccupati per la nostra sicurezza, ma una parte di me non voleva, sapendo che una volta che la fila fosse finite, Michael se ne sarebbe andato.
Ad un certo puntò finì. Riuscì a farmi fare un autografo per le mie sorelle e per me prima che il nostro general manager, Clem, Pablo, gli richiedesse di cantare ‘Give Love on Christmas Day’..
Cesar Sarino, uno dei dipendenti dell’hotel, diede la sua nota di ringraziamento al Re del Pop. E allora vidi le sue guardie e gli aiutanti portar Michael via dal palco. Mi dissi: “Ragazzi, non ho avuto nemmeno la possibilità di salutarlo”.
All’improvviso, vidi Michael tornare sul palco e dire “Grazie molte a te e al tuo team, Gwen. Questo per me significa molto”. Poi mi prese da parte e mi disse, “ci vediamo al concerto”.
http://www.philstar.com/Article.aspx?articleId=485687
Un incontro ravvicinato con MJ a Manila
MIchael alla festa natalizia per gli orfani a Manila 7/12/1996
MANILA, Philippines –
Quando ero un dipendente delle pubbliche relazioni al Manila Hotel, mi fu assegnato di stare a capo dell’annuale festa natalizia degli orfani dove 300 bambini dai differenti orfanotrofi della Manila metropolitana avevano un giorno di divertimento e sorprese. Era uno dei più grandi progetti sul mio piatto e fu una sfida focalizzarsi sul lavoro il giorno prima del grande evento, sapendo che Michael Jackson alloggiava nell’hotel.
Due notti prima avevo avuto la fortuna di far parte della linea di benvenuto nella lobby dell’hotel insieme al resto del personale PR e vendite e lo avevo visto entrare.
Il giorno prima, un tizio che diceva di essere un aiutante di Michael Jackson delle Mamarao Productions venne nell’ufficio. Non ricordo il suo nome, ma cercava la “persona in carica” e diceva che il suo capo aveva letto l’annuncio sull’evento nei volantini del Dear Guest che avevamo fatto circolare in tutte le stanze una settimana prima.
Michael voleva sapere come poteva aiutare. Il suo aiuto andò al Penthouse e all’ufficio del PR diverse volte dopo che gli demmo le nostre proposte.
Michael si offì di riempire 300 sacchi di beni e giocattoli, caramelle e cioccalata. Ma dopo essere arrivati a quasi 50 sponsor, era in realtà un problema per noi disporre di tutto.
Così mi misi a pensare… come poteva il Re del Pop unirsi alla cosa? Non potevo averlo con i bambini nel gioco del palayok o il pabitin perché rischiava di essere assalito! E siccome in realtà l’evento annuale era incentrato sul dare, presi coraggio e dissi al tizio della Mamarao che la cosa migliore a cui potessi pensare era che Michael fosse letteralmente presente per distribuire i sacchi, firmare autografi e posare con i bambini per delle foto.
Disse: “Wow, potrebbe non essere facile. Stai parlando di dare sacchi di regali a 300 bambini e posso immaginare la confusione. Vedremo. Ti farò sapere”.
Arrivò la pausa pranzo e fu una di quelle più veloci che ho preso in vita mia. Non fu fino alle 5 del pomeriggio che l’aiutante di Michael tornò e disse, “Michael è più che felice di fare qualsiasi cosa tu suggerisca. Come facciamo domani?” Volevo urlare. Dovetti calmarmi e riprendere compostezza mentre la Lizzie Maguire in me diceva “torna alla realtà, torna a concentrarti”.
Ci accordammo che Michael sarebbe arrivato dopo i giochi, il programma musicale e lo spuntino, poi l’ultima parte era quella dove si davano i regali. La mia collega Annette africano e il capo Dulce Agnir avevano richiesto ulteriore sicurezza nel giardino e nell’area del palcoscenico che era dove avevamo deciso di distribuire I regali. Ci assicurammo che i bambini avrebbero formato una fila ordinata.
Infine arrivò il momentp. Era ai Champagne Gardens il 7 dicembre 1996. Fui sorpresa di vederlo camminare verso di noi, guidato dal suo aiutante. Michael venne da me poiché dovevo dargli le istruzioni.
“Ciao, come stai? Grazie per avermi fatto partecipare, so che sono arrivato presto perché non volevo perdere il programma”.
Io risposi, “stai scherzando? Grazie molte per esserti offerto! Ecco qui cosa Michael… perché non ti siedi qui e guardi i numeri musicali prima che iniziamo la distribuzione del regali? Dovrò pizzicare il programma un po’”
Replicò, “sicuro, qualsiasi cosa tu dica.. (si fermò per guardare il mio nome sull’etichetta) Gwen! Ero colpita da quanto fosse incredibilmente dolce e modesto. E nella mia mente dicevo: “O mio Dio, sta realmente accadendo!”
Straordinario come stette seduto durante tutto il programma pazientemente. Carol Banana, allora un perno dell’ANG TV, non poteva credere che MJ la stesse guardando esibirsi. Alla fine si fece firmare la sua camicetta rossa da lui dopo la sua esibizione.
Poi seguì un numero dance di Stefano Mori. Poi, i suoi coristi e ballerini salirono sul palco seguiti da alcuni bambini scelti dai differenti orfanotrofi che ballarono al ritmo di Billie Jean. Oh, il sorriso sulla faccia di Michael fu semplicemente incredibile.
Poi annunciammo che Michael avrebbe distribuito i regali sul palco. Gli spiegai che c’era un sacco per i bambini più piccoli e un altro per quelli più grandi e lui annuì. Il brivido e l’eccitazione che diede a questi bambini fu incredibilmente toccante. Fu durante la distribuzione dei regali che intravidi MJ, non come un cantante, ma come una persona.
Era l’una del pomeriggio. Babbo Natale (David Endriga, un amico dell’ex dipendente PR Francis Capistrano) era con noi. Il caldo era soffocante ed ero preoccupata che Michael sentisse troppo caldo con il suo abito nero e cappello.
Chiesi: “Stai bene, Michael? Possiamo farti prendere una pausa”
Rispose, “sto bene, Gwen. Solo immagina come si sente Babbo Natale dentro il suo vestito rosso e la sua barba. Staremo bene”.
Non lo sentì mai lamentarsi o dire una parola su quanto facesse caldo o quanto lunga fosse la fila. Aveva delle maniere squisite. Non chiese nemmeno da bere o un asciugamano per togliersi il sudore ma uno del nostro staff del banchetto si assicurò che prendesse un bicchiere di fresco succo d’arancia.
Passò un’ora ed eravamo ancora a metà strada con i regali quando notai che il giardino si stava riempiendo. Improvvisamente, c’erano persone dei media, politici, dipendente e ospiti dell’hotel, inclusi quelli di un matrimonio della vicina Champagn Room che avevano disertato gli sposi per vedere il Re del Pop-
Dissi: “Oh, non doveva accadere, mi dispiace così tanto”
Michael disse, sorridendo, “va tutto bene, ce la faremo”. Quando finimmo di dare l’ultima busta con i regali ad un orfano di 11 anni, una nuova fila di bambini e adulti si era formata. La guardia del corpo di Michael, Wayne, disse: “possiamo andare ora”
Michael replica calmo, “non possiamo andarcene quando ci sono ancora persone in fila. È Natale”
Sentì il mio cuore battere più forte e mi si drizzarono i peli delle braccia e del collo. Non era solo l’artista più elettrizzante, ma anche la persona più generosa.
Uno dei momenti più memorabili fu quando una signora si avvicinò a lui per un autografo. Ridendo e tenendosi la pancia, disse: “Hey Gwen, devi vedere questo”. Sussurrò: “E’ un assegno in bianco. La signora mi sta facendo firmare un assegno in bianco”.
Ridemmo forte e poco sapevamo che non eravamo nemmeno a metà della commedia. Più tardi mostrò a me e a Wayne altre cose che la gente usava o prendeva da terra quando non avevano un foglio da fargli firmare. Una signora gli fece firmare il didietro del suo abito elegante di Filipiniana. Un adolescente arrivò da lui tenendo una foglia morta e un altro, un pallone scoppiato. Immaginate come scoppiarono anche le nostre risate.
Fu una esperienza incredibile, genuina. Ad un certo punto chiese se andavo a vedere il suo concerto di HIStory e risposi “domani notte.”
Michael mi disse: “oh, ti piacerà”
A quel punto iniziò a preoccuparsi del palco in quanto gli adulti superavamo I bambini. Aveva il nervosismo scritto in faccia e tuttavia non si lamentava. Batté sul pavimento di legno con il piede diverse volte per essere sicuro che fosse abbastanza robusto da non sfasciarsi.
Spiegò: “ho sperimentato collassi di palchi e voglio assicurarmi che siamo tutti al sicuro qui”.
Una parte di me voleva che la fila finesse perché ci stavamo realmente squagliando ed eravamo preoccupati per la nostra sicurezza, ma una parte di me non voleva, sapendo che una volta che la fila fosse finite, Michael se ne sarebbe andato.
Ad un certo puntò finì. Riuscì a farmi fare un autografo per le mie sorelle e per me prima che il nostro general manager, Clem, Pablo, gli richiedesse di cantare ‘Give Love on Christmas Day’..
Cesar Sarino, uno dei dipendenti dell’hotel, diede la sua nota di ringraziamento al Re del Pop. E allora vidi le sue guardie e gli aiutanti portar Michael via dal palco. Mi dissi: “Ragazzi, non ho avuto nemmeno la possibilità di salutarlo”.
All’improvviso, vidi Michael tornare sul palco e dire “Grazie molte a te e al tuo team, Gwen. Questo per me significa molto”. Poi mi prese da parte e mi disse, “ci vediamo al concerto”.
http://www.philstar.com/Article.aspx?articleId=485687
Argomenti simili
» Figlio di Gwen Stefani è fan di Michael
» I'll Be There Michael Jackson HIStory Tour Live in Manila
» Alex To racconta del suo incontro con Michael
» Darren Hayes racconta del suo "quasi incontro" con Michael e di come Michael abbia da sempre ispirato la sua musica
» Che carino!!!
» I'll Be There Michael Jackson HIStory Tour Live in Manila
» Alex To racconta del suo incontro con Michael
» Darren Hayes racconta del suo "quasi incontro" con Michael e di come Michael abbia da sempre ispirato la sua musica
» Che carino!!!
Michael Jackson Who Is It :: Michael Life: tra palco e realtà / Michael's life:between stage and reality :: Incontri con Michael/Meet whit Michael
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.