BRAD SUNDBERG RACCONTA
Michael Jackson Who Is It :: Michael Life: tra palco e realtà / Michael's life:between stage and reality :: Incontri con Michael/Meet whit Michael
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BRAD SUNDBERG RACCONTA
“Michael ha fatto un album che spesso viene dimenticato,The ET Storybook e fu in quel periodo che conobbi Quincy Jones e Bruce Swedien. All'inizio del 1986 la squadra si trasferì al Westlake Studio D di Hollywood per registrare l'album Bad,e quindi cominciai a lavorare con loro alle registrazioni di giorno, ma di sera, mi sedevo e imparavo. Alla fine mi feci strada fino a diventare direttore tecnico del team. Fu durante questo periodo che Michael mi soprannominò "Really Really Brad" una torsione sul ritornello, "Bad, Bad, Really Really Bad." Controllate i crediti dell'album, è scritto lì.
In genere arrivava allo studio guidando da solo. Per un certo periodo guidava una grande Ford Bronco, piena di ammaccature e graffi. Non era un grande pilota. Più di una volta ha telefonato allo studio per dire che avrebbe fatto tardi a causa di un tamponamento.
Era intensamente curioso riguardo alla "vita normale". Mi chiese del Natale una volta e non riusciva a capire come i ragazzi potevano aspettare fino alla mattina di Natale per aprire i regali. Vedete, è stato educato come un Testimone di Geova, per cui il Natale, nella famiglia Jackson, non veniva celebrato.
Durante le registrazioni dell’album Bad, il venerdì diventò ben presto noto come "Family Day". Portava i suoi due cuochi, che affettuosamente chiamava “ Slam Dunk Sisters”, per preparare una grande cena per lo staff, i musicisti e gli eventuali familiari che ci potevano essere. Dal momento che lavoravo 80 ore la settimana, non era raro che mia moglie Deb venisse a cena con noi. Michael amava incontrare le famiglie in queste occasioni. Nei progetti successivi, cominciai a portare anche le mie figlie che lui amava e con cui giocava. C’è un momento in particolare che mi ricordo, di quando Deb, un pomeriggio,portò mia figlia Amanda, che allora era molto piccola ,allo studio. Deb mise per terra un tappeto da gioco e portò alcuni giocattoli e Michael si mise a giocare con lei per un po’, poi guardò Deb e le disse: “Questo è il suo piccolo mondo, non è vero?"
Il suo soggiorno era decorato con manifesti Disney e vecchi cimeli di Hollywood.Amava l'innocenza e la dolcezza ed era gentile, simpatico e paziente.
Deb ama raccontare di quando Michael mi telefonava alle 2 del mattino (il suo programma di sonno non è mai stato normale) per parlarmi di una nuova attrazione che aveva a Neverland e se potevo mettere la musica su questa. Conservo ancora un vecchio nastro di segreteria telefonica in cui lui mi ringrazia per uno dei sistemi che avevo costruito.
Questo era il Michael che conoscevo. Innocente, forse ingenuo a volte, ma mai infantile. Un professionista che ha lavorato per essere il miglior interprete del mondo, ma sapeva come divertirsi. Se si sentiva a suo agio, rideva e scherzava con tutti, ma se qualcuno lo metteva a disagio, spariva.
Eravamo abituati a dire che c'erano due Michael: quello con cui abbiamo lavorato e quello che saliva sul palco davanti a 10.000 persone e che si divertiva con loro. Ci sono tantissimi cantanti e ballerini, ma Michael era un fuoriclasse. Sono andato forse a 12 dei suoi concerti ( mia figlia Amanda era sul palco con lui e con molti altri bambini a Parigi per cantare "Heal The World"), e non c'è davvero nessuno che si avvicini al suo livello di arte.
Ho lavorato con un sacco di gente che cerca di apparire “normale” ma è piena di dolore e di rabbia. Lui invece era un ragazzo che forse poteva apparire “anormale” e eccentrico nell’aspetto ma mostrava ancora gentilezza, amore, generosità, pazienza, senso dell'umorismo e umiltà in qualsiasi giorno della settimana. Potrei scrivere pagine e pagine di semplici atti di gentilezza ai quali ho assistito in prima persona.
BRAD SUNDBERG
TRADUZIONE: Emanuela Arezzi
FONTE:http://rhythmofthetide.com/category/some-michael-jackson-stories/
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=355586527819484&set=a.178174825560656.40680.130195473691925&type=1&theater
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