The Missing Part Of Me (completa)
Pagina 2 di 2
Pagina 2 di 2 • 1, 2
Re: The Missing Part Of Me (completa)
Fragile
Mi prese per mano e andammo di nuovo sul letto.
Stavo per sdraiarmi accanto a lui, quando mi prese per i fianchi e mi costrinse a stendermici sopra. Mi misi a ridere, appoggiando la testa sul suo petto.
"Adesso dovremo dirlo anche alla tua famiglia, non credi??" gli chiesi, baciandogli il collo.
"Si..." disse stringendomi forte "...Non vedo l'ora di vedere che faccia faranno mia madre, i miei fratelli e..." si bloccò sconcertato.
"E tuo padre Mike??" gli chiesi malinconicamente.
"Già..." mi disse mettendo una mano tra i miei capelli.
"Credi che vorrà separarci di nuovo??" gli chiesi alzando improvvisamente la testa dalla comoda sistemazione di prima e guardandolo.
Incatenò le sue mani di ferro, ma molto delicate allo stesso tempo al mio viso e, con un'inaspettata autorità disse: "Io non lo permetterò." scandendo perfettamente ogni parola.
"Ma se..." tentai inutilmente di ribattere, ma fui interrotta.
"Ascoltami. Ha fatto in modo che ci separassimo quando eravamo piccoli, ma ora che siamo cresciuti non è più in grado di farlo...Non lo farà. Non gli permetterò di farci stare male, mi hai sentito??" continuò, sempre più severo.
Ma forse quella severità mi era utile. Utile a capire che avrei dovuto lottare per le cose a cui tenevo. Mai lasciarle andare senza aver combattuto per averle. Non farei mai una cosa del genere perchè preferirei perdere piuttosto che non aver neanche tentato.
"Ti fidi di me?" mi chiese insolitamente serio.
"Certo Mike" gli dissi, consapevole che non sarebbe mai potuto accadere il contrario.
"E allora andrà tutto bene" dissi sorridendo e staccando le mani dal mio viso.
"Adesso lo so..." gli dissi sorridendo.
Anche lui sorrise.
Poi disse tracciando con un dito il contorno delle mie labbra: "Ti amo..".
Quando adoravo quelle due parole.
"Ridillo" dissi chiudendo gli occhi, come se questo mi aiutasse a viverle più intensamente.
"Ti amo.." disse con una dolcezza tanto intensa quanto impalpabile.
"Non smettere mai di dirlo." gli chiesi implorante, riaprendo gli occhi ed incatenìandoli ai suoi.
"No. Perchè non smetterò mai di farlo." disse semplicemente.
Ma non sapeva quanto io fossi felice, solo per quel semplice insieme di parole che da sole non avevano neanche significato.
Ma che questo momento, questa situazione, LUI, rendeva speciali.
"Nenache io Mike" riuscii a dire, prima che la voce si afflievolisse a causa del respiro un pò soffocato provocato dallo schiacccaimento del mio petto contro il suo, quando mi strinse nell'abbracciao più dolce che avessi mai ricevuto.
"Se questo è un sogno...Per favore non svegliatemi..." pensai sorridendo.
Poi, un pensiero terribilemnte doloroso, mi riportò alla realtà. Una realtà che in certi casi sa davvero essere meglio di un sogno.
"Ti dimenticherai di me." dissi con aria afflitta.
"Ma che dici?!? Ti ho appena detto che ti amerò per sempre..." disse guardandomi con uno sguardo strano.
"Si ma in tour conoscerai delle ragazze più belle e alla fine cederai..." dissi facendo un sorriso triste.
Si mise a ridere.
Che aveva da ridere?? Io stavo male e lui si divertiva??
"Io non potrò mai innamorarmi di una ragazza più bella perchè non esiste. E quando si ama una persona fino a questo punto tutte le altre sembrano peggiori..." mi disse tentando di rassicurarmi.
Ma fece solo peggio...
Era stato così dolce e io avevo dubitato di lui...Non meritavo tutto questo...
"Sono stata una stupida...Scusa Mike..." dissi, cominciando a piangere.
"Amore perchè piangi??" mi chiese preoccupato.
"Perchè non mi sono fidata...Mi sento tanto in colpa..." gli dissi mettendo la testa nell'incavo del suo collo.
"Hey...Ma che dici?? Io al posto tuo avrei fatto la stessa cosa...Sono terribilemnte geloso di chiunque ti si avvicina..." disse accarezzandomi la testa.
Finalmente, tra quelle lacrime, si fece largo un timido sorriso di una persone rassicurata.
"Lo sai che per me è la stessa cosa??" dissi, mettendomi definitivamente a ridere.
Nessuna reazione da parte sua, tranne un piccolo sorriso.
Poi8 di nuovo tristezza. Anzi, risentimento. Possibile che io mi mettessi a piangere per ogni minima cosa??
"Sono troppo fragile....Piango per tutto..." dissi abbassando gli occhi.
"Ed è per questo che, come ho detto a tua padre io ti proteggerò. Da tutto e da tutti e non avrai più occasione di soffrire se ci sono io." disse dolcemente.
"Non voglio essere un impedimento per te..." dissi rassegnata.
"Credi che lo fare si non volessi?? Lo faccio perchè il tuo dolore è anche il mio...Non posso vederti piangere, sto male..." disse accarezzandomi la schiena e le braccia.
Quanto lo ammiravo. Era in grado di farmi sentire speciale con ogni suo minimo gesto o ogni sua minima parola.
"Grazie Mike..." dissi, piena di orgoglio.
Sorrise di nuovo.
"Andiamo a dare la notizia anche ai miei??" disse, con gli occhi luccicanti.
"Certo" risposi, piena di energia.
Non vedevo l'ora.
Mi prese per mano e andammo di nuovo sul letto.
Stavo per sdraiarmi accanto a lui, quando mi prese per i fianchi e mi costrinse a stendermici sopra. Mi misi a ridere, appoggiando la testa sul suo petto.
"Adesso dovremo dirlo anche alla tua famiglia, non credi??" gli chiesi, baciandogli il collo.
"Si..." disse stringendomi forte "...Non vedo l'ora di vedere che faccia faranno mia madre, i miei fratelli e..." si bloccò sconcertato.
"E tuo padre Mike??" gli chiesi malinconicamente.
"Già..." mi disse mettendo una mano tra i miei capelli.
"Credi che vorrà separarci di nuovo??" gli chiesi alzando improvvisamente la testa dalla comoda sistemazione di prima e guardandolo.
Incatenò le sue mani di ferro, ma molto delicate allo stesso tempo al mio viso e, con un'inaspettata autorità disse: "Io non lo permetterò." scandendo perfettamente ogni parola.
"Ma se..." tentai inutilmente di ribattere, ma fui interrotta.
"Ascoltami. Ha fatto in modo che ci separassimo quando eravamo piccoli, ma ora che siamo cresciuti non è più in grado di farlo...Non lo farà. Non gli permetterò di farci stare male, mi hai sentito??" continuò, sempre più severo.
Ma forse quella severità mi era utile. Utile a capire che avrei dovuto lottare per le cose a cui tenevo. Mai lasciarle andare senza aver combattuto per averle. Non farei mai una cosa del genere perchè preferirei perdere piuttosto che non aver neanche tentato.
"Ti fidi di me?" mi chiese insolitamente serio.
"Certo Mike" gli dissi, consapevole che non sarebbe mai potuto accadere il contrario.
"E allora andrà tutto bene" dissi sorridendo e staccando le mani dal mio viso.
"Adesso lo so..." gli dissi sorridendo.
Anche lui sorrise.
Poi disse tracciando con un dito il contorno delle mie labbra: "Ti amo..".
Quando adoravo quelle due parole.
"Ridillo" dissi chiudendo gli occhi, come se questo mi aiutasse a viverle più intensamente.
"Ti amo.." disse con una dolcezza tanto intensa quanto impalpabile.
"Non smettere mai di dirlo." gli chiesi implorante, riaprendo gli occhi ed incatenìandoli ai suoi.
"No. Perchè non smetterò mai di farlo." disse semplicemente.
Ma non sapeva quanto io fossi felice, solo per quel semplice insieme di parole che da sole non avevano neanche significato.
Ma che questo momento, questa situazione, LUI, rendeva speciali.
"Nenache io Mike" riuscii a dire, prima che la voce si afflievolisse a causa del respiro un pò soffocato provocato dallo schiacccaimento del mio petto contro il suo, quando mi strinse nell'abbracciao più dolce che avessi mai ricevuto.
"Se questo è un sogno...Per favore non svegliatemi..." pensai sorridendo.
Poi, un pensiero terribilemnte doloroso, mi riportò alla realtà. Una realtà che in certi casi sa davvero essere meglio di un sogno.
"Ti dimenticherai di me." dissi con aria afflitta.
"Ma che dici?!? Ti ho appena detto che ti amerò per sempre..." disse guardandomi con uno sguardo strano.
"Si ma in tour conoscerai delle ragazze più belle e alla fine cederai..." dissi facendo un sorriso triste.
Si mise a ridere.
Che aveva da ridere?? Io stavo male e lui si divertiva??
"Io non potrò mai innamorarmi di una ragazza più bella perchè non esiste. E quando si ama una persona fino a questo punto tutte le altre sembrano peggiori..." mi disse tentando di rassicurarmi.
Ma fece solo peggio...
Era stato così dolce e io avevo dubitato di lui...Non meritavo tutto questo...
"Sono stata una stupida...Scusa Mike..." dissi, cominciando a piangere.
"Amore perchè piangi??" mi chiese preoccupato.
"Perchè non mi sono fidata...Mi sento tanto in colpa..." gli dissi mettendo la testa nell'incavo del suo collo.
"Hey...Ma che dici?? Io al posto tuo avrei fatto la stessa cosa...Sono terribilemnte geloso di chiunque ti si avvicina..." disse accarezzandomi la testa.
Finalmente, tra quelle lacrime, si fece largo un timido sorriso di una persone rassicurata.
"Lo sai che per me è la stessa cosa??" dissi, mettendomi definitivamente a ridere.
Nessuna reazione da parte sua, tranne un piccolo sorriso.
Poi8 di nuovo tristezza. Anzi, risentimento. Possibile che io mi mettessi a piangere per ogni minima cosa??
"Sono troppo fragile....Piango per tutto..." dissi abbassando gli occhi.
"Ed è per questo che, come ho detto a tua padre io ti proteggerò. Da tutto e da tutti e non avrai più occasione di soffrire se ci sono io." disse dolcemente.
"Non voglio essere un impedimento per te..." dissi rassegnata.
"Credi che lo fare si non volessi?? Lo faccio perchè il tuo dolore è anche il mio...Non posso vederti piangere, sto male..." disse accarezzandomi la schiena e le braccia.
Quanto lo ammiravo. Era in grado di farmi sentire speciale con ogni suo minimo gesto o ogni sua minima parola.
"Grazie Mike..." dissi, piena di orgoglio.
Sorrise di nuovo.
"Andiamo a dare la notizia anche ai miei??" disse, con gli occhi luccicanti.
"Certo" risposi, piena di energia.
Non vedevo l'ora.
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
Jackson Family
Mi alzai lentamente da sopra di lui e stetti attenta a non fargli male....Nei punti delicati...
Si alzò anche lui e poi uscimmo.
La casa della sua famiglia non distava molto dalla mia, circa un'oretta di macchina.
Quando arrivammo, non facemmo in tempo a scendere dalla macchina, perchè già tutta la famiglia si era accalcata davanti a noi.
Tranne Joe ovviamente.
"Ally...Oh come sei cresciuta...Come stai piccola??" mi chiese mamma Kathrine con le lacrime agli occhi.
"Mamma Kathrine!!" esclamai saltando tra le sue braccia accoglienti.
"Io bene e tu??" continuai curiosa.
"Bene.." mi disse con il sorriso più buffo e più grande che avessi mai visto.
Salutai e riabbracciai ancora una volta anche tutti gli altri figli Jackson, sotto le occhiatine accusatorie di Mike.
E così era geloso...Bene, un'ottima occasione per torturarlo...!!
Stavo abbracciando Marlon, quando lui si avvicinò a me e io mi strinsi ancora di più a suo fratello, che ricambiò poderosamente la stretta.
"Ehm...Ally puoi venire un attimo??" mi disse serio.
Colpito e affondato!! Uno a zero per me amore!!
"Si certo..." dissi con un sorriso sornione.
"Ma che fai??" mi disse lui una volta lontani dalla famiglia.
"Niente..." dissi con aria innocente.
"Non fare la furba...Ho visto il modo di fare che hai con i miei fratelli..." disse, con mia sorpresa, troppo serio.
Forse non aveva capito che stavo giocando??
Scoppiai a ridere.
"Che hai da ridere??" mi chiese incrociando le braccia al petto.
"Tu mi fai ridere...Guarda che io amo solo te...Stavo solo giocando e a quanto pare ho vinto..." dissi trionfante.
Si mise a ridere anche lui e poi tornammo insieme agli altri.
"Mamma, fratelli, ho una notizia da darvi..." cominciò Mike prendendomi la mano.
Tutti si voltarono a guardarci incuriositi, soprattutto dalle nostre mani, una sopra all'altra.
"Io e Mike stiamo insieme..." continuai sorridendo.
Ed ecco alzarsi un coro di urli gioiosi e stupiti e di nuovo tutti in piedi per abbracciarci.
Si risiedettero e innalzarono un altro piacevole coro: "Bacio, bacio!!" dissero tutti insieme, battendo le mani.
"Che dici??Li accontentiamo??" mi chiese Mike mettendomi le mani sui fianchi.
Misi le mie braccia intorno al suo collo e poi dissi: "Con molto piacere.."
E di nuovo le nostre labbra incatenate le une alle altre.
E un applauso fragoroso da parte di tutti i presenti...Come se ci fossimo appena sposati.
E una parte del lavoro l'avevamo fatta. Ora ci mancava il pezzo più difficile.
"Mamma...Dov'è Joe??" chiese Mike un pò insicuro.
"é di sopra, nella sua stanza..." dissi divenendo improvvisamente seria, mentre un lungo sospiro faceva gonfiare e sgonfiare il suo petto.
Lui sorrise a malapena, per ringraziarla e poi andammo dove mamma Kathrine ci aveva indicato.
Bussò alla porta della stanza, senza mai staccare la sua mano dalla mia.
Entrammo, quando un seccato "Avanti" ci fece capire che Joe era lì.
Entrò prima Mike e mi disse di aspettarlo lì finchè non mi avesse fatto cenno di avvicinarmi.
"Hey figliolo....Come va??" chiese con quel suo sorrisino che mi faceva andare sui nervi.
"Bene, grazie Joseph" disse, serio, senza muovere un muscolo.
"Sono qui per un motivo ed è presentarti una persona." continuò, prendendomi di nuovo la mano.
Mi avvicinai a lui e mi feci vedere da suo padre, senza accennare nessun sorriso e nessuna moina.
"Ti ricordi di lei Joseph??" gli chiese Michael mentre Joe si disturbava appena a girare il collo per guardarmi.
Mi scrutò per una manciata di secondi, poi concluse che non sapeva chi ero e scosse il capo.
"Io invece mi ricordo di lei...." intervenni con disprezzo.
Si girò di nuovo, sorpreso e sembrò tornargli in mente chi fossi.
"Ohh!! Ora mi ricordo...Sei Allison giusto?? La figlia del manager che avevo appena assunto prima che ve ne andaste..." dissi riflettendoci un pò sù.
"E di crede sia la colpa se noi ce ne siamo andati??" gli chiesi, sfidandolo.
"Non lo so...." disse, facendo finta di niente.
Cosa?? Adesso aveva anche il coraggio di negare?? Ma come si permetteva??Stavo per reagire, quando Mike mi strinse forte la mano e mi lanciò un'occhiata che mi fece capire che non ne valeva la pena, perchè tanto non avrebbe cambiato idea.
"Comunque...C'e una cosa che dobbiamo dirti" intervenne Mike allentando la stretta.
"Signor Jackson, io amo suo figlio." dissi io, semplicemente volgendo al maschile le parole che Michael aveva usato per mio padre.
"E io amo lei..." disse Mike guardandomi a accennando un lieve sorriso.
"Beh...Se va bene a te va bene anche a me...Ma non venire a piangere da me dicendo "che ti ha solo usato" o "che ti ha tradito e illuso"" disse gesticolando affannosamante.
Mi aveva appena dato della puttana?? Ma come si permetteva?!? Di nuovo!!
Sentii il corpo di Mike irrigidirsi.
"Sai Joseph...Lo sapevo che era meglio non dirtelo...Sapevo che avresti reagito in questo modo...Ma non m i interessa. Se speri in questo modo di farci separare ti sbagli." disse Mike trascinandomi fuori dalla stanza e sbattendo la porta.
"Mike non ti arrabbiare...Tanto sapevamo che non sarebbe stato gentile..." gli dissi malinconicamente.
Lui si avvicinò a me, mi abbracciò e mi strinse forte.
Poi sorrise dolcemente e tornammo al piano di sotto.
"Com'è andata??" chiese mamma Kathrine preoccupata.
"Bene mamma." disse Mike, consapevole che il "bene" di cui stava parlando si poteva adattare solo ad una persona come suo padre.
Eppure come è possibile che Mike sia così buono e gentile e suo padre tutto l'opposto??
Ci fermammo ancora un pò lì con loro, poi tornammo a casa a preparare le valigie, perchè il giorno dopo saremmo partiti.
Tremavo al solo pensiero...
Avrei fatto un viaggio con Mike...Io lui e basta.
Ma forse non tutte le cose vanno come ci si aspetta...
Mi alzai lentamente da sopra di lui e stetti attenta a non fargli male....Nei punti delicati...
Si alzò anche lui e poi uscimmo.
La casa della sua famiglia non distava molto dalla mia, circa un'oretta di macchina.
Quando arrivammo, non facemmo in tempo a scendere dalla macchina, perchè già tutta la famiglia si era accalcata davanti a noi.
Tranne Joe ovviamente.
"Ally...Oh come sei cresciuta...Come stai piccola??" mi chiese mamma Kathrine con le lacrime agli occhi.
"Mamma Kathrine!!" esclamai saltando tra le sue braccia accoglienti.
"Io bene e tu??" continuai curiosa.
"Bene.." mi disse con il sorriso più buffo e più grande che avessi mai visto.
Salutai e riabbracciai ancora una volta anche tutti gli altri figli Jackson, sotto le occhiatine accusatorie di Mike.
E così era geloso...Bene, un'ottima occasione per torturarlo...!!
Stavo abbracciando Marlon, quando lui si avvicinò a me e io mi strinsi ancora di più a suo fratello, che ricambiò poderosamente la stretta.
"Ehm...Ally puoi venire un attimo??" mi disse serio.
Colpito e affondato!! Uno a zero per me amore!!
"Si certo..." dissi con un sorriso sornione.
"Ma che fai??" mi disse lui una volta lontani dalla famiglia.
"Niente..." dissi con aria innocente.
"Non fare la furba...Ho visto il modo di fare che hai con i miei fratelli..." disse, con mia sorpresa, troppo serio.
Forse non aveva capito che stavo giocando??
Scoppiai a ridere.
"Che hai da ridere??" mi chiese incrociando le braccia al petto.
"Tu mi fai ridere...Guarda che io amo solo te...Stavo solo giocando e a quanto pare ho vinto..." dissi trionfante.
Si mise a ridere anche lui e poi tornammo insieme agli altri.
"Mamma, fratelli, ho una notizia da darvi..." cominciò Mike prendendomi la mano.
Tutti si voltarono a guardarci incuriositi, soprattutto dalle nostre mani, una sopra all'altra.
"Io e Mike stiamo insieme..." continuai sorridendo.
Ed ecco alzarsi un coro di urli gioiosi e stupiti e di nuovo tutti in piedi per abbracciarci.
Si risiedettero e innalzarono un altro piacevole coro: "Bacio, bacio!!" dissero tutti insieme, battendo le mani.
"Che dici??Li accontentiamo??" mi chiese Mike mettendomi le mani sui fianchi.
Misi le mie braccia intorno al suo collo e poi dissi: "Con molto piacere.."
E di nuovo le nostre labbra incatenate le une alle altre.
E un applauso fragoroso da parte di tutti i presenti...Come se ci fossimo appena sposati.
E una parte del lavoro l'avevamo fatta. Ora ci mancava il pezzo più difficile.
"Mamma...Dov'è Joe??" chiese Mike un pò insicuro.
"é di sopra, nella sua stanza..." dissi divenendo improvvisamente seria, mentre un lungo sospiro faceva gonfiare e sgonfiare il suo petto.
Lui sorrise a malapena, per ringraziarla e poi andammo dove mamma Kathrine ci aveva indicato.
Bussò alla porta della stanza, senza mai staccare la sua mano dalla mia.
Entrammo, quando un seccato "Avanti" ci fece capire che Joe era lì.
Entrò prima Mike e mi disse di aspettarlo lì finchè non mi avesse fatto cenno di avvicinarmi.
"Hey figliolo....Come va??" chiese con quel suo sorrisino che mi faceva andare sui nervi.
"Bene, grazie Joseph" disse, serio, senza muovere un muscolo.
"Sono qui per un motivo ed è presentarti una persona." continuò, prendendomi di nuovo la mano.
Mi avvicinai a lui e mi feci vedere da suo padre, senza accennare nessun sorriso e nessuna moina.
"Ti ricordi di lei Joseph??" gli chiese Michael mentre Joe si disturbava appena a girare il collo per guardarmi.
Mi scrutò per una manciata di secondi, poi concluse che non sapeva chi ero e scosse il capo.
"Io invece mi ricordo di lei...." intervenni con disprezzo.
Si girò di nuovo, sorpreso e sembrò tornargli in mente chi fossi.
"Ohh!! Ora mi ricordo...Sei Allison giusto?? La figlia del manager che avevo appena assunto prima che ve ne andaste..." dissi riflettendoci un pò sù.
"E di crede sia la colpa se noi ce ne siamo andati??" gli chiesi, sfidandolo.
"Non lo so...." disse, facendo finta di niente.
Cosa?? Adesso aveva anche il coraggio di negare?? Ma come si permetteva??Stavo per reagire, quando Mike mi strinse forte la mano e mi lanciò un'occhiata che mi fece capire che non ne valeva la pena, perchè tanto non avrebbe cambiato idea.
"Comunque...C'e una cosa che dobbiamo dirti" intervenne Mike allentando la stretta.
"Signor Jackson, io amo suo figlio." dissi io, semplicemente volgendo al maschile le parole che Michael aveva usato per mio padre.
"E io amo lei..." disse Mike guardandomi a accennando un lieve sorriso.
"Beh...Se va bene a te va bene anche a me...Ma non venire a piangere da me dicendo "che ti ha solo usato" o "che ti ha tradito e illuso"" disse gesticolando affannosamante.
Mi aveva appena dato della puttana?? Ma come si permetteva?!? Di nuovo!!
Sentii il corpo di Mike irrigidirsi.
"Sai Joseph...Lo sapevo che era meglio non dirtelo...Sapevo che avresti reagito in questo modo...Ma non m i interessa. Se speri in questo modo di farci separare ti sbagli." disse Mike trascinandomi fuori dalla stanza e sbattendo la porta.
"Mike non ti arrabbiare...Tanto sapevamo che non sarebbe stato gentile..." gli dissi malinconicamente.
Lui si avvicinò a me, mi abbracciò e mi strinse forte.
Poi sorrise dolcemente e tornammo al piano di sotto.
"Com'è andata??" chiese mamma Kathrine preoccupata.
"Bene mamma." disse Mike, consapevole che il "bene" di cui stava parlando si poteva adattare solo ad una persona come suo padre.
Eppure come è possibile che Mike sia così buono e gentile e suo padre tutto l'opposto??
Ci fermammo ancora un pò lì con loro, poi tornammo a casa a preparare le valigie, perchè il giorno dopo saremmo partiti.
Tremavo al solo pensiero...
Avrei fatto un viaggio con Mike...Io lui e basta.
Ma forse non tutte le cose vanno come ci si aspetta...
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
Fly
Nel pomeriggio, passai a salutare mio padre, che mi imbottì di raccomandazioni del tipo "attenta a non perderti" "cerca di non avvicinarti agli sconosciuti" "stai sempre con Mike"...Le raccomandazioni che si davano ai bambini, insomma.
Io intanto non facevo altro che annuire svogliatamente. A volte alternavo i movimenti della testa a lunghi sospiri annoiati.
Era stato molto protettivo nei miei confronti sin da qundo ero piccola. Era un pò ripetitivo, ma mi faceva piacere che si preoccupasse per me e mi faceva ridere con tutte quelle raccomandazioni inutili...
"Ok papà...Ciao, ti voglio bene." dissi al termine della nostra inusuale conversazione.
"Anche io Ally, buon viaggio" disse baciandomi sulla guancia.
Salutò anche Mike e poi noi due salimmo in macchina e partimmo per l'aereoporto.
Saremmo andati a Londra per il suo concerto, quindi il viaggio sarebbe durato abbastanza.
L'aereo su cui eravamo saliti (ovviamente un aereo privato perchè sennò lo orde di fan avrebbero massacrato Mike) non si era ancora alzato ed io già sbadigliavo, così Michael mi disse: "Hai sonno??"
"Un pò..." dissi rivolgendo il mio sguardo verso di lui.
"Appoggia la testa sulla mia spalla..." mi disse gentile.
Sorrisi perchè la sua dolcezza era una cosa che io non avevo mai visto prima.
"Grazie..." dissi, facendo quello che lui mi aveva detto.
"Di niente" sussurrò, prima che i miei occhi si chiudessero definitivamente.
Sentii un fruscio delicato partire dalla mia guancia per poi finire sulle labbra ermeticamente chiuse e sul naso.
Avrei potuto riconoscere quel tocco tra mille altri.
Aprii gli occhi piano, con un leggero sorriso.
"Siamo...Siamo arrivati Mike??" riuscii a dire con la voce ancora intorpidita dal sonno.
"No ma...Avevo voglia di parlare con te..." disse arrossendo lievemente.
"Mike scusa...Mi sono fatta prendere dal sonno e..." cercai di scusarmi, ma la frase restò a metà perchè non sapevo come continuare.
In effetti ero stata una stupida...Dovevo dedicargli più attenzioni.
Ma in fondo si sà, tutti possono commettere degli errori. L'importante è non commetterli per la seconda volta ed ero certa che non sarebbe più successo.
"Non ti preoccupare" disse sorridendo.
"Dimmi...Di cosa volevi parlare??" chiesi senza sollevare neanche per un attimo la testa dalla sua spalla.
"Di noi..." mi disse prendendomi la mano.
Alzai leggermente la testa e la storsi incuriosita, guardandolo con un enorme punto interrogativo stampato in faccia.
Sicuramente la mia espressione sarà stata quella di una pazza travestita da clown, perchè sentii una lieve risatina uscire dalla labbra del ragazzo bellissimo che mi stava di fronte e gli angoli della sua bocca si erano già piegati in un sorriso divertito.
"Che intendi dire??" chiesi intenerita dalla sua risatina dolce.
"Ecco..." il suo viso si fece di nuovo serio e si abbassò, come se non volesse più guardarmi.
"Che c'è??" dissi portando la mia mano contro la sua guancia e spingendo un poco affinchè mi guardasse di nuovo in faccia.
"I miei ballerini...Quando li conoscerai ho paura che..." di nuovo si interruppe e si morse il labbro inferiore.
La cosa mi faceva letteralmente impazzire.
"Che??" lo incoraggiai di nuovo.
"Che vorrai lasciare me per uno di loro..." terminò la frase tutta d'un fiato, quasi come se lo aspettasse una sgridata dopo.
E in effetti ero un pò infastidita.
Come poteva avere questa considerazione di me??
"Senti Michael Jackson...Io te l'ho già detto che non lo farei e mi ferisce che tu pensi questo di me..." dissi con tono leggermente esasperato.
"Non mi sgridare..." disse girando di colpo la testa dalla parte opposta.
Bene...Avevo sbagliato di nuovo...
Ma perchè doveva essere così straordinariamente sensibile??
"Mike...Io non voglio sgridarti...é solo che...Non voglio che tu pensi certe cose...O che ti faccia venire in mente strane idee..." dissi, di nuovo intenerita dal suo modo di fare e anche dispiaciuta per il mio comportamento.
"Quindi non lo farai??" mi chiese guardandomi di nuovo, con un sorriso timido.
"No." risposi decisa, accarezzandogli la guancia.
Con una live pacchettina sulla coscia, mi fece cenno di sedermi sulle sue gambe.
Mi alzai e mi risedetti in quel posto tanto morbido, caldo e accogliente.
Poi appoggiai la testa sul suo petto, che si alzava e si abbassava ritmicamente, influenzato dal suo respiro e dai battiti del suo cuore.
"Scusami se ti ho fatta arrabbiare..." sussurrò stringendomi forte, mentre il suo respiro mi solleticava l'orecchio.
Non potevo resistere a tanta dolcezza...Era così tenero.
"Mike ma che dici?? Sono io che reagisco sempre male..." dissi in tono sommesso e colpevole.
"Anche io avrei reagito così...Ho sbagliato a pensare quelle cose." disse baciandomi la fronte.
"Un pò di gelosia non ha mai fatto male a nessuno..." dissi tentando di sdrammatizzare e di frenare quel desiderio che si stava formando in me prorpio nel momento sbagliato.
Sentii di nuovo quella risatina dolce provenire da sopra la mia testa, così la alzai.
Ad aspettarmi c'erano le sue labbra umide e bollenti.
"Ehm...Mi dispiace interrompervi, ma siamo arrivati..." disse una voce familiare, ma che in quel momento non avrei mai voluto sentire.
Era Frank Di Leo, il manager di Michael.
Me lo aveva presentato poco prima di salire sull'aereo e mi era sembrato una persona normale...Forse un pò spavaldo...
Ci staccammo immediatamente, rossi come il sole al tramonto.
Mi alzai e Mike mi seguì in questo gesto poco dopo.
Prendemmo le valigie e scendemmo dall'aereo.
Per uscire dall'areoporto prendemmo una strada secondaria, sennò avremmo di nuovo rischiato di farci male visti tutti i fan che Mike trascinava in giro per il mondo.
Nel pomeriggio, passai a salutare mio padre, che mi imbottì di raccomandazioni del tipo "attenta a non perderti" "cerca di non avvicinarti agli sconosciuti" "stai sempre con Mike"...Le raccomandazioni che si davano ai bambini, insomma.
Io intanto non facevo altro che annuire svogliatamente. A volte alternavo i movimenti della testa a lunghi sospiri annoiati.
Era stato molto protettivo nei miei confronti sin da qundo ero piccola. Era un pò ripetitivo, ma mi faceva piacere che si preoccupasse per me e mi faceva ridere con tutte quelle raccomandazioni inutili...
"Ok papà...Ciao, ti voglio bene." dissi al termine della nostra inusuale conversazione.
"Anche io Ally, buon viaggio" disse baciandomi sulla guancia.
Salutò anche Mike e poi noi due salimmo in macchina e partimmo per l'aereoporto.
Saremmo andati a Londra per il suo concerto, quindi il viaggio sarebbe durato abbastanza.
L'aereo su cui eravamo saliti (ovviamente un aereo privato perchè sennò lo orde di fan avrebbero massacrato Mike) non si era ancora alzato ed io già sbadigliavo, così Michael mi disse: "Hai sonno??"
"Un pò..." dissi rivolgendo il mio sguardo verso di lui.
"Appoggia la testa sulla mia spalla..." mi disse gentile.
Sorrisi perchè la sua dolcezza era una cosa che io non avevo mai visto prima.
"Grazie..." dissi, facendo quello che lui mi aveva detto.
"Di niente" sussurrò, prima che i miei occhi si chiudessero definitivamente.
Sentii un fruscio delicato partire dalla mia guancia per poi finire sulle labbra ermeticamente chiuse e sul naso.
Avrei potuto riconoscere quel tocco tra mille altri.
Aprii gli occhi piano, con un leggero sorriso.
"Siamo...Siamo arrivati Mike??" riuscii a dire con la voce ancora intorpidita dal sonno.
"No ma...Avevo voglia di parlare con te..." disse arrossendo lievemente.
"Mike scusa...Mi sono fatta prendere dal sonno e..." cercai di scusarmi, ma la frase restò a metà perchè non sapevo come continuare.
In effetti ero stata una stupida...Dovevo dedicargli più attenzioni.
Ma in fondo si sà, tutti possono commettere degli errori. L'importante è non commetterli per la seconda volta ed ero certa che non sarebbe più successo.
"Non ti preoccupare" disse sorridendo.
"Dimmi...Di cosa volevi parlare??" chiesi senza sollevare neanche per un attimo la testa dalla sua spalla.
"Di noi..." mi disse prendendomi la mano.
Alzai leggermente la testa e la storsi incuriosita, guardandolo con un enorme punto interrogativo stampato in faccia.
Sicuramente la mia espressione sarà stata quella di una pazza travestita da clown, perchè sentii una lieve risatina uscire dalla labbra del ragazzo bellissimo che mi stava di fronte e gli angoli della sua bocca si erano già piegati in un sorriso divertito.
"Che intendi dire??" chiesi intenerita dalla sua risatina dolce.
"Ecco..." il suo viso si fece di nuovo serio e si abbassò, come se non volesse più guardarmi.
"Che c'è??" dissi portando la mia mano contro la sua guancia e spingendo un poco affinchè mi guardasse di nuovo in faccia.
"I miei ballerini...Quando li conoscerai ho paura che..." di nuovo si interruppe e si morse il labbro inferiore.
La cosa mi faceva letteralmente impazzire.
"Che??" lo incoraggiai di nuovo.
"Che vorrai lasciare me per uno di loro..." terminò la frase tutta d'un fiato, quasi come se lo aspettasse una sgridata dopo.
E in effetti ero un pò infastidita.
Come poteva avere questa considerazione di me??
"Senti Michael Jackson...Io te l'ho già detto che non lo farei e mi ferisce che tu pensi questo di me..." dissi con tono leggermente esasperato.
"Non mi sgridare..." disse girando di colpo la testa dalla parte opposta.
Bene...Avevo sbagliato di nuovo...
Ma perchè doveva essere così straordinariamente sensibile??
"Mike...Io non voglio sgridarti...é solo che...Non voglio che tu pensi certe cose...O che ti faccia venire in mente strane idee..." dissi, di nuovo intenerita dal suo modo di fare e anche dispiaciuta per il mio comportamento.
"Quindi non lo farai??" mi chiese guardandomi di nuovo, con un sorriso timido.
"No." risposi decisa, accarezzandogli la guancia.
Con una live pacchettina sulla coscia, mi fece cenno di sedermi sulle sue gambe.
Mi alzai e mi risedetti in quel posto tanto morbido, caldo e accogliente.
Poi appoggiai la testa sul suo petto, che si alzava e si abbassava ritmicamente, influenzato dal suo respiro e dai battiti del suo cuore.
"Scusami se ti ho fatta arrabbiare..." sussurrò stringendomi forte, mentre il suo respiro mi solleticava l'orecchio.
Non potevo resistere a tanta dolcezza...Era così tenero.
"Mike ma che dici?? Sono io che reagisco sempre male..." dissi in tono sommesso e colpevole.
"Anche io avrei reagito così...Ho sbagliato a pensare quelle cose." disse baciandomi la fronte.
"Un pò di gelosia non ha mai fatto male a nessuno..." dissi tentando di sdrammatizzare e di frenare quel desiderio che si stava formando in me prorpio nel momento sbagliato.
Sentii di nuovo quella risatina dolce provenire da sopra la mia testa, così la alzai.
Ad aspettarmi c'erano le sue labbra umide e bollenti.
"Ehm...Mi dispiace interrompervi, ma siamo arrivati..." disse una voce familiare, ma che in quel momento non avrei mai voluto sentire.
Era Frank Di Leo, il manager di Michael.
Me lo aveva presentato poco prima di salire sull'aereo e mi era sembrato una persona normale...Forse un pò spavaldo...
Ci staccammo immediatamente, rossi come il sole al tramonto.
Mi alzai e Mike mi seguì in questo gesto poco dopo.
Prendemmo le valigie e scendemmo dall'aereo.
Per uscire dall'areoporto prendemmo una strada secondaria, sennò avremmo di nuovo rischiato di farci male visti tutti i fan che Mike trascinava in giro per il mondo.
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
Jake e Alex
Quando scendemmo dall'aereo, sentii una leggera brezza accarezzarmi il viso. Si stava proprio bene, contrariamente al caldo quasi soffocante che c'era dentro all'aereo.
Dovemmo prendere di nuovo una strada secondaria per uscire dall'aereoporto.
Mi veniva da ridere al solo pensiero: sembravamo spie in missione segreta.
Si, lo so...Non è normale pensare una cosa del genere, ma è molto divertente.
Fin da piccola mi piaceva dare un tocco di stravaganza a tutte le cose che facevo. Anche a quelle brutte, che risultavano migliori.
La nostra camminata durò poco, perchè dopo una manciata di minuti piuttosto ridotta, appoggiammo di nuovo il sedere sulla macchinona che ci aspettava per portarci all'albergo.
Avevo immaginato che Mike si contornasse di cose e persone fuori dal comune, ma non pensavo così tanto.
Insomma...Era una macchina enorme! Non ne avevo mai vista una così.
Non seppi decifrare i metri di lunghezza, ma non erano pochi. Tutta nera, vetri oscurati. All'interno i sedili chiari su cui ci eravamo seduti erano più comodi di un divano.
Tutto quello che riuscii a dire quando la vidi fu un "Wow" accompagnato dalla mia faccia da idiota che Mike mi fece notare quando scoppiò in una sonora risata.
E non avevo ancora visto niente.
Quando arrivammo all'albergo, credetti di sognare.
Quando la porta principale, interamente in vetro si aprì, rivelò una hall grande quasi quanto tutta casa mia.
Il pavimento di marmo bianco rispecchiava interamente i nostri corpi e non vi si poteva trovare un filo di polvere.
Provai un senso di vertigine, come a Neverland, quando alzai gli occhi al soffitto.
Sul fondo della sala, tutto risultava molto piccolo. Si potevano vedere però, enormi scale ricurve, large quasi quanto la lunghezza della macchina su cui ero salita, con u corrimano d'ottone, percorse da un tappeto rosso.
La parete sinistra era formata interamente da un'unica finestra, contornata ai lati da spesse tende di raso scure come la notte.
Da essa filtravano i raggi del sole che illuminavano tutto l'ambiante circostante. In particolare, i numerosi tavolini e sedie che aveva di fronte, riempiti da uomini d'affari, rigorosamente in giacca e cravatta, e i quadri sulla parete di fronte.
Erano molto colorati e le cornici molto vistose. In particolare me ne piaceva uno, che raffigurava una bambina e un bambino che si tenevano per mano.
"Ti piace quel qadro Ally??" mi chiese Mike, accorgendosi delle attenzioni che rivolgevo ad esso.
"Si molto...Mi ricorda noi da piccoli...A te piace??" gli chiesi, distogliendo per un attimo lo sguardo dal panorama che aveva intrappolato i miei occhi.
"Si...Ma il mio preferito è un altro..." mi disse, indicandomene uno tra i tanti, che raffigurava un uomo e una donna che tenevano per mano un bambino biondo, con dei grandi occhioni azzurri e un sorriso dolcissimo.
Gli sorrisi, capendo a cosa pensava. Chissà, magari un giorno i protagonsti di quel quadro saremmo potuti essere noi...
Mi prese la mano e mi condusse alla reception. Risultava piccolissima in confronto a tutto il resto, tanto da non essere in sintonia con il circondario.
Dietro alla costosa scrivania in mogano, si intravedeva la testa di un uomo, piuttosto basso. Con due occhietti neri e penetranti, la nuca completamente calva, su cui si rifletteva il lampadario rosso che era sopra di essa e le orecchie un pò a sventola.
Indossava la divisa dell'albergo, scura come le tende, con sopra una targhetta su cui era scritto quello che immaginai fosse il suo nome: "Arthur".
"Salve Arthur" disse Mike tutto pimpante, porgendogli la mano.
"Salve signore" disse l'altro, tutt'altro che pimpante. Dalla sua faccia, si capiva che di lì a poco sarebbe stato colto da un'infarto.
Gli strinse la mano tremolante, con gli occhi fuori dalle orbite. Si capiva l'enorme fatica che faceva a rimanere nella sua compostezza, senza un capello fuori posto.
"Io sono Michael" disse sorridendo innocentemente, facendomi scappare una risata.
"L-lo so chi è lei Signor Jackson..." disse Arthur con la faccia più pallida di un cadavere.
Quando disse queste parole, il via-vai di gente e le parole incompresibili pronunciate da voci straniere si interruppero bruscamente.
Tutti gli sguardi si rivolsero verso di noi e io mi nascosi dietro la camicia di Mike perchè mi sentivo molto a disagio.
Anche lui si accorse di quello che stava succedendo, così si fece dare in fretta la chiava della nostra camera.
Non potemmo andarci subito però, perchè un gruppo di ragazzi e ragazze sulla ventina, ci venne in contro sorridente.
Accorrono tutti addosso a Michael, salutandolo e io rimango in disparte a osservare.
Dopo poco tempo, lui si gira verso di me, mi prende la mano e rivolgendosi ai ragazzi dice: "Devo presentarvi una persona."
Stando sempre dietro alla sua camicia, per timidezza non per altro, avanzai di qualche passo verso gli occhi di quel gruppo di una decina di persone che mi guardavano.
Me li presentò tutti uno ad uno.
Per prima, Alex.
Era una ragazza alta nella media, magra ma le sue curve erano ben visibili. Capelli biondi, occhi marroni.
"Ciao..." disse rivolgendomi uno sguardo di superiorità e poi guardando Mike con un fastidioso, anzi insopportabile sguardo da civetta.
Decisi di non dire niente perchè non la conoscevo neanche, ma strinsi in un pugno ben saldo la camicia di Mike da dietro, mentre questa si faceva piuttosto aderente sul suo petto.
Lui allora capì subito e proseguì con le presentazioni senza degnarla di uno sguardo.
Fu la volta di Jim, Charlie, Belle, Dana, Mason e Max.
Quello che mi incuriosì di più fu Jake, l'ultimo che mi fu presentato.
Era abbastanza alto, magro, occhi verdi, capelli castani e denti bianchissimi.
Lo so perchè sorrise quando Mike me lo fece conoscere.
Aveva un fisico scolpito e asciutto, da ballerino, perchè quelli erano i suoi ballerini.
"Jake, lei è Ally" gli disse Mike, incitandomi a stringergli la mano.
"Ciao" dissi semplicemente, non trovando altre parole vista la timidezza.
"Ciao bimba!! Sei prorpio bella lo sai??Dovremmo uscire un giorno..." disse facendomi l'occhiolino.
In quel momento tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Io arrossi e lo guardai sorpresa. Poi capii tutto: Mike non gli aveva ancora detto niente di noi.
Sentii il corpo di Michael irrigidirsi e ogni suo muscolo tendersi.
"Jake...Lei è la mia ragazza..." disse Mike straordinariamente serio.
Ma faceva paura vederlo così.
La sua solita allegria era stata sostituita da un'espressione tesa e, in qualche strano ed inquietante modo, anche arrabbiata.
Le risate cessarono di colpo e furono sosotituite da un vociare incuriosito e sorpreso.
Anche Jake cambiò atteggiamento. Improvvisò una risatina isterica e se ne andò in fretta, mentre ognuno si distribuiva nella prorpia camera, salendo le scale.
Quando scendemmo dall'aereo, sentii una leggera brezza accarezzarmi il viso. Si stava proprio bene, contrariamente al caldo quasi soffocante che c'era dentro all'aereo.
Dovemmo prendere di nuovo una strada secondaria per uscire dall'aereoporto.
Mi veniva da ridere al solo pensiero: sembravamo spie in missione segreta.
Si, lo so...Non è normale pensare una cosa del genere, ma è molto divertente.
Fin da piccola mi piaceva dare un tocco di stravaganza a tutte le cose che facevo. Anche a quelle brutte, che risultavano migliori.
La nostra camminata durò poco, perchè dopo una manciata di minuti piuttosto ridotta, appoggiammo di nuovo il sedere sulla macchinona che ci aspettava per portarci all'albergo.
Avevo immaginato che Mike si contornasse di cose e persone fuori dal comune, ma non pensavo così tanto.
Insomma...Era una macchina enorme! Non ne avevo mai vista una così.
Non seppi decifrare i metri di lunghezza, ma non erano pochi. Tutta nera, vetri oscurati. All'interno i sedili chiari su cui ci eravamo seduti erano più comodi di un divano.
Tutto quello che riuscii a dire quando la vidi fu un "Wow" accompagnato dalla mia faccia da idiota che Mike mi fece notare quando scoppiò in una sonora risata.
E non avevo ancora visto niente.
Quando arrivammo all'albergo, credetti di sognare.
Quando la porta principale, interamente in vetro si aprì, rivelò una hall grande quasi quanto tutta casa mia.
Il pavimento di marmo bianco rispecchiava interamente i nostri corpi e non vi si poteva trovare un filo di polvere.
Provai un senso di vertigine, come a Neverland, quando alzai gli occhi al soffitto.
Sul fondo della sala, tutto risultava molto piccolo. Si potevano vedere però, enormi scale ricurve, large quasi quanto la lunghezza della macchina su cui ero salita, con u corrimano d'ottone, percorse da un tappeto rosso.
La parete sinistra era formata interamente da un'unica finestra, contornata ai lati da spesse tende di raso scure come la notte.
Da essa filtravano i raggi del sole che illuminavano tutto l'ambiante circostante. In particolare, i numerosi tavolini e sedie che aveva di fronte, riempiti da uomini d'affari, rigorosamente in giacca e cravatta, e i quadri sulla parete di fronte.
Erano molto colorati e le cornici molto vistose. In particolare me ne piaceva uno, che raffigurava una bambina e un bambino che si tenevano per mano.
"Ti piace quel qadro Ally??" mi chiese Mike, accorgendosi delle attenzioni che rivolgevo ad esso.
"Si molto...Mi ricorda noi da piccoli...A te piace??" gli chiesi, distogliendo per un attimo lo sguardo dal panorama che aveva intrappolato i miei occhi.
"Si...Ma il mio preferito è un altro..." mi disse, indicandomene uno tra i tanti, che raffigurava un uomo e una donna che tenevano per mano un bambino biondo, con dei grandi occhioni azzurri e un sorriso dolcissimo.
Gli sorrisi, capendo a cosa pensava. Chissà, magari un giorno i protagonsti di quel quadro saremmo potuti essere noi...
Mi prese la mano e mi condusse alla reception. Risultava piccolissima in confronto a tutto il resto, tanto da non essere in sintonia con il circondario.
Dietro alla costosa scrivania in mogano, si intravedeva la testa di un uomo, piuttosto basso. Con due occhietti neri e penetranti, la nuca completamente calva, su cui si rifletteva il lampadario rosso che era sopra di essa e le orecchie un pò a sventola.
Indossava la divisa dell'albergo, scura come le tende, con sopra una targhetta su cui era scritto quello che immaginai fosse il suo nome: "Arthur".
"Salve Arthur" disse Mike tutto pimpante, porgendogli la mano.
"Salve signore" disse l'altro, tutt'altro che pimpante. Dalla sua faccia, si capiva che di lì a poco sarebbe stato colto da un'infarto.
Gli strinse la mano tremolante, con gli occhi fuori dalle orbite. Si capiva l'enorme fatica che faceva a rimanere nella sua compostezza, senza un capello fuori posto.
"Io sono Michael" disse sorridendo innocentemente, facendomi scappare una risata.
"L-lo so chi è lei Signor Jackson..." disse Arthur con la faccia più pallida di un cadavere.
Quando disse queste parole, il via-vai di gente e le parole incompresibili pronunciate da voci straniere si interruppero bruscamente.
Tutti gli sguardi si rivolsero verso di noi e io mi nascosi dietro la camicia di Mike perchè mi sentivo molto a disagio.
Anche lui si accorse di quello che stava succedendo, così si fece dare in fretta la chiava della nostra camera.
Non potemmo andarci subito però, perchè un gruppo di ragazzi e ragazze sulla ventina, ci venne in contro sorridente.
Accorrono tutti addosso a Michael, salutandolo e io rimango in disparte a osservare.
Dopo poco tempo, lui si gira verso di me, mi prende la mano e rivolgendosi ai ragazzi dice: "Devo presentarvi una persona."
Stando sempre dietro alla sua camicia, per timidezza non per altro, avanzai di qualche passo verso gli occhi di quel gruppo di una decina di persone che mi guardavano.
Me li presentò tutti uno ad uno.
Per prima, Alex.
Era una ragazza alta nella media, magra ma le sue curve erano ben visibili. Capelli biondi, occhi marroni.
"Ciao..." disse rivolgendomi uno sguardo di superiorità e poi guardando Mike con un fastidioso, anzi insopportabile sguardo da civetta.
Decisi di non dire niente perchè non la conoscevo neanche, ma strinsi in un pugno ben saldo la camicia di Mike da dietro, mentre questa si faceva piuttosto aderente sul suo petto.
Lui allora capì subito e proseguì con le presentazioni senza degnarla di uno sguardo.
Fu la volta di Jim, Charlie, Belle, Dana, Mason e Max.
Quello che mi incuriosì di più fu Jake, l'ultimo che mi fu presentato.
Era abbastanza alto, magro, occhi verdi, capelli castani e denti bianchissimi.
Lo so perchè sorrise quando Mike me lo fece conoscere.
Aveva un fisico scolpito e asciutto, da ballerino, perchè quelli erano i suoi ballerini.
"Jake, lei è Ally" gli disse Mike, incitandomi a stringergli la mano.
"Ciao" dissi semplicemente, non trovando altre parole vista la timidezza.
"Ciao bimba!! Sei prorpio bella lo sai??Dovremmo uscire un giorno..." disse facendomi l'occhiolino.
In quel momento tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Io arrossi e lo guardai sorpresa. Poi capii tutto: Mike non gli aveva ancora detto niente di noi.
Sentii il corpo di Michael irrigidirsi e ogni suo muscolo tendersi.
"Jake...Lei è la mia ragazza..." disse Mike straordinariamente serio.
Ma faceva paura vederlo così.
La sua solita allegria era stata sostituita da un'espressione tesa e, in qualche strano ed inquietante modo, anche arrabbiata.
Le risate cessarono di colpo e furono sosotituite da un vociare incuriosito e sorpreso.
Anche Jake cambiò atteggiamento. Improvvisò una risatina isterica e se ne andò in fretta, mentre ognuno si distribuiva nella prorpia camera, salendo le scale.
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
I miss you, i'm Sorry
Le prove per il concerto iniziarono il giorno stesso dell'arrivo.
Io ero andata a vedere Michael, ma me ne stavo seduta in disparte perchè non volevo dargli fastidio sul lavoro.
Sapevo che sarebbe stato meglio non andarci e mi facevano stare davvero male le occhiatine langiude che Alex rivolgeva praticamente sempre al MIO ragazzo, pur sapendo che io la guardavo. Lo faceva per farmi arrabbiare. Quella ragazza non aveva ritegno!!
Tuttavia, nelle rare pause ebbi l'occasione di stare con i ballerini, di conoscergli meglio e di fare amicizia con loro.
In particolare, quella con cui avevo legato di più era Dana.
Una ragazza solare,allegra e sempre disposta ad aiutarti nel caso avessi avuto bisogno di lei.
Era abbastanza alta, magra, i capelli biondo e gli occhi azzurri come i miei.
Neanche lei sopportava Alex e mi raccontò di molte occasioni in cui avrebbe voluto fargliela pagare.
Ero sicura che sartebbe nata una buona amicizia tra di noi...Inoltre avevamo anche in comune la passione per la danza hip-hop.
Intanto Jake mi incuriosiva e inquietava allo stesso tempo sempre di più. Ogni volta che mi giravo verso di lui, ricevere uno dei suoi occhiolini mi faceva rabbrividire e mi stupiva contemporaneamente.
Quando tornammo in camera, notai che Mike era diverso dal solito. Era molto nervoso.
"Che c'è??" gli chiesi accarezzandogli la guancia liscia e leggermante bagnata dal sudore.
"Ti piace Jake vero??" disse staccandosi meccanicamente da me.
Infondo era un bel ragazzo, ma non mi piaceva.
"Che cosa?!?!" chiesi molto, ma davvero molto confusa.
"Hai capito bene." rispose con una freddezza che non avrei mai pensato di poter trovare in lui.
Questo non era il mio Mike...Che fine aveva fatto il ragazzo buono dolce e gentile di sempre??
"No, non è vero. E poi tu come fai a dirlo scusa??" chiesi iniziando ad arrabbiarmi seriamente. Per il momento mi sforzavo di non arrabbiarmi, ma sapevo che non sarebbe durato per molto.
Ok. Un pò di gelosia ci stava, ma non fino a questo punto.
"Dalle occhiatine che gli lanci...Mi sembra ovvio che ti piace." disse, mentre le sopracciglia si piegavano truci sopra i suoi occhi nocciola.
"Io non gli lancio nessuna occhiata, e poi...Senti chi parla!!" sbottai adirata.
Ora ero davvero fuori di me. Mi ero stancata di tutta la sua inutile gelosia. Era ora di finirla!!
"Tu che ogni volta che la guardi spogli Alex con lo sguardo!!" continuai, ormai incapace di contenere la rabbia.
"Cosa?? Io non l'ho mai fatto!!" ribattè lui allargando le braccia.
"Si invece...Prima in palestra...Con quei due occhi innocenti hai disegnato OGNI curva del suo corpo!!" urlai, mentre ogni mio muscolo si tendeva.
"Stavamo facendo le prove per "The Way You Make Me Feel"!! Lei deve fingere di essere la mia ragazza!!" urlò di rimando, mentre i suoi occhi si accendevano di rabbia.
"E poi, se ti interessa davvero, mi ha già chiesto più volte di uscire, ma le ho sempre detto di no!!" continuò, come fa un bambino quando vuole dimostrare la sua innocenza.
"Sarà meglio che questa volta accetti, perchè stasera io uscirò con Jake!!" urlai di nuovo, senza pensare bene alle mie parole e alle loro conseguenze.
"E io uscirò con Alex!!" ribattè, tanto per farmi incazzare ancora di più.
"Bene!!" sbraitai, uscendo dalla stanza e sbattendo la porta dietro di me.
Non ero arrabbiata. No. Ero FURIOSA!!
Ma come si permetteva di dirmi ogni volta cosa dovevo fare e a chi dovevo stare vicino?!?
Se fosse stato per lui, io non avrei dovuto avere neanche un amico maschio e non andava bene. Doveva smettere di decidere al posto mio le persone che dovevo frequentare. Questa volta non lo avrei perdonato tanto facilmente.
Intanto, arrivai davanti alla camera di Jake.
Bussai. Lui mi aprì e mi fece entrare.
"Ciao Jake" dissi, tentando di sembrare il più calma e pacata possibile e di frenare quell'istinto omicida che mi girava in corpo.
"Ciao piccola...Come mai sei venuta??" mi chiese languido.
"Sono qui per chiederti se l'invito ad uscire di prima è ancora valido..." affermai convinta, sforzandomi di sorridere.
"Heey!! Certo che è ancora valido!! Vieni andiamo." disse prendendomi la mano e trascinandomi fuori dalla stanza.
Sulla porta della stanza di Michael, vidi lui ed Alex, anche loro mano nella mano.
Lei mi rivolse un'occhiata tipica di chi vince, mentre lo sguardo dell'altro era vacuo, spento, perso nel nulla.
Non nascondo che l'unione delle loro mani miprovocavba un senso di rabbia difficile da refrenare, ma tuttavia dovevo farlo. Dovevo far capire a Michael che non mi importava se lui stava con un'altra, esattamente come lui faceva con me.
Jake mi trascinò di nuovo. Percorremmo le poche scale che ci separavano dalla porta, la attraversammo ed uscimmo dall'albergo.
"Che ne dici di andare al parco qui vicino??" mi chiese sorridendo.
"Oh...Ok" risposi non del tutto sicura, ma infondo mi fidavo di lui, non conoscendo bene la zona.
"Come mai hai accettato di uscire con me, pur essendo fidanzata con Michael piccola??" mi chiese bagnandosi il labbro inferiore e donando alla frase un tocco di curiosità.
Ops...Cosa gli avrei risposto adesso??
"Per il fascino di Jake vero??" disse lui altezzosamente, interrompendo i miei pensieri che cercavano una risposta adeguata da dargli.
"Ehm...Si, si...Proprio quello!!" esclamai tirando un enorme sospiro di sollievo.
Ero consapevole di mentire, ma non avrei mai potuto dirgli che lo facevo per fare un dispetto a Michael.
Dopo pochi passi ci avvicinammo ad un muro e Jake mi ci spinse contro.
Perchè improvvisamente avevo paura e mi mancava così tanto la dolcezza dell'unico uomo che amavo??
Avvicinò il suo viso al mio, per darmi una serie di baci quasi infinita, senza lasciare che respirassi.
"Jake aspetta..." mormorai piano, rifiutando ancora quei baci forzati.
"Eddai piccola...Lo so che lo vuoi anche tu..." disse ridendo, con un ghigno tutto l'opposto che rassicurante.
Ora avevo paura e mi sentivo davvero una stupida ad aver detto quelle cose cattive a Mike...Avevo sbagliato davvero e ora lo avevo perso per sempre...
Ma avevo tanto bisogno di lui...Ci si accorge di quanto si è legati ad una persona solo quando la si perde...
Mentre ero occupata a darmi della stupida mentalemnte, Jake avvicinò di nuovo le sue labbra alla mie. Riuscii a mettere una mano fra di esse prima che si toccassero e sussurrai: "No, Jake..Io..."
Non riuscii a terminare la frase e lui non ci badoò perchè aveva gia cominciato a sbottonarmi la camicia.
Ora basta!! Gli avevo detto di smetterla. Io non pensavo che fosse così, sennò non sare mai uscita con lui...Sembrava un bravo ragazzo.
Non ne potevo più. così avvicinai una mano alla sua guancia poco delicatamente, per tirargli un sonoro ceffone.
"Non sai contro chi ti sei messa, dolcezza." disse arrabbiato e umiliato.
Solo ora avevo realizzato le conseguenze del mio gesto.
Dovevo scappare, ma non riuscivo a muavermi, non riuscivo a pensare. Me ne stavo lì, inerme, con le spalle appiccicate a quel muro con gli occhi spalancati, cercando di convincermi che tutto sarebbe finito di lì a poco, senza dolore.
Tuttavia sapevo che non sarebbe mai successo.
Lo stesso Jake confermò i miei sospetti, quando estrasse una pistola dai suoi pantaloni.
Mi sentivo morire. Ero da sola, con un uomo molto più grosso di me che mi puntava contro una pistola.
Che avrei potuto fare?? Volevo Michael, alemno dirgli quanto lo amavo e che mi dispiaceva prima di morire...
"A giocare con il fuoco ci si scotta piccola." furono le ultime parole di Jake, prima di premere il grilletto.
Sentii un rumeore assordante e un dolore lancinante al petto.
Sentivo rivoli caldi scendere da ogni parte. La testa mi girava, la vistà si annebbiò. Non siuscivo a stare in piedi così caddi a terra sbattendo le ginocchia.
Intnato sentivo i passi pesanti di Jake allontanarsi.
"Mike ti prego perdonami...Ti amo" furono le ultime parole che riuscii a sussurrare prima di chiudere gli occhi.
Le prove per il concerto iniziarono il giorno stesso dell'arrivo.
Io ero andata a vedere Michael, ma me ne stavo seduta in disparte perchè non volevo dargli fastidio sul lavoro.
Sapevo che sarebbe stato meglio non andarci e mi facevano stare davvero male le occhiatine langiude che Alex rivolgeva praticamente sempre al MIO ragazzo, pur sapendo che io la guardavo. Lo faceva per farmi arrabbiare. Quella ragazza non aveva ritegno!!
Tuttavia, nelle rare pause ebbi l'occasione di stare con i ballerini, di conoscergli meglio e di fare amicizia con loro.
In particolare, quella con cui avevo legato di più era Dana.
Una ragazza solare,allegra e sempre disposta ad aiutarti nel caso avessi avuto bisogno di lei.
Era abbastanza alta, magra, i capelli biondo e gli occhi azzurri come i miei.
Neanche lei sopportava Alex e mi raccontò di molte occasioni in cui avrebbe voluto fargliela pagare.
Ero sicura che sartebbe nata una buona amicizia tra di noi...Inoltre avevamo anche in comune la passione per la danza hip-hop.
Intanto Jake mi incuriosiva e inquietava allo stesso tempo sempre di più. Ogni volta che mi giravo verso di lui, ricevere uno dei suoi occhiolini mi faceva rabbrividire e mi stupiva contemporaneamente.
Quando tornammo in camera, notai che Mike era diverso dal solito. Era molto nervoso.
"Che c'è??" gli chiesi accarezzandogli la guancia liscia e leggermante bagnata dal sudore.
"Ti piace Jake vero??" disse staccandosi meccanicamente da me.
Infondo era un bel ragazzo, ma non mi piaceva.
"Che cosa?!?!" chiesi molto, ma davvero molto confusa.
"Hai capito bene." rispose con una freddezza che non avrei mai pensato di poter trovare in lui.
Questo non era il mio Mike...Che fine aveva fatto il ragazzo buono dolce e gentile di sempre??
"No, non è vero. E poi tu come fai a dirlo scusa??" chiesi iniziando ad arrabbiarmi seriamente. Per il momento mi sforzavo di non arrabbiarmi, ma sapevo che non sarebbe durato per molto.
Ok. Un pò di gelosia ci stava, ma non fino a questo punto.
"Dalle occhiatine che gli lanci...Mi sembra ovvio che ti piace." disse, mentre le sopracciglia si piegavano truci sopra i suoi occhi nocciola.
"Io non gli lancio nessuna occhiata, e poi...Senti chi parla!!" sbottai adirata.
Ora ero davvero fuori di me. Mi ero stancata di tutta la sua inutile gelosia. Era ora di finirla!!
"Tu che ogni volta che la guardi spogli Alex con lo sguardo!!" continuai, ormai incapace di contenere la rabbia.
"Cosa?? Io non l'ho mai fatto!!" ribattè lui allargando le braccia.
"Si invece...Prima in palestra...Con quei due occhi innocenti hai disegnato OGNI curva del suo corpo!!" urlai, mentre ogni mio muscolo si tendeva.
"Stavamo facendo le prove per "The Way You Make Me Feel"!! Lei deve fingere di essere la mia ragazza!!" urlò di rimando, mentre i suoi occhi si accendevano di rabbia.
"E poi, se ti interessa davvero, mi ha già chiesto più volte di uscire, ma le ho sempre detto di no!!" continuò, come fa un bambino quando vuole dimostrare la sua innocenza.
"Sarà meglio che questa volta accetti, perchè stasera io uscirò con Jake!!" urlai di nuovo, senza pensare bene alle mie parole e alle loro conseguenze.
"E io uscirò con Alex!!" ribattè, tanto per farmi incazzare ancora di più.
"Bene!!" sbraitai, uscendo dalla stanza e sbattendo la porta dietro di me.
Non ero arrabbiata. No. Ero FURIOSA!!
Ma come si permetteva di dirmi ogni volta cosa dovevo fare e a chi dovevo stare vicino?!?
Se fosse stato per lui, io non avrei dovuto avere neanche un amico maschio e non andava bene. Doveva smettere di decidere al posto mio le persone che dovevo frequentare. Questa volta non lo avrei perdonato tanto facilmente.
Intanto, arrivai davanti alla camera di Jake.
Bussai. Lui mi aprì e mi fece entrare.
"Ciao Jake" dissi, tentando di sembrare il più calma e pacata possibile e di frenare quell'istinto omicida che mi girava in corpo.
"Ciao piccola...Come mai sei venuta??" mi chiese languido.
"Sono qui per chiederti se l'invito ad uscire di prima è ancora valido..." affermai convinta, sforzandomi di sorridere.
"Heey!! Certo che è ancora valido!! Vieni andiamo." disse prendendomi la mano e trascinandomi fuori dalla stanza.
Sulla porta della stanza di Michael, vidi lui ed Alex, anche loro mano nella mano.
Lei mi rivolse un'occhiata tipica di chi vince, mentre lo sguardo dell'altro era vacuo, spento, perso nel nulla.
Non nascondo che l'unione delle loro mani miprovocavba un senso di rabbia difficile da refrenare, ma tuttavia dovevo farlo. Dovevo far capire a Michael che non mi importava se lui stava con un'altra, esattamente come lui faceva con me.
Jake mi trascinò di nuovo. Percorremmo le poche scale che ci separavano dalla porta, la attraversammo ed uscimmo dall'albergo.
"Che ne dici di andare al parco qui vicino??" mi chiese sorridendo.
"Oh...Ok" risposi non del tutto sicura, ma infondo mi fidavo di lui, non conoscendo bene la zona.
"Come mai hai accettato di uscire con me, pur essendo fidanzata con Michael piccola??" mi chiese bagnandosi il labbro inferiore e donando alla frase un tocco di curiosità.
Ops...Cosa gli avrei risposto adesso??
"Per il fascino di Jake vero??" disse lui altezzosamente, interrompendo i miei pensieri che cercavano una risposta adeguata da dargli.
"Ehm...Si, si...Proprio quello!!" esclamai tirando un enorme sospiro di sollievo.
Ero consapevole di mentire, ma non avrei mai potuto dirgli che lo facevo per fare un dispetto a Michael.
Dopo pochi passi ci avvicinammo ad un muro e Jake mi ci spinse contro.
Perchè improvvisamente avevo paura e mi mancava così tanto la dolcezza dell'unico uomo che amavo??
Avvicinò il suo viso al mio, per darmi una serie di baci quasi infinita, senza lasciare che respirassi.
"Jake aspetta..." mormorai piano, rifiutando ancora quei baci forzati.
"Eddai piccola...Lo so che lo vuoi anche tu..." disse ridendo, con un ghigno tutto l'opposto che rassicurante.
Ora avevo paura e mi sentivo davvero una stupida ad aver detto quelle cose cattive a Mike...Avevo sbagliato davvero e ora lo avevo perso per sempre...
Ma avevo tanto bisogno di lui...Ci si accorge di quanto si è legati ad una persona solo quando la si perde...
Mentre ero occupata a darmi della stupida mentalemnte, Jake avvicinò di nuovo le sue labbra alla mie. Riuscii a mettere una mano fra di esse prima che si toccassero e sussurrai: "No, Jake..Io..."
Non riuscii a terminare la frase e lui non ci badoò perchè aveva gia cominciato a sbottonarmi la camicia.
Ora basta!! Gli avevo detto di smetterla. Io non pensavo che fosse così, sennò non sare mai uscita con lui...Sembrava un bravo ragazzo.
Non ne potevo più. così avvicinai una mano alla sua guancia poco delicatamente, per tirargli un sonoro ceffone.
"Non sai contro chi ti sei messa, dolcezza." disse arrabbiato e umiliato.
Solo ora avevo realizzato le conseguenze del mio gesto.
Dovevo scappare, ma non riuscivo a muavermi, non riuscivo a pensare. Me ne stavo lì, inerme, con le spalle appiccicate a quel muro con gli occhi spalancati, cercando di convincermi che tutto sarebbe finito di lì a poco, senza dolore.
Tuttavia sapevo che non sarebbe mai successo.
Lo stesso Jake confermò i miei sospetti, quando estrasse una pistola dai suoi pantaloni.
Mi sentivo morire. Ero da sola, con un uomo molto più grosso di me che mi puntava contro una pistola.
Che avrei potuto fare?? Volevo Michael, alemno dirgli quanto lo amavo e che mi dispiaceva prima di morire...
"A giocare con il fuoco ci si scotta piccola." furono le ultime parole di Jake, prima di premere il grilletto.
Sentii un rumeore assordante e un dolore lancinante al petto.
Sentivo rivoli caldi scendere da ogni parte. La testa mi girava, la vistà si annebbiò. Non siuscivo a stare in piedi così caddi a terra sbattendo le ginocchia.
Intnato sentivo i passi pesanti di Jake allontanarsi.
"Mike ti prego perdonami...Ti amo" furono le ultime parole che riuscii a sussurrare prima di chiudere gli occhi.
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
Sono qui per te
La mia Ally...Era così bella, anche in quella situazione, immobile, con gli occhi chiusi e quella benda sulla testa.
Quante volte l'avevo desiderata. Quante volte avevo voluto dargli di più di quello che potevo fare, e non si parla solo di fare l'amore.
Quante volte mi ero sentito felice vedendola sorridere e ora mi ritrovavo qui a piangere e a pregare perchè riaprisse gli occhi.
"Ti prego Ally...Non sai cosa darei per rivedere i tuoi occhi, i tuoi grandi occhioni blu...E il tuo sorriso dolce..." sussurrai con la voce rotta dai singhiozzi.
Ero stato uno stupido...Non dovevo farla andare via in quel modo...
Ora lei era su quel letto d'ospedale a combattere sola contro chissà quali cose. Non ero con lei e mi sentivo stupido perchè non potevo aiutarla.
Le tenevo stretta la mano, sperando che in qualche modo potesse sentirmi.
Le sussurravo costantemente quanto la amassi, sperando che mi avrebbe perdonato.
Le dicevo che avevo bisogno di lei, sperando che non mi lasciasse.
Alzavo gli occhi al cielo, pieni di lacrime, sperando che chi mi avesse visto non sarebbe stato tanto crudele da portarmela via.
Lei c'era sempre stata per me e ora io non potevo esserci per lei e questo mi faceva ancora più male. Non doveva affrontare tutto questo da sola. Io dovevo aiutarla, ma come??
Erano quattro giorni che trascorrevano in questo modo, pieni di tristezza, dolore e lacrime.
E per quanto i miei ballerini, gli unici amici che avevo, cercassero di tirarmi sù di morale, con più mi abbattevo, pensando che se non fosse stato per colpa mia, tutto questo non sarebbe successo e loro non dovrebbero perdere tempo ad asciugarmi le lacrime.
"Apri gli occhi Ally...Fallo per me, ti prego." sussurrai di nuovo bagnandole la guancia pallida con una lacrima.
***
Era forse un sogno?? O era quella cosa spaventosa che comunemente noi chiamiamo "realtà"??
Ancora non riuscivo a decidermi.
Ero sorpresa di non provare dolori o robe del genere, dopo quello che era successo e di cui purtroppo, possedevo un ricordo nitido e incancellabile.
Camminavo e intormo a me era tutto bianco, candido e soffice. Aveva un chè di paradiasiaco, quindi forse ero morta.
Poco male...Tanto ormai non avevo più nessuna ragione per vivere.
Dopo qualche passo, itravidi in lontananza una luce azzurra, in mezzo a tutto il bianco che aveva dominato fino a quel momento.
La seguii. Man mano che mi avvicinavo dovevo socchiudere gli occhi sempre di più, a causa dell'intensità di quella luce.
Era da escludere che fosse una lampadina o un abat-joure.
Poi, quando fui abbastanza vicina, riuscii a scorgere la sagoma di una persona. Era di sicuro una donna, perchè le forme erano caratteristiche.
Man mano che lei si avvicinava a me, la sua ombra diventava sempre più nitida. Un agelo??
Poi, al limite della pazienza e della curiosità, finalmennte scoprii chi era.
Era una donna di mezza età. Alta, molto magra, capelli neri e occhi azzurri come i miei.
Non potevo crederci. Non poteva essere.
-Mamma?!- domandai a metà tra lo stupito e il curioso.
-Piccola mia...- disse lei sul punto di piangere.
-Mamma!!- esclamai correndole in contro e abbracciandola stretta.
-Oh Ally...Guarda come sei cresciuta...- disse con la solita dolcezza tipica delle mamme.
-Sono così felice di vederti...- dissi, senza accennare a sciogliere l'abbraccio.
-Anche io ma...Tu non dovresti essere qui...- disse lei mestamente
Questa domanda mi insospettì molto...
-Perchè no?? D'altra parte sono morta, quindi...- sospirai sorridendo lievemente.
-Non sei morta...E questo non è il tuo posto per il momento...- mi disse accarezzandomi la guancia.
-E qual è il mio posto??- domandai, sollevata nel sapere di essere ancora viva.
-Il tuo posto è laggiù, com l'uomo che ami...- mi rispose indicando verso il basso.
-Ma Michael non mi ama più...Adesso sta con Alex...- dissi tristemente, facendo una smorfia mentre promunciavo l'ultima parola.
-Oh Ally...Non sei cambiata molto!!Fin da piccola non sei mai riuscita a vedere le cose come stavano...- esordì con una risata.
Io spalancai gli occhi e la guardai.
Lei capì e mi spiegò dolcemente: -Se non ti amasse più, ora non piangerebbe e non soffrirebbe così tanto per te, vedendoti su quel letto.-
-Cosa?!?Sta male?? Per me??- esclamai preoccupata. Sentire quelle parole faceva più male di tutto quello che era successo fin ora.
Lei annuì lievemente.
-Ora vai, torna da lui.- mi incoraggiò sorridendo mia madre.
-Ma io e te??- le chiesi senza fiato.
-Io e te avreo tempo per stare insieme...Ora vai.- mi incalzò di nuovo dandomi un leggero bacio sulla guancia.
-Ciao mamma...E grazie di tutto...- dissi, mentre una lacrima silenziosa scendeva sulla mia guancia.
-Ciao- terminò lei salutandomi con la mano, mentre tutto si faceva lontano e impercettibile, fino a diventare una massa di colore nero.
Sbattei un paio di volte le palpebre, poi socchiusi lievemente gli occhi. Tutto diventava nitido e assumeva una forma finalmente reale.
Sapevo dove mi trovavo e non avevo bisogno di osservare quello che avevo intorno per trovare punti di rifermento.
Ma cercavo una persona...Avrei dovuto digli tante cose e sperare che mi perdonasse.
Mi guardai intorno un paio di volte, ma non trovai nessuno. Poi, quando mi resi conto di sentire una lieve pressione sulla mia mano, abbassai lo suardo in quella direzione e trovai ciò di cui avevo più bisogno.
Riuscivo solo a vedere i suoi capelli, ricci e folti, perchè la sua testa era appoggiata al letto.
"M-Mich...ael..." sussurrai debolmente.
La mia voce aveva un volume tanto basso che pensavo che non mi avesse sentita e fui sorpresa quando lo vidi alzare la testa e spalancare gli occhi.
"Ally!! Oh mio Dio, non ci posso credere!!" urlò, venendomi incontro.
Quando fu abbastanza vicino, mi sollevò delicatamente e mi strise forte tra le sue braccia.
Anche se ero debole, mi sforzai di trovare la forza per ricambiare quella stretta meravigliosa, e ci riuscii.
"Ally sono stato uno stupido, lo so. Ti prego perdonami. Non ho mantenuto la promessa fatta a tuo padre e..." cercò di dire il più in fretta possibile.
"Non riesci proprio mai a stare zitto vero??" lo interruppi ridacchiando, tirando il collo della maglietta perchè si avvicinasse a me.
Quando fummo a metà strada, alzai il collo e posai le mie labbra sulle sue, per dimostrargli tutto il mio affetto.
Fu un bacio lungo, che veniva dal cuore.
Ci staccammo e allora io gli feci segno di sdraiarsi accanto a me. Lui si tolse le scarpe e acconsentì al mio desiderio.
Girai la testa verso il suo viso umido e vi posai sopra una mano, delicatamente. Rimasi a osservarlo mentre mi guardava per minuti, forse ore. Non lo so perchè in momenti come quello, perdo la cognizione del tempo.
"La mia piccola...Sei tu la mia piccola??" mi chiese sorridendo dolcemente, dopo molto tempo.
"Non lo so...Dimmelo tu.." gli risposi vaga.
"Certo che lo sei." mi rassicurò lui ridacchiando.
"E tu?? Cosa sei??" gli chiesi spostando un dito sul suo naso per tracciarne il contorno perfetto.
"Devi dirmelo tu..." disse con un sorriso sornione.
"Tu sei...." feci finta di pensarci sù, ma sapevo già la risposta. "La mia vita..." continua con un sussurro.
Lui mi sgranò gli occhi e mi guardò sorpreso. Allora pensai di aver fatto qualcosa di male e dissi preoccupata: "Ho detto qualcosa di sbagliato??Scusami, ti prego..."
"No, niente di sbagliato. Il fatto è che...Nessuno me lo aveva mai detto." ammise tristemente.
"Beh...Io te lo dico ora e te lo ripeterò per sempre..." lo rassicurai con un sorriso.
Anche lui sorrise e allargò le sue braccia per permettermi di entrarci. Mi sistemai tra di esse e appoggiai la testa sul suo petto. Le braccia si serrarono intorno alla mia schiena e il viso di Mike si appoggiò sopra la mia nuca.
"Lo sai che ti amo??" fece la domanda retorica, lievemente.
"Ti amo anche io..." sussurrai chiudendo gli occhi.
Li riaprii poco dopo perchè mi resi conto di una cosa: "Da quanti giorni sono qui??" gli chiesi svogliatamente.
"Quattro..." rispose lui accarezzandomi la schiena.
"E tu sei rimasto per tutto il tempo??" domandai facendo diventare gli occhi enormi per la sorpresa.
"Si...E ti ha sempre tenuto la mano." rispose una voce di ragazza al suo posto. Era familiare ma non l'avevo riconosciuta.
Stupiti tutti e due, ci staccammo e ci girammo verso di lei. Mike si alzò avvampando, quando la porta aperta rivelò Dana.
"Dana!!" esclamai contenta.
"Ciao Ally!!" disse lei abbracciandomi.
"Come stai??" mi chiese, realmente interessata.
"Bene adesso...Ma dicevi sul serio a proposito di Mike prima?" gli chiesi quando scciolse l'abbraccio.
"Si...Ti ha tenuto la mano per tutto il tempo. Giorno e notte." mi sussurrò facendomi l'occhiolino.
Commossa da queste parole, mi girai verso di lui e gli sorrisi dolcemente. Lui arrossì un pò, ma ricambiò il sorriso.
"Michael...Posso parlare un attimo con la tua Ally??Da sola??" chiese Dana un pò titubante.
"Ok..." disse lui poco convinto.
Però uscì dalla porta, lasciandola aperta.
"Di che volevi parlarmi??" gli chiesi curiosa.
"Siete dolcissimi tu e lui...Spero anche io un giorno di trovare un uomo come quello..." sospirò, rivolgendo lo sguardo fuori dalla finestra.
"Sei una ragazza fantastica...Lo troverai sicuramente..." la rassicurai prendendole la mano.
"E a letto com'è??" esordì spalancando gli occhi.
"C-che cosa??" dissi con la voce tremante, sperando di aver capito male.
"Eddai!!Non fare la timida...Rispondimi." disse torturandosi il labbro inferiore dalla curiosità.
"Ok...Lui è...Un leone!!" dissi ridendo. Infondo era mia amica...Perchè non dirle la verità??
"Oh!!Ma bene!!Di giorno così timidino...Poi di notte si trasforma!!" esclamò lasciandosi trascinare dalle mie risate.
"Eh già!" dissi facendole l'occhiolino.
"Che avete da ridere??" chiese la sottile voce di Mike, che entrò nella stanza.
Io avvampai. "Cose di donne..." improvvisai tentando di cambiare argomento.
"Ally mi stava appunto dicendo che..." cercò di dire Dana, ma la interruppi bruscamente con un calcio.
"Cose di donne" ripetei di nuovo fulminandola con lo sguardo.
"Certo...Emh, io vado...Ci vediamo domani Ally" disse lei baciandomi la guancia.
Poi si diresse e mi fece un ultimo occhiolino prima di uscire.
"Mike...Non è meglio che vai in albergo a farti una doccia??" dissi rivolgendomi chiaramente all'unica persona rimasta nella stanza.
"Non voglio lasciarti da sola Ally..." mi disse avvicinandosi a me.
"Stai tranquillo, non mi succederà niente...Fallo per me. Vai in albergo, ti rinfreschi un pò e poi torni, ok??" disse sorridendogli.
"Allora ok...Ma starò via poco." disse salutandomi con un bacio.
Gli sorrisi. Che dolce a preoccuparsi per me...
Quando chiusi gli occhi. Non so per quanto li tenni così, perchè mi addormntai e li riaprii solo quando solo quando una dolce carezza di Michael sfiorò la mia anima.
"Ciao" lo salutai con la voce impastata dal sonno.
"Ciao" ripetè sorridendo.
Aveva le mani dietro la schiena e di sicuro nascondeva qualcosa.
"Hai fame?" mi chiese con aria furbetta.
"Si perchè??" dissi mettendomi a ridere.
"Guarda cosa ho per te!" esclamò scoprendo le mani, in cui c'era una tavoletta di cioccolata.
Spalancai gli occhi, che si illuminarono letteralmente come lampadine. Mi entusiasmo per poco, lo so...
"Grazie!!" dissi felice come una bambina.
"Come fai a sapere sempre quello che voglio??" gli chiesi volgendo lo sguardo prima alla cioccolata poi a lui.
"Segreto!" disse ridendo.
Lo invitai di nuovo a sdraiarsi vicino a me e lui di nuovo mi accontentò.
"Ho parlato con il medico sai?? Ha detto che domani ti dimettono!!" disse appoggiando la testa sul cuscino.
"Evviva!!" esultai contenta, mettendo in bocca un pezzo di cioccolata.
Gli avevo appena chiesto di sdraiarsi e mi sentii in colpa a farlo alzare, quando gli dissi che dovevo andare in bagno, finita la cioccolata.
Tuttavia, mi fece passare gentilmente.
Attraversai la porta del bagno e mi tolsi lo scomodo camice che i medici mi avevano messo addosso, rimanendo solo in biancheria.
Lo appoggiai e mi diedi una sciacquata alla faccia. Quando ebbi finito, fissai nello specchio la mia immagine riflessa.
In viso non c'era niente di diverso. Notai una stranezza solo quando feci scendere gli occhi sul petto, vicino al cuore.
C'era una cicatrice grande circa tre centimentri.
Sentii da dietro una pressione sul collo e sulle spalle e la riconobbi immediatamente.
Sapeva che stavo male ed era lì per me. Non c'era bisogno di parole tra noi.
Improvvisamente mi tornò alla mente tutto quello che avevo vissuto quella sera. Tutto quanto.
E cominciai a singhiozzare. Mi girai verso Mike e lo strinsi forte.
"Ally non piangere, ti prego...Non devi pensarci più. Adesso ci sono io qui con te e finchè ci sarò nessuno potrà farti del male. Ed è per sempre." mi sussurò all'orecchio stringendomi a sua volta.
"Me lo prometti??" gli chiesi, mentre i singhiozzi cominciavano a diminuire.
"Certo...E so che sei una ragazza coraggiosa e che riuscirai a sostituire a queste lacrime un sorriso." mi rassicurò di nuovo accarezzandomi la schiena.
Allora cercai di smettere di piangere e di sorridere, come aveva detto lui.
Nei mesi sucessivi, finito il tuor, decidemmo di andare a vivere insieme. Indovinate un pò dove?? Esatto!! A Neverland!!
La mia Ally...Era così bella, anche in quella situazione, immobile, con gli occhi chiusi e quella benda sulla testa.
Quante volte l'avevo desiderata. Quante volte avevo voluto dargli di più di quello che potevo fare, e non si parla solo di fare l'amore.
Quante volte mi ero sentito felice vedendola sorridere e ora mi ritrovavo qui a piangere e a pregare perchè riaprisse gli occhi.
"Ti prego Ally...Non sai cosa darei per rivedere i tuoi occhi, i tuoi grandi occhioni blu...E il tuo sorriso dolce..." sussurrai con la voce rotta dai singhiozzi.
Ero stato uno stupido...Non dovevo farla andare via in quel modo...
Ora lei era su quel letto d'ospedale a combattere sola contro chissà quali cose. Non ero con lei e mi sentivo stupido perchè non potevo aiutarla.
Le tenevo stretta la mano, sperando che in qualche modo potesse sentirmi.
Le sussurravo costantemente quanto la amassi, sperando che mi avrebbe perdonato.
Le dicevo che avevo bisogno di lei, sperando che non mi lasciasse.
Alzavo gli occhi al cielo, pieni di lacrime, sperando che chi mi avesse visto non sarebbe stato tanto crudele da portarmela via.
Lei c'era sempre stata per me e ora io non potevo esserci per lei e questo mi faceva ancora più male. Non doveva affrontare tutto questo da sola. Io dovevo aiutarla, ma come??
Erano quattro giorni che trascorrevano in questo modo, pieni di tristezza, dolore e lacrime.
E per quanto i miei ballerini, gli unici amici che avevo, cercassero di tirarmi sù di morale, con più mi abbattevo, pensando che se non fosse stato per colpa mia, tutto questo non sarebbe successo e loro non dovrebbero perdere tempo ad asciugarmi le lacrime.
"Apri gli occhi Ally...Fallo per me, ti prego." sussurrai di nuovo bagnandole la guancia pallida con una lacrima.
***
Era forse un sogno?? O era quella cosa spaventosa che comunemente noi chiamiamo "realtà"??
Ancora non riuscivo a decidermi.
Ero sorpresa di non provare dolori o robe del genere, dopo quello che era successo e di cui purtroppo, possedevo un ricordo nitido e incancellabile.
Camminavo e intormo a me era tutto bianco, candido e soffice. Aveva un chè di paradiasiaco, quindi forse ero morta.
Poco male...Tanto ormai non avevo più nessuna ragione per vivere.
Dopo qualche passo, itravidi in lontananza una luce azzurra, in mezzo a tutto il bianco che aveva dominato fino a quel momento.
La seguii. Man mano che mi avvicinavo dovevo socchiudere gli occhi sempre di più, a causa dell'intensità di quella luce.
Era da escludere che fosse una lampadina o un abat-joure.
Poi, quando fui abbastanza vicina, riuscii a scorgere la sagoma di una persona. Era di sicuro una donna, perchè le forme erano caratteristiche.
Man mano che lei si avvicinava a me, la sua ombra diventava sempre più nitida. Un agelo??
Poi, al limite della pazienza e della curiosità, finalmennte scoprii chi era.
Era una donna di mezza età. Alta, molto magra, capelli neri e occhi azzurri come i miei.
Non potevo crederci. Non poteva essere.
-Mamma?!- domandai a metà tra lo stupito e il curioso.
-Piccola mia...- disse lei sul punto di piangere.
-Mamma!!- esclamai correndole in contro e abbracciandola stretta.
-Oh Ally...Guarda come sei cresciuta...- disse con la solita dolcezza tipica delle mamme.
-Sono così felice di vederti...- dissi, senza accennare a sciogliere l'abbraccio.
-Anche io ma...Tu non dovresti essere qui...- disse lei mestamente
Questa domanda mi insospettì molto...
-Perchè no?? D'altra parte sono morta, quindi...- sospirai sorridendo lievemente.
-Non sei morta...E questo non è il tuo posto per il momento...- mi disse accarezzandomi la guancia.
-E qual è il mio posto??- domandai, sollevata nel sapere di essere ancora viva.
-Il tuo posto è laggiù, com l'uomo che ami...- mi rispose indicando verso il basso.
-Ma Michael non mi ama più...Adesso sta con Alex...- dissi tristemente, facendo una smorfia mentre promunciavo l'ultima parola.
-Oh Ally...Non sei cambiata molto!!Fin da piccola non sei mai riuscita a vedere le cose come stavano...- esordì con una risata.
Io spalancai gli occhi e la guardai.
Lei capì e mi spiegò dolcemente: -Se non ti amasse più, ora non piangerebbe e non soffrirebbe così tanto per te, vedendoti su quel letto.-
-Cosa?!?Sta male?? Per me??- esclamai preoccupata. Sentire quelle parole faceva più male di tutto quello che era successo fin ora.
Lei annuì lievemente.
-Ora vai, torna da lui.- mi incoraggiò sorridendo mia madre.
-Ma io e te??- le chiesi senza fiato.
-Io e te avreo tempo per stare insieme...Ora vai.- mi incalzò di nuovo dandomi un leggero bacio sulla guancia.
-Ciao mamma...E grazie di tutto...- dissi, mentre una lacrima silenziosa scendeva sulla mia guancia.
-Ciao- terminò lei salutandomi con la mano, mentre tutto si faceva lontano e impercettibile, fino a diventare una massa di colore nero.
Sbattei un paio di volte le palpebre, poi socchiusi lievemente gli occhi. Tutto diventava nitido e assumeva una forma finalmente reale.
Sapevo dove mi trovavo e non avevo bisogno di osservare quello che avevo intorno per trovare punti di rifermento.
Ma cercavo una persona...Avrei dovuto digli tante cose e sperare che mi perdonasse.
Mi guardai intorno un paio di volte, ma non trovai nessuno. Poi, quando mi resi conto di sentire una lieve pressione sulla mia mano, abbassai lo suardo in quella direzione e trovai ciò di cui avevo più bisogno.
Riuscivo solo a vedere i suoi capelli, ricci e folti, perchè la sua testa era appoggiata al letto.
"M-Mich...ael..." sussurrai debolmente.
La mia voce aveva un volume tanto basso che pensavo che non mi avesse sentita e fui sorpresa quando lo vidi alzare la testa e spalancare gli occhi.
"Ally!! Oh mio Dio, non ci posso credere!!" urlò, venendomi incontro.
Quando fu abbastanza vicino, mi sollevò delicatamente e mi strise forte tra le sue braccia.
Anche se ero debole, mi sforzai di trovare la forza per ricambiare quella stretta meravigliosa, e ci riuscii.
"Ally sono stato uno stupido, lo so. Ti prego perdonami. Non ho mantenuto la promessa fatta a tuo padre e..." cercò di dire il più in fretta possibile.
"Non riesci proprio mai a stare zitto vero??" lo interruppi ridacchiando, tirando il collo della maglietta perchè si avvicinasse a me.
Quando fummo a metà strada, alzai il collo e posai le mie labbra sulle sue, per dimostrargli tutto il mio affetto.
Fu un bacio lungo, che veniva dal cuore.
Ci staccammo e allora io gli feci segno di sdraiarsi accanto a me. Lui si tolse le scarpe e acconsentì al mio desiderio.
Girai la testa verso il suo viso umido e vi posai sopra una mano, delicatamente. Rimasi a osservarlo mentre mi guardava per minuti, forse ore. Non lo so perchè in momenti come quello, perdo la cognizione del tempo.
"La mia piccola...Sei tu la mia piccola??" mi chiese sorridendo dolcemente, dopo molto tempo.
"Non lo so...Dimmelo tu.." gli risposi vaga.
"Certo che lo sei." mi rassicurò lui ridacchiando.
"E tu?? Cosa sei??" gli chiesi spostando un dito sul suo naso per tracciarne il contorno perfetto.
"Devi dirmelo tu..." disse con un sorriso sornione.
"Tu sei...." feci finta di pensarci sù, ma sapevo già la risposta. "La mia vita..." continua con un sussurro.
Lui mi sgranò gli occhi e mi guardò sorpreso. Allora pensai di aver fatto qualcosa di male e dissi preoccupata: "Ho detto qualcosa di sbagliato??Scusami, ti prego..."
"No, niente di sbagliato. Il fatto è che...Nessuno me lo aveva mai detto." ammise tristemente.
"Beh...Io te lo dico ora e te lo ripeterò per sempre..." lo rassicurai con un sorriso.
Anche lui sorrise e allargò le sue braccia per permettermi di entrarci. Mi sistemai tra di esse e appoggiai la testa sul suo petto. Le braccia si serrarono intorno alla mia schiena e il viso di Mike si appoggiò sopra la mia nuca.
"Lo sai che ti amo??" fece la domanda retorica, lievemente.
"Ti amo anche io..." sussurrai chiudendo gli occhi.
Li riaprii poco dopo perchè mi resi conto di una cosa: "Da quanti giorni sono qui??" gli chiesi svogliatamente.
"Quattro..." rispose lui accarezzandomi la schiena.
"E tu sei rimasto per tutto il tempo??" domandai facendo diventare gli occhi enormi per la sorpresa.
"Si...E ti ha sempre tenuto la mano." rispose una voce di ragazza al suo posto. Era familiare ma non l'avevo riconosciuta.
Stupiti tutti e due, ci staccammo e ci girammo verso di lei. Mike si alzò avvampando, quando la porta aperta rivelò Dana.
"Dana!!" esclamai contenta.
"Ciao Ally!!" disse lei abbracciandomi.
"Come stai??" mi chiese, realmente interessata.
"Bene adesso...Ma dicevi sul serio a proposito di Mike prima?" gli chiesi quando scciolse l'abbraccio.
"Si...Ti ha tenuto la mano per tutto il tempo. Giorno e notte." mi sussurrò facendomi l'occhiolino.
Commossa da queste parole, mi girai verso di lui e gli sorrisi dolcemente. Lui arrossì un pò, ma ricambiò il sorriso.
"Michael...Posso parlare un attimo con la tua Ally??Da sola??" chiese Dana un pò titubante.
"Ok..." disse lui poco convinto.
Però uscì dalla porta, lasciandola aperta.
"Di che volevi parlarmi??" gli chiesi curiosa.
"Siete dolcissimi tu e lui...Spero anche io un giorno di trovare un uomo come quello..." sospirò, rivolgendo lo sguardo fuori dalla finestra.
"Sei una ragazza fantastica...Lo troverai sicuramente..." la rassicurai prendendole la mano.
"E a letto com'è??" esordì spalancando gli occhi.
"C-che cosa??" dissi con la voce tremante, sperando di aver capito male.
"Eddai!!Non fare la timida...Rispondimi." disse torturandosi il labbro inferiore dalla curiosità.
"Ok...Lui è...Un leone!!" dissi ridendo. Infondo era mia amica...Perchè non dirle la verità??
"Oh!!Ma bene!!Di giorno così timidino...Poi di notte si trasforma!!" esclamò lasciandosi trascinare dalle mie risate.
"Eh già!" dissi facendole l'occhiolino.
"Che avete da ridere??" chiese la sottile voce di Mike, che entrò nella stanza.
Io avvampai. "Cose di donne..." improvvisai tentando di cambiare argomento.
"Ally mi stava appunto dicendo che..." cercò di dire Dana, ma la interruppi bruscamente con un calcio.
"Cose di donne" ripetei di nuovo fulminandola con lo sguardo.
"Certo...Emh, io vado...Ci vediamo domani Ally" disse lei baciandomi la guancia.
Poi si diresse e mi fece un ultimo occhiolino prima di uscire.
"Mike...Non è meglio che vai in albergo a farti una doccia??" dissi rivolgendomi chiaramente all'unica persona rimasta nella stanza.
"Non voglio lasciarti da sola Ally..." mi disse avvicinandosi a me.
"Stai tranquillo, non mi succederà niente...Fallo per me. Vai in albergo, ti rinfreschi un pò e poi torni, ok??" disse sorridendogli.
"Allora ok...Ma starò via poco." disse salutandomi con un bacio.
Gli sorrisi. Che dolce a preoccuparsi per me...
Quando chiusi gli occhi. Non so per quanto li tenni così, perchè mi addormntai e li riaprii solo quando solo quando una dolce carezza di Michael sfiorò la mia anima.
"Ciao" lo salutai con la voce impastata dal sonno.
"Ciao" ripetè sorridendo.
Aveva le mani dietro la schiena e di sicuro nascondeva qualcosa.
"Hai fame?" mi chiese con aria furbetta.
"Si perchè??" dissi mettendomi a ridere.
"Guarda cosa ho per te!" esclamò scoprendo le mani, in cui c'era una tavoletta di cioccolata.
Spalancai gli occhi, che si illuminarono letteralmente come lampadine. Mi entusiasmo per poco, lo so...
"Grazie!!" dissi felice come una bambina.
"Come fai a sapere sempre quello che voglio??" gli chiesi volgendo lo sguardo prima alla cioccolata poi a lui.
"Segreto!" disse ridendo.
Lo invitai di nuovo a sdraiarsi vicino a me e lui di nuovo mi accontentò.
"Ho parlato con il medico sai?? Ha detto che domani ti dimettono!!" disse appoggiando la testa sul cuscino.
"Evviva!!" esultai contenta, mettendo in bocca un pezzo di cioccolata.
Gli avevo appena chiesto di sdraiarsi e mi sentii in colpa a farlo alzare, quando gli dissi che dovevo andare in bagno, finita la cioccolata.
Tuttavia, mi fece passare gentilmente.
Attraversai la porta del bagno e mi tolsi lo scomodo camice che i medici mi avevano messo addosso, rimanendo solo in biancheria.
Lo appoggiai e mi diedi una sciacquata alla faccia. Quando ebbi finito, fissai nello specchio la mia immagine riflessa.
In viso non c'era niente di diverso. Notai una stranezza solo quando feci scendere gli occhi sul petto, vicino al cuore.
C'era una cicatrice grande circa tre centimentri.
Sentii da dietro una pressione sul collo e sulle spalle e la riconobbi immediatamente.
Sapeva che stavo male ed era lì per me. Non c'era bisogno di parole tra noi.
Improvvisamente mi tornò alla mente tutto quello che avevo vissuto quella sera. Tutto quanto.
E cominciai a singhiozzare. Mi girai verso Mike e lo strinsi forte.
"Ally non piangere, ti prego...Non devi pensarci più. Adesso ci sono io qui con te e finchè ci sarò nessuno potrà farti del male. Ed è per sempre." mi sussurò all'orecchio stringendomi a sua volta.
"Me lo prometti??" gli chiesi, mentre i singhiozzi cominciavano a diminuire.
"Certo...E so che sei una ragazza coraggiosa e che riuscirai a sostituire a queste lacrime un sorriso." mi rassicurò di nuovo accarezzandomi la schiena.
Allora cercai di smettere di piangere e di sorridere, come aveva detto lui.
Nei mesi sucessivi, finito il tuor, decidemmo di andare a vivere insieme. Indovinate un pò dove?? Esatto!! A Neverland!!
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
1993
Era una serata tranquilla a Neverland, dove vivevamo, finchè un'auto della polizia non si presentò davanti al cancello.
I polizziotti fecero incursione e rovistarono in ogni parte della casa. Potevano farlo perchè avevano uno di quei cosi stupidi che gli permettono di fare quello che vogliono senza neanche chiedere. E l'accusa era: molestie sessuali su un minore.
Sapevo che a Mike sarebbe crollato il mondo addosso nel sentire quelle parole. E davvero, io non credevo minimamante ad una parola di quello che c'era scritto su quel foglio. Erano solo bugie.
Fu davvero un trauma per lui. Per un uomo che per i bambini avrebbe dato tutto. Un uomo che vuole solo che i bambini possano essere felici, ora si trova ad essere accusato di aver fatto loro del male. E per di più in un modo così orrendo.
Il folio diceva che un certo Evan Chandler avesse accusato Mike di avergli mostrato riviste porno e di averlo molestato sessualmente.
Conoscevo quel bambino. Spesso aveva dormito a Neverland. Ma mai, e dico mai, aveva dato l'impressione di poter pensare a cose del genere. Era solo un bambino però, quindi non poteva essere partita da lui l'idea di dira questa enorme bugia, rovinando l'immagine e la reputazione di Michael Jackson. Ma soprattutto aveva spezzato il cuore al semplice Mike.
***
Oggi ci sarebbe stato il processo. Mike si era chiuso in bagno a piangere, come spesso faceva negli ultimi giorni, e non ne voleva sapere di uscire. Sapevo quanto ne soffrisse e io avevo il dovere di fare l'impossibile per aiutarlo.
"Mike esci!! Non risolvi niente a stare lì!!" gli urlai dalla camera da letto.
"No!!" urlò di rimando, con la voce spezzata e tremante.
"Se non esci io..." pensai ad una cosa a cui teneva. "Se non esci ti stacco le paillettes dal guanto!!" dissi, sicura che questo lo avrebbe fatto uscire.
E rimasi molto sorpresa e delusa quando rispose: "Non mi interessa!!".
Pensai velocemente ad un'altra cosa. Trovai l'idea quando un fumetto catturò il mio occhio.
"Se non esci brucio tutti i fumetti e i libri di Peter Pan!!" dissi soddisfatta.
"Non lo faresti!!" disse con la voce mooolto preoccupata.
"Vuoi mettermi alla prova??" chiesi con innocente malizia.
Non ricevetti risposta e questo mi fece capire che avevo vinto. Dopo quanche secondo, la porta del bagno si aprì lentamente. Essa rivelò un Mike davvero abbattuto. Aveva gli occhi rossi e tutti gonfi e il viso fradicio.
Gli tesi la mano, lui la prese e mi seguì a sedere sul letto.
"Mike io lo so che ti fa stare male, ma non è questo il modo giusto per affrontarlo..." gli sussurrai portando dietro le orecchie alcune ciocche di capelli che gli avevano coperto il viso.
"E come dovrei affrontarlo secondo te?? Come possono essere così cattivi??" disse continuando a piagnucolare.
Ora basta! Mi ero stancata di quelle lacrime inutili, che certo non lo aiutavano a stare meglio.
"Smettila di piangere!!" lo sgridai avvicinandomi a lui
Lui mi guardò sorpreso. Non avevo mai alzato la voce, perchè sapevo quanto era sensibile, ma questa volta era necessario. Dovevo fargli capire che dovea affrontare tutto con la testa alta.
"Non servono a niente tutte quella lacrime, non lo capisci?? Non è il modo giusto per affrontare questa siutazione!!Non ti ricordi, quando dici sempre a me che devo sorridere e lasciare le lacrime da parte?? Ora non contano più queste parole??" gli chiesi piuttosto innervosita.
"Ma io..." tentò di dire, ma lo fermai subito.
"Niente ma!! Io lo so che tu non hai fatto niente a quel bambino e che non potresti mai fare una cosa così orribile, io ti credo, ma ora devi dimostrarlo anche a quelle persone. E so che ne sarai capace perchè sei un uomo splendido e io lo so. Loro devono solo capirlo. E ora basta piangere perchè supereremo questa cosa, insieme." dissi, cominciando a recuperare toni normali.
"Ma se loro..."
Non era ancora convinto?? Roteai gli occhi e ricominciai.
Gli presi il viso tra le mani e dissi: "Tu non sei un pedofilo!! Non puoi rimanere qui a piangerti addosso, come se fossi colpevole, è chiaro?? Ora tu vai lì e dimostri a tutti che tipo di uomo è il vero Michael Jackson. Io so che è un uomo meraviglioso, loro devono solo rendersene conto." dissi baciandogli la fronte.
Finalmente, vidi uno spiraglio di luce farsi avanti in tutto quel buio. Un sorriso tra le lacrime.
"Ora vai e distruggili tutti." dissi con un sorriso malizioso.
Lui si alzò da letto e mi chiese: "Tu non vieni??".
"No, ti aspetterò qui. So che puoi farcela anche senza di me." lo rassicurai avvicinandomi a lui. Volevo la conferma che lui da solo sarebbe stato in grado di vincere, perchè la bontà vince sempre sul male.
Prima di uscire, mi attirò a se e mi strinse in un abbraccio desideroso di conferme e di molta, molta felicità. Ricambiai la stretta e lo guardai uscire, finalmente fiero dell'uomo che era.
Dopo tre ore di estenuante attesa, vidi finalemtne la porta riaprirsi.
"Amore è finita!! E finito tutto amore mio!!" urlò Mike sollevato e finalemente pieno di gioia. Lo sapevo che ce l'avrebbe fatta.
Gli corsi incontro e lo abbracciai stretto stretto.
"é finita." ripetè con un sussurro quando ci staccammo.
Lo guardai sorridere, era così bello.
Ancora con le braccia dietro la mia schiena, mi sollevò il mento e incastrò le sue labbra tra le mie. Era un gioco bellissimo.
Rimase così, a darmi quel bacio dolce per molti minuti.
"Grazie Ally...Per tutto..." mi sussurrò di nuovo accarezzandomi una guancioa e facendo scivolare le dita fra i capelli.
"Non è merito mio...Ho sempre saputo che potevi farcela." ammisi appoggiando la testa sul suo petto.
Lui mi strinse in un'altra delle sue tenere strette, di quelle che ti portano in paradiso.
Fu di nuovo un trauma, sia per lui che per me qundo fu accusato di nuovo molti anni dopo. Ma riuscimmo a superare anche quella, insieme.
Era una serata tranquilla a Neverland, dove vivevamo, finchè un'auto della polizia non si presentò davanti al cancello.
I polizziotti fecero incursione e rovistarono in ogni parte della casa. Potevano farlo perchè avevano uno di quei cosi stupidi che gli permettono di fare quello che vogliono senza neanche chiedere. E l'accusa era: molestie sessuali su un minore.
Sapevo che a Mike sarebbe crollato il mondo addosso nel sentire quelle parole. E davvero, io non credevo minimamante ad una parola di quello che c'era scritto su quel foglio. Erano solo bugie.
Fu davvero un trauma per lui. Per un uomo che per i bambini avrebbe dato tutto. Un uomo che vuole solo che i bambini possano essere felici, ora si trova ad essere accusato di aver fatto loro del male. E per di più in un modo così orrendo.
Il folio diceva che un certo Evan Chandler avesse accusato Mike di avergli mostrato riviste porno e di averlo molestato sessualmente.
Conoscevo quel bambino. Spesso aveva dormito a Neverland. Ma mai, e dico mai, aveva dato l'impressione di poter pensare a cose del genere. Era solo un bambino però, quindi non poteva essere partita da lui l'idea di dira questa enorme bugia, rovinando l'immagine e la reputazione di Michael Jackson. Ma soprattutto aveva spezzato il cuore al semplice Mike.
***
Oggi ci sarebbe stato il processo. Mike si era chiuso in bagno a piangere, come spesso faceva negli ultimi giorni, e non ne voleva sapere di uscire. Sapevo quanto ne soffrisse e io avevo il dovere di fare l'impossibile per aiutarlo.
"Mike esci!! Non risolvi niente a stare lì!!" gli urlai dalla camera da letto.
"No!!" urlò di rimando, con la voce spezzata e tremante.
"Se non esci io..." pensai ad una cosa a cui teneva. "Se non esci ti stacco le paillettes dal guanto!!" dissi, sicura che questo lo avrebbe fatto uscire.
E rimasi molto sorpresa e delusa quando rispose: "Non mi interessa!!".
Pensai velocemente ad un'altra cosa. Trovai l'idea quando un fumetto catturò il mio occhio.
"Se non esci brucio tutti i fumetti e i libri di Peter Pan!!" dissi soddisfatta.
"Non lo faresti!!" disse con la voce mooolto preoccupata.
"Vuoi mettermi alla prova??" chiesi con innocente malizia.
Non ricevetti risposta e questo mi fece capire che avevo vinto. Dopo quanche secondo, la porta del bagno si aprì lentamente. Essa rivelò un Mike davvero abbattuto. Aveva gli occhi rossi e tutti gonfi e il viso fradicio.
Gli tesi la mano, lui la prese e mi seguì a sedere sul letto.
"Mike io lo so che ti fa stare male, ma non è questo il modo giusto per affrontarlo..." gli sussurrai portando dietro le orecchie alcune ciocche di capelli che gli avevano coperto il viso.
"E come dovrei affrontarlo secondo te?? Come possono essere così cattivi??" disse continuando a piagnucolare.
Ora basta! Mi ero stancata di quelle lacrime inutili, che certo non lo aiutavano a stare meglio.
"Smettila di piangere!!" lo sgridai avvicinandomi a lui
Lui mi guardò sorpreso. Non avevo mai alzato la voce, perchè sapevo quanto era sensibile, ma questa volta era necessario. Dovevo fargli capire che dovea affrontare tutto con la testa alta.
"Non servono a niente tutte quella lacrime, non lo capisci?? Non è il modo giusto per affrontare questa siutazione!!Non ti ricordi, quando dici sempre a me che devo sorridere e lasciare le lacrime da parte?? Ora non contano più queste parole??" gli chiesi piuttosto innervosita.
"Ma io..." tentò di dire, ma lo fermai subito.
"Niente ma!! Io lo so che tu non hai fatto niente a quel bambino e che non potresti mai fare una cosa così orribile, io ti credo, ma ora devi dimostrarlo anche a quelle persone. E so che ne sarai capace perchè sei un uomo splendido e io lo so. Loro devono solo capirlo. E ora basta piangere perchè supereremo questa cosa, insieme." dissi, cominciando a recuperare toni normali.
"Ma se loro..."
Non era ancora convinto?? Roteai gli occhi e ricominciai.
Gli presi il viso tra le mani e dissi: "Tu non sei un pedofilo!! Non puoi rimanere qui a piangerti addosso, come se fossi colpevole, è chiaro?? Ora tu vai lì e dimostri a tutti che tipo di uomo è il vero Michael Jackson. Io so che è un uomo meraviglioso, loro devono solo rendersene conto." dissi baciandogli la fronte.
Finalmente, vidi uno spiraglio di luce farsi avanti in tutto quel buio. Un sorriso tra le lacrime.
"Ora vai e distruggili tutti." dissi con un sorriso malizioso.
Lui si alzò da letto e mi chiese: "Tu non vieni??".
"No, ti aspetterò qui. So che puoi farcela anche senza di me." lo rassicurai avvicinandomi a lui. Volevo la conferma che lui da solo sarebbe stato in grado di vincere, perchè la bontà vince sempre sul male.
Prima di uscire, mi attirò a se e mi strinse in un abbraccio desideroso di conferme e di molta, molta felicità. Ricambiai la stretta e lo guardai uscire, finalmente fiero dell'uomo che era.
Dopo tre ore di estenuante attesa, vidi finalemtne la porta riaprirsi.
"Amore è finita!! E finito tutto amore mio!!" urlò Mike sollevato e finalemente pieno di gioia. Lo sapevo che ce l'avrebbe fatta.
Gli corsi incontro e lo abbracciai stretto stretto.
"é finita." ripetè con un sussurro quando ci staccammo.
Lo guardai sorridere, era così bello.
Ancora con le braccia dietro la mia schiena, mi sollevò il mento e incastrò le sue labbra tra le mie. Era un gioco bellissimo.
Rimase così, a darmi quel bacio dolce per molti minuti.
"Grazie Ally...Per tutto..." mi sussurrò di nuovo accarezzandomi una guancioa e facendo scivolare le dita fra i capelli.
"Non è merito mio...Ho sempre saputo che potevi farcela." ammisi appoggiando la testa sul suo petto.
Lui mi strinse in un'altra delle sue tenere strette, di quelle che ti portano in paradiso.
Fu di nuovo un trauma, sia per lui che per me qundo fu accusato di nuovo molti anni dopo. Ma riuscimmo a superare anche quella, insieme.
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
Sorprese
Se una persona non vive personalmente questa meravigliosa esperienza che io ho avuto la fortuna di poter vivere, non può assolutamente provare a capire come ci si sente mentre la si affronta.
Ho voluto iniziare il capitolo con questa frase perchè erano nove anni che io e Michael eravamo insieme. Ed erano nove anni in cui io mi sentivo felice.
Felice come non mi ero mai sentita prima. E nessuno può capire come mi sono sentita se non lo prova, quindi non mi dilungo a spiegarlo.
Di lì a poco, la mia felicità sarebbe aumentata grazie ad una, anzi due, sorprese da una parte inaspettate. Ma dall'altro verso, sorprese che io volevo da tempo.
Era una sera di gennaio e vi lascio immaginare il freddo che facesse fuori dalle mura della nostra grande, quando meravigliosa casa.
Eravamo in cucina io e Michael.
Io mangiavo Di continuo in quel periodo e anche in quel momento lo stavo facendo. Stavo mangiando un toast sotto gli occhi divertiti sbalorditi di Mike.
All'improvviso, avvertii un forte dolore alla pancia e feci scivolare il pezzo di pane.
"Ally ti senti bene??" mi chiese Michael preoccupato.
Mi alzai perchè no riuscivo proprio a stare seduta. Il dolore era troppo forte.
"Mi fa male la..." non riuscii a terminare la frase perchè caddi a terra,priva di sensi. La testa aveva cominciato a girarmi e vedvo tutto nero, poi mi mancarono le forze e non riuscii più a stare in piedi.
Quando riaprii gli occhi, vedevo tutto appannato e le voci erano confuse. Dopo qualche secondo, la vista si fece più nitida e riuscii a distinguere chi avevo di fronte a me: Michael e un dottore.
"Signorina...Mr Jackson è il suo fidanzato vero??" mi chiese l'uomo senza concedermi neanche un attimo per riprendermi.
"Si..." sussurrai confusa.
"Allora credo che debba dargliela lei la notizia." disse con un tono di voce neutro, e senza nessuna particolare espressione in volto.
Poi si avvicinò a me e mi sussurrò qualcosa all'orecchio e uscì dalla stanza.
In quel momento non distinguevo più niente, non sentivo e non vedevo più niente.
C'erano solo quelle tre parole che ronzavano nel mio cervello senza tregua, provocandomi anche le lacrime.
Lei è incinta.
Erano queste le parole.
Non riuscivo a fare nessuna espressione, il mio sguardo era perso nel vuoto.
"Ally stai bene??Che ti ha detto il dottore??Non farmi preoccupare...é una cosa grave??" queste erano le domande che mi faceva Mike e che sentivo come se fossero lontane, ben sapendo che lui era a pochi centimentri da me.
Poi distesi le labbra in un sorriso, il sorriso più grande che avessi fatto in vita mia.
Finalmente recuperai le mie facoltà mentali ed espressive e mi voltai verso Mike.
"Mike sono incinta." dissi senza troppi preamboli.
"C-cosa??" disse lui confuso.
"Si..Aspetto un bambino ed è tuo figlio...Nostro figlio..." gli dissi, mentre le lacrime di gioia si facevano più pesanti e ingombranti sulla mia faccia.
Lo guardavo. Era a bocca aperta, incapace di muoversi e di reagire, come me pochi secondi prima.
Risi impercettibilemnte. Era così buffo.
Riuscii a cogliere quasi per sbaglio il suo movimento della testa, per risvegliarsi da quello stato di trans.
Anche i suoi occhi erano lucidi.
Sapevo però che gli faceva piacere la notizia, me lo aveva detto tante volte.
Dopo qualche secondo, si avvicinò a me e mi prese il viso tra le mani, sussurrando: "Grazie...".
Non ebbi il tempo di rispondere perchè le parole erano bloccate da quelle labbra calde e morbide.
Poi, si può dire che quasi gli saltai addosso e lo strinsi e lui strinse me.
Ridevo perchè non potevo fare a meno di farlo. Ero troppo, davvero troppo felice.
"Ally...Tu mi hai reso l'uomo più felice del mondo, dico davvero.E anche se qualche volta la vita mi ha messo davanti delle difficoltà, tu ci sei sempre stata per me. Non mi hai mai lasciato solo e mi hai aiutato a superarle. Mi hai dato quello che ho sempre sognato di ricevere: AMORE. E ora, anche un bambino." disse dolcemente e un pò impacciato.
"Mike io..." stavo per dire qualcosa, ma il suo dito sulle mie labbra, mi fece capire che non era il momento di parlare.
"é da tanto tempo che voglio chiederti una cosa e anche se questo non era il luogo in cui avrei immaginato di farlo e questo non è l'abbigliamante che pensavo di indossare, te lo chiedo adesso perchè penso che sia il momento giusto." continuò, tirando fuori dalla tasca della giacca una piccola scatolina di velcro rossa.
Avevo intuito qual era la cosa che doveva chiedermi e per poco non mi venne un infarto.
"Allison Moore, tu vuoi sposarmi??" mi chiese, come se ci fossere dubbi.
Aprì la scatoletta, che conteneva un bellissimo anello in oro bianco con un piccolo brillantino sopra. Sapeva che non mi piacevano le cose esagerate.
"Mike tu..." di nuovo volevo dire qualcosa, ma lui mi bloccò.
"Ti prego, non dire niente...Solo sì o no." disse.
"Credi davvero che potrei dirti di no?? Lo voglio con tutta la mia anima Michael, sul serio." dissi, di nuovo incapace di contenere le lacrime di gioia.
"Anche io" disse lui estraendo l'anello dal sottile involucro che lo ricopriva e infilandomelo nel dito.
Si incastrava alla perfezione.
"é bellissimo lo sai??" gli dissi guardando attentamente l'oggetto che avvolgeva la mia pelle.
Lui sorrise.
"Mi sono dimenticato una cosa....Guarda cosa c'è scritto dentro." mi disse guardando l'anello.
Mi tolsi l'anello e, curiosa, ossevai attentamente al suo interno, il posto in cui era a contatto con il dito.
Era una scritta molto piccola e semplice, ma bastò a fare in modo che il mio cuore mancasse un battito.
Ti amo Ally.
Queste, le parole che lessi all'interno dell'anello rigirandomelo tra le mani.
"Ti amo anche io...Ti amo davvero tanto." dissi soffocando le lacrime contro il suo petto.
Poi ci sdraiammo tutti e due sul letto e cominciammo a parlare. Erano quelli i momenti belli della vita. Poter stare sola, con luomo della tua vita, a parlare con lui di quanto lo ami.
Dopo circa un' ora ci addormentammo, stanchi tutti e due.
"Buonanotte Ally..." mi disse accarezzadomi la guancia.
"Buonanotte Mike.." dissi prendendo la sua mano e spostandola delicatamente sulla pancia.
Lui mi guardò e sorrise, poi mi diede il bacio bella e chiuse gli occhi. E io feci la stessa cosa.
Se una persona non vive personalmente questa meravigliosa esperienza che io ho avuto la fortuna di poter vivere, non può assolutamente provare a capire come ci si sente mentre la si affronta.
Ho voluto iniziare il capitolo con questa frase perchè erano nove anni che io e Michael eravamo insieme. Ed erano nove anni in cui io mi sentivo felice.
Felice come non mi ero mai sentita prima. E nessuno può capire come mi sono sentita se non lo prova, quindi non mi dilungo a spiegarlo.
Di lì a poco, la mia felicità sarebbe aumentata grazie ad una, anzi due, sorprese da una parte inaspettate. Ma dall'altro verso, sorprese che io volevo da tempo.
Era una sera di gennaio e vi lascio immaginare il freddo che facesse fuori dalle mura della nostra grande, quando meravigliosa casa.
Eravamo in cucina io e Michael.
Io mangiavo Di continuo in quel periodo e anche in quel momento lo stavo facendo. Stavo mangiando un toast sotto gli occhi divertiti sbalorditi di Mike.
All'improvviso, avvertii un forte dolore alla pancia e feci scivolare il pezzo di pane.
"Ally ti senti bene??" mi chiese Michael preoccupato.
Mi alzai perchè no riuscivo proprio a stare seduta. Il dolore era troppo forte.
"Mi fa male la..." non riuscii a terminare la frase perchè caddi a terra,priva di sensi. La testa aveva cominciato a girarmi e vedvo tutto nero, poi mi mancarono le forze e non riuscii più a stare in piedi.
Quando riaprii gli occhi, vedevo tutto appannato e le voci erano confuse. Dopo qualche secondo, la vista si fece più nitida e riuscii a distinguere chi avevo di fronte a me: Michael e un dottore.
"Signorina...Mr Jackson è il suo fidanzato vero??" mi chiese l'uomo senza concedermi neanche un attimo per riprendermi.
"Si..." sussurrai confusa.
"Allora credo che debba dargliela lei la notizia." disse con un tono di voce neutro, e senza nessuna particolare espressione in volto.
Poi si avvicinò a me e mi sussurrò qualcosa all'orecchio e uscì dalla stanza.
In quel momento non distinguevo più niente, non sentivo e non vedevo più niente.
C'erano solo quelle tre parole che ronzavano nel mio cervello senza tregua, provocandomi anche le lacrime.
Lei è incinta.
Erano queste le parole.
Non riuscivo a fare nessuna espressione, il mio sguardo era perso nel vuoto.
"Ally stai bene??Che ti ha detto il dottore??Non farmi preoccupare...é una cosa grave??" queste erano le domande che mi faceva Mike e che sentivo come se fossero lontane, ben sapendo che lui era a pochi centimentri da me.
Poi distesi le labbra in un sorriso, il sorriso più grande che avessi fatto in vita mia.
Finalmente recuperai le mie facoltà mentali ed espressive e mi voltai verso Mike.
"Mike sono incinta." dissi senza troppi preamboli.
"C-cosa??" disse lui confuso.
"Si..Aspetto un bambino ed è tuo figlio...Nostro figlio..." gli dissi, mentre le lacrime di gioia si facevano più pesanti e ingombranti sulla mia faccia.
Lo guardavo. Era a bocca aperta, incapace di muoversi e di reagire, come me pochi secondi prima.
Risi impercettibilemnte. Era così buffo.
Riuscii a cogliere quasi per sbaglio il suo movimento della testa, per risvegliarsi da quello stato di trans.
Anche i suoi occhi erano lucidi.
Sapevo però che gli faceva piacere la notizia, me lo aveva detto tante volte.
Dopo qualche secondo, si avvicinò a me e mi prese il viso tra le mani, sussurrando: "Grazie...".
Non ebbi il tempo di rispondere perchè le parole erano bloccate da quelle labbra calde e morbide.
Poi, si può dire che quasi gli saltai addosso e lo strinsi e lui strinse me.
Ridevo perchè non potevo fare a meno di farlo. Ero troppo, davvero troppo felice.
"Ally...Tu mi hai reso l'uomo più felice del mondo, dico davvero.E anche se qualche volta la vita mi ha messo davanti delle difficoltà, tu ci sei sempre stata per me. Non mi hai mai lasciato solo e mi hai aiutato a superarle. Mi hai dato quello che ho sempre sognato di ricevere: AMORE. E ora, anche un bambino." disse dolcemente e un pò impacciato.
"Mike io..." stavo per dire qualcosa, ma il suo dito sulle mie labbra, mi fece capire che non era il momento di parlare.
"é da tanto tempo che voglio chiederti una cosa e anche se questo non era il luogo in cui avrei immaginato di farlo e questo non è l'abbigliamante che pensavo di indossare, te lo chiedo adesso perchè penso che sia il momento giusto." continuò, tirando fuori dalla tasca della giacca una piccola scatolina di velcro rossa.
Avevo intuito qual era la cosa che doveva chiedermi e per poco non mi venne un infarto.
"Allison Moore, tu vuoi sposarmi??" mi chiese, come se ci fossere dubbi.
Aprì la scatoletta, che conteneva un bellissimo anello in oro bianco con un piccolo brillantino sopra. Sapeva che non mi piacevano le cose esagerate.
"Mike tu..." di nuovo volevo dire qualcosa, ma lui mi bloccò.
"Ti prego, non dire niente...Solo sì o no." disse.
"Credi davvero che potrei dirti di no?? Lo voglio con tutta la mia anima Michael, sul serio." dissi, di nuovo incapace di contenere le lacrime di gioia.
"Anche io" disse lui estraendo l'anello dal sottile involucro che lo ricopriva e infilandomelo nel dito.
Si incastrava alla perfezione.
"é bellissimo lo sai??" gli dissi guardando attentamente l'oggetto che avvolgeva la mia pelle.
Lui sorrise.
"Mi sono dimenticato una cosa....Guarda cosa c'è scritto dentro." mi disse guardando l'anello.
Mi tolsi l'anello e, curiosa, ossevai attentamente al suo interno, il posto in cui era a contatto con il dito.
Era una scritta molto piccola e semplice, ma bastò a fare in modo che il mio cuore mancasse un battito.
Ti amo Ally.
Queste, le parole che lessi all'interno dell'anello rigirandomelo tra le mani.
"Ti amo anche io...Ti amo davvero tanto." dissi soffocando le lacrime contro il suo petto.
Poi ci sdraiammo tutti e due sul letto e cominciammo a parlare. Erano quelli i momenti belli della vita. Poter stare sola, con luomo della tua vita, a parlare con lui di quanto lo ami.
Dopo circa un' ora ci addormentammo, stanchi tutti e due.
"Buonanotte Ally..." mi disse accarezzadomi la guancia.
"Buonanotte Mike.." dissi prendendo la sua mano e spostandola delicatamente sulla pancia.
Lui mi guardò e sorrise, poi mi diede il bacio bella e chiuse gli occhi. E io feci la stessa cosa.
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Re: The Missing Part Of Me (completa)
Per sempre felici e contenti
Anno 2001
"Sai Ally...Quando ripenso alla nostra storia, mi sembra una favola..." mi disse Michael guardandomi con quegli occhi dolci che avrebbero potuto far sciogliere anche tutti i ghiacci del Polo Nord.
"Ma è una favola" risposi io sorridendo.
"Questa favola parla di un Principe e di una Principessa. Loro si conoscono da quando erano piccoli e si sono sempre voluti bene, ma un giorno sono costretti a separarsi perchè il padre del Principe è contrario al fatto di vederli giocare insieme. Dopo tanto tempo si incontrano di nuovo, come aveva detto il padre della Principessa. Questo avvenne perchè il loro affetto era sincero. Loro si sono sempre visti come amici, ma un giorno, proprio quando sembrava che si dovessero separare di nuovo, si dichiarano il loro amore. Ora non si sarebbero più separati, questo era certo. Non si può pretendere che la vita sia tutta rose e fiori ed infatti ebbero le lorro difficoltà e le affrontarono, uscendone vincenti. Vanno a vivere nel loro castello, soli. E presto ricevono bellissime sorprese. Ebbero un bambino, bello come il suo papà."
"E tenero come la sua mamma..." mi interruppe Mike sfiorando appena la mia guancia con la sua mano delicata.
Avrei anche potuto immaginarla quella carezza, tanto era lieve.
Gli feci un sorrisone, piena di gratitudine.
"Poi il principe chiese allla Principessa di sposarlo. Lei rispose di sì e si celebrarono le nozze dopo appena un mese!"
Mi interruppe un'altra volta: "E quel giorno la Principessa riuscì a trovare del buono nel padre del Principe, cosa che neanche lui stesso era riuscito a fare."
Il giorno del matrimonio, infatti Joe aveva fatto una cosa che non avrei mai pensato avesse il cuore di fare.
Venne vicino a me e mi disse che si era sbagliato sul mio conto e che sperava che lo perdonassi.
Io gli dissi che ero disposta a perdonarlo, e ora andiamo perfettamente d'accordo.
"Poi, passarono gli anni e il Principe e la Principessa ebbero altri due bellissimi bambini: una femmina e un maschio. Non si lasciarono mai. Vissero per sempre insieme, felici."
*Lei gli raccontava le favole, lui le insegnò a volare*
Peter Pan.
"Mamma, non riesco a dormire. Posso venire qui con voi nel lettone??" sentii una vocina dolce infondo al letto e capii subito di chi si trattava.
Ci alzammo a sedere sul letto sia io che Michael e vedmmo una testina bionda e due occhioni azzurri che ci guardavano imploranti.
"Certo che puoi venire piccolino." disse Mike sollevandolo da sotto le ascelle e fascendolo stendere in mezzo a noi.
Lui guardò prima suo padre e poi me e sfoggiò un sorriso bellissimo e allo stesso tempo tanto tanto tenero.
"Ma voi da quanto tempo è che vi conoscete??" ci chiese curioso.
"Da tanto tempo. Eravamo poco più grandi di te quando ci siamo conosciuti." gli risposi, ripensando al nostro primo incontro.
"E siete sposati da tutto questo tempo??" chiese incredulo, spalancando gli occhi e la bocca.
"No...Ci siamo sposati nel 1997, quando sei nato tu, Prince" gli rispose Mike ridacchiando.
"E perchè vi siete sposati??" domandò tirandomi la maglietta del pigiama.
"Perchè ci amiamo" gli risposi volgendo lo sguardo prima a mio marito e poi a lui.
"E come fate a sapere che vi amate??" fece di nuovo la domanda guardandoci incuriosito.
"Per tanti motivi. Perchè con la mamma posso essere me stesso, non ho bisogno di fingere. Perchè lei mi rende felice e Perchè sono terribilmente geloso di qualunque uomo le si avvicini..." disse Mike guardandomi dolcemente.
"E tu, mamma??" disse guardando me.
"Perchè il tuo papà è in ogni mio pensiero. Perchè quando non c'è mi manca da morire. E perchè anche io sono terribilemtne gelosa di qualunque donna le si avvicini..." risposi io, quardando Michael a mia volta.
"E cosa fanno due persone quando si amano??" chiese di nuovo Prince, dando libero sfogo alla sua infantile curiosità.
"Se lo dimostrano..." rispondemmo in coro io e Mike.
"Fatemelo vedere..." disse muovendo freneticamente le manine e i piedini.
Allora noi avvicinammo i nostri visi sopra la sua testa, fino a far toccare le nostre labbra, per una manciata di secondi.
"Ah..." disse il bambino con una smorfia.
"E io come sono nato??" chiese di nuovo, impazionte di ricevere la risposta
"Dall'amore tra me e la mamma..." gli rispose Mike levandogli un ciuffo di capelli dagli occhi.
"Quindi io sono nato dall'amore eh??" ripetè riflettendo.
"Esatto" gli dissi ridendo per la sua buffa espressione.
"E quindi se l'amore dovesse finire io morirei??" domandò, portando a termine il suo ragionamente e con esso anche le domande.
Adoravo quel bambino. Aveva qualcosa di speciale. Non potevo dire che era il mio preferito, perchè amavo anche Paris e Blanket allo stesso modo, ma lui era diverso.
"Su questo puoi stare tranquillo piccolino, perchè non penso che l'amore tra noi finirà mai." disse Mike. Lui, il solito romantico.
"Già...." dissi rinforzando la sua affermazione.
"Evviva!!!!" disse dandomi un bacino sulle labbra, alla ricerca della guancia che giaceva pesante sul cuscino.
Vidi Mike incrociare le braccia la petto e mettere su il muso. Sapevo che era finto e mi misi a ridere.
Poi lui borbottò, riferendosi a Prince e fingendosi offeso: "Te l'ho detto che sono geloso di qualunque uomo le si avvicini."
Io sussurrai qualcosa all'orecchio di Prince e lui fece esattamente quello che gli avevo detto. Si rotolò sul letto, fino ad essere vicinissimo alla schiena di Mike, gli cinse le spalle con le braccina corte e cicciottelle e gli stampò un bacio sulla guancia talmente forte che forse avrebbe potuto staccargliela!!
Lui si girò verso Prince sorridente e lo strinse teneramente tra le sue braccia.
"Ora fai la nanna Prince, è tardi." disse poi, stampandogli un bacio di rimando.
"Ok. Notte mamma. Notte papà." disse, mentre un lungo sbadiglio si impossessava delle sue labbra sottili.
"Notte Prince." esclamammo un coro io e Mike.
"Buonanotte Principe." dissi io a Michael, riferendomi alla favola di prima.
"Buonanotte Principessa." ricambiò lui sorridendo.
Poi, come prima, avvicinammo i visi sopra la testa di Prince per darci il bacio della .
"Bleah!!Che schifo!!" esordì Prince con una smorfia di disgusto.
Noi ci mettemmo a ridere e così, tra carezze e baci, ci addormentammo beatamente.
Ally e Mike. Questa è la loro storia.
Lui la parte mancante di lei. Lei la parte mancante di lui.
E ora, per finire in un degno stile Disney: E vissero per sempre felici e contenti, insieme.
The End
Anno 2001
"Sai Ally...Quando ripenso alla nostra storia, mi sembra una favola..." mi disse Michael guardandomi con quegli occhi dolci che avrebbero potuto far sciogliere anche tutti i ghiacci del Polo Nord.
"Ma è una favola" risposi io sorridendo.
"Questa favola parla di un Principe e di una Principessa. Loro si conoscono da quando erano piccoli e si sono sempre voluti bene, ma un giorno sono costretti a separarsi perchè il padre del Principe è contrario al fatto di vederli giocare insieme. Dopo tanto tempo si incontrano di nuovo, come aveva detto il padre della Principessa. Questo avvenne perchè il loro affetto era sincero. Loro si sono sempre visti come amici, ma un giorno, proprio quando sembrava che si dovessero separare di nuovo, si dichiarano il loro amore. Ora non si sarebbero più separati, questo era certo. Non si può pretendere che la vita sia tutta rose e fiori ed infatti ebbero le lorro difficoltà e le affrontarono, uscendone vincenti. Vanno a vivere nel loro castello, soli. E presto ricevono bellissime sorprese. Ebbero un bambino, bello come il suo papà."
"E tenero come la sua mamma..." mi interruppe Mike sfiorando appena la mia guancia con la sua mano delicata.
Avrei anche potuto immaginarla quella carezza, tanto era lieve.
Gli feci un sorrisone, piena di gratitudine.
"Poi il principe chiese allla Principessa di sposarlo. Lei rispose di sì e si celebrarono le nozze dopo appena un mese!"
Mi interruppe un'altra volta: "E quel giorno la Principessa riuscì a trovare del buono nel padre del Principe, cosa che neanche lui stesso era riuscito a fare."
Il giorno del matrimonio, infatti Joe aveva fatto una cosa che non avrei mai pensato avesse il cuore di fare.
Venne vicino a me e mi disse che si era sbagliato sul mio conto e che sperava che lo perdonassi.
Io gli dissi che ero disposta a perdonarlo, e ora andiamo perfettamente d'accordo.
"Poi, passarono gli anni e il Principe e la Principessa ebbero altri due bellissimi bambini: una femmina e un maschio. Non si lasciarono mai. Vissero per sempre insieme, felici."
*Lei gli raccontava le favole, lui le insegnò a volare*
Peter Pan.
"Mamma, non riesco a dormire. Posso venire qui con voi nel lettone??" sentii una vocina dolce infondo al letto e capii subito di chi si trattava.
Ci alzammo a sedere sul letto sia io che Michael e vedmmo una testina bionda e due occhioni azzurri che ci guardavano imploranti.
"Certo che puoi venire piccolino." disse Mike sollevandolo da sotto le ascelle e fascendolo stendere in mezzo a noi.
Lui guardò prima suo padre e poi me e sfoggiò un sorriso bellissimo e allo stesso tempo tanto tanto tenero.
"Ma voi da quanto tempo è che vi conoscete??" ci chiese curioso.
"Da tanto tempo. Eravamo poco più grandi di te quando ci siamo conosciuti." gli risposi, ripensando al nostro primo incontro.
"E siete sposati da tutto questo tempo??" chiese incredulo, spalancando gli occhi e la bocca.
"No...Ci siamo sposati nel 1997, quando sei nato tu, Prince" gli rispose Mike ridacchiando.
"E perchè vi siete sposati??" domandò tirandomi la maglietta del pigiama.
"Perchè ci amiamo" gli risposi volgendo lo sguardo prima a mio marito e poi a lui.
"E come fate a sapere che vi amate??" fece di nuovo la domanda guardandoci incuriosito.
"Per tanti motivi. Perchè con la mamma posso essere me stesso, non ho bisogno di fingere. Perchè lei mi rende felice e Perchè sono terribilmente geloso di qualunque uomo le si avvicini..." disse Mike guardandomi dolcemente.
"E tu, mamma??" disse guardando me.
"Perchè il tuo papà è in ogni mio pensiero. Perchè quando non c'è mi manca da morire. E perchè anche io sono terribilemtne gelosa di qualunque donna le si avvicini..." risposi io, quardando Michael a mia volta.
"E cosa fanno due persone quando si amano??" chiese di nuovo Prince, dando libero sfogo alla sua infantile curiosità.
"Se lo dimostrano..." rispondemmo in coro io e Mike.
"Fatemelo vedere..." disse muovendo freneticamente le manine e i piedini.
Allora noi avvicinammo i nostri visi sopra la sua testa, fino a far toccare le nostre labbra, per una manciata di secondi.
"Ah..." disse il bambino con una smorfia.
"E io come sono nato??" chiese di nuovo, impazionte di ricevere la risposta
"Dall'amore tra me e la mamma..." gli rispose Mike levandogli un ciuffo di capelli dagli occhi.
"Quindi io sono nato dall'amore eh??" ripetè riflettendo.
"Esatto" gli dissi ridendo per la sua buffa espressione.
"E quindi se l'amore dovesse finire io morirei??" domandò, portando a termine il suo ragionamente e con esso anche le domande.
Adoravo quel bambino. Aveva qualcosa di speciale. Non potevo dire che era il mio preferito, perchè amavo anche Paris e Blanket allo stesso modo, ma lui era diverso.
"Su questo puoi stare tranquillo piccolino, perchè non penso che l'amore tra noi finirà mai." disse Mike. Lui, il solito romantico.
"Già...." dissi rinforzando la sua affermazione.
"Evviva!!!!" disse dandomi un bacino sulle labbra, alla ricerca della guancia che giaceva pesante sul cuscino.
Vidi Mike incrociare le braccia la petto e mettere su il muso. Sapevo che era finto e mi misi a ridere.
Poi lui borbottò, riferendosi a Prince e fingendosi offeso: "Te l'ho detto che sono geloso di qualunque uomo le si avvicini."
Io sussurrai qualcosa all'orecchio di Prince e lui fece esattamente quello che gli avevo detto. Si rotolò sul letto, fino ad essere vicinissimo alla schiena di Mike, gli cinse le spalle con le braccina corte e cicciottelle e gli stampò un bacio sulla guancia talmente forte che forse avrebbe potuto staccargliela!!
Lui si girò verso Prince sorridente e lo strinse teneramente tra le sue braccia.
"Ora fai la nanna Prince, è tardi." disse poi, stampandogli un bacio di rimando.
"Ok. Notte mamma. Notte papà." disse, mentre un lungo sbadiglio si impossessava delle sue labbra sottili.
"Notte Prince." esclamammo un coro io e Mike.
"Buonanotte Principe." dissi io a Michael, riferendomi alla favola di prima.
"Buonanotte Principessa." ricambiò lui sorridendo.
Poi, come prima, avvicinammo i visi sopra la testa di Prince per darci il bacio della .
"Bleah!!Che schifo!!" esordì Prince con una smorfia di disgusto.
Noi ci mettemmo a ridere e così, tra carezze e baci, ci addormentammo beatamente.
Ally e Mike. Questa è la loro storia.
Lui la parte mancante di lei. Lei la parte mancante di lui.
E ora, per finire in un degno stile Disney: E vissero per sempre felici e contenti, insieme.
The End
marina56- Moderator
- Messaggi : 3678
Data d'iscrizione : 10.10.11
Località : Torino
Pagina 2 di 2 • 1, 2
Argomenti simili
» ANOTHER PART OF ME
» Another Part of Me (Bad)
» Another Part of Me
» ANOTHER PART OF ME
» RED PASSION (completa)
» Another Part of Me (Bad)
» Another Part of Me
» ANOTHER PART OF ME
» RED PASSION (completa)
Pagina 2 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.