Tratto “In Search of Neverland” di Gloria Rhoads Berlin
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Tratto “In Search of Neverland” di Gloria Rhoads Berlin
“Quando aveva all’incirca 24 anni, a Michael fu regalata una grande, lucida e nera Harley Davidson in cambio di un favore che aveva fatto per qualcuno. La moto, del valore di 35.000 dollari, era parcheggiata nel foyer di Hayvenhurst, proprio sotto le scale.
(L’autrice dice che ha avuto un colloquio con Katherine in cui la donna le disse di essere preoccupata perché Michael non era un guidatore esperto).
Più tardi, mi recai nello studio musicale in cui Michael stava lavorando. Stava scrivendo alcuni testi nuovi e stava dando disposizioni per la creazione di una nuova canzone. Quando finì, mi disse che voleva andare a fare un giro in moto.
“Sei sicuro? Non credo che dovresti andare in città. C’è molto traffico, adesso”.
Michael rispose: “ Io esco in moto la mattina presto, quando c’è poco traffico. A volte, invece, mi piace girare intorno al parco”.
(Il parco è Encino Glen Park di 2500 acri).
Gli dissi: “ Michael sei sicuro di volerci andare adesso? Dovresti prenderti cura di te stesso”.
E lui: “Beh, voglio sentire il vento. Ho bisogno di riempire i polmoni con aria fresca. E mi piacciono la purezza e gli odori del parco”
“Beh, decidi tu cosa fare”- risposi.
Alla fine mi convinse a fare un giro con lui. Salì a malincuore sul retro della moto e misi le braccia intorno alla vita di Michael.
Improvvisamente si mise a correre così forte che temetti per la mia vita e mi misi ad urlare come una matta. Questo causò le risate di Michael che si mise a correre più forte!! Abbiamo girato tutto intorno al parco, ho avuto paura, ma in un certo senso ci siamo divertiti. Michael andava sempre più veloce e si godeva il suo giro.
Naturalmente , siamo tornati sani e salvi al punto di partenza. Dopo quel giorno, seppi che aveva guidato la moto solo 6 volte in tutto.
Tutti erano preoccupati per la sua sicurezza, perché in realtà doveva essere attento. Michael Jackson era stato assicurato dalla sua casa discografica e dalle aziende che pubblicizzava e, se avesse corso rischi inutili, avrebbero potuto recidere i contratti.
Più tardi, negli anni 80, Michael cercava una nuova casa, così siamo andati alla ricerca del suo ranch perfetto. Michael, Miko Brando ed io siamo andati fino a Santa Barbara, che si trova a circa 80 miglia da Encino. C’era anche Bill Bray che era venuto per guidare e per proteggerci. [….]. A Michael piaceva guidare la sua Mercedes Bnz, così per un pezzo di strada volle guidare lui.
Siamo passati davanti ad un caseificio e c’era un pascolo dove tante mucche allattavano i propri vitellini. Michael era così entusiasta! Urlava con gioia, era così felice, e rideva. Gli piaceva osservare gli animali che venivano nutriti. Ci siamo fermati, ci siamo messi in piedi sulla staccionata e ci siamo fermati a guardarli. Il contadino si avvicinò e ci chiese: “ Che ci fate qui?”
“Stiamo solo guardando i vitellini che vengono allattati dalle loro madri”- rispose lui – “ Possiamo? Le dispiace?”
“ No, per niente, ero solo curioso. Nessuno si ferma mai da queste parti”. Il contadino era cordiale ed era evidente che non si era reso conto che stava parlando con Michael Jackson. Così Michael iniziò a fargli un sacco di domande sul periodo di gestazione di un vitello. . Quanto tempo ci vuole per avere un vitellino? Per quanto tempo la mamma può allattarlo? Michael era davvero interessato, era interessato all’allevamento degli animali. Fece un sacco di domande sulle varie razze. C'erano un paio di grandi tori neri in un recinto. Il caseificio aveva avuto centinaia di vitelli tutti generati da quei due tori. Michael era affascinato
da questo e fummo tutti coinvolti nella discussione di come creare un caseificio e di come produrre il latte pastorizzato.
Voglio che sappiate che Michael, in quell’occasione, imparò effettivamente da questo contadino a mungere una mucca, puntando le due mammelle in un secchio!!!
E 'stata una grande emozione vederlo mungere la mucca. Hanno cercato di insegnarlo anche a me, a Miko Brando e a Bill Bray ma Michael fu il migliore. Riuscì a riempire il secchio fino all’orlo e si divertì a farlo.
Bill Bray, ad un certo punto, ci disse che era ora di rimetterci in viaggio e Michael, con fare veloce, schizzò il latte della mucca proprio sulla faccia di Bill. Povero Bill, si asciugò il volto bagnato con un fazzoletto e il contadino scoppiò a ridere e Michael strillò di gioia, annunciando che gli sarebbe piaciuto diventare un allevatore.
È stato molto divertente soprattutto perché il contadino non realizzò che Michael era una celebrità. Non era veramente in sintonia con il mondo dello spettacolo, solo con i suoi pascoli e con le sue
mucche. Michael sfruttò al meglio la situazione e si godette il suo anonimato. Il contadino non capì che Michael era il Re del Pop.”
Traduzione: Emanuela Arezzi
Fonte: http://rhythmofthetide.com/category/some-michael-jackson-stories/
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