“HO SENTITO CHE DIO ERA DENTRO DI LUI”
Michael Jackson Who Is It :: Michael Life: tra palco e realtà / Michael's life:between stage and reality :: Incontri con Michael/Meet whit Michael
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“HO SENTITO CHE DIO ERA DENTRO DI LUI”
“HO SENTITO CHE DIO ERA DENTRO DI LUI”
Mio padre amava vantarsi con i suoi amici che, mentre suo figlio è un grande giornalista di Hollywood, è stato lui che effettivamente ha incontrato Michael Jackson. Fino a pochi anni fa, quando è andato in pensione, mio padre aveva un negozio che si chiamava 24 Collection sulla Lincoln Road Mall a Miami Beach che vendeva articoli di moda, gioielli, arte e altre stranezze del genere. Un giorno, Brett Ratner, che è cresciuto a Miami, e la cui madre era un cliente abituale presso il negozio,ha chiamato mio padre e ha chiesto se poteva portare il suo amico Michael Jackson a dare un'occhiata in negozio . Come spesso faceva a titolo di cortesia per le celebrità che non volevano essere infastidite o perseguitate, mio padre ha chiuso il negozio quel pomeriggio per metterlo a completa disposizione di Jackson. Mio padre si ricorda che Michael ha guardato ogni centimetro del negozio,guardava gli oggetti e li annusava,chiedeva con curiosità che cosa fosse quella o quell'altra cosa,da dove veniva e dove l'avevamo trovata. Mio padre fece in modo che nessuno del personale lo disturbasse, anche se una dipendente gli chiese un autografo (che lui ha subito fatto). Era curioso di tutto ciò che vedeva. Ripenso alle speranze che nutriva mio padre quel giorno,perchè aveva notato che l'assistente di Michael aveva con sé una busta piena di contanti,ma Il Re del Pop, non acquistò nulla, ma lo ringraziò calorosamente per avergli permesso di guardare. Questa mattina ho telefonato a Ratner per chiedergli come fosse diventato amico di Michael. Mi ha detto che si sono conosciuti nel 1998, quando stava girando il suo primo "Rush Hour".Un giorno,
Chris Tucker stava girando una scena quando all'improvviso scoppiò in un selvatico, Jackson-stile imitando i passi di danza di Michael. La sequenza è stata così divertente che quando Ratner (che aveva continuato a filmare) l'ha rivista insieme al cast sono scoppiati a ridere senza controllo, ma Ratner sapeva che non poteva utilizzare quella scena perché era ovvio che si riferisse alla pop star e ci sarebbe voluto il suo consenso e dato che Michael era così solitario, anche per un regista famoso come Ratner era impossibile mettersi in contatto con lui. Telefonò anche a Neverland,ma non fu mai ricontattato. Poi il colpo di fortuna: “ Il mio editore stava parlando con il nostro proiezionista per il controllo finale del film e saltò fuori che era il proiezionista personale di Michael Jackson gli diedi la bobina dove Chris Tucker balla come Michael e gli chiesi di fargliela avere”. Due giorni dopo Ratner sentì la voce dolce e soave di Michael al telefono. Che cosa gli disse??
“ Michael mi disse di aver visto tutto il film e che in particolare aveva amato la scena dove Chris balla la sua danza e mi disse :” hai il mio consenso per usare quella scena”. E' stato grande, ma io avevo bisogno di un contratto scritto. Quando glielo dissi, lui semplicemente mi invitò a Neverland. Così mi misi subito in macchina e guidai fino a lì, entrando vidi le giraffe e tutti gli altri animali che sembrava che erano lì solo per salutarmi. Sono rimasto al ranch e siamo subito diventati grandi amici. Entrambi subiamo il grande fascino quasi infantile per i film, per la musica e per ogni forma d'intrattenimento. Ci sono ore ed ore di riprese di noi 2, seduti in pigiama con me che gli chiedo che tipo di musica amava da bambino o che libro tenesse sul comodino. Quando ero con lui, sentivo che Dio era dentro di lui. Era incredibile, non era di questo mondo,ma mi ha sempre trattato alla pari. Voleva solo che gli fossi amico. Una delle nostre attività preferite era quella di danzare nella sua sala prove, Michael metteva su un disco, di solito uno di sua sorella Janet e poi si scatenava in passi di danza impressionanti. Poi io e Chris Tucker, che a volte si univa a noi, ci mettevamo a ballare insieme a lui, era proprio divertente!!Quando non ballavamo, guardavamo insieme dei film. Abbiamo visto la versione originale di "Willie Wonka e la fabbrica di cioccolato" almeno 50 volte nel corso degli anni. So che la gente guardava Michael e pensava che fosse strano, ma per me, era affascinante,era la persona che più mi ha ispirato nella mia vita. Il suo unico sogno era quello di curare tutti i bambini malati nel mondo . E quando io gli dissi che non era un sogno impossibile,lui iniziò a pianger . E 'stato molto emozionante e mi commossi anch'io . Penso che posso solo dire che Michael era un innocente e un puro in un mondo che di innocente e di puro non ha niente più”
INTERVISTA A BRETT RATNER
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=155382364506569&set=a.133286810049458.14662.130195473691925&type=1&theater
Mio padre amava vantarsi con i suoi amici che, mentre suo figlio è un grande giornalista di Hollywood, è stato lui che effettivamente ha incontrato Michael Jackson. Fino a pochi anni fa, quando è andato in pensione, mio padre aveva un negozio che si chiamava 24 Collection sulla Lincoln Road Mall a Miami Beach che vendeva articoli di moda, gioielli, arte e altre stranezze del genere. Un giorno, Brett Ratner, che è cresciuto a Miami, e la cui madre era un cliente abituale presso il negozio,ha chiamato mio padre e ha chiesto se poteva portare il suo amico Michael Jackson a dare un'occhiata in negozio . Come spesso faceva a titolo di cortesia per le celebrità che non volevano essere infastidite o perseguitate, mio padre ha chiuso il negozio quel pomeriggio per metterlo a completa disposizione di Jackson. Mio padre si ricorda che Michael ha guardato ogni centimetro del negozio,guardava gli oggetti e li annusava,chiedeva con curiosità che cosa fosse quella o quell'altra cosa,da dove veniva e dove l'avevamo trovata. Mio padre fece in modo che nessuno del personale lo disturbasse, anche se una dipendente gli chiese un autografo (che lui ha subito fatto). Era curioso di tutto ciò che vedeva. Ripenso alle speranze che nutriva mio padre quel giorno,perchè aveva notato che l'assistente di Michael aveva con sé una busta piena di contanti,ma Il Re del Pop, non acquistò nulla, ma lo ringraziò calorosamente per avergli permesso di guardare. Questa mattina ho telefonato a Ratner per chiedergli come fosse diventato amico di Michael. Mi ha detto che si sono conosciuti nel 1998, quando stava girando il suo primo "Rush Hour".Un giorno,
Chris Tucker stava girando una scena quando all'improvviso scoppiò in un selvatico, Jackson-stile imitando i passi di danza di Michael. La sequenza è stata così divertente che quando Ratner (che aveva continuato a filmare) l'ha rivista insieme al cast sono scoppiati a ridere senza controllo, ma Ratner sapeva che non poteva utilizzare quella scena perché era ovvio che si riferisse alla pop star e ci sarebbe voluto il suo consenso e dato che Michael era così solitario, anche per un regista famoso come Ratner era impossibile mettersi in contatto con lui. Telefonò anche a Neverland,ma non fu mai ricontattato. Poi il colpo di fortuna: “ Il mio editore stava parlando con il nostro proiezionista per il controllo finale del film e saltò fuori che era il proiezionista personale di Michael Jackson gli diedi la bobina dove Chris Tucker balla come Michael e gli chiesi di fargliela avere”. Due giorni dopo Ratner sentì la voce dolce e soave di Michael al telefono. Che cosa gli disse??
“ Michael mi disse di aver visto tutto il film e che in particolare aveva amato la scena dove Chris balla la sua danza e mi disse :” hai il mio consenso per usare quella scena”. E' stato grande, ma io avevo bisogno di un contratto scritto. Quando glielo dissi, lui semplicemente mi invitò a Neverland. Così mi misi subito in macchina e guidai fino a lì, entrando vidi le giraffe e tutti gli altri animali che sembrava che erano lì solo per salutarmi. Sono rimasto al ranch e siamo subito diventati grandi amici. Entrambi subiamo il grande fascino quasi infantile per i film, per la musica e per ogni forma d'intrattenimento. Ci sono ore ed ore di riprese di noi 2, seduti in pigiama con me che gli chiedo che tipo di musica amava da bambino o che libro tenesse sul comodino. Quando ero con lui, sentivo che Dio era dentro di lui. Era incredibile, non era di questo mondo,ma mi ha sempre trattato alla pari. Voleva solo che gli fossi amico. Una delle nostre attività preferite era quella di danzare nella sua sala prove, Michael metteva su un disco, di solito uno di sua sorella Janet e poi si scatenava in passi di danza impressionanti. Poi io e Chris Tucker, che a volte si univa a noi, ci mettevamo a ballare insieme a lui, era proprio divertente!!Quando non ballavamo, guardavamo insieme dei film. Abbiamo visto la versione originale di "Willie Wonka e la fabbrica di cioccolato" almeno 50 volte nel corso degli anni. So che la gente guardava Michael e pensava che fosse strano, ma per me, era affascinante,era la persona che più mi ha ispirato nella mia vita. Il suo unico sogno era quello di curare tutti i bambini malati nel mondo . E quando io gli dissi che non era un sogno impossibile,lui iniziò a pianger . E 'stato molto emozionante e mi commossi anch'io . Penso che posso solo dire che Michael era un innocente e un puro in un mondo che di innocente e di puro non ha niente più”
INTERVISTA A BRETT RATNER
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