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Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine

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Messaggio Da Michaelforever Mer Gen 04, 2012 7:31 pm

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine

Un lettore di questo blog di recente mi ha avvisato del fatto che Michael Jackson NON è stato il primo cantante e ballerino professionista ad avere perso tutta la pigmentazione della sua pelle a causa della vitiligine! Nel novembre del 1978, la rivista Ebony ha pubblicato un racconto intitolato "The Man Who Turned White" http://books.google.it/books?id=EdQDAAAAMBAJ&pg=PA165&dq=man+who+turned+white+ebony&hl (pagina 165), che tratta di Arthur Wright, un artista incredibile il cui curriculum comprende spettacoli con la Jean Leon Destine Company degli Haitian Dancers, con il Negro Dance Theater, Broadway, e numerose tournée internazionali.

Nel novembre del 1961, Wright ha iniziato a notare che stava perdendo la pigmentazione in varie parti del suo corpo e come succede a molti pazienti affetti da vitiligine, ha cominciato a perdere l'autostima di pari passo al progredire della malattia che a poco a poco ha colpito tutto il suo corpo. Ha provato a usare il trucco per uniformare la pelle, ma questo rimedio non è durato a lungo. Dopo 8 lunghi e angoscianti anni in cui ha utilizzato numerose lozioni, creme e pillole per mitigare la malattia, e dopo 8 anni di insulti, dopo essere stato chiamato "freak" e aver perso amici e amanti che dopo la "scoperta" lo hanno respinto, ha finalmente deciso di sottoporsi a un trattamento di depigmentazione al fine di uniformare il suo colore della pelle una volta per tutte. Sotto la cura di un dermatologo la procedura è durata 3 anni, e quando è stata completata si sentiva come se una scimmia era stata tolta dalle sue spalle. Era finalmente libero! Nessuno lo fissava più, non lo insultavano più e non viveva più nella paura! Si era finalmente liberato dalla sua auto-imposta prigione!

Il lettore che mi ha mandato il link ha letto questo articolo quando è stato pubblicato la prima volta nel 1978, ma non è riuscito a trovarlo fino a poco tempo fa quando ha fatto una ricerca su Google e lo ha trovato archiviato in Google Books! Il suo lavoro investigativo è eccezionale! Grazie per il tuo contributo! Tu sai chi sei!

Inizialmente avevo pensato di includerlo in una nuova serie a cui sto lavorando, ma farò un post intero per esso, in quanto questo articolo bomba ne è certamente degno. Comprenderà anche altre vittime della vitiligine delle quali non potete essere a conoscenza. Ecco l'articolo nella sua interezza! (L'ho trascritto di seguito in quanto la stampa è molto piccola e potrebbe essere illeggibile per molti lettori.)

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L'UOMO CHE E’ DIVENTATO BIANCO
L’incurabile malattia di un ballerino che gli ha cambiato il colore della pelle e la sua vita


DI RON HARRIS

Cinque anni fa, un Arthur Wright seduto in silenzio nel buio di una sala cinematografica di New York, mentre intorno a lui gli spettatori ridevano a voce alta presso l'esilarante commedia "Watermelon Man", ha attirato l’attenzione, uno scherzo del destino lo tormentava, una spina nel fianco che non ha risparmiato prove e tribolazioni ad un uomo nero che una mattina si è svegliato e ha scoperto che durante la notte la sua pelle era diventata bianca.

Per Wright, la storia sullo schermo era più che fantasia, più di un’inverosimile situazione. Per lui era una dura, angosciante realtà. Era lui l'uomo su quello schermo - un uomo nero che si svegliò una mattina per scoprire che la sua pelle si stava trasformando.

Al culmine di una carriera promettente, che includeva un esteso periodo di lavoro con la Jean Leon Destine Company degli Haitian Dancers, dopo aver lavorato con la Negro Dance Theatre, dopo essersi esibito per il presidente Kennedy prima che insediasse la Casa Bianca, dopo aver fatto un musical a Broadway e un dance tour in Asia e in Europa, Wright si è svegliato una mattina è ha scoperto che era diventato vittima della vitiligine, una malattia della pelle che ruba la pelle di colore. Tranquillamente, senza dolore, la malattia aveva iniziato il suo nefasto percorso; macchie bianche apparvero sulla sua pelle marrone. Wright era sbalordito. Non poteva immaginare che cosa gli stava accadendo. Non aveva idea di come la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

La vitiligine colpisce l’1-2 per cento della popolazione americana, esordisce di solito con una macchia bianca sulle mani o sul viso e progredisce gradualmente su tutto il corpo. I dermatologi dicono di non conoscerne la causa o la cura. La vitiligine è stata oggetto di studio dei ricercatori per circa 40 anni. Ai medici che se ne occupano i capelli diventano precocemente grigi. La malattia è indolore, non incide su altre parti del corpo e non è contagiosa. Fisiologicamente il suo danno è minimo, non ci sono effetti invalidanti, né vi è pericolo di vita. Psicologicamente, però, è devastante, soprattutto per i pazienti di razza nera. Un individuo in buona salute rileva che durante la notte, lui o lei, si trasforma in una anomalia sociale, un "freak" macchiato in una società altamente consapevole che il colore della pelle può fare la differenza tra un buon lavoro o essere disoccupato, tra l'accettazione sociale o l’alienazione , tra la compagnia o la solitudine. Per Wright, un ballerino, cantante e intrattenitore nel fiore di una promettente carriera teatrale, quest’esperienza è stata traumatica. Nel teatro, l'aspetto fisico è importante, e molto spesso più del talento. Molti un tempo noti per il loro talento sono scivolati nel regno del dimenticatoio quando il loro bell’aspetto, un bene prezioso, cominciava a svanire.

Era la notte del 22 novembre 1961, cinque giorni dopo la chiusura del musical di Broadway "Kwamina", in cui Wright si era esibito, quando la malattia lo ha colpito. Wright, che allora aveva 34 anni, si era ritirato nel suo appartamento di Brooklyn per filtrare nuove prospettive di lavoro e prendere in considerazione l'idea di frequentare corsi di recitazione. "E' stata la mattina di un giovedì" ricorda Wright, con lo sguardo fisso su un tavolo di marmo nel suo appartamento di Manhattan, mentre lentamente passava in rassegna nella sua memoria i dettagli di quella giornata disastrosa, "per tutta la settimana ero stato a casa cercando di riposare e decidere quello che dovevo fare. Sono andato in bagno per radermi e quando ho acceso le luci ho visto che tutta la zona dov’era la barba era diventata completamente bianca. Mi sono riflesso nello specchio. Non potevo credere a quello che vedevo. Infine, ho spento le luci e mi sono fermato momentaneamente nella semi-oscurità. Poi mi sono lasciato affondare nel pavimento mentre mi lamentavo e piangevo ".

"Non potevo credere che stesse succedendo a me. Ero un ballerino in perfetta salute e mi stava accadendo tutto questo. Perché a me? Beh, immediatamente sono diventato un eremita. Non sono uscito fuori di casa per più di una settimana. Finalmente ho realizzato che se volevo continuare ad avere un lavoro sarei dovuto uscire di casa, ma come potevo affrontare la gente che vedeva com’ero diventato? Il mio compagno di stanza mi suggerì di provare a usare il trucco per coprire le macchie bianche. Lavorando in teatro, truccarmi era un gesto molto familiare per me. Sono stato in bagno quasi un'ora per applicarlo, assicurandomi che ogni dettaglio fosse perfetto prima di uscire fuori. Ricordo vividamente che camminando per strada mi sono visto riflesso in una vetrina all’angolo. E’ stato scioccante. Nel bagno del mio appartamento il trucco sembrava ancora dello stesso colore del mio viso. Ma alla luce del sole era di un colore diverso rispetto alla mia pelle. Sembravo un clown. Tornai di corsa a casa mia a piangere".

Quello che seguì quella memorabile giornata furono otto anni di sofferenza, dice Wright - otto anni di derisioni, di chiacchiere e 8 anni in cui venivo individuato tra la folla. Anni in cui ho indossato il trucco sul viso ogni giorno -. Alla fine, quando la malattia si è diffusa sul petto, cosce, braccia e gambe, il trucco doveva essere applicato su tutto il corpo prima che Wright salisse sul palco. Nel frattempo ha consultato otto dermatologi a New York, Chicago e Washington, e anche in Europa. Ognuno offriva una cura diversa. Nessuna di esse ha funzionato. Ci sono state numerose pillole, lozioni, creme e balsami che presumibilmente avrebbero potuto restituire alla pelle di Wright il suo, una volta intenso, colore marrone. Nessuna di queste ha funzionato. Ha vissuto una profonda depressione e una breve dipendenza da barbiturici, i risultati di una cura prescritta da un dermatologo. Ha perso amici e amanti, e aveva paura - paura che la maschera di trucco che così diligentemente applicava ogni mattina avrebbe potuto essere scoperta, rivelando così la sua condizione e il conseguente rifiuto che di solito seguiva lo smascheramento ripetuto.

Per sfuggire gli sguardi e i commenti crudeli, Wright, originario della cittadina di Elizabeth, Los Angeles, si è immerso nel suo lavoro. "Ho dovuto lavorare", dice, gli occhi nocciola supplicavano di avere comprensione per la sua situazione. "Sapevo che fino a quando la mia mente era occupata non mi sarei soffermato sulla malattia e cosa stava facendo al mio corpo. Il lavoro è diventato quasi un’ossessione. Facevo ogni giorno audizioni". Il lavoro è arrivato sotto forma di un anno di tour in Europa, dove lui è stato pubblicizzato come "La Stella d’Incisione Colorata dall'America ", nonostante non avesse mai previsto di fare un singolo brano. Ha incluso anche il lavoro in un night club di Chicago.

Ma anche se lavorava, ha fatto pure l’impiegato postale per un grande magazzino di New York e per la US Postal Service, tutto questo non era sufficiente a cancellare la sofferenza che Wright ha sentito a causa della sua afflizione. Nel 1969, dopo otto anni di speranze in una qualche nuova scoperta medica che lo avrebbe fatto ritornare al suo colore naturale, era talmente stanco di non essere né totalmente nero, né totalmente bianco che andò a Washington per vedere il dottor Robert Stolar, un dermatologo di fama. Sotto le cure del Dr. Stolar fu sottoposto a depigmentazione, un processo di rimozione del colore dalla pelle, applicando una crema speciale. Il Dr. Stolar ha prescritto il trattamento per più di 50 Neri afflitti dalla stessa malattia.

"Ci sono voluti tre anni per decidermi a farlo", dice Wright. "Non riuscivo a credere che non esistesse qualche modo con cui avrei potuto avere indietro il mio colore. Inoltre, non volevo che la gente pensasse che volevo essere bianco. Durante quel periodo era tutto 'Black Is Beautiful' e 'Siate orgogliosi di essere neri,' e così mi stavo preparando ad andare sotto processo e incontro a tutto quello che sarebbe scaturito dal fatto che stavo per trasformarmi in un bianco. Ma ho deciso che non potevo continuare a vivere come avevo fatto fino ad ora per il resto della mia vita. Non potevo continuare la mia vita fuggendo dalle persone e vivere come un eremita. Dovevo fare qualcosa, e la depigmentazione mi sembrava essere l'unica soluzione ".

Ci sono voluti cinque anni prima che il processo fosse completato, ma Wright ha smesso di indossare il trucco dopo soli tre mesi, quando il suo volto è diventato completamente bianco. "Ero così felice di non indossare un altro granello di trucco che non sapevo cosa fare" dice, stringendo le mani in un momento di giubilo. "Non avete idea di che sollievo sia stato. Ero così contento di essermi liberato da quella schiavitù. Oramai questa era la mia routine era diventato naturale come respirare, come lavarsi i denti o pettinarsi i capelli. Ogni giorno quando andavo al bagno per il rituale, era come se davanti a quello specchio c’era qualcun altro, per me era come se stessi truccando quella persona a cui poi sovrapponevo me stesso. Vedete, senza trucco, non sentivo di essere veramente io. Ho dovuto riconoscere la mia propria faccia prima che potessi uscire e che la persona con tutte quelle macchie non ero io".

La battaglia di Wright con la misteriosa vitiligine non solo ha cambiato il suo aspetto esteriore, ma ha anche cambiato il suo atteggiamento su molte cose, sulla vita stessa. Per quasi 12 anni, dopo la comparsa dei primi segni della malattia, non riusciva a parlare della sua condizione. Oggi, ne parla liberamente. Ha anche scritto un libro sulla sua esperienza dal titolo "Color Me White". Egli non ha ancora trovato un editore e ha preso in considerazione la pubblicazione del manoscritto in Europa, insieme a un secondo libro di poesie che ha scritto mentre si sottoponeva alla depigmentazione a Washington. Dopo essersi trasferito a New York, Wright ha dedicato la maggior parte del suo tempo alla pittura e lavorando al suo libro di poesie. Due delle sue opere più recenti, uno è un abstract e l'altro un autoritratto, sono tra i numerosi dipinti brasiliani, africani e afro-americani che rivestono le pareti del suo appartamento. "Ho iniziato a dipingere mentre ero a Washington per passare il tempo, ma poi la pittura ha davvero cominciato ad appassionarmi" dice. "Riesco a trovare la concentrazione necessaria per dipingere ed è molto rilassante". Ha anche iniziato a ravvivare la sua carriera di cantante. "Ho scritto una serie di brani e ho anche alcuni nuovi arrangiamenti di ballate che sto mettendo insieme'', dice. "Non sarò mai più in grado di ballare come facevo una volta, ma ho ancora la mia voce". Wright dice che non è più al centro di sguardi e commenti malevoli, anche se ammette: "attiro gli sguardi più strani dagli orientali. Ma non sono più impacciato di fronte a tutto questo. Ora, se qualcuno mi guarda, non mi preoccupo perché so che non è a causa delle macchie o perché sto indossando il trucco".

Dopo circa 17 anni "in cui mi sono sentito in prigione", Wright ha ripreso a vivere attivamente la sua vita. Non ha molti amici, come nel 1961, ma adesso per scelta. "I miei vecchi amici che mi sono stati vicino sono ancora qui e ci sono alcuni nuovi amici, ma il mio approccio con le persone è cambiato. Sono entusiasta del mio nuovo io e ho in programma di conoscere nuove persone, ma questa volta i rapporti saranno molto più profondi a causa della mia maturità.

"In qualche modo sapevo che tutta questa cosa è accaduta per una ragione", dice a bassa voce, "affinché facesse di me una persona migliore. Questa esperienza mi ha reso molto più compassionevole. Ho sofferto molto a causa della condizione della mia pelle. Da subito. Ero una persona molto espansiva quando questo è successo, sempre in movimento, facevo tutte le cose che amano fare le persone. Ma dopo questo sono diventato una sorta di eremita. Ho perso un sacco di amici ed è stata una situazione molto dura da affrontare. Avevo paura della gente, paura di essere rifiutato. Non ho avuto una vita sessuale per anni e neanche adesso ne ho molta. Sono scappato da qualcuno che ha mostrato interesse per me. Non volevo essere respinto e non potevo sapere se mi avrebbero accettato con quelle macchie su tutto il corpo.

"Ho incontrato delle persone che non volevano stringermi la mano a causa delle macchie. Ero un mostro. Quando entravo in metropolitana la gente rideva, sghignazzava e mi indicava, perché quando il mio trucco veniva via le mie labbra erano rosa e io mi ritrovavo ad essere con la mia carnagione scura e le labbra rosa. Ho scoperto che molte persone che pensavo fossero miei amici erano solo delle persone false e ho cominciato a sbarazzarmi di tutte le persone false intorno a me. Un sacco di gente mi ha deluso perché non credevo appartenesse a quel genere di persone. Il tutto mi ha fatto perdere la fiducia nelle persone e a diffidare di loro. E mi ha fatto vedere dove può arrivare la stupidità di una persona normale quando si tratta degli altri, e quanto male possono fare le persone inconsapevolmente. L'impatto con tutto questo mi ha ferito. Ero esasperato e a volte arrabbiato. Ora so che è come avere una gamba o un braccio e ho imparato tutto questo mentre avevo un corpo perfettamente sano. Ho imparato che è l’interiorità, quello che abbiamo dentro, che conta realmente. Grazie a questa lezione, in questo momento ho la più grande pace interiore che io abbia mai avuto nella mia vita. Dopo otto anni di tumulto interiore e di sentirmi ridicolo per il mio aspetto sono in pace con me stesso e questo significa davvero molto per me.

Che storia sorprendente, eh? Ciò che realmente si è distinto per me è stata la dipendenza che aveva dai barbiturici A SEGUITO DI UNA PRESCRIZIONE MEDICA PER LA SUA VITILIGINE, e non perché voleva "sballarsi" o perchè ha utilizzato i farmaci esclusivamente per "scopi ricreativi". Questo è esattamente quello che è successo a MJ con la sua dipendenza dagli antidolorifici (cosa che ha ammesso nel 1993, procurata delle operazioni chirurgiche al cuoio capelluto). Il suo uso di farmaci è stato il risultato di trattamenti per la vitiligine (un sintomo del Lupus, malattia autoimmune), per le ustioni al cuoio capelluto e per i suoi dolori alla schiena che erano il risultato della sua caduta da un oggetto di scena durante un concerto. Non era un consumatore di droga ricreativa!

Diamo un'occhiata a quello che MJ ha detto nella sua rivoluzionaria intervista del 1993 con Oprah Winfrey. Personalmente mi ricordo che guardavo incredulo quando ha spiegato la sua malattia, in quanto non ne avevo mai sentito parlare prima di quel momento. Michael parla dell’inizio della malattia dal minuto 6:15:


(con i sottotitoli)

Avete notato quando al minuto 7:18 ha ricordato che è una malattia genetica e proviene dalla sua famiglia? Nel luglio 2010 Joe Jackson ha confermato in questo articolo http://abcnews.go.com/Health/Wellness/michael-jacksons-son-suffer-loss-pigment/story che sua zia ha avuto anche lei la vitiligine e quando MJ ha cominciato a mostrare i segni della malattia non è stata una grande sorpresa:

Durante la vita di Jackson, c’è stata la speculazione secondo cui egli non avesse veramente la vitiligine, ma il rapporto ufficiale dell'autopsia del Coroner della Contea di Los Angeles ha rilevato che di fatto ne soffriva, infatti, a causa di questa condizione aveva evidenti "macchie chiare e scure in aree pigmentate delle pelle."

Altri membri del clan Jackson hanno fatto notare che questa condizione è presente in altri componenti della loro famiglia.

In un'intervista esclusiva con la ABC News, ai microfoni di Chris Connelly, Joe Jackson ha detto che suo figlio aveva la vitiligine e ha attribuito la pelle sbiancata di Michael Jackson a quella condizione.

"Tutti provano a ingrandire la cosa... dicono: ‘lui ha cercato di dipingere la sua pelle di bianco' Non è vero. Michael aveva la vitiligine" ha detto Joe Jackson. "Abbiamo visto che è apparsa su di lui... in tenera età. Sai, all’inizio era solo una piccola macchia. A mia zia è successa la stessa cosa".


Ecco un intervista del 1996 dove, ancora una volta conferma la sua vitiligine. Risponde alle domande multiple poste dai fan e al minuto 1:59 lui risponde al perché indossa mascherine chirurgiche quando è in pubblico: è a causa della sua vitiligine e il suo desiderio è di mantenere la sua pelle coperta il più possibile! Io avevo sempre messo in discussione il perché di questo comportamento, ma ha perfettamente senso, e ora noi, come suoi fan possiamo articolare e precisare le nostre risposte a questa domanda ogni volta che gli altri ci chiedono perché indossava la maschera.

E prestate attenzione a ciò che dice sui tabloid!

(IN ITALIANO)


Ed ecco un video di Latoya in cui conferma che Prince il figlio maggiore di MJ ha la vitiligine (da: ‘I Fatti Vostri’ del 2 ottobre 2009), quindi la malattia è davvero presente nella famiglia (e conferma anche che Prince è figlio biologico di MJ, così come Paris e Blanket).



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Pochi giorni dopo la messa in onda di questa intervista [quella di Michael del 1996], Geraldo Rivera ha dedicato un intero episodio a dissezionare tutto ciò che è stato detto. Gli ospiti del suo show includevano l'autore di "Michael Jackson: The Magic, The Madness, The Whole Story " J. Randy Taraborrelli, il direttore del tabloid National Enquirer, Mike Walker, e l’editorialista del New York Daily News, Richard Johnson. Gli ospiti più interessanti, tuttavia, sono stati i tre pazienti affetti da vitiligine che hanno descritto le loro lotte quotidiane!

Nella prima parte, si discutono le ignobili storie su MJ che dorme nella camera iperbarica e il suo desiderio di acquistare le ossa di Elephant Man, così come i suoi interventi di chirurgia plastica e la vita sessuale (o la sua mancanza). Prestate attenzione al minuto 8:10 quando Mike Walker porta nella camera d'albergo di MJ in Giappone delle ragazze, ciò sfata il mito che solo i ragazzi potevano stare con lui. E, naturalmente, alla fine, anche Walker ammette che, nonostante le stranezze di MJ, "le cose che fa per i bambini sono meravigliose!"



Nella seconda parte, sostengono che è stato MJ che ha costretto MTV a chiamarlo il "Re del Pop" (cosa di cui dubito fortemente), e Richard Johnson discute le affermazioni sulla vitiligine, anche se Taraborrelli fornisce una confutazione incredibile ai dubbi di Johnson. Walker conferma che le mascherine chirurgiche e i guanti sono stati utilizzati per nascondere le macchie della vitiligine quando Geraldo parla con i tre pazienti delle loro esperienze. (Guardate le foto della mano di MJ che tiene un gatto.) Mostrano anche una clip di Latoya in cui nega che MJ ha veramente la vitiligine. Il clou in questa parte arriva quando un irriducibile fan di MJ dice ai tre ospiti di essere degli ‘slimeballs’ [(slang) persona viscida, essere spregevole o repellente, verme (fig)] nel giudicare MJ!



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Le macchie della vitiligine sulla mano sono molto evidenti! Non c'è da stupirsi se indossava il guanto!

Nella terza parte, ospitano un dermatologo che spiega accuratamente la vitiligine e come trattarla, tra cui le creme per lo "sbiancamento" che possono essere disponibili solo attraverso un dermatologo. Vi è anche un membro della Vitiligo Foundation che ha fatto un appello a MJ affinché potesse essere il loro portavoce in modo da portare più consapevolezza e più comprensione verso questa malattia. Dopo aver ascoltato la sua supplica, sono sorpreso che abbia rifiutato!



Nella quarta parte, continuano a discutere sulla vitiligine, e Geraldo legge on-air una lettera del dottor Arnold Klein, che è stata inviata a Geraldo su richiesta di MJ. Riportano anche un rumor che MJ aveva già affrontato nell’intervista con Oprah, in cui si diceva che avrebbe voluto un "ragazzo bianco che interpretasse lui da bambino in uno spot". E' stato un malinteso perché i media lo dipingevano come un MJ che voleva essere bianco, ma in realtà (in base al background del ragazzo) si trattava probabilmente Wade Robson (uno degli amici più stretti di MJ), fu scelto perché era un grande ballerino e MJ voleva che fosse nello spot. Mike Walker è stato abbastanza onesto da ammettere che esiste un reale obiettivo che tutti i tabloid hanno: fare soldi!



Nella quinta parte, J. Randy Taraborrelli ha detto che sperava che MJ avrebbe rilasciato un album natalizio, ma come tutti sappiamo questo non si concretizzò mai.



Ultima modifica di MichaelForever il Mer Gen 04, 2012 7:52 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Michaelforever Mer Gen 04, 2012 7:52 pm

Ecco alcune altre storie interessanti di persone che hanno la vitiligine:

- Darcel De Vlugt, una donna di 23 anni, ha rilasciato un'intervista a Today Show il 25 agosto 2009. (Dovrete aprire questo link http://today.msnbc.msn.com/id/32549732/ns/today-today per vedere il video.) Lei racconta di cosa significhi essere chiamata "spot" [macchia] o " Dalmatian"[dalmata], e di quando le venne detto che la sua malattia era contagiosa. Si può vedere come lei sia rimasta traumatizzata anche molto tempo dopo aver vissuto queste sue esperienze che ha avuto nell'infanzia e come i suoi occhi si riempiano di lacrime!

- Luke Davis, 46 anni birazziale (metà nigeriano e metà irlandese), è un uomo che vive in Inghilterra. Il 24 luglio 2009, ha scritto sul Daily Mail le sue esperienze di vita http://www.dailymail.co.uk/femail/article-1201841/I-turned-black-white-How-skin-disordered-changed-mans-identity-place-world.html , dove ha smentito l'idea che il razzismo è morto nel brano seguente:

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Black-man-who-turned-white
Cambiamento Facciale: a sinistra Luke Davis da ragazzo e oggi dopo essere stato colpito dalla disfunzione della pelle chiamata Vitiligine.

In molti modi, nonostante l'insistenza della società che il razzismo è una cosa che appartiene solo al passato, la mia vita è migliore da quando sono un uomo bianco.

Per quanto questo paese proclami la tolleranza per ogni credo e colore, la mia esperienza dimostra che non è questo il caso.

Anche se questo può essere scioccante, credo di affermare solo ciò che ogni uomo di colore che vive in questo Paese sà.

Per esempio, mi è stato recentemente offerto un lavoro come macellaio, che so, non avrei avuto se fossi stato nero. Come faccio ad esserne così sicuro? Dopo avermi offerto il lavoro, il proprietario dell’attività commerciale mi ha discretamente rassicurato che quello non era uno stabilimento in cui i neri erano autorizzati a lavorare.

Naturalmente, il mio sangue scorreva freddo. Fino a quel punto, mi era sembrata davvero una brava persona e sono rimasto stupito anche dal fatto che lui fosse capace di pensare una cosa del genere, figuriamoci quando lo ha detto.

Io non sono riuscito ad accettare il lavoro: mi sarei sentito come un traditore della mia eredità.

Come uomo bianco, non ho più la paura di vivere, di subire aggressioni fisiche e verbali che ho invece sopportato come uomo di colore - gli stessi attacchi che i miei amici neri ancora sopportano.

A una riunione a scuola di qualche anno fa, ho visto una vecchia conoscenza dei miei – una persona di colore - essere stata sottoposta a insulti razzisti da un gruppo di uomini bianchi ubriachi.

Ero furioso, ma sarei un bugiardo se dicessi che non ero sollevato dal fatto che la mia pelle bianca significava che potevo semplicemente continuare a trascorrere la mia serata in santa pace.


Lee Thomas, è un anchorman nero delle news, ha scritto un libro nel 2007 (la foto riportata di seguito risale a quel periodo) sulla sua esperienza con la vitiligine chiamato "Turning White: A Memoir of Change", e nei 3 video potete vedere l’intervista rilasciata nel settembre del 2011 in cui parla di quanto la malattia è progredita da allora!

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Lee-thomas-in-2007








[questo è un video sottotitolato in italiano che ne riassume un po’ i contenuti]

Ho trovato un sito http://www.sideshowworld.com/81-SSPAlbumcover/Spotty/Piebald.html che contiene un sideshow di foto del 1800 che mostra come i neri con la vitiligine sono stati utilizzati nei circhi e pubblicizzati come "mostri" per intrattenere il pubblico! E' semplicemente disgustoso pensare che la gente avrebbe pagato i loro soldi duramente guadagnati per guardare e ridere di altri esseri umani che erano "diversi", ma posso tranquillamente affermare di non esserne sorpreso, considerando che molte di queste foto sono state scattate durante e subito dopo la schiavitù, in un istituto che considerava i neri degli esseri totalmente inferiori e indegni della libertà.
La presentazione contiene decine di foto e ne ho inserito parecchie qui per voi. Quando guardate le facce dei "freak", provate a pensare a ciò che MJ, Arthur Wright, LeeThomas, ed ogni altro paziente affetto da vitiligine ha dovuto sopportare! Tutti i loro racconti sono così simili l'uno all'altro!

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Costo finanziario al compratore per ridere di un "freak"? 10 centesimi. Costo emotivo per quel "freak"? INESTIMABILE!

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I Neri con la vitiligine sono stati spesso chiamati "persone leopardo".

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Si noti il cartello all'entrata nella foto a sinistra: "Adesso In Mostra"!!

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Il titolo è autoesplicativo!

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Freak-inside-the-twisted-world-of-michael-jackson

I media e i tabloid hanno fatto la STESSA COSA con MJ! A proposito, questo libro è stato scritto dalla redazione del National Enquirer!


Notate come nel video qui sotto, non solo la "giornalista" Juliet Huddy da a MJ del "freak", ma lei dice che il suo viso ha ceduto!


Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Black-freak-photo-6

Potete immaginare se qualcuno si riferisse a MJ come "il cantante e ballerino coon"? [coon: termine offensivo rivolto alle persone di colore]

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Black-freak-photo-7

I bambini non furono risparmiati da questa orribile forma di sfruttamento!

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Loro non avrebbero risparmiato a MJ appellativi come "leopard" e "dalmation"!!!

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Black-freak-photo-8

Intere famiglie sono state utilizzate per questi "freak show"!!



Guardate questa foto di MJ degli anni settanta, noterete il doloroso sguardo sul suo volto e provate a immaginare che cosa MJ ha dovuto affrontare agli occhi del pubblico e nel dover combattere questa malattia.

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Mj1979vitiligo

Per maggiori informazioni sulla battaglia di MJ con la vitiligine, vi preghiamo di leggere questo post nel nostro blog, http://vindicatemj.wordpress.com/2011/08/13/lupus-vitiligo-plastic-surgery-and-the-concept-of-self-hatred-did-michael-jackson-want-to-go-white/ questo post su MJJ-777 http://www.mj-777.com/?p=3348, e questo post dal blog “Rhythm of the Tide” http://rhythmofthetide.com/michael-jackson-and-lupus/.



In una nota finale, diamo uno sguardo su ciò che è stata la storia di copertina di Ebony riguardo tale questione nel novembre del 1978:

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Ebony-magazine-november-1978-cover

Diana Ross sulla copertina di Ebony per la loro caratteristica storia su "The Wiz"

Michael Jackson NON è Stato il Primo Artista Nero a Perdere la Pigmentazione a Causa della Vitiligine Ebony-magazine-november-1978-%20mj

Michael Jackson in basso a destra



Whoa! Che coincidenza! Scommetto che MJ sia morto di vergogna nel leggere le esperienze di Wright, che sono state uno sfortunato presagio di quello che avrebbe sopportato solo pochi anni più tardi!

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=15TSEKXXIvI

Questo è stato un post molto deprimente e sono sicura che le storie che avete letto qui hanno disturbato molti di voi, quindi voglio porre fine a questa cosa con una nota positiva! Ecco un video tratto dallo show del Dr. Oz, dove si presenta una nuova e rivoluzionaria terapia per i pazienti affetti da vitiligine chiamata "Microskin", che è descritta come segue:

Microskin è una seconda pelle simulata, formulata individualmente sul corretto colore della pelle rispetto alla sua condizione. Si tratta di una leggera applicazione in forma liquida che viene applicata sull’epidermide (lo strato più superficiale della pelle). Microskin non è una crema e non ha l'aspetto di un trucco camouflage o di altri prodotti simili. Una volta applicato, Microskin è durevole, flessibile e non macchierà i vestiti e la biancheria. E' impermeabile e permette alla pelle di respirare. Microskin è adatto a tutti i generi e tipi di pelle.


Guardate la gioia sul viso di questa signora, quando vede il risultato finale dei suoi trattamenti per la prima volta, ed è premiata con un anno di cure gratis! Se solo questo trattamento fosse stato disponibile anni fa! MJ, Arthur Wright, e gli altri non avrebbero dovuto soffrire in solitudine!



FONTE: http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=250%3Amichael-jackson-non-e-stato-il-primo-artista-ne
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Messaggio Da szwaby82 Mer Gen 04, 2012 10:31 pm

Credo proprio che sia difficile guardarsi allo specchio ed accettarsi...e mi rattrista pensare a quanto deve aver sofferto Michael
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Messaggio Da szwaby82 Gio Gen 19, 2012 7:30 pm

You FOCUS TV fa una rettifica doverosa nei confronti di Michael e della Vitiligine



In seguito ad un precedente articolo di YouFOCUS riguardante lo schiarimento della pelle della cantante Beyoncé, nel quale la si equiparava al re del pop Michael Jackson, è nata una discussione riguardo quest’ultimo, rendendo da parte nostra doverosa una rettifica. Ancora oggi molti hanno la convinzione che Michael Jackson avesse scelto di schiarire la propria pelle tramite l’utilizzo di una cura allo scopo di diventare un bianco. La campagna mediatica a questo proposito è stata talmente prolungata nel corso degli anni che ormai per buona parte delle persone è diventata l’assoluta verità.
Non è così. Michael Jackson infatti non aveva scelto di diventare bianco, vi era stato costretto da una malattia della pelle chiamata vitiligine. La vitiligine è una malattia dell’epidermide che colpisce circa il 2% della popolazione mondiale, con caratteri di gravità differente a seconda del soggetto. Il funzionamento della vitiligine è semplice: il sistema immunitario attacca i “melanociti”, non riconoscendoli più come parte dell’organismo, alterando così la creazione della melatonina che regola la pigmentazione dell’epidermide. L’effetto finale è la presenza di macchie decolorate. Si tratta di una malattia progressiva che, nell’arco del tempo, si espande a zone sempre maggiori del corpo. Michael Jackson era inizialmente costretto a coprire con il trucco le chiazze bianche, ma poi l’estensione della malattia lo portò a fare il contrario.
Coloro che soffrono di vitiligine, essendo privi delle naturali difese del corpo contro i raggi UVA e UVB sono costretti a proteggersi costantemente dalla luce solare, evitando un’esposizione prolungata per non incorrere in scottature o problemi ancora peggiori. Difatti Michael Jackson ricorreva spesso a cappello, guanti, mascherine e ombrelli. Anche in quel caso la stampa mondiale trasformò la necessità del re del pop a proteggersi nell’idiosincrasia del classico archetipo di personaggio dello spettacolo: turbato, singolare, paranoide e ipocondriaco.
La vitiligine cominciò a manifestarsi sul corpo di Michael Jackson nei primi anni ottanta e gli venne definitivamente diagnosticata nel 1983. Egli se ne vergognava moltissimo, al punto di pensare che fosse un castigo divino. Nel 1993, stanco di subire diffamazioni ignobili, decise di forzare il comprensibile pudore per la sua malattia dichiarandola pubblicamente, con non poca commozione, nell’intervista televisiva più seguita della storia, con la conduttrice americana Oprah Winfrey.
Il giorno successivo la notizia fu pubblicata da tutti i giornali, ma ben presto l’immagine di persona strana e misteriosa che i media avevano costruito su di lui per sollecitare la curiosità morbosa del pubblico, riprese il sopravvento.
Che Michael Jackson fosse affetto dalla vitiligine è tuttavia certificato da diversi referti medici, compreso il risultato ufficiale dell’autopsia.
E’ quindi giunto il momento di lasciare riposare in pace un uomo che, fino al giorno della sua morte, ha subito le vessazioni continue della stampa, ed è doveroso da parte nostra riferirci a lui nella maniera più sincera e veritiera possibile.
Redazione YouFOCUS.TV
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Messaggio Da szwaby82 Ven Gen 20, 2012 11:36 am

LineaMusica Rettifica l’articolo di Beyonce’… a proposito di Michael Jackson!

Gentili Utenti,

vogliamo rassicurarvi sull’amore che abbiamo per il RE DEL POP, Michael Jackson.

L’articolo di Beyonce’ riportato su varie testate, ed anche da noi, è stato rettificato, in quanto Michael Jackson, non ha Voluto cambiarsi il colore della pelle, non ha voluto fare esperimenti sulla sua pelle, ha semplicemente avuto la sfortuna di avere, gia’ a 20 anni, la maledetta malattia della pella: la VITILIGINE.

Molti di voi ci hanno scritto, per farci notare che , nell’articolo di Beyonce’, si nomina Michael Jackson, solo per screditarlo, ma non è affatto cosi’. L’idea che mi sono fatta io, a proposito degli altri artisti citati in quell’articolo, è che…photoshop ha lavorato bene.

Lungi da me l’idea di screditare colui che porterei in braccio da qui a Roma a piedi….

Per questo mi sono sentita di fare una rettifica dell’articolo, invitando i Fan di Michael, a scriverci in redazione e mandarci articoli sulle loro ricerche, con foto, link e tutto cio’ che possa far capire al mondo intero, che Michael, non era e non è, quel tipo di persona che da molti è stata descritta…Michael era un uomo particolarmente sensibile.

Sono stata attenta, da quel maledetto 25 giugno 2009, a non scrivere, e non far pubblicare, articoli che potessero in qualche modo, far passare il Re del Pop , per cio’ che non era. (se ricordate bene, uscivano notizie di tutti i tipi, da cui io, ed il mio team, ci siamo tenuti alla larga)

Michael Jackson, ne approfitto ora per ripeterlo, è stato anche scagionato completamente dalle accuse di pedofilia, quindi dico, alle persone che ancora non credono, di aggiornarsi…e di smetterla di credere sempre alle prime accuse, consigliamo di seguire soprattutto, il finale dei processi. INNOCENTE – NOT GUILTY ….understand?


Il mio intento , dopo la sua morte , era di fare uno speciale, ma non ci siamo riusciti, per mancanza di materiale serio, e non le solite dicerie, volevamo mettere in mostra le sue opere di bene, i suoi libri, la sua musica.

Con questo, vorrei ringraziare il MjPortal.com per avermi subito contattata, e Voi Utenti, che spero ci mandiate materiale a Iosa, per poter fare uno speciale degno di Michael, e dedicarlo a tutti voi che collaborerete. (i vostri nomi o portali saranno citati)

Aggiungo un ultima cosa:
Ci scusiamo veramente di cuore, con gli utenti che si sono sentiti offesi, che amano Michael, e che hanno creduto , forse per un istante, che noi fossimo gente col “pelo sullo stomaco”, purtroppo capita a volte, che per la fretta, qualcosa venga travisato o tralasciato.
(non era nostro intento diffamarlo)

Come state vedendo, ci siamo subito messi all’opera per modificare, cio’ che è sbagliato, cio’ a cui non crediamo, ma un errore puo’ accadere..

Michael era il mio mito, ed il mito di molte persone come me , degli anni 80, che lo seguivano..che ballavano, come ora non si balla piu’.

Michael era unico, tanto unico da fermarmi il respiro, quando sentii quella terribile notizia….

Lo vidi dal vivo….nell’ 89, a Torino…era bellissimo, in piena forma,
ballava… come nessuno ballera’ mai…e cantava…come nessuno cantera’ mai.
Ero fuori dallo stadio di Monza, nel 1992
ma lo vidi lo stesso.
L.O.V.E. MICHAEL

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Messaggio Da szwaby82 Ven Gen 20, 2012 11:37 am

Michael e la vitiligine. Arrivano le doverose rettifiche



A seguito della protesta lanciata ieri da MJPortal, e grazie al contributo di tutti i nostri utenti, stanno arrivando numerose le smentite, e gli articoli a sostegno della verità.

Ripetiamo per onore di cronaca, e per le persone ancora disinformate, che Michael Jackson non si è mai sbiancato la pelle, ma era affetto da una malattia che colpisce il 2% della popolazione mondiale. La vitiligine.

Chi non conoscesse tutta la storia, puo' consultare l'articolo completo cliccando qui.

Un ringraziamento particolare va a YouFocus.tv che ha rettificato realizzando un bellissimo filmato che supporta quando da noi ripetutamente divulgato.
Purtroppo ci sono ancora numerosi siti, alcuni dei quali molto conosciuti, che non hanno preso in considerazione le nostre sentite lamentele e che, evidentemente, non rispettano una persona defunta che continua ad essere, anche dopo la morte, vittima di ingiuste e false dichiarazioni.
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