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A dream come true (one shot)

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Messaggio Da marina56 Mer Dic 28, 2011 4:29 pm

A dream come true

Attorno a me ci sono persone che piangono, che urlano, che sono eccitate..proprio come me.
Ogni tanto avverto dei 'leggeri' dolori alle gambe e un fremito allo stomaco; senza volerlo mi spingono contro la transenna, anche se non mi dispiace affatto..sono in prima fila per vedere il mio idolo dopo tanto tempo, e sinceramente non mi interessa più niente! E pensare, che sono stata proprio fortunata..quando i miei genitori mi hanno comprato questo biglietto io ero molto triste, perchè sapevo che erano esauriti; non vi dico poi i salti di gioia che ho fatto quando ho trovato una busta gialla con dentro questo tesoro unico in uno dei biscotti della fortuna giganti di mia madre.

Milano, Stadio G. Meazza
18 Giugno '97
Posto unico L.56 + prev. tribune
APERTURA CANCELLI ore 15.00
INIZIO CONCERTO GRUPPI DI SUPPORTO ore 18.30
INIZIO CONCERTO MICHAEL JACKSON ore 20.30

Ero eccitatissima e ho aspettato per 3 mesi; ricordo che la prima settimana dormivo sempre con il biglietto accanto a me, perchè avevo paura di perderlo!
Guardo il mio orologio a polso e vedo che sono le 20.15. Ci siamo quasi, ho i nervi a fior di pelle.
Sul palco ora ci sono Paola & Chiara. In questo momento, piacevolmente, le tirerei giù dal palco con gli adorati calci nel sedere; mi piacciono come cantanti..ma capitemi, in questo momento (dopo una giornata simile) voglio vedere solo LUI.
**
Ecco, ora ci siamo davvero!
Oltre me, anche gli altri sono eccitatissimi..riesco a percepirlo. Sul grande schermo parte un video con immagini di una navicella che cammina su dei binari, e attraverso questi ci sono delle immagini di bambini, di Ghandi, di Martin Luther King e anche di un Michael bambino..che canta con un grazioso cappello fuxia e tutto il suo grande sharme. Come era bello già da piccolo.
All'improvviso si sente una voce femminile venire dallo schermo che dice qualcosa di incomprensibile e poi, finalmente, l'attesissimo countdown.
10..9..8..7..6..5..4..3..2..1..
BAM!
L'astronave che un attimo fa era nello schermo, ora si trova sul palco che caccia del fumo.
Poi la porta si spalanca ed un uomo in tuta spaziale esce fuori, si volta, si toglie il casco, rimane qualche secondo infinito immobile..e poi finalmente il concerto inzia; quello per cui tutti siamo qui.
Alle prime note di 'Scream' è il delirio; tutti saltano eccitatissimi seguendo le note di quella meravigliosa canzone..
e lui. Lui è proprio come l'ho sempre visto in televisione.
Bellissimo e carico di energia.
I suoi movimenti comunicano alle persone in un certo senso, è una calamita. Su quel palco ci saranno altri venti professionisti, ma io vedo solo lui. I miei occhi appartengono alla sua figura.
**
Dopo 'Scream' altre canzoni meravigliose arrivano..'They don't care about us', 'In the closet', 'Wanna be startin' something' e 'Stranger in Moscow'. Poi si prende una piccola pausa.
Spengono tutto e per farci luce, tutti noi accendiamo una candela o un accendino mentre come sottofondo c'è la melodia di 'Someone put your hand out'.
Tutt'ad un tratto si illumina di nuovo il palco con una fioca luce blu e compare di nuovo con il pantalone dorato di prima, una canotta bianca e una camicia nera semi-trasparente, pronunciando le dolci parole di 'You are not alone'.
Di nuovo un boato dietro di me.
Sono stata forte fino ad ora, ma non ci riesco più..le lacrime sono iniziate a scendere giù per le mie guance.

..You are not alone
i'm here with you.
Through you far away, i'm here to stay.
But you are not alone
i'm here with you.
Through you far apart..
you're always in my heart.
You are not alone.

In questo frangente, mi è passata tutta la mia vita davanti.
Mentre stavo cantando insieme a lui, mi si avvicina un uomo della security che dice delle semplici parole ma che sono talmente forti da far fermare per un momento il mio cuore.

-Vuoi salire sul palco?-

Senza accorgermene faccio segno di consenso con la testa.
Non realizzo ancora cosa sto per fare, sono in uno stato di trance.
L'uomo mi prende di peso con forza e mi fa correre verso le scale che mi portano sul palco.
In questo momento sto dubitando molto sulla mia lucidità; non mi ero preparata a questo..sembra che non riesco a muovermi, sembra che la testa mi giri.
Alla fine arrivo sul suo stesso palco a pochissimi metri da lui, non so davvero come agire.
Intanto lui continua a cantare; io all'improvviso vengo attraversata da una scossa elettrica per tutto il corpo, le mani mi sudano, e sento nel mio stomaco come delle farfalle..è tutto sotto sopra.
Poi mi prende per mano e mi abbraccia calorosamente.
A questo contatto, tutto intorno a me scompare; non ci sono più milioni di persone, non ci sono più ballerini, coristi, security..siamo solo io e lui.
Si scioglie dall'abbraccio, ma continua a tenermi per mano.
Si inginocchia davanti a me con un umiltà mai vista prima, ma io dolcemente lo faccio rialzare e lo porto di nuovo a me. Sentire il profumo della sua pelle è la cosa che più mi fa andare in estasi.

-Dico sul serio Michael..io ti amo. Davvero tanto!-
-Anche io.-

Avverto il suo respiro sul mio collo e alle mie orecchie viene il solletico quando vengono accarezzate dal suo sorriso.
Si avvicina con il viso vicino alla mia guancia e mi da un tenero bacio.
Mi sento tirare per un braccio, sulla sua maglia c'è la scritta SECURITY..capisco che è arrivato il momento di andare.
Sto per andarmene quando faccio segno all'uomo di aspettare un attimo. Torno da Michael tranquillamente e dolcemente lo abbraccio per l'ultima volta e ricambio il bacio sulla guancia.

-Avevo dimenticato una cosa.-

Sorride imbarazzato.

-Ora posso andarmene. Il mio sogno di stare con te è stato realizzato.-
-I love you.-
-Non è possibile. I love you more!-

Mi allontano e gli mando un bacio con la mano, lui fa segno di prenderlo e mette quella mano sul cuore.
Ci sorridiamo, e poi vedo sparire la sua figura pian piano che vado dietro al tendone.

Non posso crederci, ho realizzato il mio più grande sogno..non ho più niente da chiedere, davvero.
Per chi ci ha guardato da fuori sono potuti sembrare pochi minuti, e forse è anche vero; ma per me è sembrata un eternità.
Ho seguito un consiglio che lessi tempo fa su un libro:

'Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà.'

Grazie a LUI, non me ne andrò con il rimpianto di non averlo mai incontrato.
Grazie a LUI, il mio è un sogno diventato realtà.
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