Una giornata per ognuno di noi
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Una giornata per ognuno di noi
- 20 NOVEMBRE:Giornata Mondiale per i diritti del bambino e del fanciullo
Il 20 novembre di 19 anni fa i rappresentanti degli Stati di tutto il mondo, presso la sede dell’O.N.U. hanno sottoscritto la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.
Il 20 Novembre è la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, che celebra la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Era il 20 novembre 1989; la data coincide con un duplice anniversario: la dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1789) e la Dichiarazione dei Diritti del Bambino (1959).
Unicef
I DATI UNICEF SUI DIRITTI NEGATI DELL’INFANZIA NEL MONDO
- 11 milioni di minori muoiono ogni anno, prima di avere compiuto i 5 anni, per malattie o problemi che potrebbero essere facilmente eliminati: malattie intestinali, polmoniti, e malattie prevenibili con le vaccinazioni come morbillo, pertosse, tetano, difterite, tubercolosi
- 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione
- 123 milioni di bambini non hanno mai frequentato la scuola. Di questi, la maggioranza sono bambine
- 211 milioni di bambini lavorano
- 600 milioni di bambini, cioè un quarto dei bambini di tutto il mondo, vivono in condizioni di estrema povertà
- 2 milioni di bambini sono morti, nel corso dello scorso decennio, a causa di conflitti armati
- 20 milioni sono stati costretti a abbandonare le loro case
- 300 mila bambini sono stati reclutati e combattono in diversi paesi africani, asiatici e del Medio Oriente in eserciti regolari e gruppi armati di opposizione
- 130 milioni di donne hanno subito, da bambine, mutilazioni sessuali e ogni anno altri due milioni di bambine le subiscono
- oltre 1 milione di bambini ogni anno sono vittime dei trafficanti, vengono “comprati” e costretti a subire abusi e sfruttamento
- 14 milioni di bambini hanno perso la madre, il padre o entrambi i genitori a causa dell’Aids
Bambini schiavi, costretti a lavorare, vittime di guerre civili, di abusi familiari, di malattie….
Questa giornata è dedicata a tutti quei bambini che in modi differenti, per cause diverse e in luoghi diversi si trovano ad avere in comune l’impossibilità di vivere la loro “infanzia”
“I bambini devono avere cibo, cure sanitarie, istruzione, non devono essere sfruttati con lavori troppo pesanti, devono avere tempo per studiare, per giocare, per far maturare la loro fantasia - scrive Clio Napolitano, moglie del Presidente Napolitano, nell'introduzione al libro illustrato “Non calpestate i nostri diritti”, curato dall'Unicef (edizioni Piemme), dedicato ai ragazzi.
“Questi e altri principi sono contenuti nella Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite venti anni fa, il 20 novembre del 1989. Leggendo questa Convenzione che è composta da 54 articoli con bellissime enunciazioni, mi ha colpito molto una espressione che ricorre in tante parti importanti e cioè che questi diritti devono essere fatti valere “nella misura del possibile”. Mi sarebbe piaciuto leggere che trattandosi di diritti di bambini e di minori, in sostanza del futuro della nostra specie, tali diritti venissero fatti valere “nella misura dell’impossibile”. Mi rendo conto che questa può essere considerata una illusione, una pura fantasia, ma ritengo che l’impegno a rendere concreti questi diritti non sia mai troppo”.
Uguaglianza, identità, protezione, partecipazione, disabilità, salute, nutrizione e cure personali, istruzione, minoranze, gioco e tempo libero: i dieci diritti fondamentali dell’infanzia sono presentati nel libro mediante racconti intessuti di sensibilità e delicati disegni. Anche il testo della Convenzione è spiegato con parole semplici dalla scrittrice Bianca Pitzorno. I proventi della vendita del libro saranno devoluti al progetto “Scuole per l’Africa” che vede l’Unicef e la Fondazione Nelson Mandela in prima linea nella lotta contro l’analfabetismo e la scadente qualità dell’istruzione in Africa, con l'obiettivo di coinvolgere oltre 4 milioni di bambini in 11 Paesi africani. “La mia più grande ambizione è che ogni bambino in Africa vada a scuola perché l’istruzione è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo” - afferma Nelson Mandela.
La Convenzione Onu rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia, contemplando l'intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). Costituisce uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano. L'Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt'oggi 193 Stati, un record nella storia dei trattati sui diritti umani, sono parte della Convenzione.
L'Unicef ricorda il ventesimo anniversario dell'approvazione della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presentando il rapporto speciale “La Condizione dell'infanzia nel mondo” che mostra l'impatto della Convenzione sui diritti e delinea le sfide che rimangono ancora da affrontare. “Abbiamo una sfida da vincere nei prossimi anni - dichiara Vincenzo Spadafora, Presidente dell'Unicef Italia - far tesoro dei risultati fin qui ottenuti per aiutare tutti quei bambini che ancora oggi, mentre si celebra il ventennale della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, vedono negati i loro diritti alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione ed alla partecipazione. Solo così potremo costruire un mondo migliore, che ponga al centro alla propria agenda di interventi il supremo interesse dei bambini e delle bambine”.
Tuttavia aggiunge con amarezza: “C'è poco da celebrare, anche perché mentre nel mondo falliscono tristemente vertici e conferenze, assistiamo a una deriva pericolosa di indifferenza”. Qual è la situazione in Italia? “Le politiche per l'infanzia nel nostro Paese non sono una priorità - continua Spatafora - e il riflesso di tale disinteresse ricade evidentemente sulle fasce più deboli, sui minori maggiormente a rischio e sul sempre maggior numero di bambini stranieri presenti sul nostro territorio. Noi che lavoriamo ogni giorno in tutti i Paesi del mondo e in situazioni di grande difficoltà, viviamo con disagio l'impossibilità di raggiungere, proprio nel nostro Paese, risultati concreti a favore dei bambini italiani e di tutto il mondo”.
La fame è tuttora il problema maggiore. Il recente rapporto Unicef sulle carenze alimentari dell'infanzia nel mondo “Tracking Progress On Child and Maternal Nutrition”, indica che la denutrizione contribuisce a determinare più di un terzo del totale dei decessi dei bambini sotto i cinque anni. Nei Paesi in via di sviluppo circa 200 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di ritardi nella crescita come conseguenza della denutrizione cronica infantile e materna. Spesso la denutrizione risulta invisibile fino a quando non diventa grave e conclamata, e bambini che sembrano apparentemente sani, possono, in realtà, essere esposti a seri rischi e danni permanenti per la loro salute e per il loro sviluppo.
Attualmente, la malnutrizione è la più importante causa di immunodeficit nel mondo : “La denutrizione sottrae le forze al bambino e fa in modo che sia più vulnerabile alle malattie che il suo corpo altrimenti potrebbe debellare” afferma Ann Veneman, Direttore generale dell'Unicef. “Più di un terzo dei bambini che muoiono di polmonite, diarrea e altre malattie potrebbero sopravvivere se non fosse denutrito”.
La povertà estrema toglie anche le ali al futuro, facendo vivere coloro che si trovano in difficoltà totalmente immersi nell'immediato, e nel contingente. Rappresenta il principale ostacolo allo sviluppo di processi di “resilienza” (la capacità di individuare e mobilitare risorse interne ed esterne per far fronte ad eventi avversi), perché la resilienza, si sa, si nutre di speranza nel futuro.
Il 20 novembre di 19 anni fa i rappresentanti degli Stati di tutto il mondo, presso la sede dell’O.N.U. hanno sottoscritto la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.
Il 20 Novembre è la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, che celebra la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Era il 20 novembre 1989; la data coincide con un duplice anniversario: la dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1789) e la Dichiarazione dei Diritti del Bambino (1959).
Unicef
I DATI UNICEF SUI DIRITTI NEGATI DELL’INFANZIA NEL MONDO
- 11 milioni di minori muoiono ogni anno, prima di avere compiuto i 5 anni, per malattie o problemi che potrebbero essere facilmente eliminati: malattie intestinali, polmoniti, e malattie prevenibili con le vaccinazioni come morbillo, pertosse, tetano, difterite, tubercolosi
- 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione
- 123 milioni di bambini non hanno mai frequentato la scuola. Di questi, la maggioranza sono bambine
- 211 milioni di bambini lavorano
- 600 milioni di bambini, cioè un quarto dei bambini di tutto il mondo, vivono in condizioni di estrema povertà
- 2 milioni di bambini sono morti, nel corso dello scorso decennio, a causa di conflitti armati
- 20 milioni sono stati costretti a abbandonare le loro case
- 300 mila bambini sono stati reclutati e combattono in diversi paesi africani, asiatici e del Medio Oriente in eserciti regolari e gruppi armati di opposizione
- 130 milioni di donne hanno subito, da bambine, mutilazioni sessuali e ogni anno altri due milioni di bambine le subiscono
- oltre 1 milione di bambini ogni anno sono vittime dei trafficanti, vengono “comprati” e costretti a subire abusi e sfruttamento
- 14 milioni di bambini hanno perso la madre, il padre o entrambi i genitori a causa dell’Aids
Bambini schiavi, costretti a lavorare, vittime di guerre civili, di abusi familiari, di malattie….
Questa giornata è dedicata a tutti quei bambini che in modi differenti, per cause diverse e in luoghi diversi si trovano ad avere in comune l’impossibilità di vivere la loro “infanzia”
“I bambini devono avere cibo, cure sanitarie, istruzione, non devono essere sfruttati con lavori troppo pesanti, devono avere tempo per studiare, per giocare, per far maturare la loro fantasia - scrive Clio Napolitano, moglie del Presidente Napolitano, nell'introduzione al libro illustrato “Non calpestate i nostri diritti”, curato dall'Unicef (edizioni Piemme), dedicato ai ragazzi.
“Questi e altri principi sono contenuti nella Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite venti anni fa, il 20 novembre del 1989. Leggendo questa Convenzione che è composta da 54 articoli con bellissime enunciazioni, mi ha colpito molto una espressione che ricorre in tante parti importanti e cioè che questi diritti devono essere fatti valere “nella misura del possibile”. Mi sarebbe piaciuto leggere che trattandosi di diritti di bambini e di minori, in sostanza del futuro della nostra specie, tali diritti venissero fatti valere “nella misura dell’impossibile”. Mi rendo conto che questa può essere considerata una illusione, una pura fantasia, ma ritengo che l’impegno a rendere concreti questi diritti non sia mai troppo”.
Uguaglianza, identità, protezione, partecipazione, disabilità, salute, nutrizione e cure personali, istruzione, minoranze, gioco e tempo libero: i dieci diritti fondamentali dell’infanzia sono presentati nel libro mediante racconti intessuti di sensibilità e delicati disegni. Anche il testo della Convenzione è spiegato con parole semplici dalla scrittrice Bianca Pitzorno. I proventi della vendita del libro saranno devoluti al progetto “Scuole per l’Africa” che vede l’Unicef e la Fondazione Nelson Mandela in prima linea nella lotta contro l’analfabetismo e la scadente qualità dell’istruzione in Africa, con l'obiettivo di coinvolgere oltre 4 milioni di bambini in 11 Paesi africani. “La mia più grande ambizione è che ogni bambino in Africa vada a scuola perché l’istruzione è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo” - afferma Nelson Mandela.
La Convenzione Onu rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia, contemplando l'intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). Costituisce uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano. L'Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt'oggi 193 Stati, un record nella storia dei trattati sui diritti umani, sono parte della Convenzione.
L'Unicef ricorda il ventesimo anniversario dell'approvazione della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presentando il rapporto speciale “La Condizione dell'infanzia nel mondo” che mostra l'impatto della Convenzione sui diritti e delinea le sfide che rimangono ancora da affrontare. “Abbiamo una sfida da vincere nei prossimi anni - dichiara Vincenzo Spadafora, Presidente dell'Unicef Italia - far tesoro dei risultati fin qui ottenuti per aiutare tutti quei bambini che ancora oggi, mentre si celebra il ventennale della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, vedono negati i loro diritti alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione ed alla partecipazione. Solo così potremo costruire un mondo migliore, che ponga al centro alla propria agenda di interventi il supremo interesse dei bambini e delle bambine”.
Tuttavia aggiunge con amarezza: “C'è poco da celebrare, anche perché mentre nel mondo falliscono tristemente vertici e conferenze, assistiamo a una deriva pericolosa di indifferenza”. Qual è la situazione in Italia? “Le politiche per l'infanzia nel nostro Paese non sono una priorità - continua Spatafora - e il riflesso di tale disinteresse ricade evidentemente sulle fasce più deboli, sui minori maggiormente a rischio e sul sempre maggior numero di bambini stranieri presenti sul nostro territorio. Noi che lavoriamo ogni giorno in tutti i Paesi del mondo e in situazioni di grande difficoltà, viviamo con disagio l'impossibilità di raggiungere, proprio nel nostro Paese, risultati concreti a favore dei bambini italiani e di tutto il mondo”.
La fame è tuttora il problema maggiore. Il recente rapporto Unicef sulle carenze alimentari dell'infanzia nel mondo “Tracking Progress On Child and Maternal Nutrition”, indica che la denutrizione contribuisce a determinare più di un terzo del totale dei decessi dei bambini sotto i cinque anni. Nei Paesi in via di sviluppo circa 200 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di ritardi nella crescita come conseguenza della denutrizione cronica infantile e materna. Spesso la denutrizione risulta invisibile fino a quando non diventa grave e conclamata, e bambini che sembrano apparentemente sani, possono, in realtà, essere esposti a seri rischi e danni permanenti per la loro salute e per il loro sviluppo.
Attualmente, la malnutrizione è la più importante causa di immunodeficit nel mondo : “La denutrizione sottrae le forze al bambino e fa in modo che sia più vulnerabile alle malattie che il suo corpo altrimenti potrebbe debellare” afferma Ann Veneman, Direttore generale dell'Unicef. “Più di un terzo dei bambini che muoiono di polmonite, diarrea e altre malattie potrebbero sopravvivere se non fosse denutrito”.
La povertà estrema toglie anche le ali al futuro, facendo vivere coloro che si trovano in difficoltà totalmente immersi nell'immediato, e nel contingente. Rappresenta il principale ostacolo allo sviluppo di processi di “resilienza” (la capacità di individuare e mobilitare risorse interne ed esterne per far fronte ad eventi avversi), perché la resilienza, si sa, si nutre di speranza nel futuro.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
-13-19 NOVEMBRE:Giornata Mondiale per la Prevenzione dell’Abuso e della Violenza sui Bambini
Giornata Mondiale per la Prevenzione dell’Abuso e della Violenza sui Bambini
CISMAI Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia e Terre des Hommes, entrambi portavoce in Italia della Giornata Mondiale per la Prevenzione dell’Abuso e della Violenza sui Bambini, con l’obiettivo di stimolare la diffusione di pratiche virtuose di prevenzione chiedono a tutti i Comuni d’Italia:- di indossare “simbolicamente” un Fiocco Giallo in occasione della settimana mondiale per la prevenzione dell’abuso e della violenza sull’infanzia (13-19 novembre 2010);- chiedono, altresì, di compiere 5 passi significativi a dimostrazione del proprio impegno concreto nella protezione dei bambini. Adottare una Carta dei bambini che costituisca il riferimento primo su cui fondare TUTTE le politiche municipali e NON solo quelle strettamente attinenti a servizi destinati all’infanzia. Redigere un Rapporto all’anno sullo Stato dell’infanzia nel territorio, in cui si preveda una sezione specifica sui dati disponibili relativi alle situazioni di abuso e maltrattamento dei bambini sul proprio territorio e sulle situazioni di grave rischio. Impegnare l’amministrazione comunale, in un periodo di ingenti tagli ai servizi, nella difesa dei capitoli di bilancio dedicati alla protezione dei bambini, in particolare quelli necessari alla tutela di minori maltrattati ed abusati. Impegnare l’amministrazione nella definizione e approvazione di un PIANO di FORMAZIONE per tutti gli operatori, a vario titolo e a vario livello, impegnati nell’educazione, crescita, accompagnamento dei bambini, che abbia ad oggetto la trasmissione di competenze per la prevenzione dei casi di abuso, maltrattamento, violenza e fornisca gli strumenti per identificare precocemente i casi di bambini a rischio e attivare una presa in carico efficace di coloro che sono già vittime. Promuovere attività di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza in occasione della Campagna internazionale “IO Proteggo i bambini”.
CISMAI Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia e Terre des Hommes, entrambi portavoce in Italia della Giornata Mondiale per la Prevenzione dell’Abuso e della Violenza sui Bambini, con l’obiettivo di stimolare la diffusione di pratiche virtuose di prevenzione chiedono a tutti i Comuni d’Italia:
- di indossare “simbolicamente” un Fiocco Giallo in occasione della settimana mondiale per la prevenzione dell’abuso e della violenza sull’infanzia (13-19 novembre);
- chiedono, altresì, di compiere 5 passi significativi a dimostrazione del proprio impegno concreto nella protezione dei bambini. Adottare una Carta dei bambini che costituisca il riferimento primo su cui fondare TUTTE le politiche municipali e NON solo quelle strettamente attinenti a servizi destinati all’infanzia. Redigere un Rapporto all’anno sullo Stato dell’infanzia nel territorio, in cui si preveda una sezione specifica sui dati disponibili relativi alle situazioni di abuso e maltrattamento dei bambini sul proprio territorio e sulle situazioni di grave rischio. Impegnare l’amministrazione comunale, in un periodo di ingenti tagli ai servizi, nella difesa dei capitoli di bilancio dedicati alla protezione dei bambini, in particolare quelli necessari alla tutela di minori maltrattati ed abusati. Impegnare l’amministrazione nella definizione e approvazione di un PIANO di FORMAZIONE per tutti gli operatori, a vario titolo e a vario livello, impegnati nell’educazione, crescita, accompagnamento dei bambini, che abbia ad oggetto la trasmissione di competenze per la prevenzione dei casi di abuso, maltrattamento, violenza e fornisca gli strumenti per identificare precocemente i casi di bambini a rischio e attivare una presa in carico efficace di coloro che sono già vittime. Promuovere attività di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza in occasione della Campagna internazionale “IO Proteggo i bambini”.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
8 SETTEMBRE:Giornata mondiale dell’alfabetizzazione
75 milioni è il numero di bambini non alfabetizzati che vivono prettamente nelle zone del sud del mondo. Oggi, 8 settembre, è la giornata mondiale dedicata a tutti quei piccoli che ancora non usufruiscono del diritto imprescindibile all’istruzione e ancora non sanno cosa vuol dire andare a scuola, scoprire nuove conoscenze, sognare con i libri e capire in quale zona del mondo vivono.
Purtroppo la maggior parte dei bambini, che abitano queste zone sono costretti a dedicarsi al lavoro per aiutare le famiglie e molte volte sono costretti dallo sfruttamento che toglie loro del tempo per aggiornarsi, grazie ai pochi servizi scolastici offerti dalla povera zona in cui sono costretti a vivere.
Chi nasce da una mamma istruita ha maggiori possibilità di sopravvivere e questo dimostra che l’informazione fornita tramite l’istruzione è uno dei maggiori appigli per continuare a vivere nei paesi del sud del mondo.
Oggi circa 218 milioni di bambini lavorano anziché studiare e quasi 165 milioni svolgono lavori pericolosi.
In occasione di questa giornata sono state attivate varie iniziative, come quella di Terre des Hommes , Io sono presente (www.iosonopresente.it), che ha visto già l’impegno di molti testimonial importanti dello sport, dello spettacolo, della cultura.
Un bambino che nasce in un paese in via di sviluppo ha 14 volte più probabilità di morire rispetto ad un piccolo che nasce in un paese industrializzato e l’impegno delle associazioni umanitarie è proprio quello di garantire i diritti universali del bambino, in primis quelli dell’istruzioni, della protezione dalla guerra e garantire la loro sicurezza e la loro crescita in un ambiente adatto alle sue esigenze che sicuramente non sono quelle di lavorare in ambiti pericolosi e che vanno oltre la loro prestanza fisica.
75 milioni è il numero di bambini non alfabetizzati che vivono prettamente nelle zone del sud del mondo. Oggi, 8 settembre, è la giornata mondiale dedicata a tutti quei piccoli che ancora non usufruiscono del diritto imprescindibile all’istruzione e ancora non sanno cosa vuol dire andare a scuola, scoprire nuove conoscenze, sognare con i libri e capire in quale zona del mondo vivono.
Purtroppo la maggior parte dei bambini, che abitano queste zone sono costretti a dedicarsi al lavoro per aiutare le famiglie e molte volte sono costretti dallo sfruttamento che toglie loro del tempo per aggiornarsi, grazie ai pochi servizi scolastici offerti dalla povera zona in cui sono costretti a vivere.
Chi nasce da una mamma istruita ha maggiori possibilità di sopravvivere e questo dimostra che l’informazione fornita tramite l’istruzione è uno dei maggiori appigli per continuare a vivere nei paesi del sud del mondo.
Oggi circa 218 milioni di bambini lavorano anziché studiare e quasi 165 milioni svolgono lavori pericolosi.
In occasione di questa giornata sono state attivate varie iniziative, come quella di Terre des Hommes , Io sono presente (www.iosonopresente.it), che ha visto già l’impegno di molti testimonial importanti dello sport, dello spettacolo, della cultura.
Un bambino che nasce in un paese in via di sviluppo ha 14 volte più probabilità di morire rispetto ad un piccolo che nasce in un paese industrializzato e l’impegno delle associazioni umanitarie è proprio quello di garantire i diritti universali del bambino, in primis quelli dell’istruzioni, della protezione dalla guerra e garantire la loro sicurezza e la loro crescita in un ambiente adatto alle sue esigenze che sicuramente non sono quelle di lavorare in ambiti pericolosi e che vanno oltre la loro prestanza fisica.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
-Giornata mondiale del sorriso
Ridere fa bene alla salute, lo sappiamo bene, lo proviamo sulla nostra pelle quando un film, uno spettacolo teatrale o un amico ci strappa anche solo un sorriso. In questi giorni si è festeggiato il ventesimo compleanno (italiano) delle comicoterapia.
Il termine scientifico vero è proprio è “gelotologia” e ci teniamo a sottolinearlo perché dietro al meccanismo del sorriso ci sono un’infinità di documenti e studi che ne attestano la valenza (qui ad esempio). Parliamo di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia. Cos’è?
E’ il principio medico-scientifico secondo il quale tutto è collegato (o quasi), che spiega come la psiche ed il sistema immunitario interagiscono, insieme ai neuroni e al sistema endocrino. Il tutto è stato “condito” con discipline antropologiche ed artistiche che hanno originato il metodo “Comicità è Salute”, dal quale sono partite numerose iniziative sul campo e tante osservazioni cliniche e sociologiche che hanno confermato ciò che si pensava solo: sane risate e splendidi sorrisi possono aiutare a guarire.
Gli artefici di questo impegno in Italia sono stati la psicoterapeuta Sonia Fioravanti e l’attore e autore Leonardo Spina. Era il 1990. Da allora, questa disciplina si è sviluppata nei campi più diversi: dalle scuole ai reparti pediatrici, passando per il sostegno ai terremotati abruzzesi, per arrivare nei centri anziani, nelle carceri, nei quartieri difficili, nelle situazioni di handicap e ovunque adulto o bambino avesse bisogno di un sorriso “professionale”.
I Clown Dottori (Clown socio-sanitari) italiani, sono diventati un punto di riferimento importante in tutto il mondo. La Provincia di Roma negli ultimi dieci anni si è attivata nella diffusione della gelotologia sul suo territorio e non solo.
Assieme alla Federazione Internazionale !Ridere Per Vivere! ed il suo Istituto di Ricerca, Documentazione e Formazione Homo Ridens, è maturata la convinzione di andare oltre, impiegando la figura del Clown Dottore o comunque la comicoterapia, in ambiti ancora più innovativi, come in psichiatria, nelle fattorie Sociali e negli hospice. Vedremo cosa accadrà nei prossimi 20 anni.
Federazione Ridere Per Vivere
Ridere fa bene alla salute, lo sappiamo bene, lo proviamo sulla nostra pelle quando un film, uno spettacolo teatrale o un amico ci strappa anche solo un sorriso. In questi giorni si è festeggiato il ventesimo compleanno (italiano) delle comicoterapia.
Il termine scientifico vero è proprio è “gelotologia” e ci teniamo a sottolinearlo perché dietro al meccanismo del sorriso ci sono un’infinità di documenti e studi che ne attestano la valenza (qui ad esempio). Parliamo di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia. Cos’è?
E’ il principio medico-scientifico secondo il quale tutto è collegato (o quasi), che spiega come la psiche ed il sistema immunitario interagiscono, insieme ai neuroni e al sistema endocrino. Il tutto è stato “condito” con discipline antropologiche ed artistiche che hanno originato il metodo “Comicità è Salute”, dal quale sono partite numerose iniziative sul campo e tante osservazioni cliniche e sociologiche che hanno confermato ciò che si pensava solo: sane risate e splendidi sorrisi possono aiutare a guarire.
Gli artefici di questo impegno in Italia sono stati la psicoterapeuta Sonia Fioravanti e l’attore e autore Leonardo Spina. Era il 1990. Da allora, questa disciplina si è sviluppata nei campi più diversi: dalle scuole ai reparti pediatrici, passando per il sostegno ai terremotati abruzzesi, per arrivare nei centri anziani, nelle carceri, nei quartieri difficili, nelle situazioni di handicap e ovunque adulto o bambino avesse bisogno di un sorriso “professionale”.
I Clown Dottori (Clown socio-sanitari) italiani, sono diventati un punto di riferimento importante in tutto il mondo. La Provincia di Roma negli ultimi dieci anni si è attivata nella diffusione della gelotologia sul suo territorio e non solo.
Assieme alla Federazione Internazionale !Ridere Per Vivere! ed il suo Istituto di Ricerca, Documentazione e Formazione Homo Ridens, è maturata la convinzione di andare oltre, impiegando la figura del Clown Dottore o comunque la comicoterapia, in ambiti ancora più innovativi, come in psichiatria, nelle fattorie Sociali e negli hospice. Vedremo cosa accadrà nei prossimi 20 anni.
Federazione Ridere Per Vivere
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Re: Una giornata per ognuno di noi
-1 DICEMBRE: Giornata mondiale contro l'AIDS
La Giornata mondiale contro l'AIDS, indetta ogni anno il 1º dicembre, è dedicata ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV. La ricorrenza è stata scelta in quanto il primo caso di AIDS è stato diagnosticato il 1º dicembre 1981. Da allora l'AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l'epidemia di AIDS ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005 (le stime si situano tra 2,9 e 3,3 milioni), oltre la metà delle quali (570.000) erano bambini.
L'idea di una Giornata mondiale contro l'AIDS ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell'AIDS del 1988 ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo.
Dal 1987 al 2004 la Giornata mondiale contro l'AIDS è stata organizzata dall'UNAIDS, ovvero dall'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della lotta all'AIDS, la quale, in collaborazione con altre organizzazioni coinvolte, ha scelto di volta in volta un "tema" per la Giornata. Dal 2005 l'UNAIDS ha demandato la responsabilità dell'organizzazione e gestione della Giornata Mondiale alla WAC (The World AIDS Campaign), un'organizzazione indipendente, che ha scelto come tema per l'anno - e fino al 2010 - Stop AIDS: Keep the Promise (ovvero "Fermare l'AIDS: manteniamo la promessa") tema che non è strettamente legato alla Giornata Mondiale ma che rispecchia l'impegno quotidiano della WAC.
La Giornata mondiale contro l'AIDS, indetta ogni anno il 1º dicembre, è dedicata ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV. La ricorrenza è stata scelta in quanto il primo caso di AIDS è stato diagnosticato il 1º dicembre 1981. Da allora l'AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l'epidemia di AIDS ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005 (le stime si situano tra 2,9 e 3,3 milioni), oltre la metà delle quali (570.000) erano bambini.
L'idea di una Giornata mondiale contro l'AIDS ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell'AIDS del 1988 ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo.
Dal 1987 al 2004 la Giornata mondiale contro l'AIDS è stata organizzata dall'UNAIDS, ovvero dall'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della lotta all'AIDS, la quale, in collaborazione con altre organizzazioni coinvolte, ha scelto di volta in volta un "tema" per la Giornata. Dal 2005 l'UNAIDS ha demandato la responsabilità dell'organizzazione e gestione della Giornata Mondiale alla WAC (The World AIDS Campaign), un'organizzazione indipendente, che ha scelto come tema per l'anno - e fino al 2010 - Stop AIDS: Keep the Promise (ovvero "Fermare l'AIDS: manteniamo la promessa") tema che non è strettamente legato alla Giornata Mondiale ma che rispecchia l'impegno quotidiano della WAC.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
Giornata mondiale della gioventù
IL CAMMINO DELLE GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTÙ
1984 Roma: Piazza S. Pietro, Domenica delle Palme (15 aprile 1984)
Grande raduno dei giovani in occasione dell’Anno Santo della Redenzione
Il Papa consegna la Croce ai giovani (22 aprile 1984)
1985 Roma: Piazza S. Pietro, Domenica delle Palme (31 marzo 1985)
Grande raduno dei giovani in occasione dell’Anno Internazionale della Gioventù
Il Papa dedica una Lettera Apostolica ai giovani e alle giovani del mondo (31 marzo 1985) e poi annuncia l’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù (20 dicembre 1985)
1986 I Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3,15)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (23 marzo 1986)
1987 II Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi” (1Gv 4,16)
Celebrazione (internazionale): Buenos Aires, Argentina (11-12 aprile 1987)
1988 III Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv 2,5)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (27 marzo 1988)
1989 IV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6)
Celebrazione (internazionale): Santiago de Compostela, Spagna (15-20 agosto 1989)
1990 V Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Io sono la vite voi i tralci” (Gv 15,5)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (8 aprile 1990)
1991 VI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Avete ricevuto uno spirito da figli” (Rm 8,15)
Celebrazione (internazionale): Czestochowa, Polonia (10-15 agosto 1991)
1992 VII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo” (Mc 16,15)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (12 aprile 1992)
1993 VIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10)
Celebrazione (internazionale): Denver, USA (10-15 agosto 1993)
1994-1995
Tema: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21)
IX Giornata Mondiale della Gioventù
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (27 marzo 1994)
X Giornata Mondiale della Gioventù
Celebrazione (internazionale): Manila, Filippine (10-15 gennaio 1995)
1996 XI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,68)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (31 marzo 1996)
1997 XII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Maestro, dove abiti? Venite e vedrete” (Gv 1,38-39)
Celebrazione (internazionale): Parigi, Francia (19-24 agosto 1997)
1998 XIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa” (Gv 14,26)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (5 aprile 1998)
1999 XIV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Il Padre vi ama” (Gv 16,27)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (28 marzo 1999)
2000 XV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14)
Celebrazione (internazionale): Roma (15-20 agosto 2000)
2001 XVI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (8 aprile 2001)
2002 XVII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13-14)
Celebrazione (internazionale): Toronto (23-28 luglio 2002)
2003 XVIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Ecco la tua Madre!" (Gv 19,27)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (13 aprile 2003)
2004 XIX Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Vogliamo vedere Gesù" (Gv 12,21)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (4 aprile 2004)
2005 XX Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Siamo venuti per adorarlo" (Mt 2,2)
Celebrazione (internazionale): Colonia (16-21 agosto 2005)
2006 XXI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (Sal 119, 105)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (9 aprile 2006)
2007 XXII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13, 34)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (8 aprile 2007)
2008 XXIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni" (At 1, 8)
Celebrazione internazionale - Sydney, 15-20 luglio 2008
2009 XXIV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente"
(1Tm 4,10)
[b]2010 XXV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?" (Mc 10,17)
2011 XXVI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede"
(cfr. Col 2,7)
Celebrazione internazionale - Madrid (Spagna), 16-21 agosto 2011
IL CAMMINO DELLE GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTÙ
1984 Roma: Piazza S. Pietro, Domenica delle Palme (15 aprile 1984)
Grande raduno dei giovani in occasione dell’Anno Santo della Redenzione
Il Papa consegna la Croce ai giovani (22 aprile 1984)
1985 Roma: Piazza S. Pietro, Domenica delle Palme (31 marzo 1985)
Grande raduno dei giovani in occasione dell’Anno Internazionale della Gioventù
Il Papa dedica una Lettera Apostolica ai giovani e alle giovani del mondo (31 marzo 1985) e poi annuncia l’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù (20 dicembre 1985)
1986 I Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3,15)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (23 marzo 1986)
1987 II Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi” (1Gv 4,16)
Celebrazione (internazionale): Buenos Aires, Argentina (11-12 aprile 1987)
1988 III Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv 2,5)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (27 marzo 1988)
1989 IV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6)
Celebrazione (internazionale): Santiago de Compostela, Spagna (15-20 agosto 1989)
1990 V Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Io sono la vite voi i tralci” (Gv 15,5)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (8 aprile 1990)
1991 VI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Avete ricevuto uno spirito da figli” (Rm 8,15)
Celebrazione (internazionale): Czestochowa, Polonia (10-15 agosto 1991)
1992 VII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo” (Mc 16,15)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (12 aprile 1992)
1993 VIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10)
Celebrazione (internazionale): Denver, USA (10-15 agosto 1993)
1994-1995
Tema: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21)
IX Giornata Mondiale della Gioventù
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (27 marzo 1994)
X Giornata Mondiale della Gioventù
Celebrazione (internazionale): Manila, Filippine (10-15 gennaio 1995)
1996 XI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,68)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (31 marzo 1996)
1997 XII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Maestro, dove abiti? Venite e vedrete” (Gv 1,38-39)
Celebrazione (internazionale): Parigi, Francia (19-24 agosto 1997)
1998 XIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa” (Gv 14,26)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (5 aprile 1998)
1999 XIV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Il Padre vi ama” (Gv 16,27)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (28 marzo 1999)
2000 XV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14)
Celebrazione (internazionale): Roma (15-20 agosto 2000)
2001 XVI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (8 aprile 2001)
2002 XVII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13-14)
Celebrazione (internazionale): Toronto (23-28 luglio 2002)
2003 XVIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Ecco la tua Madre!" (Gv 19,27)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (13 aprile 2003)
2004 XIX Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Vogliamo vedere Gesù" (Gv 12,21)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (4 aprile 2004)
2005 XX Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Siamo venuti per adorarlo" (Mt 2,2)
Celebrazione (internazionale): Colonia (16-21 agosto 2005)
2006 XXI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (Sal 119, 105)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (9 aprile 2006)
2007 XXII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13, 34)
Celebrazione (diocesana): Domenica delle Palme (8 aprile 2007)
2008 XXIII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni" (At 1, 8)
Celebrazione internazionale - Sydney, 15-20 luglio 2008
2009 XXIV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente"
(1Tm 4,10)
[b]2010 XXV Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?" (Mc 10,17)
2011 XXVI Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede"
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Celebrazione internazionale - Madrid (Spagna), 16-21 agosto 2011
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Re: Una giornata per ognuno di noi
-22 Aprile:Giornata Mondiale della Terra
Il Giorno della Terra, in inglese Earth Day, è il nome usato per indicare due diverse festività: una che si tiene annualmente ogni primavera nell’emisfero nord del pianeta, e un’altra in autunno nell’emisfero sud, dedicate entrambe all’ambiente e alla salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno nell’equinozio di primavera, ma è un’osservanza ufficializzarla il 22 aprile di ciascun anno. La festività è riconosciuta da ben 175 nazioni e viene celebrata da quasi mezzo miliardo di persone.[1] L'Earth Day fu celebrato a livello internazionale per la prima volta il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Nato come movimento universitario, nel tempo, l’Earth Day è divenuto un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.
Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.
Tutti, a prescindere dall’etnia, dal sesso, da quanto guadagnino o in che parte del mondo vivano, hanno il diritto morale a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. L’Earth Day, il giorno della Terra, da quarant’anni si basa saldamente su questo principio. Il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo a un appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro pianeta. Oggi, su questo principio quanto mai d’attualità ci si mobiliterà ancora, in 175 paesi del mondo.
L’Earth Day 2009 segnerà l’inizio di una grande campagna di sensibilizzazione denominata dagli organizzatori “Green Generation Campaign” i cui punti principali sono la ricerca di un futuro basato sulle energie rinnovabili, che ponga fine alla nostra comune dipendenza dai combustibili fossili, incluso il carbone. Un impegno personale a un consumo responsabile e sostenibile. La creazione di una “economia verde” che tolga la gente dalla povertà con la creazione di milioni di “posti di lavoro verdi” e trasformi anche il sistema educativo globale in un sistema educativo “verde”.
Il 22 aprile 2009, Giorno della Terra, è l’occasione per migliaia di eventi organizzati in scuole, comunità, villaggi e città in tutto il mondo. In Italia, per il terzo anno consecutivo, a promuovere la manifestazione sarà Nat Geo Music, il canale musicale di National Geographic.
A Roma, in serata, ci fu un grande concerto a Piazza del Popolo, con Ben Harper e altri artisti internazionali e italiani. Nelle sale cinematografiche anteprima del film Earth - La nostra Terra prodotto da DisneyNature, un inno alla Terra e alla sua bellezza.
Il 22 aprile 2010 Google ha dedicato il suo logo all’evento.
Il Giorno della Terra, in inglese Earth Day, è il nome usato per indicare due diverse festività: una che si tiene annualmente ogni primavera nell’emisfero nord del pianeta, e un’altra in autunno nell’emisfero sud, dedicate entrambe all’ambiente e alla salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno nell’equinozio di primavera, ma è un’osservanza ufficializzarla il 22 aprile di ciascun anno. La festività è riconosciuta da ben 175 nazioni e viene celebrata da quasi mezzo miliardo di persone.[1] L'Earth Day fu celebrato a livello internazionale per la prima volta il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Nato come movimento universitario, nel tempo, l’Earth Day è divenuto un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.
Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.
Tutti, a prescindere dall’etnia, dal sesso, da quanto guadagnino o in che parte del mondo vivano, hanno il diritto morale a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. L’Earth Day, il giorno della Terra, da quarant’anni si basa saldamente su questo principio. Il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo a un appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro pianeta. Oggi, su questo principio quanto mai d’attualità ci si mobiliterà ancora, in 175 paesi del mondo.
L’Earth Day 2009 segnerà l’inizio di una grande campagna di sensibilizzazione denominata dagli organizzatori “Green Generation Campaign” i cui punti principali sono la ricerca di un futuro basato sulle energie rinnovabili, che ponga fine alla nostra comune dipendenza dai combustibili fossili, incluso il carbone. Un impegno personale a un consumo responsabile e sostenibile. La creazione di una “economia verde” che tolga la gente dalla povertà con la creazione di milioni di “posti di lavoro verdi” e trasformi anche il sistema educativo globale in un sistema educativo “verde”.
Il 22 aprile 2009, Giorno della Terra, è l’occasione per migliaia di eventi organizzati in scuole, comunità, villaggi e città in tutto il mondo. In Italia, per il terzo anno consecutivo, a promuovere la manifestazione sarà Nat Geo Music, il canale musicale di National Geographic.
A Roma, in serata, ci fu un grande concerto a Piazza del Popolo, con Ben Harper e altri artisti internazionali e italiani. Nelle sale cinematografiche anteprima del film Earth - La nostra Terra prodotto da DisneyNature, un inno alla Terra e alla sua bellezza.
Il 22 aprile 2010 Google ha dedicato il suo logo all’evento.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
- 17 Maggio:Giornata mondiale contro l'omofobia
Nata su iniziativa di Louis-Georges Tin curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), si celebra il 17 maggio di quest'anno la II Giornata mondiale contro l'omofobia.
Sono più di 40 le nazioni che aderiscono con varie iniziative alla giornata contro l'omofobia, e lo scorso anno il supporto è arrivato anche dal Parlamento europeo con una Risoluzione sull'omofobia in Europa.
Anche quest'anno prosegue la campagna di sensibilizzazione delle istituzioni (Comuni, Province e Regioni) affinché approvino un ordine del giorno contro l'omofobia (più sotto in questa pagina è possibile scaricare la bozza indicativa).
Risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa
Il Parlamento europeo,
– visti gli obblighi internazionali ed europei in materia di diritti umani, quali quelli contenuti nelle convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti dell'uomo e nella Convenzione europea sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali,
– viste le disposizioni della legislazione dell'Unione europea sui diritti umani, in particolare la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea(1), nonché gli articoli 6 e 7 del trattato sull'Unione europea,
– visto l'articolo 13 del trattato che istituisce la Comunità europea, che assegna alla Comunità il potere di adottare misure finalizzate alla lotta alle discriminazioni basate, tra l'altro, sull'orientamento sessuale e di promuovere il principio dell'uguaglianza,
– viste la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica(2), e la direttiva 2000/78/CE, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro(3), che proibiscono le discriminazioni dirette o indirette basate sull'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o l'orientamento sessuale,
– visto il paragrafo 1 dell'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali, che vieta "qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle, l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali",
– visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che l'omofobia può essere definita come una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo,
B. considerando che l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza,
C. considerando i recenti eventi preoccupanti verificatisi in vari Stati membri, ampiamente segnalati dalla stampa e dalle ONG, che vanno dal divieto di tenere marce per l'orgoglio gay o per l'uguaglianza all'uso di un linguaggio incendiario, carico di odio o minaccioso da parte di esponenti politici di primo piano e capi religiosi, la mancata protezione e, addirittura, la dispersione di dimostrazioni pacifiche da parte della polizia, le manifestazioni violente di gruppi omofobi e l'introduzione di modifiche costituzionali espressamente mirate a impedire le unioni tra persone dello stesso sesso,
D. considerando, nel contempo, che in taluni casi si sono registrate reazioni positive, democratiche e tolleranti da parte della popolazione, della società civile e delle autorità locali e regionali che hanno manifestato contro l'omofobia, nonché da parte della magistratura che ha preso provvedimenti contro le discriminazioni più sensazionali e illegali,
E. considerando che in alcuni Stati membri i partner dello stesso sesso non godono di tutti i diritti e le protezioni riservati ai partner sposati di sesso opposto, subendo di conseguenza discriminazioni e svantaggi;
F. considerando, al tempo stesso, che in un numero crescente di paesi europei si stanno adottando iniziative intese a garantire pari opportunità, integrazione e rispetto e ad offrire protezione contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale, l'espressione di genere e l'identità di genere, nonché ad assicurare il riconoscimento delle famiglie omosessuali,
G. considerando che la Commissione ha dichiarato il suo impegno ad assicurare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nell'UE ed ha istituito un gruppo di Commissari responsabili in materia di diritti umani;
H. considerando che non tutti gli Stati membri hanno introdotto nei loro ordinamenti misure atte a tutelare le persone GLBT, come invece richiesto dalle direttive 2000/43/CE e 2000/78/CE, e che non tutti gli Stati membri stanno combattendo le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e promuovendo l'uguaglianza,
I. considerando che occorrono ulteriori azioni a livello dell'UE e degli Stati membri per eradicare l'omofobia e promuovere una cultura della libertà, della tolleranza e dell'uguaglianza tra i cittadini e negli ordinamenti giuridici,
1. condanna con forza ogni discriminazione fondata sull'orientamento sessuale;
2. chiede agli Stati membri di assicurare che le persone GLBT vengano protette da discorsi omofobici intrisi d'odio e da atti di violenza omofobici e di garantire che i partner dello stesso sesso godano del rispetto, della dignità e della protezione riconosciuti al resto della società;
3. invita con insistenza gli Stati membri e la Commissione a condannare con fermezza i discorsi omofobici carichi di odio o le istigazioni all'odio e alla violenza e a garantire l'effettivo rispetto della libertà di manifestazione, garantita da tutte le convenzioni in materia di diritti umani;
4. chiede alla Commissione di far sì che la discriminazione basata sull'orientamento sessuale sia vietata in tutti i settori, completando il pacchetto antidiscriminazione fondato sull'articolo 13 del trattato, mediante la proposta di nuove direttive o di un quadro generale che si estendano a tutti i motivi di discriminazione e a tutti i settori;
5. sollecita vivamente gli Stati membri e la Commissione a intensificare la lotta all'omofobia mediante un'azione pedagogica, ad esempio attraverso campagne contro l'omofobia condotte nelle scuole, le università e i mezzi d'informazione, e anche per via amministrativa, giudiziaria e legislativa;
6. reitera la sua posizione relativa alla proposta di decisione che istituisce l'Anno europeo delle pari opportunità per tutti, secondo la quale la Commissione deve garantire che tutte le forme di discriminazione di cui all'articolo 13 del trattato e all'articolo 2 della proposta siano considerate e trattate in maniera equilibrata, come indicato nella posizione del Parlamento sulla proposta(4), e ricorda alla Commissione la sua promessa di seguire da vicino questa materia e di riferire in merito al Parlamento;
7. esorta vivamente la Commissione a garantire che tutti gli Stati membri abbiano recepito e stiano correttamente applicando la direttiva 2000/78/CE e ad avviare procedimenti d'infrazione contro gli Stati membri inadempienti; chiede inoltre alla Commissione di assicurare che la relazione annuale sulla tutela dei diritti fondamentali nell'UE comprenda informazioni complete ed esaustive sull'incidenza di atti criminosi e violenze a carattere omofobico negli Stati membri;
8. insiste affinché la Commissione presenti una proposta di direttiva riguardante la protezione contro tutte le discriminazioni per i motivi menzionati nell'articolo 13 del trattato, con lo tesso campo di applicazione della direttiva 2000/43/CE;
9. esorta la Commissione a prendere in considerazione il ricorso alle sanzioni penali per i casi di violazione delle direttive basate sull'articolo 13 del trattato;
10. chiede agli Stati membri di adottare qualsiasi altra misura che ritengano opportuna nella lotta all'omofobia e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e di promuovere e adottare il principio dell'uguaglianza nelle loro società e nei loro ordinamenti giuridici;
11. sollecita gli Stati membri ad adottare disposizioni legislative volte a porre fine alle discriminazioni subite dalle coppie dello stesso sesso in materia di successione, proprietà, locazione, pensioni, fiscalità, sicurezza sociale ecc.;
12. plaude alle iniziative recentemente intraprese in numerosi Stati membri volte a migliorare la posizione delle persone GLBT e decide di organizzare il 17 maggio 2006 (Giornata internazionale contro l'omofobia) un seminario finalizzato allo scambio delle buone pratiche;
13. reitera la sua richiesta avanzata alla Commissione di presentare proposte che garantiscano la libertà di circolazione dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari nonché del partner registrato di qualunque sesso, come indicato nella raccomandazione del Parlamento del 14 ottobre 2004 sul futuro dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia(5);
14. chiede agli Stati membri interessati di riconoscere finalmente che gli omosessuali sono stati tra i bersagli e le vittime del regime nazista;
15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e ai governi degli Stati membri e dei paesi in via di adesione e candidati.
Nata su iniziativa di Louis-Georges Tin curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), si celebra il 17 maggio di quest'anno la II Giornata mondiale contro l'omofobia.
Sono più di 40 le nazioni che aderiscono con varie iniziative alla giornata contro l'omofobia, e lo scorso anno il supporto è arrivato anche dal Parlamento europeo con una Risoluzione sull'omofobia in Europa.
Anche quest'anno prosegue la campagna di sensibilizzazione delle istituzioni (Comuni, Province e Regioni) affinché approvino un ordine del giorno contro l'omofobia (più sotto in questa pagina è possibile scaricare la bozza indicativa).
Risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa
Il Parlamento europeo,
– visti gli obblighi internazionali ed europei in materia di diritti umani, quali quelli contenuti nelle convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti dell'uomo e nella Convenzione europea sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali,
– viste le disposizioni della legislazione dell'Unione europea sui diritti umani, in particolare la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea(1), nonché gli articoli 6 e 7 del trattato sull'Unione europea,
– visto l'articolo 13 del trattato che istituisce la Comunità europea, che assegna alla Comunità il potere di adottare misure finalizzate alla lotta alle discriminazioni basate, tra l'altro, sull'orientamento sessuale e di promuovere il principio dell'uguaglianza,
– viste la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica(2), e la direttiva 2000/78/CE, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro(3), che proibiscono le discriminazioni dirette o indirette basate sull'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o l'orientamento sessuale,
– visto il paragrafo 1 dell'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali, che vieta "qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle, l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali",
– visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che l'omofobia può essere definita come una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo,
B. considerando che l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza,
C. considerando i recenti eventi preoccupanti verificatisi in vari Stati membri, ampiamente segnalati dalla stampa e dalle ONG, che vanno dal divieto di tenere marce per l'orgoglio gay o per l'uguaglianza all'uso di un linguaggio incendiario, carico di odio o minaccioso da parte di esponenti politici di primo piano e capi religiosi, la mancata protezione e, addirittura, la dispersione di dimostrazioni pacifiche da parte della polizia, le manifestazioni violente di gruppi omofobi e l'introduzione di modifiche costituzionali espressamente mirate a impedire le unioni tra persone dello stesso sesso,
D. considerando, nel contempo, che in taluni casi si sono registrate reazioni positive, democratiche e tolleranti da parte della popolazione, della società civile e delle autorità locali e regionali che hanno manifestato contro l'omofobia, nonché da parte della magistratura che ha preso provvedimenti contro le discriminazioni più sensazionali e illegali,
E. considerando che in alcuni Stati membri i partner dello stesso sesso non godono di tutti i diritti e le protezioni riservati ai partner sposati di sesso opposto, subendo di conseguenza discriminazioni e svantaggi;
F. considerando, al tempo stesso, che in un numero crescente di paesi europei si stanno adottando iniziative intese a garantire pari opportunità, integrazione e rispetto e ad offrire protezione contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale, l'espressione di genere e l'identità di genere, nonché ad assicurare il riconoscimento delle famiglie omosessuali,
G. considerando che la Commissione ha dichiarato il suo impegno ad assicurare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nell'UE ed ha istituito un gruppo di Commissari responsabili in materia di diritti umani;
H. considerando che non tutti gli Stati membri hanno introdotto nei loro ordinamenti misure atte a tutelare le persone GLBT, come invece richiesto dalle direttive 2000/43/CE e 2000/78/CE, e che non tutti gli Stati membri stanno combattendo le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e promuovendo l'uguaglianza,
I. considerando che occorrono ulteriori azioni a livello dell'UE e degli Stati membri per eradicare l'omofobia e promuovere una cultura della libertà, della tolleranza e dell'uguaglianza tra i cittadini e negli ordinamenti giuridici,
1. condanna con forza ogni discriminazione fondata sull'orientamento sessuale;
2. chiede agli Stati membri di assicurare che le persone GLBT vengano protette da discorsi omofobici intrisi d'odio e da atti di violenza omofobici e di garantire che i partner dello stesso sesso godano del rispetto, della dignità e della protezione riconosciuti al resto della società;
3. invita con insistenza gli Stati membri e la Commissione a condannare con fermezza i discorsi omofobici carichi di odio o le istigazioni all'odio e alla violenza e a garantire l'effettivo rispetto della libertà di manifestazione, garantita da tutte le convenzioni in materia di diritti umani;
4. chiede alla Commissione di far sì che la discriminazione basata sull'orientamento sessuale sia vietata in tutti i settori, completando il pacchetto antidiscriminazione fondato sull'articolo 13 del trattato, mediante la proposta di nuove direttive o di un quadro generale che si estendano a tutti i motivi di discriminazione e a tutti i settori;
5. sollecita vivamente gli Stati membri e la Commissione a intensificare la lotta all'omofobia mediante un'azione pedagogica, ad esempio attraverso campagne contro l'omofobia condotte nelle scuole, le università e i mezzi d'informazione, e anche per via amministrativa, giudiziaria e legislativa;
6. reitera la sua posizione relativa alla proposta di decisione che istituisce l'Anno europeo delle pari opportunità per tutti, secondo la quale la Commissione deve garantire che tutte le forme di discriminazione di cui all'articolo 13 del trattato e all'articolo 2 della proposta siano considerate e trattate in maniera equilibrata, come indicato nella posizione del Parlamento sulla proposta(4), e ricorda alla Commissione la sua promessa di seguire da vicino questa materia e di riferire in merito al Parlamento;
7. esorta vivamente la Commissione a garantire che tutti gli Stati membri abbiano recepito e stiano correttamente applicando la direttiva 2000/78/CE e ad avviare procedimenti d'infrazione contro gli Stati membri inadempienti; chiede inoltre alla Commissione di assicurare che la relazione annuale sulla tutela dei diritti fondamentali nell'UE comprenda informazioni complete ed esaustive sull'incidenza di atti criminosi e violenze a carattere omofobico negli Stati membri;
8. insiste affinché la Commissione presenti una proposta di direttiva riguardante la protezione contro tutte le discriminazioni per i motivi menzionati nell'articolo 13 del trattato, con lo tesso campo di applicazione della direttiva 2000/43/CE;
9. esorta la Commissione a prendere in considerazione il ricorso alle sanzioni penali per i casi di violazione delle direttive basate sull'articolo 13 del trattato;
10. chiede agli Stati membri di adottare qualsiasi altra misura che ritengano opportuna nella lotta all'omofobia e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e di promuovere e adottare il principio dell'uguaglianza nelle loro società e nei loro ordinamenti giuridici;
11. sollecita gli Stati membri ad adottare disposizioni legislative volte a porre fine alle discriminazioni subite dalle coppie dello stesso sesso in materia di successione, proprietà, locazione, pensioni, fiscalità, sicurezza sociale ecc.;
12. plaude alle iniziative recentemente intraprese in numerosi Stati membri volte a migliorare la posizione delle persone GLBT e decide di organizzare il 17 maggio 2006 (Giornata internazionale contro l'omofobia) un seminario finalizzato allo scambio delle buone pratiche;
13. reitera la sua richiesta avanzata alla Commissione di presentare proposte che garantiscano la libertà di circolazione dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari nonché del partner registrato di qualunque sesso, come indicato nella raccomandazione del Parlamento del 14 ottobre 2004 sul futuro dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia(5);
14. chiede agli Stati membri interessati di riconoscere finalmente che gli omosessuali sono stati tra i bersagli e le vittime del regime nazista;
15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e ai governi degli Stati membri e dei paesi in via di adesione e candidati.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
-10 Giugno:Giornata Mondiale Del Rifugiato
L' Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), celebra oggi la "Giornata Mondiale del Rifugiato". Il tema della giornata è: "Un luogo sicuro per ricominciare", per ricordare che i rifugiati sono persone costrette ad abbandonare le proprie case a causa di guerre e persecuzioni, che hanno il diritto di ricostruirsi una vita in sicurezza e dignità. Per far sì che questo avvenga, hanno bisogno di un luogo dove possano essere accolti e che dia loro opportunità di ricostruire un percorso di vita al riparo dalle minacce e dalla violenza. Secondo le stime dell' Onu sono almeno 400 mila i rifugiati e sfollati che hanno trovato riparo al confine del Kirghizistan con l' Uzbekistan dopo il 10 giugno, data in cui nel paese sono esplose le violenze che hanno causato almeno 191 morti.
Per quel che concerne i rifugiati iraniani, che scappano per motivi politici, etnici , religiosi e di "opinione", per salvare la vita da condanne a morte da parte del regime dittatoriale di Ahmadinejad, che dopo le elezioni farsa dello scorso anno (e dopo trent'anni di dittatura komeninista), ha cominciato ad arrestare la gente che si oppone alla repressione feroce, così quelli che hanno potuto, sono scappati, in quel momento l' ambasciata italiana ha lasciato aperta la porta, permettendo alle persone di fuggire ad una morte certa. Ma una volta arrivati in Italia, non sapevano cosa fare e dove andare, alcuni hanno dormito all'aperto, i più fortunati ospitati da amici, ma la maggioranza sono andati verso i paesi scandinavi.
Purtroppo questa situazione di abbandono, riguarda tutti i rifugiati provenienti da tutti i paesi, ricordiamo l'inferno dei bambini fuggiti dagli scontri nel sud del Kirghizistan, che sono il 90% dei fuggiaschi, il resto sono donne e anziani, lo denuncia l'Unicef.
Nella Città di Torino, non è ancora stato risolto il problema della collocazione dei rifugiati politici della ex Clinica San Paolo, che vivevano in condizioni disumane all'interno dell'edificio fatiscente, e che sono state trasferite nell'ex caserma di via Asti dalla quale dovrebbero andarsene entro il 30 giugno, senza avere la possibilità di altro posto dove sistemarsi.
Le associazioni Adelaide Aglietta, il Gruppo Abele, Non solo Asilo e altre, si sono intensamente occupate in questi mesi di dare una collocazione decente a rifugiati politici somali, etiopi e sudanesi, ma il governo nonostante lo stato d'urgenza rimanda il problema alla regione. E' evidente un tacito accordo tra le Istituzioni per rendere sempre più complicata la vita al centinaio di rifugiati di via Asti, per far si che abbandonino il campo da soli. Questo è un atteggiamento grave e inaccettabile, dopo che da un anno le associazioni chiedono una possibilità per persone che stanno seguendo corsi formativi per il lavoro, e necessitano di una struttura dove alloggiare nell'attesa di inserimento lavorativo e quindi l'autonomia abitativa legata alla condizione economica.
Si tratta di una violazione dei diritti di chi è già in Italia come rifugiato politico, e quindi in possesso di carta di identità italiana. Lo sconcertante rimpallo di responsabilità tra istituzioni, rischia di far sì che Torino sia il caso migliore nel Paese, perchè in base a quanto ne sappiamo nelle altre città, i rifugiati politici potrebbero essere tranquillamente alloggiati sotto i ponti o sui marciapiedi, mentre secondo la Convenzione di Ginevra, il protocollo di New York e la Costituzione italiana, hanno il diritto d'asilo. In materia di immigrazione e cittadinanza, l'articolo 13, 2^ comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, dice che. "Ognuno ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio", è un diritto universale, conferito a tutti gli esseri umani, che evidentemente comporta il diritto di immigrare in paese diverso, e perciò il "dovere" della comunità internazionale di garantirne in qualche forma l'esercizio.
La situazione di via Asti, è ulteriormente preoccupante in virtù del governo leghista della Regione, visto e considerato che la Lega è un partito di chiara matrice razzista e xenofoba, è inevitabile chiedersi cosa faranno per risolvere la situazione, che vede il problema racchiuso in una radicale asimmetria tra "noi e loro", concepita dalle attuali politiche dell'Occidente, orgoglioso di celebrare i propri trionfi e la propria superiorità (sic) rispetto al resto del mondo. La materializzazione di questa asimmetria attraverso legislazioni contro l'immigrazione, la possiamo riconoscere nel nostro "bisogno di sicurezza", nella nostra incontaminabile "identità culturale", anche a costo di far finta di nulla di fronte alla morte di milioni di esseri umani, che avvertiamo come "diversi", e che in quanto tali, nemici, o comunque inferiori.
Il razzismo, disse Michel Focault, consiste precisamente "nell'introdurre una separazione, quella tra ciò che deve vivere e ciò che deve morire
L' Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), celebra oggi la "Giornata Mondiale del Rifugiato". Il tema della giornata è: "Un luogo sicuro per ricominciare", per ricordare che i rifugiati sono persone costrette ad abbandonare le proprie case a causa di guerre e persecuzioni, che hanno il diritto di ricostruirsi una vita in sicurezza e dignità. Per far sì che questo avvenga, hanno bisogno di un luogo dove possano essere accolti e che dia loro opportunità di ricostruire un percorso di vita al riparo dalle minacce e dalla violenza. Secondo le stime dell' Onu sono almeno 400 mila i rifugiati e sfollati che hanno trovato riparo al confine del Kirghizistan con l' Uzbekistan dopo il 10 giugno, data in cui nel paese sono esplose le violenze che hanno causato almeno 191 morti.
Per quel che concerne i rifugiati iraniani, che scappano per motivi politici, etnici , religiosi e di "opinione", per salvare la vita da condanne a morte da parte del regime dittatoriale di Ahmadinejad, che dopo le elezioni farsa dello scorso anno (e dopo trent'anni di dittatura komeninista), ha cominciato ad arrestare la gente che si oppone alla repressione feroce, così quelli che hanno potuto, sono scappati, in quel momento l' ambasciata italiana ha lasciato aperta la porta, permettendo alle persone di fuggire ad una morte certa. Ma una volta arrivati in Italia, non sapevano cosa fare e dove andare, alcuni hanno dormito all'aperto, i più fortunati ospitati da amici, ma la maggioranza sono andati verso i paesi scandinavi.
Purtroppo questa situazione di abbandono, riguarda tutti i rifugiati provenienti da tutti i paesi, ricordiamo l'inferno dei bambini fuggiti dagli scontri nel sud del Kirghizistan, che sono il 90% dei fuggiaschi, il resto sono donne e anziani, lo denuncia l'Unicef.
Nella Città di Torino, non è ancora stato risolto il problema della collocazione dei rifugiati politici della ex Clinica San Paolo, che vivevano in condizioni disumane all'interno dell'edificio fatiscente, e che sono state trasferite nell'ex caserma di via Asti dalla quale dovrebbero andarsene entro il 30 giugno, senza avere la possibilità di altro posto dove sistemarsi.
Le associazioni Adelaide Aglietta, il Gruppo Abele, Non solo Asilo e altre, si sono intensamente occupate in questi mesi di dare una collocazione decente a rifugiati politici somali, etiopi e sudanesi, ma il governo nonostante lo stato d'urgenza rimanda il problema alla regione. E' evidente un tacito accordo tra le Istituzioni per rendere sempre più complicata la vita al centinaio di rifugiati di via Asti, per far si che abbandonino il campo da soli. Questo è un atteggiamento grave e inaccettabile, dopo che da un anno le associazioni chiedono una possibilità per persone che stanno seguendo corsi formativi per il lavoro, e necessitano di una struttura dove alloggiare nell'attesa di inserimento lavorativo e quindi l'autonomia abitativa legata alla condizione economica.
Si tratta di una violazione dei diritti di chi è già in Italia come rifugiato politico, e quindi in possesso di carta di identità italiana. Lo sconcertante rimpallo di responsabilità tra istituzioni, rischia di far sì che Torino sia il caso migliore nel Paese, perchè in base a quanto ne sappiamo nelle altre città, i rifugiati politici potrebbero essere tranquillamente alloggiati sotto i ponti o sui marciapiedi, mentre secondo la Convenzione di Ginevra, il protocollo di New York e la Costituzione italiana, hanno il diritto d'asilo. In materia di immigrazione e cittadinanza, l'articolo 13, 2^ comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, dice che. "Ognuno ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio", è un diritto universale, conferito a tutti gli esseri umani, che evidentemente comporta il diritto di immigrare in paese diverso, e perciò il "dovere" della comunità internazionale di garantirne in qualche forma l'esercizio.
La situazione di via Asti, è ulteriormente preoccupante in virtù del governo leghista della Regione, visto e considerato che la Lega è un partito di chiara matrice razzista e xenofoba, è inevitabile chiedersi cosa faranno per risolvere la situazione, che vede il problema racchiuso in una radicale asimmetria tra "noi e loro", concepita dalle attuali politiche dell'Occidente, orgoglioso di celebrare i propri trionfi e la propria superiorità (sic) rispetto al resto del mondo. La materializzazione di questa asimmetria attraverso legislazioni contro l'immigrazione, la possiamo riconoscere nel nostro "bisogno di sicurezza", nella nostra incontaminabile "identità culturale", anche a costo di far finta di nulla di fronte alla morte di milioni di esseri umani, che avvertiamo come "diversi", e che in quanto tali, nemici, o comunque inferiori.
Il razzismo, disse Michel Focault, consiste precisamente "nell'introdurre una separazione, quella tra ciò che deve vivere e ciò che deve morire
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Re: Una giornata per ognuno di noi
19 AGOSTO:Giornata mondiale umanitaria
Il 19 agosto si celebra la Giornata Mondiale Umanitaria, in omaggio alle migliaia di operatori umanitari che dedicano le loro vite ad aiutare chi ha bisogno, chi è in difficoltà, chi non ha di che sfamarsi o chi deve abbandonare il proprio paese per motivi indipendenti dalla propria volontà. Ma la giornata non vuole essere una celebrazione, quanto piuttosto un momento dedicato alla consapevolezza di cosa si può fare per rendere il mondo un posto migliore.
Disastri naturali e conflitti causano immense sofferenze a milioni di persone. Una persona su sei è cronicamente affamata. Ci sono attualmente 27 milioni di sfollati nel mondo e 10 milioni di rifugiati. Gli operatori umanitari lavorano per tutti loro, per ridare dignità alle vite, fornire cibo, riparo, soccorso, sostegno e la speranza di un futuro migliore. Non sempre hanno vita facile, e spesso devono affrontare sfide e situazioni difficili, in cui si rischia la vita.
La data del 19 agosto è infatti l’anniversario del terribile giorno di 7 anni fa, quando la sede UN a Badgad fu attaccata. Ventidue persone morirono, tra cui l’allora Rappresentante Speciale del Segretario Generale per l’Iraq, Sergio Vieira de Mello.
Lo scorso anno, 102 operatori umanitari sono rimasti uccisi mentre portavano assistenza ai più vulnerabili. Lo slogan della giornata “Io sono un operatore umanitario” e la campagna globale vogliono sottolineare come gli operatori umanitari provengono da tutti i paesi, appartengono a tutte le razze e a tutte le religioni. Sono logistici, autisti, funzionari, medici, insegnanti, consiglieri. E, soprattutto, sono guidati nel loro lavoro da quattro principi fondamentali: l’umanità, la neutralità, l’imparzialità e l’indipendenza.
La Giornata mondiale umanitaria ha le sue origini in Iraq, ma quest’anno il suo scopo é di rendere questa giornata realmente indicativa di una comunità umanitaria globale, a cui tutti apparteniamo. Il video è stato girato in 43 paesi nel corso di nove settimane, con musiche originali di Krister Linder e animazione in 2D di Anu Nagaraj.
Il 19 agosto si celebra la Giornata Mondiale Umanitaria, in omaggio alle migliaia di operatori umanitari che dedicano le loro vite ad aiutare chi ha bisogno, chi è in difficoltà, chi non ha di che sfamarsi o chi deve abbandonare il proprio paese per motivi indipendenti dalla propria volontà. Ma la giornata non vuole essere una celebrazione, quanto piuttosto un momento dedicato alla consapevolezza di cosa si può fare per rendere il mondo un posto migliore.
Disastri naturali e conflitti causano immense sofferenze a milioni di persone. Una persona su sei è cronicamente affamata. Ci sono attualmente 27 milioni di sfollati nel mondo e 10 milioni di rifugiati. Gli operatori umanitari lavorano per tutti loro, per ridare dignità alle vite, fornire cibo, riparo, soccorso, sostegno e la speranza di un futuro migliore. Non sempre hanno vita facile, e spesso devono affrontare sfide e situazioni difficili, in cui si rischia la vita.
La data del 19 agosto è infatti l’anniversario del terribile giorno di 7 anni fa, quando la sede UN a Badgad fu attaccata. Ventidue persone morirono, tra cui l’allora Rappresentante Speciale del Segretario Generale per l’Iraq, Sergio Vieira de Mello.
Lo scorso anno, 102 operatori umanitari sono rimasti uccisi mentre portavano assistenza ai più vulnerabili. Lo slogan della giornata “Io sono un operatore umanitario” e la campagna globale vogliono sottolineare come gli operatori umanitari provengono da tutti i paesi, appartengono a tutte le razze e a tutte le religioni. Sono logistici, autisti, funzionari, medici, insegnanti, consiglieri. E, soprattutto, sono guidati nel loro lavoro da quattro principi fondamentali: l’umanità, la neutralità, l’imparzialità e l’indipendenza.
La Giornata mondiale umanitaria ha le sue origini in Iraq, ma quest’anno il suo scopo é di rendere questa giornata realmente indicativa di una comunità umanitaria globale, a cui tutti apparteniamo. Il video è stato girato in 43 paesi nel corso di nove settimane, con musiche originali di Krister Linder e animazione in 2D di Anu Nagaraj.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
Giornata Mondiale del Gioco
Un evento internazionale dedicato al divertimento e alla (ri)scoperta del bambino che c'è in ognuno di noi
Istituita per la prima volta nel 2003 dall’Associazione Internazionale delle Ludoteche (ITLA) con l’adesione del Centro Internazionale Ludoteche (CIL), dell’Associazione Italiana dei Ludobus e delle Ludoteche (ALI Per Giocare) e dell’Associazione Nazionale delle Città in gioco (GioNa), il 27 giugno si celebra ovunque la Giornata Mondiale del Gioco, manifestazione che mira a riportare nella nostra vita quotidiana il gusto di passare un po' di tempo all'insegna dell'allegria e della voglia di stare insieme senza retorica e proclami politici.
Un evento internazionale dedicato al divertimento e alla (ri)scoperta del bambino che c'è in ognuno di noi
Istituita per la prima volta nel 2003 dall’Associazione Internazionale delle Ludoteche (ITLA) con l’adesione del Centro Internazionale Ludoteche (CIL), dell’Associazione Italiana dei Ludobus e delle Ludoteche (ALI Per Giocare) e dell’Associazione Nazionale delle Città in gioco (GioNa), il 27 giugno si celebra ovunque la Giornata Mondiale del Gioco, manifestazione che mira a riportare nella nostra vita quotidiana il gusto di passare un po' di tempo all'insegna dell'allegria e della voglia di stare insieme senza retorica e proclami politici.
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Re: Una giornata per ognuno di noi
La Giornata Mondiale della Pace è una ricorrenza, celebrata dalla Chiesa cattolica, che cade il 1º gennaio di ogni anno. Scopo della Giornata è dedicare il giorno di Capodanno alla riflessione ed alla preghiera per la pace.
La ricorrenza è stata istituita da papa Paolo VI con un messaggio datato 8 dicembre 1967[1] ed è stata celebrata per la prima volta il 1 gennaio 1968.
Il Papa Paolo VI ha celebrato le seguenti giornate mondiali per la pace:
* 1968 - I giornata mondiale della pace
« Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo - che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire. »
(Paolo VI)
* 1969 - II giornata mondiale della pace
* 1970 - III giornata mondiale della pace
* 1971 - IV giornata mondiale della pace - Uomini del 1971!
* 1972 - V giornata mondiale della pace -
* 1973 - VI giornata mondiale della pace -
* 1974 - VII giornata mondiale della pace - La pace dipende anche da te
* 1975 - VIII giornata mondiale della pace - La riconciliazione via alla pace
* 1976 - IX giornata mondiale della pace - Le vere armi della pace
* 1977 - X giornata mondiale della pace -
* 1978 - XI giornata mondiale della pace - No alla violenza, sì alla pace
Giovanni Paolo II
Il Papa Giovanni Paolo II ha celebrato le seguenti giornate mondiali per la pace:
* 1979 - XII giornata mondiale della pace - Per giungere alla pace educare alla pace
* 1980 - XIII giornata mondiale della pace - La verità, forza della pace
* 1981 - XIV giornata mondiale della pace - Per servire la pace rispetta la libertà
* 1982 - XV giornata mondiale della pace - La pace dono di Dio affidato agli uomini
* 1983 - XVI giornata mondiale della pace - Il dialogo per la pace una sfida per il nostro tempo
* 1984 - XVII giornata mondiale della pace - La pace nasce da un cuore nuovo
* 1085 - XVIII giornata mondiale della pace -
* 1986 - XIX giornata mondiale della pace - La pace è un valore che non ha frontiere
* 1987 - XX giornata mondiale della pace - Sviluppo e solidarietà: due chiavi per la pace
* 1988 - XXI giornata mondiale della pace -
* 1989 - XXII giornata mondiale della pace - Per costruire la pace rispettare le minoranze
* 1990 - XXIII giornata mondiale della pace - Pace con Dio creatore, pace con tutto il creato
* 1991 - XXIV giornata mondiale della pace - Se vuoi la pace rispetta la coscienza di ogni uomo
* 1992 - XXV giornata mondiale della pace -
* 1993 - XXVI giornata mondiale della pace - Se cerchi la pace, va' incontro ai poveri
* 1994 - XXVII giornata mondiale della pace - Dalla famiglia nasce la pace della famiglia umana
* 1995 - XXVIII giornata mondiale della pace - La donna educatrice di pace
* 1996 - XXIX giornata mondiale della pace - Diamo ai bambini un futuro di pace
* 1997 - XXX giornata mondiale della pace - Offri il perdono, ricevi la pace
* 1998 - XXXI giornata mondiale della pace - Dalla giustizia di ciascuno nasce la giustizia per tutti
* 1999 - XXXII giornata mondiale della pace - Nel rispetto dei diritti umani il segreto della pace vera
* 2000 - XXXIII giornata mondiale della pace - Pce in terra agli uomini che Dio ama
* 2001 - XXXIV giornata mondiale della pace - Dialogo tra le culture per una civiltà dell'amore e della pace
* 2002 - XXXV giornata mondiale della pace - Non c'è pace senza giustizia, non c'è pace senza perdono
* 2003 - XXXVI giornata mondiale della pace - Pacem in terris: un impegno permanente
* 2004 - XXXVII giornata mondiale della pace - Un impegno sempre attuale: educare alla pace
* 2005 - XXXVIII giornata mondiale della pace - Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male
Benedetto XVI
Il Papa Benedetto XVI ha celebrato le seguenti giornate mondiali per la pace:
* 2006 - XXXIX giornata mondiale della pace - Nella verità, la pace
« Quando l'uomo si lascia illuminare dallo splendore della verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace. La pace non può essere ridotta a semplice assenza di conflitti, ma va compresa come "il frutto dell'ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore". Chi impedisce la realizzazione della pace è, allora, la menzogna. Fin dalle origini del tempo (Genesi) alla menzogna è legato il dramma del peccato e le sue conseguenze perverse, he causano effetti devastanti sulla vita delle persone e delle nazioni. Basta pensare alle aberranti menzogne che nel secolo passato hanno condotto allo sterminio di intere famiglie e comunità. La pace è anelito insopprimibile presente nel cuore di ogni persona, al di là delle specifiche identità culturali. Tutti gli uomini appartengono alla stessa famiglia, dunque l'esaltazione delle proprie differenze contrasta con questa verità fondamentale. Occorre ricuperare la consapevolezza di essere accomunati da uno stesso destino, in ultima istanza trascendente, per poter valorizzare al meglio le proprie differenze storiche e culturali, senza contrapporsi, ma coordinandosi, con gli appartenenti alle altre culture. La verità della pace chiama tutti a coltivare relazioni feconde e sincere, stimola a ricercare ed a percorrere le strade del perdono e della riconciliazione, ad essere trasparenti nelle trattative e fedeli alla parola data. Gesù si è definito la Verità in persona e ha dichiarato totale avversione a "chiunque ama e pratica la menzogna" (Apocalisse). È Lui a svelare la piena verità all'uomo e alla storia, perché solo Lui è totalmente fedele e sincero. Gesù è la verità che conduce alla pace. »
(Benedetto XVI)
* 2007 - XL giornata mondiale della pace - La persona umana, cuore della pace
* 2008 - XLI giornata mondiale della pace - Famiglia umana, comunità di pace
* 2009 - XLII giornata mondiale della pace - Combattere la povertà, costruire la pace
* 2010 - XLIII giornata mondiale della pace - Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato
« La ricerca della pace da parte di tutti gli uomini di buona volontà sarà senz’altro facilitata dal comune riconoscimento del rapporto inscindibile che esiste tra Dio, gli esseri umani e l’intero creato. »
La ricorrenza è stata istituita da papa Paolo VI con un messaggio datato 8 dicembre 1967[1] ed è stata celebrata per la prima volta il 1 gennaio 1968.
Il Papa Paolo VI ha celebrato le seguenti giornate mondiali per la pace:
* 1968 - I giornata mondiale della pace
« Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo - che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire. »
(Paolo VI)
* 1969 - II giornata mondiale della pace
* 1970 - III giornata mondiale della pace
* 1971 - IV giornata mondiale della pace - Uomini del 1971!
* 1972 - V giornata mondiale della pace -
* 1973 - VI giornata mondiale della pace -
* 1974 - VII giornata mondiale della pace - La pace dipende anche da te
* 1975 - VIII giornata mondiale della pace - La riconciliazione via alla pace
* 1976 - IX giornata mondiale della pace - Le vere armi della pace
* 1977 - X giornata mondiale della pace -
* 1978 - XI giornata mondiale della pace - No alla violenza, sì alla pace
Giovanni Paolo II
Il Papa Giovanni Paolo II ha celebrato le seguenti giornate mondiali per la pace:
* 1979 - XII giornata mondiale della pace - Per giungere alla pace educare alla pace
* 1980 - XIII giornata mondiale della pace - La verità, forza della pace
* 1981 - XIV giornata mondiale della pace - Per servire la pace rispetta la libertà
* 1982 - XV giornata mondiale della pace - La pace dono di Dio affidato agli uomini
* 1983 - XVI giornata mondiale della pace - Il dialogo per la pace una sfida per il nostro tempo
* 1984 - XVII giornata mondiale della pace - La pace nasce da un cuore nuovo
* 1085 - XVIII giornata mondiale della pace -
* 1986 - XIX giornata mondiale della pace - La pace è un valore che non ha frontiere
* 1987 - XX giornata mondiale della pace - Sviluppo e solidarietà: due chiavi per la pace
* 1988 - XXI giornata mondiale della pace -
* 1989 - XXII giornata mondiale della pace - Per costruire la pace rispettare le minoranze
* 1990 - XXIII giornata mondiale della pace - Pace con Dio creatore, pace con tutto il creato
* 1991 - XXIV giornata mondiale della pace - Se vuoi la pace rispetta la coscienza di ogni uomo
* 1992 - XXV giornata mondiale della pace -
* 1993 - XXVI giornata mondiale della pace - Se cerchi la pace, va' incontro ai poveri
* 1994 - XXVII giornata mondiale della pace - Dalla famiglia nasce la pace della famiglia umana
* 1995 - XXVIII giornata mondiale della pace - La donna educatrice di pace
* 1996 - XXIX giornata mondiale della pace - Diamo ai bambini un futuro di pace
* 1997 - XXX giornata mondiale della pace - Offri il perdono, ricevi la pace
* 1998 - XXXI giornata mondiale della pace - Dalla giustizia di ciascuno nasce la giustizia per tutti
* 1999 - XXXII giornata mondiale della pace - Nel rispetto dei diritti umani il segreto della pace vera
* 2000 - XXXIII giornata mondiale della pace - Pce in terra agli uomini che Dio ama
* 2001 - XXXIV giornata mondiale della pace - Dialogo tra le culture per una civiltà dell'amore e della pace
* 2002 - XXXV giornata mondiale della pace - Non c'è pace senza giustizia, non c'è pace senza perdono
* 2003 - XXXVI giornata mondiale della pace - Pacem in terris: un impegno permanente
* 2004 - XXXVII giornata mondiale della pace - Un impegno sempre attuale: educare alla pace
* 2005 - XXXVIII giornata mondiale della pace - Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male
Benedetto XVI
Il Papa Benedetto XVI ha celebrato le seguenti giornate mondiali per la pace:
* 2006 - XXXIX giornata mondiale della pace - Nella verità, la pace
« Quando l'uomo si lascia illuminare dallo splendore della verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace. La pace non può essere ridotta a semplice assenza di conflitti, ma va compresa come "il frutto dell'ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore". Chi impedisce la realizzazione della pace è, allora, la menzogna. Fin dalle origini del tempo (Genesi) alla menzogna è legato il dramma del peccato e le sue conseguenze perverse, he causano effetti devastanti sulla vita delle persone e delle nazioni. Basta pensare alle aberranti menzogne che nel secolo passato hanno condotto allo sterminio di intere famiglie e comunità. La pace è anelito insopprimibile presente nel cuore di ogni persona, al di là delle specifiche identità culturali. Tutti gli uomini appartengono alla stessa famiglia, dunque l'esaltazione delle proprie differenze contrasta con questa verità fondamentale. Occorre ricuperare la consapevolezza di essere accomunati da uno stesso destino, in ultima istanza trascendente, per poter valorizzare al meglio le proprie differenze storiche e culturali, senza contrapporsi, ma coordinandosi, con gli appartenenti alle altre culture. La verità della pace chiama tutti a coltivare relazioni feconde e sincere, stimola a ricercare ed a percorrere le strade del perdono e della riconciliazione, ad essere trasparenti nelle trattative e fedeli alla parola data. Gesù si è definito la Verità in persona e ha dichiarato totale avversione a "chiunque ama e pratica la menzogna" (Apocalisse). È Lui a svelare la piena verità all'uomo e alla storia, perché solo Lui è totalmente fedele e sincero. Gesù è la verità che conduce alla pace. »
(Benedetto XVI)
* 2007 - XL giornata mondiale della pace - La persona umana, cuore della pace
* 2008 - XLI giornata mondiale della pace - Famiglia umana, comunità di pace
* 2009 - XLII giornata mondiale della pace - Combattere la povertà, costruire la pace
* 2010 - XLIII giornata mondiale della pace - Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato
« La ricerca della pace da parte di tutti gli uomini di buona volontà sarà senz’altro facilitata dal comune riconoscimento del rapporto inscindibile che esiste tra Dio, gli esseri umani e l’intero creato. »
szwaby82- Messaggi : 4159
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