Michael Jackson Who Is It
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MJ intervistato da Timothy White

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Messaggio Da szwaby82 Mar Ott 18, 2011 1:21 pm

MJ intervistato da Timothy White



The Jacksons hanno appena finito il loro album "Goin' Places", Michael ha appena completato il progetto del film The Wiz con Diana Ross, Elvis Presley è morto solo una settimana prima...



White: Sei contento del nuovo album dei Jacksons, "Goin' Places"?

MJ: [annuisce cauto] Uhm mmm

W: Il vostro ultimo album è il primo dal titolo The Jacksons, vero? Lo passano molto in discoteca.

MJ: Sì. Sta andando molto bene. Hanno pubblicato un singolo (Show You The Way To Go) da quell'album a Londra e sta andando molto bene. E' andato al numero uno, è stato al numero uno per due settimane di fila. E ora hanno pubblicato "Dreamer" da quell'album. E' una delle mie preferite dell'album, è una ballata.

W: "Goin' Places" dovrebbe essere il singolo del nuovo album?

MJ: Per ora hanno scelto quello.

W: Chi l'ha scelto? Voi?

MJ: Kenny Gamble, il produttore, e il presidente della Columbia (Walter Yetnikoff).

W: Avete qualche influenza?

MJ: Parliamo con quei tipi e tutto, sai, lo diciamo a loro. Perché loro sanno che noi sappiamo cosa va bene, e sappiamo cosa vogliono sentire i ragazzi. Noi balliamo e siamo sempre là fuori mentre loro sono negli uffici [fa un sorriso furbetto]. Quindi sanno che è meglio che ascoltino quello che diciamo.

W: Ti piacciono i singoli dance di oggi?

MJ: Sì, sia le ballate che i singoli dance. Mi piace vedere i ragazzi divertirsi con la musica. Qualche volta sbircio in queste piste di pattinaggio quando mettono loro su la musica. E puoi dire subito quando mettono su robaccia perché ai ragazzi non va giù. Mentre quando arriva qualcosa di forte - ow! - loro impazziscono! Cosa importante, perché la gente ama ballare e divertirsi.

W: Parlando di ballate mi viene in mente "Ben". Anche se è stata numero uno nel 1972 molta gente non sa che la canzone parla di un ratto. Non hanno visto il film perciò vedono la canzone come una ballata sull'amicizia.

MJ: Uhm hmm, mi piace in tutti e due i modi.

W: Cosa vuoi dire?

MJ: Mi piace principalmente come disco. Io amo i topi. E lo amo anche come amico, come se stessi parlando con un ragazzo che è mio amico [sorride arrossendo], ma nient'altro che un amico! Alcune persone la vedono come amicizia. Funziona in tutti e due i modi.

W: Sei bravo con i topi?

MJ: Li amo. Li allevavo.

W: I topolini bianchi? Li allevavi a casa?

MJ: Sì, nelle gabbiette.

W: Ora hai smesso?

MJ: [annuisce] Sai, i topi hanno delle caratteristiche strane [molto imbarazzato]. Iniziano a mangiarsi l'uno con l'altro, lo fanno davvero. Era disgustoso per me e mi dicevo scordatelo. Una notte sono entrato e ho guardato nella gabbia e i topi si erano mangiati l'uno con l'altro. Il padre stava mangiando i figli. Mi fece star male guardarli e lasciai la gabbia fuori. Non mi ero reso conto di quanto fosse freddo fuori e i topi, ancora vivi, sono morti assiderati [ride]. Non mi dà fastidio parlarne se non lo da a te. Ti dà fastidio? E a Beverly Hills ci sono un sacco di serpenti. Sono quasi stato morso da un serpente a sonagli per colpa dei topi. Vedi, quando vivi su in collina questo è ciò che succede.

W: I topi attirano i serpenti?

MJ: Uhm hmm! Enormemente!

W: Ed è stato talmente freddo una notte a Beverly Hills da far morire assiderati i topi?

MJ: Yeah, oh sì! Vedi, siamo in alto (si riferisce all'altitudine, ndt). C'era una strana foschia, un tipo di freddo piovoso, e i serpenti cominciarono ad uscire dal terreno in cerca dei topi. Penso di essere stato sorpreso nel mezzo di questa cosa. E' stato orribile! [ride]

W: Quanti topi avevi?

MJ: Oh, ne avevo un po'. Molti, mia madre li odiava. Ho avuto fino a più di trenta topi.

W: Si riproducono velocemente?

MJ: [fa delle smorfie] In modo stranamente veloce! Ti svegli una mattina e vedi tutte queste piccole cose che brulicano in giro. Comunque è divertente.

W: Nessuno ti aveva informato dell'abitudine dei topi di mangiarsi a vicenda?

MJ: No. Li ho solo visti quando mangiavano i piccoli. Ho dovuto separare il padre dai figli. Non avevo mai visto questa roba. Non ne avevo idea, nessuna idea. Non credo che qualcuno ne conosca la ragione, non esiste. Se qualcuno l'avesse detta, non è una ragione abbastanza valida.

W: Bene, torniamo al film. Come sei stato interpellato per fare lo Spaventapasseri in "The Wiz"?

MJ: Un giorno ero seduto a casa e il telefono ha squillato.

W: A casa a Beverly Hills?

MJ: No, non viviamo più a Beverly Hills, ci siamo trasferiti. Vedi, abbiamo costruito uno studio. E dove stavamo avevamo un sacco di stanze, ma non bastavano. Abbiamo sempre voluto mettere su uno studio perché provavamo nel garage a Beverly Hills e i vicini si lamentavano. Perciò ci siamo trasferiti ad Encino, nella San Fernando Valley, e abbiamo un sacco di stanze ora e ci siamo fatti uno studio in casa e registriamo e facciamo un sacco di altre cose in quella casa. Per questo è così grande. Comunque, tornando a noi: ero seduto e il telefono ha squillato, era il nostro ufficio e hanno detto: "Ehi Michael, ti piacerebbe fare 'The Wiz'?". Io ho detto "Beh, da dove viene questa notizia?" E lui ha detto "Da New York, hanno chiamato Rob Cohen e Sidney Lumet". Ho detto "Yeah! Mi piacerebbe farlo!". L'unica ragione per cui ho detto sì è perché sapevo un sacco di cose sulla produzione e la preparazione. E sapevo che c'erano alcuni dei migliori del settore cinematografico che stavano lavorando su questa cosa. Sidney Lumet è il regista più forte oggi.

W: Diana era già nel progetto in quel momento?

MJ: [ridendo] Oh sì. Avevo chiamato Diana a Las Vegas e mi aveva detto che sarebbe andata a New York per girarlo, e io le ho detto "Bene, ti auguro il meglio!". E poco dopo ho saputo che ero nel film.

W: Che tipo di preparazione hai fatto per interpretare lo spaventapasseri? Presumo tu abbia visto il vecchio film "Il Mago di Oz".

MJ: Oh sì, ce l'ho in videocassetta. Lo guardo qualche volta e abbasso l'audio per guardare i movimenti. Quando vedi quello vecchio ti rendi conto - dovevo dire questa cosa - ti rendi conto che loro non portano alla luce quello che dovrebbero. Questo è ciò che fa "The Wiz", far emergere ciò che Frank Baum, l'autore, stava davvero cercando di dire, in questo film. Si può notare che un sacco di cose vengono tirate fuori. Rendiamo più riconoscibile alla gente ciò che la storia riguarda.

W: Fammi un esempio

MJ: Beh, i personaggi differenti, lo spaventapasseri con la cosa del cervello. Lui pensa di non avere un cervello, ma ce l'ha. C'è sempre, ma lui non lo sa. Tutta la questione è di metterlo in evidenza. E' quello che faccio con lo spaventapasseri, non penso di essere particolarmente intelligente. E per tutto il film tiro fuori queste citazioni dalle mie maniche ecc. Vedi, io sono fatto di spazzatura invece che di paglia e leggo tutte queste citazioni che ho sparse ovunque su quella cosa e l'altra: "Confucio ha detto questo". Ma continuo a pensare di essere ignorante.

W: Quindi avrà un impatto sociale più ampio di una storia di bambini capricciosi?

MJ: [Solennemente] E' un film forte. Alcune persone lo vedranno come un film per ragazzi, ma non lo è. Puoi seguirlo come vivi la tua vita, è la risposta principale alla vita, tutto il film. Voglio dire, puoi semplicemente seguire la vita con quel film. E' più profondo di quello che la gente pensa.

W: Hai letto il libro originale?

MJ: [imbarazzato] So che dovrei. Avrei dovuto leggerlo, ma non ne ho avuto il tempo.

W: Se lo farai scoprirai che non è esattamente un libro per bambini. Diana Ross ha recentemente messo in evidenza che non viene mai menzionata l'età di Dorothy.

MJ: Dorothy non è affatto nella storia. Non così tanto. E' solo il modo in cui la MGM ha fatto il film che ha fatto pensare alla gente che lei avesse un gran ruolo. [eccitato] Si possono trovare così tante grandi cose sulla vita in "The Wiz"! Ci sono così tante persone intelligenti che non sanno di esserlo, che non credono in se stessi. E' utile anche per questo. E così che è lo Spaventapasseri, è un tipo intelligente!
Ci sono questi corvi che vengono ogni giorno e chiacchierano e mi dicono che sono stupido che sono ignorante, che non posso camminare, non posso fare questo. E loro sono così fighi, entrano nel mio giardino e mi sfruttano. E io li prego "Posso scendere solo per un momento e camminare nel giardino?" Loro dicono "Amico, tu non puoi camminare!". Un giorno la mia opportunità arriva quando Dorothy mi aiuta a scendere.
Leggevo tutte quelle citazioni che dimostrano quanto sono intelligente, ma io in realtà non so di esserlo. So che qualcosa è sbagliato in quello che mi stanno dicendo, ma non riesco a focalizzarlo, e qualcosa è ancora sbagliato. Porta alla luce di più. E' più di una storia di città. Invece che di paglia, è fatto di spazzatura. L'uomo di latta è fatto tutto di barattoli: di burro di arachidi, e questo e quello. Toto è come un cucciolo di pastore tedesco. E' davvero grande, è grande!
Ha anche un'immagine fantastica! Quando dico che andiamo a girare gli esterni molte persone pensano che vogliamo somigliare alla vita reale. Con un cielo come questo [indica fuori dalla finestra]. No, gli daremo un look davvero fantastico. In alcune delle scene avremo 600 ballerini! E' una produzione da 12 milioni! Questo è quanto stanno spendendo.

W: Cosa ti piace di più delle riprese?

MJ: [molto piano] Amo il make-up incredibile e tutti i costumi e tutta l'emozione. E amo le sequenze di ballo. Abbiamo un po' di sequenze di ballo che manderanno la gente al tappeto! [ridacchia]

W: Ti fanno lavorare troppo duramente?

MJ: Niente affatto. E' esattamente l'opposto. Non voglio mai smettere. A volte torno anche a casa truccato!

W: Sei così attaccato al personaggio?

MJ: [annuendo lentamente] Ci vuole molto tempo per metterlo sul mio viso, ma mi piace come ci si sente diversi. Posso essere in tutto un altro luogo con il trucco. A volte lo indosso a casa, e le persone - i ragazzini - guardo fuori dal lunotto posteriore della macchina e mi faccio vedere. Whoa, si spaventano! Non sanno chi o che cosa è! E' un viaggio, è davvero un viaggio [piano, guardingo]. E' un segreto, questo è tutto. Mi piace che sia un segreto.
[rilassato] E' solo una sensazione di calore all'interno, come se potessi fare qualsiasi cosa fa lui, e tutti lo apprezzano. Perché una volta che scende dal quel palo in quel campo di mais, tutti apprezzano lo Spaventapasseri.

W: Non hai mai fatto un film prima, vero?

MJ: Ho recitato tanto, ma mai in un film.

W: Che vuoi dire?

MJ: Beh, tutte i varietà che ho fatto, e diversi sketch in spettacoli televisivi. Ne ho fatti tanti, sai, dei lunghi sketch. Ho fatto il Flip Wilson Show e il Carol Burnett Show, tutta quella roba, Sonny e Cher. Ma non ho mai fatto un film. Questo è il primo.

W: Sei spaventato?

MJ: No, per niente, affatto. Dio mi è testimone, io non lo sono. Mi sto mettendo alla prova. Mi piace. Non ho paura affatto.
Anche quando ero molto piccolo, tutto quello che volevo fare era entrare in questo giro di performance. Ma non importa quante offerte di film arrivino per me, la musica sarà sempre il mio interesse numero uno. Perché è dentro di me, ed è qualcosa che deve venire fuori. Ed è ancora lì.
[Sorridendo timidamente] Come quando compongo, la musica arriva nella mia testa, e le canzoni, e corro al registratore e metto le melodie su nastro. Costantemente. Non aspetto che ci sia un pianoforte per le cose, perché non posso farne a meno. Non posso. Devo farlo subito.

W: Qual è stata la prima volta in cui ti sei esibito?

MJ: E' stato in un centro commerciale, The Big Top, a Gary in Indiana. Era ad una grande apertura. Tutte le persone venivano a comprare la moda di stagione. Abbiamo accettato di stare di fronte al centro commerciale, in mezzo ad esso, e cantare. Ed è quello che abbiamo fatto.

W: Devi aver fatto qualche esibizione prima che capitasse questo.

MJ: [rimugina] Sì, ma sai, non mi ricordo. Non ci stavo nemmeno pensando. L'ho semplicemente fatto. Avevo circa sei anni. Ho iniziato intorno ai cinque.

W: Qual è il tuo primo ricordo di un'esibizione? Qualcuno, tuo padre forse, che ti prende per mano e ti chiede di cantare?

MJ: No, cantavamo semplicemente in giro per casa, vecchie canzoni popolari, Cotton Fields Back Home e [canta] Down In The Valley... Eravamo abituati a svegliarci cantando.
Avevamo dei letti a castello, io lo condividevo con Marlon e Tito con Jermaine, e Jackie aveva quello in cima. Noi cantavamo ogni mattina.
Vedi, mio padre aveva un gruppo, con i suoi fratelli, i Falcons. E Tito prendeva di nascosto la sua chitarra e la suonava quando lui andava al lavoro. Quando fu becccato, Tito passò un sacco di guai per aver suonato la chitarra di papà.
Un giorno Tito ruppe una corda, e mio padre si arrabbiò così tanto con Tito, si arrabbiò così tanto con lui, era così arrabbiato, disse, "Fammi vedere come sai suonare! Se non la sai suonare, ne buscherai!".
Tito era spaventato, ma quando poté suonare, mio padre rimase sconvolto. Era così bravo, pur avendo suonato solo di nascosto. Mio padre pensò, Bene, c'è del talento qui, e iniziò a risparmiare denaro e a comprare strumenti e microfoni e amplificatori.
Faremmo talent show nel quartiere a Gary e poi al liceo. [Orgogliosamente] Li vincevamo sempre tutti. Abbiamo tutti questi trofei in tutta la nostra casa. Un giorno Gladys Knight disse di noi a un tipo di nome Bobby Taylor alla Motown e la Motown ci contattò. Facemmo uno show nella gigantesca tenuta di Barry Gordy a Detroit, accanto alla piscina. Tutte le star Motown erano lì: Diana Ross, The Temptations, tutti. Gli piacemmo e registrammo il nostro primo disco, "I Want You Back",che ha venduto tre milioni di copie. E siamo andati avanti e avanti.

W: Quanti anni avevi quando hai avuto la prima hit?

MJ: Con "I Want You Back" ne avevo 11, ma il nostro vero primo disco era del 1968 e si chiamava "I'm A Big Boy Now", con la Steeltown, ed era una società di Gary, Indiana. E' stato un successo locale.

W: Chi ha scritto "Big Boy"?

MJ: [Aggrottando le sopracciglia, alza le spalle] Mannaggia, non lo so.

W: Ti ricordi come fa la canzone?

MJ: [Si illumina, sorridendo] Sì. E' una buona melodia! Fa: [canta] "Le favole, le favole hanno perso il loro fascino. Da-da-da, da-da-da, a-da-da-da. Perché sono un ragazzo grande adesso!". E' una buona melodia.
Sarebbe una hit oggi, davvero. [Insistendo] Potrebbe davvero! Sai, un sacco di queste persone, prendono queste vecchie canzoni e dicono la stessa cosa pensando: "I ragazzi non la conoscono." Di certo Rita Coolidge ha una hit ora con "Higher and Higher". E' vero, quella hit di Jackie Wilson! La gente non lo sa, ma prendono quelle vecchie canzoni e le ripropongono, e tutti pensano che sia qualcosa di nuovo, invece è vecchio. E io le ascolto e penso: "Mia madre metteva su questo disco!".

W: Quindi tuo padre aveva una band chiamata The Falcons, giusto? Quanto ne sai della sua band?

MJ: Beh, era con i suoi tre fratelli [la band aveva cinque membri], ed erano un piccolo gruppo poco del Sud, con chitarra, basso, e batteria. Papà è del Sud - Arkansas. Non so di quale città.

W: Ti ha mai raccontato delle storie sui primi tempi in cui suonava con I Falcons?

MJ: No. Non credo che volesse parlarne. Non ne abbiamo parlato. Non ha mai parlato. Tutto quello che sappiamo è che aveva un gruppo. Sappiamo che era un buon suonatore, perché suonava a Gary quando eravamo piccoli. Poi si sono separati, ma lui prendeva semplicemente la sua chitarra e iniziava a suonare...

W: ... in giro per casa?

MJ: Uh huh. E anche suo fratello suonava la chitarra molto bene. Facevano delle sessioni a casa, suonavano il blues e altra roba. Hanno aiutato Tito ad imparare a suonare.

W: Quante persone ci sono nella famiglia di tuo padre, cioè fratelli e sorelle?

MJ: Penso che siano quattro. Penso che ce ne siano altri tre.

W: Anche la tua mamma è dell'Arkansas?

MJ: No. dell'Alabama.

W: Come ha fatto tuo padre ad incontrare tua madre? Te lo hanno mai detto?

MJ: [risatina timida] No, non lo fanno! Kitty inizia ad arrossire su questa cosa. Io ne parlo e lei inizia ad arrossire. Lei dice: "Ora, perché vuoi chiedermi questo?". Credo che sia stato al liceo o qualcosa del genere, quando erano giovani.

W: Davvero non sai nulla su come i tuoi genitori si sono incontrati e sul corteggiamento?

MJ: [a bassa voce] Io non so nulla. Non ne discutono. [ridacchia] E' difficile da immaginare.

W: Vai d'accordo con tuo padre?

MJ: [Distogliendo lo sguardo] Lui è... lui può essere molto duro... a volte. Non vuoi farlo arrabbiare. E' severo, ma noi non facciamo obiezioni. Lui vuole così, e noi così facciamo. Lui ci mostra il valore del lavoro e del duro sforzo.

W: Così la vostra prima esibizione pubblica è stata in un centro commerciale?

MJ: Beh, ho cantato nella mia scuola, tanto, tanto tempo fa. Ad un meeting della P.T.A. ho cantato "Climb Every Mountain". E accidenti se hanno applaudito. Quegli applausi, riesco a sentirli ancora ancora oggi, davvero. C'erano tutti gli insegnanti. Mi sentivo orgoglioso. Avevo cinque anni. Credo che il mio maestro di musica mi avesse insegnato le parole. Ero in un corso di musica, ma non ho mai prestato attenzione a quel corso. [ride] Sono andato alla Garnet Grammar School in Garnet Street. Vivevamo a Jackson Street. Semplice coincidenza.

W: Com'era essere così giovane e viaggiare per esibirsi in quei primi tempi?

MJ: Avevamo il nostro furgone. A volte era grande. Mi sedevo dietro le quinte e guardavo gli altri esibirsi, e così via. Guardavo ogni passo che Jackie Wilson faceva sul palco. Li sentivo dire: "Jackie Wilson!" E lui si toglieva la giacca e si pavoneggiava! Mi sedevo lì e guardavo ogni passo e semplicemente imparavo. Ad ogni spettacolo, correvo giù solo per vedere lui sul palco.
Avevamo la nostra band, e andavamo in tour con gli O'Jays quando erano in quattro e le Emotions - conosciamo le ragazze da anni. Abbiamo sempre saputo che erano grandi, e ora sta semplicemente accadendo. La gente dice: "Oh, loro. Un nuovo gruppo". Io dico: "E' quello che pensate. Sono in giro da molto tempo".

W: Questi pacchetti di tour erano accordi messi insieme da una casa discografica?

MJ: Non credo che fossero della nostra azienda [Motown]. Facevano solo gli show. Facevamo tour nell'est: abbiamo fatto il Royal Theatre di Chicago, l'Apollo a New York, l'Uptown a Filadelfia. Questi sono quelli che ricordo principalmente.

W: Dove suonate quando andate in tour?

MJ: Abbiamo appena finito un grande tour di concerti, siamo stati in Inghilterra. Abbiamo fatto uno spettacolo per la regina in Scozia, e siamo andati in Germania, a Parigi, in Olanda. Vorrei che avessimo potuto filmarlo, perché teniamo un catalogo degli show. Non dimenticherò mai il mio primo show all'Hollywood Palace o la prima volta che siamo stati all'Ed Sullivan Show. Ce l'ho in videocassetta. Ti faccio vedere. [Si alza dalla sedia e va alla sua grande biblioteca di scaffali di videocassette].

W: È una cassetta di Star Wars quella che hai lì?

MJ: Yeah! Barry White, che è con l'etichetta 20th Century Fox, l'ha presa per noi. E' così difficile avere quel film.
Ma comunque [mette su una cassetta di Ed Sullivan del 1970], la Motown registrava tutti i loro spettacoli televisivi, ma la CBS ha copiato questo per me. Non dimenticherò mai il giorno in cui giravo per le sale dell'Ed Sullivan Theatre. Camminavo davanti al suo spogliatoio - vedi, tutti sanno che mi guardo intorno per vedere com'è ogni luogo, lo faccio sempre. E lui mi chiama e dice di aver visto la nostra prova quel giorno, e disse: "Non importa quello che fai, non dimenticare mai di ringraziare Dio per il tuo talento". Mi ha guardato negli occhi. Lui era unico, era davvero cortese. Un uomo così gentile.

[La cassetta inizia. Ed Sullivan, a destra del palco annuncia: "Da Gary, Indiana, ecco i giovani Jackson 5 che aprono con un medley dei loro successi che hanno venduto oltre un milione ciascuno, in scena!". Il gruppo comincia l'esecuzione di "I Want You Back". Michael è in piedi e fissa il suo se stesso più giovane e minuto sullo schermo, vestito con uno sgargiante gilet color agrumi e pantaloni a zampa d'elefante, che esegue una serie di complessi passi di danza mentre canta. Guardando se stesso, il Michael di oggi sembra affascinato].

W: Ti ricordi questa canzone?

MJ: Stai scherzando? Certo che la ricordo.

W: Quanti anni hai qui?

MJ: Undici

W: La musica era preregistrata, non è vero?

MJ: [mentre guarda ancora il gruppo che fa ABC] Stavo cantando dal vivo. La base è pre-registrata. Dovevo sempre fare così. Ero sempre preoccupato per questi spettacoli, perché se sbagli, tutti lo vedono. Dovevi stare davvero all'erta.

[Il Michael sullo schermo attacca un intervallo di danza superbamente abile, si abbassa, rotea e grida: "Sit down, girl! I think I love you. No! Get up, girl! Show me what you can do!" (Siediti, ragazza! Penso di amarti. No! Alzati, ragazza! Fammi vedere cosa sai fare!). Gli altri fratelli Jackson cantano in playback il coro: "Shake it, shake it, baby".
Poi Michael canta il ritornello finale: ""A-B-C, it’s easy, it’s like counting up to three. Sing a simple melody. That’s how easy love can be!". La musica si ferma, e Michael grida,"ABC, girls!". Non inquadrate, schiere di ragazzine nel pubblico in studio urlano.
Ed Sullivan: Il 7 luglio, i cinque fratelli inizieranno il loro tour estivo con una nottata al Madison Square Garden e frantumeranno ogni record nel paese. E' stato bellissimo avervi nel nostro show!
Michael e i fratelli: Grazie.
Ed Sullivan: Ora canteranno "The Love You Save" dal loro nuovo album ABC!
Il passi del piccolo Michael sullo schermo sono spettacolari durante la parte iniziale strumentale del brano, la routine di un'esplosione ben preparata di balzi, giri, piroette e veloci fandango. Il Michael di oggi sembra annoiato e spegne la cassetta]

W: Quando è stata l'ultima volta che hai guardato questo video?

MJ: [Lunga pausa nervosa] l'ho guardato... prima.

W: Mi ricordo di avere visto i Jackson 5 in TV nel 1974, al tempo di Dancing Machine. Avevi una coreografia maliziosamente hot. Eri tu stesso che mettevi insieme queste cose?

MJ: Vuoi dire i movimenti da robot e tutto il resto? Facciamo sempre tutte le nostre coreografie. Michael, Marlon e Jackie, le facciamo noi tre.

W: Ti sei sempre mosso benissimo. Sono sicuro che c'è un sacco di gente che ti diceva che eri molto abile per la tua età. Non conosco altri bambini di undici anni che avevano quel tipo di equilibrio.

MJ: [cupo, esasperato] Per tanti anni mi hanno chiamato nano, un nano di 45 anni, ed avevo cinque o sei anni. E ci dicevamo quanto fossimo "grandi, grandi, grandi", ma "non montatevi la testa". L'abbiamo sentito così tante volte. "Non montatevi la testa". Ci dicevano di non tirarcela troppo.

W: Ti sei mai montato la testa?

MJ: Oh, no. Assolutamente. In nessun modo avrei potuto affrontare tutto questo.

W: Perché la pensi così? Perché tuo padre ti dice di mantenere la calma? O lo fanno i tuoi fratelli?

MJ: Yeah. Ho dei buoni genitori, e solo, sai, come puoi pensare di essere migliore di qualcun altro? Voglio dire, faccio certe cose che milioni di ragazzi là fuori non potranno mai vedere o fare, ma non devo pensare di essere migliore di loro. [silenzio] Siamo tutti umani.

W: Ci sono mai stati ragazzi della tua età che ti hanno avvicinato per commentare le tue sorprendenti abilità? Come reagivi?

MJ: Ascoltavo... e poi miglioravo e miglioravo ancora. Non so cosa pensavo allora. Ascoltavo, dicevo grazie, e andavo avanti, e non lasciavo che mi influenzassero molto in ogni caso. [improvvisamente teso] Sto solo cercando sempre di migliorare. Questo è tutto, davvero. Sto solo dicendo che tutto quello che sto cercando di fare è migliorare sempre. Cosa che non smetto mai di fare. Perché quando smetti di crescere... [interrompe il discorso]. Accidenti, non si può smettere di crescere. Ma alcune persone lo fanno.

W: In TV sembri nettamente affermato, anche astuto. E duro, quasi come un uomo adulto. Ma ti incontro oggi e c'è una sorprendente differenza.

MJ: [Sorridendo in modo strano] Questo è vero. Le persone me lo dicono sempre. Tutti i ragazzi a scuola dicono "Amico, sei molto diverso sul palco. Non riesco a credere che tu sia la stessa persona". Ma non mi riconosco molto in ciò che le persone mi dicono.
Quando salgo sul palco, non so cosa succede. Sinceramente. Ci si sente così bene, è come se fosse il posto più sicuro al mondo per me. [guardingo] Io non sono così a mio agio ora come lo sarei sul palco, perché sono stato cresciuto sul palco. Questo è tutto ciò che ho fatto: viaggiare, cantare, ballare e guardare le altre persone che cercavano di farlo.
A scuola, non sapevo come fare in classe. Gli insegnanti scrivevano a casa e dicevano [ride], "Michael viene a scuola a dormire". Perché passavamo tutta la notte nei nightclub, facendo i nostri show e in tour e quando andavo a scuola dormivo.
[Tono confidenziale] E le mie tasche si riempivano di soldi. Perché la gente ci gettava i soldi sul palco - il denaro, le monete! Potevano esserci 1.300 dollari lì sul palco, e potevamo fare 15 milioni di dollari con quello che ci pagava il manager. Andavamo a scuola - whoa! - con tutti questi soldi.
Ci divertivamo un mondo. [Sognante] Non dimenticherò mai quei tempi. Ci scrivo delle canzoni.
Sto anche scrivendo un sacco adesso.

W: In questi giorni stai scrivendo un sacco di canzoni?

MJ: [Annuendo] In studio. Mi piace andare alle sessioni e ascoltare. Quando Stevie [Wonder] ha una sessione, sono sempre lì. Mi siedo e ascolto e imparo. Lui è un mio grande amico, e penso che lui sia uno dei più grandi. E' talmente più avanti di tutti, lui è così bravo.

W: Di che tipo di argomenti stai scrivendo in questo periodo?

MJ: [calmo, pensieroso] Odio le canzoni d'amore ordinarie. Mi interessa un diverso tipo di canzone d'amore. Voglio un'idea nuova di zecca. Questo è quello che mi piace di "Ben". C'è un mistero, ti chiedi: "Che cosa riguarda?". Non me ne stancavo mai [ridacchia], così molte persone mi dicono: "Perché hai creato una canzone così su un piccolo ratto fetido? E' così bella! Come hai fatto a renderla così bella se è su uno stupido ratto?".
Ho detto, "Non lo so. L'ho sentita, perché i topi hanno una mente, hanno anche un cuore". Io non la vedo in quel modo, amo gli animali, ho detto: "Tu potrai non vederla in quel modo, ma a me piacciono gli animali ".
Scrivo di ogni genere di cose. Scrivo di un vecchio, di un albero, di quello che sta succedendo nel mondo, di un cervo. Mi piace così tanto scrivere che lo farei in continuazione, davvero. Amo scrivere!

W: Hai mai scritto una canzone su un episodio specifico? Magari hai incontrato qualcuno, si è verificato qualcosa di molto specifico, hai scritto di questo... e forse è diventato un successo?

MJ: Oh sì. Una canzone che sto scrivendo ora riguarda il viaggiare per il mondo. Nella canzone cito tutti i diversi paesi, e come sono per me. E ci sono così tante persone in tutto il mondo che non hanno la possibilità di viaggiare. E ce ne sono così tanti che desiderano viaggiare, ma non possono. E alcuni che pensano che il mondo intero sia come New York, che tutto il mondo sia come se lo immaginano. Ci sono un sacco di persone così.

W: Beh, alcuni dicono che l'Europa stia somigliando troppo all'America, a giudicare dai McDonald's che ci sono.

MJ: Oh, no, non per me. Sei mai andato in quei paesi? Ora, il business sarà lo stesso, ma il paese è diverso e la loro società e la loro cultura non sono intaccate in alcun modo. I governi sono diversi, e non c'è modo che possa essere come l'America. Naturalmente, il business te la vi ricorderà - guardi i McDonald's e qualche volta ti dimentichi che sei in Inghilterra. Ma anche i loro McDonald's si distinguono per un aspetto diverso! Quindi non c'è modo: la cultura è diversa, il governo è diverso, la campagna è diversa.

W: Tuttavia, altri paesi danno molto valore al sitema americano - il nostro modo di pensare, il nostro modo di vestire - perché ci considerano i più attuali in un sacco di campi.

MJ: Gli americani hanno fatto questo. Hanno ottenuto questo. Non credo che i diversi i governi dovrebbero lasciare che ciò accada. So che hanno i loro modi di fare le cose, e sono completamente diversi da quello che fanno gli americani.
Sei mai stato in Olanda? L'Olanda è l'Europa che si sogna - non lo sto dicendo per dire. Londra, la città dell'Inghilterra, può sembrare come New York - un po' - ma se vai in Olanda, amico, sai che quella è la vera Europa. E la Scozia è - oh, è così bella! Capisci che non è l'America.

W: Tornando ai tuoi dischi: c'è un grande successo che è venuto fuori da un'esperienza personale che potrei non necessariamente individuare dalla canzone stessa?

MJ: Se fosse così, lo scriverei sulla copertina dell'album, e ne parlerei.
Vedi, abbiamo appena iniziato a scrivere canzoni dei nostri album. Prima, quelle canzoni erano tutte dei dei produttori Motown. Noi partecipavamo, ma principalmente non scrivevamo mai le storie o altro. Partecipavamo cantando. Questo è il bello di quello che stiamo facendo adesso. Noi scriviamo la nostra roba, completamente.

W: Come su Goin' Places?

MJ: Quello era un brano che hanno scritto Kenny Gamble [e Leon Huff]. Abbiamo scritto 'Different Kind Of Lady' e 'Do What You Wanna'. Ma non riguardava specificatamente qualcosa che è accaduto nella nostra vita.
Vedi, io amo lo stile della musica folk, il soul e il ritmo funky. Mi piace mescolare le cose. E mi piace l'easy listening. Mi piacciono i Bread, i Carpenters. Amo Stevie Wonder e The Brothers Johnson - sono forti, sono davvero fortissimi (dice "smelly", ndt).
"Strawberry Letter 23" (dei "The Brothers Johnson", ndt), la traccia è incredibile, no? I testi sono - cavoli, sono così fuori, sono matti! Sto ancora cercando di capirli.

W: Hai mai visto i Parliament-Funkadelic con il loro show col disco volante di Dr. Funkenstein? Sono piuttosto fuori di testa.

MJ: Dovrei andare vederli in concerto. So che sono pazzi. Guarderò attentamente per vedere se sono loro così bravi dal vivo, o solo le scene e gli effetti speciali.

W: C'era una persona che era un modello o un eroe per te quando stavi forgiando il tuo particolare stile?

MJ: C'erano quelli che ammiravo, come James Brown, un uomo che oggi non ottiene la considerazione che meriterebbe da parte dell'industria musicale. Guarda cosa ha fatto per la musica: tutti questi brani funky che si sentono oggi, ecco da dove sono venuti. Sly Stone, James Brown, queste sono persone che hanno creato la musica funky. Stavano tra il soul gospel e la dance music. E questo è il funk: Sly, James Brown, e gente del genere. Wilson Pickett, Otis Redding. E naturalmente nel rock and roll c'è Little Richard e Chuck Berry e tutti quei ragazzi. Ecco chi guardavo sempre. E Jackie Wilson - Yeow!

W: Hai incontrato James Brown?

MJ: Conosco James Brown. L'ho incontrato tempo fa al Regal Theatre. Non ricordo esattamente come - [cerca di ricordare] come potrei dimenticare? Ricordo solo lui che scendeva dal palco.
Parlai con lui durante le prove a uno show Dick Clark Music Awards l'anno scorso. Lui disse: "Mi ricordo di te all'Apollo Theatre. Sono quello che vi ha fatto ottenere il lavoro! Una delle vostre più grandi occasioni!". Dissi, "Grazie". Mi lesse gli incassi del suo ultimo tour, e poi uscì nel corridoio, scivolando via con i passi di danza alla James Brown. E poi se ne andò. [Ride]
Ma sai, il rock and roll, una volta, nessuno lo voleva ascoltare. [Ride] Dicevano: "Che cosa è questa roba?".
Elvis fu considerato feccia bianca perché cantava la cosiddetta musica afroamericana nel suo stile hillbilly.
Vedi, ma quando lo facevano i neri, in realtà non lo accettavano.
E' semplicemente un fatto, ed è vero. La questione è cambiata quando persone come Elvis lo hanno fatto, ma c'era da prima. I neri lo avevano fatto per anni.
Per lo più tutti se ne prendevano gioco. C'è questo libro che si intitola "Blues: La Musica del Diavolo", e parla dell'origine del blues e di come le persone ne parlavano così male. E guardate quello che è oggi! Anche con il rock and roll. E il jazz.

W: Quando sei andato a trovare Jackie Wilson?

MJ: Quando abbiamo fatto il nostro album, l'avevamo appena finito. Non troppo tempo fa, a Philadelphia, in ospedale. Lui davvero non ha la considerazione che dovrebbe avere.
E' l'uomo che i grandi di oggi della musica copiano. [Dopo anni di ricovero ospedaliero a seguito di un attacco di cuore sul palco nel 1957, Wilson è morto nel 1984.]

W: Questo ti dà fastidio?

MJ: Sì. Penso che sia una cosa terribile. Perché mi piace la gente che fa davvero qualcosa, ma sudano e lavorano per questa cosa, e passano attraverso l'inferno per giungere a un tale risultato. E colui che lo ottiene così [schiocca forte le dita], arriva e se ne prende tutto il merito. Sono contento che almeno qualcuno lo fa, ma le persone vere dovrebbero averne il merito.
La stessa cosa con gli artisti che dipingono. Accade nello stesso modo - fino a che non muoiono, e allora ottengono il riconoscimento.

W: Ti sei mai sentito in quel modo riguardo le cose che hai fatto?

MJ: Sì, per un sacco di cose. [Ridacchia] Sai, non devo citarle. Come mi sento a riguardo? Da una parte penso che sia un complimentoe dall'altra parte [la voce si abbassa in un sussurro] mi fa un pò arrabbiare. [Aggressivo] Perché è roba tua. Siamo stati il primo gruppo giovane là fuori con quello stile, a fare dischi da record. Non c'era nessuno là fuori della nostra età. Noi l'abbiamo fatto vedere e poi tutto ad un tratto sono arrivati gli Osmonds, The Partridge Family.
Ora ci sono gruppi come i Sylvers hanno lo stesso produttore che ha scritto tutti i nostri successi, Freddie Perren. Ecco perché ci somigliano tanto.
Un sacco di gente che ha lavorato con gli Osmonds ha detto che avevano videocassette su di noi e ci studiavano. Si sono veramente conformati a noi, perché cantavano a cappella all'Andy Williams Show. Non avevano mai registrato jam, poppin' soul, poi - boom! - eccoli qua.

W: Ho sentito "One Bad Apple" parecchie volte prima di scoprire che non eravate voi.

MJ: [sorride perfidamente] Lo so! Una signora mi si è avvicinate e mi ha detto: "Io ho il tuo nuovo disco" e io " Quale?" e lei "One Bad Apple" io ha detto: "Signora, perché non legge di chi è nell'etichetta?".
Sapevi che quel disco era nostro in un primo momento? Ma la Motown l'ha rifiutato. George Jackson è il produttore, e lui l'ha portato alla Motown e la Motown lo ha rifiutato. Perché stavamo facendo un sacco di tracce funky, forti, con una buona melodia. La canzone di George era buona, ma troppo calma, eravamo protesi verso qualcosa di molto più forte. Così lui lo dette agli Osmonds. [Irritato] L'hanno cantata, ed è stata un grande successo - una Numero 1.

W: Lui pensava a voi quando l'ha scritta?

MJ: Certo! Per questo motivo sembrano tanto noi. Sembrano così simili a noi. Non mi importa se qualcuno riesce ad andare lontano. L'unica cosa che odio è che lo facciano e vogliano far sembrare come se lo avessero iniziato loro. E' tipo una situazione di competizione. Penso che sia terribile.
Almeno i Beatles hanno menzionato da chi sono stati influenzati. Loro sono stati grandi autori, da soli, ma hanno studiato la black music.
Perché Chuck Berry - chi è stato, Chuck Berry o Little Richard? - quando i Beatles stavano venendo fuori li vide e li presentò a un sacco di gente. Molto tempo fa, i Beatles avevano un etichetta all-black [Vee-Jay]. Il nome del tipo è [Ewart] Abner - io lo conosco, è stato presidente della Motown Records - e molto tempo fa, lui li aveva con sé! Poi, quando hanno continuato, sono diventati giganteschi.
Amo Paul McCartney. Con il suo disco personale dimostra che è il Beatle più talentuoso. Quando si prende uno qualsiasi di essi da solo, è più debole, ma come gruppo era sempre il migliore. Paul - lui e John Lennon erano dinamite. Sono stato a due party di Paul e siamo stati insieme a parlare.
Ha scritto una canzone per me, e non ho mai avuto la possibilità di registrarla. Lui e sua moglie me ne parlavano. Si chiama Girlfriend.
[Girlfriend è stata inclusa da McCartney nell'album del 1978 "London Town" dei Wings. Michael ha finalmente registrato il brano nel 1979 per l'LP "Off The Wall"]. Me la cantavano, e dicono che la vogliono fare anche loro.
[Canta] "Girlfriend... boyfriend" - È molto semplice. Mi ricordo lui che la cantava. Non dimenticherò mai la melodia. Posso dimenticare ogni genere di cose [ridacchia], ma non dimentico mai una melodia.
Questo è successo un anno fa. Ho qualche foto qui del party. E' stata una festa gigantesca nella tenuta di Harold Lloyd. E' stata una grande serata. Tutte le star erano lì! [Tira fuori da uno scaffale un nero e voluminoso album e lo sfoglia.] Fammi vedere. Qui è quando abbiamo incontrato la Regina... Questa è alla festa di Paul alla tenuta di Harold Lloyd, proprio nel periodo in cui Paul, sua moglie ed io, parlavamo della canzone Girlfriend, ci scambiavamo i numeri e gli indirizzi.
Questo è stato uno dei più grandi party a cui abbia partecipato, perché quando Paul dà una festa vuole che sia il massimo! C'era proprio un orario: Alle 09:00, si inizia con il balletto. Alle 10:00, Chuck Norris, l'esperto di karate, mette su uno show. Alle quattro di sera, la compagnia di Broadway di "The Wiz" avrebbe messo su uno spettacolo. C'erano tutti i tipi di cibo! Volete del cibo messicano, hanno uno stand del Messico con una donna messicana. Cibo italiano e stand italiano con un uomo italiano. Cibo americano, un buffet! Oh, amico!
E c'era di più alla festa di Paul McCartney, dove avevano lo spettacolo di The Wiz... anche John Belushi che faceva la sua imitazione di Joe Cocker.
Hai visto il robot negli special tv estivi? Era lo stesso robot che era alla festa di Paul McCartney! E' stata la prima volta che l'ho visto. Ho detto, "Come funziona?" La gente impazziva per lui. E questa è la mia amica Tatum O'Neal... E questo è mio nipote a fianco di mio fratello.
Sono andato via piuttosto presto, ma il party è continuato...

W: Tieni molti album come questo?

MJ: [Dà un'occhiata confusa, continuando a sfogliarlo] Non molti. Abbiamo qualcuno in ufficio che li fa per me, e il nostro fotografo personale che mi segue e fa le foto... Questo è il padre di mio padre, Samuel Jackson, e in questa ci sono i tre fratelli che avevano la band The Falcons: Lawrence, Joseph, e Luke. . . Samuel Jackson è ancora in giro per casa, canta di continuo, lui è ancora vivo in Arizona. E questa è la prima scimmia sulla la luna! E' ancora viva oggi. Il suo nome è Miss Baker. [Punta il dito verso uno sgorbio strano sotto la foto dello scimpanzè.] Guarda, l'ha "autografata". E' bello guardare indietro e pensare. C'è Fred Astair... e Minnie Riperton... [mette via l'album]

W: Domani, da quando ti sveglierai, quale sarà il tuo programma per la giornata?

MJ: Mi alzerò alle 9.00 o alle 8.30, e lavorerò alle prove di The Wiz fino alle 17:30. Poi sarò libero, se non ho altri appuntamenti. Andrò al concerto dei Parliament-Funkadelic domani, che è una forma di libertà, ma non c'è modo di lasciare il palco completamente. Non lo posso fare!
Alcune persone sono state create per certe cose, e penso che il nostro lavoro sia di intrattenere il mondo. Non vedo nessun altra cosa che avrei potuto fare.
Così tante persone fanno così tante cose diverse in cui sono bravi. E sembra che "Lui aveva lo scopo di farlo!" o "Questo è il suo lavoro!" per quanto gli piace. Per me l'intrattenimento è così, ed è strano, perché tutta la nostra famiglia è così. Lo facciamo tutti.

W: Ho notato la Bibbia sul tavolino. La tua famiglia è molto religiosa?

MJ: Noi tutti crediamo in Dio, naturalmente. [Ridacchia] Io studio e leggo la Bibbia con mia madre e le mie sorelle. So che c'è un vero Dio vivente. Un sacco di gente non ci crede, ma so che non c'è modo che non sia così. Non c'è modo che non possa esserci, è così vero che c'è un Dio, quando cerchi di spiegare l'universo, la bellezza del mondo, il sole.

W: Ma ci sono anche un sacco di brutture del mondo, un sacco di crudeltà. Dio ha creato questo?

MJ: No! E' colpa dell'uomo! L'uomo è la causa degli angeli caduti. Si dice nella Bibbia che tutto questo sarebbe accaduto, e tutto si sta verificando.
E' facile giudicare il mondo dalla sicurezza privilegiata dell'America.
Se fossi stato in India, per esempio, e avessi visto le brutture...
Non vedo l'ora! Questo è quello che voglio vedere! Ho visto i più ricchi e i più poveri, ma sono interessato soprattutto ai poveri. Io non voglio pensare che il mondo intero sia come ciò che è qui intorno. Voglio apprezzare ciò che ho, e cercare di aiutare gli altri.
So come sono i ricchi. Ho studiato molto l'India, e quando vado in altri paesi, la gente dice: "Vuoi vedere la parte brutta di questo?" [Annuisce] Questo è ciò che voglio vedere!

W: Cosa stai cercando?

MJ: [Sorridendo] Voglio vedere che cosa è veramente morire di fame. Io non voglio sentirlo o leggerlo. Voglio vederlo.

W: Perché?

MJ: E' una cosa completamente diversa quando lo vedi! Tutte le cose che leggevo nei miei libri di scuola sull'Inghilterra e la Regina erano OK, ma i miei occhi sono il più grande libro del mondo. Quando abbiamo fatto la Royal Command Performance in Inghilterra, e ho guardato negli occhi la Regina, è stata la cosa più grande! Ed è
in realtà la stessa cosa con la fame! [Sognante] Quando lo vedi, ricevi qualcosa in più.

Q: Cosa diresti che sia la cosa peggiore che tu hai mai visto in vita tua?

MJ: Beh, può essere qualsiasi cosa?

W: Certo.

MJ: Probabilmente è stato durante i giorni duri sul palco. Alcune delle cose che vedevo di solito quando ci esibivamo nei nightclub. [Ridacchia] Tu probabilmente dirai: "Ah, non è niente", ma per me, soprattutto in quella fase, non avevo mai visto niente di simile.

W: Visto che cosa?

MJ: [Ridacchiando di più] Vedi, eravamo soliti fare spettacoli nei club, e c'era questa donna - probabilmente sai cosa faceva - ma io pensavo che fosse terribile. Avevo circa sei anni, e lei era una di quelle spogliarelliste, e si toglieva le mutande [ridacchia], e un uomo veniva su e iniziavano a fare... aw, amico, era troppo volgare! Ugh! Quello per me, era terribile.

W: Guardando al passato e al futuro, cosa pensi del complesso del tuo lavoro?

MJ: Tutti i dischi del passato sono le nostre canzoni, e le abbiamo cantate e ci abbiamo messo i nostri cuori nel cantarle, ma non vengono da noi. Non sono le nostre idee e ciò che pensiamo che dovrebbe andare in quei vinili.
Quando scrivo le mie cose, lascio uscire tutto fuori.
E' qualcosa che ho sempre voluto fare: realizzare davvero me stesso!

W: Parlando dei tuoi pensieri e del tuo cuore, hai qualche fidanzata?

MJ: Sono troppo occupato per pensare alle ragazze in questo momento. Mi piacerebbe provarci, forse. Cosa ne pensi? Pensi che dovrei, sì? Beh, ci penserò. Penserò a quello che hai detto. Staremo a vedere... Ma io sono felice.

W: Hai certamente il potere di essere felice. La gente vive tutta la sua vita e non trova questo potere. Pensi che lo userai bene?

MJ: [Col volto tetro, elencando i suoi pensieri sulle dita] OK. Per cominciare, non c'è niente dentro di me che vuole uscire, ma non sa come fare. Lascio uscire tutto.
Io amo i bambini - sono pazzo di loro.
Io amo la musica.
Non vedo l'ora di scrivere un sacco di canzoni e di buon materiale e farlo uscire fuori e fare del mio meglio.
Quindi, niente mi preoccupa, perché so le cose che voglio fare, e so che le posso fare.
[Categorico] Non c'è niente di estenuante.

W: Filmare The Wiz e interpretare lo Spaventapasseri sembrano essere i punti importanti della tua vita finora. Sarai triste quando finirà?

MJ: [pensieroso, quasi sussurrando] Ohhh yeah. A volte, quando torno a casa con il mio make-up, continuo a ballare davanti agli specchi qui, come lo Spaventapasseri. Oppure mi alzo dal letto la notte e faccio qualche mossa davanti agli specchi. Quando lo faccio, dimentico tutto il resto, tranne il mondo dello Spaventapasseri. E' una sensazione di pace. E' proprio come... magia.


Fonte: jetzi-mjvideo.com/books-jetzi-02/rlives/rlives01.html
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