Michael Jackson Who Is It
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Un incontro inaspettato (one shot)

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Messaggio Da marina56 Lun Ott 17, 2011 3:42 pm

Tematiche e linguaggio non adatto a persone particolarmente sensibili

Un incontro inaspettato


Ciao a tutti; piacere di fare la vostra conoscenza.
Mi chiamo Sofia, ho 18 anni e sono una ragazza come tante altre; sono alta più o meno 1metro e 80, ho gli occhi color nocciola, i capelli castani, lunghi e ricci e posso ritenermi una ragazza abbastanza formosa.
Oggi, 25 Giugno 2013, dopo il difficile periodo che ho affrontato a causa della perdita di mia madre quando avevo solo 6 anni e l'incredibile strafottenza di mio padre nei miei confronti, ho coronato il mio sogno: Los Angeles.
Aaah, quante notti passate a sognare come sarebbe stato questo momento!
Ed ora eccomi qui. .davanti all'immenso cancello del Forest Lawn per far visita all'uomo che senza saperlo mi ha aiutato a rialzarmi ogni volta che ne avevo più bisogno, l'uomo che con un solo sorriso mi illuminava la giornata, l'uomo che quando ha deciso di andarsene mi ha lasciato con un enorme vuoto. .esatto, avete indovinato: quell'uomo così tanto speciale per me ha la meravigliosa 'condanna' di chiamarsi Michael Jackson.

Cavoli, ho immaginato talmente tante di quelle volte di trovarmi qui. .che ora non so nemmeno se voglio più trovarmici; mi sento fuori luogo. .e se per caso lì, vicino a lui, ci trovo la sua famiglia?! Cosa c'entro io?! Il mio dolore non è certo paragonabile al loro. . .
Quando sto per andarmene, una specie di senso di colpa si impradonisce di me. Sensi di colpa nei confronti di Michael per la promessa che gli ho fatto 4 anni addietro, appena seppi la tragica notizia:

"Quando verrò in America la prima cosa che farò sarà venirti a trovare, amore mio. .non ti abbandonerò, perchè tu con me non lo hai mai fatto!".

A questo ricordo, allora, mi faccio coraggio e decido di entrare. .non mi importa più di nulla. Per Michael sarei capace di andare in capo al mondo; glielo devo.
Arrivo di nuovo davanti al grande cancello e noto un uomo di colore che prima non c'era o semplicemente, perchè presa dai miei pensieri, avevo completamente ignorato. Mi avvicino a lui. . .cavoli quanto è grosso!

-Ehm. .buongiorno. Vorrei entrare per far visita ad una persona a me molto cara.-.

L'omone, notando la mia maglietta abbastanza scollata:

-E questa persona a te molto cara sarebbe Michael Jackson?!-
-Bhè sì- arrossisco violentemente. Non chiedetemi il perchè, non saprei rispondere. E' una cosa che mi succede sempre quando si parla della mia 'cotta infantile'.
-Sono 5 dollari, bambina.-
-Come?! Oh bhè vede, io non sono di qui. .sono italiana e sono appena arrivata. Per precipitarmi qui non sono passata in banca per effettuare il cambio di soldi e quindi sono al verde. La prego, per questa volta non potrebbe chiudere un occhio e farmi passare?-
-No, mi dispiace. Non ti posso accontentare, bambina.-
-Oooooh andiamo. La prego. Lei non capisce, si tratta di una promessa che ho fatto anni fa e mi sento in dovere di mantenerla. Suvvia mi faccia entrare.-

Lentamente mi avvicino al cancello per aprirlo, quando l'omone mi prende con forza il braccio destro.

-Forse non ci siamo capiti, bambina. Ho detto che se non si paga non si puo' entrare! Qui non interessa a nessuno la tua ridicola promessa-
-Molli all'istante il mio braccio, mi sta facendo male. Lei è soltanto un cazzone senza cervello, o per lo meno è convinto che il cervello sia lì sotto.- dico indicando il suo basso ventre -Riguardo la mia promessa: non le permetto più di dire una cosa del genere, lei non conosce la mia vita quindi non è adatto per giudicare. .nè me, nè nessun'altro.-

L'omone, incavolato nero dopo la brutta verità, lascia la presa al mio braccio e mi dà uno schiaffo facendomi cadere e, guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno abbia assistito alla scena, mi prende di peso e mi porta in un vicolo lì vicino.
Mi butta per terra e appoggiatosi sopra di me tenta di disfarmi dagli abiti; con un abile movimento riesce a togliermi la gonna e gli slip che porto. Con la delicatezza di un toro alla vista del rosso, cerca di farmi notare l'erezione venutasi a creare nei suoi pantaloni neri sfiorando il mio sesso.

-Allora, bambina. .che dici, ti va di testare il mio 'cervello'?-.lo dice mentre, freneticamente, si slaccia la cintura per liberare il suo 'amichetto'.
-Lasciami stare, mi fai solo schifo. Gli uomini come te dovrebbero finire all'inferno!-.
-Ahahaha, bambina. .i tuoi insulti servono solo a farmi eccitare di più. Preparati ad andare in Paradiso, baby. Le donne rimangono molto soddisfatte del mio 'cervello' dopo che le ho scopate. Sarà lo stesso per te, fidati.-

Schignazza al solo pensiero di venirmi dentro.
Quando sta per realizzare il desiderio di quel momento; per mia felicità e mia grande fortuna un uomo si avvicina a noi.

-Ehi! Che diavolo sta succedendo qui?-

L'omone, impaurito, prende i suoi vestiti e scappa via; lasciando me, seminuda, con il mio salvatore. Il mio 'salvatore' è un uomo sulla cinquantina; ha i baffi e i capelli neri, a mio parere i baffi sono finti, e porta un pantalone di seta nero con una cannottiera bianca e una camicia dello stesso colore dei pantaloni; mentre mi rivesto, imbarazzata quale sono, lo ringrazio con voce talmente flebile cho ho paura che non abbia sentito.

-Non c'è di che. Ma dimmi: cosa gli hai detto per farlo arrabbiare così?-.

Noto che la sua voce l'ho già sentita da qualche parte, è molto dolce. .soave.

-Oh bhè, volevo entrare nel Forest Lawn per far visita alla persona più importante della mia vita; ma non avendo i soldi quell'essere non mi ha fatto entrare, io ho iniziato a provocarlo dicendogli che era 'tutto fumo e niente arrosto', lui si è arrabbiato e mi ha portato qui per violentarmi.-
-Oooh, capisco; la prossima volta cerca di tenere certi pensieri per te, però.-
-Ahahaha, certo.-
-Ihihih. .che dolce risata hai, una risata molto contagiosa direi. Mhh. .posso chiederti una cosa?-
-Certo. .-
-Chi è che devi andare a far visita al Forest Lawn?-
-Oh, che domande. .LUI, mi pare ovvio!-

Dico indicando la mia maglia. All'improvviso mi sembra che il suo viso si illumini facendo spazio ad un sorriso a dir poco meraviglioso.

-Wow, che bello. Vieni con me, forza!-

Mi tira per la mano. .perchè cavolo è così contento?!

-Ma. .dove mi stai portando?-
-Da Michael Jackson-
-Ma ti ho spiegato che sono al verde, non ho un soldo.-
-Non preoccuparti. Diciamo che io lì sono di casa; e comunque sia ora davanti al cancello non c'è nessuno. Quel codardo sarà scappato via a gambe levate e. .penso che non si farà vedere in giro per un po'.-

A queste parole mi fermo costringendo a far fermare anche lui, tirandolo.

-Che c'è?-
-Aspetta un momento. Ci sono due cose che non ho capito. Primo: in che senso sei di casa al Forest Lawn; cosa fai il becchino?!?-
-Ahahahaha. .mhh, non proprio. Diciamo che aiuto. E il tuo secondo dubbio?-
-Come facevi a sapere che ho fatto arrabbiare l'omone?-
-Mi trovavo a passare e arrivato dietro ad un albero ho visto che Billy ti ha schiaffeggiato e ti ha portato in quel vicolo, mi sono incuorisito e ho deciso di venire a controllare. . .e a quanto pare ho fatto la cosa giusta.-
-Oh si, giustissima. Caaaavolo, Billy. .questo nome mi ricorda il mio cane; a. A proposito di nomi: com'è che ti chiami?-
-Io?. .Ohh. .ehm. . . .Kevin. Tu?-
-Sofia.-
-Che bel nome. .di dove sei?-
-Sono italiana, sono arrivata stamattina.-
-Capisco. .adoro l'Italia!. . .Bhè, finito con i dubbi? Possiamo andare ora?-

Gli faccio segno con la testa di sì e lui riprende a tirarmi. Durante tutto il tragitto non posso fare a meno di pensare che io quest'uomo l'ho già visto; anche se non ricordo bene dove. Quel sorriso, quella risata, quegli occhi. .pozzi profondi di un nero intenso, bellissimo. Kevin. Chissà perchè c'ha messo tanto a dire il suo nome, infondo non è così difficile. . .che mi avesse mentito?! A svegliarmi dal mio stato di trance è Kevin {?}.

-Ehi, Sofia. Siamo arrivati!-
-Eh?!?! Sisi, certo.-

Eh già. .siamo arrivati. Finalmente! Ho desiderato tanto questo momento che ora non so proprio cosa fare. Con mio immenso stupore attorno non c'è nessuno, il posto è isolato, non c'è nemmeno la sua famiglia, nè altri fans. Cavoli, sembra che mi sia ricordata solo io oggi che brutto giorno è. C'è solo una cosa che, all'improviso, attira la mia attenzione più avanti, proprio davanti alla porta dove riposa Michael; mi avvicino e non posso credere ai miei occhi: a terra, lì, davanti alla 'sua casa' c'è un biglietto e un guanto bianco pieno di brillantini luccicanti. .i miei brillantini. A quella vista mi inginocchio per terra e delle lacrime inziano a scendermi copiose per il viso, senza che io me ne accorgessi. Kevin a quel punto si avvicina a me e mi appoggia una mano sulla spalla.

-Sofia, che succede?-
-Niente, è che queste cose pensavo le avessero buttate; invece sono ancora qui. Oddio, mi manca così tanto. .io non ce la faccio più a vivere senza il suo sorriso, senza di lui.-

Kevin prende in mano il biglietto avanti a sè e inizia a leggerlo ad alta voce facendomi tornare alla mente i ricordi della mia infanzia e della mia adolescenza, quando sognavo di incontrare Michael un giorno.
Il biglietto, scritto da me all'età di 15 anni, diceva:

"Ciao Michael,
come va la vita lassù? Le nuvole sono abbastanza comode? Io quiggiù, tutto sommato, sto bene; in fondo si sa. .la vita va avanti!
Anche se la maggior parte delle volte sento come un vuoto, incolmabile dentro di me e questo vuoto così grande sei tu.
Mi manchi! Si lo so, l'ho già detto troppe volte in questi 2 anni ma è così! Ogni giorno cerco di convincere me stessa che prima o poi tutto questo mio dolore se ne andrà, ma poi mi guardo allo specchio e vedo che sono solo una povera illusa! Come posso pretendere di non provare più un amore così forte per te?!? Tu sei TUTTO per me. .sei l'acqua che bevo, sei l'aria che respiro, sei. .detto in parole povere, la mia vita.
Ti chiedo solo, mentre sono qui, di non dimenticarti di me. .un giorno ci incontreremo e, finalmente, passeremo l'eternità insieme a giocare con gli altri angioletti.
A presto, angelo mio. .ti amo immensamente;
dall'Italia,
Sofia Belvedere."

-Oh Dio, che bellissima lettera! Mi hai fatto commuovere, davvero.-
-Grazie. Sono semplici parole che ho scritto così, all'improvviso. Mi sono venute dal cuore. E' passato tanto tempo. .-
-. . . . .Ti manca, vero?-
-Oh sì, non immagini quanto. Non sai quante volte ho sognato di incontrarlo e di parlargli; proprio come stiamo facendo io e te; peccato che però questo era solo un sogno d'adolescente ed è destinato a rimanere tale. .un meraviglioso, irrangiungibile sogno!-

L'ultima mia frase esce con una punta di amarezza, sembra accorgesene anche Kevin perchè ad un certo punto abbassa il suo viso e grazie ai riflessi del sole vedo cadere a terra delle gocce che sembrano di rugiada. .stava piangendo. Non ne capivo a fondo il motivo ma stava piangendo. .forse gli facevo pena. Fatto sta che iniziai a piangere di nuovo anche io; ero sul punto di una crisi isterica quando, con mia enorme sorpresa, Kevin mi prende per un braccio e mi abbraccia a sè molto forte, tanto da non farmi respirare.

-Perdonami, non l'ho fatto di proposito. Mi dispiace così tanto per tutto quello che è successo. .-
-Kevin, calmati! Ma che cosa stai dicendo?!-

Dopo minuti interminabili riesco a calmarlo e a calmarmi a mia volta. Mi fissa, quei due pozzi neri sembra che vogliano trovare in me qualcosa. Kevin mi scruta qualche altro secondo e poi dice:

-Sento che di te posso fidarmi; sei diversa da tutti gli altri! Vieni con me, devo mostrarti una cosa. .non posso più vivere con questo peso addosso. Sono stanco di vederti soffrire. .-
-Ma che co. . .-
-Shhhhh, zitta. Poi lo capirai da sola cosa succede-.

Ok, ora cominciavo ad avere paura. Ma allo stesso tempo mi fidavo. FIDUCIA; non era nella mia persona fidarmi di qualcuno così facilmente. Con Kevin, invece, era diverso; ha ottenuto la mia fiducia in meno di un ora. Forse l'ha ottenuta perchè riesce a capirmi, perchè non mi giudica.
Quello che non capisco è un'altra cosa: perchè stare vicino a lui mi provoca una sensazione strana?! Perchè con lui mi sento così?! E' la prima volta che mi succede: brividi lungo la schiena, farfalle nello stomaco. .oddio, non mi dite che ho preso una malattia fulminante! Non voglio morire, sono ancora giovane!

A distrarmi dai miei strani pensieri è Kevin quando mi avverte che siamo arrivati.
Con mio grande stupore vedo che mi ha trascinata in un bosco.

-Allora, perchè mi hai portata qui? Vuoi spiegarmi cosa ti è preso?-

Kevin prende un lungo sospiro. . .sembra molto agitato.

-Ascolta senza interrompermi, ti prego.
Non so perchè, ma da quando ti ho salvata mi sento molto protettivo verso di te; poi ho avuto modo di conoscerti meglio e ho capito che sei una ragazza sensibile e che non ha tutti bellissimi ricordi del passato; questo mi ha portato in un qualche modo a fidarmi di te, cosa che difficilmente mi succede. . .-
-Oh, è lo stesso anche per me Kevin. Devi creder. . -
-Shhh, ti prego, fammi finire.
. . .Sei dolce, sei divertente. .diversa. Per questo ho deciso di rivelarti la mia vera identità, non mi va più di vederti piangere e soffrire in quel modo; non te lo meriti! E non per causa mia.-
-Kevin ma che cosa dici? Io piangevo per il mio idolo, per Michael. .non capisco che cosa c'entri tu in tutt. .-
-. . . Io sono Michael!!-

Rimango impassibile.

-. .Eeeh?!-
-Sono Michael. Quel Michael.-

Rimango in silenzio; quando a queste parole si toglie la parrucca e i baffi finti. Sapevo che erano finti, ma non immaginavo chi si celasse dietro!
Eccolo lì, il mio sogno più grande davanti ai miei occhi. Non riesco ancora a crederci!
Ha i capelli ricci, più lunghi rispetto a 'This is it'; un espressione stanca in viso ma serena allo stesso tempo, come se si fosse tolto 10 anni di dosso svelandomi il suo segreto. Senza accorgermene, di nuovo inizio a piangere. Le mie lacrime bruciano tanto da farmi male ogni qualvolta mi rigano il viso; è lo stesso bruciore che provai 4 anni fa, nel 2009. . .con la diffrenza, però, che ora non sapevo se essere felice per aver coronato il mio sogno, o essere arrabbiata. Arrabbiata con lui per tutto il male che mi aveva fatto.
Michael sembra avermi letto nel pensiero e, ancora una volta, capita; perchè si avvicina a me e senza proferir parola mi abbraccia. E' un abbraccio dolce ma allo stesso tempo forte, come se volesse rassicurarmi. Il suo abbraccio. E' tutto cio' che ho sempre desiderato; mi ricorda gli abbracci che mi regalava la mia mamma quando ancora era in vita, oppure mi ricorda il desiderio forte che avevo di riceverne almeno uno da mio padre, cosa che non ho mai avuto. Credo che questo sia il motivo del perchè mi sono legata tanto a Michael, lui per me era come un genitore che compensava l'assenza di mio padre. A questo pensiero decido di farmi suggerire dal mio cuore, solo lui sa cosa è giusto fare in un momento come questo. Lo ascolto e lui mi dice di lasciare da parte il rancore e la sofferenza e di fare spazio alla felicità e alla serenità che ho sempre sognato; qui, con lui, tra le sue braccia.

-Non è possibile. Non è possibile. E' solo un sogno, un meraviglioso sogno. Dio, non farmi svegliare, voglio rimanere così per il resto della mia vita. .-

A farmi capire che è tutto vero è la sua risata cristallina; la sua risata. Cavoli, quanto mi è mancata! Ora capisco perchè vicino a lui sentivo tutte quelle strane sensazioni.

-Non è sogno, Sofia. E' tutto vero!
Ascolta: quello che ti ho detto, deve rimanere tra noi. Nessuno sa della mia non morte.-

Ci sciogliamo dall'abbraccio.

-Certo, stai tranquillo. Posso farti una domanda?-
-Uhm, uhm-
-Perchè l'hai fatto?-
-Sapevo che me lo avresti chiesto. Bhè, perchè ero stanco; semplicemente stanco. Tutte le falsità che dicevano sul mio conto, tutte le bugie, gli amici falsi; non sopportavo più tutto questo e quindi ho deciso di sparire.-
-E la tua famiglia?-
-La mia famiglia è al corrente di tutto. Ogni tanto vengono a trovarmi a casa con i miei figli. Non posso stare tutto il tempo insieme a loro, altrimenti il mondo verrà a conoscenza di tutto questo e io non voglio. Certo, è difficile. .ma va bene così, per il momento!-
-Capisco. Mhh. .Mike, posso chiederti un'ultima cosa prima che me ne vada?-
-Certo. .-
-Posso abbracciarti di nuovo? ahaha-
-Ahaha, certo che puoi. .vieni qui.-

Rimaniamo così per altri minuti interminabili, senza dire una parola. Però poi:

-Bene, meglio che ora vada. Si è fatto tardi. Grazie Michael, mi hai reso la ragazza più felice dell'intero universo; dico davvero.-
-Di niente Sofia. Sei davvero una ragazza speciale, non mi andava di farti stare così male a causa mia; sentivo in dovere di dirtelo! Ricorda che nessuno deve saperlo. .-
-Stai tranquillo, quando mi ci metto so essere più muta di un pesce!-

Faccio segno di chiudere la bocca con una cerniera invisibile e di buttare la chiave.

-Ahuahuaha, ecco che cosa mi è subito piaciuto di te. .-
-Cosa? ehehe-
-La tua simpatia.-
-Oooh, ma grazie mio signore.-

Faccio un piccolo inchino. .

-Ahahahahahahahha-
-Ahaha. .bhè ora devo andare davvero. Ciao, angelo mio. .non provare a volare di nuovo via, questa volta non te lo permetterò!-
-Certo che no, rimango qui. .stai tranquilla.-

Faccio per andarmene quando mi blocca dolcemente per un braccio. .

-Aspetta, ti accompagno io. .-
-Oh, va bene.-

Mentre sorrido come un ebete lui si rimette la parrucca e i baffi e poi ci incamminiamo verso il Forest Lawn, dove tutto è iniziato.

-Sofia, ma ora dove andrai?-
-Oh, bhè. .in cerca di un appartamentino-
-Cosaa?! Ancora non hai trovato una casa?-
-No; con il desiderio di venirti a trovare ho rimandato tutto a dopo.-
-E non dovresti avvertire i tuoi genitori?-
-Non ce li ho. Mia madre è morta quando avevo solo 6 anni e mio padre è vivo ma non lo considero più da tempo, ormai; lui con me non lo ha mai fatto. .-
-Ooh, scusa mi dispiace. Non volevo. Quindi sei tutta sola?!-
-Sì.-

Si accorge che il mio viso ora è diventato cupo, triste, malinconico. Dopo attimi di silenzio e imbarazzo vedo che gli si illumina il viso. .

-Mi è venuta un'idea.-

O mio Dio, che il cielo ci assista!

-Chee?!?-
-Stavo pensando. .se a te non dispiace; siccome tu sei sola e devi andare in cerca di un appartamento, e io sono solo in una casa grande e vuota. .perchè non vieni a stare da me? Saremo una famiglia, tu avrai il padre che non hai mai avuto, e io avrò la compagnia per non soffrire più di solitudine; che ne dici? Ci stai?-

Oh mio Dio. Questo per me è troppo, non posso credere che sta succedendo proprio a me; per forza sto sognando. Mi do tre pizzicotti sul braccio per svegliarmi, ma mi faccio solo male.
Dio, allora è tutto vero. Sono così felice che mi sento il cuore di scoppiare in petto.

-Sofia, allora. .che ne pensi?-
-E che ne penso. .che ne penso. Penso che è una bellissima idea. Accetto!-

Il suo viso viene illuminato da uno dei suoi sorrisi più belli. Aah, che magnifica giornata. Mai e poi mai avrei immaginato che avrei provato così tante emozioni tutte insieme. E pensare che dovevo anche ringraziare Billy l'omone; se non fosse stato per lui non avrei mai vissuto questo sogno. Avevo scoperto che il mio idolo non se n'era mai andato e ora andavo, addirittura, a vivere con lui. Non posso chiedere nient'altro dalla mia vita. Sono al settimo cielo.
Ci abbracciamo di nuovo fortissimo, felici entrambi.

-Cos'è, vuoi farti perdonare? Non dimenticarti che mi devi 4 anni!-
-Ahahaha, certo. Ti ridarò quelli e altri 100! Bene, andiamo a casa?-
-Andiamo a casa.-

Ci incamminiamo tenendoci per mano verso la nostra nuova vita.

-Ti voglio bene. .papà.-
-Ti voglio bene anche io, piccola.-


FINE.
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