Morning Glow (one shot)
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Morning Glow (one shot)
-Applehead
Con gli occhi ancora chiusi, in piena dormiveglia, non era ancora ben consapevole di dove si trovasse. Nessun rumore, nessun suono se non un cinguettio che entrava da una finestra aperta insieme all'aria fresca mattutina.
Sempre ad occhi chiusi, realizzò di essere a casa, a Neverland, e non in una delle tante stanze d'albergo che lo avevano ospitato negli ultimi 2 mesi.
E a dargli questa certezza era il suono leggero di un respiro proprio li vicino a lui. Più precisamente sulla sua spalla.
Aprì gli occhi ancora assonnati, e la vide. Jennifer, la donna che amava, e che gli stava vicino da ormai 3 anni. Dormiva serena, con la testa appoggiata alla sua spalla e con un braccio che gli cingeva la vita. Quanto gli era mancato quell'abbraccio mentre era via..
Continuò a guardarla per un po', senza tralasciare alcun particolare, ed era esattamente come la ricordava. Era bella come la immaginava ogni volta che sentiva la sua voce al telefono, e ogni notte che si addormentava abbracciando il cuscino.
Anzi, era più bella, forse perchè semplicemente stavolta non era frutto della sua immaginazione.
Due lunghi mesi in tour senza pausa, senza tornare a Neverland, senza Jennifer.
"Come ho fatto a sopravvivere senza di te?" pensò continuando a guardarla, e baciandole piano la guancia.
Forse l'unica cosa che gli dava forza era la consapevolezza che dopo quei due mesi si sarebbe finalmente svegliato di mattina accanto a lei.
Jen si mosse appena, lo strinse più forte e sorrise leggermente.
- Mmh..
Michael continuava a posarle piccoli baci sulla guancia e sulla fronte mentre lei lentamente si svegliava.
- Mi sei mancato.. - sussurrò Jen che ancora non aveva aperto gli occhi, godendosi quelle attenzioni.
- Anche tu piccola.
Michael la strinse a sè, respirando tra i suoi capelli, lei ricambiò l'abbraccio e prese a baciargli dolcemente la spalla.
Rimasero per un po' in silenzio, a gustarsi quell'abbraccio che, dopo così tanto tempo trascorso lontani, sembrava necessario per poter respirare.
Michael si rilassò lasciandosi andare di nuovo sul suo cuscino, e tenendo ancora Jen ben stretta tra le braccia.
- A che pensi? - chiese Jen, guardando Michael con gli occhi rivolti verso il soffitto.
- Jen.. Tu meriteresti qualcuno che possa stare sempre con te.. Non uno che ti abbandona qui per mesi.
Jennifer lo guardava allibita.
- Tu sei meravigliosa, e io non posso darti ciò che meriti veramente - continuò Michael, voltando lo sguardo verso un punto indefinito della stanza.
- Hey.. - Jen posò dolcemente una mano sulla sua guancia, costringendolo a guardarla - Intanto lascia decidere a me ciò che merito.. E poi, nessuno mi ha obbligata sai? Io voglio stare con te, e sono consapevole delle conseguenze. Ho preso il pacchetto completo, fama e periodi di lontananza inclusi. Lo sai come la penso..
Michael continuava a guardarla, con un mezzo sorriso, chiedendosi come Jen potesse essere così paziente con lui.
- Tu sei un angelo..
- Ma smettila.. - rise Jen, stampandogli un bacio sulle labbra - E poi scusa.. Ci vorrà pure qualcuno che ti aspetti ogni volta che torni a casa, no?
Michael rise piano - Cosa farei senza di te? - disse, baciandola di nuovo - Ti amo..
- Ti amo anch'io..
Jen si strinse di nuovo a lui, appoggiando la testa al suo petto.
Per lei avrebbe potuto rinunciare a tutto, carriera compresa. Ma non disse nulla.
"In una coppia bisogna accettarsi l'un l'altro, non annullarsi per l'altro", avrebbe risposto lei. Avevano già discusso una volta, perchè Jen non avrebbe mai voluto che lui rinunciasse a qualcosa per lei, soprattutto se si trattava della musica, che in fondo, era la sua vita.
Già, la musica era la sua vita, ma anche Jen lo era. Ed era incredibile come lei non volesse mai niente di più. Non pretendeva mai nulla, non pretendeva più attenzioni, più tempo.. Le bastava ciò che Michael riusciva a darle.
Un'altra donna probabilmente non avrebbe resistito così tanto, si sarebbe sentita sola, messa in secondo piano, prima o poi lo avrebbe lasciato e lui non avrebbe reagito, non perchè non innamorato, ma perchè impotente. Lui semplicemente non poteva far sentire la sua donna il centro del suo mondo, perchè la macchina dello showbusiness non può essere fermata. E poi c'erano le giornate dei bambini a Neverland, le visite negli ospedali, negli orfanotrofi... Michael aveva così tanto amore da dare, da non poterlo limitare solo alla vita di coppia.
Ma Jen non pretendeva proprio nulla. Jen non aveva mai tentato di modellarlo, per renderlo simile ad un "compagno ideale".
Un esemplare davvero raro. Tutti cercano in qualche modo di cambiare chi hanno a fianco, forse anche inconsapevolmente. Lei no. Lei aveva accettato Michael con pregi e difetti, con la sua vita costantemente sotto i riflettori, con i suoi mesi in giro per il mondo, con i giornalisti appostati ovunque, e non aveva fatto niente per provare a cambiare la situazione. Non aveva mai reclamato nulla. Lui si sentiva quasi di non meritare tutto questo.
Ma ripensò al discorso del "pacchetto completo", e sorrise.
Perso nei suoi pensieri, non si era accorto che Jennifer lo fissava da un po'.
- Adoro vederti sorridere, lo sai?
Lui sorrise di più, e abbassò lo sguardo. Si perse nuovamente nei suoi pensieri sfiorandole distrattamente la schiena. Avrebbe voluto dirle qualcosa a cui pensava da tempo. Cercava solo il momento giusto, e forse era arrivato.
-Jen... - prese fiato e incrociò il suo sguardo. "Forza, diglielo e basta!"
- ...Vuoi sposarmi?
Jennifer sgranò gli occhi, incredula.
- Oh.. Oddio.. Io.. - abbassò lo sguardo, sorridendo nervosa - Io non so che dire..
- Beh, basta un sì o un no! - ridacchiò Michael. Anche se il pensiero che lei potesse scegliere la seconda opzione lo fece rabbrividire.
Jen sollevò lo sguardo e fissò quegli occhi che aveva di fronte. Poche altre volte li aveva visti brillare così.
- Beh... Sì! Certo che sì! - Rise, piena di gioia - E' solo che non me l'aspettavo..
- Lo sai che adoro farti le sorprese! A proposito.. Aspetta un momento
Michael si alzò dal letto, e Jen lo seguì con lo sguardo, sollevandosi sui gomiti.
- Non muoverti da li!- Michael entrò nella cabina armadio. Poco dopo uscì e ritornò sotto le lenzuola accanto a Jen.
- Chiudi gli occhi!
Jen lo guardò con aria interrogativa, ma gli diede retta, anche perchè sapeva che lui non avrebbe ceduto. Sentì Michael che le prendeva la mano.
- Non aprirli.. - Sussurrò lui, mentre Jen sentiva che le stava infilando...
- Ok ora puoi guardare!
... Un anello. Un anello nascosto chissà da quanto tempo nella cabina armadio.
- Hai pensato proprio a tutto... - Disse Jen con un filo di voce, mentre con gli occhi ormai lucidi guardava quella fedina al suo dito. Continuava a rigirarla.. Una fedina in oro bianco, liscia, semplicissima. Anche Michael la guardava.
- Non è nulla di speciale ma..
- Non mi serve qualcosa di speciale - lo interruppe Jen - ho te, ed è questo ciò che importa.
Michael sorrise. Sapeva che avrebbe avuto una risposta di quel tipo.
Rimasero per un po' accoccolati, senza dire più nulla, persi nei loro pensieri. Jen ruppe per prima il silenzio, stiracchiandosi.
- Mi sta venendo fame.. Facciamo colazione?
- Se la colazione non è troppo urgente io farei qualcos'altro prima..
- Tipo cosa.. ? - rispose Jen maliziosamente.
- Se vuoi ti dò un indizio...
Michael iniziò a posare dei baci umidi sul suo collo, mentre le sue dita si infilavano sotto la maglietta del pigiama.
- Ok.. Diciamo che la colazione può aspettare...
Con gli occhi ancora chiusi, in piena dormiveglia, non era ancora ben consapevole di dove si trovasse. Nessun rumore, nessun suono se non un cinguettio che entrava da una finestra aperta insieme all'aria fresca mattutina.
Sempre ad occhi chiusi, realizzò di essere a casa, a Neverland, e non in una delle tante stanze d'albergo che lo avevano ospitato negli ultimi 2 mesi.
E a dargli questa certezza era il suono leggero di un respiro proprio li vicino a lui. Più precisamente sulla sua spalla.
Aprì gli occhi ancora assonnati, e la vide. Jennifer, la donna che amava, e che gli stava vicino da ormai 3 anni. Dormiva serena, con la testa appoggiata alla sua spalla e con un braccio che gli cingeva la vita. Quanto gli era mancato quell'abbraccio mentre era via..
Continuò a guardarla per un po', senza tralasciare alcun particolare, ed era esattamente come la ricordava. Era bella come la immaginava ogni volta che sentiva la sua voce al telefono, e ogni notte che si addormentava abbracciando il cuscino.
Anzi, era più bella, forse perchè semplicemente stavolta non era frutto della sua immaginazione.
Due lunghi mesi in tour senza pausa, senza tornare a Neverland, senza Jennifer.
"Come ho fatto a sopravvivere senza di te?" pensò continuando a guardarla, e baciandole piano la guancia.
Forse l'unica cosa che gli dava forza era la consapevolezza che dopo quei due mesi si sarebbe finalmente svegliato di mattina accanto a lei.
Jen si mosse appena, lo strinse più forte e sorrise leggermente.
- Mmh..
Michael continuava a posarle piccoli baci sulla guancia e sulla fronte mentre lei lentamente si svegliava.
- Mi sei mancato.. - sussurrò Jen che ancora non aveva aperto gli occhi, godendosi quelle attenzioni.
- Anche tu piccola.
Michael la strinse a sè, respirando tra i suoi capelli, lei ricambiò l'abbraccio e prese a baciargli dolcemente la spalla.
Rimasero per un po' in silenzio, a gustarsi quell'abbraccio che, dopo così tanto tempo trascorso lontani, sembrava necessario per poter respirare.
Michael si rilassò lasciandosi andare di nuovo sul suo cuscino, e tenendo ancora Jen ben stretta tra le braccia.
- A che pensi? - chiese Jen, guardando Michael con gli occhi rivolti verso il soffitto.
- Jen.. Tu meriteresti qualcuno che possa stare sempre con te.. Non uno che ti abbandona qui per mesi.
Jennifer lo guardava allibita.
- Tu sei meravigliosa, e io non posso darti ciò che meriti veramente - continuò Michael, voltando lo sguardo verso un punto indefinito della stanza.
- Hey.. - Jen posò dolcemente una mano sulla sua guancia, costringendolo a guardarla - Intanto lascia decidere a me ciò che merito.. E poi, nessuno mi ha obbligata sai? Io voglio stare con te, e sono consapevole delle conseguenze. Ho preso il pacchetto completo, fama e periodi di lontananza inclusi. Lo sai come la penso..
Michael continuava a guardarla, con un mezzo sorriso, chiedendosi come Jen potesse essere così paziente con lui.
- Tu sei un angelo..
- Ma smettila.. - rise Jen, stampandogli un bacio sulle labbra - E poi scusa.. Ci vorrà pure qualcuno che ti aspetti ogni volta che torni a casa, no?
Michael rise piano - Cosa farei senza di te? - disse, baciandola di nuovo - Ti amo..
- Ti amo anch'io..
Jen si strinse di nuovo a lui, appoggiando la testa al suo petto.
Per lei avrebbe potuto rinunciare a tutto, carriera compresa. Ma non disse nulla.
"In una coppia bisogna accettarsi l'un l'altro, non annullarsi per l'altro", avrebbe risposto lei. Avevano già discusso una volta, perchè Jen non avrebbe mai voluto che lui rinunciasse a qualcosa per lei, soprattutto se si trattava della musica, che in fondo, era la sua vita.
Già, la musica era la sua vita, ma anche Jen lo era. Ed era incredibile come lei non volesse mai niente di più. Non pretendeva mai nulla, non pretendeva più attenzioni, più tempo.. Le bastava ciò che Michael riusciva a darle.
Un'altra donna probabilmente non avrebbe resistito così tanto, si sarebbe sentita sola, messa in secondo piano, prima o poi lo avrebbe lasciato e lui non avrebbe reagito, non perchè non innamorato, ma perchè impotente. Lui semplicemente non poteva far sentire la sua donna il centro del suo mondo, perchè la macchina dello showbusiness non può essere fermata. E poi c'erano le giornate dei bambini a Neverland, le visite negli ospedali, negli orfanotrofi... Michael aveva così tanto amore da dare, da non poterlo limitare solo alla vita di coppia.
Ma Jen non pretendeva proprio nulla. Jen non aveva mai tentato di modellarlo, per renderlo simile ad un "compagno ideale".
Un esemplare davvero raro. Tutti cercano in qualche modo di cambiare chi hanno a fianco, forse anche inconsapevolmente. Lei no. Lei aveva accettato Michael con pregi e difetti, con la sua vita costantemente sotto i riflettori, con i suoi mesi in giro per il mondo, con i giornalisti appostati ovunque, e non aveva fatto niente per provare a cambiare la situazione. Non aveva mai reclamato nulla. Lui si sentiva quasi di non meritare tutto questo.
Ma ripensò al discorso del "pacchetto completo", e sorrise.
Perso nei suoi pensieri, non si era accorto che Jennifer lo fissava da un po'.
- Adoro vederti sorridere, lo sai?
Lui sorrise di più, e abbassò lo sguardo. Si perse nuovamente nei suoi pensieri sfiorandole distrattamente la schiena. Avrebbe voluto dirle qualcosa a cui pensava da tempo. Cercava solo il momento giusto, e forse era arrivato.
-Jen... - prese fiato e incrociò il suo sguardo. "Forza, diglielo e basta!"
- ...Vuoi sposarmi?
Jennifer sgranò gli occhi, incredula.
- Oh.. Oddio.. Io.. - abbassò lo sguardo, sorridendo nervosa - Io non so che dire..
- Beh, basta un sì o un no! - ridacchiò Michael. Anche se il pensiero che lei potesse scegliere la seconda opzione lo fece rabbrividire.
Jen sollevò lo sguardo e fissò quegli occhi che aveva di fronte. Poche altre volte li aveva visti brillare così.
- Beh... Sì! Certo che sì! - Rise, piena di gioia - E' solo che non me l'aspettavo..
- Lo sai che adoro farti le sorprese! A proposito.. Aspetta un momento
Michael si alzò dal letto, e Jen lo seguì con lo sguardo, sollevandosi sui gomiti.
- Non muoverti da li!- Michael entrò nella cabina armadio. Poco dopo uscì e ritornò sotto le lenzuola accanto a Jen.
- Chiudi gli occhi!
Jen lo guardò con aria interrogativa, ma gli diede retta, anche perchè sapeva che lui non avrebbe ceduto. Sentì Michael che le prendeva la mano.
- Non aprirli.. - Sussurrò lui, mentre Jen sentiva che le stava infilando...
- Ok ora puoi guardare!
... Un anello. Un anello nascosto chissà da quanto tempo nella cabina armadio.
- Hai pensato proprio a tutto... - Disse Jen con un filo di voce, mentre con gli occhi ormai lucidi guardava quella fedina al suo dito. Continuava a rigirarla.. Una fedina in oro bianco, liscia, semplicissima. Anche Michael la guardava.
- Non è nulla di speciale ma..
- Non mi serve qualcosa di speciale - lo interruppe Jen - ho te, ed è questo ciò che importa.
Michael sorrise. Sapeva che avrebbe avuto una risposta di quel tipo.
Rimasero per un po' accoccolati, senza dire più nulla, persi nei loro pensieri. Jen ruppe per prima il silenzio, stiracchiandosi.
- Mi sta venendo fame.. Facciamo colazione?
- Se la colazione non è troppo urgente io farei qualcos'altro prima..
- Tipo cosa.. ? - rispose Jen maliziosamente.
- Se vuoi ti dò un indizio...
Michael iniziò a posare dei baci umidi sul suo collo, mentre le sue dita si infilavano sotto la maglietta del pigiama.
- Ok.. Diciamo che la colazione può aspettare...
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