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Intervista VH1 (10 novembre 1996)

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Messaggio Da Michaelforever Mar Ott 18, 2011 8:00 pm

Michael Jackson - Intervista VH1 (10 novembre 1996)



Michael: Ogni intervista che io abbia mai fatto sono
stato costretto a farla. Voi ragazzi (i fans) siete stati così carini con me ed è la sola ragione per cui
sono stato d'accordo nel fare questo.


Fans: Quali sono le cose che ti fanno
arrabbiare?

Michael: Io credo nella perfezione e cerco di crearla
in ogni cosa che faccio. Sembra che non ci riusciamo mai totalmente, ma credo nelle esecuzioni perfette.
E quando non arriviamo almeno al 99,9% la cosa mi
disturba molto.


Fans: Hai intenzione di fare qualche video in più fuori
dal tuo album HIStory?

Michael:Ci sono molte pubblicazioni in più da HIStory.
Abbiamo Ghosts (un piccolo film) che uscirà, che è
grande, e Stranger In Moscow, e tutto ciò sta andando
avanti. Voglio dire, siamo a 28 milioni di coppie ora, diversamente da come la stampa sta continuando a mentire su questo - sono terribili. Non leggete i tabloid - è qualcosa
che voi (i fans) potete alimentare. Non leggete storie
che non sono vere. Scrivono quelle storie per mettervi
fuori strada e voi li arricchite - non è vero, non
leggeteli, è immondizia, sono fesserie.


Fans: Perché stai indossando una maschera di seta nelle
tue ultime apparizioni?

Michael: Perché col tempo le condizioni della mia pelle
sono peggiorate. Odio dirlo. Ho la vitiligine e sono
completamente allergico al sole. Non può neanche
venirmi in mente di stare fuori adesso. Anche se sono
all'ombra i raggi del sole possono distruggere la mia
pelle.


Fans: C'è qualche canzone che hai pubblicato ma che non
volevi che fosse pubblicata?

Michael: Non me ne viene in mente nessuna. Alcune canzoni
della Motown, le prime, ricordo che mi arrabbiavo con
gli autori perché io volevo cantarle in un modo e loro
volevano che le cantassi in un altro. Chiamavo Berry
Gordy che è il presidente/proprietario della compagnia.
Diceva: "Guardate, lasciate fare a Michael ciò che
vuole, sono sicuro che sarà giusto".


Fans: L'atmosfera tra le star della Motown era
competitiva o amichevole?

Michael: Molto amichevole. Marvin Gaye veniva a casa
mia almeno due volte alla settimana a giocare a basket
con i miei fratelli. Stevie Wonder veniva per le
riunioni e le feste, io andavo casa delle Supremes e
Diana Ross invitava le ragazze di sopra ed erano una
famiglia sinceramente felice. Avevamo una squadra di
baseball dove giocavamo uno contro l'altro, io ero
molto piccolo ma mi lasciavano battere, era davvero una
famiglia felice e mi mancano tutti loro - anche i
Temperations venivano sempre di sopra a casa mia.


Fans: Hai intenzione di riregistrare lo speciale HBO
che hai annullato l'anno scorso e se sì
quando?

Michael: Sì, stiamo programmando di farlo in Sud Africa.

Fans: Hai mai avuto paura di andare sul palco?
Michael: No. Non ricordo di aver mai avuto paura di
andare sul palco. Mi trovo meglio ad andare sul palco
che a fare questa intervista!


Fans: Hai intenzione di fare qualche concerto negli
Stati Uniti?

Michael: Mi piacerebbe - lo stiamo progettando per
l'anno prossimo.


Fans: Hai mai programmato di lavorare ancora con Quincy
Jones?

Michael: Mi piacerebbe lavorare ancora con Quincy. Le
porte sono sempre aperte. Siamo molto amici. Ma mi
piace sfidare, fare cose diverse e sperimentare. E' una
persona molto dolce e gli voglio tanto bene.


Fans: Se potessi passare un giorno in completo
anonimato, dove andresti e cosa faresti?

Michael: Probabilmente andrei a Neverland o in un'isola
sperduta da qualche parte. Cosa farei? Probabilmente
scriverei musica o rappresentazioni per il palco o
qualcosa - qualcosa di creativo. Non smetto mai di
lavorare.


Fans: La vera Billie Jean sa della canzone e se lo sa
quale è stata la sua reazione?

Michael: C'è una ragazza chiamata Billie Jean ma non è
su quella Billie Jean. Billie Jean è anonimo.
Rappresenta molte ragazze che - erano solite a
chiamarsi groupie negli anni 60 - si attaccavano
intorno alle porte del backstage e con ogni band che
veniva nella città loro avevano una relazione. E penso
di averla scritta per l'esperienza con i miei fratelli
quando ero piccolo. C'erano molte Billie Jean lì
fuori. Affermavano che il loro figlio fosse imparentato
con i miei fratelli.


Fans: Quali delle tue canzoni sono autobiografiche?
Michael: Stranger in Moscow, Heal the world, We are the
world, I'll be there. Quei tipi di canzoni.


Fans: Che cosa ha ispirato la canzone Stranger in Moscow?
Michael: L'ho scritta a Mosca. Le parole sono
totalmente autobiografiche. Quando senti righe come
"here abandoned in my fame... Armageddon of the
brain=abbandonato qui nella mia fama... il giudizio
finale del cervello") al tempo, - nell'ultimo tour
quando eravamo a Mosca - come mi sentivo veramente. Si
è creata da sola. E' caduta nel mio grembo, perché è
come mi stavo sentendo. Solo nel mio hotel, stava
piovendo e ho iniziato a scriverla.
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