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Marco Mengoni:Quanto ti ho amato Re

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Messaggio Da szwaby82 Dom Ott 16, 2011 1:02 pm

szwaby82 Inviato: 03 Lug 2010 02:27 pm

Marco: " Quanto ti ho amato, re."

Black or White con quel riff di chitarra... questo è stato il mio primo contatto con Michael Jackson. Una voce diversa da tutte, un ritmo interiore, una potenza pop, una forza mista a dolcezza fuori dal comune. Ho comprato l'album più famoso, Thriller. Poi sono andato a cercarlo in Rete. Per me è stata un'epifania. Impossibile spiegare l'effetto che ha avuto su di me quel video, quei brani. Vocalità di un angelo, passi sospesi, leggeri, perfetti. Divertente, emozionante.
C'era in lui qualcosa di più, ero di fronte ad un artista a tutto tondo, a una sensibilità delicata, misteriosa. Questa sua voglia di brillare così, semplicemente, questa capacità di mettersi in gioco, di trasformarsi in zombie, Peter Pan, sex symbol, ballerino, tutto mi incantava e mi incanta di lui.
E ancora, mi incanta e mi incuriosisce il tormento interiore che non gli ha mai dato pace, questo essere uno degli idoli pop più amati del pianeta e, per contrasto, non amarsi mai abbastanza, non piacersi mai, sempre alla ricerca di qualcosa di irraggiungiungibile.
Lui era il Re. Ma ciò che mi colpisce davvero è che per me Michael Jackson, icona eterna e immortale, per sempre splendente nel mondo del pop, non ha mai vissuto davvero. Lo vedo sempre circondato da un'aura di dolore. Solo. Incapace di essere qualcosa di terreno, di sporcarsi di vita vera. E' proprio ciò che era, questa sua imperfezione, a renderlo così grande ai miei occhi. E viene criticato ancora. Sfido tutti questi critici severi a dire, guardandomi negli occhi, che non conoscono a memoria la melodia di Heal the World. Scommetto che quando sono in auto da soli e in programmazione arriva Billie Jean, la mano non riesce a star ferma e insegue quel battito micidiale, che non perdona nella sua perfezione.
Ecco. Potrei parlare di You Are Not Alone cantato con gli amici in completa pace dell'anima, di notte, di ritorno da una gita, assaporando nota per nota. Di come mi diverto con la band a rifare They Don't Care About Us. O di come batteva il mio cuore quando nella prima puntata di X Factor ho incontrato la mia prima frase di Man in the Mirror cercando di portare il rispetto dovuto a questo Artista e alle sue canzoni. Ma come lo chiudo questo discorso?
Semplice: ammettendo, commosso, la mia fortuna. Perchè ho calpestato il suolo della Terra contemporaneamente a lui, perchè siamo stati sotto lo stesso cielo, illuminati dalle stelle.
Buona fortuna, Michael, ovunque tu sia."

Inoltre, Marco, durante il suo Re Matto Tour, ha incluso nella scaletta Man in the Mirror e They Don't Care About Us.
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