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Perché Whitney Houston non raggiungerà i guadagni post-mortem di Michael Jackson

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Messaggio Da Michaelforever Sab Feb 18, 2012 6:15 pm

Why Whitney Houston Won't Match Michael Jackson's Postmortem Earnings

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There are plenty of similarities between Whitney Houston and Michael Jackson—both were vastly talented singers who passed away at or around age 50, their deaths met by a global outpouring of grief and support.

But when it comes to postmortem finances, the two superstars couldn’t be more different.

Michael Jackson’s estate has pulled in over half a billion dollars since his death in 2009, thanks to the flurry of deals made by co-executors John Branca and John McClain. Those include a $60 million upfront payment for concert film This Is It; a seven-year, ten-project record deal with Sony for $250 million; and a joint venture with Cirque du Soleil called Michael Jackson: The Immortal World Tour, which is grossing over $2 million per show.

The details of who will handle Houston’s estate are still in flux, but industry insiders agree that there’s no way she’ll approach the King of Pop in terms of earnings for a number of reasons. First of all, Michael Jackson left a trove of unreleased material—enough to land the record-breaking deal with Sony. Though her estate will get a boost from the album sales spike in the wake of her death, Houston didn’t leave behind much in the way of new songs.

“There will undoubtedly be an immediate hit from people buying music,” says entertainment attorney Donald David, who has represented the Tupac Shakur estate. “But if she doesn’t have unrecorded tracks, you’re looking at bargain bin best-of albums … those sorts of things don’t have any kind of lifespan, and they don’t produce a lot of money.”

Of the revenue generated by increased sales of Houston’s music, her estate won’t see as much as Jackson’s does. That’s because Jackson wrote or co-wrote many of his greatest hits, including “Billie Jean” and “Beat It.” Other songwriters penned most of Houston’s work, from “I Wanna Dance (With Somebody)” to “I Will Always Love You.”

Dolly Parton wrote the latter, and will therefore receive the publishing revenues from U.S. radio play and licensing to commercials and films. Houston’s estate will only receive artist royalties for record sales and radio play abroad (due the intricacies of U.S. copyright law, only songwriters are paid for radio spins; both songwriters and recording artists are paid across the pond).

To be sure, Houston’s estate will receive plenty of cash from the artist royalties generated by album sales. Michael Jackson sold over 8 million records in the U.S. in the six months after he died, and 20-30 million worldwide. If Houston can do even half that, her estate stands to rake in more than $10 million in the coming year from recorded music alone—and she’s off to a good start, selling 64,000 copies of Whitney: The Greatest Hits the U.S. the day she passed away.

Still, there are no guarantees that Houston will be able to sustain her current pace.

“She’s going to get a bump in play because of the Grammys,” says David. “But come June, that’s going to be the end of it.”

Another potential source of revenue for Houston’s estate is the movie Sparkle. The remake of the 1976 classic features Houston as both an actor and an executive producer; she’ll likely receive a cut of box office revenues, and given the publicity around the film, it’s likely to be a hit.

But matching This Is It will be a tall task—the Jackson concert film grossed over a quarter of a billion dollars worldwide, and the $60 million upfront payment negotiated by the Jackson estate came after his death. Whatever Houston advance received in life is only a fraction of that sum.

Just as the fact that Houston wasn’t a songwriter and didn’t leave a vast library of unreleased recordings will limit the earnings potential of her estate, so too will the relative size and intensity of her fan base.

“Michael Jackson had a huge, fanatical worldwide following,” says David. “Whitney Houston just doesn’t have that.”

Though Houston’s postmortem financial output won’t approach Jackson’s, her impact will certainly continue to be felt throughout the entertainment industry and beyond—witness the quality and quantity of tributes to the late singer at the Grammys.

Host LL Cool J opened the show with a prayer; Bruno Mars and Alicia Keys quickly added their own words; Jennifer Hudson performed a moving rendition of “I Will Always Love You.”

Perhaps the most moving eulogy came from Grammy-winning singer Melanie Fiona. Speaking to a handful of journalists assembled in the print media room at the Staples Center, the 28-year-old songstress explained how she first heard Houston’s music in her childhood crib; “Greatest Love Of All” was the first song Fiona ever performed.

“I would not be up here as a nominee or as a winner with out her influence in my life,” Fiona said. “My heart is heavy right now. I feel proud to say she was such a huge influence to me.”

Perché Whitney Houston non raggiungerà i guadagni post-mortem di Michael Jackson

Ci sono molte somiglianze tra Whitney Houston e Michael Jackson, entrambi erano cantanti di grande talento che sono deceduti vicino ai 50 anni e la cui morte è stata accolta da uno sfogo globale di dolore e di supporto.

Ma quando si tratta di finanze post-mortem, le due superstar non potrebbero essere più diverse.

L'Estate di Michael Jackson ha registrato entrate di oltre mezzo miliardo di dollari dopo la sua morte nel 2009, grazie alla raffica di accordi fatti dai co-esecutori John Branca e John McClain. Queste includono 60 milioni di dollari di pagamento anticipato per il film-concerto This Is It, un contratto discografico per dieci progetti in sette anni con la Sony per 250 milioni di dollari e una joint venture con il Cirque du Soleil chiamata "Michael Jackson: The Immortal World Tour", che è campione di incassi con oltre 2 milioni di dollari a show.

I dettagli di chi si occuperà del patrimonio della Houston sono ancora in evoluzione, ma esperti del settore concordano sul fatto che non c'è modo per lei di avvicinarsi al Re del Pop in termini di guadagni per una serie di motivi. Prima di tutto Michael Jackson ha lasciato un tesoro di materiale inedito sufficiente a generare l'accordo record con la Sony. Anche se il suo patrimonio otterrà una spinta delle vendite di album sulla scia della sua morte, la Houston non ha lasciato dietro di sé molto in termini di nuove canzoni.

"Ci sarà senza dubbio un immediato successo fra le persone che comprano musica" dice l'avvocato del settore dell'intrattenimento David Donald, che ha rappresentato l'Estate di Tupac Shakur. "Ma se lei non ha tracce non pubblicate, si tratterà di album best-of... questo genere di cose non ha molta vita utile e non produce tanti soldi".

Riguardo le entrate generate da un incremento delle vendite della musica della Houston, la sua Estate non vedrà gli stessi risultati di quella di Jackson. Questo perché Jackson ha scritto o co-scritto molti dei suoi più grandi successi, tra cui "Billie Jean" e "Beat It". Altri autori hanno scritto la maggior parte del lavoro della Houston, da "I Wanna Dance (With Somebody)" a "I Will Always Love You".

Dolly Parton ha scritto il secondo, e quindi riceverà i ricavi editoriali dei passaggi radiofonici negli Stati Uniti e le licenze per spot pubblicitari e film. L'estate della Houston riceverà solo le royalties dell'artista per le vendite discografiche e i passaggi radiofonici all'estero (a causa delle complessità della legge statunitense sul copyright, solo gli autori sono pagati per le rotazioni radiofoniche, mentre oltreoceano sono pagati sia gli autori che i cantanti).

A dire il vero l'estate della Houston riceverà un sacco di denaro dalle royalties dell'artista generate dalle vendite degli album. Michael Jackson ha venduto oltre 8 milioni di dischi negli Stati Uniti nei sei mesi successivi alla sua morte, e 20-30 milioni in tutto il mondo. Se la Houston può fare anche la metà di questo, il suo patrimonio rastrellerà più di 10 milioni di dollari quest'anno solo per la musica, e ha avuto un buon inizio vendendo 64.000 copie di "Whitney: The Greatest Hits" negli Stati Uniti il giorno in cui è morta.

Eppure, non ci sono garanzie che la Houston sarà in grado di sostenere il suo ritmo attuale.

"Sta facendo un boom a causa dei Grammy," dice David. "Ma a giugno tutto questo sarà finito".

Un'altra potenziale fonte di entrate per l'estate della Houston è il film "Sparkle". Il remake del classico del 1976 presenta la Houston sia come attrice che come produttore esecutivo; probabilmente riceverà una parte dei ricavi al botteghino, e data la pubblicità attorno al film, è probabile che sarà un successo.

Ma raggiungere "This Is It" sarà un compito arduo, il film concerto di Jackson ha incassato oltre un quarto di un miliardo di dollari in tutto il mondo, e i 60 milioni di dollari di pagamento anticipato negoziati dall'estate di Jackson sono arrivati dopo la sua morte. Qualunque acconto abbia ricevuto la Houston in vita è solo una frazione di quella somma.

Così come il fatto che la Houston non era un'autrice e non ha lasciato una vasta quantità di registrazioni inedite limiterà i potenziali guadagni del suo patrimonio, anche la dimensione relativa e l'intensità della sua fan base avrà un'incidenza sui suoi guadagni.

"Michael Jackson aveva un enorme, fanatico seguito in tutto il mondo", dice David. "Whitney Houston non ce l'aveva".

Anche se la performance finanziari postmortem della Houston non si avvicinerà a quella di Jackson, il suo impatto continuerà certamente a farsi sentire in tutta l'industria dello spettacolo e non solo - vista la qualità e la quantità di tributi alla cantante ai Grammy.

Il presentatore LL Cool J ha aperto lo show con una preghiera, Bruno Mars e Alicia Keys hanno aggiunto le loro parole, Jennifer Hudson ha eseguito una commovente interpretazione di "I Will Always Love You".

Forse il più commovente elogio è venuto dalla vincitrice di un Grammy, la cantante Melanie Fiona. Parlando ad una manciata di giornalisti riuniti nella sala stampa dello Staples Center, la cantante ventottenne ha spiegato di aver sentito la musica della Houston quando dormiva ancora nel lettino, "Greatest Love Of All" è stata la prima canzone che la Fiona abbia mai eseguito.

"Non sarei qui da candidata o vincitrice senza la sua influenza nella mia vita", ha detto la Fiona. "Ho il cuore gonfio in questo momento. Sono orgogliosa di dire che ha avuto una grande influenza su di me".

http://www.forbes.com/sites/zackomalleygreenburg/2012/02/15/why-whitney-houston-wont-match-michael-jacksons-postmortem-earnings/2/

FONTE:MJFS
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