Socrates, al peggio non c’è fine

Socrates, al peggio non c’è fine

Non solo è brutto, è pure offensivo. In Rai purtroppo al peggio non c’è mai fine, e si ha pure la supponenza di scomodare Socrate per il proprio insulso show. D’altra parte l’autore principe è Cesare Lanza, che negli ultimi anni ha guidato diversi programmi trash (Buona domenica, La talpa, La fattoria), ma che adesso finge di propinarci roba buona, che dovrebbe darci nutrimento.
Invece è solo un programma ridicolo, ammantato di moralismo ipocrita. Certo, uno spirito talvolta visto già all’opera in programmi salva-patria stile Vieni via con me, ma qui si abbina a una confezione da balera nazionalpopolare. Dunque, l’intento di Socrates sarebbe mostrare attraverso storie esemplari cosa sia il merito. In realtà le vere storie esemplari non ci sono o sono trattate a mo’ di spot (e questo la dice lunga...). Ci sono però sempre sul palco sempre i soliti noti (e pure questo la dice lunga...).
Il merito è allora un’entità astratta e assente dallo show stesso. Lo si invoca, ma non appare. Come nel nostro paese: in questo senso Socrate è specchio del paese. Fossimo in uno stato di merito, infatti, nessuno dovrebbe realizzare un melenso programma che finge di esaltarlo. Si comincia con “Giannini legge Jobs”, e pare di stare a messa.
Ma l’apoteosi è Al Bano che sta sul palco per quasi 40 minuti, spiegando al conduttore Timperi i suoi meriti artistici (aver fatto causa a Michael Jackson) e umani (essere nato da famiglia povera). Intanto uno degli opinionisti di qualità, (eh sì, c’è un comitato di geni, con psicologi, professori, una donna «dall’alto quoziente intellettivo») ci dice che chi copia si sente inferiore. Ne deduciamo che Michael Jackson aveva un complesso di inferiorità nei confronti di Al Bano: tra tutte le stravaganze del celebre cantante, questa sarebbe la peggiore.
Il comitato di qualità è coadiuvato da una biondissima gnocca: il merito, si sa, è anche quello della natura. Ogni tanto qualche persona comune si alza in piedi dalla platea ed elenca quel che fa con successo. Con i vari ospiti, dalla Vanoni alla Spaak, si rimpiange il bel tempo che fu (ah signora mia!) ma intanto si afferma che ce la possiamo fare. Sarà, certo che parlare di merito per i giovani e ospitare solo “matusa” è una bella presa per i fondelli.
Lo sguardo vacuo del conduttore Timperi viene poi interrotto, prima della pubblicità, da interviste preregistrate a ospiti importanti, come il ministro Passera. Questi intervistati dicevano cose sensate, ma forse prima di concedersi bisognerebbe informarsi su scaletta e autori.

http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/132662/socrates_al_peggio_non_ce_fine