Man in the mirror : Don Wilson on Michael Jackson
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Man in the mirror : Don Wilson on Michael Jackson
Man in the mirror : Don Wilson on Michael Jackson
Don Wilson ha prodotto, diretto e curato uno dei video musicali più popolari di tutti i tempi, il video della canzone hit "Man in the Mirror" di Michael Jackson. Ci siamo incontrati con lui per chiedergli la sua esperienza avendo lavorato su questo artefatto avvincente nella storia della cultura popolare americana.
Americana: Con la recente scomparsa di Michael Jackson, le stazioni televisive come VH1 e MTV hanno trasmesso in rassegna i video di Jackson. Uno dei più apprezzati è il tuo "Man in the Mirror".
Come ti fa sentire?
Don Wilson: Beh, in primo luogo, sono scioccato e rattristato dalla sua morte. Era ovvio che Michael non fosse messo bene mentalmente o fisicamente, quindi spero per la sua anima che abbia trovato una certa pace. Per quanto riguarda il video, è stata una cosa che ha cambiato una vita e una carriera. Un amico ascoltava il disco Bad, appena rilasciato, con un walkman con piccoli altoparlanti e quando ho sentito "Man in the Mirror," mi colpì intensamente e dissi al mio amico che sarebbe stata una canzone grandiosa. Non riuscivo a togliermela dalla testa. Il destino ha voluto che ricevetti una telefonata per incontrare Michael il giorno seguente il giorno del ringraziamento del 1987 per parlare di fare un video per la canzone, così, manco a dirlo, è stata una cosa magica per me. Era un onore essere scelto per fare il video e un compito che non presi alla leggera. Così viaggiai da una città all'altra alla ricerca del filmato, avevo capito che l'impresa era grande. Presto capii che gran parte del filmato era stato visto ai telegiornali, e avevo bisogno di presentarlo in un modo tale da renderlo avvincente e guardabile. Decisi di fare il video in modo "reversibile". Quello che voglio dire è che se avessero voluto riprodurre il video al contrario, avrebbero notato che iniziava con la purezza e l'innocenza innata dell'uomo, e che creavano il caos le ingiustizie, la disperazione e la guerra. Volevo che la gente avesse voglia di piangere, si sentisse colpita e che forse per un secondo avrebbe potuto pensare di fare qualcosa per cambiare le cose. Sono contento che alla gente piaccia ancora. Mi dicono che è nella "top ten list" dei video della più grande musica di tutti i tempi. Sono molto orgoglioso di questo.
A: Dal momento che hai lavorato con lui, Michael ne ricavò decisamente un successo in termini di reputazione. Avevi qualche idea sulla frenesia dei media sulla sua vita personale?
DW: Sai, Michael è sempre stato un ragazzo dolce, tenero. Credeva veramente nella finalità dietro "Man in the Mirror". So che ha lottato con alcuni problemi, ma quando ho lavorato con lui, era generoso, premuroso, e non badava a spese per fare tutto nel modo giusto.
A: E' piuttosto un grosso problema a fare una video musicale con una superstar mondiale.
DW: Non ci sono dubbi. Mi ha dato delle opportunità che hanno cambiato la mia vita. Una persona alla sua casa discografica, Larry Stessel, si è data molto da fare nell'aiutarmi e ha continuato a sostenermi nel settore video-musicale fino a quando ha cambiato nel 1990.
A: Quindi hai lavorato con Jackson su altri progetti.
DW: Si, la prima cosa che io abbia mai fatto è stato il “Jackson’s Live” nei primi anni '80. Ho modificato altri video musicali, biografie, e ho diretto una speciale della CBS chiamato "Michael Jackson: il ritorno magico".
A:. Torniamo a "Man in the Mirror" Il video è noto per le riprese. Come hai avuto tutto questo materiale interessante?
DW: Ho letteralmente girato il mondo per raccogliere tutte quelle riprese. Alcune di esse erano d'archivio. Altre sequenze le abbiamo girate. E’ stato anche faticoso. Avrei dato un elenco di inquadrature che stavo cercando, e avrebbero tirato fuori pile di filmati con carestie, guerre, disastri, immagini e altro che mi avrebbero lasciato sotto choc. E' stato sicuramente un compito lancinante. Una delle cose che abbiamo fatto, ed era una cosa nuova a quell’epoca, è stato quello di colorare alcune immagini per dare enfasi a qualcosa. Per esempio, nella scena in bianco e nero del corteo funebre di Kennedy, la bandiera americana avvolta alla bara, è dipinta di rosso, bianco e blu. I proiettili sparati da un bombardiere all’epoca del Vietnam sono stati colorati di un rosso brillante. Queste cose erano impercettibili, ma inconsciamente lo hanno reso guardabile e in qualche modo hanno resettato l'interruttore del circuito del subconscio.
A: Come hai avuto l'idea di fare un video senza all’interno la star ? Sai, senza l’attrattiva della star..
DW: Abbiamo girato parecchio materiale con Michael, ma non si integrava con tutte le immagini difficili che stavamo mostrando. Non si può davvero mostrare una mega-star uscire da una limousine, dopo che hai appena fatto vedere i bambini che muoiono di fame in Africa. Così i testi veramente determinarono il contenuto. Sai, quando abbiamo cominciato a modificare il pezzo insieme, ho subito capito che era il modo migliore che potesse fare qualunque persona. Larry Stessel, responsabile della registrazione di Michael, era d'accordo.
A: Come è stato coinvolto Michael nel montaggio?
DW: Mi ha lasciato solo. E' venuto una sola volta a vedere un taglio, ed era commosso fino alle lacrime. Quando finalmente si calmò, mi guardò e disse: "Nessuna modifica". Abbiamo dovuto cambiare due riprese a causa di loghi dei quali non abbiamo potuto ottenere l'autorizzazione, ma nessun cambiamento creativo è stato mai realizzato dalla prima versione. Che è praticamente sconosciuto.
R: E' vero che non ha visto il taglio finale fino a quando salì sul palco per cantare la canzone dal vivo ai Grammy?
DW: Si, è vero. Hanno messo su uno schermo di 40 piedi (quasi 13 metri,ndt)in modo che potesse vedere il video mentre cantava. Fu stordito da tutta l'esperienza. Alla fine della canzone, crollò sul palco e dovette essere aiutato per rialzarsi. Ero troppo frastornato, e penso che fu recepito.
A: Molte persone sono state influenzate dal video. Alcuni addirittura dicono che hanno cambiato la loro vita dopo averlo visto. Qual è la tua risposta?
DW: Penso che "Man in the Mirror" sia una canzone molto importante. Voglio dire, i testi sono semplicemente incredibili. Ho sentito la responsabilità di fare qualcosa di grande. Abbiamo fatto capire in quel momento che volevamo un impatto sull'umanità. Sono contento di sentire che alcuni dicono che lo abbiano fatto.
A: Hai mai pensato di fare un remake?
DW: Volevamo sempre fare una versione aggiornata e siamo stati molto vicino a parlarne con Michael, ma il destino ha cambiato tutto.
www.americanpopularculture.com/archive/music/wilson.htm
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