Michael Jackson e i “tributi” sospetti
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Michael Jackson e i “tributi” sospetti
Michaelforever Inviato: Dom Giu 13, 2010 1:16 pm
Michael Jackson e i “tributi” sospetti:dopo Roma a rischio anche Beverly Hills
Il no di Randy Jackson e il boicottaggio dei fan, che organizzano alternative, dietro lo stop all'evento romano
ROMA (11 giugno) - “Non comprate i biglietti per il Michael Jackson Tribute di Roma”. Questo l’appello che da oltre un mese alcuni fans italiani rivolgevano alla rete e a Randy Jackson, fratello di Michael. Lamentavano che “il concerto di beneficenza per i bambini del mondo”, come era sottotitolato, ritardava a rendere nota la percentuale e la associazione a cui sarebbe stato devoluto l’incasso, che il costo del biglietto fosse eccessivo (dai 66 ai 110 euro) per un evento i cui ospiti non erano abbastanza famosi, e soprattutto si dicevano sdegnati per le dichiarazioni di Samantha Zolla (presidente di Legend Music Awards), la quale aveva sostenuto, nella conferenza tenuta a Milano in aprile, che Michael Jackson è vivo e il 25 giugno sarebbe stato nel backstage dello Stadio Olimpico. Ha tirato in ballo CIA e FBI, il progetto ben architettato dell’artista di sparire per tornare a condurre una vita serena. Da lì in poi, il giustificato sospetto che si stesse speculando sulla figura del re del pop e la reazione di boicottaggio. A poco è servito il comunicato in cui la Worldlive entertainement si dissociava dalle insane affermazioni della Sig.ra Zolla (che peraltro non era organizzatrice ma collaborava solo come agenzia artistica) e cercava di salvare il lavoro onesto di una squadra operativa dedita giorno e notte alla realizzazione dello spettacolo.
La risposta di Randy su Twitter è arrivata dritta: “Sono seriamente preoccupato per questo tributo a mio fratello che dovrebbe tenersi il 25 giugno a Roma. Ho quattro preoccupazioni. Primo, dove vanno a finire i ricavati dalle vendite dei biglietti? Secondo, il coordinatore sta dicendo ai fans che mio fratello è vivo e sarà li travestito e questo mi turba profondamente. Terzo, ho licenziato Brian Oxman, ma è ancora sotto restrizione avvocato-cliente con me e non può parlare pubblicamente. E per ultimo, la mia famiglia ha in programma di andare al Forest Lawn il 25 Giugno”. Oxman era fra gli ospiti del tributo romano, così come i fratelli Marlon e Tito Jackson, che però lo stesso giorno risultavano anche essere presenti al cimitero, dall’altra parte dell’oceano.
Il 7 giugno Randy scrive di nuovo su Twitter: “So che stanno ancora cercando di fare l’evento ma resto fermo sulla mia posizione riguardo la frode e l’inganno degli organizzatori”. Non certo un buona pubblicità.
Che qualcosa non funzionasse lo si era intuito da tempo. La conferenza stampa di maggio con Marlon e Tito era stata cancellata, alcuni ospiti annunciati avevano dato forfait, infatti l’associazione Altroconsumo aveva inviato una lettera alla WorldLive Entertainment per chiedere, in base al Codice del Consumo, che fosse ripristinato il programma inizialmente pubblicizzato e venduto ai consumatori. Poi il trasloco dallo Stadio Olimpico al Palalottomatica, infine la cancellazione e la nota amareggiata dell’organizzazione: “La nostra società è incappata, anche, purtroppo, in “personaggi ambigui” che hanno minato la credibilità del tributo e che, già in passato, si sono resi partecipi di azioni poco chiare nei confronti dei fans club italiani, usando ingiustamente il nome di Michael o spacciandosi per organizzatori di eventi (mai realizzati). Questo di Roma poteva essere una bella rivincita per tutti”.
Fino a poco fa l’altro importante tributo ufficiale sembrava essere il “Forever Michael” del 26 giugno al Beverly Hilton Hotel, che doveva riunire i membri della famiglia Jackson, celebrità e sostenitori vari per onorare il suo ricordo ($ 500 per i biglietti VIP e $ 250 per il pubblico). Ad oggi è sconosciuto il cast artistico, di scarso richiamo quello noto (a parte il padre Joe Jackson, c’è la nipote Genevieve e E’ Casanova, sosia di Michael), ancora non sono stati ufficializzati la somma e i nomi delle associazioni caritatevoli a cui la VoicePlate Productions devolverà il ricavato. Inoltre - e non è un dettaglio - l’evento risulta non essere approvato da chi gestisce il patrimonio dello scomparso Michael. L’avvocato Howard Weitzman, che continua a gestire i suoi interessi, ha dichiarato di non essere stato neppure contattato per rilasciare alla serata i permessi di utilizzo delle sue opere.
A un anno dalla morte sono molte le mosse di sciacallaggio, più o meno esplicite, avanzate nel nome di Michael e tutto ciò dà la misura dell’inferno che si trovava ad affrontare da vivo. Suo fratello Randy sta per esempio tentando di fermare Julien’s auction che proprio nella data della ricorrenza mette all’asta le sue memorabilia, facendolo diventare un saldo estivo. In Giappone, per mille dollari, si potrà dormire presso la Neverland Collection situata all’interno della Tokyo Tower, tra i suoi spettacolari abiti e materiali di scena, in una sorta di veglia buddista. «L’idea può suonare strana alla cultura occidentale - ha spiegato l’organizzatore Hiroyuki Takamura - ma in Giappone la tradizione di stare fra le cose appartenute ai defunti amati è un importante rituale». Sarà, ma chiedere e sborsare mille dollari per soddisfare un bisogno spirituale è una contraddizione in termini.
La scarsa prevendita del tributo romano (3.500 biglietti) non può comunque essere percepita o interpretata come se i fans avessero dimenticato il loro beniamino. Hanno semplicemente optato per celebrazioni più intime e spontanee, cercando di rispettare quello che suppongono sarebbe stata la sua volontà. Basta navigare fra i forum e i siti dedicati all’artista per scoprire tante iniziative, a livello locale, intraprese dai suoi sostenitori in quel giorno: da Ancona a Torino, da Milano a Catania, ci saranno flash mob, raduni, mercatini, giochi d’animazione per i bambini. In Italia come nel resto del mondo, ognuno darà del suo, a suo modo. Allo Zenith di Parigi la chitarrista Jennifer Batten lo omaggerà in Generation Moonwalk, in California i fans potranno andare in pellegrinaggio al cimitero di Forest Lawn. Il nipote di Clark Gable (sepolto lì vicino) si era opposto in nome della sacralità del posto e il compromesso raggiunto è che sarà concesso loro di assemblarsi ma non di raggiungere il mausoleo.
E poi esiste il tributo reiterato, quotidiano, che tiene conto della partita e non della dipartita, che ricorda il ruolo giocato in vita da Michael Jackson senza legarsi a occasioni da calendario. Un tributo durato l’intero anno, che ha trovato spazio in ogni concerto di ogni artista, dall’underground al mainstream, dagli U2 a Madonna, dai Radiohead a Chris Cornell. Un sentito, educato, moto di gratitudine
fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=106117&sez=HOME_SPETTACOLO&ssez=MUSICA
Michael Jackson e i “tributi” sospetti:dopo Roma a rischio anche Beverly Hills
Il no di Randy Jackson e il boicottaggio dei fan, che organizzano alternative, dietro lo stop all'evento romano
ROMA (11 giugno) - “Non comprate i biglietti per il Michael Jackson Tribute di Roma”. Questo l’appello che da oltre un mese alcuni fans italiani rivolgevano alla rete e a Randy Jackson, fratello di Michael. Lamentavano che “il concerto di beneficenza per i bambini del mondo”, come era sottotitolato, ritardava a rendere nota la percentuale e la associazione a cui sarebbe stato devoluto l’incasso, che il costo del biglietto fosse eccessivo (dai 66 ai 110 euro) per un evento i cui ospiti non erano abbastanza famosi, e soprattutto si dicevano sdegnati per le dichiarazioni di Samantha Zolla (presidente di Legend Music Awards), la quale aveva sostenuto, nella conferenza tenuta a Milano in aprile, che Michael Jackson è vivo e il 25 giugno sarebbe stato nel backstage dello Stadio Olimpico. Ha tirato in ballo CIA e FBI, il progetto ben architettato dell’artista di sparire per tornare a condurre una vita serena. Da lì in poi, il giustificato sospetto che si stesse speculando sulla figura del re del pop e la reazione di boicottaggio. A poco è servito il comunicato in cui la Worldlive entertainement si dissociava dalle insane affermazioni della Sig.ra Zolla (che peraltro non era organizzatrice ma collaborava solo come agenzia artistica) e cercava di salvare il lavoro onesto di una squadra operativa dedita giorno e notte alla realizzazione dello spettacolo.
La risposta di Randy su Twitter è arrivata dritta: “Sono seriamente preoccupato per questo tributo a mio fratello che dovrebbe tenersi il 25 giugno a Roma. Ho quattro preoccupazioni. Primo, dove vanno a finire i ricavati dalle vendite dei biglietti? Secondo, il coordinatore sta dicendo ai fans che mio fratello è vivo e sarà li travestito e questo mi turba profondamente. Terzo, ho licenziato Brian Oxman, ma è ancora sotto restrizione avvocato-cliente con me e non può parlare pubblicamente. E per ultimo, la mia famiglia ha in programma di andare al Forest Lawn il 25 Giugno”. Oxman era fra gli ospiti del tributo romano, così come i fratelli Marlon e Tito Jackson, che però lo stesso giorno risultavano anche essere presenti al cimitero, dall’altra parte dell’oceano.
Il 7 giugno Randy scrive di nuovo su Twitter: “So che stanno ancora cercando di fare l’evento ma resto fermo sulla mia posizione riguardo la frode e l’inganno degli organizzatori”. Non certo un buona pubblicità.
Che qualcosa non funzionasse lo si era intuito da tempo. La conferenza stampa di maggio con Marlon e Tito era stata cancellata, alcuni ospiti annunciati avevano dato forfait, infatti l’associazione Altroconsumo aveva inviato una lettera alla WorldLive Entertainment per chiedere, in base al Codice del Consumo, che fosse ripristinato il programma inizialmente pubblicizzato e venduto ai consumatori. Poi il trasloco dallo Stadio Olimpico al Palalottomatica, infine la cancellazione e la nota amareggiata dell’organizzazione: “La nostra società è incappata, anche, purtroppo, in “personaggi ambigui” che hanno minato la credibilità del tributo e che, già in passato, si sono resi partecipi di azioni poco chiare nei confronti dei fans club italiani, usando ingiustamente il nome di Michael o spacciandosi per organizzatori di eventi (mai realizzati). Questo di Roma poteva essere una bella rivincita per tutti”.
Fino a poco fa l’altro importante tributo ufficiale sembrava essere il “Forever Michael” del 26 giugno al Beverly Hilton Hotel, che doveva riunire i membri della famiglia Jackson, celebrità e sostenitori vari per onorare il suo ricordo ($ 500 per i biglietti VIP e $ 250 per il pubblico). Ad oggi è sconosciuto il cast artistico, di scarso richiamo quello noto (a parte il padre Joe Jackson, c’è la nipote Genevieve e E’ Casanova, sosia di Michael), ancora non sono stati ufficializzati la somma e i nomi delle associazioni caritatevoli a cui la VoicePlate Productions devolverà il ricavato. Inoltre - e non è un dettaglio - l’evento risulta non essere approvato da chi gestisce il patrimonio dello scomparso Michael. L’avvocato Howard Weitzman, che continua a gestire i suoi interessi, ha dichiarato di non essere stato neppure contattato per rilasciare alla serata i permessi di utilizzo delle sue opere.
A un anno dalla morte sono molte le mosse di sciacallaggio, più o meno esplicite, avanzate nel nome di Michael e tutto ciò dà la misura dell’inferno che si trovava ad affrontare da vivo. Suo fratello Randy sta per esempio tentando di fermare Julien’s auction che proprio nella data della ricorrenza mette all’asta le sue memorabilia, facendolo diventare un saldo estivo. In Giappone, per mille dollari, si potrà dormire presso la Neverland Collection situata all’interno della Tokyo Tower, tra i suoi spettacolari abiti e materiali di scena, in una sorta di veglia buddista. «L’idea può suonare strana alla cultura occidentale - ha spiegato l’organizzatore Hiroyuki Takamura - ma in Giappone la tradizione di stare fra le cose appartenute ai defunti amati è un importante rituale». Sarà, ma chiedere e sborsare mille dollari per soddisfare un bisogno spirituale è una contraddizione in termini.
La scarsa prevendita del tributo romano (3.500 biglietti) non può comunque essere percepita o interpretata come se i fans avessero dimenticato il loro beniamino. Hanno semplicemente optato per celebrazioni più intime e spontanee, cercando di rispettare quello che suppongono sarebbe stata la sua volontà. Basta navigare fra i forum e i siti dedicati all’artista per scoprire tante iniziative, a livello locale, intraprese dai suoi sostenitori in quel giorno: da Ancona a Torino, da Milano a Catania, ci saranno flash mob, raduni, mercatini, giochi d’animazione per i bambini. In Italia come nel resto del mondo, ognuno darà del suo, a suo modo. Allo Zenith di Parigi la chitarrista Jennifer Batten lo omaggerà in Generation Moonwalk, in California i fans potranno andare in pellegrinaggio al cimitero di Forest Lawn. Il nipote di Clark Gable (sepolto lì vicino) si era opposto in nome della sacralità del posto e il compromesso raggiunto è che sarà concesso loro di assemblarsi ma non di raggiungere il mausoleo.
E poi esiste il tributo reiterato, quotidiano, che tiene conto della partita e non della dipartita, che ricorda il ruolo giocato in vita da Michael Jackson senza legarsi a occasioni da calendario. Un tributo durato l’intero anno, che ha trovato spazio in ogni concerto di ogni artista, dall’underground al mainstream, dagli U2 a Madonna, dai Radiohead a Chris Cornell. Un sentito, educato, moto di gratitudine
fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=106117&sez=HOME_SPETTACOLO&ssez=MUSICA
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