John Landis: Viviamo in un'epoca in cui hai rispetto solo da morto
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John Landis: Viviamo in un'epoca in cui hai rispetto solo da morto
szwaby82 Inviato: 26 Feb 2011 11:26 am
John Landis: Viviamo in un'epoca in cui hai rispetto solo da morto
"Fellini è stato uno dei grandi che come Kurosawa e Bergman ha avuto difficoltà a lavorare, tanto che dovette girare anche spot. Il loro successo è stato in gran parte postumo, viviamo in un'epoca in cui se vuoi guadagnarti il rispetto devi morire. Guardate Michael Jackson, un mio grande amico: era lo zimbello di tutti, accusato anche di pedofilia, poi da è morto è diventato un santo". John Landis, a Bologna per presentare il suo ultimo film, ha parlato con amarezza del mondo dello spettacolo. "Jackson era particolare, se lo avevi seduto di fianco non aveva carisma o personalità, ma quando lo vedevi sul palco era una bomba atomica, straordinario, capace di ipnotizzare centomila persone in uno stadio. Se muori abbastanza giovane diventi un'icona, come John Belushi, Jim Morrison, James Dean. Ma io sono stato fortunato ad avere lavorato con grandi artisti".
Ladri di cadaveri arriva dopo dieci anni di pausa, ma Landis ci tiene a precisare che "in realtà ho fatto documentari e altre cose che magari non sono arrivate in Italia. Il problema è che ho permesso agli Studios di fottere il mio 'Blues Brothers 2000': il punto sono i soldi, non tanto per fare il film, ma per il marketing. E se la gente non lo vede nei primi tre giorni, il film viene bloccato. Ricordo che 'Animal house' uscì prima nelle città più importanti e con il passaparola resistette nelle sale per 6-7 mesi. Con questo metodo ho fatto diversi film. Sono stato fermo anche perchè mi chiedevano un altro 'Animal house'. Ora ho 60 anni e a differenza del passato non sono il più giovane della produzione. Ma come disse John Huston: 'registi, prostitute e palazzi diventando rispettabili con l'età. Guardate ad esempio la Torre Eifell, prima era un obrobrio ora è diventata un culto. Così i miei film erano stati definiti 'merda' dalla critica, e ora sono dei classici. Nel cinema ho lavorato in 150 film e ho fatto di tutto tranne che il parrucchiere. Ho cominciato facendo il fattorino alla Fox, smistavo la posta ma giravo per gli studios. Negli anni '60 ero un nerd, ma ho incontrato dei miti, come Howard Haks, Frank Capra, George Stevens, perchè il cinema è giovane, ha poco più di cento anni e quando ero ragazzo quelli che l'hanno fatto grande c'erano ancora. Ma sapevo cosa volevo fare da grande. Sono un privilegiato".
John Landis: Viviamo in un'epoca in cui hai rispetto solo da morto
"Fellini è stato uno dei grandi che come Kurosawa e Bergman ha avuto difficoltà a lavorare, tanto che dovette girare anche spot. Il loro successo è stato in gran parte postumo, viviamo in un'epoca in cui se vuoi guadagnarti il rispetto devi morire. Guardate Michael Jackson, un mio grande amico: era lo zimbello di tutti, accusato anche di pedofilia, poi da è morto è diventato un santo". John Landis, a Bologna per presentare il suo ultimo film, ha parlato con amarezza del mondo dello spettacolo. "Jackson era particolare, se lo avevi seduto di fianco non aveva carisma o personalità, ma quando lo vedevi sul palco era una bomba atomica, straordinario, capace di ipnotizzare centomila persone in uno stadio. Se muori abbastanza giovane diventi un'icona, come John Belushi, Jim Morrison, James Dean. Ma io sono stato fortunato ad avere lavorato con grandi artisti".
Ladri di cadaveri arriva dopo dieci anni di pausa, ma Landis ci tiene a precisare che "in realtà ho fatto documentari e altre cose che magari non sono arrivate in Italia. Il problema è che ho permesso agli Studios di fottere il mio 'Blues Brothers 2000': il punto sono i soldi, non tanto per fare il film, ma per il marketing. E se la gente non lo vede nei primi tre giorni, il film viene bloccato. Ricordo che 'Animal house' uscì prima nelle città più importanti e con il passaparola resistette nelle sale per 6-7 mesi. Con questo metodo ho fatto diversi film. Sono stato fermo anche perchè mi chiedevano un altro 'Animal house'. Ora ho 60 anni e a differenza del passato non sono il più giovane della produzione. Ma come disse John Huston: 'registi, prostitute e palazzi diventando rispettabili con l'età. Guardate ad esempio la Torre Eifell, prima era un obrobrio ora è diventata un culto. Così i miei film erano stati definiti 'merda' dalla critica, e ora sono dei classici. Nel cinema ho lavorato in 150 film e ho fatto di tutto tranne che il parrucchiere. Ho cominciato facendo il fattorino alla Fox, smistavo la posta ma giravo per gli studios. Negli anni '60 ero un nerd, ma ho incontrato dei miti, come Howard Haks, Frank Capra, George Stevens, perchè il cinema è giovane, ha poco più di cento anni e quando ero ragazzo quelli che l'hanno fatto grande c'erano ancora. Ma sapevo cosa volevo fare da grande. Sono un privilegiato".
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