Remember the time (one shot)
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Remember the time (one shot)
Do you remember when we fell in love?
“Era una notte di inizio luglio, mi ero appena infilata sotto le coperte dopo aver finito di guardare un programma sulla vita di tuo padre e aver dato la a tuo nonno quando un urlo ha squarciato il silenzio della notte:
“Elena! Elena vieni qua!”
In fretta e furia mi precipito nella camera da letto dei miei genitori, mio padre spaventato aveva farfugliato qualcosa poi finalmente tra i balbettii ho compreso alcune frasi:
“È entrato dalla finestra… Penso che parli inglese perché non capisco nulla di quello che sta dicendo”
mi sono voltata nella direzione del suo sguardo… una figura si stagliava nell’angolo che a vedersi sembrava essere più terrorizzata di lui.
(in inglese)
“Non vi preoccupate, non sono un ladro e non ho intenzione di farvi del male”
“Chi è lei?”
gli avevo chiesto intimorita, si è avvicinato e una volta illuminato dalla luce del televisore ho finalmente capito di chi trattasse
“Sei proprio tu”
ho urlato e spontaneamente le lacrime hanno cominciato a scendermi sulle guance
“Sì, sono io. Vi prego di aiutarmi, sono scappato e ho bisogno di un posto dove potermi nascondere”
“Ma io ho visto… Tutto il mondo… I telegiornali… I tabloid”
ho cercato inutilmente di dare un senso a tutto quanto nella mia mente
“Se me ne date la possibilità sarò lieto di spiegare tutto quanto”
L’ho preso per mano e portato in cucina dove davanti ad una tazza di thè mi ha raccontato gli eventi che l’hanno condotto fino a casa mia:
“Avevo già da un po’ di tempo il sospetto che mio padre stesse tramando di uccidermi per potersi impossessare del mio denaro e ne ho avuto la conferma quando per puro caso ho ascoltato una delle tante telefonate fra mio padre ed il mio medico personale il quale diceva: “Sì, ho preso il Propofol come mi hai detto… Prima dell’inizio del Tour tu sarai il proprietario di tutte le sue fortune ma ricordati il patto: voglio la mia percentuale e uscirne pulito” così quella funesta sera dopo esser tornato a casa dalle prove sono stato costretto a fuggire in seguito al tentativo di iniettarmi quel maledetto farmaco nelle vene…”
le lacrime gli resero difficile proseguire il racconto
“Quindi è tutto falso: la telefonata, la corsa disperata in ospedale, le indagini della polizia e la cerimonia che faranno tra pochi giorni per commemorarti”
“L’hanno fatto per entrare legalmente in possesso dei miei beni… Mio padre e il dottor Murray sono le menti di tutto con il sostegno della polizia, il resto della mia famiglia non sa nulla, credono che sia davvero morto… I miei figli credono di non avere più un padre”
l’ho stretto forte a me
“Non ti preoccupare… Potrai restare da noi per tutto il tempo che vorrai e farò di tutto per darti una mano anche se non so esattamente in che modo”
“Grazie”
mi ha risposto stringendosi di più a me
I giorni passarono e arrivò il momento della commemorazione, le lacrime di tua sorella si unirono a quelle di tuo padre
“Vorrei solo dire… che papà è stato il miglior papà del mondo e che ti amo tantissimo”
“La mia piccolina… Anche a me manchi tantissimo e ti voglio un mondo di bene”
l’ho guardato e poi si è voltato verso di me chiedendomi di abbracciarlo
“Ti va di parlarmi di loro?”
“I miei bambini? Sono ciò che di più bello mi sia capitato nella vita, tutto quello che ho fatto e ho affrontato l’ho fatto per loro. Il più grande è un ometto ormai, la mia principessa è dolcissima e il piccolo è di una curiosità e di una dolcezza unica, ha una visione della vita così innocente… Non so davvero cosa avrei fatto senza di loro, sono tutta la mia vita”
Dopo alcuni giorni tuo padre aveva deciso di recarsi a Los Angeles per porre fine a quella falsa e ovviamente io l’ho seguito, abbiamo alloggiato in una stanza di motel e siccome c’era solo un letto lui ha dormito sul tappeto ma ad un certo punto lui mi ha baciata e si è sorpreso del fatto che io abbia risposto al bacio… è stato in quell’istante che abbiamo capito di amarci. La mattina seguente ho chiamato Brian”
“Lo zio Brian?”
“Sì tesoro, ma non interrompere tua madre”
“All’inizio pensava fosse uno scherzo ma poi l’ho convinto a venire e insieme abbiamo deciso il da farsi affinché tutto tornasse come prima e tuo padre riavesse ciò che gli era stato portato via ingiustamente così abbiamo iniziato un processo durante il quale ne sono successe, ma te l racconteremo quando sarai più grande, ma alla fine abbiamo vinto.
Pochi giorni dopo ci siamo dovuti lasciare, però non prima che ci giurassimo amore eterno, perché io dovevo tornare a scuola e tuo padre doveva iniziare il Tour ma appena compiuti i diciotto anni papà è arrivato, ci siamo sposati come ci eravamo promessi e poco dopo sei arrivata tu. Questo risponde alla tua domanda?”
“Certo mamma. Il vostro è un amore che ha superato ogni ostacolo”
“Esatto piccola mia… e io amo tua madre esattamente come il primo giorno se non di più”
Ecco come si sono conosciuti ed innamorati i miei genitori… Ah, dimenticavo di dirvi una cosa molto importante: mio padre è Michael Jackson
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