Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
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Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Mar 17, 2011 2:32 pm
Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello.Jermaine Jackson ha firmato un contratto per scrivere le memorie del fratello minore, il re del pop Michael Jackson .
Questo Mercoledi' le edizioni Touchstone hanno annunciato l'intenzione di pubblicare il libro You Are Not Alone, Michael: Through a Brother's Eyes , biografia sui problemi personali e l'incredibile carriera di Michael. Dovrebbe essere commercializzato il prossimo autunno.
Jermaine , che attualmente ha una montagna di problemi finanziari sulle spalle, promette di ritracciare l'infanzia del re del pop, ripercorrendo il processo per molestie su minori, fino alla sua morte nel giugno del 2009 all'età di 50 anni .
Nel frattempo, il dottor Conrad Murray è in attesa di processo per omicidio colposo. La corte accusa il medico di aver somministrato una dose letale di propofol alla star, un potente anestetico e vari sedativi.
"Non vogliamo che la vita di Michael e la sua morte siano un eterno mistero", ha detto Jermaine in un comunicato questa settimana.
"Questa è la verità così come la conosciamo. Ho letto tanto di cosa pensa la gente su Michael, il libro racconta cosa è veramente successo. Spero che sarà significativo e si comprenderà il mondo di mio fratello".
Conclude Jermaine "La gente dice su di noi 'tutto e niente', ma non possono fare a meno di parlare. Adesso è il nostro turno".
http://www.ninapeople.com/michael-jackson--son-frere-jermaine-va-ecrire-la-bio--a47413.html
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Lun Apr 18, 2011 9:51 pm
Ecco il link per prenotarlo:
http://www.amazon.co.uk/You-Are-Not-Alone-...g=10xxx10100-21
La data di pubblicazione è fissata per il 13 Ottobre 2011
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Ecco il link per prenotarlo:
http://www.amazon.co.uk/You-Are-Not-Alone-...g=10xxx10100-21
La data di pubblicazione è fissata per il 13 Ottobre 2011
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Jermaine Jackson To Release Michael Jackson Memoir 'You Are Not Alone' In September...
Jermaine Jackson has revealed that he has changed his release date for his memoirs about his late brother Michael, and it has been brought forward by one month.
The former Jackson 5 star admitted that the change of date does affect the coverage of Dr. Conrad Murray's trial for involuntary manslaughter of the 'Thriller' singer.
Jackson claims that the memoir won't show Michael as a "media caricature" but as a "human".
In a series of tweets, Jackson announced the news last night on his sister Janet's 45th birthday, he said: "Change of publication date for my memoir on Michael, 'YOU ARE NOT ALONE', is Sept 13th in UK & US.
"Original pub date was Oct 13th but then trial date moved, and I wasn't having the book published during proceedings..."
Jackson continued: "this memoir will now stand as a testimony to the real Michael & his true character, reminding the world who he was, moving forward... obvious consequence of book's new timing: it won't cover trial/evidence. but it will defend Michael's memory first & foremost with the truth."
He also added: "this book's primary aim is to share memories that celebrate my brother as a human not a media caricature #mythbusting"
Jermaine Jackson pubblicherà una biografia su Michael Jackson 'You Are Not Alone'
A Settembre....
Jermaine Jackson ha rivelato di aver cambiato la data di uscita delle sue memorie sul fratello defunto Michael, ed è stata anticipata di un mese.
L'ex star dei Jackson 5, ha ammesso che il cambiamento di data è dovuto al rinvio a giudizio del dottor Conrad Murray per omicidio colposo del cantante del 'Thriller'.
Jackson sostiene che la memoria non mostrerà Michael come una "caricatura dei media", ma come un "essere umano".
In una serie di tweet, Jackson ha annunciato la notizia ieri sera per il 45 esimo compleanno di Janet, ha scritto: "Modificherò la data di pubblicazione per il mio libro di memorie su Michael, 'You Are Not Alone " al 13 settembre nel Regno Unito e Stati Uniti.
"La data di pubblicazione iniziale era il 13 ottobre, pm poichè la data del processo è stata spostata , non voglio che la pubblicazione avvenga in concomitanza con esso"
Jackson ha proseguito: "questo memoriale sarà una testimonianza del vero Michael e del suo vero carattere, ricordando al mondo chi era veramente, sarà spostato di un mese ... ovvia conseguenza di tempistica: non uscirà nel periodo del processo. Quello dovrà difendere prima la memoria di Michael ma soprattutto la verità. "
Ha anche aggiunto: "obiettivo primario di questo libro è condividere i ricordi che celebrano mio fratello non come una caricatura dei media, ma come un essere umano"
http://www.taletela.com/news/6594/jermaine-jackson-to-release-michael-jackson-memoir-you-are-not-alone
Jermaine Jackson has revealed that he has changed his release date for his memoirs about his late brother Michael, and it has been brought forward by one month.
The former Jackson 5 star admitted that the change of date does affect the coverage of Dr. Conrad Murray's trial for involuntary manslaughter of the 'Thriller' singer.
Jackson claims that the memoir won't show Michael as a "media caricature" but as a "human".
In a series of tweets, Jackson announced the news last night on his sister Janet's 45th birthday, he said: "Change of publication date for my memoir on Michael, 'YOU ARE NOT ALONE', is Sept 13th in UK & US.
"Original pub date was Oct 13th but then trial date moved, and I wasn't having the book published during proceedings..."
Jackson continued: "this memoir will now stand as a testimony to the real Michael & his true character, reminding the world who he was, moving forward... obvious consequence of book's new timing: it won't cover trial/evidence. but it will defend Michael's memory first & foremost with the truth."
He also added: "this book's primary aim is to share memories that celebrate my brother as a human not a media caricature #mythbusting"
Jermaine Jackson pubblicherà una biografia su Michael Jackson 'You Are Not Alone'
A Settembre....
Jermaine Jackson ha rivelato di aver cambiato la data di uscita delle sue memorie sul fratello defunto Michael, ed è stata anticipata di un mese.
L'ex star dei Jackson 5, ha ammesso che il cambiamento di data è dovuto al rinvio a giudizio del dottor Conrad Murray per omicidio colposo del cantante del 'Thriller'.
Jackson sostiene che la memoria non mostrerà Michael come una "caricatura dei media", ma come un "essere umano".
In una serie di tweet, Jackson ha annunciato la notizia ieri sera per il 45 esimo compleanno di Janet, ha scritto: "Modificherò la data di pubblicazione per il mio libro di memorie su Michael, 'You Are Not Alone " al 13 settembre nel Regno Unito e Stati Uniti.
"La data di pubblicazione iniziale era il 13 ottobre, pm poichè la data del processo è stata spostata , non voglio che la pubblicazione avvenga in concomitanza con esso"
Jackson ha proseguito: "questo memoriale sarà una testimonianza del vero Michael e del suo vero carattere, ricordando al mondo chi era veramente, sarà spostato di un mese ... ovvia conseguenza di tempistica: non uscirà nel periodo del processo. Quello dovrà difendere prima la memoria di Michael ma soprattutto la verità. "
Ha anche aggiunto: "obiettivo primario di questo libro è condividere i ricordi che celebrano mio fratello non come una caricatura dei media, ma come un essere umano"
http://www.taletela.com/news/6594/jermaine-jackson-to-release-michael-jackson-memoir-you-are-not-alone
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Mar Set 13, 2011 9:21 pm
Jermaine Jackson sconvolto dal corpo scheletrico di Michael JacksonA più di due anni dalla sua morte, Michael Jackson continua a non trovare pace e per un motivo o per un altro, si trova sempre una scusa per poter parlare di lui. Questa volta a tirare nuovamente fuori l’argomento è Jermaine Jackson, che ha raccontato di come sia rimasto sconvolto nel vedere il corpo scheletrico del fratello, poco dopo il suo decesso.
Michael Jackson è morto nel 2009 per intossicazione da Propofol e secondo Jermaine Jackson il suo corpo, che sembrava quasi uno scheletro, sembrava devastato dal cancro o dall’anoressia, tanto da averlo lasciato inorridito.
Ricordando la sua visita in ospedale per vedere un’ultima volta il fratello, Jermaine ha raccontato di aver pianto molto dopo averlo preso per mano, ricordando anche che Michael aveva ancora la pelle morbida, ma di come fosse rimasto impressionato dal suo aspetto, così gracile rispetto a com’era solamente un mese prima.
http://www.starlettime.com/stelle-della-musica/jermaine-jackson-sconvolto-corpo-scheletrico-michael-jackson/
Jermaine Jackson sconvolto dal corpo scheletrico di Michael JacksonA più di due anni dalla sua morte, Michael Jackson continua a non trovare pace e per un motivo o per un altro, si trova sempre una scusa per poter parlare di lui. Questa volta a tirare nuovamente fuori l’argomento è Jermaine Jackson, che ha raccontato di come sia rimasto sconvolto nel vedere il corpo scheletrico del fratello, poco dopo il suo decesso.
Michael Jackson è morto nel 2009 per intossicazione da Propofol e secondo Jermaine Jackson il suo corpo, che sembrava quasi uno scheletro, sembrava devastato dal cancro o dall’anoressia, tanto da averlo lasciato inorridito.
Ricordando la sua visita in ospedale per vedere un’ultima volta il fratello, Jermaine ha raccontato di aver pianto molto dopo averlo preso per mano, ricordando anche che Michael aveva ancora la pelle morbida, ma di come fosse rimasto impressionato dal suo aspetto, così gracile rispetto a com’era solamente un mese prima.
http://www.starlettime.com/stelle-della-musica/jermaine-jackson-sconvolto-corpo-scheletrico-michael-jackson/
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Mar Set 13, 2011 9:24 pm
Michael Jackson - Michael Jackson Planning More Dates At Time Of His Death
Michael Jackson was planning two more tours to follow his 'This Is It' shows at the time of his death, according to his brother Jermaine.
Michael Jackson was planning two more tours at the time of his death.
The 'Thriller' singer was just days away from starting his landmark 50 date 'This Is It' residency in London when he died of acute Propofol intoxication in June 2009, but his brother, Jermaine, claims he was eventually planning further performances after these shows.
In his new book, 'You Are Not Alone: Michael Through a Brother's Eyes', Jermaine writes: "After his 'This Is It' dates were done he had two more tours up his sleeve: 'Back By Popular Demand' dates that no one knew about.
"I know what Michael said in March 2009, 'When I say this is it, it really means this is it. This is the final curtain call.'
"That was his great tease. He was a master salesman too, and I the world thought the that London would be their last opportunity to see him perform, then they would rush to buy tickets."
Jermaine - who sung with Michael in the Jackson 5 - added he believes Michael turned to Propofol, an anesthetic reserved for sedating patients before surgery in hospitals and requiring strict controls because of his nerves over performing at the 'This Is It' shows.
He added: "It didn't surprise me that his insomnia was returning in the run-up to his London dates because of the unimaginable pressure to which he was subjected, most of it self-imposed.
"He was his own biggest rival in the relentless drive to be perfect in the great comeback he'd envisaged."
Jermaine: "Michael Jackson stava pianificando altre date al momento della sua morte".
Michael Jackson stava progettando due tour, che dovevano seguire al 'This Is It', al momento della sua morte, secondo suo fratello Jermaine.
Il cantante di 'Thriller' si stava preparando a pochi giorni dalla partenza di quello che doveva essere il suo punto di riferimento, le 50 date del 'This Is It' a Londra, quando è morto di intossicazione acuta da Propofol nel giugno del 2009, ma suo fratello Jermaine, sostiene che alla fine stesse pianificando altre prestazioni dopo questi spettacoli .
Nel suo nuovo libro, 'You Are Not Alone: Michael Through a Brother's Eyes', Jermaine scrive: "Dopo le date del suo 'This Is It' doveva svolgere altri due tour denominati 'Back By Popular Demand' ("A grande richiesta") ma le date ancora non le sapeva.
"So quello che Michael ha detto nel marzo 2009, 'Quando dico This is it, in realtà voglio dire proprio 'This is it'. Questa sarà l'ultima chiamata sul palco.'
"Questo era il suo prendere in giro alla grande. Era un venditore, un maestro molto bravo, e ha pensato che per il mondo e per Londra sarebbe stata la loro ultima occasione per vederlo in concerto, per questo avrebbero avuto fretta di comprare i biglietti."
Jermaine - che ha cantato con Michael nei "Jackson 5" - aggiunge cosa pensa sul perchè Michael si sia rivolto al Propofol, un anestetico riservato ai pazienti sedati, prima di operazioni chirurgiche negli ospedali e che richiedono controlli severi, per andare avanti con il 'This Is It'.
"Non mi sorprende che la sua insonnia stava tornando nel periodo precedente alle sue date di Londra, a causa della pressione inimmaginabile a cui fu sottoposto, in gran parte auto-imposta".
"Era il suo più grande spettacolo mai avvenuto prima e doveva essere perfetto per la grande rimonta che aveva previsto".
http://www.contactmusic.com/news/michael-jackson-planning-more-dates-at-time-of-his-death_1244992
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Michael Jackson - Michael Jackson Planning More Dates At Time Of His Death
Michael Jackson was planning two more tours to follow his 'This Is It' shows at the time of his death, according to his brother Jermaine.
Michael Jackson was planning two more tours at the time of his death.
The 'Thriller' singer was just days away from starting his landmark 50 date 'This Is It' residency in London when he died of acute Propofol intoxication in June 2009, but his brother, Jermaine, claims he was eventually planning further performances after these shows.
In his new book, 'You Are Not Alone: Michael Through a Brother's Eyes', Jermaine writes: "After his 'This Is It' dates were done he had two more tours up his sleeve: 'Back By Popular Demand' dates that no one knew about.
"I know what Michael said in March 2009, 'When I say this is it, it really means this is it. This is the final curtain call.'
"That was his great tease. He was a master salesman too, and I the world thought the that London would be their last opportunity to see him perform, then they would rush to buy tickets."
Jermaine - who sung with Michael in the Jackson 5 - added he believes Michael turned to Propofol, an anesthetic reserved for sedating patients before surgery in hospitals and requiring strict controls because of his nerves over performing at the 'This Is It' shows.
He added: "It didn't surprise me that his insomnia was returning in the run-up to his London dates because of the unimaginable pressure to which he was subjected, most of it self-imposed.
"He was his own biggest rival in the relentless drive to be perfect in the great comeback he'd envisaged."
Jermaine: "Michael Jackson stava pianificando altre date al momento della sua morte".
Michael Jackson stava progettando due tour, che dovevano seguire al 'This Is It', al momento della sua morte, secondo suo fratello Jermaine.
Il cantante di 'Thriller' si stava preparando a pochi giorni dalla partenza di quello che doveva essere il suo punto di riferimento, le 50 date del 'This Is It' a Londra, quando è morto di intossicazione acuta da Propofol nel giugno del 2009, ma suo fratello Jermaine, sostiene che alla fine stesse pianificando altre prestazioni dopo questi spettacoli .
Nel suo nuovo libro, 'You Are Not Alone: Michael Through a Brother's Eyes', Jermaine scrive: "Dopo le date del suo 'This Is It' doveva svolgere altri due tour denominati 'Back By Popular Demand' ("A grande richiesta") ma le date ancora non le sapeva.
"So quello che Michael ha detto nel marzo 2009, 'Quando dico This is it, in realtà voglio dire proprio 'This is it'. Questa sarà l'ultima chiamata sul palco.'
"Questo era il suo prendere in giro alla grande. Era un venditore, un maestro molto bravo, e ha pensato che per il mondo e per Londra sarebbe stata la loro ultima occasione per vederlo in concerto, per questo avrebbero avuto fretta di comprare i biglietti."
Jermaine - che ha cantato con Michael nei "Jackson 5" - aggiunge cosa pensa sul perchè Michael si sia rivolto al Propofol, un anestetico riservato ai pazienti sedati, prima di operazioni chirurgiche negli ospedali e che richiedono controlli severi, per andare avanti con il 'This Is It'.
"Non mi sorprende che la sua insonnia stava tornando nel periodo precedente alle sue date di Londra, a causa della pressione inimmaginabile a cui fu sottoposto, in gran parte auto-imposta".
"Era il suo più grande spettacolo mai avvenuto prima e doveva essere perfetto per la grande rimonta che aveva previsto".
http://www.contactmusic.com/news/michael-jackson-planning-more-dates-at-time-of-his-death_1244992
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:25 pm
Jermaine Jackson Meets Michael Jackson Fans At Book Launch
Jermaine Jackson met fans of Michael Jackson as he launched a new book about his late brother in London yesterday (September 13).
The book, entitled You Are Not Alone: Michael, Through a Brother's Eyes, recalls Jackson's final days before his death in June 2009.
Jermaine signed copies of the book for fans during an appearance at a book store in London, where he posed with one dressed like the star.
In the book, the King of Pop's brother also speaks about the Jackson brothers' relationship with their father, Joseph.
Speaking to ABC recently, Jermaine recalled how he felt when his father used to beat Michael.
"[I was] not so much petrified but - but just the excitement of him not understanding what it - what it means," he said. "He wanted to show us, 'I care about you. Even if I have to whip your butt, I care about you'.”
As previously reported on Gigwise, Jermaine and his brother Randy have opposed the Michael Jackson Forever tribute concert due to take place in Wales next month.
Jermaine Jackson incontra i fans di Michael Jackson per il lancio del libro
Jermaine Jackson ha incontrato i fans di Michael Jackson per il lancio del libro sul suo defunto fratello ieri a Londra (13 settembre).
Il libro, intitolato You Are Not Alone: Michael, attraverso gli occhi di un fratello, ricorda Jackson ultimi giorni prima della sua morte nel giugno 2009.
Jermaine ha firmato copie del libro per i fan in un negozio di libri a Londra, dove ha posato con un vestito come la stella.
Nel libro, il fratello del Re del Pop parla anche di rapporto con il padre, Joseph.
Parlando alla ABC di recente, Jermaine ha ricordato come si sentiva quando suo padre lo picchiava con Michael.
"[Ero] non tanto pietrificato ma - ma solo l'emozione di lui ci fa capire - cosa vuol dire", ha detto. "Voleva farci vedere, 'Mi importa di voi. Anche se devo frustarvi il sedere, ho cura di voi'".
Come precedentemente riportato da Gigwise, Jermaine e suo fratello Randy si sono opposti al Michael Jackson concerto tributo,Sempre che si terrà in Galles il prossimo mese.
http://www.gigwise.com/news/66861/Jermaine-Jackson-Meets-Michael-Jackson-Fans-At-Book-Launch
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:26 pm
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:38 pm
Jermaine Jackson questions probe of brother's death
Los Angeles (CNN) -- Jermaine Jackson arranged a plan to smuggle Michael Jackson out of the United States if the defense lawyer in his brother's 2005 molestation trial indicated he was destined to be found guilty, Jackson revealed in a book published Tuesday.
Michael Jackson, who was eventually acquitted of child molestation, did not know about the "Plan B," which involved sneaking the pop icon out of his Neverland estate under a blanket and using a chartered plane to fly him to the Middle East, his brother wrote in "You Are Not Alone: Michael, Through A Brother's Eyes."
Jermaine Jackson talks about his book in an hourlong interview with CNN's Piers Morgan that airs Thursday night.
Along with insight about the unusual Jackson family dynamics, complicated by fame and fortune, Jackson's book offers details about his brother's dependence on powerful drugs to help him sleep while touring.
"Just coming off the stage and there's like 180,000 people out there and your adrenaline is going so high and you're doing so much," Jackson told Morgan. "And it's hard to just put your head on the pillow and sleep, because it just goes on and on, even after you're off the stage."
But Michael Jackson's "behavior wasn't to the point that he was an addict," his brother told Morgan. "He was looking for this for sleep. And he trusted whoever administered these things to him, he trusted them."
The book was released Tuesday, two weeks before opening statements in the trial of the doctor charged with causing Jackson's death by administering an overdose of a surgical anesthetic to induce sleep.
Dr. Conrad Murray told investigators he was trying to wean Jackson off propofol after several weeks of using it on a nightly basis to help him sleep between rehearsals for his "This Is It" comeback concerts.
"For Michael to get sleep, he had to be knocked out," Jermaine Jackson said. "And this wasn't just this one night. This was administered in him on an ongoing basis, which was causing his body to deteriorate and him to act different and have different symptoms in his behavior."
Jermaine Jackson said the first time he met Dr. Murray was in the emergency room at Ronald Reagan UCLA Medical Center on June 25, 2009, as his brother's lifeless body rested on a table in a nearby room.
"I didn't know who he was, but I said there's something strange about this guy," Jackson said. "He's acting strange. I had formed that opinion before I had found out who he was."
Jackson's book offers a timeline of what he believes happened in his brother's last weeks. He told Morgan that he is skeptical about what Los Angeles Police detectives concluded.
"So, you think there may be some kind of cover-up?" Morgan asked.
"I would think that, as a family member, yes," Jackson said.
The disappearance of surveillance video tapes that would show "the whereabouts of who came in and out of the house" where Michael Jackson died makes it "a strange case," he said. Police took the tapes from the house early in their investigation, he said.
"So, we really don't know," Jackson said. "There's a lot of questions."
A spokeswoman for the Los Angeles County District Attorney's office, which is prosecuting Murray, declined to comment on Jackson's statements.
Jermaine Jackson's plan to spirit his brother out of the United States in the midst of his criminal trial six years ago also reflects a lack of faith in the judicial system.
"I have negotiated with myself that the moment (Jackson defense lawyer) Tom Mesereau starts to suggest that the scales of justice are tilting against us, I will action the plan and move him to the airport in the San Fernando Valley, outside L.A.," Jackson wrote. "We'll sneak him out of Neverland under a blanket, during the night. Or something."
Michael Jackson did move to Bahrain for several months after a jury found him not guilty.
"When he boarded that plane, he was a shadow of his former self and he was immensely grateful to the Bahraini royal family for providing him with sanctuary," Jermaine Jackson wrote.
Jackson left Bahrain for London after he realize his business deal with Bahrain's Prince Abdullah was too restrictive, he wrote. A lawsuit by the prince eventually cost Jackson $5 million, his brother wrote.
"He viewed America as a great friend who had betrayed him and he wanted nothing to do with her for a while," he wrote.
Jermaine Jackson parla della morte del fratello
Los Angeles (CNN) - Jermaine Jackson aveva organizzato un piano per far uscire Michael Jackson dagli Stati Uniti se l'avvocato della difesa di suo fratello nel processo per molestie del 2005 avesse indicato che era destinato ad essere riconosciuto colpevole, Jackson ha rivelato in un libro pubblicato martedì.
Michael Jackson, che fu alla fine assolto dall'accusa di molestie su minori, non sapeva del "Piano B", che prevedeva che l'icona pop fosse portato via dalla sua tenuta di Neverland sotto una coperta e l'utilizzo di un aereo noleggiato per portarlo in Medio Oriente, il fratello ha scritto in "You Are Not Alone: Michael, attraverso gli occhi del fratello".
Jermaine Jackson parla del suo libro in un'ora di intervista con Piers Morgan della CNN, che va in onda mercoledì sera.
Insieme alla conoscenza delle insolite dinamiche familiari Jackson, complicate da fama e fortuna, il libro di Jackson offre dettagli sulla dipendenza di suo fratello in materia di potenti medicinali per aiutarlo a dormire durante il tour.
"Andare sul palco e ci sono tipo 180.000 persone là fuori e l'adrenalina sta salendo così tanto e stai facendo tanto" ha detto Jackson a Morgan. "Ed è difficile anche solo mettere la testa sul cuscino e dormire, perché continua ad andare avanti, anche dopo che hai lasciato il palco".
Ma il "comportamento [di MJ] non era al punto di essere un drogato", ha detto suo fratello a Morgan. "Era in cerca di questo per dormire. E si fidava di chiunque somministrasse queste cose, si fidava di loro".
Il libro è stato pubblicato martedì, due settimane prima delle dichiarazioni di apertura nel processo contro il medico accusato di aver causato la morte di Jackson con la somministrazione di una dose eccessiva di anestetico chirurgico per indurre il sonno.
Il dottor Conrad Murray ha detto agli investigatori che stava cercando di disabituare Jackson al propofol dopo diverse settimane di utilizzo giornaliero per aiutarlo a dormire durante le prove per il suo "This Is It".
"Perché Michael potesse dormire doveva essere messo ko", ha detto Jermaine Jackson. "E questo non era solo quella singola notte. Gli è stato somministrato in modo continuativo, cosa che stava causando il deterioramento del suo corpo e lo portava ad agire diversamente e avere diversi sintomi nel suo comportamento".
Jermaine Jackson ha detto che la prima volta che ha incontrato il dottor Murray era nella stanza d'emergenza al Ronald Reagan UCLA Medical Center il 25 giugno 2009, quando il corpo senza vita di suo fratello era adagiato su un tavolo in una stanza vicina.
"Non sapevo chi fosse, ma ho detto c'è qualcosa di strano in questo tipo", ha detto Jackson. "Si sta comportando stranamente. Mi ero fatto questa opinione prima di aver scoperto chi fosse".
Il ibro di Jackson offre una linea temporale di ciò in cui crede sia accaduto nelle ultime settimane di suo fratello. Ha detto a Morgan che è scettico su ciò che i detective della polizia di Los Angeles hanno concluso.
"Quindi pensi che ci possa essere una sorta di insabbiamento?" ha chiesto Morgan.
"Penserei questo, come membro della famiglia, sì," ha detto Jackson.
La scomparsa dei video di sorveglianza che avrebbero mostrato "l'ubicazione di chi è venuto dentro e fuori dalla casa" dove Michael Jackson è morto lo rende "un caso strano," ha detto. La polizia ha portato via i nastri dalla casa all'inizio della loro indagine, ha detto.
"Quindi, davvero non lo so", ha detto Jackson. "Ci sono un sacco di domande."
Una portavoce dell'ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Los Angeles, che sta perseguendo Murray, non ha voluto commentare le dichiarazioni di Jackson.
Il piano di Jermaine Jackson di portare via suo fratello dagli Stati Uniti nel mezzo del suo processo penale sei anni fa, riflette anche una mancanza di fiducia nel sistema giudiziario.
"Ho negoziato questo con me stesso, nel momento in cui (l'avvocato di Jackson) Tom Mesereau avesse iniziato a suggerire che la bilancia della giustizia si stava inclinando contro di noi, avrei messo in atto il piano e l'avrei portato all'aeroporto della San Fernando Valley, al di fuori di Los Angeles", ha scritto Jackson. "Lo faremo sgattaiolare fuori da Neverland sotto una coperta, durante la notte. O qualcosa del genere."
Michael Jackson andò in Bahrein per diversi mesi dopo che una giuria lo trovò non colpevole.
"Quando si imbarcò su quell'aereo, era l'ombra di se stesso ed era immensamente grato alla famiglia reale del Bahrein per il rifugio che gli fornì", ha scritto Jermaine Jackson.
Jackson lasciò il Bahrain per Londra dopo aver capito che il suo accordo commerciale con il principe del Bahrain, Abdullah, era troppo restrittivo, ha scritto. Una causa da parte del principe alla fine costò a Jackson 5 milioni di dollari, ha scritto il fratello.
"Vedeva l'America come un grande amico che lo aveva tradito e lui non voleva avere niente a che fare con lei per un po'", ha scritto.
Jermaine Jackson questions probe of brother's death
Los Angeles (CNN) -- Jermaine Jackson arranged a plan to smuggle Michael Jackson out of the United States if the defense lawyer in his brother's 2005 molestation trial indicated he was destined to be found guilty, Jackson revealed in a book published Tuesday.
Michael Jackson, who was eventually acquitted of child molestation, did not know about the "Plan B," which involved sneaking the pop icon out of his Neverland estate under a blanket and using a chartered plane to fly him to the Middle East, his brother wrote in "You Are Not Alone: Michael, Through A Brother's Eyes."
Jermaine Jackson talks about his book in an hourlong interview with CNN's Piers Morgan that airs Thursday night.
Along with insight about the unusual Jackson family dynamics, complicated by fame and fortune, Jackson's book offers details about his brother's dependence on powerful drugs to help him sleep while touring.
"Just coming off the stage and there's like 180,000 people out there and your adrenaline is going so high and you're doing so much," Jackson told Morgan. "And it's hard to just put your head on the pillow and sleep, because it just goes on and on, even after you're off the stage."
But Michael Jackson's "behavior wasn't to the point that he was an addict," his brother told Morgan. "He was looking for this for sleep. And he trusted whoever administered these things to him, he trusted them."
The book was released Tuesday, two weeks before opening statements in the trial of the doctor charged with causing Jackson's death by administering an overdose of a surgical anesthetic to induce sleep.
Dr. Conrad Murray told investigators he was trying to wean Jackson off propofol after several weeks of using it on a nightly basis to help him sleep between rehearsals for his "This Is It" comeback concerts.
"For Michael to get sleep, he had to be knocked out," Jermaine Jackson said. "And this wasn't just this one night. This was administered in him on an ongoing basis, which was causing his body to deteriorate and him to act different and have different symptoms in his behavior."
Jermaine Jackson said the first time he met Dr. Murray was in the emergency room at Ronald Reagan UCLA Medical Center on June 25, 2009, as his brother's lifeless body rested on a table in a nearby room.
"I didn't know who he was, but I said there's something strange about this guy," Jackson said. "He's acting strange. I had formed that opinion before I had found out who he was."
Jackson's book offers a timeline of what he believes happened in his brother's last weeks. He told Morgan that he is skeptical about what Los Angeles Police detectives concluded.
"So, you think there may be some kind of cover-up?" Morgan asked.
"I would think that, as a family member, yes," Jackson said.
The disappearance of surveillance video tapes that would show "the whereabouts of who came in and out of the house" where Michael Jackson died makes it "a strange case," he said. Police took the tapes from the house early in their investigation, he said.
"So, we really don't know," Jackson said. "There's a lot of questions."
A spokeswoman for the Los Angeles County District Attorney's office, which is prosecuting Murray, declined to comment on Jackson's statements.
Jermaine Jackson's plan to spirit his brother out of the United States in the midst of his criminal trial six years ago also reflects a lack of faith in the judicial system.
"I have negotiated with myself that the moment (Jackson defense lawyer) Tom Mesereau starts to suggest that the scales of justice are tilting against us, I will action the plan and move him to the airport in the San Fernando Valley, outside L.A.," Jackson wrote. "We'll sneak him out of Neverland under a blanket, during the night. Or something."
Michael Jackson did move to Bahrain for several months after a jury found him not guilty.
"When he boarded that plane, he was a shadow of his former self and he was immensely grateful to the Bahraini royal family for providing him with sanctuary," Jermaine Jackson wrote.
Jackson left Bahrain for London after he realize his business deal with Bahrain's Prince Abdullah was too restrictive, he wrote. A lawsuit by the prince eventually cost Jackson $5 million, his brother wrote.
"He viewed America as a great friend who had betrayed him and he wanted nothing to do with her for a while," he wrote.
Jermaine Jackson parla della morte del fratello
Los Angeles (CNN) - Jermaine Jackson aveva organizzato un piano per far uscire Michael Jackson dagli Stati Uniti se l'avvocato della difesa di suo fratello nel processo per molestie del 2005 avesse indicato che era destinato ad essere riconosciuto colpevole, Jackson ha rivelato in un libro pubblicato martedì.
Michael Jackson, che fu alla fine assolto dall'accusa di molestie su minori, non sapeva del "Piano B", che prevedeva che l'icona pop fosse portato via dalla sua tenuta di Neverland sotto una coperta e l'utilizzo di un aereo noleggiato per portarlo in Medio Oriente, il fratello ha scritto in "You Are Not Alone: Michael, attraverso gli occhi del fratello".
Jermaine Jackson parla del suo libro in un'ora di intervista con Piers Morgan della CNN, che va in onda mercoledì sera.
Insieme alla conoscenza delle insolite dinamiche familiari Jackson, complicate da fama e fortuna, il libro di Jackson offre dettagli sulla dipendenza di suo fratello in materia di potenti medicinali per aiutarlo a dormire durante il tour.
"Andare sul palco e ci sono tipo 180.000 persone là fuori e l'adrenalina sta salendo così tanto e stai facendo tanto" ha detto Jackson a Morgan. "Ed è difficile anche solo mettere la testa sul cuscino e dormire, perché continua ad andare avanti, anche dopo che hai lasciato il palco".
Ma il "comportamento [di MJ] non era al punto di essere un drogato", ha detto suo fratello a Morgan. "Era in cerca di questo per dormire. E si fidava di chiunque somministrasse queste cose, si fidava di loro".
Il libro è stato pubblicato martedì, due settimane prima delle dichiarazioni di apertura nel processo contro il medico accusato di aver causato la morte di Jackson con la somministrazione di una dose eccessiva di anestetico chirurgico per indurre il sonno.
Il dottor Conrad Murray ha detto agli investigatori che stava cercando di disabituare Jackson al propofol dopo diverse settimane di utilizzo giornaliero per aiutarlo a dormire durante le prove per il suo "This Is It".
"Perché Michael potesse dormire doveva essere messo ko", ha detto Jermaine Jackson. "E questo non era solo quella singola notte. Gli è stato somministrato in modo continuativo, cosa che stava causando il deterioramento del suo corpo e lo portava ad agire diversamente e avere diversi sintomi nel suo comportamento".
Jermaine Jackson ha detto che la prima volta che ha incontrato il dottor Murray era nella stanza d'emergenza al Ronald Reagan UCLA Medical Center il 25 giugno 2009, quando il corpo senza vita di suo fratello era adagiato su un tavolo in una stanza vicina.
"Non sapevo chi fosse, ma ho detto c'è qualcosa di strano in questo tipo", ha detto Jackson. "Si sta comportando stranamente. Mi ero fatto questa opinione prima di aver scoperto chi fosse".
Il ibro di Jackson offre una linea temporale di ciò in cui crede sia accaduto nelle ultime settimane di suo fratello. Ha detto a Morgan che è scettico su ciò che i detective della polizia di Los Angeles hanno concluso.
"Quindi pensi che ci possa essere una sorta di insabbiamento?" ha chiesto Morgan.
"Penserei questo, come membro della famiglia, sì," ha detto Jackson.
La scomparsa dei video di sorveglianza che avrebbero mostrato "l'ubicazione di chi è venuto dentro e fuori dalla casa" dove Michael Jackson è morto lo rende "un caso strano," ha detto. La polizia ha portato via i nastri dalla casa all'inizio della loro indagine, ha detto.
"Quindi, davvero non lo so", ha detto Jackson. "Ci sono un sacco di domande."
Una portavoce dell'ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Los Angeles, che sta perseguendo Murray, non ha voluto commentare le dichiarazioni di Jackson.
Il piano di Jermaine Jackson di portare via suo fratello dagli Stati Uniti nel mezzo del suo processo penale sei anni fa, riflette anche una mancanza di fiducia nel sistema giudiziario.
"Ho negoziato questo con me stesso, nel momento in cui (l'avvocato di Jackson) Tom Mesereau avesse iniziato a suggerire che la bilancia della giustizia si stava inclinando contro di noi, avrei messo in atto il piano e l'avrei portato all'aeroporto della San Fernando Valley, al di fuori di Los Angeles", ha scritto Jackson. "Lo faremo sgattaiolare fuori da Neverland sotto una coperta, durante la notte. O qualcosa del genere."
Michael Jackson andò in Bahrein per diversi mesi dopo che una giuria lo trovò non colpevole.
"Quando si imbarcò su quell'aereo, era l'ombra di se stesso ed era immensamente grato alla famiglia reale del Bahrein per il rifugio che gli fornì", ha scritto Jermaine Jackson.
Jackson lasciò il Bahrain per Londra dopo aver capito che il suo accordo commerciale con il principe del Bahrain, Abdullah, era troppo restrittivo, ha scritto. Una causa da parte del principe alla fine costò a Jackson 5 milioni di dollari, ha scritto il fratello.
"Vedeva l'America come un grande amico che lo aveva tradito e lui non voleva avere niente a che fare con lei per un po'", ha scritto.
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:38 pm
Jermaine Jackson questions probe of brother's death
Los Angeles (CNN) -- Jermaine Jackson arranged a plan to smuggle Michael Jackson out of the United States if the defense lawyer in his brother's 2005 molestation trial indicated he was destined to be found guilty, Jackson revealed in a book published Tuesday.
Michael Jackson, who was eventually acquitted of child molestation, did not know about the "Plan B," which involved sneaking the pop icon out of his Neverland estate under a blanket and using a chartered plane to fly him to the Middle East, his brother wrote in "You Are Not Alone: Michael, Through A Brother's Eyes."
Jermaine Jackson talks about his book in an hourlong interview with CNN's Piers Morgan that airs Thursday night.
Along with insight about the unusual Jackson family dynamics, complicated by fame and fortune, Jackson's book offers details about his brother's dependence on powerful drugs to help him sleep while touring.
"Just coming off the stage and there's like 180,000 people out there and your adrenaline is going so high and you're doing so much," Jackson told Morgan. "And it's hard to just put your head on the pillow and sleep, because it just goes on and on, even after you're off the stage."
But Michael Jackson's "behavior wasn't to the point that he was an addict," his brother told Morgan. "He was looking for this for sleep. And he trusted whoever administered these things to him, he trusted them."
The book was released Tuesday, two weeks before opening statements in the trial of the doctor charged with causing Jackson's death by administering an overdose of a surgical anesthetic to induce sleep.
Dr. Conrad Murray told investigators he was trying to wean Jackson off propofol after several weeks of using it on a nightly basis to help him sleep between rehearsals for his "This Is It" comeback concerts.
"For Michael to get sleep, he had to be knocked out," Jermaine Jackson said. "And this wasn't just this one night. This was administered in him on an ongoing basis, which was causing his body to deteriorate and him to act different and have different symptoms in his behavior."
Jermaine Jackson said the first time he met Dr. Murray was in the emergency room at Ronald Reagan UCLA Medical Center on June 25, 2009, as his brother's lifeless body rested on a table in a nearby room.
"I didn't know who he was, but I said there's something strange about this guy," Jackson said. "He's acting strange. I had formed that opinion before I had found out who he was."
Jackson's book offers a timeline of what he believes happened in his brother's last weeks. He told Morgan that he is skeptical about what Los Angeles Police detectives concluded.
"So, you think there may be some kind of cover-up?" Morgan asked.
"I would think that, as a family member, yes," Jackson said.
The disappearance of surveillance video tapes that would show "the whereabouts of who came in and out of the house" where Michael Jackson died makes it "a strange case," he said. Police took the tapes from the house early in their investigation, he said.
"So, we really don't know," Jackson said. "There's a lot of questions."
A spokeswoman for the Los Angeles County District Attorney's office, which is prosecuting Murray, declined to comment on Jackson's statements.
Jermaine Jackson's plan to spirit his brother out of the United States in the midst of his criminal trial six years ago also reflects a lack of faith in the judicial system.
"I have negotiated with myself that the moment (Jackson defense lawyer) Tom Mesereau starts to suggest that the scales of justice are tilting against us, I will action the plan and move him to the airport in the San Fernando Valley, outside L.A.," Jackson wrote. "We'll sneak him out of Neverland under a blanket, during the night. Or something."
Michael Jackson did move to Bahrain for several months after a jury found him not guilty.
"When he boarded that plane, he was a shadow of his former self and he was immensely grateful to the Bahraini royal family for providing him with sanctuary," Jermaine Jackson wrote.
Jackson left Bahrain for London after he realize his business deal with Bahrain's Prince Abdullah was too restrictive, he wrote. A lawsuit by the prince eventually cost Jackson $5 million, his brother wrote.
"He viewed America as a great friend who had betrayed him and he wanted nothing to do with her for a while," he wrote.
Jermaine Jackson parla della morte del fratello
Los Angeles (CNN) - Jermaine Jackson aveva organizzato un piano per far uscire Michael Jackson dagli Stati Uniti se l'avvocato della difesa di suo fratello nel processo per molestie del 2005 avesse indicato che era destinato ad essere riconosciuto colpevole, Jackson ha rivelato in un libro pubblicato martedì.
Michael Jackson, che fu alla fine assolto dall'accusa di molestie su minori, non sapeva del "Piano B", che prevedeva che l'icona pop fosse portato via dalla sua tenuta di Neverland sotto una coperta e l'utilizzo di un aereo noleggiato per portarlo in Medio Oriente, il fratello ha scritto in "You Are Not Alone: Michael, attraverso gli occhi del fratello".
Jermaine Jackson parla del suo libro in un'ora di intervista con Piers Morgan della CNN, che va in onda mercoledì sera.
Insieme alla conoscenza delle insolite dinamiche familiari Jackson, complicate da fama e fortuna, il libro di Jackson offre dettagli sulla dipendenza di suo fratello in materia di potenti medicinali per aiutarlo a dormire durante il tour.
"Andare sul palco e ci sono tipo 180.000 persone là fuori e l'adrenalina sta salendo così tanto e stai facendo tanto" ha detto Jackson a Morgan. "Ed è difficile anche solo mettere la testa sul cuscino e dormire, perché continua ad andare avanti, anche dopo che hai lasciato il palco".
Ma il "comportamento [di MJ] non era al punto di essere un drogato", ha detto suo fratello a Morgan. "Era in cerca di questo per dormire. E si fidava di chiunque somministrasse queste cose, si fidava di loro".
Il libro è stato pubblicato martedì, due settimane prima delle dichiarazioni di apertura nel processo contro il medico accusato di aver causato la morte di Jackson con la somministrazione di una dose eccessiva di anestetico chirurgico per indurre il sonno.
Il dottor Conrad Murray ha detto agli investigatori che stava cercando di disabituare Jackson al propofol dopo diverse settimane di utilizzo giornaliero per aiutarlo a dormire durante le prove per il suo "This Is It".
"Perché Michael potesse dormire doveva essere messo ko", ha detto Jermaine Jackson. "E questo non era solo quella singola notte. Gli è stato somministrato in modo continuativo, cosa che stava causando il deterioramento del suo corpo e lo portava ad agire diversamente e avere diversi sintomi nel suo comportamento".
Jermaine Jackson ha detto che la prima volta che ha incontrato il dottor Murray era nella stanza d'emergenza al Ronald Reagan UCLA Medical Center il 25 giugno 2009, quando il corpo senza vita di suo fratello era adagiato su un tavolo in una stanza vicina.
"Non sapevo chi fosse, ma ho detto c'è qualcosa di strano in questo tipo", ha detto Jackson. "Si sta comportando stranamente. Mi ero fatto questa opinione prima di aver scoperto chi fosse".
Il ibro di Jackson offre una linea temporale di ciò in cui crede sia accaduto nelle ultime settimane di suo fratello. Ha detto a Morgan che è scettico su ciò che i detective della polizia di Los Angeles hanno concluso.
"Quindi pensi che ci possa essere una sorta di insabbiamento?" ha chiesto Morgan.
"Penserei questo, come membro della famiglia, sì," ha detto Jackson.
La scomparsa dei video di sorveglianza che avrebbero mostrato "l'ubicazione di chi è venuto dentro e fuori dalla casa" dove Michael Jackson è morto lo rende "un caso strano," ha detto. La polizia ha portato via i nastri dalla casa all'inizio della loro indagine, ha detto.
"Quindi, davvero non lo so", ha detto Jackson. "Ci sono un sacco di domande."
Una portavoce dell'ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Los Angeles, che sta perseguendo Murray, non ha voluto commentare le dichiarazioni di Jackson.
Il piano di Jermaine Jackson di portare via suo fratello dagli Stati Uniti nel mezzo del suo processo penale sei anni fa, riflette anche una mancanza di fiducia nel sistema giudiziario.
"Ho negoziato questo con me stesso, nel momento in cui (l'avvocato di Jackson) Tom Mesereau avesse iniziato a suggerire che la bilancia della giustizia si stava inclinando contro di noi, avrei messo in atto il piano e l'avrei portato all'aeroporto della San Fernando Valley, al di fuori di Los Angeles", ha scritto Jackson. "Lo faremo sgattaiolare fuori da Neverland sotto una coperta, durante la notte. O qualcosa del genere."
Michael Jackson andò in Bahrein per diversi mesi dopo che una giuria lo trovò non colpevole.
"Quando si imbarcò su quell'aereo, era l'ombra di se stesso ed era immensamente grato alla famiglia reale del Bahrein per il rifugio che gli fornì", ha scritto Jermaine Jackson.
Jackson lasciò il Bahrain per Londra dopo aver capito che il suo accordo commerciale con il principe del Bahrain, Abdullah, era troppo restrittivo, ha scritto. Una causa da parte del principe alla fine costò a Jackson 5 milioni di dollari, ha scritto il fratello.
"Vedeva l'America come un grande amico che lo aveva tradito e lui non voleva avere niente a che fare con lei per un po'", ha scritto.
http://edition.cnn.com/2011/SHOWBIZ/celebrity.news.gossip/09/14/jermaine.jackson.book/
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:44 pm
Was Michael Jackson almost in WTC on 9/11?
Jermaine Jackson’s new book, “You Are Not Alone: Michael, Through a Brother’s Eyes,” is a look at his late brother Michael’s rise to fame and tragic death.
In a new interview, Jermaine gave Access Hollywood’s Billy Bush a preview of the candid memoir where he revealed that his brother was supposed to be in The World Trade Center on Sept. 11, 2001.
“My mother had stayed up with him all the way until four in the morning and he just slept; he missed his appointments, which was great,” Jermaine told Billy, saying Michael — a long time sufferer of sleep deprivation — had planned to attend meetings in the Twin Towers that day.
“My mother told us that he was fine,” Jermaine recalled.
The brother of the late pop star also opened up to Billy about Michael’s alleged drug use.
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”[Michael] was not a drug addict,” Jermaine told Billy.
Following a harrowing accident while filming a commercial for Pepsi in 1984, where the singer suffered second-degree burns, Michael began a battle with chronic pain and a search for ways to treat it.
“He had a problem with pain,” Jermaine said of his brother, who died in 2009, leaving behind three children, Prince, 14, Paris, 13, and 9-year-old Blanket.
“[He] didn’t want them exposed all over the tabloids so he covered them,” he told Billy.
In the book, Jermaine writes that it was Michael’s ex-wife, Debbie Rowe, who first wanted the children to shield their faces while in public.
“Then we knew at some point in time they wanted to unveil and just be kids and so that’s what they’re going through now, they’re having a ball,” he explained.
“What about his children right now? Do you see Michael in any of them physically? Resemblance-wise?” Billy asked.
“I see Michael in Blanket, I see other family members in Paris and Prince,” Jermaine said.
The former Jackson 5 member also spoke about his brother’s 1993 sexual abuse allegations, claiming, “Michael paid them off because this is what they wanted… [it was his way of saying,] ‘Leave me alone because I didn’t do anything, and that [the pay-off] goes to show you.”
Michael Jackson è stato quasi nel WTC il 9 / 11?
Il nuovo libro di Jermaine Jackson, "You Are Not Alone: Michael, attraverso gli occhi di un fratello", è uno sguardo all'ascesa alla fama e alla morte tragica del suo defunto fratello Michael.
In una nuova intervista, Jermaine ha dato a Billy Bush di Access Hollywood in anteprima il libro di ricordi sinceri dove ha rivelato che il fratello avrebbe dovuto essere al World Trade Center l'11 settembre 2001.
"Mia madre era rimasta sveglia con lui fino alle quattro del mattino e lui si era appena addormentato; ha mancato l'appuntamento, che è stato un bene," ha raccontato Jermaine a Billy, dicendo che Michael - che soffriva da lungo periodo di privazione del sonno - aveva programmato di partecipare a meeting nelle Twin Towers, quel giorno.
"Mia madre ci ha detto che stava bene", ha ricordato Jermaine.
Il fratello della pop star si è anche aperto con Billy sul presunto consumo di droga di Michael.
"[Michael] non era un tossicodipendente", ha detto Jermaine a Billy.
A seguito di un atroce incidente durante le riprese di uno spot per la Pepsi nel 1984, dove il cantante ha subito ustioni di secondo grado, Michael ha iniziato una battaglia contro il dolore cronico e una ricerca di modi per curarlo.
"Aveva un problema con il dolore", ha detto Jermaine di suo fratello, morto nel 2009 lasciando tre figli, Prince, 14, Paris, 13, e Blanket, 9 anni.
"[Lui] non volevo che venissero esposti in tutti i tabloid così li copriva", ha detto a Billy.
Nel libro, Jermaine scrive che è stata la ex moglie di Michael, Debbie Rowe, che per prima ha voluto che ai bambini venisero protette le facce, mentre erano in pubblico.
"Sapevamo che ad un certo punto avrebbero voluto svelarsi ed essere solo bambini e quindi questo è quello che stanno facendo ora, si stanno divertendo", ha spiegato.
"E i suoi figli in questo momento? Vedi Michael in qualcuno di loro fisicamente? Una rassomiglianza? " ha chiesto Billy.
"Vedo Michael in Blanket, vedo altri membri della famiglia in Paris e Prince", ha detto Jermaine.
L'ex membro dei Jackson 5 ha parlato anche delle accuse di abusi sessuali contro il fratello del 1993, affermando: "Michael li ha pagati perché questo è quello che volevano ... [era il suo modo di dire,] 'Lasciami in pace perché non ho fatto nulla, e questo [il pagamento] te lo dimostra".
http://today.msnbc.msn.com/id/44519865/ns/today-entertainment/#.TnJGV6jp6qR
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:51 pm
Alcune foto del libro
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:52 pm
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:53 pm
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:54 pm
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Gio Set 15, 2011 8:56 pm
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Sab Set 17, 2011 9:56 pm
MJ was not eccentric: Jermaine Jackson
Pop icon Michael Jackson kept lots of animals because it brought him closer to God, says brother Jermaine. The Thriller hitmaker who died from acute Propofol intoxication in 2009, was famed for his eccentric lifestyle, which included turning his home into a theme park and befriending a
related stories monkey named Bubbles, but his brother Jermaine insists there was nothing strange about his behaviour, reported Contactmusic.
"Animals are loving - what's a difference between a dog and a monkey? I raised a tiger, I raised a mountain lion. For my 17th birthday I had a snake, Michael had the rats," said Jermaine, "People love animals, people live on farms. It's not really eccentric. I lived near Dean Martin once when he was alive and he had a bear in a cage. There are people who love animals - that's what zoos are for."
"Michael loved the story 'Jungle Book' and if you are able to achieve these things then you would because it's the closest thing you can be to God. These are God's animals," Jermaine said.
He also defended Jackson's decision to wear masks when he was out and covering up the faces of his three children with veils.
"People talk about the masks and him having the veils on his children. His success was so tremendous that he didn't want to leave his kids at home but if he brought them out, he didn't want to make a mockery of them by having their pictures splashed all over the newspapers and magazines. The mask was for germs. We were taught about germs from a very young age and he didn't want to spread germs or take germ," he added.
Jermaine Jackson : MJ non era eccentrico
L'icona del pop Michael Jackson possedeva un sacco di animali, perché lo portavano più vicini a Dio, dice il fratello Jermaine. L'hitmaker di Thriller deceduto per intossicazione acuta da Propofol nel 2009, era famoso per il suo stile di vita eccentrico, che comprendeva nel trasformare la sua casa in un parco a tema e la sua amicizia con una scimmia di nome Bubbles, ma suo fratello Jermaine insiste che non c'era nulla di strano nel suo comportamento, ha riferito a Contactmusic.
Qual è la differenza tra un cane e una scimmia? Ho allevato una tigre, ho allevato un leone di montagna. Per il mio 17 ° compleanno ho avuto in regalo un serpente, Michael invece allevava i topi", ha detto Jermaine, "La gente ama gli animali, le persone vivono nelle fattorie. Non è eccentrico. Ho vissuto vicino alla casa di Dean Martin, una volta quando era vivo ebbe un orso in gabbia. Ci sono persone che amano gli animali... è per questo che esistono gli zoo".
"Michael amava il 'Libro della giungla' e voleva realizzare realmente quelle storie raccontate, perché è la cosa più vicina possibile a Dio. Questi sono gli animali di Dio", dice Jermaine.
Ha anche difeso la decisione di Jackson di far indossare le maschere e veli sui volti dei suoi tre figli, quando uscivano all'esterno.
"La gente parla di maschere e dei veli sui suoi figli. Nonostante il suo successo fu così enorme, non voleva lasciare i suoi figli a casa, ma li ha fatti uscire e non voleva che i media si prendessero gioco di loro pubblicando le loro foto e schizzate sui giornali e riviste di tutto il mondo. La maschera la indossava per i germi. Ci è stato insegnato la questione dei germi in età molto giovane e non voleva diffondere o prendere germi ", ha aggiunto.
http://www.hindustantimes.com/MJ-was-not-eccentric-Jermaine-Jackson/Article1-746886.aspx
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Marina56 Inviato: Sab Set 17, 2011 11:26 pm
Questa è la canzone che Jermaine ha scritto su Michael nel 1991......
qualche believer ha ricordato a Jermaine il testo e sono stati bannati da fb e twitter di Jermaine........
What up yo, word to the badd
I gave my love
You gave your love
Thought we'd never part
Said you love me
Then you left me
With a broken heart
You never think about who you love
You only think about number one
You forgot about where we started from
You only think about what you want
You don't care about how it's done
you only think about you, your throne
Be it right or be it wrong
It ain't about your world
It ain't about the things that you do
If you don't care, I don't care
Cause you keep thinkin' 'bout you
It ain't about you takin' my pie
You been takin' for a long time
If you don't care, I don't care
If you keep
Well I ain't thinkin' 'bout you
What up yo, word to the badd
Once you were made
You changed your ways
Even told me lies
Could not trust you
Still I loved you
My mind worried overtime
You know I tried to be there for you
Like a lover I cared for you
It didn't matter you always play me off
You only care about what you want
You don't care about how it's done
You only think about you, your throne
Be it right or wrong
Chorus
Oh no no, I ain't thinkin' 'bout you
Oh no
What's up yo, word to the badd
Thinkin' about that pie that you've been takin' from me
From a love to another lover hard to believe
Lost and don't know it yet you still show it
Givin' seems to be harder than it is to receive
The glass has gotten shady when it should have been clearer
But it's you always starin' in the mirror
Constatnly fakin' it ain't no mistakin' it
Get a grip cause you're not far from breakin' it
Thinkin' about the time when we used to be close
It shouldn't be past tense cause nobody knows
What the futurem ay hold what tomorrow might bring
It' not guaranteed that you'll be spreadin' your wings
And funny it seem show it used to be
Times when you needed to lean on me
Now you're standin' on two and you wanna act now
Girl I ain't thinkin' about you
TRADUZIONE
ricostruito/
ti hanno rapito/
non so pù chi sei/
loro ti amano ma non ti conoscono/
superstar solitaria/
non pensi a chi ami/
vuoi sempre e soro essere il numero uno/
hai dimenticato da dove hai iniziato/
pens solo a quello che vuoi/
non importa come è successo/
pensi solo a te stesso e al tuo trono/
giusto o sbagliato che sia/
non riguarda il tuo mondo/
nè le cose che fai/
perchè se non ti importa non ti importa/
perchè continui a pensare a te stesso/
non riguarda il fatto che hai preso la fetta di tora che mi spettava/
lo hai sempre fatto/
che succede? il mondo diventa cattivo?/
una volta che ti sei rifatto/
hai cambiato le tue sfumature/
cosa c'era di sbagliato nel tuo colore?/
non puoi tornare indietro/
è poco ma sicuro/ti sei spinto troppo oltre/
ho provato a starti accanto/
perchè sono tuo fratello e ti voglio bene/
ma mi hai sempre messo da parte/
ripensando a quella feta di torts che mi hai portato via/
è difficile da redere per un fratello/
ti seiperso ma ancora non vuoi ammetterlo/
dare è più difficile che ricevere/
il vetro si è appannato/
è ora di ripulirlo/
puliamolo insieme e riniziamo con l'uomo nello specchio/
è triste fratello/
non ci si può sbagliare/
controllati perchè sei arrivato quasi al punto di rottura/
pensa a quando eravamo molto viini/
non dovrebbe essere consderato passato/perchè nessuno sa/
cosa può riservare il futuro e a cosa ci porterà il domani/
non è detto che tu riuscirai a prendere il volo/
ma nel frattempo continuerò a sorridere
perchè per me resti sempre un bambino/
dici di essere un uomo ma penso che in realtà non lo sarai mai
Che carino il fratellino....
Questa è la canzone che Jermaine ha scritto su Michael nel 1991......
qualche believer ha ricordato a Jermaine il testo e sono stati bannati da fb e twitter di Jermaine........
What up yo, word to the badd
I gave my love
You gave your love
Thought we'd never part
Said you love me
Then you left me
With a broken heart
You never think about who you love
You only think about number one
You forgot about where we started from
You only think about what you want
You don't care about how it's done
you only think about you, your throne
Be it right or be it wrong
It ain't about your world
It ain't about the things that you do
If you don't care, I don't care
Cause you keep thinkin' 'bout you
It ain't about you takin' my pie
You been takin' for a long time
If you don't care, I don't care
If you keep
Well I ain't thinkin' 'bout you
What up yo, word to the badd
Once you were made
You changed your ways
Even told me lies
Could not trust you
Still I loved you
My mind worried overtime
You know I tried to be there for you
Like a lover I cared for you
It didn't matter you always play me off
You only care about what you want
You don't care about how it's done
You only think about you, your throne
Be it right or wrong
Chorus
Oh no no, I ain't thinkin' 'bout you
Oh no
What's up yo, word to the badd
Thinkin' about that pie that you've been takin' from me
From a love to another lover hard to believe
Lost and don't know it yet you still show it
Givin' seems to be harder than it is to receive
The glass has gotten shady when it should have been clearer
But it's you always starin' in the mirror
Constatnly fakin' it ain't no mistakin' it
Get a grip cause you're not far from breakin' it
Thinkin' about the time when we used to be close
It shouldn't be past tense cause nobody knows
What the futurem ay hold what tomorrow might bring
It' not guaranteed that you'll be spreadin' your wings
And funny it seem show it used to be
Times when you needed to lean on me
Now you're standin' on two and you wanna act now
Girl I ain't thinkin' about you
TRADUZIONE
ricostruito/
ti hanno rapito/
non so pù chi sei/
loro ti amano ma non ti conoscono/
superstar solitaria/
non pensi a chi ami/
vuoi sempre e soro essere il numero uno/
hai dimenticato da dove hai iniziato/
pens solo a quello che vuoi/
non importa come è successo/
pensi solo a te stesso e al tuo trono/
giusto o sbagliato che sia/
non riguarda il tuo mondo/
nè le cose che fai/
perchè se non ti importa non ti importa/
perchè continui a pensare a te stesso/
non riguarda il fatto che hai preso la fetta di tora che mi spettava/
lo hai sempre fatto/
che succede? il mondo diventa cattivo?/
una volta che ti sei rifatto/
hai cambiato le tue sfumature/
cosa c'era di sbagliato nel tuo colore?/
non puoi tornare indietro/
è poco ma sicuro/ti sei spinto troppo oltre/
ho provato a starti accanto/
perchè sono tuo fratello e ti voglio bene/
ma mi hai sempre messo da parte/
ripensando a quella feta di torts che mi hai portato via/
è difficile da redere per un fratello/
ti seiperso ma ancora non vuoi ammetterlo/
dare è più difficile che ricevere/
il vetro si è appannato/
è ora di ripulirlo/
puliamolo insieme e riniziamo con l'uomo nello specchio/
è triste fratello/
non ci si può sbagliare/
controllati perchè sei arrivato quasi al punto di rottura/
pensa a quando eravamo molto viini/
non dovrebbe essere consderato passato/perchè nessuno sa/
cosa può riservare il futuro e a cosa ci porterà il domani/
non è detto che tu riuscirai a prendere il volo/
ma nel frattempo continuerò a sorridere
perchè per me resti sempre un bambino/
dici di essere un uomo ma penso che in realtà non lo sarai mai
Che carino il fratellino....
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Sab Set 24, 2011 8:05 pm
Jermaine ringrazia i fan su Twitter
Jermaine Jackson dopo aver fatto una serie di interviste in TV, e tenuto presentazioni del libri in varie località, ha scritto ai suoi fan tramite Twitter :
"Buona notte a tutti, leggere le vostre risposte è meraviglioso # scrivere con tanta fatica 'youarenotalonemichael' ne è valsa la pena:..)"
http://www.examiner.com/jackson-family-in-national
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michaelforever Inviato: Lun Set 26, 2011 7:22 pm
Jermaine Jackson: We were kids with a dream
The BBC has been given a rare glimpse inside the gated compound in Los Angeles where Michael Jackson grew up.
The singer's personal physician goes on trial in Los Angeles on Tuesday in connection with his death two years ago.
As prosecutors prepare the case against Conrad Murray, Michael Jackson's brother Jermaine shared his memories of the singer with Peter Bowes.
Jermaine Jackson: Eravamo ragazzi con un sogno
Alla BBC è stata data l'opportunità di un raro sguardo all'interno del complesso recintato a Los Angeles dove Michael Jackson è cresciuto.
Il Medico personale del cantante verra processato a Los Angeles Martedì in connessione con la sua morte due anni fa.
Mentre i procuratori preparare il processo contro Conrad Murray, il fratello di Michael Jackson, Jermaine ha condiviso i suoi ricordi del cantante con Peter Bowes.
QUI IL VIDEO http://www.bbc.co.uk/news/entertainment-arts-15057650
Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Szwaby82 Inviato: Mar Set 27, 2011 11:17 am
Jermaine Jackson Says Prince Michael Showing Signs of Vitiligo
Singer and author Jermaine Jackson visited The Grove to talk with "Extra" host Mario Lopez about his new book, "You Are Not Alone, Michael: Through a Brother's Eyes" -- and about how Michael Jackson's family is doing.
Jermaine responded to the old rumor that Michael's children -- Prince, 14, Paris, 12, and Blanket, 9 -- are not the late singer's biological offspring. "They are Michael's kids, 100 per cent. I'll tell you why, Prince already has signs of vitiligo, spots on his body," referring to the skin disorder Michael also had. Jermaine added, "They're doing very well."
Jermaine said he wanted to write the book to "document the truth, first and for all," including who he holds responsible for his brother's untimely death in 2009.
"Definitely the doctor," said Jermaine. "All Michael wanted to do was sleep. He didn't want to die. Whatever they did to him -- forgetting, not knowing right from left, repeating himself -- these were signs of toxic poisoning from Propofol."
Was it true Jermaine wanted to take Michael out of the country before his trial for child molestation? "I had a plan. I was going to get my brother out because I did not think he was going to get a fair trial."
Be sure to check out Jermaine Jackon's new book, on shelves now.
Jermaine dice che Prince mostra segni di vitiligine
Il cantante e autore Jermaine Jackson è stato ospite di 'The Grove' per parlare su Extra TV con Mario Lopez del suo nuovo libro, "You Are Not Alone, Michael: Through a Brother's Eyes" e come sta affrontando la famiglia di Michael Jackson.
Jermaine ha risposto alla vecchia diceria che i figli di Michael - Prince, 14, Paris, 12 e Blanket, 9 - non siano suoi figli biologici.
"Sono figli di Michael, al 100 per cento. Ti dirò il perché, Prince ha già i segni di vitiligine, delle macchie sul suo corpo", riferendosi al disordine della pelle che ha avuto Michael. Jermaine ha aggiunto: "Stanno crescendo molto bene".
Jermaine ha detto di aver voluto scrivere il libro per "documentare prima di tutto la verità, per tutti", e tra chi ritiene responsabile della morte prematura del fratello nel 2009:
"Sicuramente il medico", ha detto Jermaine. "Michael voleva addormentarsi, non morire. Qualsiasi cosa gli abbiano fatto....non sapevano fare il loro mestiere, continuando a somministrargli farmaci, si vedeva che aveva segni di avvelenamento tossico da Propofol".
Era vero che Jermaine volesse portare Michael fuori dal Paese prima del suo processo per molestie su minori?
"Avevo un piano. Stavo per portare via mio fratello perchè ho pensato che non stesse per avere un processo equo".
Read more: http://extratv.warnerbros.com/2011/09/jermaine_jackson_says_prince_michael_showing_signs_of_vitiligo.php#ixzz1Z8uJCw5J
Jermaine Jackson Says Prince Michael Showing Signs of Vitiligo
Singer and author Jermaine Jackson visited The Grove to talk with "Extra" host Mario Lopez about his new book, "You Are Not Alone, Michael: Through a Brother's Eyes" -- and about how Michael Jackson's family is doing.
Jermaine responded to the old rumor that Michael's children -- Prince, 14, Paris, 12, and Blanket, 9 -- are not the late singer's biological offspring. "They are Michael's kids, 100 per cent. I'll tell you why, Prince already has signs of vitiligo, spots on his body," referring to the skin disorder Michael also had. Jermaine added, "They're doing very well."
Jermaine said he wanted to write the book to "document the truth, first and for all," including who he holds responsible for his brother's untimely death in 2009.
"Definitely the doctor," said Jermaine. "All Michael wanted to do was sleep. He didn't want to die. Whatever they did to him -- forgetting, not knowing right from left, repeating himself -- these were signs of toxic poisoning from Propofol."
Was it true Jermaine wanted to take Michael out of the country before his trial for child molestation? "I had a plan. I was going to get my brother out because I did not think he was going to get a fair trial."
Be sure to check out Jermaine Jackon's new book, on shelves now.
Jermaine dice che Prince mostra segni di vitiligine
Il cantante e autore Jermaine Jackson è stato ospite di 'The Grove' per parlare su Extra TV con Mario Lopez del suo nuovo libro, "You Are Not Alone, Michael: Through a Brother's Eyes" e come sta affrontando la famiglia di Michael Jackson.
Jermaine ha risposto alla vecchia diceria che i figli di Michael - Prince, 14, Paris, 12 e Blanket, 9 - non siano suoi figli biologici.
"Sono figli di Michael, al 100 per cento. Ti dirò il perché, Prince ha già i segni di vitiligine, delle macchie sul suo corpo", riferendosi al disordine della pelle che ha avuto Michael. Jermaine ha aggiunto: "Stanno crescendo molto bene".
Jermaine ha detto di aver voluto scrivere il libro per "documentare prima di tutto la verità, per tutti", e tra chi ritiene responsabile della morte prematura del fratello nel 2009:
"Sicuramente il medico", ha detto Jermaine. "Michael voleva addormentarsi, non morire. Qualsiasi cosa gli abbiano fatto....non sapevano fare il loro mestiere, continuando a somministrargli farmaci, si vedeva che aveva segni di avvelenamento tossico da Propofol".
Era vero che Jermaine volesse portare Michael fuori dal Paese prima del suo processo per molestie su minori?
"Avevo un piano. Stavo per portare via mio fratello perchè ho pensato che non stesse per avere un processo equo".
Read more: http://extratv.warnerbros.com/2011/09/jermaine_jackson_says_prince_michael_showing_signs_of_vitiligo.php#ixzz1Z8uJCw5J
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Through A Brother's Eyes: Jermaine Jackson Speaks - Part One
It's mid-September and Jermaine Jackson is winding up a grueling U.K. book tour, which has seen him spend the last four days making back-to-back television and radio appearances. Securing an interview slot has taken three days of negotiation between Jermaine, his publicist and publishing reps on both sides of the Atlantic. When his car picks me up in Wood Lane, London and drives us into the BBC Studios, he has just appeared on Loose Women -- Britain's answer to The View -- and is on his way to be interviewed by BBC Radio Five's Richard Bacon.
As we're led inside, several dozen students on a BBC walkabout lose all interest in their tour guide as they spot Michael Jackson's brother passing through the building. I feel self-conscious as their stares follow us through the foyer but Jermaine appears not to notice. It comes with the territory. As one of the figureheads of America's most famous family, he's become accustomed to outsiders constantly looking in. The problem, though, is that what they see is often warped; a fragmented simulacrum presented by the media. This, he says, is why he has written his new book, You Are Not Alone: Michael Through A Brother's Eyes.
"How was Loose Women?" I ask him, as we wait for an elevator.
"Well..." He half-grins and exhales loudly. "They were loose."
The Loose Women interview, like many Jermaine has conducted in recent weeks, was somewhat combative. As Jermaine attempted to speak about his brother from a firsthand perspective he was repeatedly interrupted by the hosts. 'But Jermaine, I think it's fair to say he was quite a complex character...' 'But... there must have been something going on with Michael. He must have been a sick person.'
The assumption by many that they know more about Michael Jackson than his own family is a bug-bear of Jermaine's. This attitude, he says, is the result of a decades-long battle against inaccurate media coverage. "This would become a recurring theme for the family," he writes in the book, "a showdown of fact versus perception -- and fact would always be the underdog."
According to Jermaine, even his initial attempt to write a book, all the way back in 2003, fell flat because publishers were unwilling to print a factual account of his brother's life.
"I had tried to write something with Judith Regan with Harper Collins in New York and they weren't interested in the truth then," he tells me as we sit down in an empty radio studio. "They were interested in the gossip and all the things that were not true. They wanted dirt and I said, 'I have no dirt', so they turned me down."
Eight years later, Harper Collins has come around to Jermaine's way of thinking. His book is described by the publisher as "an intimate, loving portrait of Michael Jackson." But Jermaine hasn't forgotten the 2003 debacle entirely. "They tried to put me on the Judith Regan show on this book tour," he says. "I said, 'No way.'"
In 2006 a document purporting to be Jermaine's 2003 book proposal was leaked to the media and caused a furor. In it Jermaine allegedly branded his brother a 'stubborn', 'harsh', 'cold', 'calculating' and 'devious' drug addict who "purchased children like a sanctioned black market," and "changed his skin color."
For this, Jermaine blames his co-writer Stacy Brown, who he says changed the rejected manuscript to make it more saleable and then circulated it -- all without Jermaine's permission.
"That wasn't my manuscript," says Jermaine. "It was just horrible. My manuscript was registered with lawyers and we had proof. I said, 'My manuscript is totally different from what this guy's saying'.
"Because of that, publishers for this book, for verification purposes, wanted to see that proposal beforehand. I showed them my original proposal about what I wanted to do and it's completely in line with the proposal for this book. So that was completely hijacked by somebody else."
Jermaine isn't the only person to accuse Stacy Brown of such behavior. In 2005 Brown co-wrote a book with disgruntled Jackson employee Bob Jones. When Jones was asked about the book under oath in Michael Jackson's 2005 trial, he admitted that it was only "factual to a degree." Of Brown's work he said, "My co-writer also has included things that I didn't approve of," and added, "I've changed millions of things that were inaccurate that I didn't say."
Even the new book has been mired in controversy. As Jermaine flew to London to begin promotion, a storm was brewing over a story he tells in his prologue. Speaking about his brother's 2005 child molestation trial, Jermaine recalls how he was so paranoid that Michael could fall victim to a terrible injustice that he hatched a secret escape plan in case it looked like a guilty verdict could be on the cards. He arranged for a private jet to be on standby at the nearest airport, ready to whisk his brother to Bahrain, where he couldn't be extradited.
However, many journalists -- apparently too lazy even to read Jermaine's eight-and-a-half page prologue in full -- got it monumentally wrong. Stories wrongly stated that the Jackson family had planned to spirit Jackson away to the Middle East after he was convicted; a clearly nonsensical claim.
Nevertheless, copy and paste journalism took hold and the story was replicated hundreds of times by newspapers including the New York Post, NY Daily News, Denver Post and Washington Times. Among the more brainless headlines was this honker, which comes courtesy of Britain's Daily Mail: 'How Michael Jackson's family planned to fly singer out of U.S. to Bahrain if he was jailed for child molestation'. Even the Press Association ran with the inaccurate version.
The nonsensical story made Jermaine's book look like a work of fiction, a situation worsened when the subsequent controversy prompted Michael's 2005 defense attorney Thomas Mesereau to speak out against the misquoted claims.
"One of the reasons I wrote the book was so that my words would stand for themselves, in context," says Jermaine. "But even in the newspapers' coverage of my book, my words were misreported. There was never a plan to get Michael out of the country 'if convicted'. Thomas Mesereau had to issue a denial based on something that wasn't true in the first place. That one change of context showed how one inaccuracy can snowball and how myths are made. I sat back and thought 'This is what Michael faced all the time'."
Update: Stacy Brown denies changing Jermaine Jackson's 2003 manuscript. Responding to this article, he said, "Jermaine did indeed want to write a positive book and it was indeed sabotaged - but he knows it wasn't me who sabotaged it. Jermaine's money-hungry girlfriend changed the manuscript and he and I were left holding the bag."
Through A Brother's Eyes: Jermaine Jackson Speaks
.
E’ la metà di settembre e Jermaine Jackson ha concluso un estenuante tour promozionale nel Regno Unito, che lo ha visto trascorrere gli ultimi quattro giorni di fila, facendo apparizioni televisive e radiofoniche. Per ottenere uno spazio per un’intervista ci sono voluti tre giorni di negoziazione tra Jermaine, il suo pubblicista e i rappresentanti della casa editrice da entrambi i lati dell'Atlantico. Quando la sua macchina mi fa salire in Wood Lane, a Londra e ci fa entrare negli studi della BBC, era appena apparso al “Loose Women” - risposta inglese a “The View” (programma televisivo americano della ABC, ndt) - ed era stato intervistato alla sua maniera da Richard Bacon della BBC Radio Five.
Come siamo entrati, diverse decine di studenti che gironzolavano nella BBC, hanno perso ogni interesse per la loro guida, in quanto avevano scorto il fratello di Michael Jackson che stava passando per l'edificio. Mi sono sentito in imbarazzo per come i loro sguardi ci seguivano attraverso l’atrio, ma Jermaine sembrava non notarlo. Accetta la situazione. Come una delle polene della famiglia più famosa d'America, è abituato agli estranei che lo osservano continuamente. Il problema, però, è che ciò che vedono è spesso deformato, un simulacro frammentato presentato dai media. Questo, dice, è il motivo perché ha scritto il suo nuovo libro, You Are Not Alone: Michael Through A Brother's Eyes.
"Come è stato “Loose Women? " Gli chiedo, in attesa di un ascensore.
"Beh ..." con un mezzo sorriso, espirando forte. "Sono stati "liberi""
L’intervista a “Loose Women”, come molte che Jermaine ha condotto nelle ultime settimane, è stata un pò bellicosa. Come Jermaine tentava di parlare di suo fratello da una prospettiva in prima persona, è stato più volte interrotto dai padroni di casa. 'Ma Jermaine, io penso che sia giusto dire che era un individuo piuttosto complesso ...' 'Ma ...ci doveva essere qualcosa da fare per Michael. Doveva essere una persona malata..."
L'ipotesi secondo la quale molti conoscono di più Michael Jackson che la propria famiglia, è la preoccupazione di Jermaine. Questo atteggiamento, dice, è il risultato di una battaglia decennale contro i reportage inesatti mediatici. "Questo sarebbe diventato un tema ricorrente per la famiglia", scrive nel libro, "di fatto una prova di forza contro l’opinione comune - e di fatto sarebbe stato sempre svantaggiato"
Secondo Jermaine, anche il suo primo tentativo di scrivere un libro, tempo addietro nel 2003, cadde perché gli editori non hanno voluto stampare un resoconto basato sui fatti della vita di suo fratello.
"Avevo cercato di scrivere qualcosa con Judith Regan, con Harper Collins a New York e non erano interessati alla verità, allora," mi dice appena ci sediamo in uno studio radiofonico vuoto. "Erano interessati al gossip e a tutte quelle cose che non erano vere. Volevano lo “sporco” e ho detto: 'Non ho lo “sporco”, così mi hanno rifiutato."
Otto anni dopo, Harper Collins ha cambiato opinione sul modo di pensare di Jermaine. Il suo libro è descritto dalla casa editrice come "un intimo, amorevole ritratto di Michael Jackson." Ma Jermaine non ha dimenticato del tutto la debacle del 2003. "Hanno cercato di inserire nello spettacolo Judith Regan in questa promozione del libro," dice. "Ho detto: 'Assolutamente no'".
Nel 2006 un documento, nell’intento di proporre il libro di Jermaine del 2003, era trapelato ai media e causò scalpore. In esso Jermaine avrebbe bollato il fratello come un 'ostinato, 'duro', 'freddo','calcolatore' e 'ambiguo' “tossicodipendente” che "comprava i bambini come ad un mercato nero omologato", che "cambiò il colore della sua pelle."
Per questo, Jermaine incolpa il suo co-sceneggiatore Stacy Brown, che dice che cambiò il manoscritto rifiutato per renderlo più vendibile e successivamente lo diffuse, tutto senza permesso di Jermaine.
"Non era il mio manoscritto," dice Jermaine. "E’ stato semplicemente orribile. Il mio manoscritto è stato registrato con gli avvocati e abbiamo la prova. Dissi:'Il mio manoscritto è totalmente diverso da quello che questo individuo sta dicendo'. "A causa di ciò, gli editori di questo libro, per scopi di verifica, hanno voluto vedere prima tale proposta . Ho mostrato loro la mia proposta originale su ciò che volevo fare ed era completamente in linea con la proposta di questo libro. Così che era stato completamente derubato da qualcun altro. "
Jermaine non è l'unica persona ad accusare Stacy Brown di tale comportamento. Nel 2005 Brown scrisse un libro con un dipendente di Jackson scontento, Bob Jones. Quando a Jones gli è stato chiesto del libro sotto giuramento nel processo del 2005 di Michael Jackson, ha ammesso che si trattava solo "di fatti (reali) fino ad un certo punto" Del lavoro di Brown disse: "Il mio co-sceneggiatore ha incluso anche cose che io non approvo," e ha aggiunto: "Ho cambiato milioni di cose che erano inesatte che non ho detto."
Anche il nuovo libro è stato oggetto di controversie. Come Jermaine è volato a Londra per iniziare la promozione, si stava avvicinando una tempesta per un storia che racconta nel suo prologo. Parlando di suo fratello nel processo per molestie su un bambino del 2005, Jermaine ricorda di come fosse così paranoico che Michael potesse cadere vittima di una terribile ingiustizia, che escogitò un piano segreto di fuga nel caso in cui un verdetto di colpevolezza sembrava potesse essere (scritto) sulla sentenza. Organizzò un jet privato per stare in stand-by al più vicino aeroporto, pronto a portare in fretta suo fratello in Bahrain, dove non poteva essere estradato.
Tuttavia, molti giornalisti - a quanto pare anche troppo pigri per leggere otto pagine e mezzo dell’intero prologo di Jermaine – hanno enormemente sbagliato. Storie che erroneamente affermavano che la famiglia Jackson aveva programmato di far scomparire Jackson in Medio Oriente dopo essere stato condannato, una rivendicazione chiaramente priva di senso.
Tuttavia, il giornalismo copia e incolla si è propagato e la storia è stata replicata centinaia di volte dai giornali tra cui il New York Post, il Daily News, il Denver Post e il Washington Times. Tra i titoli più sconsiderati è stata questa, divulgata con grande clamore, che arriva per gentile concessione del britannico “Daily Mail”: “Come la famiglia di Michael Jackson aveva pianificato di far volare il cantante fuori degli Stati Uniti in Bahrain se fosse stato incarcerato per le molestie su minori”. Anche la Press Association pubblicava la versione inesatta.
La storia assurda fa sembrare il libro di Jermaine un’opera di finzione letteraria, una situazione che è peggiorata quando le polemiche successive hanno spinto l'avvocato difensore di Michael del 2005 Thomas Mesereau a denunciare apertamente le affermazioni riportate in modo errato .
"Una delle ragioni per cui ho scritto il libro era affinchè le mie parole rappresentassero se stesse, nel contesto", dice Jermaine. "Ma anche nella cronaca dei giornali sul mio libro, le mie parole sono state riportate in modo sbagliato. Non c'è mai stato un piano per convincere Michael a fuggire dal paese in caso di condanna. Thomas Mesereau ha dovuto rilasciare, prima di tutto, una smentita basata su ciò che non era vero. Quel cambiamento di contesto ha dimostrato come una inesattezza può “crescere a valanga” e come sono create le leggende. Mi sono seduto e di nuovo ho pensato “Questo è ciò che Michael ha dovuto affrontare ininterrottamente"
To be continued...
It's mid-September and Jermaine Jackson is winding up a grueling U.K. book tour, which has seen him spend the last four days making back-to-back television and radio appearances. Securing an interview slot has taken three days of negotiation between Jermaine, his publicist and publishing reps on both sides of the Atlantic. When his car picks me up in Wood Lane, London and drives us into the BBC Studios, he has just appeared on Loose Women -- Britain's answer to The View -- and is on his way to be interviewed by BBC Radio Five's Richard Bacon.
As we're led inside, several dozen students on a BBC walkabout lose all interest in their tour guide as they spot Michael Jackson's brother passing through the building. I feel self-conscious as their stares follow us through the foyer but Jermaine appears not to notice. It comes with the territory. As one of the figureheads of America's most famous family, he's become accustomed to outsiders constantly looking in. The problem, though, is that what they see is often warped; a fragmented simulacrum presented by the media. This, he says, is why he has written his new book, You Are Not Alone: Michael Through A Brother's Eyes.
"How was Loose Women?" I ask him, as we wait for an elevator.
"Well..." He half-grins and exhales loudly. "They were loose."
The Loose Women interview, like many Jermaine has conducted in recent weeks, was somewhat combative. As Jermaine attempted to speak about his brother from a firsthand perspective he was repeatedly interrupted by the hosts. 'But Jermaine, I think it's fair to say he was quite a complex character...' 'But... there must have been something going on with Michael. He must have been a sick person.'
The assumption by many that they know more about Michael Jackson than his own family is a bug-bear of Jermaine's. This attitude, he says, is the result of a decades-long battle against inaccurate media coverage. "This would become a recurring theme for the family," he writes in the book, "a showdown of fact versus perception -- and fact would always be the underdog."
According to Jermaine, even his initial attempt to write a book, all the way back in 2003, fell flat because publishers were unwilling to print a factual account of his brother's life.
"I had tried to write something with Judith Regan with Harper Collins in New York and they weren't interested in the truth then," he tells me as we sit down in an empty radio studio. "They were interested in the gossip and all the things that were not true. They wanted dirt and I said, 'I have no dirt', so they turned me down."
Eight years later, Harper Collins has come around to Jermaine's way of thinking. His book is described by the publisher as "an intimate, loving portrait of Michael Jackson." But Jermaine hasn't forgotten the 2003 debacle entirely. "They tried to put me on the Judith Regan show on this book tour," he says. "I said, 'No way.'"
In 2006 a document purporting to be Jermaine's 2003 book proposal was leaked to the media and caused a furor. In it Jermaine allegedly branded his brother a 'stubborn', 'harsh', 'cold', 'calculating' and 'devious' drug addict who "purchased children like a sanctioned black market," and "changed his skin color."
For this, Jermaine blames his co-writer Stacy Brown, who he says changed the rejected manuscript to make it more saleable and then circulated it -- all without Jermaine's permission.
"That wasn't my manuscript," says Jermaine. "It was just horrible. My manuscript was registered with lawyers and we had proof. I said, 'My manuscript is totally different from what this guy's saying'.
"Because of that, publishers for this book, for verification purposes, wanted to see that proposal beforehand. I showed them my original proposal about what I wanted to do and it's completely in line with the proposal for this book. So that was completely hijacked by somebody else."
Jermaine isn't the only person to accuse Stacy Brown of such behavior. In 2005 Brown co-wrote a book with disgruntled Jackson employee Bob Jones. When Jones was asked about the book under oath in Michael Jackson's 2005 trial, he admitted that it was only "factual to a degree." Of Brown's work he said, "My co-writer also has included things that I didn't approve of," and added, "I've changed millions of things that were inaccurate that I didn't say."
Even the new book has been mired in controversy. As Jermaine flew to London to begin promotion, a storm was brewing over a story he tells in his prologue. Speaking about his brother's 2005 child molestation trial, Jermaine recalls how he was so paranoid that Michael could fall victim to a terrible injustice that he hatched a secret escape plan in case it looked like a guilty verdict could be on the cards. He arranged for a private jet to be on standby at the nearest airport, ready to whisk his brother to Bahrain, where he couldn't be extradited.
However, many journalists -- apparently too lazy even to read Jermaine's eight-and-a-half page prologue in full -- got it monumentally wrong. Stories wrongly stated that the Jackson family had planned to spirit Jackson away to the Middle East after he was convicted; a clearly nonsensical claim.
Nevertheless, copy and paste journalism took hold and the story was replicated hundreds of times by newspapers including the New York Post, NY Daily News, Denver Post and Washington Times. Among the more brainless headlines was this honker, which comes courtesy of Britain's Daily Mail: 'How Michael Jackson's family planned to fly singer out of U.S. to Bahrain if he was jailed for child molestation'. Even the Press Association ran with the inaccurate version.
The nonsensical story made Jermaine's book look like a work of fiction, a situation worsened when the subsequent controversy prompted Michael's 2005 defense attorney Thomas Mesereau to speak out against the misquoted claims.
"One of the reasons I wrote the book was so that my words would stand for themselves, in context," says Jermaine. "But even in the newspapers' coverage of my book, my words were misreported. There was never a plan to get Michael out of the country 'if convicted'. Thomas Mesereau had to issue a denial based on something that wasn't true in the first place. That one change of context showed how one inaccuracy can snowball and how myths are made. I sat back and thought 'This is what Michael faced all the time'."
Update: Stacy Brown denies changing Jermaine Jackson's 2003 manuscript. Responding to this article, he said, "Jermaine did indeed want to write a positive book and it was indeed sabotaged - but he knows it wasn't me who sabotaged it. Jermaine's money-hungry girlfriend changed the manuscript and he and I were left holding the bag."
Through A Brother's Eyes: Jermaine Jackson Speaks
.
E’ la metà di settembre e Jermaine Jackson ha concluso un estenuante tour promozionale nel Regno Unito, che lo ha visto trascorrere gli ultimi quattro giorni di fila, facendo apparizioni televisive e radiofoniche. Per ottenere uno spazio per un’intervista ci sono voluti tre giorni di negoziazione tra Jermaine, il suo pubblicista e i rappresentanti della casa editrice da entrambi i lati dell'Atlantico. Quando la sua macchina mi fa salire in Wood Lane, a Londra e ci fa entrare negli studi della BBC, era appena apparso al “Loose Women” - risposta inglese a “The View” (programma televisivo americano della ABC, ndt) - ed era stato intervistato alla sua maniera da Richard Bacon della BBC Radio Five.
Come siamo entrati, diverse decine di studenti che gironzolavano nella BBC, hanno perso ogni interesse per la loro guida, in quanto avevano scorto il fratello di Michael Jackson che stava passando per l'edificio. Mi sono sentito in imbarazzo per come i loro sguardi ci seguivano attraverso l’atrio, ma Jermaine sembrava non notarlo. Accetta la situazione. Come una delle polene della famiglia più famosa d'America, è abituato agli estranei che lo osservano continuamente. Il problema, però, è che ciò che vedono è spesso deformato, un simulacro frammentato presentato dai media. Questo, dice, è il motivo perché ha scritto il suo nuovo libro, You Are Not Alone: Michael Through A Brother's Eyes.
"Come è stato “Loose Women? " Gli chiedo, in attesa di un ascensore.
"Beh ..." con un mezzo sorriso, espirando forte. "Sono stati "liberi""
L’intervista a “Loose Women”, come molte che Jermaine ha condotto nelle ultime settimane, è stata un pò bellicosa. Come Jermaine tentava di parlare di suo fratello da una prospettiva in prima persona, è stato più volte interrotto dai padroni di casa. 'Ma Jermaine, io penso che sia giusto dire che era un individuo piuttosto complesso ...' 'Ma ...ci doveva essere qualcosa da fare per Michael. Doveva essere una persona malata..."
L'ipotesi secondo la quale molti conoscono di più Michael Jackson che la propria famiglia, è la preoccupazione di Jermaine. Questo atteggiamento, dice, è il risultato di una battaglia decennale contro i reportage inesatti mediatici. "Questo sarebbe diventato un tema ricorrente per la famiglia", scrive nel libro, "di fatto una prova di forza contro l’opinione comune - e di fatto sarebbe stato sempre svantaggiato"
Secondo Jermaine, anche il suo primo tentativo di scrivere un libro, tempo addietro nel 2003, cadde perché gli editori non hanno voluto stampare un resoconto basato sui fatti della vita di suo fratello.
"Avevo cercato di scrivere qualcosa con Judith Regan, con Harper Collins a New York e non erano interessati alla verità, allora," mi dice appena ci sediamo in uno studio radiofonico vuoto. "Erano interessati al gossip e a tutte quelle cose che non erano vere. Volevano lo “sporco” e ho detto: 'Non ho lo “sporco”, così mi hanno rifiutato."
Otto anni dopo, Harper Collins ha cambiato opinione sul modo di pensare di Jermaine. Il suo libro è descritto dalla casa editrice come "un intimo, amorevole ritratto di Michael Jackson." Ma Jermaine non ha dimenticato del tutto la debacle del 2003. "Hanno cercato di inserire nello spettacolo Judith Regan in questa promozione del libro," dice. "Ho detto: 'Assolutamente no'".
Nel 2006 un documento, nell’intento di proporre il libro di Jermaine del 2003, era trapelato ai media e causò scalpore. In esso Jermaine avrebbe bollato il fratello come un 'ostinato, 'duro', 'freddo','calcolatore' e 'ambiguo' “tossicodipendente” che "comprava i bambini come ad un mercato nero omologato", che "cambiò il colore della sua pelle."
Per questo, Jermaine incolpa il suo co-sceneggiatore Stacy Brown, che dice che cambiò il manoscritto rifiutato per renderlo più vendibile e successivamente lo diffuse, tutto senza permesso di Jermaine.
"Non era il mio manoscritto," dice Jermaine. "E’ stato semplicemente orribile. Il mio manoscritto è stato registrato con gli avvocati e abbiamo la prova. Dissi:'Il mio manoscritto è totalmente diverso da quello che questo individuo sta dicendo'. "A causa di ciò, gli editori di questo libro, per scopi di verifica, hanno voluto vedere prima tale proposta . Ho mostrato loro la mia proposta originale su ciò che volevo fare ed era completamente in linea con la proposta di questo libro. Così che era stato completamente derubato da qualcun altro. "
Jermaine non è l'unica persona ad accusare Stacy Brown di tale comportamento. Nel 2005 Brown scrisse un libro con un dipendente di Jackson scontento, Bob Jones. Quando a Jones gli è stato chiesto del libro sotto giuramento nel processo del 2005 di Michael Jackson, ha ammesso che si trattava solo "di fatti (reali) fino ad un certo punto" Del lavoro di Brown disse: "Il mio co-sceneggiatore ha incluso anche cose che io non approvo," e ha aggiunto: "Ho cambiato milioni di cose che erano inesatte che non ho detto."
Anche il nuovo libro è stato oggetto di controversie. Come Jermaine è volato a Londra per iniziare la promozione, si stava avvicinando una tempesta per un storia che racconta nel suo prologo. Parlando di suo fratello nel processo per molestie su un bambino del 2005, Jermaine ricorda di come fosse così paranoico che Michael potesse cadere vittima di una terribile ingiustizia, che escogitò un piano segreto di fuga nel caso in cui un verdetto di colpevolezza sembrava potesse essere (scritto) sulla sentenza. Organizzò un jet privato per stare in stand-by al più vicino aeroporto, pronto a portare in fretta suo fratello in Bahrain, dove non poteva essere estradato.
Tuttavia, molti giornalisti - a quanto pare anche troppo pigri per leggere otto pagine e mezzo dell’intero prologo di Jermaine – hanno enormemente sbagliato. Storie che erroneamente affermavano che la famiglia Jackson aveva programmato di far scomparire Jackson in Medio Oriente dopo essere stato condannato, una rivendicazione chiaramente priva di senso.
Tuttavia, il giornalismo copia e incolla si è propagato e la storia è stata replicata centinaia di volte dai giornali tra cui il New York Post, il Daily News, il Denver Post e il Washington Times. Tra i titoli più sconsiderati è stata questa, divulgata con grande clamore, che arriva per gentile concessione del britannico “Daily Mail”: “Come la famiglia di Michael Jackson aveva pianificato di far volare il cantante fuori degli Stati Uniti in Bahrain se fosse stato incarcerato per le molestie su minori”. Anche la Press Association pubblicava la versione inesatta.
La storia assurda fa sembrare il libro di Jermaine un’opera di finzione letteraria, una situazione che è peggiorata quando le polemiche successive hanno spinto l'avvocato difensore di Michael del 2005 Thomas Mesereau a denunciare apertamente le affermazioni riportate in modo errato .
"Una delle ragioni per cui ho scritto il libro era affinchè le mie parole rappresentassero se stesse, nel contesto", dice Jermaine. "Ma anche nella cronaca dei giornali sul mio libro, le mie parole sono state riportate in modo sbagliato. Non c'è mai stato un piano per convincere Michael a fuggire dal paese in caso di condanna. Thomas Mesereau ha dovuto rilasciare, prima di tutto, una smentita basata su ciò che non era vero. Quel cambiamento di contesto ha dimostrato come una inesattezza può “crescere a valanga” e come sono create le leggende. Mi sono seduto e di nuovo ho pensato “Questo è ciò che Michael ha dovuto affrontare ininterrottamente"
To be continued...
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
MICHAEL JACKSON: LA BIOGRAFIA SCRITTA DAL FRATELLO ESCE IN ITALIA
Jermaine Jackson, 56 anni, quarto dei nove fratelli, prima di intraprendere la carriera solista è stato bassista dei Jackson Five. È stato lui, in una conferenza stampa, ad annunciare ai media la morte del fratello la sera del 25 giugno 2009 ed è stato lui a cantare fra le lacrime la canzone preferita di Michael, al suo funerale. Ed oggi è lui, attraverso un libro che uscirà a novembre in contemporanea internazionale, a provare a raccontare la verità di Michael. In Italia è pubblicato da Rizzoli e s’intitola You are not alone (Non sei solo) Michael.
Aneddoti e retroscena compongono l’ossatura della biografia del Re del pop vista con gli occhi del fratello che gli fu più vicino, quello che ha vissuto con lui la gloria e la caduta. Come quel processo per molestie su minori, che portò Michael nel 2005 a quella che lui definisce una vera e propria “disintegrazione” fisica e mentale. Laddove esteriormente manteneva la sua immagine forte “distaccato, inespressivo, quasi freddo”, ma internamente “le staffe bullonate che lo tenevano assieme scricchiolavano sotto la pressione, una per una”. E scrive: “La settimana scorsa, ho assistito alla sua disintegrazione fisica. A 46 anni, il suo corpo magro da ballerino è appassito in una struttura fragile. La sua camminata è diventata una dolorosa, incerta andatura, il suo bagliore è ridotto a quel sorriso forzato; è scarno, emaciato”.
Interessanti sono i racconti dell’infanzia di Michael, e che spiegano molto di quello che sarebbe diventato, nel bene e nel male. Dalla quarta di copertina: “A sette anni, il piccolo Michael si attaccava alla finestra per riempirsi gli occhi delle luci che il Natale portava nel quartiere. La rigida educazione imposta dal padre non prevedeva la presenza dell’albero in casa, tantomeno di regali. E neppure di un cagnolino per Michael, che così sfamava di nascosto un topo (avrebbe sempre amato moltissimo gli animali e Il libro della giungla sarebbe sempre stato una delle sue letture preferite). Per avere finalmente tutto ciò che da bambino gli era stato negato, e non per folle megalomania, una volta diventato il Re del pop, Michael avrebbe costruito il gigantesco parco divertimenti-zoo di Neverland”.
daringtodo.com
szwaby82- Messaggi : 4159
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Ecco la copertina del libro in edizione francese
szwaby82- Messaggi : 4159
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Re: Jermaine Jackson scriverà una biografia sul fratello
Michael Jackson raccontato da Jermaine Jackson. Dietro il mito
«Io conosco il bambino dietro la maschera della superstar, quello che abitava con me al 2300 di Jackson street a Gary, nell’Indiana. Siamo in sintonia dall’infanzia e la nostra intesa è sopravvissuta a tutto. Al sogno, ai Jackson 5, alla celebrità, al distacco, ai contrasti, alle sofferenze, agli scandali, alle pressioni insostenibili. Conosco il suo carattere e la sua mente come si può conoscere solo il sangue del tuo sangue». Parla al presente Jermaine Jackson. Come se Michael fosse ancora qui. Non è così, lo sa bene, ma lui, quel fratello tormentato, lo fa ora rivivere nelle pagine di un libro, Michael, la vita del re del pop vista attraverso gli occhi di suo fratello (edizioni Rcs), che rivela il lato nascosto della popstar, quello messo nella lente d’ingrandimento dalla parte dell’inner circle familiare. Un’operazione memoria per accendere un faro su una vicenda umana e artistica popolata di bugie, accuse, leggende metropolitane e scomode verità.
L’obiettivo di Jermaine è mettere punti fermi, raccontare una vita straordinaria in tutto il suo incredibile svolgimento. A cominciare dal sibilo sinistro della cinghia dell’inflessibile papà manager Joseph, ribattezzato in famiglia «l’uomo del rispetto».
«Quando si arrabbiava, gli bastava un’occhiata per rimetterci in riga. Sulla guancia aveva un neo grande come una moneta da 10 centesimi, e ancora adesso me lo rivedo davanti agli occhi: se perdeva davvero le staffe, tutta la sua faccia e il neo si corrugavano, come un cielo che si oscura prima della tempesta. Poi, arrivava il tuono: “Aspettami in camera tua”, seguito dal fulmine: la fitta incandescente della sua cintura di cuoio sulla pelle nuda. La punizione ordinaria era di 10 scudisciate. Le chiamavamo così, perché la cintura fischiava in aria come uno scudiscio. Io mi sgolavo a implorare l’intercessione di Dio, della mamma, chiedevo aiuto a chiunque mi venisse in mente, ma Joseph urlava più di me, ripetendo il motivo del castigo. Quando venivamo puniti, Michael sentiva le nostre urla, e quando andavamo a dormire vedeva i segni rossi che la cintura ci aveva impresso sulla pelle. Le une e gli altri gli misero in corpo la paura del castigo molto prima di sperimentarlo di persona. La disciplina di Joseph lo traumatizzò prima ancora di sfiorarlo».
Non mentiva dunque Jackson quando raccontava al mondo incredulo di un’infanzia e un’adolescenza all’insegna del terrore e del timore reverenziale per un padre padrone. Così come non mentiva quando tentava invano di convincere i media che non aveva mai fatto nulla per trasformarsi in un uomo bianco. Ma ormai le voci erano diventate certezze e, un giorno, durante una pausa del processo per molestie sessuali (verrà poi assolto da tutte le accuse), decide di fare chiarezza. Almeno con le persone che gli stanno vicino, racconta Jermaine.
«Michael si sbottona la giacca, non riesce a sfilare le maniche. La giacca gli cade dalle spalle, rimanendo incastrata sui gomiti e scoprendo il suo petto nudo. Sta singhiozzando. “Guardatemi! Eccomi qui. Sono la persona più incompresa del mondo”. Scoppia in un pianto dirotto. È in piedi davanti a noi, a testa bassa, come se si vergognasse. È la prima volta che vedo con i miei occhi la gravità della malattia che gli ha colpito la pelle, e resto scioccato. Lui è talmente riservato che finora aveva tenuto nascosto il suo corpo persino alla famiglia. Ha il torace marrone chiaro, con grandi chiazze bianche che si estendono su tutto il petto; una gli ricopre la cassa toracica e lo stomaco, un’altra gli scende sul fianco, altre ancora si allargano sulla spalla e intorno al bicipite. Il suo colore naturale è quasi sparito: sembra un bianco macchiato di caffè. Sono gli effetti della vitiligine».
Quella che racconta Jermaine è una vita senza normalità, sempre in bilico fra trionfi e discese agli inferi:
«Mi sono sempre domandato dove si nascondesse il limite di sopportazione di Michael, perché sapevo che il bambino di Gary che inveiva contro papà Joseph era da qualche parte dentro di lui. In fondo, aspettavo da sempre il momento in cui mio fratello avrebbe gridato e spaccato tutto». Quel momento arrivò: «Alle 8.30 del 18 novembre 2003 il procuratore Tom Sneddon (l’accusatore di Michael nel processo per molestie a minorenni, ndr) inviò la sua cavalleria a Neverland con un mandato di perquisizione volto all’arresto. Quando Michael sentì che c’erano circa 70 agenti al ranch, esplose. Nella sua suite d’albergo prese i piatti dal carrello del servizio in camera e li scagliò contro le pareti, colpì due lampade, buttò giù una scultura, rovesciò un tavolino e gettò all’aria ogni sorta di oggetto dai tavoli. “Perché? Mi arresteranno? Per cosa? Non possono farmi questo! Non ho fatto niente” ripeteva mentre camminava a grandi passi nella stanza».
Affrontò il lungo processo, con grande disciplina, ma un giorno, ricorda Jermaine,
«si stancò di tutte le regole e le formalità che avevano dominato la sua vita per quasi 5 mesi. Ero seduto dietro di lui quando alzò la mano titubante rivolto al giudice, come il bambino che in classe interrompe la lezione per fare una domanda, solo che Michael voleva gentilmente chiedere di potere andare in bagno. Il giudice non si accorse mai del suo gesto. Stanco di passare inosservato, visto che la sua vescica aveva raggiunto il limite, Michael si alzò silenziosamente, si voltò e mi diede un colpetto sulla spalla. Lo seguii fuori e, circondati dagli uomini della sicurezza, percorremmo il corridoio e salimmo le scale verso il bagno. Lasciammo una guardia alla porta, dopodiché entrammo e Michael orinò come un cavallo da corsa. “Non ci si crede” gridò. “Io cerco di richiamare la sua attenzione e lui mi ignora. Che cosa voleva che facessi? Che pisciassi in aula?”».
Venne assolto, provò a riprendersi il trono di re del pop accettando di tenere 50 concerti a Londra a partire da luglio 2009. Tutti i biglietti vennero venduti in 4 ore, ma durante le prove qualcosa non andò per il verso giusto.
«Aveva difficoltà a finire una canzone e qualche volta necessitava di un suggeritore per le parole. Inoltre aveva bisogno di aiuto per salire e scendere dalle rampe e dalle scale» ricorda Jermaine.
Un lento ma inesorabile declino che s’interruppe bruscamente il 25 giugno:
«Quando Michael tornò a casa dalle prove, si sforzò di dormire con il dottor Conrad Murray al suo fianco. Entro le successive 12 ore sarebbe morto».
Per quella fine Murray è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo e condannato a 4 anni di carcere per avere somministrato a Jackson una dose letale di un potentissimo anestetico, il Propofol. Caso chiuso, quindi? Non per Jermaine Jackson.
«Come famiglia, e per la pace della mente, vorremmo sapere chi altri entrò e lasciò la casa di Michael la notte della sua morte ma, anche se la polizia di Los Angeles indaga per omicidio, i suoi investigatori hanno deciso di considerare solo i 4 minuti di registrazione delle telecamere a circuito chiuso che mostrano il previsto arrivo del dottor Murray. A meno che le autorità non ci sorprendano, pare che ogni altra ripresa sia stata cancellata. Ci è difficile comprendere perché tali cruciali immagini possano essere state cancellate. La nostra unica speranza è che, alla fine, la giustizia non deluda Michael, come pare abbiano fatto tutti gli altri».
Fonte: BLOG Panorama.it
«Io conosco il bambino dietro la maschera della superstar, quello che abitava con me al 2300 di Jackson street a Gary, nell’Indiana. Siamo in sintonia dall’infanzia e la nostra intesa è sopravvissuta a tutto. Al sogno, ai Jackson 5, alla celebrità, al distacco, ai contrasti, alle sofferenze, agli scandali, alle pressioni insostenibili. Conosco il suo carattere e la sua mente come si può conoscere solo il sangue del tuo sangue». Parla al presente Jermaine Jackson. Come se Michael fosse ancora qui. Non è così, lo sa bene, ma lui, quel fratello tormentato, lo fa ora rivivere nelle pagine di un libro, Michael, la vita del re del pop vista attraverso gli occhi di suo fratello (edizioni Rcs), che rivela il lato nascosto della popstar, quello messo nella lente d’ingrandimento dalla parte dell’inner circle familiare. Un’operazione memoria per accendere un faro su una vicenda umana e artistica popolata di bugie, accuse, leggende metropolitane e scomode verità.
L’obiettivo di Jermaine è mettere punti fermi, raccontare una vita straordinaria in tutto il suo incredibile svolgimento. A cominciare dal sibilo sinistro della cinghia dell’inflessibile papà manager Joseph, ribattezzato in famiglia «l’uomo del rispetto».
«Quando si arrabbiava, gli bastava un’occhiata per rimetterci in riga. Sulla guancia aveva un neo grande come una moneta da 10 centesimi, e ancora adesso me lo rivedo davanti agli occhi: se perdeva davvero le staffe, tutta la sua faccia e il neo si corrugavano, come un cielo che si oscura prima della tempesta. Poi, arrivava il tuono: “Aspettami in camera tua”, seguito dal fulmine: la fitta incandescente della sua cintura di cuoio sulla pelle nuda. La punizione ordinaria era di 10 scudisciate. Le chiamavamo così, perché la cintura fischiava in aria come uno scudiscio. Io mi sgolavo a implorare l’intercessione di Dio, della mamma, chiedevo aiuto a chiunque mi venisse in mente, ma Joseph urlava più di me, ripetendo il motivo del castigo. Quando venivamo puniti, Michael sentiva le nostre urla, e quando andavamo a dormire vedeva i segni rossi che la cintura ci aveva impresso sulla pelle. Le une e gli altri gli misero in corpo la paura del castigo molto prima di sperimentarlo di persona. La disciplina di Joseph lo traumatizzò prima ancora di sfiorarlo».
Non mentiva dunque Jackson quando raccontava al mondo incredulo di un’infanzia e un’adolescenza all’insegna del terrore e del timore reverenziale per un padre padrone. Così come non mentiva quando tentava invano di convincere i media che non aveva mai fatto nulla per trasformarsi in un uomo bianco. Ma ormai le voci erano diventate certezze e, un giorno, durante una pausa del processo per molestie sessuali (verrà poi assolto da tutte le accuse), decide di fare chiarezza. Almeno con le persone che gli stanno vicino, racconta Jermaine.
«Michael si sbottona la giacca, non riesce a sfilare le maniche. La giacca gli cade dalle spalle, rimanendo incastrata sui gomiti e scoprendo il suo petto nudo. Sta singhiozzando. “Guardatemi! Eccomi qui. Sono la persona più incompresa del mondo”. Scoppia in un pianto dirotto. È in piedi davanti a noi, a testa bassa, come se si vergognasse. È la prima volta che vedo con i miei occhi la gravità della malattia che gli ha colpito la pelle, e resto scioccato. Lui è talmente riservato che finora aveva tenuto nascosto il suo corpo persino alla famiglia. Ha il torace marrone chiaro, con grandi chiazze bianche che si estendono su tutto il petto; una gli ricopre la cassa toracica e lo stomaco, un’altra gli scende sul fianco, altre ancora si allargano sulla spalla e intorno al bicipite. Il suo colore naturale è quasi sparito: sembra un bianco macchiato di caffè. Sono gli effetti della vitiligine».
Quella che racconta Jermaine è una vita senza normalità, sempre in bilico fra trionfi e discese agli inferi:
«Mi sono sempre domandato dove si nascondesse il limite di sopportazione di Michael, perché sapevo che il bambino di Gary che inveiva contro papà Joseph era da qualche parte dentro di lui. In fondo, aspettavo da sempre il momento in cui mio fratello avrebbe gridato e spaccato tutto». Quel momento arrivò: «Alle 8.30 del 18 novembre 2003 il procuratore Tom Sneddon (l’accusatore di Michael nel processo per molestie a minorenni, ndr) inviò la sua cavalleria a Neverland con un mandato di perquisizione volto all’arresto. Quando Michael sentì che c’erano circa 70 agenti al ranch, esplose. Nella sua suite d’albergo prese i piatti dal carrello del servizio in camera e li scagliò contro le pareti, colpì due lampade, buttò giù una scultura, rovesciò un tavolino e gettò all’aria ogni sorta di oggetto dai tavoli. “Perché? Mi arresteranno? Per cosa? Non possono farmi questo! Non ho fatto niente” ripeteva mentre camminava a grandi passi nella stanza».
Affrontò il lungo processo, con grande disciplina, ma un giorno, ricorda Jermaine,
«si stancò di tutte le regole e le formalità che avevano dominato la sua vita per quasi 5 mesi. Ero seduto dietro di lui quando alzò la mano titubante rivolto al giudice, come il bambino che in classe interrompe la lezione per fare una domanda, solo che Michael voleva gentilmente chiedere di potere andare in bagno. Il giudice non si accorse mai del suo gesto. Stanco di passare inosservato, visto che la sua vescica aveva raggiunto il limite, Michael si alzò silenziosamente, si voltò e mi diede un colpetto sulla spalla. Lo seguii fuori e, circondati dagli uomini della sicurezza, percorremmo il corridoio e salimmo le scale verso il bagno. Lasciammo una guardia alla porta, dopodiché entrammo e Michael orinò come un cavallo da corsa. “Non ci si crede” gridò. “Io cerco di richiamare la sua attenzione e lui mi ignora. Che cosa voleva che facessi? Che pisciassi in aula?”».
Venne assolto, provò a riprendersi il trono di re del pop accettando di tenere 50 concerti a Londra a partire da luglio 2009. Tutti i biglietti vennero venduti in 4 ore, ma durante le prove qualcosa non andò per il verso giusto.
«Aveva difficoltà a finire una canzone e qualche volta necessitava di un suggeritore per le parole. Inoltre aveva bisogno di aiuto per salire e scendere dalle rampe e dalle scale» ricorda Jermaine.
Un lento ma inesorabile declino che s’interruppe bruscamente il 25 giugno:
«Quando Michael tornò a casa dalle prove, si sforzò di dormire con il dottor Conrad Murray al suo fianco. Entro le successive 12 ore sarebbe morto».
Per quella fine Murray è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo e condannato a 4 anni di carcere per avere somministrato a Jackson una dose letale di un potentissimo anestetico, il Propofol. Caso chiuso, quindi? Non per Jermaine Jackson.
«Come famiglia, e per la pace della mente, vorremmo sapere chi altri entrò e lasciò la casa di Michael la notte della sua morte ma, anche se la polizia di Los Angeles indaga per omicidio, i suoi investigatori hanno deciso di considerare solo i 4 minuti di registrazione delle telecamere a circuito chiuso che mostrano il previsto arrivo del dottor Murray. A meno che le autorità non ci sorprendano, pare che ogni altra ripresa sia stata cancellata. Ci è difficile comprendere perché tali cruciali immagini possano essere state cancellate. La nostra unica speranza è che, alla fine, la giustizia non deluda Michael, come pare abbiano fatto tutti gli altri».
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