Michael Jackson Who Is It
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INTERVISTA VIBE MAGAZINE 2002

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Messaggio Da Michaelforever Mar Ott 18, 2011 11:44 am

INTERVISTA VIBE MAGAZINE 2002

Dopo aver creato musica per 30 anni Michael Jackson rimane un enigma. Regina Jones si siede con la misteriosa Leggenda per discutere di hip hop, della vita come genitore single, e circa le gioie inaspettate che scaturiscono dalle battaglie con i palloncini d’acqua.
Ho incontrato Michael Jackson 33 anni fa, quando Diana Ross presentò i Jackson Five (che erano tutti i nuovi membri della Motown) a 350 professionisti del settore musica e al popolo dei mass media presso il Daisy Club a Beverly Hills. Mio marito Ken ed io pubblicavamo "Soul", una delle prime riviste nazionali sull’attualità di artisti neri.
A 10 anni Michael sapeva già come affascinare una folla. Facendo riferimento al sostegno ricevuto da Diana, disse "Dopo avere cantato per 4 anni senza diventare una star, credevo che non sarei stato mai scoperto, finché la signorina Ross ha salvato la mia carriera”.
Soltanto quattro mesi più tardi, il primo singolo dei Jackson 5 "I want you back" raggiunse il vertice della classifica Billboard Hot 100, seguito 2 mesi più tardi da "ABC." Migliaia di lettere da tutto il Paese furono riversate nella nostra cassetta postale della redazione. In reazione al primo tour dei Jacksons, un lettore scrisse "Questi giovani hanno cantato in un modo che potrebbe essere nocivo alla salute di alcuni, il cuore può sopportare solamente un certo grado di suono, e la loro prestazione era certamente un'overdose".
Durante i 10 anni successivi "Soul" è rimasto vicino alla famiglia Jackson in quanto ospite d’onore alle feste, matrimoni e concerti. Inoltre siamo andati abitualmente alla casa di famiglia, dove Michael era discreto, educato, curioso e calmo ed era spesso nel suo angolo a disegnare o a giocare coi suoi serpenti ed altri animali, mentre i suoi fratelli maggiori, cugini, e invitati giocavano a pallacanestro. Ma quando nel 1980 abbiamo cessato di pubblicare "Soul", ho perso ogni contatto con la famiglia.
Michael poi è diventato una superstar della cultura pop, cambiando il volto della musica, della danza, moda e dei video musicali con un successo dopo l’altro. Era adulato e perseguitato dai fan e dai media ovunque andasse. Si è costruito un suo stile artistico, l'ha migliorato, plasmato ed è diventato un’ icona internazionale. Gli American Music Awards l'hanno nominato recentemente Artista del Secolo. Per ciò che riguarda il Re del Pop il mondo è insaziabile.
Si può avere un' idea su qualcuno, parlando ad esempio con le persone che lavorano per lui. Arrivando al ranch di Neverland Valley di 1093 ettari a Los Olivos, in California, a nord di Santa Barbara, sono accolta da alcuni dei 70 membri del personale veramente cordiale di Michael, che aiuta l'auto-proclamato Re del Pop a mantenere il complesso che accoglie comitive di visitatori ogni anno, soprattutto bambini malati terminali.
Vestito in pantaloni neri, calze bianche, mocassini neri ed una camicia gialla, Michael mi accoglie con un caloroso saluto ed un grande abbraccio. Quindi si scusa di dover occuparsi di suo figlio, Prince, 5 anni, e della sua bambina, Paris, 3 anni, appena rientrati da una lunga passeggiata mentre con eccitazione raccontano la giornata al loro papà. La balia che somiglia molto alla madre di Michael, Katherine, mi suggerisce di andare a fare un piccolo giro nel parco prima del calar della sera. Allora parto con un'automobile da golf, mentre Michael trascorre del tempo con i suoi bambini.
Scopro un luna-park, un parco giochi, una stazione ferroviaria, una sala giochi, uno zoo, una piscina, una vasca idromassaggio, autoscontro e diversi luoghi dove gli animali passeggiano in libertà. Vedo un lama, un pappagallo, uno scimpanzè, un pony e diversi cervi.
Michael è pronto a parlare al mio rientro, 45 minuti più tardi. Ho portato un volume rilegato di "Soul", e incuriosito guarda le vecchie foto, ridendo di se stesso, dei suoi fratelli, e una foto di Diana Ross. "Ti ricordi, quando mi hai intervistato da bambino?" domanda ricordandomi dell'epoca di "Soul" in cui gli avevo parlato tramite la sua "intermediaria", Janet. "Non era un gioco, era vero" dice, "Avevo paura. Pensavo che con mia sorella vicina, le persone sarebbero state più indulgenti con me”.
Michael ha un'espressione mutevole e passa istantaneamente da un bisbiglio ad un riso rauco. L'unico argomento che rifiuta di affrontare è la chirurgia estetica."E' una questione stupida" asserisce. "Questo è uno dei motivi per cui non ho rilasciato interviste per anni". Le stelle di solito si vantano delle loro Bentley e tutte le cose molto costose e belle di loro proprietà, Michael invece è molto modesto. Risponde rapidamente ad una domanda sul suo stato finanziario in considerazione ad alcune voci, che sostengono che avrebbe dei problemi economici dicendo soltanto "Mi prendo cura di me molto bene", Michael guadagna soldi anche dormendo.
Possiede la metà delle azioni Sony/ATV Publishing che comprende la maggior parte delle canzoni dei Beatles, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Miles Davis, Babyface ed Elvis Presley. A 43 anni, Michael è sicuramente di ritorno. "Invincibile", il suo primo album in 4 anni, è stato n°1 al Billboard200. I suoi due concerti hanno fatto tutto esaurito al Madison Square Garden (poco prima degli attentati terroristici), sono stati poi rilasciati in uno speciale alla CBS visti da più di 27.5 milioni di spettatori, diventando l’evento musicale che ha raccolto il più alto indice di ascolto della rete di tutti i tempi. Mentre ricapitoliamo la conversazione che era cominciata tanti anni fa, ho notato che malgrado tutti gli sconvolgimenti durante il tempo in cui Michael è stato sotto riflettori, non è cambiato notevolmente si preoccupa sempre degli altri ed è curioso e sensibile.

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VIBE: Che cosa si prova a competere per le vendite di dischi con artisti del calibro di N'SYNC e Britney Spears, ragazzi che in fondo sono nati al culmine della tua fama?

MJ: E' strano. Con i miei album sono stato al numero uno negli anni ‘69 e ‘70 e ancora sono al primo posto nelle classifiche nel 2001. Non penso che nessun altro artista abbia realizzato qualcosa del genere. E' un grande onore. Sono felice, non vedo cosa posso aggiungere di più. Sono grato che la gente accetti quello che faccio.

VIBE: Cosa ne pensi dell’attuale R & B?

MJ: Non mi piace collocare la musica in comparti stagni. La musica è musica. Hanno cambiato R & B in Rock 'n' Roll. E' successo sempre, da Fats Domino a Little Richard o Chuck Berry. Come possiamo veramente giudicare se è buono o cattivo? Non è altro che questo: musica di altissimo livello, capisci?

VIBE: Ti piace il genere Hip Hop?

MJ: Mi piacciono molto le canzoni hip hop, molto. Amo quel genere di musica. Però, non il ballo, in verità sembrano fare aerobica più che danzare.

VIBE: Come hai deciso di inserire Notorious BIG in "Unbreakable", brano di "Invincible"?

MJ: In realtà, non è stata una mia idea, ma di Rodney Jerkins, uno degli autori / produttori che ha lavorato per l'album. La mia idea invece è stata di caratterizzare in rap una parte della canzone, Jerkins mi disse " Conosco un’interprete che sarebbe ideale - Biggie". Poi lo ha inserito all’interno del brano, ed ha funzionato perfettamente.

VIBE: Perché hai scelto Jay-Z per il remix del primo singolo "You Rock My World"?

MJ: Fa parte della corrente dell’attuale tendenza, che emoziona i giovani d’oggi. A loro piace il suo lavoro. Ha colpito nel vivo della cultura popolare. E' stato logico fare ciò.

VIBE: Com’è stato apparire al concerto di Hot 97 Summer Jam a New York come ospite di Jay-Z?

MJ: Appena arrivato l’ho abbracciato. C’è stata un'esplosione di applausi, e un tumultuoso rumore, un’accoglienza calorosa, bella, ero molto felice. Ho provato una piacevole sensazione d'amore, l'amore.

VIBE: Non ti disturba vedere artisti che ti emulano, come Usher, Sisqo, Ginuwine e persino Destiny's Child?

MJ: Non sono infastidito. Sono artisti che sono cresciuti con la mia musica. Quando si cresce ascoltando la musica di persone che si ammira, si tende a diventare come loro. Desideri essere come loro, vestirti come loro. Quando ero piccolo, volevo essere come James Brown, Sammy Davis Jr. per questo li comprendo. Per me è un complimento.

VIBE: Sapevi che stavi creando dei classici senza tempo, quando hai registrato "Off The Wall"e"Thriller"?

MJ: Non vorrei sembrare presuntuoso, però, sì. Perché riconosco la buona musica, quando la sento in termini di melodia, di suono, la musica è così commovente. Che poi sono praticamente i presupposti, per il successo di un album.

VIBE: Pensi che gli artisti neri sono più accettati oggigiorno?

MJ: Penso che le persone abbiano sempre ammirato la musica nera fin dall'inizio, se volessimo tornare fino a gli Spirituals Negro. Oggi, il mercato accetta semplicemente il fatto che è il suono che ha più successo. Da Britney a N Sync, fanno tutti R & B. Anche Barry Gibb dei Bee Gees, mi ha sempre detto [imita l’accento inglese] "Ragazzo, facciamo R & B". Ho riferito a Barry, per me non esiste una categoria per la musica, ma solo grande musica. Comprendo l'influenza musicale che ha avuto. Io comunque amo la musica di grande livello e tutto ciò non ha colore, e non ha confini.

VIBE: Sembra piacerti la vita come genitore che educa i suoi figli da solo.

MJ: Non mi sono mai divertito tanto in tutta la mia vita. E' la verità. Perché io sono come un grande bambino, e adesso posso vedere il mondo attraverso gli occhi dei miei figli. M’insegnano più di quanto insegno a loro. Sto costantemente provando e riprovando “trucchi” su di loro per vedere che cosa funziona o meno. I bambini sono i migliori giudici per testare qualcosa. Se piace ai bambini è buona, funziona. Ecco perchè "Harry Potter", ha avuto tanto successo - è un film per le famiglie. Non si può ingannare, se vogliamo un ampio consenso di pubblico, ed è per questo che cerco di non inserire nulla nelle mie canzoni che potrebbe offendere i genitori. Io non voglio essere offensivo. Non sono stato cresciuto per comportarmi in quel modo. Mamma e Joseph [suo padre] non direbbero cose del genere.

VIBE: Che cosa ascoltano Prince e Paris?

MJ: Ascoltano la mia musica, e gli piace anche quella classica, si intende quella diffusa in tutto il ranch. Gradiscono qualsiasi buona canzone dance.

VIBE: Come prenderesti se i tuoi bambini diventassero idoli pop, in base alla tua personale esperienza?

MJ: Non so come potrebbero gestire e affrontarla. Sarebbe difficile. Davvero non saprei. E' difficile, specialmente quando si vede che la maggior parte figli di celebrità finisce per distruggersi perché non hanno il talento dei loro genitori. La gente diceva sempre a Fred Astaire Jr.. "Sai ballare?" E lui non sapeva ballare. Non aveva alcun senso del ritmo. Ma suo padre era un ballerino geniale. Il talento non è necessariamente trasmesso. Consiglio sempre ai miei bambini " non dovete ballare, e non dovete cantare". Siate chi volete, a condizione di non fare del male a nessuno. Questa è la cosa principale".

VIBE: Quali artisti del passato e contemporanei t’ispirano?

MJ: Stevie Wonder è un profeta musicale. Qualsiasi vecchio Motown. Mi piace tutto quello che hanno realizzato i Beatles. Sono pazzo di Sammy Davis Jr. Charlie Chaplin, Fred Astaire, Gene Kelly, Bill "Bojangles" Robinson – sono tutti artisti autentici, con un vero spirito, persone di grande spettacolo. Quando James Brown faceva parte del gruppo i Famous Flames, era incredibile. Ci sono tanti ottimi cantanti - Whitney Houston, Barbra Streisand, Johnny Mathis. Hanno il proprio stile. E’ sufficiente ascoltare una frase per sapere chi è l’interprete. Nat "King" Cole, è grande. Marvin Gaye, Sam Cooke - sono del tutto fantastici!

VIBE: Hai contribuito alla selezione degli artisti che hanno partecipato al concerto per celebrare i 30 anni di carriera come solista?

MJ: No, non ero coinvolto in questa fase.

VIBE: Come hai potuto non prestare attenzione a qualcosa di così importante e speciale?

MJ: Fiducia.

VIBE: Che cosa stavi facendo l'11 settembre?

MJ: Ero a New York, [dopo l’esibizione del 7 e 10 settembre al Madison Square Garden ], ho ricevuto una telefonata da alcuni amici dell’Arabia Saudita, riferendomi che l'America era stata attaccata. Mi sono sintonizzato sul notiziario e ho visto le Torri Gemelle crollate e mi sono detto "Oh mio Dio". Ho urlato a tutti quelli che in quel momento erano presenti nel corridoio dell'albergo, "tutti fuori, andiamo via immediatamente!" Marlon Brando si trovava proprio in fondo al corridoio e il personale di sicurezza all’altra estremità. Eravamo tutti lì, mentre Elizabeth Taylor alloggiava in un altro hotel. Tutti quanti sono usciti più velocemente possibile e precipitati in macchina, ma c’erano delle ragazze che avevano assistito al concerto la sera precedente, che battevano sui vetri dei finestrini e correvano in strada urlando. I fans sono così fedeli. Ci siamo nascosti nel New Jersey. Era incredibile, e spaventato a morte.

VIBE: In altre occasioni, che cosa fai per rilassarti?

MJ: Mi piacciono le battaglie con i palloncini riempiti d’acqua. Abbiamo un forte dove facciamo le battaglie con i palloncini d'acqua, il gioco si svolge tra una squadra rossa e una blu. Li lanciamo con fionde e cannoni, ed alla fine del gioco ti ritrovi completamente inzuppato! C’è un cronometro, chi totalizza più punti vince. Quando pratico qualche attività sportiva, deve essere anche divertente. Non mi piace ad esempio il basket o il golf. Il Basket è molto competitivo, come il tennis, e alla fine ti arrabbi, quindi non m’interessa. Deve essere qualcosa di terapeutico, per questo mi piace frequentare i parchi divertimento, stare con gli animali, o cose del genere.

VIBE: Hai un sogno o qualcosa che ti piacerebbe vedere nella tua vita?

MJ: Amerei veder dedicare una giornata internazionale ai bambini per onorare i nostri figli, perché penso che il legame della famiglia è stato incrinato. C'è la festa della mamma e quella del papà, ma non c'è una festa per i bambini. Ciò rappresenterebbe molto. Davvero. La pace nel mondo. Auspico che la nuova generazione possa vedere un mondo in pace, non come adesso.

VIBE: Cantare per te è sempre stato un divertimento, oppure col trascorrere del tempo è diventato solo un lavoro?

MJ: Si, per me cantare è sempre stato divertente. Ammesso che non mi renda fisicamente malato, sarà sempre un divertimento. Io lo adoro ancora.

VIBE: Molti di noi ti considerano come un’icona storica, un innovatore che ha creato un nuovo standard in termini di musica, che esiste ancora oggi. Che cosa farà Michael Jackson adesso?

MJ: Grazie, grazie. Amo profondamente il cinema. Voglio aprire una nuova strada, portare innovazione attraverso copioni di film, dirigere e produrli, per offrire un intrattenimento incredibile.

VIBE: Che tipo di film? Hai letto un copione?

MJ: Sì, ma nulla è stato ancora definito.

VIBE: Ti capita di sentirti solo?

MJ: Certo. Quando sono sul palco, sto bene. Ma si può stare in una casa piena di gente e sentirsi soli dentro. Comunque non mi lamento, perché penso che sia un bene per il mio lavoro.

VIBE: Parlami dell’ispirazione che hai avuto per " Speechless ". E' un brano molto amorevole.

MJ: Sarai sorpresa. Ero con i bambini in Germania, e abbiamo fatto una grande battaglia con bombe d'acqua - Sono serio - ed ero così felice al termine della battaglia, che sono entrato nella loro casa al piano superiore e ho scritto " Speechless ". Sono molto ispirato quando gioco. Mi dispiace dirlo, perché è una canzone così romantica. Ma questa è la battaglia che ha fatto. Ero felice, e l’ho scritta in tutta la sua interezza in quell’istante. Sentivo che sarebbe stata abbastanza buona per l'album. Dalla beatitudine vengono fuori la magia, meraviglia e creatività.

VIBE: Collezioni qualcosa?

MJ: Mi piace tutto ciò che ha relazione con Shirley Temple, la Little Rascals e i tre Stooges. Adoro Curly. Lo amo tanto che ho scritto un libro su di lui, insieme a sua figlia.

VIBE: Vuoi dire qualcosa ai lettori di VIBE?

MJ: Adoro Quincy Jones. Realmente. Voglio dire ai lettori di non giudicare qualcuno in funzione di quello che sentono, o ciò che leggono, senza averlo sentito dalla bocca della persona interessata. La stampa è così sensazionalistica. Non cadete nella trappola, è brutto. Vorrei prendere tutti i tabloid e bruciarli. Loro vogliono pubblicare solo quello! Alcuni provano a mascherarsi, ma rimangono sempre dei giornali scandalistici.

VIBE: Per terminare, come fai a incanalare la tua creatività?

MJ: Non la costringo a venire, lascio che la natura faccia il suo corso. Non mi siedo al pianoforte, pensando che devo scrivere la più grande canzone di tutti i tempi. Non funziona così. Deve arrivare a te. Credo che sia già là prima della nascita, poi cade direttamente in grembo. Questa è la cosa più spirituale del mondo. Quando ciò accade, arriva con tutto l'accompagnamento, gli archi, il basso, la batteria, i testi, e tu sei solo il mezzo attraverso la quale avviene, un tunnel. A volte mi sento in colpa mettendo il mio nome sulle canzoni, "scritto da Michael Jackson" - perché è come se il cielo avesse già fatto tutto. E' come se Michelangelo, avesse questo enorme blocco di cava di marmo dell’ Italia, e dicesse "C'è una forma invisibile all'interno. Lui prende, martello e scalpello, e scolpisce liberando la forma nascosta. E' già dentro. E' già lì.
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