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Intervista a Larry Nimmer

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Messaggio Da szwaby82 Lun Ott 17, 2011 6:03 pm

szwaby82 Inviato: 10 Giu 2011 11:30 am

Intrvista a Larry Nimmer, autore del documentario "The Untold Story of Neverland"

Valmai: ... Larry, quando fai un documentario come fai a scegliere l'argomento?

Larry: Beh, in modi diversi. A volte, un cliente viene con già qualcosa su cui vuole un documentario e ovviamente lo faccio. Mi guadagno da vivere in questo modo ed a volte è difficile fare il freelance, quindi cerco sempre di portare dentro dei progetti. A volte ho io i progetti che mi interessano e quindi cerco delle sovvenzioni o altre persone che li finanzino e ho una serie di sovvenzioni per i progetti. Alcuni di questi progetti erano legati all'ambiente, avendo a che fare con paludi e ruscelli, laghi e qualità dell'acqua.

Una sovvenzione divertente che ho avuto è stata da parte dello Stato della California. Sapevo che lo Stato stava dando soldi per aiutare le persone ad imparare a non smaltire il loro olio motore nel terreno o nel mare perché danneggia la vita marina. A quel tempo, ero interessato alla cultura low-rider, la cultura latina di modificare le sospensioni delle loro auto e così via (per chi fosse interessato it.wikipedia.org/wiki/Lowrider , ndt). Così ho utilizzato una sovvenzione ricevuta da parte dello Stato della California, per fare una serie di video sulla cultura low-rider e sui diversi club. Ho documentato ognuno di questi club e in ogni breve documentario li ho mostrati mentre riciclavano il loro olio motore. Così ho passato il messaggio che non si deve smaltire il proprio olio motore nel terreno, e nel frattempo ho offerto una piattaforma per i diversi club di low-rider per dimostrare che sono brave persone e hanno un hobby interessante. In realtà, molti di loro stanno facendo un lavoro di beneficenza. Quindi, questo è solo un esempio di come gestisco i progetti.

Alcuni progetti li faccio gratis per organizzazioni diverse. Se non mi occupa troppo del mio tempo faccio i video e li metto sul canale di accesso della comunità o su You Tube, Vimeo o da qualche parte online. Alcuni di questi li ho fatti per i gruppi di Michael Jackson. Quando Michael è morto, ho fatto diversi video e li ho pubblicati on-line e nel corso delle audizioni di Conrad Murray ne ho postati altri.

Valmai: Prima che fossi assunto per fare il film su Neverland per la squadra di difesa di Michael Jackson, avevi un parere personale su Michael, sul processo e sulle accuse contro di lui o eri abbastanza neutrale?

Larry: Questa è una buona domanda. Ero abbastanza neutrale. Non avevo seguito la carriera di Michael molto da vicino, anche se l'avevo seguita come la maggior parte delle persone e mi è sempre piaciuto seguirla.

Come dico nel mio documentario, spesso sentivo che dove c'era fumo c'era anche arrosto, voglio dire, ho visto sulla stampa che, dopo l'accordo del '93, ancora una volta c'era un accusatore e apparentemente al processo sembrava che ci fossero altre persone che uscivano allo scoperto accusando Michael. Quindi, io non sapevo davvero se fosse in un modo o nell'altro, ma ho pensato che forse lui era un molestatore, anche se sentivo di non avere le competenze necessarie, io non lo sapevo. Questo è uno dei motivi per cui ero felice di essere stato assunto e di essere coinvolto nel processo, così avrei avuto modo di ottenere le informazioni dall'interno, e ho appreso con gioia che non era un molestatore e non lo era mai stato. E' stato sfruttato a causa della sua gentilezza dalla gente e anche dai media. E io sono stato felice di apprendere che era un uomo innocente.

Valmai: E hai maturato tale opinione mentre stavi filmando e vedendo Neverland o stando seduto in aula al processo?

Larry: Beh, sono arrivato a tale opinione dopo aver visto i documenti durante il processo, dopo aver parlato con i suoi avvocati, dopo aver parlato con gli altri e aver visto le prove. Questo è ciò che mi ha portato a questa opinione e mi sono completamente immerso in tutti i fatti che avevano a che fare con il processo e le accuse del passato. Ecco come sono arrivato alla conclusione che era innocente.

Valmai: Allora, com'è stato girare a Neverland? Com'era essere lì? Hai avuto accesso ad alcune delle aree private, non è vero?

Larry: Giusto! Beh, è stato certamente come essere un bambino in un negozio di caramelle per me. Quando ho ricevuto la chiamata per fare il lavoro ero così felice.

Mi è sempre piaciuto stare intorno alle celebrità, soprattutto celebrità che ammiro come Michael Jackson, e sono sempre stato affascinato da Neverland. Ne avevo sentito parlare come la maggior parte delle persone e l'avevo vista in televisione. Ricordo di aver pensato in passato che se mai avessi potuto andare lì sarebbe stato fantastico. In realtà c'ero andato una volta prima di essere assunto. Ero nell'area di Neverland, con mia moglie, e abbiamo guidato fino al cancello. Ho suonato e ho detto: salve, possiamo entrare? E la guardia ha detto, bene siete qui per vedere chi e io ho detto Michael. Poi ha voluto sapere se avevamo un appuntamento. Ho detto di no, ovviamente, così lui ha detto beh, allora mi dispiace. L'ho capito, ma avevo sempre voluto andarci e così quando ho avuto l'occasione, è stato semplicemente favoloso.

Quando ci sono andato, inizialmente ho incontrato Bob Sanger che era uno dei legali di Michael, e poi ho incontrato Tom Mesereau. Bob e Tom mi hanno fatto fare un tour dell'area e inoltre mi hanno presentato al direttore del ranch e ad altri membri del personale. Hanno detto al personale che in sostanza potevo andare dove volevo.

Quando ho fatto il tour, gli avvocati e il direttore del ranch mi hanno detto che questo è ciò che la gente normalmente vede a Neverland, e hanno suggerito che questo era ciò che dovevo documentare, ma stava anche un pò a me decidere. E quello che il team di difesa voleva mostrare era ciò che Neverland era davvero per un visitatore tipico, per un visitatore che può non conoscere Michael, così come un visitatore che va nella residenza privata e così via. Quindi fondamentalmente ho avuto campo libero per andare più o meno dove volevo andare. Nello spazio di un mese, ci sono andato in diverse di occasioni. A volte Michael era nella proprietà, ma non l'ho mai visto. L'ho visto durante il processo presso il tribunale. A Neverland lui era in una zona e io in un'altra e sono stato anche incoraggiato a non disturbarlo mentre ero lì.

Uno degli edifici che volevano riprendessi era l'alloggio dove gli Arvizo avevano soggiornato, perché la famiglia aveva sostenuto che erano stati tenuti in ostaggio a Neverland, che era stata un'esperienza terribile, che non avevano il permesso di andarsene, che non gli era permesso sapere che ora fosse e così via. Così volevano che dimostrassi che l'appartamento degli ospiti era come vivere nel lusso. Anche Elizabeth Taylor, Marlon Brando e altri avevano dormito lì, ma non potevo andarci in quanto si è scoperto che Michael viveva lì. Non voleva tornare nella sua camera da letto a Neverland dopo che era stata contaminata dalla perquisizione della polizia.

Era semplicemente un posto fantastico. A volte le persone mi chiedono com'era e io dico loro che è una specie di incrocio tra una villa di Beverly Hills, un museo d'antiquariato e Disneyland. Era molto ben tenuta e Michael non aveva cambiato molto delle strutture quando l'ha comprata. È stata sviluppata da un uomo di nome William Bone, che era un imprenditore del golf. Bone aveva costruito la casa padronale, i laghi e la casetta per gli ospiti credo. Michael l'ha rinnovata ed ha aggiunto alcuni altri elementi, come il parco di divertimenti, lo zoo, il teatro e il suo studio di danza, ma non era così diversa dalla proprietà originale.

A proposito, sono davvero felice di sentire che i ragazzi di Michael forse sono interessati a trasformare Neverland in una destinazione turistica. Se questo potesse essere fatto sarebbe fantastico.

Valmai: Io penso che sarebbe meraviglioso che fosse riaperta!

Larry: Capisco che i vicini non la vogliono, perché pensano che ci sarebbe troppo traffico e stress nelle infrastrutture locali, acqua, fognatura e così via. Ma nel suo periodo di massimo splendore un sacco di gente veniva in visita e penso che certamente gruppi selezionati potrebbero continuare a venire. Penso che ci sia spazio per più persone per visitarla. Spero che un giorno qualcosa si risolverà.

Valmai: Ho avuto l'occasione, lo scorso giugno, di andare a Neverland. Non dentro i cancelli ovviamente, a nessuno di noi è stato permesso di entrare, ma una cosa che mi ha colpito è quanto fosse bella e pacifica. Non ho sentito la negatività che alcune persone rilevavano. Infatti io sentivo un legame molto spirituale con la terra, e ho anche pensato che c'era stata un sacco di felicità. Per me questo ha come compensato le cose brutte che si erano verificate a Neverland.

Larry: Penso che sia una buona osservazione. Certamente ci sono stati alcuni momenti infelici lì, ma c'è stata anche un sacco di felicità e anche l'ispirazione per Michael per scrivere le sue canzoni, ballare e sviluppare la sua natura candida. E penso anche il messaggio di quello che era Neverland, il meraviglioso esempio per gli altri. Neverland è il creare un'oasi di bellezza e meraviglia infantile.

Michael ha detto che voleva dare un momento di evasione ai bambini malati e svantaggiati dei quartieri poveri e dare loro un posto dove andare, che fosse divertente per loro. Così, proprio la natura del motivo per cui Michael l'ha costruita in quel modo, penso che sia un meraviglioso esempio per gli altri per fare opere di beneficenza. E spero che altri saranno in grado di godere Neverland di nuovo in futuro.

Valmai: E' vero che hai incontrato Michael molto brevemente durante il processo. Eri seduto in sala d'attesa prima di essere chiamato a testimoniare. Qual è stata la tua impressione di lui?

Larry: Sì, ero seduto nella sala d'attesa e c'era una piccola finestra in cui potevo vedere le persone che andavano e venivano nel corridoio. Ho visto quello che ho pensato fosse un boy scout. Mi sono avvicinato alla finestra ed era Michael in una delle sue giacche con bottoni in stile militare sul lato. Così sono andato fuori nel corridoio e lui è tornato un attimo indietro. Gli ho detto ciao, e lui ha detto ciao, come stai. Mi ha fatto un sorriso davvero bello, ma mi è anche sembrato una specie di sorriso triste per quello che stava passando in quel momento. Non riesco a immaginare quanto orribile fosse affrontare i suoi accusatori ogni giorno, dopo aver contribuito così tanto al benessere di questa famiglia.

Ho testimoniato alla sbarra per due giorni perché non ho finito il primo giorno. Ogni giorno, mentre ero seduto, Michael mi faceva tipo un inchino buddista; univa le sue mani in preghiera e si inchinava con un sorriso dolce per me. Non ho parlato molto con lui fatta eccezione per ciao e grazie, ma ho potuto vedere il tipo di uomo che era e deve aver avuto un sacco di forza interiore per poter essere in grado di affrontare tutta quella negatività.

Era più alto di quanto pensassi e camminava come un ballerino, come se avesse tipo una luce sui suoi piedi. Ho citato un paio di volte nelle interviste che avevo notato il suo naso. Sembrava che avesse avuto un intervento di chirurgia plastica e non so se è maleducato menzionarlo o meno, ma mi sentivo un po' dispiaciuto per Michael. Penso che avesse subito più chirurgia plastica di quella che forse aveva intenzione di avere o forse era stata fatta in modo più estremo di quello che doveva. E so che suo padre crescendo l'ha sempre preso in giro il suo naso e forse anche i suoi fratelli. Lui era consapevole di questo e in uno dei video inediti che avevo di lui, dice che pensa di sembrare 'imbarazzante'. Mi sono sentito dispiaciuto che abbia dovuto subire della chirurgia plastica perché le persone lo prendevano in giro. Semmai penso che la gente dovrebbe sentirsi dispiaciuta ed essere comprensiva verso di lui. Ma comunque è stato un piacere essere nello stesso spazio con Michael, e sono stato davvero felice di essere stato in grado di aiutarlo. Penso che il video di Neverland che ho fatto lo abbia aiutato.

Ho avuto un paio di incarichi interessanti. Uno era quello di mostrare la sua collezione di libri in casa perché l'accusa ha cercato di dimostrare che Michael aveva un libro d'arte dove c'erano alcuni ragazzi nudi. Poi, hanno anche mostrato alcune statue nella proprietà dove ci sono alcune scene di nudo e che in una valigetta di Michael c'era una rivista di nudo femminile. Per me era tutto molto innocuo, non era affatto niente di eccezionale. Per prima cosa, la rivista mostrava che era un uomo normale, non era pedopornografia o altro. In termini di libri, Michael aveva qualcosa come 20.000 libri nella sua proprietà. Controllare tutti quei libri e trovare un solo libro d'arte che conteneva qualche nudità, dimostra che Michael non era concentrato su questo.

Quello che sono stato in grado di mostrare nella sua collezione è stata la varietà di libri che aveva. Michael stesso ha detto che era un lettore vorace e amava studiare diverse materie. Perciò i tipi di libri che Michael aveva erano libri sullo spettacolo, sulla magia, sulla religione, sul cristianesimo, libri sull'educazione dei figli per imparare come crescere i figli e aveva anche un sacco di classici. Apprezzava gli autori del passato. Perciò è stato bello vedere questo aspetto di Michael.

Valmai: Sì, era risaputo che che fosse colto, ma, ovviamente, l'accusa ha tirato fuori solo quel libro. Questo era il loro obiettivo per le accuse e quell'unico libro era sufficiente. Questo è quello che stavano cercando, non erano interessati agli altri 19.999 libri che non contengono nulla che possa essere interpretato come sospetto.

Larry: Esattamente! Sono stati veramente ingiusti nei confronti di Michael.

Valmai: Lo sono stati! Molto, molto ingiusti e così sono stati i media. Ma, accusare Michael perché aveva un libro d'arte che mostrava alcune scene di nudo sarebbe come accusare chiunque apprezzi il lavoro di maestri come Michelangelo e Bernini.

Larry: Esattamente, esattamente! Questo è stato un colpo basso, ma per fortuna i giurati sono riusciti a vedere oltre e lo hanno giudicato innocente.

Ero un po' nervoso dopo che il mio documentario è venuto fuori che la polizia potesse interessarsi a me, perché in un certo modo il mio documentario non li dipinge, in particolare il procuratore distrettuale Thomas Sneddon, in una buona luce. Ma hanno agito professionalmente da allora e non mi hanno infastidito.

Valmai: Bene a sapersi. Ora, hai filmato fuori dal tribunale durante un'udienza preliminare di Murray e ho visto un paio di video che hai fatto. Qual è stata l'ispirazione dietro di loro?

Larry: Beh, in parte divertente. Amo il circo dei media se ci sono dentro. E' sempre divertente e anche affascinante osservare come lavorano gli altri e chi si presenta. Volevo essere intorno ai fans, avere a che fare con loro e ascoltare le storie. Volevo anche assistere alcuni degli altri che conosco. Fondamentalmente volevo poter aiutare qualcuno lì.

Quando il processo partirà, vorrei mettere insieme una serie di resoconti e sto cercando un mezzo di informazione o una organizzazione di Michael Jackson, che possa finanziarmi. Sto mettendo insieme un breve video che ho intenzione di inviare ad alcune persone per vedere se qualcuno vuole che faccia un rapporto giornaliero o settimanale sul processo.

Quindi, andare là è stato sia per piacere che per sostenere Michael e la sua eredità, sostenere la sua famiglia, i fans, altre persone in campo e, eventualmente, fare un pò di soldi. Devo pur vivere.

Valmai: Beh, devi tenerlo a mente.

Larry: Sì, e sono davvero contento di come i fans siano stati tolleranti. So che quando alcune delle organizzazioni di Michael Jackson cercano di fare dei soldi per questo, altri fans saltano loro addosso. Posso anche capire, ma d'altra parte si devono pagare le spese e se non lavori devi cercare di trovare un qualche modo per vivere. Quindi, sono contento che la gente non mi ha criticato perché ho fatto qualche soldo e in realtà non ne ho fatti molti. Ma, capisco che Michael credeva nel lavoro caritativo e io supporto questo e gli altri che stanno cercando di farlo.

Valmai: Qual è la tua impressione sui fan di Michael? Pensi che si meritano le etichette che hanno ricevuto dai media e dai non-fans?

Larry: Beh, mi piacerebbe che tu mi dicessi quali sono queste etichette, ma prima che tu lo faccia voglio dire che sono affascinato dai fan. Penso che sia meraviglioso il modo in cui usano Michael come un esempio di come vivere e quali messaggi diffondere. In un certo senso è come una figura religiosa che le persone venerano e lo capisco. Ci sono stati anche altri, presidenti degli Stati Uniti, altri intrattenitori a cui la gente tiene realmente e utilizza come esempio.

Una cosa che trovo interessante e triste in un certo senso, è come alcuni gruppi di fans sono tipo in lotta con altri gruppi di fan. Sono stato a contatto con cose di questo tipo e ne ero un po' sorpreso. Immagino che vada di pari passo con il territorio in cui le persone si sentono molto forti su ciò che stanno facendo e quello che stanno rappresentando. Sono in disaccordo con altri gruppi ed entrano in dispute e lotte, e ho visto succedere alcune cose brutte. Ma, cosa dicevi di come i fan sono rappresentati?

Valmai: Beh, ho letto i resoconti di alcuni mass-media e anche in discussioni online, dove hanno etichettato i fan come pazzi, meschini, accecati dalla loro devozione a Michael, e incapaci di riconoscere i fatti, ecc

Larry: Beh, questo è interessante e un po' lo vedo, ma penso che sia vero per tutti i fan di qualsiasi soggetto; per i democratici, per i repubblicani, per i Tea Party, per Obama. Persone che hanno molto a cuore qualcosa diventano in qualche modo ciechi sui fatti e guardano solo il loro lato. Quindi, penso che succeda con i fan di Michael Jackson, ma penso che sia vero in ogni segmento della società e in ogni cultura.

Valmai: Avendo queste etichette e con le battaglie all'interno della community, è spesso difficile presentare un quadro più preciso dei fan nei confronti dei media e del pubblico. Come rappresentanti di Michael, è importante avere una immagine pubblica positiva, intelligente e matura.

Larry: Sì, è un pò ironico che gran parte della comunità dei fan stia cercando di far uscire il suo messaggio di pace e di comprensione e tolleranza, quando alcune persone non sono tolleranti con altre nella comunità dei fan. Ma penso che sia per i motivi che ho appena detto. Penso che se potesse essere fatto qualcosa per unire di più la comunità dei fan sarebbe meraviglioso. Cerco di farlo, e in effetti quando sono andato all'udienza preliminare c'erano alcuni gruppi di fan di fazioni opposte. Ho cercato di essere amico con tutti, di essere un ponte. Per cui io cerco di farlo nel mio piccolo, ma non so cosa altro si possa fare.

Mi sembra che forse un motivo per questa situazione è che alcuni dei "combattimenti" sono fra persone che sono comunicatori non professionisti. Non lo fanno per vivere: è il loro hobby e qualcosa che sentono fortemente. Loro non gestiscono grandi imprese, se lo facessero avrebbero più buon senso su questo argomento, se fai qualcosa ci saranno delle ricadute che porteranno a più conseguenze. Quindi è un altro motivo per cui capisco ciò che accade. A proposito, penso che il Michael Jackson Tribute Portrait sia molto forte. Ho visto venire fuori un sacco di cose positive ed è importante quello che voi ragazzi state facendo.

Valmai: Beh, grazie. Stavo per chiederti cosa pensavi al riguardo, ma mi hai battuta sul tempo.

Larry: Ho incontrato Jerry Biederman al Beverly Hilton, alla festa della famiglia Jackson, e, naturalmente, l'artista David Ilan e alcuni degli altri dello staff. Jerry e David sembrano molto professionali e ci sono alcune cose molto positive che vengono fuori dai progetti del Michael Jackson Tribute Portrait.

Valmai: E' meraviglioso sentirlo. Siamo molto orgogliosi del Tributo. Larry, hai pensato di fare un documentario sul rapporto fenomenale fra Michael e i suoi fan e viceversa, che anche adesso, due anni dopo la sua morte, è ancora forte e attivo?

Larry: Beh, sì, un pò ci ho pensato e mi piacerebbe.

The Untold Story di Neverland era relativamente facile da fare perché tutto il filmato era già qui nel mio ufficio. Ho girato filmati supplementari; un'intervista con Tom Meserau e alcune emozionanti ricostruzioni, ma non è stato così complicato, in un certo senso, da mettere insieme. Ho passato il tempo a farlo senza essere pagato e ho fatto un pò di soldi dalla sua vendita su Amazon, ma se dovessi affrontare un nuovo documentario ci vorrebbe molto tempo e non sarei sicuro di recuperare le spese. Potrei anche andare incontro a qualche rischio legale.

L'Estate di Jackson mi ha fatto passare un momento difficile, quando il mio documentario è uscito. Da allora hanno fatto marcia indietro, ma non credo si fossero resi conto che il mio documentario era positivo per Michael e avrebbe aiutato la sua eredità. Mi hanno mandato una lettera ingiuntiva e ho dovuto far parlare con loro l'avvocato di mio fratello.

Sono un po' preoccupato che se facessi qualcosa di nuovo in futuro potrei mettere qualcuno in cattiva luce ed essere a rischio legale e finanziario. Ma, se lo dovessi fare, e potessi raccogliere filmati andando agli eventi e alle interviste, vorrei farlo sia sulla comunità dei fan e su come i fan beneficino dell' eredità di Michael e quali aspetti della vita di Michael sono mostrati attraverso i fan, o un altro argomento che varrebbe la pena e su cui le persone mi hanno contattato è la filantropia di Michael. Un altro argomento che mi interessa è l'interesse candido di Michael nella natura e come lo ha canalizzato.

Così, un giorno potrei fare un altro documentario e vedremo cosa succede.

.....

Valmai: Larry, ti ringrazio molto per aver fatto questa intervista con me. Mi è davvero piaciuto parlare con te.

Larry: Grazie per avermi chiamato. E' stata una buona intervista, hai fatto un ottimo lavoro!

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