Quando vidi quel volto
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Quando vidi quel volto
Quando vidi quel volto
Rimase a guardare per ore quell'orologio,"tic toc tic toc"quel rumorino interminabile faceva pensare a una resa di tristezza e solitudine per lei.Anne si voltò,guardò la porta ma ciò che poteva vedere era solo quel bianco cupo e vuoto.I suoi occhi erano colmi di lacrime la tristezza le invadeva i pensieri e non poteva fare a meno di chiedersi se quell'attesa fosse mai finita.
I suoi capelli ricci e scuri erano sulle sue spalle,non stavano fermi neanche se lei rimaneva immobile.Gli occhi azzurri bagnati e sconvolti toccavano l'anima di qualsiasi persona,ma in questo momento,in questo stesso istante si sentiva perduta non si vedeva più se stessa nel mondo,non era più la Anne di una volta ormai compiuti i 18 anni era completamente diversa.
Si ricorda ancora,quei bellissimi periodi con le sue compagne di scuola,le tante scritte sui banchi,i bei voti e l'agitazione per gli esami.Tutto finito,per sempre ormai aveva 20'anni e ancora non poteva dimenticare quei momenti speciali che ha chiuso nel suo cuore.
Anne aspettava con ansia che quella porta si aprisse.Sua madre aveva subito gravi danni causa di un tumore che la tormentava da sin troppo tempo.
Mentre guardava fuori dalla finestra del corridoio,Anne percepiva la natura esterna,i canti degli uccelli,il rumore delle auto e il vento che muoveva gli alberi tutto insieme le creavano un frastuono e lei non poteva certo sentirsi sollevata nemmeno con quella tattica.
Dun tratto sentì la porta spalancarsi e venirne fuori il medico dal viso completamente serio e anche sconvolto.
Anne fece un sospiro e fece due passi verso di lui con la speranza di non ricevere brutte notizie.
-Abbiamo i risultati dell'operazione-sospirò lui guardando i fogli che teneva in mano tremando.
-Allora?!?-esclamò Anne che stava per scoppiare in lacrime
-Ecco guardi lei stessa-disse lui porgendole i fogli.
Anne li prese in mano tremando e iniziò a leggerli,riga per riga,foglio per foglio,parola per parola fino alla fine.
Ciò che aveva letto,fu uno shock e per poco non sveniva.Sua madre era in coma farmacologico.
- :...n-non è possibile mi dica che non è vero la prego!!-urlò lei scoppiando in lacrime.
-Vorrei poterlo dire,ma purtroppo è la dura verità mastia tranquilla faremo il possibile per riabilitare lo stato di sua madre-la rassicurò il medico mettendole la mano sulla spalla.
-No,non potrete mai fare nulla!! -disse lei voltandsi di spalle.
Prese il cappotto e la tracolla e uscì dall'ospedale con gli occhi che facevano scendere lacrime una dietro l'altra senza un fine.
Il mondo le era crollato addosso e si sentiva come morta.
"Ora come farò??"si chiese asciugandosi gli occhi con un fazzoletto.
No sapeva come fare per placare quella tristezza,i suoi riccioli non bastavano a coprire il volto rigato di lacrime e questo la metteva un po in imbarazzo anche se non era la prima volta.
Non ce la faceva più,si sedette sul muretto col viso coperto dalle mani a piangere.
Senza che se ne accorgesse,un suv nero si femò davanti a lei,lo sportello si aprì e quando voltò lo sguardo vide davanti a se un ragazzo dalla pelle un po scura,capelli ricci legati in una coda,occhiali neri e un dolcissimo sorriso.Si rese conto di avere davanti l'uomo che l'aveva accompagnata dalla tenera età ad ora:Michael Jackson.
Rimase a guardare per ore quell'orologio,"tic toc tic toc"quel rumorino interminabile faceva pensare a una resa di tristezza e solitudine per lei.Anne si voltò,guardò la porta ma ciò che poteva vedere era solo quel bianco cupo e vuoto.I suoi occhi erano colmi di lacrime la tristezza le invadeva i pensieri e non poteva fare a meno di chiedersi se quell'attesa fosse mai finita.
I suoi capelli ricci e scuri erano sulle sue spalle,non stavano fermi neanche se lei rimaneva immobile.Gli occhi azzurri bagnati e sconvolti toccavano l'anima di qualsiasi persona,ma in questo momento,in questo stesso istante si sentiva perduta non si vedeva più se stessa nel mondo,non era più la Anne di una volta ormai compiuti i 18 anni era completamente diversa.
Si ricorda ancora,quei bellissimi periodi con le sue compagne di scuola,le tante scritte sui banchi,i bei voti e l'agitazione per gli esami.Tutto finito,per sempre ormai aveva 20'anni e ancora non poteva dimenticare quei momenti speciali che ha chiuso nel suo cuore.
Anne aspettava con ansia che quella porta si aprisse.Sua madre aveva subito gravi danni causa di un tumore che la tormentava da sin troppo tempo.
Mentre guardava fuori dalla finestra del corridoio,Anne percepiva la natura esterna,i canti degli uccelli,il rumore delle auto e il vento che muoveva gli alberi tutto insieme le creavano un frastuono e lei non poteva certo sentirsi sollevata nemmeno con quella tattica.
Dun tratto sentì la porta spalancarsi e venirne fuori il medico dal viso completamente serio e anche sconvolto.
Anne fece un sospiro e fece due passi verso di lui con la speranza di non ricevere brutte notizie.
-Abbiamo i risultati dell'operazione-sospirò lui guardando i fogli che teneva in mano tremando.
-Allora?!?-esclamò Anne che stava per scoppiare in lacrime
-Ecco guardi lei stessa-disse lui porgendole i fogli.
Anne li prese in mano tremando e iniziò a leggerli,riga per riga,foglio per foglio,parola per parola fino alla fine.
Ciò che aveva letto,fu uno shock e per poco non sveniva.Sua madre era in coma farmacologico.
- :...n-non è possibile mi dica che non è vero la prego!!-urlò lei scoppiando in lacrime.
-Vorrei poterlo dire,ma purtroppo è la dura verità mastia tranquilla faremo il possibile per riabilitare lo stato di sua madre-la rassicurò il medico mettendole la mano sulla spalla.
-No,non potrete mai fare nulla!! -disse lei voltandsi di spalle.
Prese il cappotto e la tracolla e uscì dall'ospedale con gli occhi che facevano scendere lacrime una dietro l'altra senza un fine.
Il mondo le era crollato addosso e si sentiva come morta.
"Ora come farò??"si chiese asciugandosi gli occhi con un fazzoletto.
No sapeva come fare per placare quella tristezza,i suoi riccioli non bastavano a coprire il volto rigato di lacrime e questo la metteva un po in imbarazzo anche se non era la prima volta.
Non ce la faceva più,si sedette sul muretto col viso coperto dalle mani a piangere.
Senza che se ne accorgesse,un suv nero si femò davanti a lei,lo sportello si aprì e quando voltò lo sguardo vide davanti a se un ragazzo dalla pelle un po scura,capelli ricci legati in una coda,occhiali neri e un dolcissimo sorriso.Si rese conto di avere davanti l'uomo che l'aveva accompagnata dalla tenera età ad ora:Michael Jackson.
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