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Principe di Savoia 1992 - Racconto di una fan

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Messaggio Da Michaelforever Dom Ott 16, 2011 5:28 pm

Michaelforever Inviato: 25 Set 2010 03:29 pm

Principe di Savoia 1992 - Racconto di una fan

Giorno 5 Luglio 1992
Finalmente dopo anni passati a seguire Michael, era finalmente giunto il momento di assistere ad un concerto. Avevo 16 anni, ero già autonoma e potevo permettermi da almeno 2 anni notti fuori casa, senza problemi.

Le date erano fissate per il 6 e 7 luglio, Milano era tappezzata da cartelloni pubblicitari del concerto, eravamo esaltati. Con i biglietti in mano, cominciai a preparare il mio zaino, creanco una tasca nascosta per la macchina fotografica.

Panini, cioccolato e profumo, non si sà mai!

Per la prima volta in vita mia mi trasformai fan "on the road", anche se fu poca cosa.
Tramite un giro di telefonate e fonti misteriose, scoprimmo che Mile avrebbe soggiornato al Principe di Savoia, io abitavo in una zona centralissima di Milano e casa mia era sempre presa d'assalto da tutti i fan di Michael, in quanto ottima come casa base!

Giunse il fatidico 5 Luglio, l'appuntamento era fissato per il pomeriggio alle 14.30 al virgin, con 2 amiche. Per tutto il giorno la vista delle camionette della polizia ci allerta, sebbene sappiamo che difficilmente Michael potrà arrivare spedito al Duomo di Milano! Verso sera, decidiamo di dirigerci al Principe di Savoia.

La nostra prima sosta avviene al Palace Hotel, dove appena approdiamo vediamo arrivare 2 ragazzi (rivelatisi Kevin e Randy) entrambi con le giacche di Dangerous, il primo sotto braccio, mentre kevin la indossava. Noi sussultiamo, Randy ci guarda e dice: Michael, Yeah! Michael!! e così dicendo ci mostra la giacca. Noi 3 collassiamo all'istante! Mentre cerchiamo di riprenderci, entrano ancora la Crow e Dominic (ho i ricordi un po' confusi)... a noi sembra di sognare il pensiero è sempre quello e si rinforza sempre di più: Accidenti ma allora è qui, Mike?
Uscì un omino addetto al parcheggio, non potevamo rimanere oltre con questo dubbio: Mi scusi signore, Michael Jackson è qui?
Quel buon uomo, rispose: no ragazze, Michael arriverà più tardi e si fermerà al Principe di Savoia, l'albergo al di là della strada!
Rispondiamo in coro: Grazie mille, grazie mille davvero!
Le farfalle invasero il mio stomaco, sebbene non fossi più una fan scalmanata, il saperlo così vicino mi eccitava.
Attraversammo lo stradone e ci sedemmo in religioso silenzio.
Ritengo che tutti pensassero ad una sola cosa? Come sarà? Lo vedremo? Ci saluterà?
Il tempo passava e senza che ce ne accorgessimo ragazzi erano suntati come funghi e attendevano tutti una sola cosa: l'arrivo di Michael.

L'attesa era snervante e le ore passavano in armoniosa convivenza. In quell'occasione intuimmo che non c'erano solo italiani: c'erano Inglesi, Spagnoli, Tedeschi... Incredibile! Trapela la notizia che il treno di Michael (si! il treno!!) ha un ritardo di 30 minuti, in albergo si notano movimenti strani, gli stranieri, che seguivano Mike da tempo, capiscono che quello era il segnale, Michael era vicino... vicino.... VICINISSIMO!!

Avevamo fatto un giro di circospezione e scoprimmo che c'erano altre 2 entrate, una porta insignificante nel retro, un garage e la principale. Come se ci avessero dato degli ordini, cominciammo a dividerci a gruppi, chi fermi nel retro, chi nel garage, chi alla principale.

Poi delle sentinelle in ogni ancolo, per passare velocemente parola dei movimenti.
Io ricordo che facevo la sentinella tra entrata principale e retro, quando ho sentito delle sirene, troppe anche per Milano, mi sono allertata immediatamente scorgendo l'angolo di arrivo, ho coinciato a correre, verso l'entrata più probabile, era l'istinto a dirmi dove andare. In realtà avrebbero potuto andare ovunque anche ontro mano, ma il destino mi fu propizio e mentre persi posto vicino alla porta posteriore, un minivan si fermò.

Le grida erano esaderate, non capico a cosa servisse gridare tanto, questo non avrebbe cambiato.
Avrei voluto zittire tutti, se solo avessi avuto una bacchetta magica per renderli afoni.
Lo sportello si aprì, uscì dapprima un uomo, forse Wayne (all'epoca non conoscevo ancora le sue guardie del corpo) poi spuntò la mano di Michael che salutò tutti, guardò la folla, guardò dove posare i piedi. Tutto quello che riusciì a pensare quel preciso momento fu: ma quanto è bello? La sicurezza era stata presa in contropiede e non era riuscita a fare da cordone per lasciare abbastanza spazio tra fan e Michael, così il corridoio che si era formato era giusto dello spazio necessario per far passare una persona. Spostò il cappello davanti al volto, si chinò per evitare le mani dei suoi fan che erano artigliose e troppo pericolose.
Se si fosse stati tutti composti, avremmo potuto goderci Michael... ma perchè dovevano essere tutti così dannatamente stupidi???

Michael mi sfiorò il naso con la manica, era molto seccato, di dover fare quei 2 metri in questa condizioni. Poi scomparve nelle cucine.

Cihi come me ebbe modo di vederlo bene in faccia prima che scendesse dal mini van, rimase di sasso: Michae era nero!

Nero come un nero!
Occhi da cerbiatto, bocca meravigliosa, non un filo di trucco sul suo volto. Nero.
Ho gridato subito: ma è nero!!
Nel giro di pochi secondi tutti si erano dileguati, per portarsi all'entrata principale. Sono rimasta sola e frastornata per qualche secondo, con altre 2 amiche, le quali si stavano lagnando di non averlo visto, per colpa del cappello.
Ma lo avete visto? è nero!
Davvero? ma ne sei sicura, Monia?
Vi giuro, nero come quasi come mia madre.
Ma è incredibile! e com'è? lo hai visto in faccia?

Chiaramente ho detto tutto quello che ho visto e ci siamo diretti anche noi all'entrata principale. Ero già soddisfatta così, ma sentivo ancora il desiderio di rivederlo. Cominciamo ad intonare canzoni, dopo poco spunta il suo braccio da una finestra. Tutti all'unisono Gridiamo, saltiamo e lo salutioamo fino a strapparci le braccia.
Poi riappare 5 finestre più in là, Michael si è affacciato con una camicia blu elettrica, coprendo il volto con il cappello, dall'ultimo piano.

Poi ricompare ancora alla Finestra iniziale, questa volta tutto, senza cappelli, tende o altro. Ci saluta, fa segno di Vittoria o Pace, come vi piace di più, ci risaluta e rientra. Per qella sera non si affaccerò più.
Sono le 20.15, quando il minivan si posiziona all'entrata principale.
Alle 20.25 compare saluta tutti, entra nel veicolo.
Allora i fan sono impazziti letteralmente, hanno bloccato il traffico, correndo per strada, cercando di anticipare il veicolo per strada. Io invece mi trovavo dal lato opposto, contro mano per le auto... non avevo alcuna speranza di poterlo vedere, invece l'autista imbocca la strada contro mano, ero sola, tutti erano altrove e in mezzo alla strada. Ho guardato l'auto con meraviglia. E' sbucato Brett che mi ha indicato e Michael si è messo a sorridere, quando finalemte anche io ho risposto al loro saluto. Nel frattempo i fans si stavano avvicinando e quando finalmte il veicolo che trasportava Michael si è immesso nel traffico qualcuno è saltato sul cofano, altri ballavano per la strada, le guardie scaraventavano persone come palloni da basketball.

Io sono rimasta ancora a guardare la scena patetica che si stava svolgendo proprio davanti a me, quando finalmente Mike è riuscito a sfuggire a tutto quel parapiglia.

Ho atteso le mie 2 compagne, compatendo anche la loro frenesia, la calma e la pacatezza mi avevano concesso di vederlo bene 2 volte su due, loro si esaltavano per avergli visto la mano... mentre lui aveva salutato me e solo me!
Era meglio non infierire più di tanto, tanto sotto eccitazione nessuno pareva volesse ascoltarmi.

Era ora di approdare anche noi allo stadio, sebbene fosse ancora abbastanza presto, infatti mancavano 24 ore al concerto!

In 10 minuti siamo arrivati a casa mia, abbiamo mangiato un boccone, alle 21.30 eravamo in stazione e alle 22.00 eravamo a Monza.
Ore 22.15 eccoci giunti allo stadio. In quell'occasione conobbi una delle persone che 14 anni dopo a Praga incontrò con me il mitico.

Lo stadio ci sembrava magico, era come se trilli fosse scesa sulla terra con la sua polvere fatata e avesse avvolto tutto.
Cominciammo a afare un po' di amicizie, una di queste mi presterà il suo abito in occasione di una mia patetica apparizione su canale 5.


Giorno 6 e 7 Luglio 1992
Dopo poco cominciò a piovere, per 3 ore consecutive, eravamo fradici, non potevamo dormire, anche se una delle mie accompagnatrici, sembrava fregarsene della pioggia battente e si appisolò per un ora. Nelle prossime 16 ore continueremo ad essere fradici.
Verso le 10 la gente cominciò ad affluire, in 3 ore c'era il caos più totale. Ai cancelli si cominciava a sgomitare, a spingere, ma mancavano ancora 5 ora all'appertura.
Chi meglio arriva... noi eravamo proprio davanti all'entrata e cercammo di fare la cosa più logica in quel momento, cercando di fare sedere tutti, ma non riuscimmo nell'intento. Continuammo a rimanere in piedi. Io mi sentivo in dovere di salvaguardare la vita delle mie compagne, più piccole di me di 2 anni, così mi preoccupavo che riuscissero a respirare bene.

All'apertura, ho temuto il peggio... sono rimasta stritolata tra 2 energumeni, ho preso una delle due amiche, mi sono intrufolata, e non sono riusciti a fermarmi per il controllo, quindi sono schizzata (grazie al cielo ero atletica) in terza fila.
Lì, finalmente persone intelligenti vollero che tutti si sedessero, riposammo almeno fino alle 19.10, quendo sono saliti sul palco i KRIsS KROsS. La folla ha fatto uno scatto in avanti, chiudendoci ogni tipo di mobimento, respiro... eravamo intrappolate saremmo morte di sicuro, se non avessi cominciato a sgomitare. Ero preoccupata per una mia amica in particola, più bassa di me di almeno 15 centimetri, che invocò il mio aiuto. La portai fuori da lì, ma le chiesi di lasciarmi andare il prima fila il giorno dopo.

Vagammo alla ricerca di uno spazio tutto per noi, alla fine lo trovammo, avevamo a disposizione 2mq tutti per noi, davanti al maxi schermo e in una ottima posizione per vedere il palcoscenico.

Sfoderai la mia macchina fotografica, che nascosi sotto la camicia.
Alle ore 21.30 come un orologio svizzero parte lo special. Poi tutto d'un colpo botti, scintille, luci spichedeliche, un ruggito e Michael è lì sul palcoscenico. Le grida raggiungono la luna e tornano giù alla velocità della luce, gli applausi si perdono, elogi e tutto di più.

Michael è immobile, rimarrà immobile per un tempo incredibilmente lungo. passa un minuto. Finalmente muove le braccia, le avvicina al volto, si sfila gli occhiali, li getta e inizia Jam.

E' tutto stramaledettamente perfetto. Lui è lì, a 20 metri e canta. Non connetto ancora che respiriamo la stessa sporca aria di smog, che siamo a pochi passi di distanza.
Ballo, canto anzi grido le sue canzoni... fino a Man in the mirror, quando connetto che tutto sta per finire.
Non riesco a pensare a cosa più tremenda, è come se qualcuno mi sviscerasse... comincio a piangere e cantare... piango e guardo il bodi di Michael ormai sfinitoo e sdraiato a terra, che mostra molto bene un movimento involontario delle sue parti basse...
poi si rialza compie la sceneggiatura di rito e scompare dietro la cassa di legno... http://michaeljackson.forumup.it/images/smiles/mefipallina_hello.gif Mike!

Durante il concerto avevo la strana sensazione che Mike lì davanti a 50.000 persone si sentisse solo... l'ho trovata una cosa strammaledettamente triste.

Billie Jean è stata la canzone che mi ha colpito maggiormente, perchè la magia del momento mista con la spettacolarità e la foga del pubblico, l'aveva resa superba.

In I just Can't Stop Loving You, abbiamo troncato la canzone, Michael voleva continuare a cantare e noi lo abbiamo preso in contro piede... c'è stato un po' di sgomento nel volto di Mike, l'ho amato come non mai in quel preciso istante. Imbarazzato ha aperto le braccia e ha sorriso!

The way you make me feel, è indescrivibile dal vivo. Faceva fuoriuscire sesso da ogni cavolo di poro della sua pelle.

Will you be there chè stato un problema tecnico, l'angelo sarebbe pionbato sulla testa di Michael, abbiamo cominciato ad indicare tutti freneticamente in alto, fino a quando qualcuno è salito su a sistemare le cose.

Dopo il concerto ci siamo accucciati alla stazione di Monza, alle 5.23 prendemmo il treno per Milano, ci riposammo altre 2 ore, ci lavammo, mangiammo qualcosa e alle 10.00 eravamo già ai cancelli, pronti per la 2° tappa del nostro sogno.


Quel giorno incontrammo altre centinaia di fans, questa volta non erano tutti fans, così l'entrata non è stata traumatica come il giorno prima.
Questa volta scaricatami di tutte le incombenze del giorno prima ho raggiunto la prima fila, nella parte destra del palcoscenico.
Ancora non avevo capito come uscisse dal palco, troppe lui, troppi botti... per me lui compariva e basta!

Ero troppo stravolta e faticavo a sbracciarmi, riuscivo solo a sorridere e cantare (afonamente).

Dato il problem del giorno prima, l'angelo di Will you be there non è sceso.

In Heal The world si è inceppata la corda che calava Mike, il quale si è diretto di corsa verso la scaletta...

Avendo più tempo per soffermarmi su alti particolari, in quell'occasione cominciai a capire molti dei trucchi che usa sul palco.

Ancora una volta lo spettacolo era meraviglioso, ma ero davvero troopo stanca rimasi appesa tutto il tempo alla transenna.

Quella sera uscendo, incontrai un mio vicino di casa, che era l'i in macchina, ci ha caricati e a tutta birra ci siamo diretti verso milano, lungo la strada ho notato che c'èera un pulmino che conoscevo bene, anzi benissimo! C'è Mike lì dentro. Le mie amiche si risvegliarono dalla veglia... affiancammo il mini van, ma con i vetri scuri non si vedeva niente. In quel momento mi resi conto che non era più il caso di inferire nella vita di quell'uomo... Ragazzi lasciamo perdere, è stanco e anche noi lo siamo... salutiamolo e lasciamo andare a riposare [un bacio amor mio pensai...] lui andò dritto, noi svoltammo. Tutte le vite si rimisero al loro posto in un solo soffio.

Le foto sono state una delusione, tutte troppo lontane, ma poco male, sono riuscita a rimediarne di bellissime.
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