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Messaggio Da 4evermichael Sab Ott 22, 2011 7:22 pm

Postato il Lun Giu 21, 2010 12:33 pm
Tagli a down e disabili

SE verrà approvata senza alcuna modifica, la nuova Manovra economica, redatta dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, rischia di azzerare il (magro) sussidio destinato alle persone affette dalla Sindrome di Down, una cifra pari a 256,67 euro al mese per 13 mensilità. L’articolo 10 “Riduzione della spesa in materia di invalidità” prevede, infatti, l’innalzamento della soglia dell’handicap per cui è previsto il mantenimento dell’assegno di assistenza che passerà dal 74% all’85%. Quasi tutti i 38mila down italiani hanno un handicap riconosciuto del 75% e, allo stato attuale, sarebbero tagliati fuori da ogni forma di sussistenza, così come resterebbero fuori i sordi (percentuale fissata all’80%), gli amputati di braccio e spalla (rispettivamente 75 e 80%), alcune malattie respiratorie che colpiscono bronchi e polmoni e le persone che soffrono di disturbi mentali, relazionali o del comportamento medio-lievi, come le psicosi ossessive e le sindromi schizofreniche croniche.

IL COMMENTO DELLE ASSOCIAZIONI – La “Federazione italiana per il superamento dell’handicap” (Fish) sostiene che il tale manovra “anti sprechi”«non colpisce in alcun modo i falsi invalidi – ha detto il presidente, Pietro Barbieri – bensì principalmente persone con disabilità intellettive di media entità espulse dal mercato del lavoro per lo stigma dell’improduttività e per lo stesso stigma privati della vita di relazione ordinaria». E, al solito, «il carico assistenziale ricade esclusivamente sulle loro famiglie» e annuncia, tramite pagina facebook, «lo stato di mobilitazione» a causa del «pesante attacco all’unico ammortizzatore sociale d’inclusione per le persone con disabilità troppo gravi per veder riconosciute le loro potenzialità nel mercato del lavoro e troppo lievi per accedere ad altri percorsi assistenziali».

IL DECRETO “ANTI SPRECHI” prevede anche l’istituzione della possibilità per l’Inps della “rettifica per errore”: entro 10 anni dalla data del provvedimento che ha dato origine al pagamento di provvidenze economiche, l’INPS ha facoltà di verificare le posizioni ed eventualmente rettificarle (comma 2, art. 10).

MEDICI MULTATI – Sarà introdotta anche la responsabilità dei medici accertatori: coloro che attestano falsamente uno stato di malattia o handicap da cui consegue il pagamento di provvidenze economiche, rischiano la reclusione da uno a cinque anni, una multa tra i 400 e i 1.600 euro e l’obbligo a risarcire il danno patrimoniale; la condanna definitiva prevede poi la radiazione dall’albo dei medici (comma 3, art. 10). A tale riguardo sono previste circa 500mila verifiche entro il 2012 (comma 4, art. 10).

NUOVI ACCERTAMENTI ASL – Nella Finanziaria 2010 è previsto anche l’accertamento della sussistenza della condizione di alunno in situazione di handicap di competenza delle ASL, mediante appositi accertamenti collegiali da effettuarsi secondo quanto previsto dagli articoli 12 e 13 della stessa legge. Il verbale dovrà indicare la patologia stabilizzata o progressiva e l’eventuale carattere di gravità. I componenti della commissione sono responsabili di ogni eventuale danno erariale per il mancato rispetto di quanto previsto dall’articolo 3, commi 1 e 3, della legge 104. I soggetti di cui all’articolo 12, comma 5, della legge 104/92 (coloro che partecipano alla formulazione del Profilo Dinamico Funzionale) in sede di formulazione del piano educativo individualizzato, elaborano proposte relative all’individuazione delle risorse necessarie compresa l’indicazione del numero delle ore di sostegno, che devono essere esclusivamente finalizzate all’educazione e all’istruzione, restando a carico degli altri soggetti istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali necessarie per l’integrazione e l’assistenza dell’alunno con disabilità richieste dal piano educativo individualizzato (comma 5, art. 10).

IL COORDOWN – Coordinamento Nazionale Associazione delle persone con sindrome di down- , spiega, tramite comunicato, che, pur condividendo la necessità di controlli a tappeto per smascherare gli abusi, sottolinea come il provvedimento penalizzi quanti affetti da Trisomia 21 con invalidità al 75%. “L’assegno mensile, pur non avendo un importo elevato, è comunque un sostegno per la persona con sindrome di down e per la famiglia, già gravata da un compito di assistenza a vita del proprio figlio disabile”, dichiara il coordinatore nazionale Sergio Silvestre in una lettera di protesta, precisando che “le persone con sindrome di Down avendo un’alterazione di tipo cromosomico, hanno un’invalidità sulla quale non può essere posto alcun dubbio e la nostra società ha il dovere di tutelarle mantenendo riconosciuti i diritti fino ad oggi acquisiti”. Per le persone da Sindrome di Down è già previsto, ai fini pensionistici, un doppio requisito molto rigido: essere iscritti alle liste di collocamento e non superare un reddito annuo lordo di 4.408 (quattromilaquattrocentootto) euro.

DOPO LE NUMEROSE PROTESTE da parte delle associazioni interessate e dell’opposizione, al decreto legge del Governo (articoli 9 e 10) iniziano ad aprirsi degli spiragli per la modifica della “Riduzione della spesa in materia di invalidità”. Secondo Carmelo Porcu, deputato del Pdl e membro della commissione Affari sociali alla Camera,“l’innalzamento è stata un’iniziativa superficiale che crea ingiustizie e contraddizioni: la battaglia contro i falsi invalidi non deve penalizzare quelli veri. Il Parlamento dovrà mettere riparo”.


Laura Molteni, deputato della Lega Nord e componente della commissione Affari sociali alla Camera, si dice “disponibile ad accogliere le richieste di audizione che le associazioni vorranno avanzare” alla sua segreteria, “perché per certi tipi di disabilità, come ad esempio la sindrome di Down, bisognerà fare dei ragionamenti a parte”.

fonte: http://www.statoquotidiano.it/12/06/2010/la-finanziaria-colpisce-i-down/30449/

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